Wednesday, December 28, 2016

Auguri tra le feste!

Codesto  blog è un po' in arretrato,
Chè durante le feste si è assai strafocato...
Di pandori, chiacchiere, regali ed amici
... son stati giorni parecchio felici!
E come diceva quel tizio là
"non fa mai rumore la felicità".
Ci aspettano giorni un po' complicati,
ma ormai lo sappiamo, siamo (un po'?) preparati

Vi salutiamo tutti, dalla Suburbia Strana
Che con il tempo pian pian si fa tana.

Vi auguriamo abbracci, risate e balocchi
Che siano per tutti delle Feste coi fiocchi!

E per celebrare mettiamo qui... mezza faccia,
con la speranza che almeno vi piaccia
l'albero grande,  quello là sullo sfondo
che è del Rockfelelr center, er centro del mondo!
Che poi tanto grande chiaramente non è
Se con il mio faccione ne copro pure tre!

Alice filastroccatrice





Monday, December 19, 2016

Lo spirito imprenditoriale dei giovani amerigani

Negli ultimi giorni qui sono arrivati i pignuini, le otarie e le volpi bianche.
La temperatura è scesa e il termometro segnava robe inumane tipo -12... però ha anche nevicato un pochetto e Suburbia era tutta avvolta candida e brillante.
Oggi va meglio... questa mattina, mentre lo Gnomo resta impalato fuori dalla porta a guardare le nuvolette del respiro, il ragazzino di 8 anni che abita davanti a noi è pure lui sulla porta, ma si sbraccia esclamando: "Fa freddo, fa freddo, venite, venite a comprare un po' di roba calda da me!"
Alice lo guarda un po' confusa e si scusa: "Mi spiace ma andiamo di fretta... ma cosa vendi di buono?"
"ACQUA CALDA! un Dollaro a bicchiere"



Di sicuro a pasqua questo le vende l'Uovo di Colombo.

Alice acquistatrice (di acqua calda, obviously!)



Wednesday, December 14, 2016

Meccanico 0, Google 1

La scorsa settimana.
Uno dei fari di posizione della macchina di Alice si diede per morto, così Alice portò er Macchinone da meccanico, che aprì il cofano, cambiò la lampadina del faro in circa 5 minuti netti (e 30 dollari più tasse) e disse: "Lo sai che la batteria perde acido, vero? Va cambiata. Presto. Subito. Tipo ieri. Stai inquinando il pianeta, corrodendo la macchina, rendendo il mondo un luogo più brutto. Faranno tipo 150 o 180 dollari. Ci vediamo domani?"

Alice, che di macchine a parte saperle guidare non ne capisce una mazza, meditò per 12 ore, consultò i savi (ovvero mise un messaggio su Facebook ed attese l'aiuto del pubblico) e poi andò dal tizio.
Che cambiò la batteria.
E le ridiede la macchina con un paio di spie cimite (Tipo che ora per sapere se ha le luci accese o meno le tocca scendere e guardare perchè la spia non funziona più. In compenso c'è probabilmente qualcosa di brutto riguardo all'airbag ma vabbè).
Alice lo prese come il regalo di natale per er Macchinone, che in fondo pure lui era stato buono in questi 4 mesi, scorrazzandoli da casa a scuola al supermercato.

Questa settimana.
 E' tardo pomeriggio, fanno -4 gradi, è buio e fuori ci stanno solo Alice, i ratti e le faine.
Alice prende la macchina, va alla biblioteca con lo Gnomo, parcheggia nel garage. Esce dalla biblioteca, riprende la macchina. All'uscita del garage tira giù il finestrino, infila il biglietto dentro la bocca della verità, paga, la sbarra si alza.
Il finestrino no.
Il finestrino decide che è il momento perfetto per morire.
Alice guida fino a casa, lancia lo Gnomo ibernato e il Grinta congelato a casa e va a cercare il meccanico.
Lo trova che spegne le luci dell'officina, con la giacca e il cappello, ma lui probabilmente impietosito dall'aria da pazza e dalle stalattiti che scendono dalle sopracciglia di Alice (lei ha le sopracciglia di Peo  Pericoli) dice: "Fammi vedere". Tocca, strattona, schiaccia, poi sospira: "Nah, qui è da aprire la portiera e cambiare tutto il meccanismo. Sono tra i 200 e i 300 dollari. Per stasera metti del cartone, o un sacco della munnezza, perchè io devo proprio andare".

A quel punto Alice torna a casa bestemmiando in 4 lingue.
Che va bene il regalo di Natale, ma ora er Macchinone sta a fare l'esoso!
Mentre il Grinta, terrorizzato dall'aria omicida di Alice, si offre di andare a fare il rammendo con cartone, plastica e scotch, Alice gioca la sua ultima chance. Chiede a Dio Google.
Dio Google le dice: "Sbatti la portiera con forza, e tieni premuto il pulsante".
(il secondo suggerimento invece era: poi prendi 5 bulloni, lasciali una notte immersi nell'antigelo e sotto la luce lunare, gettali a terra, osservane la disposizione,  riproducila nel luogo del parcheggio con Olio fresco. Alla mattina, rivolta verso Sud, recita "Fast and Furious, Fast and Furious, per il potere del maggiolino tutto matto aggiustami il finestrino con un rapido scatto").

Dio Google fa il miracolo.
Il finestrino risale, si innalza glorioso come Lazzaro e ad Alice pare uno spettacolo maggico.
Dio Google è mejo di Babbo Natale.
E il meccanico che si fricchi.

Ora la parte più importante, cruciale e fondamentale è che, da adesso in poi, Alice non dovrà MAI MAI Mai aprire quel finestrino.




Alice blindatrice (di finestrini capricciosi)

Monday, December 12, 2016

Caro Santa ti Scrivo

Lo Gnomo ha scritto la sua prima letterina.
In circa 10 minuti ha dettato i suoi desiderata, aggiungendo disegni, perchè "Così si capisce meglio".
Il ragioniere ha fatto il calco delle macchinine per indicare al vegliardo con la barba le corrette dimensioni, ha riprodotto l'estensione delle rampe del suo garage... ed ha aggiunto un inserto tipo national geographic con una visione dell'Artico.
Il barracuda suona un po' a minaccia, tipo "Occhio vecchio che ti sguinzaglio la Carogna dei Mari".
E comunque nella Treccani, alla voce monotematico, c'è la foto dello Gnomo.








Alice Natalizzatrice

Friday, December 9, 2016

Down Memory Lane

Ieri lo Gnomo ha trovato una vecchia foto, di quando erano in Francia.
L'ha osservata per un po' e poi, con fare contemplativo ha detto: "mamma, ti ricordi di quando parlavo in Francese? E prendevamo la RER e andavamo a guardare la Tour Eiffel?"

...

Ha 3 anni e dice frasi che uno si aspetterebbe da un ambasciatore diplomatico ottuagenario.

E son pure vere.


Alice rimembratrice


Le famose scale della morte della toperie.


Monday, December 5, 2016

La Prof Diritta.

