Monday, March 31, 2008

American Greek Life

Sono stata sequestrata nel mio diner.
Giuro, non è colpa mia.
Il fatto è che il padrone è andato (credo) in Grecia per due settimane.
Durante la giornata una delle due ragazze con cui lavoro ha fatto la "Manager".
Che è un po' come dire che siamo state in autogestione per metà giornata. Fino a quando uno dei figli del boss non è venuto a fare la chiusura.
Ora il figlio del boss è un trentenne gigione, che si imbrillantina i capelli neri per farsi una capigliatura da omino della Lego e ha il coraggio di girare con una camicia nera a righe ARGENTATE. Quindi è come dire che siamo state in autogestione pure quando c'era lui, perchè non è che fosse chissà che cerbero... nè chissà che cima, ecco.
Sole tutto il tempo.
Fino alla chiusura, quando nel locale non resta nessuno.

Ma lo sanno tutti che quando il gatto non c'è i topi ballano, no?

Ora, le due fanciulle con cui lavoro, di 19 anni, greche di origine ma cresciute qui, beh, loro avevano voglia di trasgressione.
Così ho acconsentito ad infrangere una legge federale ed ho comprato loro, nel negozio dell'indiano all'angolo, tre lattine di birra. Tre temibili alcolici per quelle che ufficialmente vengono considerate due minorenni.
(Ora, non che io abbia avuto chissà che vita dissipata e maledetta, ma a 19 anni lavoravo in un locale dove facevano concerti e diciamo che almeno una sera ogni settimana (in genere era il sabato) l'intero bancone raggiungeva tassi alcolici non indifferenti, e tra quei sabati sera posso annoverare almeno un paio tra le mie migliori serate... quindi non sono riuscita a sentirmi particolarmente colpevole o criminale nell'usare la mia patente per accattare 'ste 3 birrozze per ste fanciulline)
Ma dare da bere a un greco è come agitare una bottiglia di cocacola... non può venirne fuori che un gran casino.
Le due gagliarde fanciulle, una volta bevuto un sorsino, han chiuso il locale ed han trasformato il diner ammericano in un night club greco (con il silenzioso consenso del figlio del padrone e dell'ultimo cliente, greco pure lui):
Si sono impossessate dell'impianto audio, han sparato a massimo volume arabiche canzoni greche e han dato il via alle danze... che non han nulla da invidiare alle nostre pizziche salentine:
C'era chi si inginocchiava per terra picchiando il suolo.
C'era chi ondeggiava sinuosa sui tavoli.
Chi si inarcava all'indietro fino a fare il ponte.
Chi saltava acchiappandosi la suola della scarpa al volo.
C'era il cliente (oramai 50enne) che saltellava sbracciandosi e gettando in aria bancanote da un dollaro (!)...
All'improvviso, non si capisce bene come, un bicchiere piccino e colmo di birra è finito poggiato al centro della stanza. Le due greche, come leggiadre odalische gli han ballato intorno una roba simile alla danza del fringuello-dal-becco-rosso in amore, poi una si è inginocchiata per terra e, con le mani dietro la schiena, ha acchiappato il bicchiere tra i denti, ha scosso la testa all'improvviso e se lo è scolato in un colpo solo. A questo punto pure io non ho potuto fare a meno di applaudire la performance, mentre il cliente ululava, l'altra fanciulla si uccideva dalle risate e il figlio del proprietario fischiava esaltato.
Così son rimasta intrappolata nella morsa delle greche, gridando e sculettando con loro, per oltre un'ora dopo la chiusura.
Oh, non me lo pagheranno come straordinario, ma se son arrivata a piangere dal ridere vuol dire che ne valeva proprio la pena!
Peccato che il padrone starà via solo 2 settimane... noi topini avremo poco tempo per ballare...

Alice peccatrice

Comunque da domani porto la macchina foto al diner, sai mai che ricapita una serata di delirio come questa...
E per darvi un'idea di cosa indendessi con "Saltava acchiappandosi la scarpa al volo", ho trovato questo filmatino di orribile qualità ma abbastanza esplicativo:

Sunday, March 30, 2008

El Grinta ieri mi ha raccontato le sue ultime avventure oniriche.
"Sai amor mio, ho sognato che eravamo su un autobus pieno di collegiali afroamericani, e stavamo andando a visitare il cimitero con le tombe degli afroamericani famosi"
"Apperò... Ti acculturi pure mentre dormi, te! E chi c'era di bello?"
"Boh! Non me li ricordo... poi però ad un certo punto arrivava la nostra super*"

[*E qui c'è una micro-spiegazione.
La "super" non è un'eroina dei fumetti, ma la supervisor. Una figura fastidiosa e petulante, una nana impicciona che fa le veci dell'italica portinaia ma che ha un po' più di potere in quanto è anche il cane alla catena del proprietario del condominio. Nel caso non fosse chiaro ci sta sul culo. Credo che prima o poi dedicherò un post alla nostra nana malefica.]

"Caspita, e ti sei sognato la nana malefica?"
"Eehh. Ma il peggio deve ancora arrivare! La nana malefica correva verso di noi perchè aveva grandi notizie!"
"Assì?"
"Sì. Era entrata di nascosto a casa nostra, aveva trovato un tuo test di gravidanza e stava correndo a dirci che tu eri incinta"
"!!"
"Eh! E a quel punto tu svenivi e..."
"E te mi prendevi, spero! Non mi avrai fatto mica cascare giù come una pera! Che ero pure incinta..."
"No, io non ti tenevo... ma tu cadevi con molta grazia, te lo giuro!"

