Wednesday, April 30, 2008

musical moment

Sono tornati!
Ve li ricordate quelli del frozen moment? A Central Station? Vabbe', mi prodigo in effetti speciali e faccio pure il linkino, va...

per chi, come me, non solo e' smemorato ma pure pigrone e non vuole cercare nell'archivio, ecco un linkino facile facile. Ci ha un nome talmente lungo, sto linkino, che non c'e' mano bisogno di sforzarsi a prendere la mira con il ditino. IL mause ci casca sopra inevitabilmente. Voila'

Comunque, sono sempre loro.
Ma a Los Angeles.
Per i non parlanti inglesi, godetevelo lo stesso, che secondo me basta sapere che
napkins= fazzoletto e bon. Che poi e' quel che la gente vuole.




Io comunque sto seriamente pensando di contattarli e offrimi volontaria per la loro prossima "operazione".

P.s.: io non cantavo saltando sui banconi a caccia tovagliolini eppure al diner ora chiedono della "cameriera buffa che saltellava".
Saltellava?
Io.
Cribbio. La mia immagine di famme fatale e' ai minimi storici.

Alice saltellatrice

Tuesday, April 29, 2008

... accadde oggi.

Oggi, 27 anni fa, si è ferificato un bizzarro fenomeno.
La maggior parte della gente nemmeno lo sa.
Non se lo caga proprio.
Anzi.
Diciamo che solo una ristretta cerchia di eletti altamente selezionati ha avuto accesso, nel corso di questi anni, alle informazioni ancora oggi top top secret secret (con l'eco) racchiuse negli archivi polverosi di un paio di città.
Quello che all'apparenza poteva sembrare un fatto ordinario e naturale, era in realtà l'inizio di una portentosa e inarrestabile "putienza".
Altro chè.
Ed è giunto il momento di svelare il segreto.
Il mondo DEVE sapere.

27 anni fa, quatto quatto e zitto zitto, nasceva il Grinta.
Nasceva, a detta della mì socera (diretta testimone dell'evento e fonte estremamente attendibile) brutto come la fame. Grinzoso come uno shar pei.


Ora, dopo 27 anni, il Grinta è bello come una crepe alla nutella spolverata di zucchero a velo e sciroppino di cioccolato, e di rughe non ne ha. Peli un po', ma rughe poche. Il tempo con lui, almeno per ora, è stato buono e clemente.
Va però detto che se non perde l'insana abitudine di strizzarmi il rotolino di ciccia, ai 28 anni questo astro nascente non ci arriva mica.

Comunque tante tante angurie, super Grinta!


Alice celebratrice

(Come? Il regalino? Quando mi pagano arriva, giuro!)

Sunday, April 27, 2008

...le ore contate

Dopo appena 3 giorni di vita nella nostra maison Carma e Emmeticcì (vedere il post intitolato "green moment" che io non son buona a fare i link. Ma comunque potete pure fare a meno di vedere il post eh, che tanto basta sapere che Carma e Emmeticcì stanno in due vasetti alla finestra e sono due innocenti fiorellini condannati alla morte, due vegetali espiatori, due piante sacrificali) iniziano a dare i primi segni di inevitabile cedimento.
Non le consola la splendida vista del ponte di Giovannino da Verrazzano, non le rallera l'occasionale temporale estivo (che in genere dura 3 minuti spaccati. E che coincidono sempre con i 3 minuti che scorrono da quando io e il Grinta mettiam il naso fuori dalla fermata della metro a quando, trasformati in spugne, gocciolanti e strizzabili, raggiungiamo il portone. Ma è incredibile quanti santi e divinità pagane il Grinta riesca a maledire in soli 3 minuti!).
Carma sta probabilmente attraversando una fase intimistica e introspettiva, perchè lentamente ma inesorabilmente si sta ripiegando su sè stessa.
Emmeticcì invece, (come Cranio aveva sagacemente notato) si è azzardata a starnutire un fiorellino striminzito, una cosina rosa che pare essere più un ultimo scaracchio di vita che il principio di una nuova fioritura.
Gli scommettitori ritengono che almeno una delle due, entro la prossima domenica, sarà paglia per cavalli.
Qui di seguito trovate una diapositiva della situazione.
Se qualcuno ha una ricetta, un farmaco miracoloso, o eventualmente un suggerimento per effettuare una terapia del dolore o l'eutanasia, per rendere il decesso meno doloroso... ben venga eh!


Alice iettatrice

Saturday, April 26, 2008

non-lavoratrice eppur devastatrice!

Piccolo aggiornamento, per la rubrica "Alice e il mondo del lavoro"

1) Sto fuggendo da DonnaZucchero. Se insite ancora nel tentare di chiamarmi chiederò la protezione della CIA e mi creerò una nuova vita sotto copertura. Ho deciso che non mi avrà. Mai.

2) Il mio non-lavoro procede. Il super-capo ha dichiarato "Tranquilla pischella, te lavora e segnati le ore, che poi vediamo di aggiustarci. Ci sono un sacco di opzioni, ora te le elenco, che tanto te come al solito non capirai una fava di niente: puoi strompilluzzicare, puoi drigniffidire o, se preferisci, puoi sempre grustipolinare. Vedi tu"
"Yes Yes. Sure sure"
Così oggi la mia non-collega mi ha mostrato come funziona il loro programma per la gestione degli ordini e dell'archivio.
Credo che il pc sia un commodore 64.
La tastiera è fatta in pietra. Il mause ovviamente non c'è, che quello è da età del bronzo e noi mica siam così avanti.
Dentro il Pc ci sono gli gnomi, che tirano le leve e giocano con i comandi.
"Dai, prova a tu adesso" Dice la non-collega fiduciosa.
E io provo. E stamattina verso le 12.00, provando provando, per poco non cancello dal computer l'intero archivio della super libreria. Con un click.
Un colpo di mano e via.

Ed a proposito di colpi di mano....

Non centrava una mazza... ma mi piaceva assai!

Alice divagatrice

25 aprile

... avevo pensato di scrivere una roba quasi-seria sull'Italia, sul 25 aprile, sulla memoria, la resistenza, l'essere italiani all'estero....
Poi mi è passata la fantasia. Anche perchè vi ho già ammazzato con il romanzo di ieri.. posso mica pure scavarvi la tomba con una riflessione politico-esistenziale.

Allora ho deciso di cazzarare un po'.

BUON 25 APRILE, GENTE!




Alice celebratrice

P.s. A me Cristicchi, questo splendido incrocio tra l'essere umano e il carciofo al vaporem piace un casino (e non scerzo mica!!)

Friday, April 25, 2008

non è un post. E' un romanzo...

facciamo un salto indietro nel tempo...
ripercorriamo assieme gli ultimi giorni:


MARTEDI'
Io ho da sempre un rapporto ambiguo con il mio cellulare.
Non posso fare a meno di perdere telefonate.
Il cell squilla, io mi tuffo dentro la borsa armata di lampada da minatore e binocolo, scavo, tocco il fondo della mia marypoppins-bag e, come ho finalmente agguantato il vibrante e urlante aggeggio, lui smette di suonare.
Fortuna che gli statunitensi adorano lasciare messaggi nella segreteria telefonica! In genere ci fanno monologhi interi, ti scandiscono per bene il loro numero di telefono, il codice postale, il nome della nonna e la taglia di calzini.
Martedì, alle 4 del pomeriggio, mi rendo conto che ho in segreteria il seguente messaggio:
"Buongiorno Ellys (checazzo, A-L-I-C-E mica Ellys), qui è il menager della libreria fica della zona fica di Manhattan, abbiamo ricevuto il tuo resumè e vorremmo farti un colloquio. Chiamaci, pirla, appena possibile"
Ooookkey.
Li chiamo. Subito.
Quasi subito.
Tra un poco.
Dopo 2 ore, 17 biscotti, tre unghie rosicchiate e un'infinità di terribili scenari, decido di chiamare (che, in fondo, checcevò? Devo solo dire "Hi, I'm Alice, can I speak with il super manager della libreria super fica?")
"Hallo.... my name.... is Allys (sai mai, ancora si confondono e non mi riconoscono)... scusa eh, lo so che disturbo, non volevo mica... ma... non è che per caso, per sbaglio, per pura coincidenza posso parlare con il super capo? Ma se è un problema chiamo dopo, domani, tra un mese..."
(ma la pianti di strisciare come un verme?! Dignità, ecche diamine, che sei flaccida come una medusa!)
"Wait, scretinetti, Non ho capito una mazza di quel che hai detto, aspetta che ti passo il mio super capo, please"
"Hi, sono il super capo, che parla inglese mangiando le vocali, e quindi tu non stai capendo una mazza di quello che ti dico, comunque sfadignolico prestidirfilli il tuo curriculum, e ho pensato arcibirillinacchera un colloquio, sai, per sfrangiuralinozzare... tu quando puoi?"
(Ma che cacchio ha detto?)
"Yes, yes, sure sure. When? What? Tomorrow? Yes?"
"Ok, allora vjksdfhapi voudfheu per le tre."
"Grazie grazie, grazie tant..."
CLICK
(qui è come si vede nei film. Attaccano il telefono e non si salutano. Han mille cose da fare, loro, mica posso sprecare secondi preziosi di vita e di lavoro a dirti "Ciau pirla"!)