Alice alle superiori aveva, come professoressa di diritto, la Prof Diritta. Una signora giovane, con occhi azzurri, piena di energia.
La Prof Diritta era un soggetto curioso, dall'aria algida che stonava con i toni appassionati... e portava sempre calze bianche da infermiera. Era una che portava in classe le testate di giornale, che rimandava la lezione sul bicameralismo per discutere di roba attuale, ma che poi ti trivellava sulla storia, sulla costituzione, sui diversi tipi di governo, sull'Europa.
Alice se la ricorda. 
Le piaceva a giorni alterni.
 
Più o meno una volta a settimana la Prof Diritta ripeteva che la politica non è "fare quel che si vuole fare" ma è l'arte del compromesso, del mediare, del riuscire a contrattare e a trovare un terreno comune, tra parti in disaccordo, tra bianco e nero, per andare avanti. Secondo lei era l'arte del saper conciliare l'inconciliabile per il bene di tutti. Perchè quando si governa non si governa solo chi ti ha votato ma anche chi non ti ha votato, e pure quei cittadini vanno ascoltati e rispettati. A lei, che aveva 16 anni, l'abbonamento al Manifesto e voleva fare la Komune Anarkika, dava fastidio, le pareva cerchiobottismo, incoerenza, mancanza di integrità morale. Una roba da smidollati.
Ora, sarà che invecchia, ma quella definizione di politica le pare una roba dannatamente poetica.

In Italia c'è stato il millenovecenteotrentasettesimo referendum. 
Renzi si dimette.
Ci sarà un nuovo governo.
Il 63esimo in 70 anni.

Come si possa sperare di avere stabilità, progettualità e futuro in un paese dove ogni anni e 2 mesi ci si manda tutti a fanculo, si fa un rimescolamento e si riparte da zero per finire dove si era prima è un mistero.
Ancora più misterioso è come non si riesca a vivere la politica senza sembrare degli Hooligans assetati di sangue.
Stamattina Alice aveva la bacheca di Facebook inondata di messaggi che variavano da: "A casa, Stronzo! Mhuahahaha" a "Ora via pure la Boschi, che è solo una puttana".
Alta politica insomma.

E allora le è tornata in mente lei, la prof Diritta.
Pensava che se si riuscisse a smetterla di considerare gli oppositori perennemente dei coglioni, forse sarebbe più facile. Per tutti.

Alice referendizzatrice

Friday, December 2, 2016

Mater e l'Inglese

Alice per imparare prima lo spagnolo, poi l'inglese e poi una parvenza di francese ha dovuto tirare le testate contro i muri (lei ci ha provato, ad apprendere per assorbimento, ideando di volta in volta diete a base di chupitos, pancakes o croissant... ma ad ampliarsi era solo il suo giro vita e mai il suo vocabolario). Invece la Mater il francese lo apprese così, senza accorgersene, per osmosi dalla sua migliore amica, mentre lo spagnolo iniziò a studiarlo 3 anni fa, più per passatempo che altro (Alice sospettava che il corso di spagnolo fosse in realtà una copertura, si trattasse di un ritrovo di ciampornie che sorseggiavano the, sghignazzavano e si raccontavano pettegolezzi!)... ed ora la Mater va in giro a fare commentari sulla filmografia cilena.

Ma la bestia nera della Mater è l'inglese.
Che non le piace anzi, diciamolo, le dà proprio al cazzo.
Eppure, prima di partire questa volta aveva trovato una teacher (la sorella del giovanissimo batterista matto che accudì lo Gnomo per un mese. Perchè è una intera famiglia di soggetti bizzarri, meravigliosi e affascinanti... e quindi la Mater andava a lezione di inglese dalla sua teacher diciannovenne... Che poi è la figlia della sua maestra di spagnolo. Perchè a noi ci piace vincere facile).
Leggeva Harry Potter in inglese, guardava i film con i sottotitoli, scriveva temini.
Arrivò parlando un inglese comprensibile ma bizzarro, sembrava facesse scrocchiate e gorgogliare i suoni in bocca per poi sputarli via come una caramella dura, quella che sta nel fondo della borsa delle zie.
Arrivò con un quadernetto dove si segnò diligente tutte le parole e le espressioni in cui incappava e che non capiva (nel quadernetto ci trovate tutta la terminologia dei trasporti pesanti, la classificazione dei diversi tipi di balena e di squali, i tipi di formaggio e come si dice zucca in inglese... oltre ad una erto numero di insulti).
Arrivò proprio quando l'Inglese si impossessò dello Gnomo, e lui iniziò a straparlare in in ibrido bizzarro, in parte inventando le parole e dicendo frasi tipo:
"Aiut me! Sto cadend!"
"I'm coming, un attim!"
"I don't want to sied on the chair. I want to go play with the macchinin!"
(Insomma, lo Gnomo era la prova provata che l'inglese è una derivazione del barese)

Il Barese e la Donna che Masticava le Caramelle Dure si sedevano per terra e producevano dialoghi surreali, divertendosi un sacco.
Ad Alice questa cosa le fece una gran tenerezza.

E bon. Quindi questo lei lo dedica alla Mater. Ed a tutti quelli, in giro per il mondo, che si ritrovano con famiglie un po' lost in translation.





Alice inglesizzatrice

Wednesday, November 23, 2016

Thank you

E' quel momento dell'anno.

Quello in cui si mangia tacchino (che fa schifo ed è una carne con dentro enzimi pisolini, quindi la digestione di una fettina scatena una reazione equivalente a  40 botticini di sonnifero)... e in cui si dice grazie.
Alice grazie, per le cose belle, lo dice (quasi) tutti i giorni. Perché è dannatamente facile dire grazie per lo Gnomo, per gli amici buoni, per la Nutella, per la Mater, il Pater e la famigghia, per il rumore delle pagine, per il caldo sotto il piumino quando fuori ci sono i pinguini, per le dita dei piedi a uvetta candita quando si esce dalla vasca.
Più difficile è dire grazie invece per le robe difficili, o incasinate o grigie.
Ma una volta all'anno ce la può fare.

E quindi Alice per questo Thanksgiving ringrazia:

- Tutti quelli che l'hanno presa per scema irrecuperabile facendola sentire un'inetta, a partire dall'insegnante della prima elementare dalle suore fino ad arrivare all'impiegato della posta questa mattina.  Grazie perché sono tutti punti Karmici. E grazie perchè ha imparato che probabilmente hanno ragione loro, e lei è inetta... E che per fortuna vive bene uguale.

- Tutte le volte che la malinconia l'ha presa per i piedi, le ha fatto lo sgambetto e le si è aggrappata al collo come un koala, perché ha imparato che alle volte la cosa migliore è fermarsi, sciogliersi in una pozza di lacrime e poi ripartire.

- Tutte le volte che ha pensato :"non ne ho più". Perché poi, vai a capire come è  o come non è... arriva sempre qualcuno arriva a sorpresa le dà un abbraccio e lei resuscita.

- Tutti i tanti tantissimi sbagli che ha fatto. Perché in fondo, se il risultato finale e quello che ha stasera, valevano tutti la pena.