Il sogno del Grinta non è che sia 'sta gran cosa, ma la cosa curiosa è che ieri notte notte IO ho proseguito il SUO sogno: avevo un bambino molto piccolo, un micro-bambino, che stava in un cestino, e andavo assieme ad un gruppo di afroamericane in un enorme prato a fare un pic nic e a farmi fare le treccine.

Secondo i miei calcoli questa sera El Grinta potrebbe sognare il primo giorno di inserimento al nido (del Bronx) del nostro bambino onirico (e magari domani notte a me toccherà il primo dentino di questa creatura partorita dall'accoppiamento dei nostri subconscio).

E adesso, se qualcuno di voi se ne intende di interpretazione dei sogni, o ha anche solo un paio di numeri da tirar fuori dalla Smorfia napoletana... che io conosco solo la paura che fa 90 e le gambe (77)!
Alice sognatrice

Saturday, March 29, 2008

io scema. Ma te merdaccia.

Sono stati svelati gli altarini.
Ma andiamo con ordine.
Tra i tanti musei di Washington in cui siamo andati a zonzo, c'è stato il museo di Scienze Naturali. Ed ecco un riassunto dei momenti salienti della visita:

Cap. I
IL DUBBIO

All'ingresso del museo c'è un immenso elefante. Imponentissimo.
Mi irrigidisco.
Non so se l'ho già detto ma da circa 12 anni sono vegetariana e insomma, ci ho avuto dei traumi adolescenziali e sono un animalista un po' assatanata (però della tipologia che non rompe le palle al prossimo, giuro!).
Comunque, davanti ad un potenziale enorme cadavere di elefante mi irrigidisco. Che poi l'elefante e pure lì lì, che lotta tutti i giorni contro l'estinzione!
"No, aspetta. Quello è vero? Perchè se è vero io non entro eh! Guarda, facciamo che ti aspetto fuori e..."
El Grinta, tutto eufirico "Ma vaaa!! Ma che ti credi! Qui ci sono solo riproduzioni! Gli ammericani sono avanti! Guarda guarda, non vedi che ci sono pure le spiegazioni di come han fatto l'impalcatura di legno per costruire questo finto elefante?"

Cap II

LA FIDUCIA MAL RIPOSTA
Ed effettivamente butto un occhio alla targhetta e ci sono tante foto in bianco e nero di un signore che costruisce una struttura in legno, e... e poi però il Grinta non mi fa finire di leggere e mi tira via "Ddddai dai dai! Andiamo a vedere gli altri".
Ora, ci sono alcuni musei ammericani, come questo, che sono un po' l'equivalente di Gardaland. Tipo che, oltre a metterti tutte le informazioni idiote ma curiose (che san tanto di settimana enigmistica) su qualunque pulcioso animale,


sono strapieni di mille boiate interattive che al Grinta piacciono tanto!

Così per ben 2 ore andiamo a zonzo per queste sale dove, oltre ai vari giochini intasati da nani ipercinetici e urlanti, ci sono ampie vetrine con quelli che sembrano enormi peluches con gli occhietti di plastica.

Cap III
LA FASCINAZIONE
E scopro, tra l'altro, di non saperne davvero una mazza in fatto ti fauna:
Tipo, chi lo conosceva il pangolino??


O questo robino qua che sembra un Gremilin, il galago??



Che robe passsesque!!
"Grinta, visto che roba? sembran quasi veri!"
"Eh sì, son bravi a farli eh!"
Uh sì sì, Belle e Passesque!

Cap IV
IL COLPO DI SCENA
Oggi, mentre raccontavo via Skype al mondo italico la nostra visita al museo, El Grinta scoppia in una maligna risata e vuota il sacco: "Ma scusa. Ma te davvero credevi che fossero bacacci e peluches?!! Scusa eh, ma è ovvio che erano animali imbalsamati!"
"! M-ma ma... che dici! Se mi hai fatto vedere tu le foto in cui spiegavano come li facevano!"
"quell'elefante era vuoto dentro", prosegue diabolico "Ma la pelle che lo ricopriva era vera eccome!! E gli altri animali erano TUTTI imbalsamati tonta!"
"..."
"Anche la tigre?"
"Anche la tigre"
"E la pantera nera?"
"pure"
"E la giraffa?"
"Pure"
"E..."
"PUREEEE!! Tutti. Tutti tutti tutti".

Appendice 1:
LA MORALE

Ora lo so che io sono pirla.
Che alle volte non uso proprio il cervello e che dovevo immaginarlo che un museo non espone peluches.
Epperò pure El Grinta è una bella merda eh!
Adesso è di la che sghignazza, e mi sa che non la pianterà per un bel po'...

Alice abboccatrice

Appendice 2
L'EPILOGO
P.s. L'ultima dichiarazione del Grinta riguardo alla scabrosa faccenda è stata "Devo impegnarmi un po', ma sono sicuro che se la penso bene, prima o poi, trovo pure il modo di portarti allo zoo spacciandotelo per altro, tipo il carnevale dei nani siriani..."

P.S.S. Io, che ci ho avuto i traumi adolescenziali e sono un'animalista piena di sensi di colpa, già so che stanotte mi sognerò orde di mammiferi incazzati con me:
Questo

Questo
Questo

E naturalmente questo: ovvero il cugino cattivo del feroce galego!
Alice fuggitrice

Thursday, March 27, 2008

dove si nascondon le bricioline quando non si ha un tappeto?

