Saturday, January 31, 2009

avventure notturne

Non vi capita mai di svegliarvi più stanchi di quando siete andati a dormire? Che si direbbe che invece che nelle braccia di Morfeo siete stati a fare braccio di ferro con Ares e gare di corsa con Ermes?
Bene, io finalmente ho trovato un filmato esplicativo che mostra cosa accade realmente tra le lenzuola del talamo (Ah, e codesto favoloso documentario fa anche luce sulla migrazione dei calzini, un fenomeno che affligge la topaia da sempre):



E comunque sto aspettando di licenziarmi per lanciarmi nel mondo dello stop-motion, ho deciso che il mio futuro è lì, tra un clic e l'altro.
Alice cliccatrice

Friday, January 30, 2009

Lession number 1: il cliente ha sempre ragione

"Buon Giorno, avete Fanity Fair in italiano?"
"Aspetti, passo la chiamata al piano delle riviste..."
Bip Bip... (Chiama chiama chiama)
"Ciau collega bradipo, la signora sulla linea 2 vuole sapere se abbiamo Vanity Fair in Italiano..."
"Aahh, ma io non mi occupo di riviste"
"Strano, si vendono proprio sul tuo piano, a 10 metri dal tuo deretano. Puoi solo controllare se c'è una copia e dirglielo? E' sulla inea 2..."
"nooo no, io sto solo alla cassa (sbadiglio)... non so se c'è"
"..."
E allora te, pirla, scendi i tre piani,
panf panf panf... (Corri corri corri)
e vai al settore riviste e trovi sto benedetto VaF (che siglato ci sta meglio) e non sai ancora se ti sta più sui marroni la collega bradipo o la vecchia che ha telefonato e mentre ci pensi acciuffi il telefono e dichiari "Sì, signora, ce l'abbiamo"
"Bene, è il numero di gennaio?"
"mmmh... sì signora"
"ora, lo apra, presto, e cerchi: ci dove essere una doppia pagina con foto di personaggi famosi ad un gran galà..."
"Vuole che sfogli la rivista al posto suo?!"
"Sì, certo, devo essere sicura che sia quella giusta! E che diamine, mica è una cosa difficile!"
"Te la sfoglio la rivista, brutta arpia isterica e ricca, ti venissero le emorroidi a furia di non muovere quelle tue brutte chiappe... Frush frush frush (Sfoglia sfoglia sfoglia) Sì, ecco, c'è una pagina con tante piccole foto di persone..."
"Ecco, ecco! Ce n'è una con un vestito color ORO?"
"Umpf... boh, sì, ce ne sono un paio..."
"SONO IO! SONO IO!!"
clang stac clang (La mascella che cade, risale e ricade)
"Eh.... Emmmhhh... Buon per lei signora, quindi? Che facciamo?"
"Mi dia tutte le copie che ha, le dò il numero della carta di credito... e poi il mio autista passerà a prenderle"
"..."
"Ah, e ovviamente mi dia il suo nome, così quando il mio autista, Rocco, è lì vicino la chiama e lei esce fuori a portargliele, che trovare parcheggio da voi è impossibile!"
dlinghi dlinghi dlinghi (Mi vorticano mi cascano mi rotolano... e non sono le riviste nè le mascelle)

No, è che in alcuni giorni mi pare di essere caduta dentro Sex and the City... e se qualcuno gentilmente mi indicasse l'uscita... io tornerei assai volentieri tra la gente normale, ecco.

Alice spazientatrice

Thursday, January 29, 2009

quando tocchi il fondo... eccoti la pala!

Giro di vite alla Supplì.
Compare, negli spogliatoi, un foglietto con le nuove regole:
Rigorosamente vietati gli straordinari (quelle 5 ore in più settimanali che ingrossavano la mia bella bustina paga di ben, udite udite, 100 dollàri al mese)
Rigorosamente vietato prendere pause pranzo più corte della sindacale ora (che sennò te la devono pagà)
Ma la migliore è: Bisogna, risparmiare, non sprecate i Post-it e non perdete le biro e le matite.
I POST IT?!
Cioè, secondo te, managerGayo Sminchio, è arginando il consumo di roba di cancelleria che la Supplì sopravviverà alla crisi economica?!? Pensi che qui facciamo le gare di orgami giganti? O che qualcuno a casa stia costruendo il ponte di Brooklyn con matite e tappucci delle bic? Ma dico, ma piuttosto... controllare il tuo personal-cocco ballerino-Gayo, che dichiara di lavorare 8 ore e ne fa 4?!