- Poi un grazie alle macchine in affitto. Che la agitano e le fanno sudare le mani... Ma che la portano da gente e cose belle.
Loro oggi partono per i monti del nord, a festeggiare con la famiglia biologica dello Gnomo.
E già solo per questa cosa qui ci sarebbe da riempire annali di "grazie"... ma si ferma qui, e vi lascia un po' di spazio qua sotto per ringraziare anche voi, magari per quelle cose né bianche e né nere che fanno rosicare e bestemmiare... ma che un po' fanno anche bene; e fanno crescere.


Alice ringraziatrice
(Epperò il tacchino no, non si può!)

Tuesday, November 22, 2016

Isengard. O Suburbia

Suburbia.
Suburbia è un costante cantiere.
Sono circa 8 isolati, tutti uguali, tutti nuovi, tutti simmetrici e indistinguibili... e ne stanno costruendo altri 4.

Quindi c'è tutto un via vai di ruspe, asfaltatrici, camion betoniere, operai, giardinieri, gru, martelli pneumatici, bulldozer... Pare di vivere dentro un libro di Richard Scarry, e lo Gnomo ogni volta che usciamo tira un sospiro di gioia.

L'altro giorno si sono svegliati ed hanno trovato la strada così:





Piena di alberi pronti per essere piantati.
Sarà che c'era pure il vento ma pareva di stare sul campo di Isengard dopo la battaglia.

(Il commento dello Gnomo: "Chi li ha spinti, poverini?")

Alice suburbiatrice






Tuesday, November 15, 2016

Lo Spleen nel mondo di Alice. Perchè Baudelaire ci fa una pippa.

La Mater è ripartita per l'Italia.
Piove.
Il Grinta è partito per due giorni.
Sono finite le Girelle.
E i Pandistelle.
E le Gocciole.
La torta consolatrice è stata dimenticata nel forno ed ha scatenato gli allarmi anti-fumo di tipo messa Suburbia.

Gli orsi, con quella cosa dell'ibernazione, hanno capito tutto.

Alice brontolatrice


Friday, November 11, 2016

Strump

Alice ci sta impiegando un sacco a riprendersi da questa elezione.
Ci sta impiegando un sacco perchè, come tanti scemi come lei, non se l'aspettava.
Ha passato la notte a guardare, con le occhiaie e l'ansia, la lancetta del sito del New York Times che continuava a pendere, pendere pendere... e fino alla fine ha sperato in un miracolo (tipo:"Tzè, avranno sbagliato qualche algoritmo e gli si è impallato il programma..." "Magari non stanno inserendo i dati giusti..." "Magari è una candid camera?").

Ci sono un paio di motivi, per cui questo nuovo presidente le fa DAVVERO paura.
Uno, il meno grave è il fatto che sia un soggetto di quelli che la Disney avrebbe  scritturato ad occhi chiusi come cattivo scemo per il prossimo cartone animato.
Uno così è talmente assurdo che non lo si poteva manco inventare.
Che poi, in Italia ne abbiamo a millemila, pure di calibro più elevato eh... Ma per il politically correct americano è una roba inguardabile!
- Ha insultato la qualunque: donne, disabili, veterani, militari caduti, mussulmani, messicani... pure babbo natale, con quel suo devalutare i beni di consumo probabilmente gli sta sui marroni.
- Ha mentito.
Spudoratamente. Senza cambiare posizione, senza chiedere scusa MAI.
-Ha rubato! Che per gli americani è cosa inconcepibile e tabù! Manco le cartoline si rubano!
- Ha un'agenda di politica interna che pare l'arrivo dell'Apocalisse: morte al diritto di aborto, morte ad Obama Care (ciao ciao assicurazione sanitaria!), morte ai diritti delle coppie GLBT, morte alla salvaguardia dell'ambiente e all'energia pulita, deportazione, muri, fine delle città santuario (città in cui gli immigrati clandestini hanno il diritto di vivere purché non infrangano la legge... tipo New York, Austin texas, Chicago, Miami, San Francisco, Los Angeles...).
- Ha un'agenda di politica estera che pare Charlie Chaplin... Via dalla nato, fanculo a tutti, siamo i più fighi! Ed è ora di ricominciare i programmi nucleari, che diamine! Da quando in qua sta storia del disarmo?!
Insomma, è un soggetto non solo orrido, ma pure scemo e inaffidabile.

Il secondo motivo è più serio.
Il secondo motivo ha a che vedere non con Trump, ma con quel che sta dietro a Trump.
Perchè c'è, chiaramente, un'America arrabbiata, xenofoba e bigotta che in 8 anni di Obama ha stretto i denti ed è rimasta nell'ombra a ringhiare... e a cui ora hanno tolto la museruola. Che ora, con questo nuovo presidente che va in giro ad acchiappare le donne per la fregna e che promette deportazioni di massa di "Bad Hombres" si sente in diritto di mostrarsi di nuovo, anzi, di fare proprio la voce grossa.
Al mercoledì mattina c'erano genitori che non sapevano se mandare o meno il proprio figlio, nero o sudamericano, a scuola.
Al mercoledì mattina un'infinità di scuole, università, college si sono ritrovati a gestire episodi di razzismo che andavano da scritte sui muri adornate di svastica a gruppi di studenti che cantavano "more high more high!" (riferito al muro) o che intonavano :" Go back to your country!" verso qualsiasi minority incontrassero.

Un po' di tempo fa il Grinta passeggiava con lo Gnomo assieme ad un amico.
I tre stavano attraversando la strada tenendo il ragazzetto entrambi per mano, il Grinta portava lo zainetto di saetta McQueen, l'amico aveva il mini-monopattino sulla spalla.
Una macchina ha rallentato, tirato giù il finestrino e urlato: "You don't belong here!"
(Questo non è il vostro posto!)  per poi sgommare via.
Ci hanno impiegato almeno 2 minuti per capire che il tipo li aveva probabilmente scambiati per una coppia gay. A passeggio con il loro bambino. Di 3 anni. Ed ha ritenuto che fosse appropriato gridare, davanti ad un bambino, una roba del genere.
Ecco, quelli così, che prima magari si azzardavano a tirare fuori la testa dalla loro cava medioevale una volta all'anno, ora sono tutti a spasso, ringarzulliti e pieni di voglia di rivincita.
In un paese dove le armi le compri nello stesso negozio in cui compri le caramelle per la gola.
Che culo.

C'è solo una notizia positiva, in tutto questo.
Che poi è quello a cui Alice si aggrappa.
Che guardando i voti dei cittadini tra i 18 e i 25 anni, Hillary avrebbe vinto a piene mani. Non solo nelle grandi città, anche nel midwest, in mezzo ai campi e al freddo. Non vinto, stravinto.
E allora Alice spera. Spera nelle nuove generazioni affinché questo posto qui, in cui lei è di passaggio ma a cui lo Gnomo appartiene, sappia ritrovare presto il senso e il lume. E non perda quel che di buono ha costruito.

Alice infelice

Tuesday, November 8, 2016

elections!

Hillary or Trump?
Trump or Hillary?

Sarà una lunga, lunga notte.




Alice agitatrice

Tuesday, November 1, 2016

Trick or Treat!

Halloween.
Quel giorno in cui si è incoraggiati ad andare in giro come dei pirla.
Alice, il Grinta e lo Gnomo non aspettavano altro, che in fatto di abbigliamenti imbarazzanti e aberranti non li batte nessuno!
L'unico sano era Nemo, beata gioventù, per il resto erano una roba dai colori violenti e le forme astruse.

