Wednesday, December 28, 2016

Auguri tra le feste!

Codesto  blog è un po' in arretrato,
Chè durante le feste si è assai strafocato...
Di pandori, chiacchiere, regali ed amici
... son stati giorni parecchio felici!
E come diceva quel tizio là
"non fa mai rumore la felicità".
Ci aspettano giorni un po' complicati,
ma ormai lo sappiamo, siamo (un po'?) preparati

Vi salutiamo tutti, dalla Suburbia Strana
Che con il tempo pian pian si fa tana.

Vi auguriamo abbracci, risate e balocchi
Che siano per tutti delle Feste coi fiocchi!

E per celebrare mettiamo qui... mezza faccia,
con la speranza che almeno vi piaccia
l'albero grande,  quello là sullo sfondo
che è del Rockfelelr center, er centro del mondo!
Che poi tanto grande chiaramente non è
Se con il mio faccione ne copro pure tre!

Alice filastroccatrice





Monday, December 19, 2016

Lo spirito imprenditoriale dei giovani amerigani

Negli ultimi giorni qui sono arrivati i pignuini, le otarie e le volpi bianche.
La temperatura è scesa e il termometro segnava robe inumane tipo -12... però ha anche nevicato un pochetto e Suburbia era tutta avvolta candida e brillante.
Oggi va meglio... questa mattina, mentre lo Gnomo resta impalato fuori dalla porta a guardare le nuvolette del respiro, il ragazzino di 8 anni che abita davanti a noi è pure lui sulla porta, ma si sbraccia esclamando: "Fa freddo, fa freddo, venite, venite a comprare un po' di roba calda da me!"
Alice lo guarda un po' confusa e si scusa: "Mi spiace ma andiamo di fretta... ma cosa vendi di buono?"
"ACQUA CALDA! un Dollaro a bicchiere"



Di sicuro a pasqua questo le vende l'Uovo di Colombo.

Alice acquistatrice (di acqua calda, obviously!)



Wednesday, December 14, 2016

Meccanico 0, Google 1

La scorsa settimana.
Uno dei fari di posizione della macchina di Alice si diede per morto, così Alice portò er Macchinone da meccanico, che aprì il cofano, cambiò la lampadina del faro in circa 5 minuti netti (e 30 dollari più tasse) e disse: "Lo sai che la batteria perde acido, vero? Va cambiata. Presto. Subito. Tipo ieri. Stai inquinando il pianeta, corrodendo la macchina, rendendo il mondo un luogo più brutto. Faranno tipo 150 o 180 dollari. Ci vediamo domani?"

Alice, che di macchine a parte saperle guidare non ne capisce una mazza, meditò per 12 ore, consultò i savi (ovvero mise un messaggio su Facebook ed attese l'aiuto del pubblico) e poi andò dal tizio.
Che cambiò la batteria.
E le ridiede la macchina con un paio di spie cimite (Tipo che ora per sapere se ha le luci accese o meno le tocca scendere e guardare perchè la spia non funziona più. In compenso c'è probabilmente qualcosa di brutto riguardo all'airbag ma vabbè).
Alice lo prese come il regalo di natale per er Macchinone, che in fondo pure lui era stato buono in questi 4 mesi, scorrazzandoli da casa a scuola al supermercato.

Questa settimana.
 E' tardo pomeriggio, fanno -4 gradi, è buio e fuori ci stanno solo Alice, i ratti e le faine.
Alice prende la macchina, va alla biblioteca con lo Gnomo, parcheggia nel garage. Esce dalla biblioteca, riprende la macchina. All'uscita del garage tira giù il finestrino, infila il biglietto dentro la bocca della verità, paga, la sbarra si alza.
Il finestrino no.
Il finestrino decide che è il momento perfetto per morire.
Alice guida fino a casa, lancia lo Gnomo ibernato e il Grinta congelato a casa e va a cercare il meccanico.
Lo trova che spegne le luci dell'officina, con la giacca e il cappello, ma lui probabilmente impietosito dall'aria da pazza e dalle stalattiti che scendono dalle sopracciglia di Alice (lei ha le sopracciglia di Peo  Pericoli) dice: "Fammi vedere". Tocca, strattona, schiaccia, poi sospira: "Nah, qui è da aprire la portiera e cambiare tutto il meccanismo. Sono tra i 200 e i 300 dollari. Per stasera metti del cartone, o un sacco della munnezza, perchè io devo proprio andare".