MERCOLEDI'

I PREPARATIVI
Ansia da prestazione. Vado di nuovo in giro per cercare qualcosa di decente da mettere. Non lo trovo. Maledico questa fastidiosa usanza che costringe l'essere umano a girare con pezzi di stoffa addosso. Mi preparo spiritualmente. E per essere sicura di non sbagliare vado dall'amichetta greca.
La greca mi scannerizza con il suo super-occhio modaiolo...
"Allora, serve una borsa migliore, nera, che dica "Sono una signora, sono fica e matura""
"... Le mie borse attuali al massimo fischiettano la Vispa Teresa"
"Lo so. Sei un caso disperato. Ma so dove trovare la borsa per te, tranquilla"
10 dollari più tardi ho la borsa da madama.
La grechina mi dà un ultimo sguardo e mi accompagna alla fermata della metro. E lì caccia un urlo.
"Nooooo... ma cosa mi combiniiii???"
"Che?"
Ho commesso l'Ottavo peccato capitale.
Non solo ho, come al solito, contravvenuto i suoi consigli e ho ostinatamente calzato le mie belle scarpozze da ginnastica... ma da bestia quale sono ho addosso un bel paio di calzettoni bianchi di spugna.
Orrore.
La greca trema davanti a tanta mancanza di stile.
"Tranqui. Prometto che non mi siedo. Nessuno scoprirà il mio torbido segreto!"
Grechina mi saluta col fazzolettino, poco convinta, e io mi appropinquo alla libreria super fica (alla libreria super fica uno mica ci "Và". Come minimo ci si "Appropinqua"!).

IL COLLOQUIO
"Ciao, solo il super capo della libreria fica. Possiamo parlare qui. In piedi al centro della libreria. Tanto non capirai una mazza di quello che ti dirò, perchè continuerò a mangiarmi tutte le vocali e pure un paio di consonanti"
"yes yes. Sure Sure" (io sono in modalità automa: no domande, solo grandi cenni con la testa, sorrisoni e occhi da rana, dilatati e fissi)
"Allora, abbiamo bisogno di qualcuno per il terzo piano. Nel terzo piano abbiamo frescortescurilo bruostrunz letteratura italiana vresivargsi, grestinorgolo, viaggi,portinoriticolisti, letteratura per bambini,astrencottign, musica e ciddì, molontropistifren, e un sacco di altre cose che tanto non capisci"
"Yes yes. Sure sure"
"La paga fa pettare, ma è sempre meglio di quanto ti darebbero le altre grandi catene librarie. E poi ti diamo l'assicurazione sanitaria, quindi non ti lamentare e dì grazie"
"Yes yes. Sure sure"
"Hai 10 giorni di vacanza all'anno. Sono tantissimi. Dì grazie"
"Yes yes. Sure sure"
"Ti mettiamo come menager"
(Manager??!! Di che?! Ma se non so gestire me stessa?! Oddio. C'è un terribile errore. Un equivoco macroscopico... Non parlo inglese, imparo alla velocità di una chiocciola, non posso. Non so una mazza di ciddì. Aiuto. C'è un bagno?)
"Yes yes. Sure sure"
"Prima inizi meglio è. Puoi iniziare ora, adesso, in questo momento?"
"Ma... ma..."
"Ce lo hai il social security number? Il numerino maggico che ti apre le porte del mondo del lavoro? A noi basta quello, che del resto non ce ne importa una mazza!"
"Oppork... Sorry, no. Devo chiederlo. Posso andare domani a chiederlo..."
"Vai a prenderlo al mattino, così al pomeriggio lavori"
"Yes yes. Sure sure"
"Hai domande?"
"Ora no. Ma dammi il tempo di uscire dalla porta è ne avrò a pacchi..."
"Ok. Allora a domani"
e l'indomani.... ovvero,

OGGI

IL SOCIAL STRAZIO NUMBER
Al mattino all'alba, scortata dal Grinta, vado a richiedere il benedetto SSN.
Mi fiondo allo sportello con tutti i documenti:
"Voglio il mio SSN. Lo voglio subito"
"eccerto, come no. Bellina, devi aspettare almeno 2 settimane! Intanto tieni il foglietto che ti fa da ricevuta e levati che mi intasi la fila"
Dopo questa bastonata nuovi terribili scenari mi si presentano all'orizzonte
(Ecco, ecco. Perderò il lavoro della mia vita. Solo per uno stronzo SSN che arriverà in ritardo. Prenderanno qualcun altro. Che magari sa pure l'inglese e non è lento come una chicciolina ad imparare...).
Per scaricare le energie negative e le tensioni picchio il Grinta. Ma non serve a molto.
Vado lo stesso vero il patibolo, con la mia ricevuta come fragile scudo tra me a e l'abisso dell'autocommiserazione.

ALLA LIBRERIA SUPER FICA
"Hi, sono Alice. Credo dovrei iniziare oggi..."
"il super capo non c'è. Vai su, e inizia a far qualcosa, nel frattempo aspettiamo che arrivi il responsabile del personale per il tuo contratto"
Il responsabile del personale è un nonnino dall'aria buona, con un paio di occhiali che gli fanno gli occhi da batrace.
"Hai il Social Strazio Number?"
"No, ma ho fatto domanda, mi han detto che ci impiega POCO, POCHISSIMO, così poco che manco te lo dico, guarda ho la ricevuta, ho tutto il resto, guardami, ho pure la lacrimuccia che scende..."
"Ok, lasciami chiamare i capi della super compagnia della super libreria e vediamo cosa mi dicono, ma vedrai che non è un problema"
3 ore dopo il nonnino fa capolino:
"Mi spiace, ma senza Social Strazio Number non puoi lavorare, le regole sono chiare, improrogabili, ferreee e categoriche, a noi serve il numero per fare il contratto, e senza contratto non ti paghiamo"
"Ok, e se facciamo che io sono qui, ma non sto lavorando? Se facciamo che io sono una cliente molto curiosa, che passa il tempo attaccata al culo della mia non-collega, e che quindi CASUALMENTE impara il lavoro? Se io GRATUITAMENTE resto qui nei paraggi a capire come funziona il posto, e poi, quando arriva sto cazzo di numero facciamo finalmente il contratto?"
"Ma così lavori gratis"
"Ma almeno sto sicura che nessuno mi fotta il posto!"
"Facciamo così" Dice sorridendo il nonnino "Questa conversazione non ha mai avuto luogo, perchè te non sei un dipendente. Ed ora direi che puoi continuare a fare il non-lavoro che tu, non-dipendente, stavi facendo al piano di sopra"

Così oggi sono di ritorno dal mio primo giorno di NON-LAVORO.
Ma sono stracca morta. Il resto ve lo conto domani.
Alice non-lavoratrice


P.s. : So già che, dopo aver letto il seguente messaggio, il suocero mi entrerà in iper-ventilazione, passerà il resto della giornata attaccato a skype cercandoci nella rete, spedirà almeno 2 mail (una a me e una al Grinta) chiedendo che razza di lavoro è, dove, quanto pagano, che assicurazione sanitaria fanno, quanti dipendenti, il totale di incassi giornaliero, l'affluenza media, la marca dei miei calzini di spugna....
Suocero?
Take it easy.


P.s.s. Per il MIO, di babbo (che ha perso le mie tracce settimane fa, essendo io una figliola degenerata): tenterò un contatto del terzo tipo durante il week end... se la connessione tiene... ad ogni modo, sto viva, vegeta in salute e carica
:)

Wednesday, April 23, 2008

green moment

Per festeggiare l'arrivo della primavera, oggi assieme al Grinta abbiam comprato 2 piantine.

Una è sua, una è mia.
La mia è bella e rossa. La sua fa già un po' pettare.
Le piantine sono piantine chic e metropolitane, visto che le abbiamo prese a Manhattan. Mentre tornavamo a casa, con i nostri rachitici vegetali dentro un sacchetto, affrontando l'ennesimo delirante viaggio nella pancia di Brooklyn, ho chiesto al Grinta:
"Come la chiami la tua piantina? Che bisogna dargli il nome, fargli un battesimo con tutti i crismi e parlarle almeno una volta alla settimana"
Non vi riporto la prima opzione che mi ha digrignato, che questo blog sarà pure grezzo, ma non è mica una bettola del porto di Lione; e comunque era una cosa che aveva a che vedere con la mamma del ferroviere della metropolitana che non arrivava, e che una volta arrivata non partiva, e che una volta partita si fermava nel tunnel a fare le cozze.
"No, non va bene, e poi come nome è troppo lungo, scegline un'altro" insisto tenace
"Emmettcì!"
"Salute"
"No, Emmettcì"
"? Ho detto salut..."
"Emme Ti Ci. M.T.C. Monoton Convergent Teorem"
"Abbè"
"Che?"
"Che piantina Nerd che ti sei trovato"

Ora però io pure ci ho pensato, e ho deciso che anche per la mia piantina devo escogitare una sigla.
E visto il mio pollice nero, la mia capacità di far appassire i fiori con il solo potere dello sguardo, di far crepare pure un cactus con la sola imposizione delle mani, di trasformare in bastoncini e paglia da ardere qualsiasi cosa del mondo vegetale, ho trovato un nome che è azzeccatissimo.
La chiamerò C.A.R.M.A.
Condannata
A
Ritrovarsi
Morta
Assai presto

Per il momento ho parcheggiato Carma e Emmeticcì sulle scale anti-incendio. Se vogliono possono sempre scegliere l'eutanasia e lanciarsi giù dal sesto piano...


Eccomunque Emmeticcì ha già subito ingenti e devastanti perdite durante la traversata sulla metro. Che mica era così spelacchiata! Solo che tutti i fiorellini che aveva li ha scordati dentro il sacchettino di plastica

...Indovinate un po' chi lo teneva il sacchettino di plastica?

Sono aperti i botteghini:
Quanto sopravviveranno Carma e Emmeticcì?
E quale delle due sarà la prima vittima?

Alice la massacratrice (di piante)

Tuesday, April 22, 2008

basta una virgolina per farsi due punti grossi così

Oggi io e il Grinta andiamo al parco.

Siamo lì che barboneggiamo, incuranti delle minacciose palle da baseball che ronzano sibilanti attorno a noi quando...
A: "Che ffai?"
B: "I giochini della Giusi della settimana enigmistica" (ci è rimasta ancora qualche pagina intatta nella settimana enigmistica di agosto)
A: "ma va là, ddai, che fai?"
B: "Senti, sono nel pieno di un complicato enigma matematico, lasciami stare.. non hai qualcosa da fare te?"
A:"Ddai daai fa vedere, che ti aiuto!"