Riguardando le foto, poi, si sono resi conti di aver portato in giro per la città di Prinzton, più che un diorama  della barriera corallina, una sorta di discutibile Barriera Porcellina, con il tartarugo Sexy... e il Porno Anemone.
Vulvia, di ri-educational channel sarebbe fiera di loro!!



Alice Halloweenizzatrice

Saturday, October 29, 2016

dal lato passeggero

Intanto...
La Mater è atterrata.
Ha portato con sé la solita valigia (fatta di anti-materia e pelle essiccata di Mary Poppins) e ne ha tirato fuori mille pensieri dal sapore e il colore di casa.
Ha passeggiato per le strade ripetendo il suo solito mantra che già aveva coniato quando era venuta a visitarli a Niu Iorke: "proprio come nei film!!"
Ha partecipato, nella preskool dello Gnomo, alla celebrazione di Dwali, la festa delle luci, ed ha socializzato con una nonnina di New Dheli che deve averla trovata simpatica visto che all'uscita la Mater aveva un sacchettino pieno di roba speziata e di dolcini indiani (ed ha giurato ad Alice di non averli rubati).
Ha scoperto l'esistenza dei Malls. Luoghi non luoghi come gli aeroporti o le sale d'attesa del dentista tutti uguali tranne per le insegne. E passa il tempo a dire: "Ma qui ci siamo già stati?" ed Alice passa il tempo a raccontarle una geografia inesistente, fatta di cose da comprare:
No, Mater: qui ci prendiamo la frutta e la verdura, nell'altro cerchiamo i detersivi... e in quello in cui andiamo domani cercheremo il frullatore.
La Mater ha passato 45 minuti in reverente ammirazione dell'acquario della biblioteca assieme allo Gnomo, ed ha letto millemila libri traducendoli dall'inglese in un pittoresco italiano fatto di vocine e di esclamazioni tipo: Ma Santa Mucca!"
Lo Gnomo l'ha dichiarata sua proprietà.
Domani si danno alla preparazione dei costumi (tutta una ricostruzione di scala della barriera corallina... c'è chi fa il presepe vivente, loro fanno i pesci fuor d'acqua)... vista la carenza di tempo, e le scarse doti sartoriali di Alice, sarà già un miracolo se lo Gnomo ne avrà uno.

Intanto, però, è successa una cosa invisibile ma palpabile: Alice ha lasciato il volante, la mollato la mater alla guida e si è messa sul lato passeggero.  Ora, e per le prossime due settimane, la trovate lì, godersi il panorama dal finestrino dell'esistenza e non pensare a nulla.

Alice rilassatrice.

Wednesday, October 19, 2016

Adottiva o non-adottiva?

Premessa:

Alice aveva scritto, un mesetto fa,  questa cosa qui.

C'erano stati un sacco di commenti interessanti, tra cui un paio di amici virtuali che l'avevano fatta rimuginare a lungo, soprattutto sull'idea di mamma (e punto) e di mamma adottiva...  è la stessa cosa? E' uguale? 
Si? 
No? 
Forse?
Questo post è il risultato sconclusionato di tutto quel rimuginare.
(Qui una diapositiva di Alice che medita).



Alice è una mamma aggettivata. E' una mamma Adottiva. Non ha figli biologici, non ne avrà mai, non sa come sia avere figli biologici e sta bene così.
Quindi, partiamo dal presupposto che lei parla senza sapere, e che non saprà mai.
Ma visto che ha una bocca, e le piace delirare e straparlare e impicciarsi, e un po' in fondo questa cosa la tocca (solo per metà, però!) lei dice la sua.
Voi, ovviamente, siete i benvenuti a dire la vostra.

Secondo Alice una mamma adottiva è diversa da una mamma biologica. Ed un figlio adottivo è diverso da un figlio biologico.

Bon.
L'ha scritto.
Ora. Alice non pensa che ci sia una classifica.
Non è che se sei andata a cercartelo in Papua Guinea e l'ho voluto per 10 anni e blablablabla... lo ami di più.
Non è che se te lo sei tenuto in pancia e l'hai allattato e hai tagliano il cordone ombelicale e ha gli occhi di tuo nonno e i piedi di tuo marito... lo ami di più.
Non è una cosa che ha a che vedere con l'amore.
O con il legame.
O con la gioia.
L'amore è uguale.
L'amore non c'entra una mazza.
Il punto è che l'amore non è tutto.

E' una cosa che ha a che vedere con dove metti lo sguardo, con che strumenti metti in valigia per prepararti ad essere una buona mamma, con i libri che sono sul tuo comodino o nella tua libreria.
E' una cosa che ha a che vedere con le diverse domande che tuo figlio farà, avrà, ascolterà e porterà a casa.
E' una cosa che ha a che vedere con il ricordarsi, sempre, e riconoscere, sempre, che questo figlio è tuo. E non solo. Anzi, che forse tuoi, come dicono tutte quelle menate dell'arco e della freccia e del fiume, non lo sono mai, i bambini... ma che questo bimbo è partito da altrove, che l'arco non sei tu, te  al massimo sei aria, o corrente, o rutto di muflone, ed hai la fortuna di soffiare e vederlo andare lontano fin dove vuole arrivare.
E' una cosa che ha a che vedere con l'onorare una famiglia e una cultura in cui spesso non sei cresciuto, e che imparerai con lui (Spesso. Non sempre. Perchè ci sono anche adozioni di familiari, o adozioni domestiche).
E' una cosa che ha a che vedere con il fare spazio.
Non so più chi o dove, ma da qualche parte si usava mettere un piatto in tavola per eventuali ospiti, viandanti, gente di passaggio. Ecco, è un po' il ricordarsi e l'impegnarsi per tenere un piatto in tavola, davanti ad una sedia che alle volte, purtroppo è vuota. E' garantire a tuo figlio, adottivo, quello spazio lì. Un posto emotivo (e se si è fortunati anche fisico) per quella famiglia primordiale, o prima, o biologica, o naturale, chiamatela come volete.
E' ricordarsela.
E' ricordargliela.

Ad ascoltare le voci dei bimbi adottati, che ora bimbi non sono più ed hanno 30, 40, 50 anni, il dono più grande che gli si può fare è una cosa davvero semplice. E' non fare finta che non siano adottati.

E quindi no, secondo Alice una mamma adottiva non è uguale ad una mamma biologica.
Amano dello stesso amore irrazionale e viscerale, né più né meno, ma il loro lavoro è diverso.
E non basta l'amore! In cosa mai nella vita basta l'amore?!
Serve lavoro, che diamine.
Alice si è un po' stufata di questa favola bella per cui "con l'ammmore si supera tutto"... Amore amore... Baglioni, non hai capito una mazza! Perchè se c'è l'amore e poi manca la pazienza, l'attenzione, l'empatia, l'ironia, l'energia, la voglia di migliorare, di capire, di esserci, di incazzarsi, di chiedersi scusa, di provare, di ridere, di consolare, di ricominciare da capo domani... Che cacchio ce ne facciamo dell'amore?!? Lo accartocciamo nei baci perugina.