In questi tre giorni i suoceri sono rimasti a Washington e noi abbiamo trasformato il nostro nido d'amore nel nostro solito porcile disordinato.
"Massì" pensavo ignara "Tanto tornano venerdì, abbiam tutto il tempo di risistemare e cancellare le tracce della nostra perdizione..."
Peccato che ieri sera il suocero, dopo SOLO 4 telefonate (certe complesse dinamiche organizzative richiedono tempo ed energia, che vi credete! e poi si vede che al suocero gli ci piace assai smanettare e restare al telefono) ha decretato che rientreranno nella nostra topaia oggi, verso le 6 del pomeriggio...
Urge una bacchetta magica per ripristinare almeno una parvenza d'ordine...
Alice pulitrice (maperfintaemicatanto)

Monday, March 24, 2008

Washington: il ritorno

Mentre noi viaggiavamo nelle metropolitane spaziali, in giro per musei e ripercorrendo le gesta di Forret Gump, il Koproskilo era di ritorno dal suo mese in Costa Rica, e faceva per un paio di giorni sosta nella nostra umile dimora abbandonata.
Beh, il Koproskilo, come qualcuno saprà, oltre ad essere un buon amico è anche un ottimo artista a tempo perso! (quasi 4 anni fa fece un bel ritratto scarabocchioso della coppia, solo con il potere della sua striminzita matitina B2, che ancora (conservo in qualche anfratto in Italia).
Al nostro ritorno a casa, ecco cosa abbiam trovato:

Ma oltre a questo grazioso biglietto-pittorico-tridimensionale, oltre ai bellissimi regali, ai pensieri e ai libri, ad attenderci adagiato sul letto c'era questo:


Si tratta di un Koproskilo originale, e per chi non ne avesse ancora colto il senso, raffigura me e el Grinta, in costume adamitico, sul talamo gonfiabile, con la vista sul ponte della nostra finestra.


...E un intero mondo di formuline matematiche (per el Grinta) e disegnini (per me) ai nostri piedi.

Che dire?
Lo dico nella firma, va!
A presto Kopry!
Alice Ringraziatrice

(Koproskilo?
Aspetto il momento in cui la tua arte a tempo perso diventera' professione a tempo pieno eh!)

domino effect

Intanto va detto che una delle mie nonne, quella materna, da ggiovane era una mezza piromane.
Adorava il fuoco, e un giorno, con la scusa del "massì, devo tagliare l'erba e voglio farlo in un modo rapido e spettacolare", ha dato fuoco al prato di campagna ed è rimasta a guardarlo affascinata con le scintille negli occhi.
Poi va detto che ho sempre avuto una passione per l'effetto-domino, e che ho guardato questa pubblicita' una dozzina di volte (sebbene della Honda non me ne importi una mazza)



Così, quando dentro al museo abbiamo visto l'originale, ovvero il filmato-opera-d'arte di Peter Fischli e david Weiss...
Beh, io son rimasta inchiodata estatica e ipnotizzata assieme ad un branco di bambini davanti al video. E non contenta non ho potuto fare a meno di comprarmelo.
Non ve lo propino tutto, che se siete persone normali mi sa che vi rompete le balle... ma una manciata di minutini almeno...




Non è bello?! Non è geniale?! O la verità è che è una noia assoluta e son io che son bacata?
Alice Infuocatrice

P.S.... ma Qualcuno di voi ha idea di che accidenti ci sia dentro il secchio??

Washington in una diapositiva

Niente, adesso faccio un po' l'esteta megalomane e vi piazzo quella che mi sa è la foto migliore dei nostri 4 giorni.



Alice Cliccatrice

Washington: storia e cultura

El Grinta è sempre e irrimediabilmente detentore della guida turistica o della cartina di turno, e quindi anche in questo caso non può fare a meno di camminare 5 metri avanti sbracciandosi come un cicerone ipercinetico e affannandosi a mostrarmi le bellezze di Washington (manco l'avesse costruita lui, dico io poco cinetica ma molto cinica):

"guarda amor mio guarda! La reflecting pool!"


"Wow! Qui è dove Forret Gump fa il suo discorso da reduce e Jenny si fa strada nell'acqua per farsi vedere!"
"... vabbè..."

"Guarda amor mio guarda! La statua di Lincoln!"

"Ah! Qui è dove ne Il Pianeta delle Scimmie, il tizio trova al posto di Lincoln la statua di uno scimmione!
"...vabbè..."

"Guarda amor mio guarda! Le panchine del costitution garden!"

"Eeh! Qui è dove, in tutti quei film di spionaggio, i russi e quelli del Kgb si incontrano per scambiarsi le informazioni!"
"....vabbeè..."

"Guarda amor mio guarda! Questo è un Giacometti!"

"Uuh! Sembra proprio la testa di Art Attak! No?"
"...vabbè..."