Iniziamo a farlo assieme.
Ad un certo punto, ci troviamo davanti alla seguente operazione:
0,232 moltiplicato 7
B: "Eh..."
A: "Mbè? Calcolalo, no?"
B: "Ehee... sarà 1,4 e qualcosetta..."
A: "ma come qualcosetta! Fai il conto!"
B: "Ma devo?"
A: "Ma che domande sono, scusa?"
B: "Massì, ma uffa, c'è la virgolina, e i numeri dopo la virgolina mica s'offendono se anche non li conto, che tanto son piccini, che vuoi che facciano..."
A: "Eccerto. La virgolina è il punto estremo di massima precisione per te. Il confine tra il certo e l'ignoto!! Dopo la virgolina sappiamo solo che, forse, c'è qualcosina... la Virgolina, le colonne di Ercole oltre le quali si estende la tua ignoranza matematica! Amor mio, è ora che te ti lanci nel mondo torbito e promisquo che si cela oltre le virgoline, suvvia, sguazziamo tra i numeri razionali!!".
B: "Vai te, guarda, io ti aspetto qui, nella pozzanghera dei numeri naturali".


Ora, è talmente palese chi sia A e chi sia B, che non c'è nemmeno gusto a farvi indovinare... me ne torno a fare le parole crociate.
Alice contatrice (con le dita)




P.s. eccomunque questo filmz è solo per dire se ci ho i pertugi oscuri (leggi bucazzi neri) nel campo del sapere matematico la colpa mica è mia. Sono state le pecore. Dannate brucatrici di sapere.

Monday, April 21, 2008

addio, caro grosso e grasso Diner Greco!

E così è stato.
Ieri era il mio ultimo giorno di lavoro nel diner.
E volendo fare i sentimentaloni, avrebbe potuto essere un po' così:



E invece no. Perchè ovviamente tutta la popolazione scassamarroni del quartiere è convogliata lì, sotto le mentite spoglie di "clientela", per potermi dare l'estremo salutino.
Giuro che così tanti grattugia-pazienza tutta assieme li avevo visti poche volte!
Ora, ecco un breve filmato. Mentre lo guardate, fate un piccolo processo mentale: Sostituite i manichini con i clienti del diner e i capi d'abbigliamento con i 500 piatti e caffè con i quali sgambetto in giro. Fatto?
Ecco, questo e' stato il mio innocente pensiero fisso della giornata!!





...Fortuna che poi GrecaBionda, Julia, e per l'occasione pure GrecaBruna, mi han portato in giro a sbevazzare (e qui sotto c'è un ulteriore breve filmato, che mostra l'andamento della serata...)



P.s.: ad= pubblicità

Alice fantasticatrice

Sunday, April 20, 2008

ma me mi meme

meme meme!
Che gran bazza!!* (*bazza: da dialetto bolognese, traducibile con "esperienza gradevole e positiva")
Dunque:
So che di rito si dovrebbe dire qualcosa circa l'avversione alle catene, fate finta che l'ho fatto, che ho fretta di parlare di me, me e solo me (sarà per questo che si chiamano meme? Dancing non lo sa, io nemmeno... se qualcuno ci illumina con il suo sapere blogghistico ci fa felici!)

6 cose che mi piace fare.
6? Solo 6?
Non posso dire un po' di più?
Vabbè, comincio.
Sedetevi che inizia la prima lezione di Alicesofia.

1)
Mi piace fare la scarpetta.
Ho già scritto altrove che non ho gusto per il cibo, che ho il palato di una vacca padana, che potrei mangiare anche le pietre e, mentre mi saltano le otturazioni e mi si impasta la bocca di ghiaia, commentare al massimo che "forse mancano di sale". Però io quando magno magno. E memore di tutte le volte che il babbo sentenziava: "pulisci il piatto, che finchè non hai finito non ti alzi", beh io adesso sono una pulitrice di piatti compulsiva.Non posso fare a meno di lustrare con amore qualsiasi vasellame, usando almeno una pagnotta. (E possiamo da ciò dedurre che adoro il pane in ogni sua forma e condizione, pure quando è duro e marmoreo. Presente la pagnotta secca che i bambini sbriciolano per le paperelle? Io da bambina la mangiavo. Tutta. Alle elementari una bidella enorme e grossissima che però mi aveva preso in simpatia, quando scoprì la mia passione per il pane duro cominciò a passarmi sotto il banco, tutti i giorni, una rosetta del giorno prima da rosicchiare.
Ah, ma l'amore per il pane non vale come secondo punto eh, che sennò 'sto meme finisce subbito!)

2)
Sono affetta da trocotillomania.
Non a livelli patologici, ovvero non mi strappo ciocche di capelli a forza, nè mi scortico il cuoio cappelluto... però passo il tempo ad arricciarmi un ciuffo di capelli attorno al dito, e mi piace proprio attorcigliarlo e riattrocigliarlo. Soprattutto se sto leggendo. O quando il mio unico neurone è al lavoro. O quando sono alle prese con un film. Dicono che sia un'auto-coccola. Adesso vado a lanciare qualche palata di sensi di colpa sulle spalle del Grinta.

3)
Mi piace l'acqua.
In qualsiasi modo si presenti, mare, fiume, pozzanghera, bagno con le bolle, gavettone... compresa la pioggia. Anche per questo non ho un ombrello, non lo uso e non mi piace. Ho deciso di vivere in simbiosi con il mondo vegetale, e quindi se piove... mi bagno.
Inoltre odio il phon, quindi se vi capita di vedere un fagotto zuppo in giro sotto la pioggia come se niente fosse... sono io.

4)
Mi piacciono i grattini. Potrei passare ore con qualcuno che mi fa il solletichino sulle braccia o sulla schiena... non a caso mi hanno regalato questo
Ma voi sentitevi liberi di donarmi, per una qualsiasi ricorrenza, anche quest altro

5)
Mi piace distrarmi. In particolare mi viene un sacco bene mentre cammino. Faccio tutto da sola, eh!
Penso a qualcosa, poi all'improvviso il mio neurone va a giocare sulla ruota per criceti ed a me viene un altro pensiero, simile al primo ma più frivolo... e poi dopo poco il neurone è stanco, e allora si riposa sul dondolino per canarini, e a me mi ci sovviene un nuovo pensiero, che ha qualche astrusa connessione logica con il pensiero numero 1, ma vai a capire qual è... ed alla fine, quando sono arrivata dove dovevo arrivare, mi rendo conto che ero uscita di casa meditando sul mio futuro lavorativo e son finita a riflettere sulle percocche (chi glielo avrà dato il nome?? Perchè non albipesco?!).
Ecco, io resto sempre affascinata dai voli pindarici del mio neurone. Mi piace un sacco.

E l'ultimo?
Potrei dire la cioccolata, che guarda un po' è quel che sto ruminando adesso con aria meditabonda, o il vento (che in genere isterizza tutti e a me invece fa venire la ridarola), o gli scioglilingua (trentatretrentinientraronointrentotuttietrentatretrotterellando)... ma voglio finire in bellezza.
Vediamo...
Ho già confessato che mi piacciono i libri per bambini, le illustrazioni e i fumetti. Che proprio mi piacciono tanto. Parecchio. Patologicamente, credo.
Per fortuna che il Grinta mi capisce, che è un malato come me, e quando inzio a parlare ci tando Mafalda, RatMan o di Calvin&Hobbes, è una delle poche forme di vita che io conosca in grado di capirmi e di sghignazzare con me. Ma questo l'ho già detto, quindi non vale mica come punto 6!
Beh, pure il Grinta non mi dispiace poi troppo, e potrei pure ficcarlo in questa lista eh, ma visto che poi verrà di sicuro a ficcanasare qui nel blog io non gliela ci dò mica questa soddisfazione, quindi come punto numero 6, invece del Grinta ci metto....

Rullo di tamburi...
...tam tam tamtam tam tam taaaammmmm
Il pluriball.
Pik!
Pik! Pik!
Ah!
La goduria che non mi dà spaccare le palline... In tutti i sensi eh!

(Grinta 0, Pluriball 1!)

E comunque alla fine di cose che mi piacciono ne ho dette 12, mica solo 6!
(Regole del Meme 0, Alice 1)
E visto che questo meme deve continuare in eterno, ed in eterno infestare la blogosfera, io lo scaravento a:
azzurro pillin
la sciroppata
ada
alga
la franzine
cranio in affitto
Così, giusto per spaccarvi un po' i marroni.
E qualora voi non ne aveste voglia mezza, allora passo la sfiga alle prime 6 persone che capitano qui!

Alice chiacchieratrice

Saturday, April 19, 2008

DonnaZucchero

... dove eravamo?
Ah, sì, al
Dlin Dlon!