In tutto questo, Donna Manager, un dei pochi baluardi di sanità mentale (per quanto soggetta a tracolli isterici...) ha dato forfeit.
"Me ne vado" ha detto, "ho deciso che mi trasferisco nel South Carolina, in una cittadina di mare. Compro una casa vicino alla spiaggia e lascio questa città che sta scricchiolando, questo lavoro schifoso e questo branco di imbecilli. Mi spiace un po' per le boutique e i bei vestiti, ma non importa, mi consolerò dall'assenza di shopping collezionando conchiglie e sassi levigati"
"Ma... ma... quando ti trasferisci?"
"Nel giro di un paio di mesi, ma non ho più voglia di stare qui a lavorare, mi manca l'aria, non sopporto più nessuno e non riesco a mantenere il mio pensiero zen"
...
Mentalmente, ho iniziato una gara contro il tempo: visto che donna manager ha dato 3 settimane di preavviso, ho ancora 20 giorni di tempo per trovarmi un altro lavoro e scappare dalla Supplì prima che si trasformi in uno zoo di animali psicotici...
Alice fuggitrice

Monday, January 26, 2009

About Sacri Malm, Queen, King & matrioske

Ebbene, come già annunciato la nostra topaia ha avuto un restyling non da poco.
Per intanto è arrivato il famoso Kullen, e forse è la volta buona che riusciamo ad utilizzare questi assurdi sgabuzzini all'americana (che sembrano dei corridoi tanto sono lunghi e stretti):

... quelle cose appallottolate? I miei vestiti, in rigoroso e pignolo ordine dal più stropicciato al più sdrucito. Ma adesso finalmente potrò accartocciarli dentro comodi cassetti!

E poi è arrivato il nostro pezzo forte, il Sacro Malm.
Ora, durante il tour nel mondo del truciolato svedese io ero stata molto chiara:
"Grinta, sappi che io sono, già di partenza, contraria a questa tua fissazione da piccolo borghese con il letto vero e proprio, quindi. Io questo dannato letto te lo compro, ma una e una volta sola e soltanto. Scegli bene, perchè sarà il primo e ultimo talamo che acquisterai in suolo ammericano"
"Ecco, riesci sempre a rendere tutto piacevole come un funerale. Va bene, sceglierò con cura" dichiara il Grinta sospirando e sbuffando mentre, per testare la stabilità dei letti Ikea, gioca a salto della spalliera.
Dopo esserci sdraiati e spalmati su tutte le superfici morbide del negozio decidiamo.
Vada per il Sacro Malm.
"Grinta, dobbiamo anche scegliere le doghe. Guarda, se vuoi anzichè quelle da 80 dollàri ti prendo quelle da 120 dollàri. Basta che poi non ti lamenti eh, che una doga è come un diamante, per SEMPRE"
"Va bene, dannata donna dell'apocalisse, allora voglio le doghe belle"
Bene. I giochi sono fatti.
Il giorno successivo, mentre io mi arrampico su per gli scaffali della Supplì con lo spolverino fatto di piume di struzzo (pulizie di fine inventario, cose altamente intellettuali) il Grinta, assieme ad un altro genio economista affittano un furgoncino e comprano il Sacro Malm.
Questo per dire che, insomma, io non c'ero.
Che il Grinta ha fatto tutto da solo. (E mi pare di udire un virile batter di mani da quella parte dell'oceano...)

In preda alla febbre della brugola il Grinta a bullonato, martellato e montato il talamo simbolo del nostro amore.
Eccolo qui, in tutto il suo splendore:


Ah, la comodità della spalliera.
Ah, l'inebirante altitudine di quei 15 centimetri di stacco da terra!

Ora, però, c'è un piccolo particolare.

Vi mostro il talamo nudo e crudo?
Il Grinta non vorrebbe, che è ancora di là a medicarsi l'ego ferito... ma io non posso trattenermi, il mondo DEVE sapere!
Ecco a voi il nuovo letto della topaia!



...
...

Opz!