Eppoi dicono che guardare la tivvì non è un attività formativa e culturale!?
Tzè!
Alice telespettatrice

washington: la prima impressione

Emersi dalla metropolitana-enterprise, io e El Grinta sbuchiamo alla fermata Federal triangle. Un nome un programma. Ed io vengo colpita da quello che el Grinta definisce "Il più veloce caso di auto-suggestione indotta":
Mi guardo attorno e sancisco spietata e critica, il mio imperituro giudizio:
"Questa città è FINTA"
"Scusa?"
"Guardati attorno: non ci sono bambini, non ci sono cani, è tutta pulitina... questa città è una città fantasma caro mio!" Dichiaro infervorata e convinta.
"Ma scusa, siamo appena scesi dalla metro... che ne sai tu che..."
"Guarda, son sicura che in realtà qui non ci abita nessuno!"
"Scusa, e quel bambino laggiu'?"
"Quello e' sicuramente un bambino importato.. probabilmente pure i passeri e i piccioni sono importati... anche le farfalline saranno importate e..." il mio delirante monologo, dovuto probabilmente a un eccesso di sonno, prosegue ininterrotto per una mezz'oretta, sotto lo sguardo paziente e pietoso del Grinta. Ormai sono entrata nella prospettiva del complotto, quando, davanti alla casa bianca: "Guarda, Guarda Grinta! Un bambino! Con un cagnolino! Allora forse non e' una citta' finta come Disneyland..."
"Quale bambino? quello e' un nano dei servizi segreti siriani. Sta telecomandando con il suo gelato il gabbiano sopra di noi per fotografarci, e nel frattempo quel fiorellino di magnolia che vedi sulla sinistra... lo vedi? Ci sta ascoltando e registrando, siamo entrati nella sua sfera di controllo... Ah! Attenta al setter, che è un prototipo di mini soldato in fase di sperimentazione, fa cacche radioattive e...!"
...
El grinta ha un modo tutto suo per spiegarmi quando esagero.
Il problema è che poi è difficile fermarlo.
Alice Dubitatrice

washington: la metropolitana

La metropolitana di New York fa un po' pettare.
Diciamo che è "caratteristica", ecco.
E' vecchissima, ha più di un secolo, è tutta acciaccata e puzzosa e fanno una fatica boia per tenerla in piedi, perchè nella città che non dorme mai la metropolitana non chiude mai. Così quando viaggi la notte ti capita di vedere i binari popolati da strani omini intabbarrati muniti di picconi e cacciaviti che urlano e sputacchiano in giro aggiustando i binari. Mentre loro martellano e avvitano, un prescelto dal truppo, dotato di 12 decimi di vista, sta davanti all'imbocco della galleria buia, con una luce in mano, a fare da palo e ad avvisare la metropolitana in arrivo di rallentare che sennò i suoi amici vengono schizzati contro le pareti e sminuzzati come la simmenthal... Insomma, in quanto a misure di sicurezza è una roba che manco nelle ferrovie di inizo '900. Nelle stazioni fuori da Manhattan ci piove dentro, e non esiste un sistema di informazioni o ancora peggio di un qualche segno di informatizzazione. \


La metropolitana di Washington invece, per la legge del contrappasso, è l'esatto contrario. Entrare a prender la subway è come entrare dentro la Morte Nera di Star Wars. O quantomeno nel set di un film da scenario post-atomico.


Così ogni volta che io e El Grinta aspettavamo il nostro enterprise ci guardavamo freneticamente attorno alla ricerca di qualche Jedi o almeno un paio di orecchie appuntite come quelle del dottor Spok.
Sai mai.

Alice Viaggiatrice

WASHINGTON: il pernottamento

Arieccoci!!!
Sopravvissuti, con le bolle ai piedi e forse pure un po' più acculturati (ma di poco, che miracoli non se ne posson fare in soli 4 giorni eh!)
E adesso posto tutti gli arretrati...


Per intanto, vi rifilo un paio di diapositive della maison che ci ospita con amore, ovvero la piccola dimore del Professoron Fizzy.
Il Prof Fizzy è un omone posato, un grosso irlandese (ha la corporatura di mastrolindo) da anni trapiantato in Washington, che chiacchiera con il navigatore satellitare che ha sulla macchina:
la vocina della cinesina dice " Giri a sinistra alla prossima uscita"
E lui educatamente risponde "Grazie cara, non mancherò"
La dimora è una casa come quelle che si vedono in telefilm tipo Beverly Hills 90210 o Wisteria Lane:


Giardinetto con ciliegio e casetta per gli uccellini,


e poi quel minimo indispensabile: tre piani di camere, salotti bagni con idromassaggio e televisori grandi quanto il muro e piatti come una sogliola Findus.

C'e' pure la buca delle lettere di Snoopy e Charlie Brown!


Io e El Grinta veniamo ospitati in una stanza con vista sul giardino, al cui centro troneggia un letto. Un letto vero. Ora, noi siam talmente abituati a dormire sul nostro divano futon Ikea che la vertiginosa altezza di questo talamo ci spaventa"Oddio, te mica ti ricordi come si fa a non cadere la notte?" Chiedo sgomenta al Grinta (che tace ma dentro di sè nutre la stessa paura). Altro elemento sconvolgente: nella nostra topaia i termosifoni sono centralizzati. Negli USA i termosifoni vanno a vapore. Il che vuol dire che, se vivi in una topaia con i termosifoni a vapore, nel pieno della notte e alle prime luci dell'alba vieni bruscamente portato alla realtà dai malefici sibili dai tonfi inquietanti e dalle gruda rauche che rieccheggiano nelle tubature e nei sifoni. L'impressione è di avere in casa una locomotiva che trasporta maiali semi sgozzati e agonizzanti.
Nella casetta del professoron Fizzy invece c'è il camino di pietra (funzionante ovviamente) e il riscaldamento autonomo, che lo regoli come vuoi, che agisce silenzioso e discreto e non ti straccia i marroni alle 4 del mattino.
Il risultato è che io e il Grinta, a dispetto della sveglia preogrammata e dei grandiosi piani da turisti operosi, la prima sera non si è semplicemente dormito. Siamo entrati in un coma profondo!