Ad aprire arriva DonnaZucchero, tutta politically correct e faccia da topino. E' la capoccia della baracca.
Baracca che tra l'altro coincide con casa loro.
Dopo domande di rito "che cosa hai fatto, che esperienza hai", e risposte di rito "non sono una minchiona, rilassati non ucciderò nessun bambino" arriva il momento agghiacciante.
"Vieni, ti mostro la nostra scuola".
Saliamo delle claustrofobiche scale per il secondo piano, dove due minuscole stanze sono arredate come una casa delle bambole degli anni '50. (Questa cosa si chiama scuola??? Dove li mettono i bambini? E con cosa giocano?) Al muro alfabetieri vintage, e, ordinate in scaffali, un infinità di ceste di vimini su cui compaiono invitanti cartellini tipo:
I colori
Gli animali
Le stagioni
Le malattie infettive (scheeerzo! Ma secondo me ci stava...)
La donnina e io ci sediamo sulle micro seggioline, e DonnaZucchero esordisce:
"Ora ti spiego la didattica del posto"
"Oh, ecco, che bello"
"Noi abbiamo due CD di musiche"
"?"
"Si, iniziamo in genere con la canzone dei DueCoccodrilliEdUnOrangoTango... ti faccio vedere!"
Euforica si dirige verso la radio vintage, piazza un Cd ed inizia a cantare e a gesticolare come un animatore di villaggio della Valtour, utilizzando il prezioso materiale che sbuca fuori dalla cesta "Animali" (babacci e disegno di bestie, mica chissachè eh")
"Ecco, questo è il cuore della nostra didattica. Con questo i bambini imparano tantissimo! Poi abbiamo anche questo..."
e DonnaZucchero tira fuori un letto di legno e le marionette di due topini e torna a dimenarsi mentre lo Zecchino d'Oro canta "Topolino Topoletto".
Io sento che la mia faccia si sta per incrinare, che tra poco mi scappa un commento... ma piazzo un paio di impalcature mentali all'altezza della mascella e continuo a sorridere e a mordermi la lingua, perchè in fondo, una parte sadica di me vuol vedere fin dove riesce ad arrivare DonnaZucchero.
"Ho... capito. Beh. Che dire, è.... interessante"
"Noi lavoriamo con la musica, e con questo materiale bellissimo che abbiamo, e poi abbiamo i Cd, e questo è il nostro curriculum. La nostra clientela è.... come dire..."
"Ricchi viziati e spacca marroni? Alto borghesi con la puzza sotto il naso? Gente che si fa infinocchiare e paga una cifra astronomica per una boiata del genere?"
"particolare"
"Ah"
"Mooolto esigente"
"Eh"
"Ma di loro mi occupo io, stai tranquilla! Lor vengono qui proprio perchè abbiamo questo curriculum particolare"
Furbi!

Piccola parentesi promozionale:
Nel caso voleste mandarci vostro figlio, sappiate che la scuola ve lo tiene solo un'ora alla settimana, assieme ad altri 4 bambini (mai di più, che sennò si distraggono e fan casino) sappiate che per 12 settimane (ovvero 12 ore) di"Zecchino d'Oro&Alpitour dance" paghereste circa 500 dollari.
E ricordatevi, si chiama "scuola". Non "'Na Sola".

Ero talmente sconvolta e spiazzata che non ho avuto il coraggio di chiedere nè la paga, nè l'orario, nè il giorni.. ma niente paura!!
Che oggi ci vado assieme al Grinta, a prendere un cappuccino "che ci tengo tanto a conoscere tuo marito" (aspetta a conoscerlo e poi mi dici..) e a far e un po' di "Osservazione per entrare nello spirito della didattica, così poi mi dici cosa ne pensi e cosa te ne pare" (se vuoi ti dò già qualche commentino adesso, potrei dedicati una canzone di Masini in grado di indicarti dove andare te e la tua scuola...).
E va detto che per ridurmi a fare la animatrice Valtour per i piccoli bambini viziati dell'Upper West, io richiedo un salario estremamente competitivo. Mostruosamente competitivo.
Che va bene svendere i propri ideali e il proprio credo educativo... ma quanto meno ad un prezzo ragionevole!!
E anche con quello, non so mica se ho voglia di andare a lavorare nella "Sola" di Donnazucchero...
Ma nel frattempo si prospetta un pomeriggio divertente, moooolto divertente!!
Alice probabile-rifiutatrice


Friday, April 18, 2008

Un ordinario Pre-colloquio di paura

Una scuola privata della city, una piccola scuoletta per l'elìte dei bambini-figli-di-ricchi-viziati-e-bastardelli-che-vogliono-imparare-una-lingua-trendy, mi ha proposto un colloquio.
Oggi, alle 14.00 nell'Upper West Side fichetto, a un paio di isolati da Central Park.
E io ieri sera ho iniziato a sudare.
"Opporcaccia quella zozza, non ho niente niente niente da mettere!"
"Ecco, magari è la volta buona che te ne vai a comprare qualcosa?!"
"Quando? Dove? E poi non voglio spendere..."
"Domattina. Dove ti pare, visto che sei in una delle città del Fascioon. E pensa che non è una spesa, ma un investimento, che se ti vedono nella tuo classico "Barbona sciatta style" è sicuro sicuro che non te lo danno 'sto lavoro!"
Così parlò il Grinta-BacoVagito, il guru di casa.
E io giuro che ci ho provato eh!
Stamattina mi sveglio.
Tardi.
Esco di corsa e mi fiondo sola e incustodita nel centro commerciale vicino a casa.
Vengo ovviamente presa dall'ansia.
Non so cosa provare. Non so conteggiare le taglie (30? 6? ... ma che numeri sono???). Non sono brava con gli abbinamenti cromatici. Non so cosa comprare, tutto quello che mi piace (ovvero gonnelloni e vestitini da figlia dei fiori che fa l'autostop diretta a Woodstock) non va bene per un colloquio.
Esco confusa, con due pantaloni e un vestito. (mamma quanto è tardi)
Arrivo a casa e decido che non metto nulla di tutto ciò.
Non metterò nemmeno le paperine marroni, che "perchè devo mettermi ste due moffole striminzite quando le mie scarpe da ginnastica sono tanto comode??"
E così, dopo aver speso inutilmente 80 dollari, un sacco di tempo e preziose energie esco vestita come al solito, e corro verso Manhattan. (ed è tardissimo!!)

Sono in ritardo.
Odio essere in ritardo ad un primo appuntamento, non si può!
Ma forse ce la faccio. Forse, se la metropolitana non fa scherzi... se arriva subito... ECCOLA! Che culo incredibbile!!
Ddai ddai che mi restano solo 4 fermate, 5 minuti e ci sono.
Fermata successiva:
90 adolescenti prevalentemente neri e latini prendono d'assalto la mia carrozza. Ci si pigiano dentro gridando infoiati, creando un onda anomala di corpi che mi scaraventa contro un finestrino al fondo del vagone. Tentano, tra urla e gomiti, di sfuggire alle dure leggi della fisica e lottano per riuscire ad entrare tutti assime e tutti in contemporanea.
5 minuti (5 VERI minuti) fermi alla stazione, con la vocina all'altoparlante che minacciava e implorava "fatemi chiudere 'ste cazzo di porteeee", una calca allucinante, le vecchine che iniziavano a spaventarsi per le grida e il frastuono, io pure che mi sentivo abbastanza prossima ad un attacco claustrofobico. Quando il treno riparte è pure peggio, che le urla rieccheggiano.
Scendono alla successiva, nella carrozza riprende a circolare puro ossigeno, le vecchine mettono via il salvavita Beghelli, improvvisamente abbiamo tutti le orecchie piene di silenzio. Rotto dalle mie italiche bestemmie-preghiere.
(Ce la posso ancora fare! Ce la possoancorafare...Se poi corro... se trovo subito il posto...)
Alla penultima fermata però, incappo nel barbone dubbioso:
A torso nudo, con barba e capelli arruffati, si piazza esattamente al centro delle porte, con un sacco di roba nella carrozza e l'altro sul binario "Adesso aspettiamo tutti Bob!!" Dichiara perentorio davanti ai passeggeri perplessi.
La vocina dell'altoparlante, messa a dur aprova dall'orda di teenager, ormai è roca, e tenta gracchiante di convincere il tizio usando fini armi psicologiche "Bob è già dentro!! Sali pirla!"
Ripartiamo, con il barbone e i suoi due sacchi.
Ce la faccio, ce la faccio!!!
Mi scapicollo giù alla fermata, corro per due isolati e tocco il campanello esattamente alle 14.00!

...Dlin Dlon.
Che ganza! Son arrivata giusta giusta.
....mi faccio la ola da sola
.... e mi dò pure un bacino sulla spalla, và.

Ecco, questa che vi ho raccontato era la parte più fica della giornata.
Vorrete mica sapere pure del colloquio?!
Fate la vostra giocata al toto-colloquio qui sotto, nella sezione "commenti"
... va dai, ve lo conto domani, quando mi ripiglio!
(comunque, come al solito potevo pure correre meno!!)
Alice scapicollatrice

Thursday, April 17, 2008

greek tragedy

Oggi era il mio giorno libero. No diner, no camicetta rossa, no vesciche ai piedi a furia di correre in giro tra i tavoli.
Peccato che alle 3 squilla il telefono
Drin Drin!!
(Chicazzè?) "Hallo?"
Dall'altro capo, con voce flebile e morente:
"Hallo Alice, sono GrecaBionda, sono al Diner, però sto molto molto moltissimo male"
"Oh..."
"Credo di dover andare all'ospedale, al più presto... puoi venire a sostituirmi?"
"Tieni duro GrecaBionda, respira, resisti! Sto arrivandooooo"
Da Manhattan, mi precipito ad acchiappare la metropolita, lotto con i tornelli, faccio uno zigozago allucinante e, per fare più veloce, cambio, prendo la experess, ricambio, prendo la locale, ri-lotto con i tornelli per uscire... e in 40 minuti completo un percorso che in genere richiede un oretta!
Arrivo nel diner aspettandomi di trovarci davanti l'ambulanza, dott.House che ranima il corpo esanime di GrecaBionda, paramedici che gridano "Libera! Fzrb!!!"
Invece mi trovo davanti GrecaBionda, un po' più pallida del solito e meno truccata, che mi sorride, si sistema il cappellino prima di uscire e mi spiega che si, secondo lei ha una bronchite, e che adesso va a casa a morire. Poi, strascicando i piedi, se ne va.
Ora.
Dovevo aspettarmelo che una greca facesse delle Tragedie per un nonnulla. Soprattuto se ha 19 anni e un pischello nuovo tra le mani, e la casa libera e incustodita...
Epperò, mortacci tua, dimmelo che non stai per morire, che almeno non mi accido lungo il tragitto, noo?!
L'altra collega mi guarda, mi sorride e sospira con sguardo grato:
"meno male che sei arrivata! Se CollegaBionda avesse detto ancora una volta "Sto male" giuro che le avrei infilato due bottiglie di ketchup nelle orecchie e quella di sciroppo d'acero in un altro pertugio!"
A beh!
Allora GrecaBionda mi deve comunque la vita...

