Thursday, October 23, 2014

Uomo Lombrico

Come nella casa di Broccolino, anche la Toperì ha 7 finestre.
Quel che la contraddistingue però è la vista.
Dalla casa di Broccolino, in alto in alto, si vedevano i grattacieli e gli alberi del parco, dalla toperì si vedono le finestre dei dirimpettai visto che gli edifici sono a circa 10 metri di distanza.
In genere quindi la vista è di tende, tendine e vasi, con pezzettini di cielo.
Ma dalle 8 alle 9 del mattino no.
Dalle 8 alle 9 del mattino dalle finestre della cucina, della camera dello Gnomo e della camera di Alice e il Grinta si vede solo lui,  l'Uomo Lombrico.
L'Uomo Lombrico, che abita proprio DAVANTI a loro, dalle 8.00 alle 9.00, pioggia o sole, vento o nuvole spalanca la finestra della sua camera da letto e sta lì davanti, ritto in piedi, rivolto verso il mondo.
Beve il caffè.
Si taglia le unghie.
Si lava i denti.
Fissa il vuoto davanti a sè (ovvero la cucina di Alice).

Il tutto completamente nudo.
Indifferente al fatto che Alice tenga ormai le tende della stanza dello Gnomo tirate fino alle 10 del mattino, e la mattina vada in cucina per preparare il latte dello Gnomo a tentoni evitando di guardare a nord (che in cucina no, non hanno le tende, sono cadute) lui resta piantato lì, a mostrare a tutti il suo apparato riproduttivo.
L'Uomo Lombrico ha il fisico di Benigni, flaccido e secco al tempo stesso, è pelosissimo, ha la faccia spigolosa, occhi e capelli neri, e il pisello per aria.
Tutti i giorni per le 9, sempre con la finestra aperta, si è lentamente vestito, ha richiuso il tutto ed è scomparso, ma riapparirà  puntuale la mattina successiva.

Alice ha un sacco di domande che vorrebbe fare all'Uomo Lombrico.
Ma la principale è:
Perchè?!?!?!
Si immaginava appartenesse tipo ad una corrente di nudisti estremisti e integralisti, convinti che alla mattina i testicoli andassero lasciati ossigenare e corroborare all'aria fresca e alla luce del sole...  Poi ha scoperto che è conosciuto dalla polizia e dagli altri vicini, perchè infastidiva i precedenti inquilini con uno specchietto e i raggi del sole (una Giovane Marmotta Nudista? il sogno perverso di Disney!).
 Alice non ha voglia di chiamare la polizia (e poi che dice? C'è un tipo che sta nudo davanti alla finestra? Boh), però le piacerebbe non dover fare attenzione a dove posa lo sguardo la mattina, ecco.
Martella/implora ormai da un mese il Grinta di provare a socializzare con l'Uomo Lombrico:
"Ma che ti costa?! Ti metti anche tu lì in cucina, con il pito di fuori, apri la finestra e lo saluti! Dai, dai! Per vedere che effetto fa, no? Per fare i vicini educati e rispettosi delle tradizioni altrui!" Che magari nella banliù si usa cosí e loro stanno facendo i cafoni maleducati che si ostinano a tenere i vestiti addosso, vai a sapere.
Il Grinta ristroso purtroppo non collabora, quindi nel mentre ringraziamo l'inventore delle tende, e speriamo che l'eventuale vista mattitina dell'Uomo Lombrico non provochi danni permanenti nella costruzione del Sè dello Gnomo.

Alice tendizzatrice

P.s. Sono pazzi questi francesi!