Alice ronfatrice

Thursday, March 20, 2008

comunicazione di servixio


Sono a Washington. Torniamo domenica.
Ho tante di quelle cose da contarvi che mi tocchera' asfissiarvi per ore... tentero' un incursione su internet stanotte...
Ma mo' vado a vedere i ciliegi in fiore (scusassero la rima)
Alice esploratrice

Tuesday, March 18, 2008

a volte ritornano

C'era una volta... un re, direte voi!
Invece no.
E non c'era nemmeno un pezzo di legno, nè quel povero tapino paziente di Geppetto.
C'era invece una scimmietta stupida e azzurra, che si chiamava Pata Pata.
Pata Pata viveva dentro il blog di Alice-quella-gran-bella-gnocca, in un piccolo rettangolino di foresta situato nel Nord-Est della valle del Blogroll, un tugurio con 4 rami in croce e un sacco di banane a disposizione.
Pata Pata si strafocava tutto il tempo, si annoiava, ingrassava e diventava tutta ciccia-e-brufoli. Come non bastasse, Alice-quella-gran-gnocca la usava come antistress, picchiandola selvaggiamente quando ne aveva voglia.
La povera Pata Pata quindi, come qualsiasi eroina delle favole che si rispetti, si ribellò, espose le sue ragioni e, facendo fagotto, se ne andò verso nuovi lidi.
Inizialmente si dedicò al vagabondaggio, girovagò per vari blog smangiucchiando i commenti altrui e scagazzando refusi in giro (occhio, che magari è passata pure da
voi!) nutrendosi degli avanzi della rete (spam e catene di sant'Antonio) esplorò blog e siti alla ricerca di emozioni Vere.
Perchè non era il la valle del blogroll o il piccolo blog di Alice-quella-gran-bella-gnocca a stargli stretto. Il suo era un malessere più ampio, direi anzi esistenziale (e qui la smeno un po' forse)... era la virtualità in sè a non bastarle più e, esattamente come quel pirlotto di Pinocchio sognava di diventare un bambino, lei smaniava per vivere nel mondo Vero e per diventare una Vera Simmietta stupida e azzurra.

Adesso, non sto a spiegarvi come andò e come non andò, che me lo tengo per un prossimo post in uno dei tanti giorni in cui non saprò cosa dire... vi basti sapere che ce l'ha fatta.
Si.
Si.
Pata Pata, grazie ad un potente aiuto esterno, ha abbandonato il mondo adimensionale e virtuale per trasformarsi in una tridimensionale stupida bestia.
E se prima abitava nel blogroll di Alice-quella-gran-bella-gnocca, adesso che ha muso, coda e peli corporei e solidi, ha bussato alla porta di Alice-ospitatrice. Ecco come sono andate le cose:

"scratch scratch.."


toc toc!
Skreeeech...
Silenziosamente la nuova tridimensionale Pata Pata entrò

Incerta e un po' titubante strisciò contro il muro e andò a cercare un angolino in cui ripararsi e riordinare le idee

Era immersa in profonde e esistenziali meditazioni quando il gigione di casa addocchiò la nuova pulzella e ne squadrò lubrico le curve sinuose e snodate.



Non avrete mica pensato che stessi parlando del Grinta, spero! Mi riferivo al principe Frog. A colui che produce più testosterone di un toro da monta, e infatti, appena vista la nuova famciulla, di mise in ghingheri e si lanciò in un corteggiamento serrato senza esclusione di colpi:
Abbigliamento ricercato, voce suadente, banchetto a base di zuccherosi PandiStelle... Pata Pata sentiva il suo nuovo cuore palpitare e incendiarsi



E quando giunse la sera, e il giogione proncipe Frog le gracidò il suo amore...


Le ritrosie dell'ingenua Pata Pata vennero meno.




Stamattina li ho trovati tra le coperte così, (Che poi, che diamine, proprio ora, che ci sono i suoceri in casa!! Un po' di dignità e di buone maniere!)


Non ho il coraggio di dirlo alla nostra elefantina umidificatrice... credo che per farle sopportare il brutto colpo sarò costretta a procurarle un paraspifferi a forma di serpentello che ho visto un paio di giorni fa.
Speriamo almeno che questo fuego de pasiòn tra la scimmia stupida e il rospo gigione duri.

Ma adesso che è corporea, potrò ancora menarla la Pata Pata? O è deontologicamente scorretto?
Nel dubbio la sbatacchio solo un pochino...
Alice Tentennante Picchiatrice

V.I.P. Life

In genere funziona così:
Il suocero scompare la mattina all'alba, con il favore delle tenebre, per tuffarsi nella metropolitana ed andare ad un super-convegno di matematici che gli piace assai.
La suocera si sveglia assieme a noi, facciamo la colazione e poi parte alla volta della città assieme al figliuolo. La sottoscritta si fa una doccia, si mette la sua bella divisina e passa invece il pomeriggio a tentare di trasformarsi nella Dea Kalì della ristorazione (Ovvero tenta di acquisire il controllo coproreo e l'equilibro spirituale necessario per portare 8 piatti e 5 bicchieri per volta ai vari tavoli, magari reggendo il bricco del latte in equilibrio sul capo).
Alla sera il gruppo si riunisce ed io scopro che cosa han fatto di bello scorrazzando per la città.
Tutto questo prologo è solo per dire che, se ci fossi stata, le cose sarebbero andate diversamente.
Molto diversamente.
Ma ripercorriamo le tappe della vicenda.
El Grinta porta i suoceri a mangiare in un posto molto NewYorker: un hamburgheria (si dice?) semi nascosta, piccolissima e buonissima segretissima, che se non sai che c'è non la troverai mai... e che riserva sempre interessanti sorprese.