Alice salvatrice

Wednesday, April 16, 2008

un nuovo pirata all'orizzonte

Questi sono i miei ultimi giorni al diner.
Domenica abbandonerò il mio grembiulino da cameriera, la mia camicetta rossa da porno-waitress (è ironia eh!) e volerò verso nuovi lidi lavorativi.
Ma non si può dire che questi ultimi giorni siano noiosi!
Per intanto è tornato il padrone.
Peccato, non si balla più la folkloristica danza greca dopo l'orario di chiusura. Ma tanto non c'è più nessuno con cui ballare.
Anche la 35enne, colpo di scena, è scappata senza un giorno di preavviso: è entrata, ha detto al capo "Me ne vado. Mi sono rotta" ed è scomparsa dall'orizzonte. E io non ho nemmeno il suo numero di telefono. Sono molto triste.
Ma in compenso è anche arrivata una nuova waitress, Giulia.
Giulia è russa. ha 28 anni ed è qui negli USA da 3.
Giulia si è trasferita in questo quartiere da 2 settimane.
Con un amico-fidanzato.
"Giulia, e dove abiti di bello?"
"Alla 74esima"
"Anch'io"
"Tra la 2° e la 3° avenue"
"Anch'io"
"In un palazzone di 6 piani"
"Pure io"
"Are you kidding?"
"E chi scherza!"
E così viene fuori che abitiamo a 2 piani di distanza.
Che fico.
Da due settimane.
Qualcosa, come un campanellino, suona nella mia testa.
Sento le mie arriginite rotelle mentali che stridono e scricchiolano per lo sfrzo, ma poi ci arrivo. C'è un dubbio che mi punzecchia...
"Giulia... senti, ma te non è che ci hai una connessione a internet?"
Giulia arrossisce "no, però sai, andando in giro per casa con il portatile io ne ho trovata una..."
"TRICIA!"
grido vittoriosa.
"Esatto! Si chiama così! ... Solo che non funziona mica tanto bene!"
Credo che ormai, attaccati al labile filo di Tricia, ingenua connessione non protetta, ci siano almeno 25 portatili piratescamente sparsi nel condominio. 25 mortaccioni di fame come noi che abusano impunemente di quest'unico segnale. L'arrivo di Giula ha rotto gli equilibri elettromagnetici ed ora Tricia è scomparsa dai paraggi e la nostra connesione langue.
Meno male che Grinta ha fatto di testa sua ed ha ordinato finalmente l'acquisto di una connessione regolare!
Per festeggiare l'arrivo di Giulia, sebbene ci abbia "rubato" la nostra connessione abusiva, ieri sera abbiamo cenato assieme con una pasta alle olive nere e una bottiglia di Pinot Noir strafica, lasciataci in eredità dal suocero... è stata un'ottima mossa credo: Giulia alla fine ha lasciato casa nostra annebbiata dai fumi dell'alcool, e probabilmente troppo ottenebrata per avere memoria del delirante disordine della casa (il bucato sparpagliato sul divano, il tavolo coperto da strati rocciosi di sugo-formaggino-cioccolatosciolto-inchiostro, le diverse paia di scarpe abbandonate come le briciole di Hansel in giro per la casa, le innumerevoli fotocopie e fogli vari sparsi in giro come coriandoli giganti...).
Se tutto è andato bene, Giulia potrebbe pure essere così stoica da trovare il coraggio necessario per accettare un ulteriore invito!
Alice socializzatrice

Tuesday, April 15, 2008

possibile????

Oppork...
Qualcuno è giunto qui digitando "Giuliano F*e*r*r*a*r*a"!!!!
Con gli ****!!!
Chiunque tu sia, vagabondo viaggiatore, manifestati!
Guarda, poso pure il grattugino da noce moscata... qui accanto...
Alice bluffatrice

job market, comincia a tremare!!

Forse mi ero dimenticata di notificarlo qui, ma grandi trasformazioni avvengono nel diner-ristorante!
La Greca Bruna (quella che mi stava più simpa) ha smesso di lavorare la scorsa settimana.
La Greca Bionda, tra 3 settimane se ne va in Grecia e sta pensando di non tornare più.
La Trentacinquenne va in vacanza questo giovedì per due settimane. Poi torna, saluta tutti e anticipa il suo trasloco in Missouri, anche perchè teme che la figlia le sfugga al controllo e faccia davvero la fuitina con il fidanzato (nei suoi incubi ovviamente coronata da bambino) per tentare di rimanere qui nella Grande mela.
Delle 4 ragazze che ruotano sul turno del pomeriggio resto solo io.
....

E allora, mi son detta, mica sarò io l'unica pirla!
Così questa è la mia ultima settimana al diner greco.
Sono nuovamente in caccia.

Che culo!
Che sfiga...
Che culo!
Che sfiga...
Boh?

(Si nota che sono emotivamente combattuta?)

Alice titubatrice


P.s. Questo cumulo di cartaccia sono i miei resumee, che ho imbustato con amore nascosta impunemente dentro uno dei cubicoli del dipartimento dei super cervelloni.


Ho costruito una piramide votiva, un monumento pagano per scongiurare l'acerrimo nemico: il tritadocumenti nel quale rischiano di finire i miei innocenti CV...
Lascio qui il mio piccolo mantra:
Volate, o miei giovani e ingenui messaggeri... e chissà che magari, giusto così per sbaglio o per una imprevedibile botta di culo, almeno uno di voi venga davvero letto!

Monday, April 14, 2008

troisianamente, non ci resta che piangere

Va bene.
Allora, cerchiamo almeno di vedere il lato tragicomico della faccenda.
Per intanto:
135.037.
Ci sono, sparsi tra noi, 135.037 idrocefali che si sono alzati, sono usciti da casa, han fatto al fila davanti al seggio, sono entrati nella cabina elettorale ed han messo una crocetta su:
Associazione difesa della v*ita. A*borto? No grazie.
O (ancora peggio) sul nome del adipo-cefalo che era scritto accanto:
Giuliano F*e*r*r*a*r*a.
Ora, non posson essere TUTTI parenti suoi.
E sono sicura che le sue molecole di grasso non han diritto di voto.
Immagino quindi che tra questi 135.037 ci siano per intanto tutti quei medici pirla che si inventano obiettori di 'sta cippa rifiutandosi di prescrivere la pillola del giorno dopo.
A loro un messaggio:
Se mai vi dovessi beccare, sappiate che anche io sono obiettrice di coscienza.
E obiettivamente e coscienziosamente, a voi che vi arrogate un potere e un diritto che non avete, vi grattugerei l'apparato riproduttore con il grattugino da noce moscata.
Ma anche questi obiettosi dottori, mica saranno così tanti...
Quindi ci deve essere qualcuno, qualcuno con una faccia normale, un nome normale e un lavoro normale, che ha messo la sua benedetta crocetta sopra il Grosso.
Ecco, io vi prego, per cortesia, di manifestarvi.
Potreste, almeno per un giorno, girare con un alone viola e una inquietante musichina di sottofondo?
O quanto meno potreste scegliervi una spilla, un cappellino, un colore.. un qualcosa che vi vi renda riconscibili, così che io possa rendermi conto che davvero ci siete, che non siete una leggenda metropolitana?
Grazie eh!

Poi vorrei fare i complimenti a quel bravo figliuolo di
RENZO RA*BEL*LI*NO.
Uno che aveva fondato un partito furbissimo, con un programma vastissimo e avanzatissimo e che si chiamava NO EURO.
(Bravo Enzino bravo! Anch'io sono per il ritorno al sano baratto: ti dò una banana in cambio del tuo neurone solitario, Enzo che mi spiace di vederlo così inutilizzato e miserello!)
Renzo, che naturalmente prima stava nel partito della Freedom, e infatti ha fatto un po' come cazzo gli pareva a lui, ha un ottimo spirito imprenditoriale, ha capito che il Baratto ormai non tira più di tanto, e a questo giro si è lanciato sui grillini, candidandosi con la
LISTA DEI GRILLI PAR*LAN*TI
E 66.839 grillini, che probabilmente la sera prima facevano i preparativi per il V2 e però la mattina erano stanchi e confusi nella mente e nello spirito, han regalato il loro voto a Mister Lista Civetta.
Che io spero che lo intervistino, e voglio proprio vedere se ha il coraggio di dire "Ringrazio tutti quei coglioni che per sbaglio mi han votato ma che in realtà mi odiano", che se lo fa potrei quasi rivalutarlo!

E infine, visto che bisogna sempre vedere il lato positivo della faccenda...
Leggevo i vostri messaggi e mi dicevo "Orko! Certo che non tutto il male vien per nuocere":
La vittoria del nano psicotico potrebbe portare alla realizzazione di uno dei sogni segreti del Grinta e della sottoscritta, ovvero la creazione di una bella Comune di Pazzi Furiosi (e non scherzo mica quando dico che l'idea piace non solo a me, ma pure al Grinta, eh!)
Ho già fatto una sommaria divisione dei compiti:
Alga, sei a capo dell'orto, del giardino e della serra. Ma in aggiunta, come incarico extra, ti nominerei "Sacher Expert" (3 infornate alla settimana dovrebbero bastarmi). E naturalmente ci fai pure il palinsesto del cineforum settimanale, che te ne sai un botto!
Cranio, ovviamente un'ala della casa sarà riservata alle tue idee imprenditorial-canine... che io ho fiducia in te. Per il resto, vedi tu quel che preferisci fare (ah e prometto che avrai sempre ottimi shampoo a disposizione).
Ada, a te tutto quanto compete l'abbigliamento (vestiremo tutte fichissime! Mi trasformerò finalmente in una femmina vera, anzi, in una verafimmena)
Sciroppata? Te nella furesta, a tentare una coltivazione sperimentale di erbe piemontesi, il Tarzan invece, tra un giro di liana e l'altro, lo mettiamo nel reparto informatico, a curare i mac e a venereare stampati e fax.
Dancin? Tu cosa vorresti come nuovo lavoro? Scegli scegli, che tanto di roba da fare ce n'è!
Io ci aggiungerei pure una manciata di altri interessanti soggettini che ci starebbero proprio bene...
E ovviamente se c'è qualcun altro interessato che si faccia avanti! Proponga, Suggerisca, che nella Casa della Labilità (mentale), c'è spazio per molti (ma mica per tutti, che i nani psicotici e compagnia bella al massimo li usiamo come bersaglio per il lancio dello sterco durante la sagra dello zucchino!)