Sunday, October 19, 2014

Venerdì 17

Alice non crede alla cabala, numerologia astrologica o al calendario della iella, perché sa che la sfiga ha una sua agenda personale e imperscrutabile, e che elargisce palate di sterco quando gira a lei, mica al calendario gregoriano.... Fatto sta che quest'anno la Sfiga le ha regalato un venerdì 17 memorabile.
Perchè in 15 anni di patente Alice non ha MAI fatto un incidente in macchina, ha guidato in lungo e in largo, robe minuscole tipo la Fiat 127, cose astruse come ilFiorino da fornaio o robi grossi e lunghi come il Ducato da libraia. Ha guidato con la neve, la pioggia, il ghiaccio e naturalmente con la cara nebbia padana mattutina, eppure, forse anche perchè guida come il ragioniere Brambilla, in punta di sedile a con gli occhi strizzati sulla strada, forse perchè la sfiga era distratta e rivolta verso altri campi esistenziali della sottoscritta, lei un CID non l'ha mai dovuto tirare fuori dal cassetto.
Fino ai ieri.
Che poi, diciamolo, non è successo nulla, semplicemente gli specchietti retrovisori di Alice e di uno sconosciuto francese si sono dati una capata in transito e si sono smaciullati, ma non c'è stato manco un graffio di carrozzeria e, a parte il fatto che ad Alice sia partita una coronaria dallo spavento, nessun danno fisico.
Il dramma, la tragedia vera, il momento topico è stato quando il tipo, che Alice già pensava dalle parti della Bretagna, è tornato indietro dove lei aveva accostato e mentre lei era lì, impegnata a giocare a a Tangram con i pezzetti dello specchietto, le ha bussato al finestrino dicendo che si doveva fare il CID, che pure il suo specchietto era tutto rotto.
Alice voleva piangere.
Ma come il CID in francese?!? Per di più con la macchina della zia di Parì?!?
Ha detto una roba alla Totò che significava più o meno: "Aspetti, che io ho le capacità comunicative di una bertuccia dislessica... aspetti che faccio venì mon marì", ha chiamato il Grinta che è accorso con sguardo pazzo e Gnomo al seguito a parlare in francese con lo sconosciuto mentre Alice telefonava in spagnolo con la zia di Parì, mortificatissima, flagellandosi con il bloccosterzo e con il capo cosparso di grasso delle gomme...  Il tutto si è concluso, invece che con il CID, con un giro alla carrozzaria vicina dove, per 160 euro offerti da Alice&Co, lo sconosciuto francese riceveva un nuovo specchietto. Insomma, tutto a tarallucci e vino. Per il carrozziere. A lui il venerdì 17 è andato alla grande.

Alice incidentizzatrice.

Tuesday, October 14, 2014

Help!

Il Grinta è al lavoro, lo Gnomo dorme e Alice ha un nuovo amico.
E un ragno grosso quanto il suo pollice, nero, nerissimo. Con le 8 zampe messe come se facesse yoga.
Sta sul soffitto, si muove poco ma è talmente grosso che se mi fa un ragnatela mi ritrovo in casa con dei  tiranti d'acciaio.
Oltre a battezzarlo Namastè, Alice è qui che medita se lasciarlo vivere, in nome della pace, l'amor, la natura e blablabla... Se tenerselo in casa e mettergli una ciotola d'acqua... O se provare a catturarlo e buttarlo via...ma come?!
Oppure lo ammazza. Ma soprattutto, come l'ammazza, che non ha scala?
E poi... Ci sono ragni velenosi in Parí?

Alice agitatrice (prossima ad un attacco di aracnofobia)

Le Fransè con Aliscè

Benvenuti alla rubrica le Fransè con Aliscè!
La frase di oggi è:

PELOUSE INTERDITE.

Che non indica, come parrebbe naturale, Alice interdetta (che lei sulle gambe ha le piantagioni di cicoria ed usa la sega elettrica mica il silkepìl),  bensì il bel pratino non calpestabile dei giardini.

E niente, le parole sono importanti, gente.
E infatti da che da che lo chiama pelouse Alice guarda il pratino in questione con occhi diversi.

Alice francesizzatrice



Sunday, October 12, 2014

Ci ho la giustifica!

Codesto blog ha latitato codesta settimana, ma ha una buona giustificazione.
Perchè c'è questo vantaggio pazzesco, del vivere a Parigi, che non è la baguette nè il croissant al cioccolato, ma il TeGeVè. Ora tutti i valsusini verrano qui a scrivere Alice Merda Serva dal Capitalismo sui muri del blog, eh, però, diobono, capitela, che dopo 7 anni con l'Oceano di mezzo,  6 ore di fuso, e ore di aereo tra lei e il resto della famigghia il TeGeVè per lei è una roba meravigliosa, un po' come il teletrasporto di StarTreck!
E così al mercoledì, grazie ad un raggio fotonico, la Mater si è materializzata alla Toperì (con gli occhiali scuri da scioppina, che ci ha la retina che le è volata via ed è Cieca come un filibustiere d'alto corso, cosa che comunque non le ha impedito di andare a zonzo come una mina vagante, scattando foto improbabili e sfocatissime!) ed ha dato ad Alice la parte del funghetto giusta per smettere di disperarsi e sentirsi la piccola fiammiferaia.
La Cieca , lo Gnomo e l'Analfabeta sono andati allegramente in giro per Parì, lo Gnomo sorrideva piu' del solito, ed Alice pure probabilmente, perchè un surreale numero di soggetti di sesso, età e nazionalità svariate le ha attaccato bottone, ultimo un signore distinto ai piedi di Montmartre che le ha lasciato un bizzarro biglietto da visita con su scritto il suo nome e cognome e come professione: « Je suis un être humain- Qui respecte tout le monde –Et qui ne juge personne ». Le ha fatto pure utto un prologo filosofico, prima di darle il suo bigliettino da visita, di cui Alice purtroppo ha capito la meta', e in mezzo ci stava pure Berlusconi. Insomma, ha solo una vaga idea di cosa le sia stato detto da tutti questi estranei, magari qulacuno in realta' l'ha pure mandata a cagare con stile, ma e' stato divertente.
La Mater riparte oggi.
Alice si ripromette di continuare a sorridere un po' di piu', che fa bene, e le fa conscere gente buffa.
Poi, se oltre al raggio fotonico la Startreck le imprestasse pure il traduttore simultaneo lei a questi soggetti bizzarri che le parlano strano potrebbe pure rispondere, invece di limitarsi a sorridere come la Gioconda e muovere la testa a caso manco stesse facendo Pilates...