Se nel giardino avete una pianta di limoni ed un'orchidea solo una bestia del giardinaggio come Alice potrebbe dire: "ma sì, in fondo sono sempre piante, no? Le si cura tutte allo stesso modo! Semplicemente amale! E poco importa se a loro serve un terreno diverso, se uno vuole l'ombra l'altra la luce, se sopportano temperature diverse... Amatele! vedrete che meraviglia!"
(Ed Alice infatti lo fa. E l'orchidea muore dopo 48 ore, il bonsai si secca dopo 5 giorni e la desertificazione avanza).

E prima che lo diciate voi lo dice Alice:
Ogni figlio, biologico o adottato, è diverso, unico irripetibile. Si sa.
Pure due gemelli omozigoti sono diversi, unici, irripetibili nel loro sentire e vedere il mondo. Si sa.

E probabilmente ogni orchidea è diversa, unica e irripetibile.
Detto questo, non ha senso insistere e trattarla come una pianta di limoni.
E' un'orchidea.
Una splendida, meravigliosa orchidea.
E se non ne riuscite ad apprezzarne e riconoscerne l'unicità, forse vi conviene semplicemente coltivare limoni, e farvi una limonata.

Alice adoratrice

p.s. E se vi interessa il tema, Slicing Potato qui racconta, molto meglio di me, questo "sentirsi mamme adottive"

Sunday, October 16, 2016

Usanze e costumi

Per essere sicura, ed avere il tempo di creare l'abituale obbrobrio artigianale, Alice questa settimana ha posto allo Gnomo, un giorno sì e uno no, sempre la stessa domanda :

Alice: "Gnomo da cosa vuoi travestirti per Halloween?"
Gnomo: Da Nemo.

Alice: "Gnomo da cosa vuoi travestirti per Halloween?"
Gnomo: Da Nemo. E papà è Crush, la tartaruga.

Alice: "Gnomo da cosa vuoi travestirti per Halloween?"
Gnomo: Da Nemo. E papà è Crush, la tartaruga. E tu sei l'anemone.

Alice: "Gnomo da cosa vuoi travestirti per Halloween?"
Gnomo: Da Nemo, poi papà è Crush tartaruga, tu sei l'anemone... e la nonnina un pesce di profondità. Ma contento.

Ora Alice ha smesso di chiederlo, perchè sennò finisce che l'intera famiglia più la popolazione di Mirafiori Sud si ritrova convocata per la creazione di un diorama vivente della barriera corallina.



Alice anemonizzatrice.

Sunday, October 9, 2016

Deliri e Follie...

C'era un Tamarro delle Giostre (presente? Il tipo con il bomber che passa il pomeriggi sul Tagadà per vedere le mutande delle ragazze con la gonna? Quello che spende 45 euro nel punching-ball?) che a furia di sbattere sulle auto-scontro aveva perduto il senso di realtà (e l'olfatto).
E poi c'era la mia prof. di matematica delle superiori, quella che puzza un po' di naftalina, ha l'aria da arpia ma alla fine ti dà la caramellina  alla violetta quando arrivi alla fine della funzione.
I due erano al bar, e tentavano invano di discutere le notizie di Cronaca Qui, ma il Tamarro delle Giostre tirava il cornetto e urlava "poppatemelo!" "E' un gomblotto!" mentre la prof. di Matematica sospirava e cercava di regalargli un vocabolario.

Alice ha guardato il dibattito Hillary-Trump.
E' arrivata alle 22.50 con un senso di nausea e una voglia di picchiare qualcuno fortissima.

E comunque, lei vorrebbe istituire una nuova regola per cui se un candidato interrompe l'altro c'è uno Scuzzettatore Professionista  (o Battitore del Dibattito?) che lo mena. Ma forte.



Alice dibattitrice


Pumpkin patch

Lo Gnomo ha visto delle zucche decorate al supermercato ed ha fatto esplicita richiesta: "Pure io voglio fare la faccia sul panpink!"
E quindi ieri lui e Alice andarono alla fattoria qui vicino, dove si pagano 8 dollari per entrare e si viene proiettati in un mondo parallelo, un luogo tipo il rifugio del Quintino Sella... che tenta di spacciarsi per Mirabilandia, con lucine, giochi, musicisti e giri in trattore.
Arrivati davanti al pumpkin patch Alice disse: "Gnomo, eccoli, ora scegline uno"
"Certo!"
E lo Gnomo partì alla velocità della luce, manco il pumpkin lo stesse chiamando come l'anello di Frodo...
E non ritornò.
Restò al fondo del campo per tipo 30 minuti a allineare e organizzare le quadriglie e gli allineamenti, creando mandala monocromatici ma molto geometrici.
"Gnomo, ne prendiamo uno solo..."
"Si si... ma prima bisogna guardarli per bene... non li ho visti ancora tutti... Oh! Guarda un po' questo qui!"
...

Una volta ricreata la mappa topografica degli arrondissement di Parigi con le zucche arancioni ha scelto la più grossa in assoluto e ci si è seduto dicendo: "Questa è proprio perfetta. Ora sediamoci a guardarli per bene".

Vi abbiamo presentato: "Lo Zen e la Contemplazione dell'Orto".

(Qui sotto lo Gnomo che Balla con i Pumpkins)




Alice zuccatrice

(Prossimamente una diapositiva della zucca-futurista-astratta)

Tuesday, October 4, 2016

How I met your brother

Ha la tua stessa fossetta.
I tuoi stessi occhi incredibilmente blu.
Lo stesso serafico approccio alla vita.

L'hai guardato tenendoti a debita distanza.
E' in assoluto il primo bebè che ti capita di osservare.
Hai chiesto "perchè non parla?" "perchè non mangia?" "perchè non cammina?" "...ma è contento?"
L'hai studiato avvicinandoti piano, soprattuto quando stava a saltellare nel bouncer.
L'hai accarezzato e baciato, ma solo quando era in braccio a me, per poi scappare a nasconderti emozionato tra le gambe di qualcuno.
I regali più che darglieli glieli hai lanciati o paracadutati vicino.
E' stato un primo incontro proprio un po' da voi.
Discreto.



L'augurio è che questo sia il primo di tanti incontri.
Perchè crescerete, Gnomo.
Non so se uguali, o diversi.
Ma spero che nella sua vita ci sia sempre un posto per te. E che, nella tua, ci sia sempre un posto lui.

Alice auguratrice

Wednesday, September 28, 2016

etciù!

Nella classe dello Gnomo, ad un primo sguardo, le maestre sembrano due naziste germofobiche.

Chi non starnutisce nella manica viene immediatamente preso e portato a lavarsi le mani.
Chi mette le dita in bocca idem, e se teneva qualcosa in mano pure il giocattolo viene sequestrato e passato in candeggina.
Durante il cerchio del mattino viene ripetuto tipo 3 volte che si tossisce e starnutisce SOLO nell'incavo del gomito, non ci si copre la bocca con le mani che poi tutto lo schifo va sui giochi... e soprattutto non si sputazzano i germi in giro.
I tavoli vengono lavati con una combinazione di sapone prima e di candeggina dopo, almeno 3 volte durante la mattina.
Se qualcuno tossisce le teste delle maestre si rizzano come le serpi sulla testa di Medusa e abbaiano: "Chi sta tossendo?!"
A vederle sembrano due pazze.
Invece no.