Alice propositrice

P.s Gli a*sterischi non sono mica per chissà che, solo che mi ci manca solo di trovarmi il blog infestato da fans del Grosso, o ancora peggio di spasimanti del Renzo...
che poi mi si consuma il grattugino e come faccio per la noce moscata?!
Ecco un paio di brevi diapositive di me medesima mentre gli aggiornamenti elettorali sul web mi allietano la giornata:

INCREDULITA'



SDEGNO



DISPERAZIONE



FUGA DAL REALE



"Ho deciso di affrontare la realtà, avvisatemi quando sarà bella"
... magari domani?
Alice speratrice

Sunday, April 13, 2008

questo blog schifa la par condicio

Messa la crocetta?
Serve una bottarella?










...facciamo che domattina io mi sveglio e il bel paese mi fa una bel regalo?
Che importiamo un po' di politici seri?
Che gliela diamo sta bottarella al nano?
Che lo rispediamo a fare il bambino frignoso in qualche angolo sperduto?
Che gli troviamo magari un lavoro a lui piu' idoneo?
Che so, coltivatore di ortiche nel vercellese?
Anzi, qualcosa un po'piu' lontano, in qualche localita' esotica...
Magari in India puo' servire un raccoglitore di sterco di elefante...

Alice speratrice

serata Vianello

Che noia che barba che barba che noia.
Saremmo dovuti andare al Blue Note ad ascoltare non so chi, che suonava non so cosa... ma che come piano serale sembrava una roba un sacco bella e un sacco da newyorkkerrss...
Invece il Grinta, ligio al dovere, ha scelto lo studio: si è chiuso dentro il dipartimento con una razione K, ha stretto al cuore le cialde per il caffe italiano ed è partito all'attacco di non so quale astruso esercizio.
L'amica greca ha scelto il letto: stremata dallo shopping del sabato, con i piedi che parevano due cotechini, non ce la poteva fare.
L'amica francese ha abdicato.
E io ho perso la mia grande occasione per incrementare il mio personale progetto: "Fatti una cultura musicale che non ne capisci una mazza".
Chenoiachebarbachebarbachenoia...
A questo punto salto la lezione di jazz e mi lancio sul blues.
Con questo bel pezzo.



Questa è arte, mica bricioline eh!
Certo che studiare stanca... vado ad uccidere un biscotto.

Alice divoratrice

Friday, April 11, 2008

Le strade della vita. Post mnestico

Una delle robe che un po' mi manca, qui in terra ammericana, è guidare.
E così mi consolo propinandovi un post in stile revival, uno speciale di rieducational channel intitolato "Metti un Alice sul motore"

Quando Alice prende la patente, a 18 anni spaccati (dopo aver dilapidato tutti i suoi averi in una scuola giuda di ladroni, aver cambiato posto ed essere finalmente riuscita a parcheggiare nonnostante l'unto e scivoloso sudore che le imperla la fronte, le mani e ovviamente le ascelle durante l'esame di pratica) le viene dato in eredità un prezioso cimelio di famiglia, un gioiellino uguale uguale a questo.



Un 112 rosso fuoco, che era di proprietà dei nonni, e che ha la sua stessa età anagrafica. E infatti lei si ricorda benissimo i viaggi fatti su quel sedile posteriore e si rivede, piccina piccina, ma già spaccamarroni, giocare con i deflettori e con l'accendisigari!

Il 112 (che, come tutte le macchine del ramo materno aveva sicuramente un nome, ma al momento non me lo ricordo... chiamiamola Pippa) è passata dalle mani amorevoli e premurose dei nonni a quelle un po' più pacioccose della zia (che ci ficcava gli incensini nel posacenere per renderla un luogo di meditazione e pace spirituale) per poi cadere in zampe indubbiamente vandaliche, le MIE.
Dopo nemmeno una settimana dalla voltura (altro salasso) sulla macchina si cominciava a creare una sorta di caos primordiale dal quale, è certo, sarà pure nata una qualche silenziosa forma di vita protozoica o scarafaggifera...
La Pippa conteneva un quantitativo di briciole tale che pareva una spiaggetta di Milano Marittima.
La Pippa non aveva ovviamente uno stereo, ma la sua padrona aveva comprato apposta per lei un mangiacassette, aveva sparpagliato in giro per ogni orfizio cassette e pile, aveva creato ragnatele di nastro magnetico in giro per il micro abitacolo (perchè ovviamente il mangia cassette ha cominciato a mangiarle, le cassette, il bastardo) e girava pericolosamente a piede libero per le strade della città cantando a squarciagola, saltellando sul sedile e facendo pericolosamente beccheggiare il minuscolo veicolo, che pareva una coccinellona ubriaca e schiamazzante.
La Pippa era vecchia, e quindi particolarmente capricciosa. Non le piaceva viaggiare col freddo e durante i geli torinesi, (ovvero da ottobre fino a marzo) lei cominciava a scioperare e a fare la ritrosa. Capace che si faceva insultare per 20 minuti prima di decidersi a tossicchiare, scatarrare e infine partire con uno strattone scocciato. Quasi sempre.
Capace anche che avesse i pistoni girati e la cinghia al contrario e non partisse proprio eh!
La Pippa però aveva classe, era sempre riconoscibile, e questo faceva sì che alle volte poi ci si ritrovava appiccicato al tergicristalli un bigliettino di qualche amico che l'aveva riconsociuta e salutava... (robe tipo: "Ciao ALice! Lo so che sei te, perchè solo te hai una macchina così lurida e ridicola... o ancora "Madre mia, Alice, ma ancora vai in giro con 'sto catoricio? Regalalo a Paolino Paperino!") e soprattutto era pratica, perchè per chi (come la padrona della Pippa) è geneticamente inadatta a ricordare dove ha parcheggiato, beh! Trovare un reperto archeologico come la Pippa in mezzo a Punto, Panda Fiesta e compagnia bella era sempre facile facile!
Poi però ad un certo punto la Pippa si è stancata. E ha deciso che era il momento di finirla.
Lo ha deciso alle 6 del pomeriggio di un giorno settimanale, su una strada ad alta percorrenza dalla parte sbagliata del Po (io ho ancora degli incubi ambientati in Corso Casale), ad anni luce da casa... e per merito suo quel giorno Alice ha bloccato il traffico di una nevralgica arteria stradale e ricevuto tanti di quei vaffanculo che quasi quasi le veniva da piangere abbracciata ad un tiglio.. e l'ultimo vaffanculo (effettivamente un po' a ragione) è giunto dal babbo, che è venuto a raccattarla, ha spinto, sbuffato e scalciato per accantonare Pippa contro un tiglio (quello sotto cui la padrona voleva piangere) e l'ha riportata a casa ancora in stato confuzzionale.
Però la Pippa, prima di morire, è andata in giro per le nottate torinesi, ha marciato saltellante con il baule pieno di libri per bambini in giro per le biblioteche e i parchi... ed ha persino accolto con pazienza un amorevole, ingombrante e bavoso quattrozampe (non il Grinta! Eh!)

Dopo la Pippa, ed un breve momento di lutto, è arrivato Cat, ovvero il Catorcio.
Cat era il fiorino del panettiere.


Quello in cui lui portava le pagnotte tutte belle infarinate.
Cat faceva così schifo che il panettiere, per pietà e per amore, lo ha regalato ad Alice dicendole: "Guarda, basta che paghi la voltura".
E così Alice ha pagato, ed ha avuto un nuovo destriero.
Ma le avventure di Alice e Catorcio ve le racconto in un altro post... che secondo me vi siete già addormentati sul computer un paio di righe fa...

Alice guidatrice

Political-Musical Moment

Ormai ci siamo.
C'è chi da tempo ha schierato politicamente il suo blog.
Tocca a me.
E' giunto il momento.
Ed allora ho deciso di ricorrere ad una canzone.
Ed ho scelto questa perchè oltre ad essere abbastanza efficace ed alquanto chiara nel messaggio, per me è anche una canzone evocativa:

Breve momento "revival": luce offuscata, ricordi che scorrono in tinta seppia... pronti?

Oh, non sarà un canzone particolarmente romantica o intimista, ma a me ricorda le estati in cui andavo a trovare la mater nel suo campeggino preferito in Corsica. Un pezzo di pascolo in mezzo agli eucalipti dove abitualmente lei, da sola, si portava 4 o 5 nani al seguito (età tra gli 8 e i 14: MiaSorella, MioFratello, LeMieCuginette, LAmicaDiMIaSorella. ). Con tutta questa bella truppa al seguito lei se ne andava a scorrazzare come una selvaggia in giro per le spiagge, le montagne e i deserti corsi.
E quando io prendevo il traghetto ed andavo a fare l'abusiva nel suo anarchico accampamento ecco che, come sottofondo musicale, immancabile, compariva questa bella canzoncina, cantata a squarciagola da tutta l'allegra comitiva, tipo Le Mille Bolle Blu....
Sotto lo sguardo perplesso e un po' confuso di crucchi e francesi.
Non sarà , Glenn Gould ma chissene, a me piace e la canto.
Cantatela pure voi, e magari fischietttela mentre siete in attesa al seggio, chissà che non aiuti!!*



*La seconda persona presente sta ad indicare che, non risultando nell'albo degli italiani all'estero, nè io nè il Grinta potremo votare...
E, ragazzi, se il nano disturbato vince per soli 2 voti non me lo perdonerò mai!!