"Amor mio, dai, non importa. Guarda, se vuoi ti compro un tappeto da mettere tra la struttura e il materasso, così non ti si incastrano i piedi nelle doghe quando scendi dal letto"
"..."
"E poi possiamo sempre comprare un asse di legno, metterlo lì di lato e fare un comodino luuuuuuungo e stretttiiiisimo! Non è un'idea geniale?! Sarà un comodino-fettuccina, una roba che possiamo spacciare per italian style..."
"..."
"Dai, abbiamo un letto a scale, hop hop... possiamo farci step, te ti puoi scolpire i polpacci senza nemmeno uscire dalla camera da letto... non sei contento?"
"Forse... potremmo...."
"Non ci pensare nemmeno. Non comprerai un altro materasso e non comprerai un'altra struttura letto. Se vuoi ti prendo un pezzo di gomma piuma e facciamo un materazzo puzzle..."

Ora il sacro Malm è stato rinominato il Letto Matrioska, che in questo momento pare quasi una piramide maya con:
Struttura Queen
Materasso Full
E, dulcins in fundo, Lenzuola Twin (un acquisto sbagliato capita a tutti, suvvia, vorrete mica che le butti!?)
... pensavo di completare il tutto prendendomi un cuscino dalla casa di Barbie...

Ora scusate, ma è tardi, devo andare a dormire... è ora di guadare il mare delle doghe e raggiungere l'isola del materasso...
Alice sberleffatrice

Oh, e comunque poteva andarci peggio:

Sunday, January 25, 2009

divinità domestiche

E il Grinta disse: Sia preso il Malm.
E Alice disse: lasciate che il Kullen venga a me

E questi, con il loro solido truciolato, risposero alla chiamata e vennero.

Ora dobbiamo solo plasmarli.

Stanotte (e tempo per TUTTA la notte) si (I)KrEA.
Che gli Dei del compensato ci siano propizi!

Alice sbrugolatrice

Domani il miracolo verrà mostrato al mondo con il super potere della macchina fotografica DIOgitale, nel frattempo congiungete pollice e medio, mettetevi nella posizione del cercopiteco stanco e inviateci pensieri positivi.
Grazie.

Friday, January 23, 2009

come la mosca occupò strategicamente la carta moschicida

Super manager gayo compare al terzo piano, secco e dritto come un palo, con quell'aria che sa di austerita', malinconia e colica renale che da sempre lo contraddistingue (sembra il maggiordomo triste di un maniero transilvano), non ci vediamo da un mese:

"Bene, sei tornata"

"Eh, sì'"

"..."

"..."

"..."

"..."

Sgocciolano infiniti secondi, mentre lui resta immobile, la mascella un po' socchiusa, lo sguardo perso nel vuoto.
So che se è qui è perchè deve dirmi qualcosa, e so che non gli piacciono le chiacchiere a vanvera, dunque taccio, ubbidiente, e aspetto paziente mentre il suo cervello va' alla ricerca di quelle quattro misere misere capacita' relazionali che qualunque mammifero dovrebbe avere.

"bene, sono contento"

"Eh"

"..."

"..."

"..."

Ora, io mi ritengo una personcina paziente e rispettosa dei tempi e dei ritmi degli altri. Ho avuto a che fare con nani autistici, con capi arteriosclerotici e con disturbi della personalita', con cani ipercinetici e, da non sottovalutare, convivo quotidianamente con un Grinta economista pazzo. Eppero', davanti al Super Manager Gayo in trance io mi inquieto.

"Ehmm... volevi chiedermi qualcosa?"

"Si'"

"Conti di farlo prima del 2012? Perchè ci sono una serie di profezie che girano attorno a quell'anno..."

"Abbiamo studiato il bilancio della libreria. C'è crisi. Stiamo colando a picco. L'unico settore che non e' in perdita e' quello dei libri in italiano, cosi' abbiamo deciso di fare alcuni cambiamenti"

"A si'?"

"Sì. Ampliamo. Facci per la prossima settimana un progetto che preveda la creazione di una sezione di libri in lingua spagnola e una sezione di libri in lingua francese... tu sai lo spagnolo?"

"meglio dell'inglese, a dirla tutta"

"Perfetto. E il francese?"

"No. L'ho studiato alle medie, so dire je sui' catrin de Nuf ed anche u' se truf la tualett. Basta"

"Non importa, e' abbastanza. Scrivi il progetto, dicci di quanto spazio hai bisogno, elencaci le categorie, gli autori, i titoli... e poi magari vedi di contattare i distributori di libri spagnoli e francesi. La libreria e' in perdita, ovviamente te continuerai ad essere pagata il minimo sindacale come una normale commessa cassiera, e non ti verranno dati premi o riconoscimenti economici, ne' tantomeno promozioni... ma noi ti saremo grati. A modo nostro. Quindi impercettibile.
Ah, vogliamo tutto operativo per la fine di febbraio.
Ed ora, com e' consuetudine, me ne andro' voltandoti la schiena e senza salutare, perche' sono una bestia incapace di relazionarmi"