A quel punto Alice torna a casa bestemmiando in 4 lingue.
Che va bene il regalo di Natale, ma ora er Macchinone sta a fare l'esoso!
Mentre il Grinta, terrorizzato dall'aria omicida di Alice, si offre di andare a fare il rammendo con cartone, plastica e scotch, Alice gioca la sua ultima chance. Chiede a Dio Google.
Dio Google le dice: "Sbatti la portiera con forza, e tieni premuto il pulsante".
(il secondo suggerimento invece era: poi prendi 5 bulloni, lasciali una notte immersi nell'antigelo e sotto la luce lunare, gettali a terra, osservane la disposizione,  riproducila nel luogo del parcheggio con Olio fresco. Alla mattina, rivolta verso Sud, recita "Fast and Furious, Fast and Furious, per il potere del maggiolino tutto matto aggiustami il finestrino con un rapido scatto").

Dio Google fa il miracolo.
Il finestrino risale, si innalza glorioso come Lazzaro e ad Alice pare uno spettacolo maggico.
Dio Google è mejo di Babbo Natale.
E il meccanico che si fricchi.

Ora la parte più importante, cruciale e fondamentale è che, da adesso in poi, Alice non dovrà MAI MAI Mai aprire quel finestrino.




Alice blindatrice (di finestrini capricciosi)

Monday, December 12, 2016

Caro Santa ti Scrivo

Lo Gnomo ha scritto la sua prima letterina.
In circa 10 minuti ha dettato i suoi desiderata, aggiungendo disegni, perchè "Così si capisce meglio".
Il ragioniere ha fatto il calco delle macchinine per indicare al vegliardo con la barba le corrette dimensioni, ha riprodotto l'estensione delle rampe del suo garage... ed ha aggiunto un inserto tipo national geographic con una visione dell'Artico.
Il barracuda suona un po' a minaccia, tipo "Occhio vecchio che ti sguinzaglio la Carogna dei Mari".
E comunque nella Treccani, alla voce monotematico, c'è la foto dello Gnomo.








Alice Natalizzatrice

Friday, December 9, 2016

Down Memory Lane

Ieri lo Gnomo ha trovato una vecchia foto, di quando erano in Francia.
L'ha osservata per un po' e poi, con fare contemplativo ha detto: "mamma, ti ricordi di quando parlavo in Francese? E prendevamo la RER e andavamo a guardare la Tour Eiffel?"

...

Ha 3 anni e dice frasi che uno si aspetterebbe da un ambasciatore diplomatico ottuagenario.

E son pure vere.


Alice rimembratrice


Le famose scale della morte della toperie.


Monday, December 5, 2016

La Prof Diritta.

Alice alle superiori aveva, come professoressa di diritto, la Prof Diritta. Una signora giovane, con occhi azzurri, piena di energia.
La Prof Diritta era un soggetto curioso, dall'aria algida che stonava con i toni appassionati... e portava sempre calze bianche da infermiera. Era una che portava in classe le testate di giornale, che rimandava la lezione sul bicameralismo per discutere di roba attuale, ma che poi ti trivellava sulla storia, sulla costituzione, sui diversi tipi di governo, sull'Europa.
Alice se la ricorda. 
Le piaceva a giorni alterni.
 
Più o meno una volta a settimana la Prof Diritta ripeteva che la politica non è "fare quel che si vuole fare" ma è l'arte del compromesso, del mediare, del riuscire a contrattare e a trovare un terreno comune, tra parti in disaccordo, tra bianco e nero, per andare avanti. Secondo lei era l'arte del saper conciliare l'inconciliabile per il bene di tutti. Perchè quando si governa non si governa solo chi ti ha votato ma anche chi non ti ha votato, e pure quei cittadini vanno ascoltati e rispettati. A lei, che aveva 16 anni, l'abbonamento al Manifesto e voleva fare la Komune Anarkika, dava fastidio, le pareva cerchiobottismo, incoerenza, mancanza di integrità morale. Una roba da smidollati.
Ora, sarà che invecchia, ma quella definizione di politica le pare una roba dannatamente poetica.