Alice Non-Votatroce-ma-Schieratrice

Thursday, April 10, 2008

Ulteriori sviluppi immediati

Tutti dicono che i mac sono indistruttibili ed eterni. Meglio del titanio.
Ieri sera sono riuscita a far impazzire il nostro.
Ha avuto una crisi di identità.
Io l'ho lasciato accesso e senza cavetto, così lui si è spento lentamente in preda ad atroci sofferenze.
Una morte lenta, offuscata dal dolore e dalla solitudine che lo ha mandato in un profondo stato confusionale.
Quando abbiamo tentato di rianimarlo, il bell'addormentato non si risvegliava più:
Cavetti, batterie che andavano e venivano, tasti premuti con sempre maggiore nervosismo e ansia... niente. Lui non si ricordava nemmeno come fare per accendersi. Era perso nel tunnel, impegnato in una esperienza pre-mortem, lontano dal mondo terreno. Siamo andati a dormire, io molto magonata e con tanti sensi di colpa, lasciandolo così, più di là che di qua.
Stamattina, quando stavamo ormai per portarlo al pronto-soccorso-per-mac per prenotare un intervento, lui ha avuto un moto di energia ed è tornato alla vita!

Ora è in una fase di delicata convalescenza... io e il Grinta lo trattiamo con grande rispetto e delicatezza, e tentiamo persino di non spalmare la barra spaziatrice di sugo e formaggino come al solito.
Colgo l'occasione per creare un nuovo culto, accendere un cero votivo e spargere al vento una nuova preghiera:
"Grazie, o pagana divinità della Apple, che hai vegliato sul nostro mac-bambino riportandolo alla luce e alla vita! Prendi questo aggiornamento dei programmi come segno del mio amore e della mia riconoscenza"

In Mac we trust

Alice mac-veneratrice

cognato's moment

Finalmente!!!
Oggi è il compleanno di Cognato.
Cognato, oltre a fare il cognato, il fratello del Grinta, il marito di Cognata e il papà de LaNana fa pure un sacco di altre cose.
Tutte fiche.
Tra le tante cose fiche che fa, è pure il direttore di una banda.
Cognato è uno che se lo vedi sembra un serio, serioso, serissimo, quasi un nerd guarda. Poi però scopri che il seme della follia, che serpeggia in tutto il lato maschile della famiglia del Grinta, ha germogliato e prosperato pure in lui e quindi cognato, in fondo, è una versione del Grinta più istruita, educata e meno animalesca, ma altrettanto divertente e fantasiosa.
Tra l'altro cognato alle volte legge il blog, e ha un grandioso senso dell'umorismo! (ridi, cognato, ridi...)
Ora, un paio di MESI fa ho trovato questo filmato sul tutubo, ed ho pensato a lui.
Te allenati, cognato, che al prossimo concerto io e il Grinta vogliamo vederti COSI'!



Inchino.
Ecco. Ora visto che, sempre per colpa dello smembramento della pangea, noi stiam di qua e cognato sta di là, questo è l'unico regalo che riusciamo a fare... peccato.
Peccato.
Peccato peccato peccato.
Peccato, perchè in genere tra noi e Cognato e Cognata c'è da anni una silenziosa gara per "Il regalo più minchione e insulso del sistema solare"
Noi abbiamo avuto un grande momento di gloria quando gli abbiam regalato Minnen, che sembrava segnare la svolta di un'era.
Lui d'altro canto ci ha donato un buddha a cavallo di due buoi che passeggiano su un tappeto di soldini. Un inno allo schifo che pesava quanto un quarto di vitello. Un porta fortuna che però è una sfiga avere in casa, perchè non lo si può guardare tanto è brutto (ma noi stoicamente l'abbiamo tenuto!)
Io ho ricevuto lo Spy Kit, con l'amplificatore di suoni, un gioiello della tecnologia cinese e pakistana in pura plastica che non dimenticherò facilmente e che mi ha allietato le serate...
Ma la marionetta da dito di Guiseppe Verdi che gli abbiam trovato noi era un pezzo altrettanto strepitoso!
Questo per dire che un po' mi spiace di non essere lì in giro per la città a caccia del ciapapur* più orrorrifico. Ma mi rifarò per natale cognato, non temere!

Alice donatrice

P.S. Nel frattempo sto settacciando ebay alla ricerca di una spada laser... se qualcuno sa darmi un indizio...
(abbiamo già trovato un costume da maestro Yoda per LaNana!)

*(prendipolvere nel dialetto nonnesco)

Wednesday, April 9, 2008

Sviluppi immediati

... El Grinta ha letto il post, ed ha dichiarato perentorio:
"Di quel che dice la tua-nonnina-interiore non me ne importa una mazza... anche perchè ho già chiamato la compagnia più economica e ci verrano a mettere internet in settimana".
Oibì Oibò.
Ora sono combattuta.
Non so se rallegrarmi, visto che potrò tornare ad usare il mac come una persona normale, ovvero seduta e non zompettando sul divano o arrampicandomi per le pareti... o se incazzarmi perchè non sono stata consultata in quanto membro votante e con potere decisionale all'interno della coppia.
La mia nonnina interiore, poi, ha un diavolo per capello!
Alice brontolatrice

Tuesday, April 8, 2008

sto sconnessa (in tutti i sensi)

E' da agosto che io e El Grinta siamo giunti nella grande mela. Ed è da agosto che rubiamo impuniti e sfacciati la connessione.
Non che internet qui costi chissà che cifrone esorbitante, e non che sia così difficile da procacciare: non siamo nel Burkina Faso, nè sperduti nella foresta Equatoriale. Epperò son sempre quei 30 dollari al mese che scivolano via, e che è un peccato, che qui noi siam migranti, e poi io mi sento la vocetta stridula della piccola-nonnina-che-è-in-me sbraitare: "Ma perchè sprecare i soldi, ma perchè sprecare i soldi, ma perchè sprecare i soldi!!"
Così mese dopo mese, abbiamo ciucciato in silenzio e a larghe mani da una connessione non protetta, l'unica connessione non protetta di tutta New York credo, che si chiama Tricia.
Tricia noi non la conosciamo, e non l'abbiamo mai vista ma le vogliamo un gran gran bene: è merito suo se riusciamo a usare Skype, spedire e ricevere mail, avere notizie dal mondo italico. Ed ovviamente io devo a lei la possibilità di sbirciare i blog altrui e blaterare sul mio.
Tricia, però è un po' vacca. E una volta ogni 2 mesi, pare andare via per sempre, alla ricerca di nuovi e verdi pascoli: improvvisamente il segnale inizia a saltellare come un Jakalpe schizzofrenico, e io seguo, da empatica quale sono, i suoi alti e bassi:
"ECCO ECCO.... c'è di nuovooooo"
"NoOOOOOoooooo è andata viaaaaaaa"
"UhUUUUU Hey!!! E' tornata!!!"
"Ma che vacca. Non c'è di nuovo più? Epperò...."
"aspetta, forse se mi metto qui, in questo angolo, tenendo il mac in diagonale....."
"... magari aprendo la finestra...."
"... se sposto il tavolo che portebbe bloccare il flusso positivo...."
" e se mi metto in piedi?"
"Magari sdraiata a terra....."
"... forse se circondo il mac di forchette tipo cerchio del potere...." *

"Una makumba?"

Oggi Tricia non si è fatta vedere per tutto il giorno.
Non sto a raccontarvi come ho trascorso il tempo libero dal lavoro, che di sicuro lo potete indovinare da voi.
Ma se riesco a postare questo messaggio vuol dire che qualcosa, nella complessa danza rituale che sto compiendo ormai da tempo immemorabile nel soggiorno, funziona!

Alice saltellatrice

*Nel caso ve lo chiedeste, in casa c'eravamo solo io e me stessa... e ovviamente io parlo a me stessa. Che non sempre mi ascolta.

Monday, April 7, 2008

angolo mitologico

Oggi voglio condividere con voi uno dei prodotti del tutubo più amato dal Grinta:





il Jakalope io non lo conoscevo, ma da quando è entrato nelle nostre vite, grazie a questo filmino qui, El Grinta alle volte si sveglia e, preso da un raptus di ottimismo, attacca a saltellare per casa imitando il coniglione cornuto al grido di:
"Boound Booound Bound and Reee bound"... ad infinitum e oltre.

Pare che il jakalope sia solo una bestiola mitologica, ma se mai lo beccassi in giro, mi sa che gli sparo.

Alice brontolatrice

Sunday, April 6, 2008

poeta della quotidianità



Dalla cucina: "Ma amore mio... non hai finito il tè!?"
Dal bagno, con tono poetico "Antichi resti di battaglie giacciono sul fondo"
(che ci significa banalmente che disgustosi biscotti sbriciolati e mollicci galleggiano nella tazza)
Dalla cucina " sei sempre una lagna!"
Dal bagno con tono rivelatore "... e comunque se ci fai caso lo stesso verso vale anche per la tazza del cesso su cui io, vate della casa, siedo or ora!"
Dirigendosi verso il bagno "Ecco, dopo questa schifezza che hai detto meriti di rimanere a giacere assieme ai tuoi resti con la porta chiusa và"


Ora però non vi svelerò chi, tra me e il Grinta, ha detto cosa.

Alice occultatrice

Saturday, April 5, 2008

momento poetico

Ode alla Grassa Stagione

E mentre il sole timido avanza
Io sprofondo nella buccia d'arancia
L'estate bussa, e mi affaccio al balcone
Ma son gonfia come un pallone
E mentre la gente tira fuori i bikini
Io, nelle gambe, ho due cotechini
L'estate ride e cattiva mi sghignazza
E ancora una volta non dimagrisco una mazza.