E, con la sua bella camminata da maggiordomo triste, scivola via guardando fisso davanti a sè.
Ora, non so perchè ma più ci penso e più sento puzza di fregatura...
Alice servitrice


spanta rei: niente cambia e tutto si distrugge (o quantomeno i miei nervi)

Il ritorno alla Supplì dopo esattamente un mese di assenza è:
I colleghi che ti chiedono "Come stai", ti dicono "Ti trovo bene" (e grazie al cazzo, son stata male per 3 mesi e mi ero trasformata in una scheletrica Mortisia!) e poi scappano via, perchè una cosa è la politically correct, un'altra cosa è fare smancerie o intromettersi nella vita altrui!
Uniche due eccezioni:
Patti la Svizzera, una Donna, un Pensiero Negativo. Colei che il bicchiere lo vede piccolo, rotto e pieno di veleno. Lasciata per di più totalmente in balia di sè stessa per quasi un mese (non appena io sono partita, la Sovraeccitata è andata dritta da Super Manager Gayo dicendogli "Non voglio più lavorare al terzo piano, la Patti mi ostracizza e mi sento unconfortable". Così è stata messa a fare pacchetti fino alla sua dipartita avvenuta, per l'esattezza, il 6 gennaio. La befana fa sempre grandi doni). E dopo un mese di solitudine al terzo piano la Patti ha finalmente sfogato le sue frustrazioni lavorative sulla sottoscritta... un fiume di "Io non so, io non capisco, è uno schifo, tanto non cambia niente, non importa a nessuno...." Ora, la Patti ci ha ragione eh, è proprio così. Epperò non è che se me lo ripeti per tutta la giornata le cose improvvisamente virano verso il meglio!
Angy, la rotonda italoammericana (molto ammerica e poco italica) delle casse del primo piano, che è salita su per aggiornarmi detttagliatamente dei pettegolezzi interni dell'ultimo mese.
"E sai cosa è successo?..."
"Guarda Angy, non è che proprio... vedi, sono appena ritornata, e di chi abbia detto cosa non è che me ne..."
"E' successo che quella è sparita, per 3 giorni, data per dispersa, denunce alla polizia, genitori disperati.... e poi è tornata a lavorare come se niente fosse!"
"Angy, guarda, io ora vado in bagno..."
"Ti accompagno! E poi sai cosa gli ha detto quello..."
"..."

Poi c'è la parte più divertente:
Una spedizione arrivata di cui non sono state aperte MANCO le scatole perchè: "Sono libri in italiano, noi non ne sapevamo niente"
"Microcefalo, sono cose fatte di carta con dentro tante parole. Se magari apri le casse e li tiri fuori, c'è qualche possibilità che qualche pirla li compri! Mettili sugli scaffali al rovescio, mettili in ordine cromatico, di grandezza, organizzali in base alla filigrana della carta... Ma almeno tirali fuori, vaccadiquellamuccatibetana..."

Un spedizione ancora dispersa, ormai da più di 2 mesi, perchè il super editore non ha ricevuto ANCORA i nostri pagamenti.
50 foglietti volanti, con le calligrafie più disparate, che richiedono i libri più assurdi, tra cui i miei preferiti sono questi (vado con la Top 5):
"Un libro INTERO sul salame calabrese, come si fa e come si conserva"

"Una storia della vita di Santa Eulalia, o Santa Eustachia...boh..." chi ha preso l'ordine non ha capito bene.

"Un libro del 1929". Mai più ristampato.

"Un libro di cui ha sentito parlare dove c'era una storia d'amore, ambientato nell'Italia medioevale. Non ricorda il titolo, l'autore o l'editore, ma magari te lo conosci" (...)

"Un libro che raccolga i testi delle canzoni del tempo del fascismo" (questo bel nostalgico me lo voglio proprio vedere...)

...
Se vi va di darmi una mano, i suggerimenti non ben accetti, eh!
Alice sospiratrice

Thursday, January 22, 2009

si riparte


Oggi ricomincio a lavorare alla Supplì.
Ho promesso a me stessa di partire piena di energie e ottimismo,
agguerrita e pronta a farmi valere,
gnocca e possente, insomma, così:


Poi però mi sono risvegliata stropicciata,
con il cervello strizzato dal jet lag,
sentendomi il cugino brutto di Calimero




Ho tentato disperatamente di darmi un contegno,
di gonfiare la mia autostima,
di tirare fuori il superSayan che è in me
Ed ho detto a quella cosa che mi guarda dallo specchio con gli occhi da ranocchia: "Te vali!"