Nella classe dello Gnomo c'è una bimba con la leucemia.

Alice ha, nei confronti dei suoi genitori, un'ammirazione infinita. Perchè sa, per esperienza, che l'istinto primario in questi casi sarebbe comprare lastre di vetro rinforzato spesse 5 centimetri, 50 litri di silicone, costruire un cubo (o un dodecaedro se avete velleità da architetto o designer) e ficcarci il proprio bambino dentro per essere sicuri che manco un granello di polvere o un soffio di vento ne minacci l'equilibrio e la salute.
Invece loro la mandano a scuola.
"Perchè ha 3 anni, il trattamento durerà almeno altri 3... E si merita, quando non è tra ospedali e dottori, la vita di una bambina di tre anni".

E così, a casa, Alice (che comunque continua imperterrita lasciare che lo Gnomo si rotoli nel guano e nel fango, non crediate!) fa lezioni di "sfregamento mani" allo Gnomo e, armata di kleenex e gel battericida lo sprona: "dove starnutisci? Dove? Dove? Dillo più forte! Bravo! Ancora! di più!".

Ed anche per questo, quest anno, l'intera famiglia farà lo stupido vaccino anti-influenzale.
E quindi lei, che comunque era già pro-vaccini ed aveva come motto:
"evviva il siringone che ci sprona l'anticorpone" da oggi lo consiglia a tutti, pure lui, pure lo stupido vaccino anti-influenzale.
Perché alla fine a voi non costa praticamente nulla. E a qualcuno fa parecchia differenza.

Alice igienizzatrice (proprio lei eh, chi mai l'avrebbe penzato?!)

Monday, September 26, 2016

"... che occhi grandi che hai!"

Lo Gnomo va dal pediatra.

E' la visita per ottenere il certificato di sana robusta e fichissima costituzione.
Essendo però la pediatra del tutto ignara della Gnomo-storia, ed essendo metà dei certificati, dei vaccini e degli scanner dello Gnomo in francese, la visita di routine diventa una roba di circa un'ora.
Un'ora in cui Alice, il Grinta e la pediatra chiacchierano... e lo Gnomo, lasciato a sé stesso in mutande, si sdraia sulla moquette dello studio medico (e Alice questo punto ci tiene a riscriverlo: sulla MOQUETTE dello STUDIO MEDICO) e canta a polmoni spiegati un'ode d'amore a Saetta McQueen.
Perchè lo Gnomo è per la resistenza passiva. E visto che gli dà terribilmente fastidio quando Alice e il Grinta parlano in inglese lui, che non canta mai, canta. Cioè, sembra più il richiamo di un fenicottero rauco e il vibrato del gatto a cui pestano la coda, ma se gli chiedi: "Gnomo, cosa fai? Dove ti fa male?" lui ti guarda e ti dice "Sto cantando".


Ma l'evento degno di nota non è la performance musicale dello gnomo ma la visita oculistica.
L'infermiera dice: "la vostra assicurazione copre la visita oculistica, la volete?"
"E ccerto! Gratis noi ci pigliamo pure gli insulti, si figuri se diciamo di no!"
La tizia spegne la luce e ci getta nelle tenebre, poi tira fuori una sorta di bazooka fotonico, che al posto di sparare gel paralizzante o azoto liquido fa solo una serie di lucine verdi e rosse che sembrano l'insegna lampeggiante del bar triste di quartiere. 5 secondi netti. Non si avvicina nemmeno, sta all'altro lato della stanza e tutti ci aspettiamo l'arrivo degli effetti speciali... razzi, una griglia di fasci laser che scannerizza la stanza... Un casco pieno di cavi per lo Gnomo...
"Finito."

Ma come?
Così?

"Tutto bene, tutto nella norma"

Poi si vede che non vogliono deludere i loro pazienti e, come a Gardaland o a Disney, li lasciano con una foto ricordo.
Che difficilmente si dimenticheranno.


Se le Bestie di Satana cercano una mascotte lo Gnomo è pronto. Senza trucco.

Alice pediatrizzatrice



Thursday, September 22, 2016

in-decorosa

Nella Preskool dello Gnomo ciascuno genitore deve "donare" 12 ore all'anno di volontariato.
Ci sono varie mansioni tra cui scegliere: dal gruppo Spic&Span che fa le pulizie di primavera quando la scuola è chiusa al gruppo responsabile delle public relations, dalla tizia che si occupa dell'organizzazione della biblioteca della scuola a quella che fa l'assistente durante il giorno delle foto.

Alice aver selezionato 2 opzioni:
- bibliotecaria,
- donna Spic&Span
Insomma, o l'alto livello intellettuale o il rinvigorente lavoro manuale.

Invece.
Invece l'hanno messa nel comitato per l'organizzazione del Festival dell'Autunno.
Ed ora direte voi: Checazzoèunfestivaldautunno????
O magari voi lo sapete, cosa diamine è un Festival dell'autunno e siete più mondani di Alice, che invece l'ha proprio pensato così, tutto attaccato e con l'accento di Lino Banfi.

Il festival dell'Autunno dura mezza giornata, negli anni passati comprendeva labirinti di balle di fieno, musicisti, giocolieri, gare coi sacchi, clown e giri con i pony (e no, non sta scherzando). Tutto sto baraccone da Moira Orfei viene tirato su chiedendo robe in beneficienza a negozi ed enti... poi i genitori pagano 15 dollari e famiglia e i soldi ricavati vanno alla scuola, per eventuali progetti e menate.
Quest anno, visto che la scuola si è trasferita e il giardino è più piccolo, dovranno ridurre.
C'è chi si occuperà di rompere i marroni telefonare a negozi e agenzie chiedendo offerte e doni e beneficienza nonché raccogliere cibarie e bevande;
c'è che si occuperà dell'intrattenimento dei bambini;
E poi c'è un settore decorazioni.
Alice  a quanto pare decora.
Le pareva la cosa con il minor livello di interazione possibile. La sola idea di telefonare a qualcuno le faceva sudare le mani e iperventilare.  Figurati telefonare per chiedere della roba!

Assieme a lei c'e' un'altra mamma.
Alla riunione erano le uniche due scarmigliate, con la coda fatta con gli elastici da ufficio, l'aria di chi si è dimenticato come stare seduto normalmente su una sedia e le scarpe sformate.

Saranno le decorazioni più sgarrupate della storia.

Alice decoratrice

Wednesday, September 21, 2016

parlami un libro

Sono quasi passate le prime due settimane di scuola dello Gnomo.
Non facilissime, ma anche un po' divertenti. Forse.

Da che ha cominciato la preskool lo Gnomo torna a casa e chiede, chiede, chiede... in segreto sta probabilmente revisionando l'Enciclopedia Britannica, perchè è tutto un chiedere: 

"Come si dice UNO in inglese?"
"Come si dice camion in inglese?"
"Come si dice libro in inglese?"
"Come si dice rotore dell'aeroplano in inglese?"
"Come si dice narvalo in inglese? E pesce di profondità?"