Che è solo un modo come un'altro per dire che ho smesso di andare in palestra e, per rendere ulteriormente più ardua una missione già impossibile, ho pure finito tutte le scorte zuccherose che erano arrivate dall'Italia...
Tutto quel bendiddio di cioccolato...
Adesso ho la pancia nocciolata e mi si può leggere sulla fronte "NO SVIZZERO MA NOVI". Scritto con i brufoli.
Alice inchiattatrice

Thursday, April 3, 2008

fuggi fuggi generale

Tocca cambiare il detto popolare: perchè sarà pure vero che quando il gatto non c'è i topini balano...
Ma" quando il padrone non c'è le grechine SCAPPANO".
Le tre cameriere che lavoravano il pomeriggio con me abbandonano, ognuna per un motivo diverso, il paradisiaco (e geriatrico) diner e vanno a lavorare altrove.
Greca-bruna va da Bennnettoon (come lo dice lei), e domani è il suo ultimo giorno.
Greca-Bionda va in un ufficio di assicurazioni, non ha ancora detto a nessuno che se ne andrà. Quindi non si sa di preciso la data della sua dipartita.
Americana-dai-lineamenti-caraibici emigra e si trasferisce nel Missouri tra 4 settimane: ha 35 anni, una laurea e una figlia di 16. Lavora tra i greci da ormai più di 2 anni e si è stufata di fare la cameriera: "Qui non trovo nulla, NY è troppo competitivo... ma se mi sposto in un posto più schifoso, tipo in Mussouri, la vita costa meno, i lavori sono migliori e meglio pagati e posso pure riuscire a comprarmi una casa!". Così tra quattro settimane carica baracca e burattini, imbavaglia la figlia furente e riottosa (e provate voi a convincere una 16enne che vive nella grande mela che trasferirsi in Missouri è una buona idea!)... e se ne va.

Possibile che sia io l'unica pirla che rimane?

Quasi quasi mi licenzio.
Alice fuggitrice

La capanna di Niu Iork

Da quando siamo arrivati a Niu Iorc il nostro nido d'ammore ha conosciuto incredibili miglioramenti, sebbene ad un arredatore di interni partirebbe un embolo alla vista di cosa abbiam ammucchiato a vanvera nella nostra camera e cucina.
Non che io abbia mai avuto dei gusti ricercati in fatto di mobilia, anzi. In genere apprezzo più o meno le stesse cose che potrebbero piacere alla già citata 15enne fricchettona...
Posso dire che adoro i tappeti e i cuscini (ma non quelli da studio notarile eh!) e questo fa sì che per me la casa ideale debba somigliare il più possibile all'interno di una tenda beduina o, ancora meglio ad una "zona morbida" da asilo nido, dove se anche cado rimbalzo su un supercuscino a forma di barbapapà e torno in piedi.
I miei acquisti da italica castellana li facevo rigorosamente all'ikea o al mercatino dell'usato, le due grandi salvezze dei poveri.
Adesso che siamo nella Grande Mela, invece, abbiam deciso di esagerare e di sperimentare nuove forme di acquisto.
E ci siamo lanciati nell'accattonaggio.
La maggior parte del nostro mobilio è stata raccattata casualmente durante la notte dalla munnezza dei nostri vicini. Una sera alla settimana infatti gli ammericani trascinano fuori dalle loro case pezzi di arredamento, li accatastano sul marciapiede e li lasciano lì.
Quella sera, io e El Grinta facciamo la strada di casa con un andatura molto più lenta e con sguardo calcolatore scannerizziamo i vari mucchi:
"Guarda Grinta! Una sedia da ufficio!"
"Si ma non mi piace... e poi non ha la rotellina, vedi?" Dice El Grinta che ormai sembra che abbia passato la sua vita da Granato Mobili, nella periferia, a intarsiare comò e inchidare armadi.
"Allora guarda questa cassettiera, che ne dici?"
"Mmmmh.. troppo grande... e poi ha 6 cassetti. Che ce ne facciamo di sei cassetti?"
"Epperò come fai il difficile! Guarda!! C'e uno sgabello da bar! Lo vogliamo?"
"NO, non ce ne facciamo proprio nulla. E poi è evidente che è sfondato"
El Grinta in versione arredatore è un pistino noiosino e fastidiosino.
Ma nonnostante esiga solo il meglio per la nostra maison, e mantenga alti standard qualitativi, siamo riusciti, con il MeMu, ovvero il "Metodo munnezza", a arredare buona parte della dimora, visto che da settembre ad oggi, pezzetto per pezzetto, abbiamo trovato:
1 divano
1 tavolo
2 sedie (diverse tra loro)
1 poltrona
1 tavolino basso di vimini
1 comodino da nonna
1 minuscola e pericolante libreria
1 porta televisore sempre in stile nonna belarda
1 forno a microonde (che funziona, solo che è un modello molto minimalista con un solo tasto: "Apri", e una manopololina con 2 funzioni: "Scalda" & "Scongela")

Insomma, l'80% del nostro arredo ha soggiornato tra le strade della city. Quindi posso dire in tutta onestà che il nostro è un'arredamento molto molto molto
metropolitano.
Ed è quello che ho riferito alla greca-bionda mentre, sfogliando una rivista di arredamento di classe, mi chiedeva "Come ho arredato la casa"... e la sfido a contraddirmi!

(Ah! Se ve lo state chiedendo, il nostro talamo nuziale è questo che che la versione ammericana di questo... ma se guardate bene, tra i due Grankulla c'è una GranDifferenza... la notate?)
Alice arredatrice

Wednesday, April 2, 2008

voglio voglio....

Io non compro praticamente nulla.
Odio andare in giro a cercare vestiti, soffro i camerini e la prova del taglia-colore-modello.
Non mi compro scarpe, calzini, mutante o reggiseni... in genere ci pensa la nonna paterna a fornirmi il mio guardaroba di intimo, con evidenti conseguenze negative nella vita sessuale della coppia (i gusti di mia nonna prevedono TUTTO rigorosamente bianco, reggitette magari con un po' di ricami stile uncinetto, mutande con elastici che fan da panciera e super slipponi di cotone elasticizzato che se tiro un poco arrivano a coprirmi pure le ascelle... anche per questo talvolta il Grinta, colto da disperazione, mi regala qualche completino).
Ad ogni mi compleanno il babbo, che pure soffre ad avere una figlia ormai maggiorene eppure ancora cenciosa come quando aveva 15 anni e andava in giro a fare la fricchettona, mi implora di andare con lui a cercare qualcosa tra i saldi.
Le amichette, tutte le volte che mi vedono, non posso fare a meno di arricciare il naso, perchè ormai mi conoscono da circa 10 anni, ed io ho ancora addosso gli stessi maglioni slabbrati del nostro primo incontro, che al massimo sono nu po' più corti, più infeltriti e più stinti.
Non spendo in cosmetici perchè non mi trucco, non mi cospargo di cremine nè di lozioni, non ho mai comprato un fondotinta, non ho mai usato un "torturaciglia", non so mettermi l'ayeliner.
Non vado dal parrucchiere, dalla manicure o dall'estetista, mi spulcio, taglio e torturo da sola.
Non spendo soldi in ristoranti o vini pregiati, perchè come ho già detto altrove, io ho il palato raffinato quanto una mucca da pascolo.
Non spendo nemmeno granchè in cultura: vado pochissimo al cinema (anche se è una di quelle cose che dico sempre di voler fare) e per i musei faccio l'abbonamento e mi levo il pensiero.
Non compro cd o dvd da... da mai: adoro la radio, e se c'è qualcosa che mi piace in particolare posso sempre usare il mulo.
Mi piacciono orecchini o bracciali, ma anche su quello sono feticista, e se qualcuno a cui voglio bene mi regala qualcosa, tipo una collana, poi non me la levo più. La tengo anche per dormire, o fare il bagno. Quindi, avendo solo un collo 10 dita e due braccia, ritengo di avere uno spazio troppo limitato per potermi comprare altri pendagli. Tocca aspettare che si rompa qualcosa o che qualche gingillo decida di smarrirsi.
Insomma, io non spendo praticamente in nulla.

E questo fa di me una sorta di brutto animale primitivo e zotico.
Ma a peggiorare il mio status sono un brutto animale primitivo, zotico e patologico.

Perchè c'è una cosa, una sola, che adoro comprare, conservare e coccolare. C'è una sola tipologia di acquisto che mi fa godere come un riccio e che mi raddrizza sempre anche la più schifosa delle giornate.
Ed è qualcosa per cui la maggior parte della gente mi considera una pirla.

Io compro albi illustrati. Spendo e spando in letteratura per bambini. Anche quella adulta, è vero... ma questa è una pratica comune... quello che lascia tutti parecchio perplessi è che io son capace di dilapidare una fortuna in picturebook!

La scusa, in Italia, era che si trattava di materiale per il lavoro, tutto fondamentale e indispensabile (ed era vero eh!).
La verità è che è l'unica cosa per cui mi pigliano le fregole!
Alla mia prima Fiera per la Letteratura per Ragazzi di Bologn , anni fa, non ho capito più nulla. Alla vista degli illustratori koreani, dei francesi e degli ammericani mi si è iperossigenato il cervello e, prima che me ne rendessi conto, avevo speso 450 euro in picture book, ero entrata nei padiglioni della fiera con un trolley vuoto e ne sono uscita, in stato confusionale e con un picco di serotonina che manco il prozac potrebbe mai dare, con due (uno preso in prestito).
Adesso, da quelle parti, in questi giorni, c'è la fiera. E io sento, guarda caso, un tremendo prurito alle mani... e un immenso vuoto nel cuore e nella libreria.
Sto seriamente pensando di prendermi 150 dollari, andare nella mia libreria dell'usato preferita e far man bassa...e giuro che sto cercando di fare la brava, e di resistere, e di limitarmi ad acquisti responsabili ma...
come diceva Felipe, l'amichetto pulsillanime di Mafalda:
"Che vergogna! Persino le mie debolezze son più forti di me!"

Alice scialacquatrice