In Italia c'è stato il millenovecenteotrentasettesimo referendum. 
Renzi si dimette.
Ci sarà un nuovo governo.
Il 63esimo in 70 anni.

Come si possa sperare di avere stabilità, progettualità e futuro in un paese dove ogni anni e 2 mesi ci si manda tutti a fanculo, si fa un rimescolamento e si riparte da zero per finire dove si era prima è un mistero.
Ancora più misterioso è come non si riesca a vivere la politica senza sembrare degli Hooligans assetati di sangue.
Stamattina Alice aveva la bacheca di Facebook inondata di messaggi che variavano da: "A casa, Stronzo! Mhuahahaha" a "Ora via pure la Boschi, che è solo una puttana".
Alta politica insomma.

E allora le è tornata in mente lei, la prof Diritta.
Pensava che se si riuscisse a smetterla di considerare gli oppositori perennemente dei coglioni, forse sarebbe più facile. Per tutti.

Alice referendizzatrice

Friday, December 2, 2016

Mater e l'Inglese

Alice per imparare prima lo spagnolo, poi l'inglese e poi una parvenza di francese ha dovuto tirare le testate contro i muri (lei ci ha provato, ad apprendere per assorbimento, ideando di volta in volta diete a base di chupitos, pancakes o croissant... ma ad ampliarsi era solo il suo giro vita e mai il suo vocabolario). Invece la Mater il francese lo apprese così, senza accorgersene, per osmosi dalla sua migliore amica, mentre lo spagnolo iniziò a studiarlo 3 anni fa, più per passatempo che altro (Alice sospettava che il corso di spagnolo fosse in realtà una copertura, si trattasse di un ritrovo di ciampornie che sorseggiavano the, sghignazzavano e si raccontavano pettegolezzi!)... ed ora la Mater va in giro a fare commentari sulla filmografia cilena.

Ma la bestia nera della Mater è l'inglese.
Che non le piace anzi, diciamolo, le dà proprio al cazzo.
Eppure, prima di partire questa volta aveva trovato una teacher (la sorella del giovanissimo batterista matto che accudì lo Gnomo per un mese. Perchè è una intera famiglia di soggetti bizzarri, meravigliosi e affascinanti... e quindi la Mater andava a lezione di inglese dalla sua teacher diciannovenne... Che poi è la figlia della sua maestra di spagnolo. Perchè a noi ci piace vincere facile).
Leggeva Harry Potter in inglese, guardava i film con i sottotitoli, scriveva temini.
Arrivò parlando un inglese comprensibile ma bizzarro, sembrava facesse scrocchiate e gorgogliare i suoni in bocca per poi sputarli via come una caramella dura, quella che sta nel fondo della borsa delle zie.
Arrivò con un quadernetto dove si segnò diligente tutte le parole e le espressioni in cui incappava e che non capiva (nel quadernetto ci trovate tutta la terminologia dei trasporti pesanti, la classificazione dei diversi tipi di balena e di squali, i tipi di formaggio e come si dice zucca in inglese... oltre ad una erto numero di insulti).
Arrivò proprio quando l'Inglese si impossessò dello Gnomo, e lui iniziò a straparlare in in ibrido bizzarro, in parte inventando le parole e dicendo frasi tipo:
"Aiut me! Sto cadend!"
"I'm coming, un attim!"
"I don't want to sied on the chair. I want to go play with the macchinin!"
(Insomma, lo Gnomo era la prova provata che l'inglese è una derivazione del barese)

Il Barese e la Donna che Masticava le Caramelle Dure si sedevano per terra e producevano dialoghi surreali, divertendosi un sacco.
Ad Alice questa cosa le fece una gran tenerezza.

E bon. Quindi questo lei lo dedica alla Mater. Ed a tutti quelli, in giro per il mondo, che si ritrovano con famiglie un po' lost in translation.





Alice inglesizzatrice