Ma soprattutto lo Gnomo ogni giorno torna a casa e la prima cosa che fa è leggere gli stessi 3 libri. Poco importa se ce ne sono altri millemila in giro, o se quei 3 Alice li ha spostati o sparpagliati nella biblioteca... lui sta a spulciare fino a quando li ritrova e poi soddisfatto li reclama ad alta voce.

Il Primo è questo:

Una bimba riesce a far restare la sua mamma in classe con lei per tutto il tempo della scuola, grazie ad avanzatissime tecniche di accozzamento allo scoglio...
... ma la mamma è grande e grossa e ci sta un po' scomoda, a scuola... russa, si incastra in palestra... alla fine la bimba le consiglia di aspettarla fuori e venirla a prendere per la merenda.





ll secondo è un libro vecchio vecchio, sull'incavatura atavica.Un po' gli piace, un po' gli fa impressione... allora alcune pagine lo Gnomo le ascolta coprendosi gli occhi con le mani e sbirciando dai buchi... e poi nel finale tira sempre un sospiro così grande che sventolano le tende del vicino.
Un bimbo, dopo una pessima giornata,  sente una cosa montare, anzi, non una cosa... La Cosa.

  

La Cosa esce e distrugge tutto quel che trova... poi peró il bimbo aggiusta, ripara, cura, ed una volta che si è calmato la Cosa é ormai una cosina piccina piccina che sta in una scatoletta. Non andrà mai via del tutto, ma sarà gestibile.
 


E poi il trittico  finisce con questo.
 Probabilmente gli piace lo stile delle illustrazioni (e come dargli torto?!?)...
Ma soprattutto ci sono due pagine, su cui si ferma spesso...  

Una è questa: 



"Ti amo quando pensi a me e quando mi dimentichi"






E l'altra è questa:
""Ti amo quando penso a te e quando ti dimentico"

Perché lo Gnomo è uno gentile e accomodante, e ai terapeuti je fa il lavoro facile.













Alice d'altro canto non è probabilmente da meno, e gli recita questa:

A casa io gioco 
A scuola io faccio
A casa è il mio fuoco
A scuola è il mio abbraccio
A casa c'è Mamma
A scuola Maestra
A casa divano
A scuola finestra
A casa io sono
A scuola divento
A casa c'è sole
A scuola c'è vento
A casa io chiedo
A scuola rispondo
A casa c'è il nido
A scuola c'è il mondo 


Bruno Tognolini, 
Rime raminghe, 

Salani

Insomma, le cose le affrontano e le gestiscono un po' così, tra filastrocche e libri e storie... e tante, tante pagine sfogliate. Perchè alla fine, lì dentro ci trovano po'  tutto quello che serve, e se ci si agita basta mettere le mani sugli occhi, e sbirciare dai buchini.

Alice sfogliatrice

Wednesday, September 14, 2016

Quanto è fortunato lo Gnomo?

Lo dicono in tanti.
Lo dicono con il sorriso, con il cuore pieno, per fare un complimento ad Alice e al Grinta.
Lo dicono perchè nell'immaginario collettivo un bambino dato in adozione è un bimbo orfano, o ancora peggio non voluto, maltrattato, abusato, che ha finalmente trovato la salvezza.
Lo dicono perché nell'immaginario collettivo una coppia che adotta è fatta da due supereroi in incognito, due anime belle e generose, che fanno un gesto di bontà. Come se adottare un figlio fosse un po' come fare della beneficienza, o del volontariato...  come se volere un figlio non fosse sempre e comunque la cosa più egoistica del mondo.
Lo dicono perché sono convinti che se quel bimbo non avesse trovato una famiglia adottiva sarebbe in mezzo alle ortiche.
Lo dicono perché in tutti i libri l'orfanello trova finalmente la felicità e la gioia una volta che viene adottato, e sarà per sempre grato alla sua nuova famiglia.
Lo dicono perché danno per scontato che la famiglia biologica di un bimbo adottato sia cattiva, o povera, o impreparata.
Lo dicono perché danno per scontato che Alice e il Grinta, per lo Gnomo, siano il meglio. O comunque meglio della sua famiglia d'origine.

Lo dicono, e adesso che cresce lo dicono anche davanti allo Gnomo.
Che ascolta.
Che guarda.
Che impara.

Allora questa cosa Alice non la scrive per voi/loro, ma per lo Gnomo.

Gnomo, no. Non sei fortunato.
Non sei fortunato, perché una famiglia è un diritto per ogni bambino, non una fortuna.
Non sei fortunato perché per trovare noi hai perso tanto, tantissimo.
Hai perso la tua mamma con gli occhi verdi, hai perso le sue ninnananne e le sue carezze. Hai perso il tuo papà con la sua chitarra, le facce buffe e la passione per il caffè. Hai perso una famiglia enorme, rumorosa e ridanciana.
Hai perso le tue radici, la tua lingua (ci stiamo lavorando eh, Gnomo, con sto benedetto inglese, ma non so se sarà mai la tua lingua materna...)
Hai perso un'inizio senza traumi, senza distacchi, senza ospedali.
Hai perso la monotona noiosa semplicità di una famiglia come tutte quelle altre là, di famiglie.
Non sei fortunato, Gnomo.
E se e quando ti arrabbierai, o piangerai, o sarai triste per tutte le cose belle che hai perso, nessuno di noi ti dirà che invece dovresti ringraziare, che sei fortunato.


I fortunati, Gnomo, in tutta questa storia, siamo noi.
Noi che abbiamo la fortuna sfacciata e insperata di vederti crescere, noi che facciamo incetta a man bassa dei tuoi sorrisi, delle tue storie strampalate, dei tuoi abbracci appiccicosi, dei tuoi capricci, pure di quelli!
Dei tuoi giorni con la febbre, delle tue ginocchia sbucciate, delle canzoni inventate; facciamo collezione di grida da solletico, di capelli impiastricciati di sugo,
di storie lette, e rilette, e lette ancora fino allo sfinimento.
Siamo noi, i fortunati, Gnomo.
E nessun altro.

Ecco.
Allora, se li incontrate, nel loro girovagare tra un continente e l'altro, a loro per favore dite solo questo: "Alice, Grinta, ma che culo pazzesco che avete avuto?!?".

E' molto più vicino al vero. E farà crescere lo Gnomo sapendo che no, che non è una fortuna, avere qualcuno che lo ami. E' un dannato diritto.
Suo. E di tutti i bimbi.

Alice fortunatrice

Sunday, September 11, 2016

I calendari giusti

Questo lunedì lo Gnomo comincia la scuola.
In classe ci saranno 14 bambini. E due maestre. Miss Pinky e Miss Blue.

Come per ogni cosa importante, Alice aveva fatto allo Gnomo un calendario.
Lui ieri l'ha guardato a lungo, poi le ha detto:
"Questo non a bene. Fanne un altro"
"Come non va bene? Perchè?"
"Non c'è l'aeroplano. Devi metterci l'aeroplano, per quando partiamo"
"Ma adesso per tanto tempo noi non lo prenderemo l'aeroplano, Gnomo. Però prenderemo la macchina, e il treno, e andremo a trovare M., e tanti amici a Niu Iorche..."
"Si si... E pooi... l'aeroplano. Per Torino. Mettilo nel calendario, così il calendario è poi tutto giusto. Questo è sbagliato".

