Wednesday, September 28, 2016

etciù!

Nella classe dello Gnomo, ad un primo sguardo, le maestre sembrano due naziste germofobiche.

Chi non starnutisce nella manica viene immediatamente preso e portato a lavarsi le mani.
Chi mette le dita in bocca idem, e se teneva qualcosa in mano pure il giocattolo viene sequestrato e passato in candeggina.
Durante il cerchio del mattino viene ripetuto tipo 3 volte che si tossisce e starnutisce SOLO nell'incavo del gomito, non ci si copre la bocca con le mani che poi tutto lo schifo va sui giochi... e soprattutto non si sputazzano i germi in giro.
I tavoli vengono lavati con una combinazione di sapone prima e di candeggina dopo, almeno 3 volte durante la mattina.
Se qualcuno tossisce le teste delle maestre si rizzano come le serpi sulla testa di Medusa e abbaiano: "Chi sta tossendo?!"
A vederle sembrano due pazze.
Invece no.

Nella classe dello Gnomo c'è una bimba con la leucemia.

Alice ha, nei confronti dei suoi genitori, un'ammirazione infinita. Perchè sa, per esperienza, che l'istinto primario in questi casi sarebbe comprare lastre di vetro rinforzato spesse 5 centimetri, 50 litri di silicone, costruire un cubo (o un dodecaedro se avete velleità da architetto o designer) e ficcarci il proprio bambino dentro per essere sicuri che manco un granello di polvere o un soffio di vento ne minacci l'equilibrio e la salute.
Invece loro la mandano a scuola.
"Perchè ha 3 anni, il trattamento durerà almeno altri 3... E si merita, quando non è tra ospedali e dottori, la vita di una bambina di tre anni".

E così, a casa, Alice (che comunque continua imperterrita lasciare che lo Gnomo si rotoli nel guano e nel fango, non crediate!) fa lezioni di "sfregamento mani" allo Gnomo e, armata di kleenex e gel battericida lo sprona: "dove starnutisci? Dove? Dove? Dillo più forte! Bravo! Ancora! di più!".

Ed anche per questo, quest anno, l'intera famiglia farà lo stupido vaccino anti-influenzale.
E quindi lei, che comunque era già pro-vaccini ed aveva come motto:
"evviva il siringone che ci sprona l'anticorpone" da oggi lo consiglia a tutti, pure lui, pure lo stupido vaccino anti-influenzale.
Perché alla fine a voi non costa praticamente nulla. E a qualcuno fa parecchia differenza.

Alice igienizzatrice (proprio lei eh, chi mai l'avrebbe penzato?!)

Monday, September 26, 2016

"... che occhi grandi che hai!"

Lo Gnomo va dal pediatra.

E' la visita per ottenere il certificato di sana robusta e fichissima costituzione.
Essendo però la pediatra del tutto ignara della Gnomo-storia, ed essendo metà dei certificati, dei vaccini e degli scanner dello Gnomo in francese, la visita di routine diventa una roba di circa un'ora.
Un'ora in cui Alice, il Grinta e la pediatra chiacchierano... e lo Gnomo, lasciato a sé stesso in mutande, si sdraia sulla moquette dello studio medico (e Alice questo punto ci tiene a riscriverlo: sulla MOQUETTE dello STUDIO MEDICO) e canta a polmoni spiegati un'ode d'amore a Saetta McQueen.
Perchè lo Gnomo è per la resistenza passiva. E visto che gli dà terribilmente fastidio quando Alice e il Grinta parlano in inglese lui, che non canta mai, canta. Cioè, sembra più il richiamo di un fenicottero rauco e il vibrato del gatto a cui pestano la coda, ma se gli chiedi: "Gnomo, cosa fai? Dove ti fa male?" lui ti guarda e ti dice "Sto cantando".


Ma l'evento degno di nota non è la performance musicale dello gnomo ma la visita oculistica.
L'infermiera dice: "la vostra assicurazione copre la visita oculistica, la volete?"
"E ccerto! Gratis noi ci pigliamo pure gli insulti, si figuri se diciamo di no!"
La tizia spegne la luce e ci getta nelle tenebre, poi tira fuori una sorta di bazooka fotonico, che al posto di sparare gel paralizzante o azoto liquido fa solo una serie di lucine verdi e rosse che sembrano l'insegna lampeggiante del bar triste di quartiere. 5 secondi netti. Non si avvicina nemmeno, sta all'altro lato della stanza e tutti ci aspettiamo l'arrivo degli effetti speciali... razzi, una griglia di fasci laser che scannerizza la stanza... Un casco pieno di cavi per lo Gnomo...
"Finito."