Il trio entra e prende posto nel claustrofobico buchino, sollazzandosi con un buonissimo hamburger e tante patatine fritte... ad un certo punto El Grinta addocchia la coda ed ha un sussulto!!
"Ma... ma-ma-ma.... quello non è il ciccione di My Name is Earl?! [Una delle sit-com che El grinta venera e di cui non perde manco un colpo... e che credo ci sia pure in italia... ma per sicurezza quella qua sotto è una diapositiva del soggetto in questione]
"E' lui!! E' Lui" bisbiglia El Grinta in visibilio davanti alla sua personalissima divinità mentre il suocero inforca la macchina fotografica per immortalare con discrezione questo momento memorabile:



"Che emozione, che emozione", sussurra El Grinta in preda all'eccitazione e con i bulbi oculari di fuori "Fanne ancora un'altra eh!" raccomanda al suocero, che ormai e' lanciatissimo nel panni di paparazzo.
Adesso. Il rinomato attore panzuto non era solo. E in questa foto si puo' intravedere il suo compagno di Hamburger.

La suocera, che essendo donna se ne intende e sa osservare non solo i dettagli ma anche il quadro d'insieme, scruta il panzuto e l'accompagnatore per tutto il tempo che questi stanno in fila e poi, quando ormai la coppietta si sta per avviare con il bell'hamburgerino in mano commenta "ma scusate, ma quello che è con lui... non è..." El Grinta lancia uno sguardo di sufficienza: "Chi quello? Mmmmhmmm... aspetta un po'... ah! Sì sì e' proprio Leonardo di Caprio!"
...

...

...

ma che bello.
El Grinta ha passato 5 minuti a fotografare il suo panzuto preferito mentre accanto, quel bello sticchio (nano, va detto) del Di Caprio non riceveva nemmeno un briciolo di attenzioni!?!
"ma come?? Ma almeno c'è una foto???? Una prova? Una traccia della sua presenza??" Chiedo io in preda alle caldane sentendomi gia' bruciar de pasiòn "Ehhh... boh... forse in questa si vede un pochino... se sai che è lui lo riconosci!"
Beh, io la condivido con voi, miei quattro lettori.



Anzi, provo pure ad avvicinarmi un po' di piu'... ma se esagero mi si sgrana tutta la foto e diventa uno schifo... lo vedete?



Ah! E se Di Caprio passa di qui gli lascio il mio messaggio:
Leon? Scusa eh! El grinta non ne capisce una mazza di idoli maschili... mi raccomando, non rimanerci male se ti han trascurato un pochetto!!

Alice paparazzatrice (Ma solo per gentile concessione del suocero eh!)

Monday, March 17, 2008

I suoceri prima di partire avevano ricevuto precise indicazioni:
"cosa volete che vi portiamo?" Iniziarono a chiedere 3 settimane prima alla fremente famiglia Toposkewicz.
"Niente" Decretò l'ascetico El Grinta
Io invece, molto più mondana feci commissionare dalla mater un pacchetto contentente:
- 2 albi illustrati nuovi e belli (da scegliere seguendo le indicazioni delle mie libraie preferite)
- Un po' degli unguenti e delle pasticchette che la mater si procura dal suo erborista stregone di fiducia così da essere preparati in caso di raffreddore-influenza-mal-di-schiena-nervosismo-depressione-ansia-insonnia-colite-cistite&co.
Un pacco discreto e leggero, insomma.
E mmenomale.

Al loro arrivo i suoceri hanno aperto il loro piccolo trolley, che in realtà è realizzato con lo stesso materiale del gonnellino di Eta Beta*, e han mostrato orgogliosi nell'ordine:


Ed anche questi:



(E già che abbian superato il check-in con tutto sto cioccolato da contrabbando... che mica è tutto qui eh! Ci sono pure tronchi di nocciolato e lingottoni di fondente giganti senza contare un super prelibato uovo pasqualino... roba che Willi Wonka** ai suoceri ci fa una pippa!)

Dal trolley fatato sbuca inoltre il pacchetto della mater, che oltre alle magiche medicine (comodo avere una madre strega) conteneva questo


E questi


Splendidi.

E allora oggi pensavo a quanto è bello quando le cose diventano un filo sottile e un po' arzigogolato che lega qui a là... meglio della strada di mattoni gialli***!



E poi pensavo anche che io in genere non son materialista... però in questo abbraccio di cioccolato e inchiostro ci sto proprio da Dio!



Alice CioccoLettrice

* Io son cresciuta a pane Topolino e Tex Willer, da sempre immancabili letture... Eta beta era quell'alienino che con la faccia che sembra una patata, che va in giro tutto nudo e rosa come un cotechino coprendo le pubenda solo con il suo gonnellino che puo' contenere di tutto: dagli attrezzi del falegname al pane per il picnic, dalle scarpe con le molle alla macchina per viaggiare nel tempo... quelle che Eta Beta vuole il gonnellino crea e sputacchia fuori. Io da piccola ho sempre sognato di avere un gonnellino, o anche oslo un taschino cosi'!!
** non ci credo che non conoscete Willi Wonka!!!... e' il padrone della fabbrica di cioccolato il ibrodi Dahl, ci han fatto ben due film e nell'ultimo Willy e' interpretato da niente meno che quello sticchio di Jonny Depp
***Sto per entrare nel tunnel del Mago di Oz... portate pazienza...