Alice Felice

Monday, October 6, 2014

Il lunedí enigmistico

Alice ci ha impiegato DUE giorni a capire il cartellone nuovo sotto la toperí...
Voi in quanto ce la fate?



Alice enigmizzatrice

Wednesday, October 1, 2014

Nus allòn a le Jiardiní I

Alice e' qui da 2 settimane, e va ai giardini tipo 2 volte al giorno, che per la prima volta da che in cielo volavano gli pterodattili e' disoccupata e senza una mazza da fare. Poi, visto che la casa è ancora  una riproduzione in piccolo dello sbarco in Normandia, con macerie, rovine e mine inesplose (leggi scatole e scatoloni ancora chiusi) lei potesse si metterebbe una canadese accanto allo scivolo giallo e starebbe li' con un fornelletto da campeggio pure per pranzo, ma questa e' un'altra storia.

Precisazione numero 1: Alice non sta a Parí, sta nella banlieue di Parí, in un paesiello ad altissima prevalenza araba, magrebina e sudafricana. (che i francesi di colonie ne avevano un botto e c'e' stato un periodo in cui se avessero giocato a Risiko avrebbero persino raggiunto l'obiettivo impossibile, quello dei 25 terrritori con minimo 2 carriarmati ciascuno!). Quindi quando si va ai giardini sembra un po' di entrare nei bagni femminili dell'ONU, che ci sono donne interamente velate tutte intabarrate nel nero, mamme africane in ciabatte con vestiti coloratissimi e i capelli messi su in sculture futuristiche, mamme dell'est con canottierine attillate ricoperte di paillettes, mamme francesi con la baguette e la rivista di moda sotto braccio... e poi c'e' Alice. Sudata, perplessa e con le capacita' comunicative di una bertuccia affetta da demenza precoce, ma questa é un'altra storia.

Precisazione numero 2: I giardini frequentati a Niu' Iorche da Alice erano giardinetti fighetti, con le nanny plurilingue che portavano i piccoli prodigi al parco, le mamme gnocche, magre e sempre sorridenti che si ritrovavano sorseggiando mega beveroni sulla panchina e i bambini vestiti come ad una sfilata di moda 0-6.

Queste le regole apprese per osmosi e poi annotate sul taccuino della giovane etnografica nel giardino fighetto ammerigano:
1) Il contatto fisico é roba TABU'. Il Male Oscuro. Vietatissimo in ogni modo e declinazione: vietato, ovviamente, toccare i bambini altrui, ovvero abbracciare, solleticare o accarezzare, che la pedofilo-fobia e' diffusissima... e men che mai permettersi di riprendere, sgridare o ammonire un bambino altrui!
2) un bambino al giardino di Niuù Iorche e' un po' come una di quelle cicogne migratrici alle quali hanno messo un radar al collo: non va perso di vista, va monitorato, controllato, assistito costantemente da uno sguardo vigile.
3) La proprieta' privata e' sacra. MAI prendere qualcosa senza permesso. Se lo fai sei un cafone, ladro e malvagio. Se il bambino non parla alla sarà la madre a chiedere per lui, ma è bene e buona cosa chiedere il permesso prima di prendere qualsiasi roba non sia stata pagata, confezionata o prodotta da te medesimo.
4) Vietato, ai bambini, spingersi, strattonarsi, giocare con bastoni o pietre, usare i giochi in modo non convenzionale, arrampicarsi su cose, persone, animali.

Nella Banlieue no.
L'ingresso nei giardini segna l'accesso ad AnarkiLandia, una terra mistica in cui la proprietà privata non sussiste e in cui tutto è di tutti, bambini inclusi.