Ma come?
Così?

"Tutto bene, tutto nella norma"

Poi si vede che non vogliono deludere i loro pazienti e, come a Gardaland o a Disney, li lasciano con una foto ricordo.
Che difficilmente si dimenticheranno.


Se le Bestie di Satana cercano una mascotte lo Gnomo è pronto. Senza trucco.

Alice pediatrizzatrice



Thursday, September 22, 2016

in-decorosa

Nella Preskool dello Gnomo ciascuno genitore deve "donare" 12 ore all'anno di volontariato.
Ci sono varie mansioni tra cui scegliere: dal gruppo Spic&Span che fa le pulizie di primavera quando la scuola è chiusa al gruppo responsabile delle public relations, dalla tizia che si occupa dell'organizzazione della biblioteca della scuola a quella che fa l'assistente durante il giorno delle foto.

Alice aver selezionato 2 opzioni:
- bibliotecaria,
- donna Spic&Span
Insomma, o l'alto livello intellettuale o il rinvigorente lavoro manuale.

Invece.
Invece l'hanno messa nel comitato per l'organizzazione del Festival dell'Autunno.
Ed ora direte voi: Checazzoèunfestivaldautunno????
O magari voi lo sapete, cosa diamine è un Festival dell'autunno e siete più mondani di Alice, che invece l'ha proprio pensato così, tutto attaccato e con l'accento di Lino Banfi.

Il festival dell'Autunno dura mezza giornata, negli anni passati comprendeva labirinti di balle di fieno, musicisti, giocolieri, gare coi sacchi, clown e giri con i pony (e no, non sta scherzando). Tutto sto baraccone da Moira Orfei viene tirato su chiedendo robe in beneficienza a negozi ed enti... poi i genitori pagano 15 dollari e famiglia e i soldi ricavati vanno alla scuola, per eventuali progetti e menate.
Quest anno, visto che la scuola si è trasferita e il giardino è più piccolo, dovranno ridurre.
C'è chi si occuperà di rompere i marroni telefonare a negozi e agenzie chiedendo offerte e doni e beneficienza nonché raccogliere cibarie e bevande;
c'è che si occuperà dell'intrattenimento dei bambini;
E poi c'è un settore decorazioni.
Alice  a quanto pare decora.
Le pareva la cosa con il minor livello di interazione possibile. La sola idea di telefonare a qualcuno le faceva sudare le mani e iperventilare.  Figurati telefonare per chiedere della roba!

Assieme a lei c'e' un'altra mamma.
Alla riunione erano le uniche due scarmigliate, con la coda fatta con gli elastici da ufficio, l'aria di chi si è dimenticato come stare seduto normalmente su una sedia e le scarpe sformate.

Saranno le decorazioni più sgarrupate della storia.

Alice decoratrice

Wednesday, September 21, 2016

parlami un libro

Sono quasi passate le prime due settimane di scuola dello Gnomo.
Non facilissime, ma anche un po' divertenti. Forse.

Da che ha cominciato la preskool lo Gnomo torna a casa e chiede, chiede, chiede... in segreto sta probabilmente revisionando l'Enciclopedia Britannica, perchè è tutto un chiedere: 

"Come si dice UNO in inglese?"
"Come si dice camion in inglese?"
"Come si dice libro in inglese?"
"Come si dice rotore dell'aeroplano in inglese?"
"Come si dice narvalo in inglese? E pesce di profondità?"

Ma soprattutto lo Gnomo ogni giorno torna a casa e la prima cosa che fa è leggere gli stessi 3 libri. Poco importa se ce ne sono altri millemila in giro, o se quei 3 Alice li ha spostati o sparpagliati nella biblioteca... lui sta a spulciare fino a quando li ritrova e poi soddisfatto li reclama ad alta voce.

Il Primo è questo:

Una bimba riesce a far restare la sua mamma in classe con lei per tutto il tempo della scuola, grazie ad avanzatissime tecniche di accozzamento allo scoglio...
... ma la mamma è grande e grossa e ci sta un po' scomoda, a scuola... russa, si incastra in palestra... alla fine la bimba le consiglia di aspettarla fuori e venirla a prendere per la merenda.





ll secondo è un libro vecchio vecchio, sull'incavatura atavica.Un po' gli piace, un po' gli fa impressione... allora alcune pagine lo Gnomo le ascolta coprendosi gli occhi con le mani e sbirciando dai buchi... e poi nel finale tira sempre un sospiro così grande che sventolano le tende del vicino.
Un bimbo, dopo una pessima giornata,  sente una cosa montare, anzi, non una cosa... La Cosa.