Ma al momento,
(e mancano una manciata di minuti alla mia dipartita dalla dimora)
stiamo messi così:





Alice svogliatrice

Tuesday, January 20, 2009

dottor House desperation

colgo l'occasione per un post serio. Almeno, ci provo.
Lo spunto viene da Nonsisamai (che però non vive nella Grande Mela, e che quindi racconta una realtà succosa ma molto diversa dalla mia... andate a leggerla, pigroni!)... ma viene anche dal simpatico conticino per la gastroscopia arrivato proprio oggi, quello che ancora non si sa se è coperto dalla mia assicurazione o no e che mi ha un po' inquietato.

Il post riguarda il sistema sanitario ammerikano.
Ora, da noi c'è il Santo Sistema Sanitario Nazionale, che fa sì che TUTTI abbiano accesso alle cure ospadaliere: i tempi possono essere biblici, le infermiere stronze, gli ospedali sporchi, i dottori truccati, raccomandati, cafoni, tutto quello che volete, ma se io sono in mezzo ad una strada e sto male e necessito di cure, posso contare su un sistema pubblico, che mi fa pagare un ticket in base al mio reddito e che mi assicura le cure per il raffreddore o per la Febbre del Pigmeo del Borneo.
Qui no.
Qui gli ospedali sono privati. Sono aziende, come la Fiat, la Pernigotti e la Danone. O peggio la Cirio.
I malati sono acquirenti, che comprano e ricevono in base a quello che pagano.
Ora, se io sono ricco, in America me la godo della grossa e ci sto da pascià: posso scegliere gli ospedali migliori e le cure più avanzate, posso farmi rivoltare come un calzino, farmi tempestare di radiazioni e sciaboradare tra i più tecnologici esami.
Se invece sono nella classe media, in generale il mio posto di lavoro mi paga una bella assicurazione, così posso ammalarmi senza preoccuparmi troppo. Ovviamente, nel momento in cui smetto di lavorare l 'assicurazione va a farsi benedire, cosa che mi rende parecchio complicata la vita, perchè se io mi ammalo di qualcosa di serio, smetto di timbrare il cartellino e resto a casa per 2 mesi, il mio datore di lavoro mi licenzia e io mi ritrovo malato, disoccupato e senza assicurazione (e tra l'altro crea un sacco di problemi anche all'ospedale, che perde un possibile cliente ed è costretto a mettermi alla porta).
Più della metà delle persone fisiche che dichiara bancarotta negli Stati Uniti lo fa in seguito all'impossibilità di pagare per una malattia.
Anche perchè il diritto al licenziamento (con conseguente perdita di assicurazione) è sacrosanto, non serve giusta causa e non serve preavviso (il mio contratto alla supplì spiega chiaramente che io posso prendere il volo ed essere espettorata a calci dalla porta d'ingresso in qualunque momento, senza liquidazioni o condizioni di sorta), poi è anche sacrosanto il mio diritto a trovarmi un avvocato e intentare una causa (e magari la vinco pure) epperò per attivare certi meccanismi servono i soldini, e se io sono malato, senza lavoro e impossibilitato a pagarmi le cure, magari non ho proprio chissà che voglia di investire in un azzeccagarbugli, ecco.
Capita anche che, magari, il mio datore di lavoro l'assicurazione non me la fa, o che io sia un libero professionista dal reddito medio. A quel punto posso farmi una bella assicurazione sanitaria privata, che mi dice quali ospedali e quali dottori posso utilizzare (mica tutti! Siamo matti? Solo quelli convenzionati con la mia assicurazione, e solo nelle città o negli Stati dove la mia assicurazione è accettata) e che, nonnostante tutto, mi dà la tranquillità e la sicurezza di essere coperto qualora una tegola dispettosa mi trapassasse il cranio.
Ora, io parlo dei costi di un'assicurazione a NY, che è per eccellenza una delle Mele più care in assoluto, epperò qui un'assicurazione personale parte dai 400 dollari e sale fino ai 1400.
Mensili.
Da pagare in un unica bella rata ad inizio anno tutti assieme.
E che mi permette poi di pagare solo tra i 25 o i 50 dollari per ogni consulto o analisi.
Che comunque non è mica male se ci pensate, perchè qui tutto ha dei costi spaventosi!
Volete un paio di cifre?
Entrare nel pronto soccorso per dire "Sto male?" 1800 dollari, con "no-assicurasiun-card"
Una gastroscopia? 6000 dollari, con "no-assicurasiu-card"
Un parto "normale" (senza cesareo, senza anestesia, senza complicazioni, SOLO il parto)? 45.000 dollari, con "no-assicurasiun-card".