1) Ad Anarkilandia ci si tocca. Ma un sacco. Ci si bacia e ci si mena tantissimo. Il contatto fisico é incoraggiato ed accolto in ogni sua forma. I bambini si abbracciano, si rotolano uno addosso all'altro, si imbottigliano sghignazzando sullo scivolo pigliandosi a calci sulla schiena, si strattonano, spintonano, inseguono e urlano dietro.

2) Gli adulti non guardano necessariamente il loro bambino... ma guardano i bambini che sono lí vicino: se due bambini litigano troppo violentemente o uno si fa male la madre piu' vicina alla scena interviene e li riprende... e poi comunica, quando compaiono, alle madri dei diretti interessati cosa e' successo e come.
Se un bambino tende ad allontanarsi dai giardini viene richiamato dalle madri che stanno al limitare del giardino, che segnalano alla madre dell'interessato che il pargolo tentava la fuga verso altri lidi.
Ad Alice e' capitato di ritrovarsi con una nana sconosciuta di 10 mesi arrampicata e appoggiata alla sua schiena mentre lo Gnomo prendeva il largo (certo, avrebbe potuto disarcionare la nana e correre ampresso al suo, ma faceva brutto)... lo Gnomo veniva poi recuperato, senza battere ciglio, due madri piu' in la' e ridirezionato verso la Nave Madre.
Alice ha visto, negli ultimi 10 giorni,  il perdersi e il ritrovarsi 4 bambini. Ha visto bambini piccini vagare e venire acchiappati e presi in braccio da madri o padri altrui per poi essere portati in giro alla ricerca del genitore originario, senza tanti convenevoli. Cosa mai vista in Ammeriga.

3) Tutto é di tutti fino a prova contraria. Se c'e' una bicicletta, un triciclo, un pallone inutilizzato, allora appartiene al primo che lo trova. Viene riconsegnato solo se il proprietario originario lo reclama, sennò non e' necessario chiedere permesso, lo si acchiappa e via.
Quando Alice ha sparpagliato davanti allo Gnomo i suoi preziosi giochini (Alice tra l'altro ha solo giocattoli di alta qualità, tipo bottoni, bottiglie vuote, tappi,  contenitori di caramelline vuoti, cucchiaini di plastica da gelato e matitine ikea da ciucciare, scontrini appallottolati e altri gadget strepitosi e all'avanguardia con cui intrattenere lo Gnomo che, ancora ignaro della truffa, accoglie sempre l'immondizia materna con entusiasmo e compiacimento) ha ottenuto l'effetto del pifferaio magico... E come le mosche sul miele le sono planati davanti tipo 5 bambini di eta' tra i 2 e gli 8 anni, hanno selezionato quel che trovavano interessante e si son messi li' a giocare tutti assieme sotto lo sguardo ipnotizzato dello Gnomo.

4)  Il concetto di safety, che era sacro nei parchi fighetti di Niù Iorche, qui non é proprio considerato:
i bambini saltano sulle inferriate, si arrampicano sui tetti delle strutture di gioco, giocano con i bastoni alla guerra, fanno gli acrobati sui cornicioni esterni delle casette, scendono di testa dagli scivoli (o con i pattini!), corrono, si sdraiano sotto le altalene e i girelli in movimento, si aggrappano, penzolano e dondolano su robe che manco Spidermen riuscirebbe a farcela senza procurarsi un trauma cranico e una prognosi riservata.
In tutto questo i genitori, seduti sulle panchine, chiacchierano e tavolta lanciano un grido di ammonimento, con un aplomb ed una serenitá sconosciuta ai genitori ammerigani.

Sulle strutture di gioco dei giardini, in genere, l'unica madre presente é Alice, che ha ancora, come bonus giustificativo, il fatto che lo Gnomo non cammina da solo e le stia avvinghiato al mignolino come una cozza allo scoglio (al momento Alice e lo Gnomo sono una figura mitologica, indivisibile, una sorta di Barbapapà deforme).

Lo Gnomo inoltre gode ancora, agli occhi della popolazione di Anarkilandia,  dell'immunitá del Bebè. Visto che non cammina da solo e non parla viene accudito dalla popolazione di scalmanati come una sorta di cricetino: lo carezzano, lo spostano da un punto all'altro, gli fan pat-pat sulla testa, e gli spiegano come si scende di schiena e a testa in giu' dallo scivolo (da cui si e' gia' schiantato di faccia). Quando si avvicina troppo all'azione si spostano, o lo spostano, guardandosi tra loro e ripetendo la frase in codice "Il ya un bebè", che è poi il nome  segreto del patto di non belligeranza Svizzero, che fa sì che lo Gnomo per ora passi spesso incolume nel bel mezzo della mischia.

Alice giardinizzatrice