  

La Cosa esce e distrugge tutto quel che trova... poi peró il bimbo aggiusta, ripara, cura, ed una volta che si è calmato la Cosa é ormai una cosina piccina piccina che sta in una scatoletta. Non andrà mai via del tutto, ma sarà gestibile.
 


E poi il trittico  finisce con questo.
 Probabilmente gli piace lo stile delle illustrazioni (e come dargli torto?!?)...
Ma soprattutto ci sono due pagine, su cui si ferma spesso...  

Una è questa: 



"Ti amo quando pensi a me e quando mi dimentichi"






E l'altra è questa:
""Ti amo quando penso a te e quando ti dimentico"

Perché lo Gnomo è uno gentile e accomodante, e ai terapeuti je fa il lavoro facile.













Alice d'altro canto non è probabilmente da meno, e gli recita questa:

A casa io gioco 
A scuola io faccio
A casa è il mio fuoco
A scuola è il mio abbraccio
A casa c'è Mamma
A scuola Maestra
A casa divano
A scuola finestra
A casa io sono
A scuola divento
A casa c'è sole
A scuola c'è vento
A casa io chiedo
A scuola rispondo
A casa c'è il nido
A scuola c'è il mondo 


Bruno Tognolini, 
Rime raminghe, 

Salani

Insomma, le cose le affrontano e le gestiscono un po' così, tra filastrocche e libri e storie... e tante, tante pagine sfogliate. Perchè alla fine, lì dentro ci trovano po'  tutto quello che serve, e se ci si agita basta mettere le mani sugli occhi, e sbirciare dai buchini.

Alice sfogliatrice

Wednesday, September 14, 2016

Quanto è fortunato lo Gnomo?

Lo dicono in tanti.
Lo dicono con il sorriso, con il cuore pieno, per fare un complimento ad Alice e al Grinta.
Lo dicono perchè nell'immaginario collettivo un bambino dato in adozione è un bimbo orfano, o ancora peggio non voluto, maltrattato, abusato, che ha finalmente trovato la salvezza.
Lo dicono perché nell'immaginario collettivo una coppia che adotta è fatta da due supereroi in incognito, due anime belle e generose, che fanno un gesto di bontà. Come se adottare un figlio fosse un po' come fare della beneficienza, o del volontariato...  come se volere un figlio non fosse sempre e comunque la cosa più egoistica del mondo.
Lo dicono perché sono convinti che se quel bimbo non avesse trovato una famiglia adottiva sarebbe in mezzo alle ortiche.
Lo dicono perché in tutti i libri l'orfanello trova finalmente la felicità e la gioia una volta che viene adottato, e sarà per sempre grato alla sua nuova famiglia.
Lo dicono perché danno per scontato che la famiglia biologica di un bimbo adottato sia cattiva, o povera, o impreparata.
Lo dicono perché danno per scontato che Alice e il Grinta, per lo Gnomo, siano il meglio. O comunque meglio della sua famiglia d'origine.

Lo dicono, e adesso che cresce lo dicono anche davanti allo Gnomo.
Che ascolta.
Che guarda.
Che impara.

Allora questa cosa Alice non la scrive per voi/loro, ma per lo Gnomo.

Gnomo, no. Non sei fortunato.
Non sei fortunato, perché una famiglia è un diritto per ogni bambino, non una fortuna.
Non sei fortunato perché per trovare noi hai perso tanto, tantissimo.
Hai perso la tua mamma con gli occhi verdi, hai perso le sue ninnananne e le sue carezze. Hai perso il tuo papà con la sua chitarra, le facce buffe e la passione per il caffè. Hai perso una famiglia enorme, rumorosa e ridanciana.
Hai perso le tue radici, la tua lingua (ci stiamo lavorando eh, Gnomo, con sto benedetto inglese, ma non so se sarà mai la tua lingua materna...)
Hai perso un'inizio senza traumi, senza distacchi, senza ospedali.
Hai perso la monotona noiosa semplicità di una famiglia come tutte quelle altre là, di famiglie.
Non sei fortunato, Gnomo.
E se e quando ti arrabbierai, o piangerai, o sarai triste per tutte le cose belle che hai perso, nessuno di noi ti dirà che invece dovresti ringraziare, che sei fortunato.