Friday, March 14, 2008

stan per arrivare. tenetevi pronti

Lo so che in questi giorni sono stata un po' parca di post.
Il fatto è che oggi, alle 14.30, l'armata dei suoceri giunge quaggiù.
Non si sa ancora per quanto tempo (forse una settimana, forse due... boh).
Ma visto l'evento la famiglia Toposkevicz ha ritenuto necessario un restyling organizzativo del suo palazzo.
Dobbiamo ancora procurarci un letto gonfiabile su cui ospitarli e fare i necessari spostamenti della mobilia, che è un po' tipo giocare a tetris: volete provare anche voi? Si tratta di riuscire a far stare dentro un appartamento di camera e cucina (35 mt calpestabili) un sofà enorme e pacchianissimo (ma comodo come non mai), il divano futon dell'ikea (il nostro talamo da sempre e per sempre!) e un letto gonfiabile matrimoniale (che troveremo, si spera!) e... ah! Ci sarebbe pure un altro piccolo divano, comprato per 20 dollari e tanto carino... (e lo so che è da pazzi vivere in una casa con due divani, un divano letto e nessun letto vero e proprio, ma vi assicuro che non è poi così male: sa tanto di sala privè di discoteca all'inizio, ma poi ci si abitua).
Il suocero giungerà trasportando in valigia i cacciaviti e il trapano, che a lui di vedere NY non importa una cippa, ed è deciso a giocare al piccolo restauratore nella nostra già precaria dimora (se ve lo state chiedendo, il suocero e' un esimio professore di scienze esatte, non un falegname, ma gli piace il bricolage, e gli piace farlo in case altrui).
La suocera e il suocero faranno un'analisi accurata dello sporco e delle incrostazioni che noi abbiam anarchicamente coltivato in questi mesi (ci sono zone del bagno, dove non batte il sole e non cade lo sguardo, in cui nè io nè El Grinta abbiam mai messo uno strofinaccio)... non credo che arriveranno con i portacampioni alla C.S.I. NY ma solo perchè non ne han bisogno, a loro è sufficiente lo sguardo bionico per scoprire tutte le nostre torbide mancanze... dopo di che mia suocera partirà all'attacco e, con la metodicità tedesca che la contraddistingue, pellegrinerà per TUTTI i musei della città.
El Grinta, uomo che in questa settimana ha dato 3 esami, dormito pochissimo e spostato tantissimi mobili e che quindi ha la faccia che sembra un limone vecchio spremuto, verrà probabilmente sottoposto ad un check-up medico genitoriale : "Figlio, quanto dormi, cosa mangi, sei sciupato figlio, e ingrassato. Guarda che brutto il tuo eczema sulla faccia, sei stressato? ... ti vedo stanco, ti senti debole? bisogna fare attenzione quando ci si sente deboli, potrebbe essere qualcosa di brutto, magari hai qualche carenza di qualche cosa che è fondamentale e non sai... vai dal medico figlio?"...

Se c'è qualche santa, qualche entità astrale o anche solo una divinità di seconda categoria protettrice delle nuore, io lascio qui la mia preghiera:
"Fa che io, il Grinta e la casa si possa superare indenni e felici l'armata dei suoceri. E se fosse possibile ottenere la sufficienza ai vari esami (architettura, igiene, medicina) sarebbe davvero una bella cosa. Grazie e scusa il disturbo, se vuoi una candelina votiva o una ciotolina di latte fammelo sapere che ci penso subito".

Poi vi dirò, eh! (ma non troppo, che l'armata ovviamente visita con regolarità blog!!... ah! Tra l'altro, suoceri? Un saluto eh!)
Alice Invocatrice

Wednesday, March 12, 2008

C.S.I. Bay Ridge

New York è una città con un alto tasso di criminalità, in cui omicidi e sparatorie non sono poi eventi così rari. e il nostro quartierino di Bruclin non è da meno.
Anche Bay Ridge ha i suoi loschi figuri.
Ieri, al ristorante, è calato un momento di gelo quando uno strano soggetto ha varcato la soglia del locale.
E' un attimo: la porta a vetri si schiude, il padrone sbianca e le cameriere iniziano a bisbigliare in agitazione.
Io, ignara, faccio per dirigermi verso il nuovo cliente con il blocchetto per le ordinazioni quando....
"Fermaaa!"
"...?..."
"No, no, no. Non andare, che è pericoloso"
"? Pericoloso? ma chi, Quella????

A pochi metri da me si è appena accomodata una vecchina piegata a 90 dall'artrite, con un ciuffo scompigliato di capelli bianchi e degli occhiali dalle lenti più spesse degli oblò dei sommergibili russi.
"Si, si, è pazza. L'ultima volta ha insultato il padrone, gli ha tirato contro le posate e poi ha inseguito una di noi fin dentro la cucina gridandole dietro..."
"!"
"...abbiam dovuto chiamare la polizia, che quella si era messa a ballare e gridare dentro il locale!"
"!!"
"Aspetta, guarda, vado io ma mi porto dietro pure il cuoco, che è bello grosso"
"!!!"