Ora, se invece di essere un privilegiato riccone, o un modesto ma decente medio-borghese mi ritrovo ad essere un piccolo miserello con un stipendio tipo, per dire, da supplì, di 1000 dollàri, l'idea di un'assicurazione privata manco mi sfiora.
Negli Stati Uniti il 16% della popolazione è senza assicurazione sanitaria.
Tra questi ci sono un sacco di giovani che decidono di risparmiare e "scommettono" sulla loro salute, ma ci sono un sacco di persone che non se la posso proprio permettere e che hanno lavori scoperti dall'assicurazione (la Pippi, le ragazze del Diner, la mia vicina di casa e un sacco di "gente normale" che semplicemente incrocia le dita e spera negli anticorpi... e adesso mi è più chiaro come mai quando qualcuno starnutisce o dà un colpo di tosse la gente si scansa manco ci fosse un appestato!)
Si tratta di 47 milioni di persone
, tra cui vecchi e bambini, che non può permettersi di ammalarsi.
Che succede se sei tra questi 47 milioni... e sei spure figato?
Allora, ci sono, nella pentolona della miseria, vari strati di sfiga:
Se sei mooolto indigente, ma con un lavoro (che però non deve superare, se sei da solo, i 300 dollari al mese di stipendio) puoi accedere ad un programma statale e federale, chiamato Medicare, che ti copre le sfighe generali. Ovviamente non quelle particolari, quindi se hai una malformazione cardiaca che richiede un'operazione complicata o costosa, non c'è proprio niente da fare per te, e muori. Non ti lasciano morire per strada, magari ti danno anche un po' di morfina, ma comunque muori. Mica è colpa loro, eh, è madre natura ti ha dato il cuore storto! Loro in compenso faranno di tutto per farti avere un sereno trapasso, quindi stai tranquillo e segui la luce, che va tuuutto bene.
Se sei una famiglia e il tuo reddito non supera un certo tetto, puoi accedere ad un altro programma che ti aiuta a pagarti un'assicurazione: in questo caso poi cavartela con una spesa di 150-200 dollari al mese, ed avere una copertura per sfighe generali.
Per le sfighe particolari vale sempre lo stesso discorso però!
Il fatto è che mentre in Italia, dove tutti paghiamo per il sistema sanitario, sono disponibili (ripeto, saranno pure lente e puzzose ma ci sono) cure anche per le malattie magari meno comuni, qui, dove gli ospedali sono aziende, mantenere le apparecchiature o i medicinali per una malattia che hanno solo in 100 persone è troppo costoso e poco redditizio... quindi un sacco di "sfighe rare" non vengono coperte dalle assicurazioni.
Da noi invece il costo della cura per una sfiga rara viene "suddiviso" tra tanti in partenza, e garantisce il diritto alla cura anche per chi si ritrova con la Febbre del Pigmeo del Borneo.
Ci sono poi sfighe più comuni ma estremamente costose, tipo il diabete o il cancro: le assicurazioni disposte ad accogliere clienti con tumori o diabetici nella loro storia clinica sono
pochissime, e per queste persone cambiare assicurazione o tariffario è quasi impossibile (piccolo aneddoto? L'università dei cervelloni pensava di assumere due esimi professori. Menti brillanti, grandi cervelli. L'assunzione non è andata a buon fine perchè i due avevano avuto un cancro. Cancro curato e debellato, certo, ma il costo della nuova assicurazione sanitaria che l'università avrebbe dovuto pagare per coprire il due ultra 50enni con un tumore alle spalle, sarebbe stato mostruosamente caro e han preferito scegliere altri due genietti, magari meno furbi ma almeno più sani).

Se, infine, sono all'ultimo strato della sfiga (senza agevolazioni senza assicurazione e senza soldi) quando io arrivo al pronto soccorso, dopo che la fantomatica tegola dispettosa mi è caduta in testa, ho il diritto di essere mantenuta in vita e "stabilizzata". Che non è però il diritto di essere curata. Quando io arrivo mi ricuciono, certo, e controllano che non sia crepata dissanguata, ma se la tegola ha comportato qualche danno che richiede cure specifiche o operazioni le otterò solo se ho un'assicurazione o i soldi per pagare. Altrimenti verrò gentilmente messa all'uscita.
1800 persone sono morte prematuramente nel 2000 per mancanza di copertura sanitaria.