I fortunati, Gnomo, in tutta questa storia, siamo noi.
Noi che abbiamo la fortuna sfacciata e insperata di vederti crescere, noi che facciamo incetta a man bassa dei tuoi sorrisi, delle tue storie strampalate, dei tuoi abbracci appiccicosi, dei tuoi capricci, pure di quelli!
Dei tuoi giorni con la febbre, delle tue ginocchia sbucciate, delle canzoni inventate; facciamo collezione di grida da solletico, di capelli impiastricciati di sugo,
di storie lette, e rilette, e lette ancora fino allo sfinimento.
Siamo noi, i fortunati, Gnomo.
E nessun altro.

Ecco.
Allora, se li incontrate, nel loro girovagare tra un continente e l'altro, a loro per favore dite solo questo: "Alice, Grinta, ma che culo pazzesco che avete avuto?!?".

E' molto più vicino al vero. E farà crescere lo Gnomo sapendo che no, che non è una fortuna, avere qualcuno che lo ami. E' un dannato diritto.
Suo. E di tutti i bimbi.

Alice fortunatrice

Sunday, September 11, 2016

I calendari giusti

Questo lunedì lo Gnomo comincia la scuola.
In classe ci saranno 14 bambini. E due maestre. Miss Pinky e Miss Blue.

Come per ogni cosa importante, Alice aveva fatto allo Gnomo un calendario.
Lui ieri l'ha guardato a lungo, poi le ha detto:
"Questo non a bene. Fanne un altro"
"Come non va bene? Perchè?"
"Non c'è l'aeroplano. Devi metterci l'aeroplano, per quando partiamo"
"Ma adesso per tanto tempo noi non lo prenderemo l'aeroplano, Gnomo. Però prenderemo la macchina, e il treno, e andremo a trovare M., e tanti amici a Niu Iorche..."
"Si si... E pooi... l'aeroplano. Per Torino. Mettilo nel calendario, così il calendario è poi tutto giusto. Questo è sbagliato".

Domani comincia la scuola.
Mancano circa 300 caselle all'aeroplano.
Ma lo Gnomo è uno a cui piace la precisione. E soprattutto i piani di fuga.


Alice calendarizzatrice

Tuesday, September 6, 2016

Suburbian Kids e Caramelloni

Suburbia brulica di bambini da ogni angolo del globo.

C'è Italo, che è italiano, ha 2 anni,  abita due case più in là e a quanto pare andrà nella stessa scuola dello Gnomo. Condividono una passione sfrenata per le macchine movimento terra e per una ristretta nicchia del mondo animale: i pesci lo Gnomo, gli insetti Italo.
C'è Francois, da Parigi, appena un anno,  2 case a sinistra, con un carretto di plastica che lo Gnomo riesce sempre ad ottenere (in cambio lo seppellisce nei Duplo e lo stordisce con qualche peluche... sta acquisendo le doti persuasive di Vanna Marchi e Mago Oronzo).
C'è Danino, dalla Danimarca, 4 anni, due case in giù dall'altro lato della strada. Lui e lo Gnomo erano gli unici scriteriati fuori per strada in un giorno di pioggia, Danino armato di barchette di carta per fare esperimenti nelle pozzanghere, lo Gnomo fornito di stivali da pioggia per scatenare mini tzunami e mareggiate forza nove che facevano scuffiare la flotta. I due capitani hanno massacrato ogni singolo vascello sghignazzando come sadici.
Ci sono Isra e Ele, da Telaviv, due sorelline una di 5 anni e una di 1 anno,  nella casa che dà sul retro, le uniche altre bambine scostumate e disinibite come lo Gnomo che danno spettacolo zampettando in mutande e scalze lungo il prato.
C'è Giusto, lui è l'unico americano conosciuto per il momento, ha 9 mesi, sta al fondo della via e fa lunghe passeggiate nel tardo pomeriggio perché sta mettendo i denti... lo Gnomo però con lui si spazientisce in fretta perché gli sbava le macchinine.
E poi c'è un'orda di bambini più grandi, che scorrazza su ruote di varie dimensioni (monopattini, biciclette, rotelle... è tutto un via vai!) che però considerano lo Gnomo quanto una radice che sporge tra le crepe del marciapiede: un fastidio minore da evitare.