La coraggiosa eroina affronta il nemico con calma e sangue freddo e tutto pare andare bene, almeno fino a quando non è il momento di pagare il conto: pare che l'eroica collega sia infatti troppo lenta a portare la ricevuta, quindi la nonnina inizia prima a parlare da sola e poi a sbraitare:
"Vergogna vergogna!! I soldi I soldi! Sono qui! Sono qui!!"
Dopo di che inizia ad arrancare minacciosa verso di me al grido di:
"TU!!.... TUUUU!!!"

percepisco il possente cuoco che si avvicina alle mie spalle con fare protettivo, sento le mie colleghe trattenere il fiato e...
sorrido mentre la vecchina, che ha solo 3 denti in bocca (disposti in maniera assolutamente sbilenca) marcia (come può) verso di me e mi chiaccia in mano 2 dollari "per te eh! Non darli a quel vecchiaccio brutto!!!" urla, dal centro del locale, facendo gesti eloquenti verso il padrone.

La morale dell'aneddoto è la seguente:
Non solo io piaccio ai pazzi ma, fattore più inquietante, a me i pazzi piacciono e, fattore ancor più inquietante, a me non sembran mica così pazzi...
Sarò pazza?

Alice impazzatrice

Sunday, March 9, 2008

my teacher

Tra i clienti abituali del diner c'è un signore anziano che viene a cenare lì quasi tutte le sere.
Ha un po' la faccia di Pannella, e le dimensioni di un Giuliano Ferrara... appena appena un po' più snello, via.
L'amabile vecchietto ha tutta una serie di fisse, che rievocano tanto Dustin Hoffman in Rain man.
E, pazientemente, ha deciso da 2 giorni di istruirmi ai segreti della camerieritudine, autoincaricandosi mio insegnate privato.
"Allora cara, ricorda bene e segna anche per la prossima volta..."
"Yes, teacher "
"io quando voglio un tea, lo voglio SEMPRE deteinato, che poi sennò la sera non dormo"
"Yes, teacher"
"Quando chiedo l'acqua ci voglio dentro solo 2 - ma proprio due - cubetti di ghiaccio. Guarda che li conto eh! (risatina finta mentre sventola ad ammonimento il ditino indice)"
"Sure ,teacher"
"Con gli spinaci portami sempre due fettine di limone"
"Yes, teacher"
"Nel mio Ice Tea ci voglio una cannuccia ma anche un cucchiaiono di quelli lunghi, che così lo posso girare per benino"
"Yes teacher"
"E..."
"Something else, teacher?"

"Non lo so, aspetta. Uummm... No, per ora puoi andare, se mi viene in mente altro ti chiamo, eh!"
"Thanks, teacher..."
E quando dice che "poi ti chiama" mica scherza, eh!
Lo fa almeno un paio di volte a pasto; mentre è lì che si scarnifica il pollo opasticcia con i broccoli, mi chiama a rapporto gesticolando ansioso per spiegarmi fin dove riempire la tazza del caffè o quanti toast portare a chi ordina un omelette.
"Sorry teacher, ma lei non ha preso nè il caffè nè l'omelette..."
"Non importa ragazza, te lo dico in generale, per il futuro! "
"Che culo, teacher!" (emmenomale che l'italiano non lo capisce nessuno, va)

Alice memorizzatrice

stikman rivoluzionari

Ieri blogspot era in crisi esistenziale. Non sapeva più come aprire il mio blog, non mi lasciava commentare dove avrei voluto e non sapeva come postare i miei post.
Ed io me lo vedevo, il povero blogspot, alle prese con qualcosa di questo tipo, che è una cagata ma io l'ho trovata tanto simpatica:



Alice bloggatrice

P.s.
... Ma lo sapevate che gli americani non festeggiano l'8 marzo?
Proprio loro, che impazziscono per le feste commerciali, che non vedono l'ora di consacrare il giorno del nonno o quello del presidente se ne strasbattono delle nostre mimose!
Questo per dire che visto che El Grinta assorbe (meglio dello scottex a tre strati) le usanze, i costumi e la cultura del luogo in cui si trova, io non ho ricevuto manco un mazzetto di ortiche.
O un cioccolatino andato a male.
O un leccalecca usato.
Ecco.
Dico io.

Saturday, March 8, 2008

Corso di inglese per principianti:

Leggere e memorizzare le seguenti pagine:



Che ovviamente è il menù del diner, e che ovviamente è un reperto antropologicamente significativo che dimostra le assudità dell'alimentazione ammericana. Queste le prime interessanti rilevazioni:
Per intanto si mangiano la gelatina alla fragola, quella cosa tutta sbudinosa e trasparente che sembra la fidanzata del mostriciattolo dei Ghostbusters, e se ne ingozzano a cucchiaiate come se fosse gelato.
Ricoprono ogni cosa di dressing, ovvero salse e salsine strane (tra cui una salsa detta Italian Cream che io non ho mai visto e che devo ancora capire cosa è...)
Bevono zuppa e tea assieme, imperturbabili, e poi magari finiscono con un bel bicchiere di cocacola, che così posso ruttare per bene il brodo di pollo.
Assieme al pane ci vogliono sempre il burro, pure per mangiarsi delle uova strapazzate.
Considerando il quantitativo di bottigliette vuote che conteggio alla fine della serata, loro il Ketchup non lo mangiano ma se lo bevono alla canna.
Se non finiscono quello che hanno ordinato ti chiedono un pacchettino per portarsi gli avanzi a casa (che se ci si pensa, non è mica scema come cosa eh!)
Adorano le cannucce. Pure persone dell'età di mia nonna si rifiutano di poggiare le labbra al bicchiere. Potessero berrebbero così pure le zuppe.

E non crediate che sia finita qui...
Alice Osservatrice