Quindi, aimè, sì. Si muore. Se non hai un'assicuraizone e la tegola dispettosa di piglia, puoi solo sperare di essere italiano, salire sul primo aereo che ti capita e tornare a casa, dalle infermiere stronze, dai medici corrotti, dagli ospedali sporchi e tutto quello che volete, ma dove almeno il diritto alla cura viene riconosciuto.
(E questo è il motivo principale per cui io e il Grinta ci nascondiamo dall'Anagrafe degli Italiani all'estero: nessuno dei due vuole perdere la mutua!)
Ah, le cosine che ho scritto in stampatello sono affermazioni un po' fortine, ma non le dico io, si trovano in un libro pubblicato dalla Columbia University e dal Social Science Research Council: The measure of america. American Human development report 2008 2009. Lettura interessante e tristissima sotto la maggior parte dei punti di vista (sanità, educazione, stile di vita...)
Alice preoccupatrice

Bene.
Ora vado a prendermi le pasticchette omeopatiche, mi sparo un infuso di tiglio e vado a farmi la conta dei globuli bianchi, che i sono depressa da sola, mi sono!
E comunque God Bless Obama, gente!
:)
Alice consolatrice

tirando le somme

All'arrivo:
0: i gradi centigradi che ci aspettavano all'uscita dall'aereoporto

1: l'orecchia fuori uso. La pressione dell'aereo ha preso il mio muco di dolore e lo ha compattato ordinatamente(come le macchine rottamate che vengono trasformate in cubetti di lamiera) sopra il mio orecchio sinistro. Ora non ho più la candela da fumetto giapponese ma in compenso mi serve il cornetto acustico.

2: le cose scordate in Italia (senza contare il compagno di uno splendido calzino verde e arancione rimasto solo e abbandonato. Verrà probabilmente convertito in una estrosa presina da cucina)

3: i chili di troppo nelle valige (ma abbiam fatto pena alla signorina e ci siamo scamapti il sovrapprezzo di 30 euri)

4: le ore di jet lag che ancora ci restano da smaltire (che svegliarsi alle 4 del mattino NON E' SANO)

5: gli scarafaggi che ho già ucciso vagando la notte con lo spruzzino al grido di "Non ne resterà nemmeno unooo"

10: gli scarafaggi che mi sono sfuggiti incuneandosi in buchi invisibili prima che io potessi sterminarli a dovere

20: i pandistelle che mi sono mangiata da quando ho inizato a scrivere questo post

40: i dollari che abbiamo speso per poter fare i Signori con la S maiuscola e prendere un taxi dall'aereoporto: 2 ore di metropolitana in meno e 20 minuti a piedi sotto la neve risparmiati. E come bonus, la vista del nostro ponte (il Giovanni da Verrazzano) rosicchiato dalla nebbia e dal nevischio

80: i minuti di immersione nella vasca da bagno con tanto di "bomba Lush" e sali

160: le foglie giganti esplose ai gerani del Grinta. Quelle che credevamo normali piante d'appartamento devono essere in realtà creature aliene, che hanno sopravvissuto e proliferato nutrendosi della ruggine del termosifone e delle carcasse delle blatte. Altre forme di sostentamento non c'erano. Il Grinta continua a guardare sibigottito quest'esplosione di verde sussurrando "non so cosa sia successo..."

40.000000: i fiocchi di neve davanti alla nostra finestra.

Tendenti a infinito: i ricordi belli di questo rimpatrio italico che rotolano come biglie nella scatola cranica

Decisamente oltre l'infinito numerabile: le volte che il Grinta ha ripetuto "mercoledì andiamo all'Ikea? mercoledì andiamo all'Ikea? mercoledì andiamo all'Ikea? mercoledì andiamo all'Ikea? mercoledì andiamo all'Ikea? mercoledì andiamo all'Ikea? mercoledì andiamo all'Ikea? mercoledì andiamo all'Ikea?". Se non lo sopprimo prima, per mercoledì andremo a mangiare le polpettine svedesi, a sdraiarci sul Malm e pinzarci le dita nel Kullen (e non pensate male, voi!)
Alice snumeratrice

Sunday, January 18, 2009

*sospiro*

Ok...
Allora io vado...
Se non mi sciolgo in una pozza di lacrime ci si sente da laggiù, eh.
E nel frattempo rubo questa a Vale



Alice viaggiatrice

Friday, January 16, 2009

Alice contro Alice

Tic tac...
Tic tac...
Tic tac...

