Il Pater é venuto a trovarli a Parigi.
Il Pater da circa un anno, a causa di un incidente in moto, combinato a della sfiga conclamata, é ipovedente. Guai a dirgli che é cieco, eh, che lui comunque ha ancora UN preziosissimo decimo, e a quel decimo ci tiene parecchio e si incazza... peró il risultato é che vede una serie di ombre, e che quindi l'idea di affrontare Parigi con tutto il casino, il dedalo di metropolitane e la fiumana di gente lo spaventava un po'.
Che poi, nonostante sia cieco ipovedente lui va imperturbabile a fare sci-alpinismo con il CAI, si lancia giú nei boschi, scala falesie e compagnia bella perché : "Son mica cieco eh, sono solo ipovedente... seguo il tizio che mi sta davanti e faccio tutto, boiacrin!".
Ed infatti è arrivato ed ha rivoluzionato il giardino, estirpato erbacce, impiantato piante, potato siepi, raccolto foglie, fatto torte al cioccolato, zuppe e risotti... É riuscito persino a non incartarsi dentro il gatto in tutti e 6 i giorni trascorsi con Serafino gatto malandrino che ogni tanto gli si infilava tra i piedi.
Ma veniamo ad OGGI.
Oggi Alice l'ha accompagnato alla stazione, a prendere il teggévvé per tornare nella patria del Gianduiotto.
Ora, per questioni di sicurezza, al binario possono accedere solo i passeggeri muniti di biglietto, che viene scannerizzato davanti a futuristiche transenne in vetro che altrimenti non si aprono.
Alice va a chiedere all'Omino in Rosso delle ferrovie, spiegando che il Pater non parla francese e vede come una talpa ipermetrope, e l'Omino in Rosso le risponde: "Tranquilla, te passa assieme a lui, anzi dammi il biglietto che faccio io..."
Alice porge grata il biglietto del Pater.
E il biglietto non passa.
"Riproviamo".
E il biglietto non passa.
"Aspetta, fammi vedere..."
...
"Ah.
Ecco.
Il biglietto era per il treno di IERI".
Panico.
L'Omino in Rosso le dice: "Provate a cambiare il biglietto alla macchinetta, sennó venite qui"
La macchinetta fa loro un bel dito medio, una pernacchia e un gestaccio con scappellamento a destra, Alice torna dall'Omino in Rosso che le dice: "Aspetta qui"
Confabula con altri 4, torna indietro e le dice: Ok, entrate, e aspettate davanti alla carrozza numero 8 e tre quarti, qualcuno verrá per voi"
Aspettano sotto una pioggerellina fine, davanti alla porta del vagone ed un Robin Hood delle ferrovie statali franscesí, in borghese, arriva, fa salire il Pater, guarda Alice e le dice: "Non ti preoccupare, te lo portiamo fino a Torino. Non devi pagare extra, ci pensiamo noi".
Alice ringrazia, saluta il Pater, e torna alla porta a vetro. A quel punto aspetta lí fino a quando non vede il treno che effettivamente parte.
É talmente concentrata ad osservare la coda del treno che si allontana e non vede che qualcuno le si avvicina fino a quando non le tocca il braccio. È l'Omino in Rosso che le sorride e le dice: "Tranquilla, é partito".
Ora, o lei ha trovato il bigliettaio, il capotreno e il controllore piú gentili, umani e pazienti del mondo... o le hanno appena rapito il Pater e lo stanno spedendo con la Transiberiana a spalare carbone.
Lo sapremo solo domani!
Alice trenizzatrice
qui una diapositiva del Pater che prende il Treno. |