Il vicino accanto a loro invece è un signore gentile con i capelli bianchi e l'aria del nonno buono, vive solo, è separato, ed ha una figlia grande che ogni tanto viene a trovarlo: "I miss her so so much". "Mi manca tanto" ha detto ad Alice, che ha il cuore fatto di burro e melassa e che quasi se lo abbracciava singhiozzando sulla porta, sto vecchio che insiste perché lo Gnomo lo chiami Grandpa (che poi va bene eh, uno più uno meno, qui di nonni e nonne ne abbiamo a vagonate!).
Ieri ha fermato Alice e lo Gnomo ed ha spiegato che sta cercando di fare spazio, che sua figlia gli ha detto di smetterla di conservare vecchi giochi... e insomma, ha tirato fuori una scatolone di roba chiedendo allo Gnomo per favore di prendersi almeno qualcosa.
Lo Gnomo ha selezionato due orsetti orribili ("guarda, mamma, sono proprio come la bandiera", ha detto il filoamericano prima di abbracciali e portali in casa) ed un Garfield (pare che lui e la figlia facessero collezione di Garfield!)...
 Ed infine questa cosa qui:



Un distributore di caramelle in plastica, giallo canarino, enorme.
Un roito pazzesco.
Alice oggi lo guardava, cercando di farselo piacere e concentrandosi su possibili modi per spaccarlo, ed ha detto: "Certo che è proprio... proprio... proprio un enorme caramellose giallo, Gnomo!"
"Ma va, mamma... Non è un caramellone..."
"Come no?"
"Ma noo!"
"E cos'è secondo te?"

"E' una DONNA"
...
"Scusa. Cosa?"
"Una donna. Non vedi come è fatto il corpo, tutto così?"



E' ora che Alice si metta a dieta.


Alice caramellosatrice

Monday, September 5, 2016

Dad

E' arrivato alle 3 del mattino del venerdì,  assieme alla sua nuova fidanzata, dopo un viaggio in macchina di 6 ore.
Sono rimasti per 3 giorni.
3 giorni durante i quali lo Gnomo ha sfoggiato tutto il suo repertorio di inglese, ha ricevuto in regalo una enorme tartaruga peluche che ora non posa un secondo, ha mostrato tutto il suo parco macchine e  treni, ha letto libri e si è fatto leggere libri in esperanto, a gesti e onomatopee.

3 giorni densi, densissimi.
Sono ripartiti stamattina.
E' niente, è sempre un po' una bella vertigine, vederli assieme.





Alice felice

Thursday, September 1, 2016

F. Day

Il Governo Italiano ha indetto il Fertility Day.
Sarà il 22 settembre.
Sarà un giorno per incentivare gli uomini pigri e irresponsabili e le femmine isteriche e egoiste a figliare.
Perchè abbiamo pochi bambini, in Italia.
E la risposta del governo a tutto ciò è: trombate, gente!

Mica: tranquilli, vi aiutiamo noi, investiamo fondi, apriamo nidi, miglioriamo la formazione delle educatrici e degli insegnanti, creiamo bonus per le famiglie, istituiamo leggi che tutelino le madri lavoratrici, ci battiamo per combattere la discriminazione sul lavoro, rendiamo illegali domande tipo: "Lei ha figli?" durante colloquio di lavoro, promuoviamo iniziative per rendere le città più vivibili per i bambini.
Mica: tranquilli, rendiamo mutuabili tutti gli esami e i trattamenti necessari per affrontare  eventuali infertilità di coppia, mettiamo mano alle leggi sulla FIVET e sull'eterologa.
Mica: Tranquilli, incrementeremo l'accompagnamento per donne incinta, l'assistenza per l'allattamento, il supporto per la depressione post parto, i centri di ascolto per genitori in difficoltà.

No. Semplicemente, un biblico "Trombate!"

Che poi è un enorme dito medio.
Un dito medio alle donne che un figlio lo vogliono, e per motivi fisiologici NON possono averlo.
Un dito medio alle donne che un figlio lo vogliono, e per motivi pratici NON possono averlo.
Un dito medio alle donne che un figlio lo vogliono, ma prima ancora, magari, vorrebbero un partner, uno che non sia proprio il primo coglione incontrato al calcio in culo delle giostre (lo so, c'è gente con pretese bizzarre).
Un dito medio a chi di invece figli ne fa, ne fa magari pure due, o (attenzione!) tre... e poi fa una fatica dannata tutti i mesi, tra spese e organizzazione, perché il nido costa, perché gli orari di lavoro non coincidono, perché c'è da comprare l'apparecchio per i denti o da pagare la retta dell'estate ragazzi.

Ed infine, un immenso enorme dito medio a quelle donne che no, di figli NON ne vogliono.
Alice ne conosce poche, di donne che, con serenità e pace, dichiarano che loro non intendono procreare. Ed ha nei loro confronti una stima immensa, perchè combattono contro un pregiudizio ancora più grande e più radicato.  E infatti, nel 2016, in Italia, ancora devono giustificarsi di esistere.

Alice Sterilizzatrice