"Che bello, che bello, siamo piene di energia positiva! Abbiamo visto un sacco di gente, ci siamo riempiti di abbracci e chiacchiere..."
"Cazzo esulti, cretina, che tra poco si riparte, che non c'è stato tempo per fare una mazza, che non abbiamo visto manco la metà delle persone che volevamo vedere..."
"Su dai, non essere così... è poi abbiamo mangiato un sacco di cosine buoniss..."
"Falla finita, che lo stomaco è pigro quanto un impegato del catasto e capriccioso quanto il presidente del Consiglio... che se penso a tutte le cose buone che ho visto e non sono riuscita a ingurgitare..." (Alga, fai attenzione che al prossimo giro ti divorerò anche la pappa di Spago!)
"Mahaaa, che frignetti che siamo qui... e poi abbiam visto la neve! Ci siamo godute la più grande nevicata degli ultimi 20 anni!"
"Non mi ci far pensare, che per colpa di questo freddo abbiam potuto fare soltanto la metà delle cose che avremmo voluto..."
"E poi abbiamo riabbracciato i nostri preziosi albi illustrati!"
"... e adesso mi tocca abbandonarli di nuovo! Passami un fazzoletto, che mi è entrato un bruscolino..."
"Allegria, allegria! Ora poi che torni al lavoro non ci sarà nemmeno più Sovraeccitata... e poi chissà, potresti provare a cambiare lavoro..."
"Ansia, ansia!! Oddio il lavoro... chissà cosa sarà successo in tutto questo tempo... troverò gli scaffali ordinati per ordine cromatico da qualche cretino di turno... me lo vuoi dare sto fazzoletto?"
"Guarda, faccio i fiocchetti di neve con il cleenex! Aah, speriamo che anche nella grande mela ci sia ancora la neve... non vedo l'ora di andare a passeggiare a Central Park..."
"Sento un principio di gastrite che ritorna...."



Il ritorno alla topaia acuisce la mia già palese schizzofrenia, Alice esaltatrice e Alice disperatrice si danno instancabilmente battaglia da giorni... non so ancora quale delle due vincerà e prenderà il controllo...
ma ne resterà soltanto una.

Ovviamente, si accettano scommesse.
Alice impazzatrice

Friday, January 9, 2009

... chi lo dice che si nasce una volta sola?!

Tante angurie a mme... tante anguuurie aaaa mmmeee.
Che qui il tempo passa, ed io ho bisogno di un polmone d'acciaio per sterminare le mie candeline!
28 anni fa, alle 11 del mattino (che io me la son sempre presa comoda eh, mica come quei nani festaioli che nascono tipo alle 4 di notte con un bicchiere da cocktail pieno di placenta e con due olive in mano...) timbravo il mio cartellino sul pianeta terra.
Da allora, ogni giorno del mio compleanno mia madre mi chiama alle 11 spaccate per informarmi "Ciao Ciao, sei nata... aspetta, aspetta... ecco. Adesso. Auguri!".
Da allora, ogni giorno del mio compleanno mia madre aggiunge un pezzetto menestico (che le sue memorie sono come i funghi porcini: più l'umidità del tempo le inumidisce le pareti del cervello e più lei ricorda!).
Oggi,con tono pensoso e assorto, il prezioso e sfavillante ricordo che la mater mi ha donato, e che conserverò nei secoli dei secoli è stato:
"Mentre mi ricucivano ho detto al dottore: "certo che mi sento una rolatina!""
(Quando le piglierà l'alzheimer finirà per fare il bagno nel ragù convinta di essere una polpettina...)

Alice memorizzatrice

Sunday, January 4, 2009

sono all'ufficio oggetti smarriti.. prima o poi mi ritrovo.

Come?
Mi avete perso di vista?
Non sapete piu' dove sono?
Sto sempre qui : (Da guardare rigorosamente fino a 1 minuto e 30... poi potete lasciar perdere che il meglio e' passato!)



Che non per dire, ma con una colonna sonora cosi' piena di pathos mi aspettavo quasi un finale con Mel Gibson in una versione di Pietro Micca-BraveHeart che, bello e impossibbile, accende la miccia e si lancia contro i francesi in stile bonzo piemontese gridando Towanda...


Alice scomparitrice