Domani comincia la scuola.
Mancano circa 300 caselle all'aeroplano.
Ma lo Gnomo è uno a cui piace la precisione. E soprattutto i piani di fuga.


Alice calendarizzatrice

Tuesday, September 6, 2016

Suburbian Kids e Caramelloni

Suburbia brulica di bambini da ogni angolo del globo.

C'è Italo, che è italiano, ha 2 anni,  abita due case più in là e a quanto pare andrà nella stessa scuola dello Gnomo. Condividono una passione sfrenata per le macchine movimento terra e per una ristretta nicchia del mondo animale: i pesci lo Gnomo, gli insetti Italo.
C'è Francois, da Parigi, appena un anno,  2 case a sinistra, con un carretto di plastica che lo Gnomo riesce sempre ad ottenere (in cambio lo seppellisce nei Duplo e lo stordisce con qualche peluche... sta acquisendo le doti persuasive di Vanna Marchi e Mago Oronzo).
C'è Danino, dalla Danimarca, 4 anni, due case in giù dall'altro lato della strada. Lui e lo Gnomo erano gli unici scriteriati fuori per strada in un giorno di pioggia, Danino armato di barchette di carta per fare esperimenti nelle pozzanghere, lo Gnomo fornito di stivali da pioggia per scatenare mini tzunami e mareggiate forza nove che facevano scuffiare la flotta. I due capitani hanno massacrato ogni singolo vascello sghignazzando come sadici.
Ci sono Isra e Ele, da Telaviv, due sorelline una di 5 anni e una di 1 anno,  nella casa che dà sul retro, le uniche altre bambine scostumate e disinibite come lo Gnomo che danno spettacolo zampettando in mutande e scalze lungo il prato.
C'è Giusto, lui è l'unico americano conosciuto per il momento, ha 9 mesi, sta al fondo della via e fa lunghe passeggiate nel tardo pomeriggio perché sta mettendo i denti... lo Gnomo però con lui si spazientisce in fretta perché gli sbava le macchinine.
E poi c'è un'orda di bambini più grandi, che scorrazza su ruote di varie dimensioni (monopattini, biciclette, rotelle... è tutto un via vai!) che però considerano lo Gnomo quanto una radice che sporge tra le crepe del marciapiede: un fastidio minore da evitare.

Il vicino accanto a loro invece è un signore gentile con i capelli bianchi e l'aria del nonno buono, vive solo, è separato, ed ha una figlia grande che ogni tanto viene a trovarlo: "I miss her so so much". "Mi manca tanto" ha detto ad Alice, che ha il cuore fatto di burro e melassa e che quasi se lo abbracciava singhiozzando sulla porta, sto vecchio che insiste perché lo Gnomo lo chiami Grandpa (che poi va bene eh, uno più uno meno, qui di nonni e nonne ne abbiamo a vagonate!).
Ieri ha fermato Alice e lo Gnomo ed ha spiegato che sta cercando di fare spazio, che sua figlia gli ha detto di smetterla di conservare vecchi giochi... e insomma, ha tirato fuori una scatolone di roba chiedendo allo Gnomo per favore di prendersi almeno qualcosa.
Lo Gnomo ha selezionato due orsetti orribili ("guarda, mamma, sono proprio come la bandiera", ha detto il filoamericano prima di abbracciali e portali in casa) ed un Garfield (pare che lui e la figlia facessero collezione di Garfield!)...
 Ed infine questa cosa qui:



Un distributore di caramelle in plastica, giallo canarino, enorme.
Un roito pazzesco.
Alice oggi lo guardava, cercando di farselo piacere e concentrandosi su possibili modi per spaccarlo, ed ha detto: "Certo che è proprio... proprio... proprio un enorme caramellose giallo, Gnomo!"
"Ma va, mamma... Non è un caramellone..."
"Come no?"
"Ma noo!"
"E cos'è secondo te?"

"E' una DONNA"
...
"Scusa. Cosa?"
"Una donna. Non vedi come è fatto il corpo, tutto così?"



E' ora che Alice si metta a dieta.


Alice caramellosatrice

Monday, September 5, 2016

Dad

E' arrivato alle 3 del mattino del venerdì,  assieme alla sua nuova fidanzata, dopo un viaggio in macchina di 6 ore.
Sono rimasti per 3 giorni.
3 giorni durante i quali lo Gnomo ha sfoggiato tutto il suo repertorio di inglese, ha ricevuto in regalo una enorme tartaruga peluche che ora non posa un secondo, ha mostrato tutto il suo parco macchine e  treni, ha letto libri e si è fatto leggere libri in esperanto, a gesti e onomatopee.

3 giorni densi, densissimi.
Sono ripartiti stamattina.
E' niente, è sempre un po' una bella vertigine, vederli assieme.





Alice felice

Thursday, September 1, 2016

F. Day

Il Governo Italiano ha indetto il Fertility Day.
Sarà il 22 settembre.
Sarà un giorno per incentivare gli uomini pigri e irresponsabili e le femmine isteriche e egoiste a figliare.
Perchè abbiamo pochi bambini, in Italia.
E la risposta del governo a tutto ciò è: trombate, gente!

Mica: tranquilli, vi aiutiamo noi, investiamo fondi, apriamo nidi, miglioriamo la formazione delle educatrici e degli insegnanti, creiamo bonus per le famiglie, istituiamo leggi che tutelino le madri lavoratrici, ci battiamo per combattere la discriminazione sul lavoro, rendiamo illegali domande tipo: "Lei ha figli?" durante colloquio di lavoro, promuoviamo iniziative per rendere le città più vivibili per i bambini.
Mica: tranquilli, rendiamo mutuabili tutti gli esami e i trattamenti necessari per affrontare  eventuali infertilità di coppia, mettiamo mano alle leggi sulla FIVET e sull'eterologa.
Mica: Tranquilli, incrementeremo l'accompagnamento per donne incinta, l'assistenza per l'allattamento, il supporto per la depressione post parto, i centri di ascolto per genitori in difficoltà.

No. Semplicemente, un biblico "Trombate!"

Che poi è un enorme dito medio.
Un dito medio alle donne che un figlio lo vogliono, e per motivi fisiologici NON possono averlo.
Un dito medio alle donne che un figlio lo vogliono, e per motivi pratici NON possono averlo.
Un dito medio alle donne che un figlio lo vogliono, ma prima ancora, magari, vorrebbero un partner, uno che non sia proprio il primo coglione incontrato al calcio in culo delle giostre (lo so, c'è gente con pretese bizzarre).
Un dito medio a chi di invece figli ne fa, ne fa magari pure due, o (attenzione!) tre... e poi fa una fatica dannata tutti i mesi, tra spese e organizzazione, perché il nido costa, perché gli orari di lavoro non coincidono, perché c'è da comprare l'apparecchio per i denti o da pagare la retta dell'estate ragazzi.

Ed infine, un immenso enorme dito medio a quelle donne che no, di figli NON ne vogliono.
Alice ne conosce poche, di donne che, con serenità e pace, dichiarano che loro non intendono procreare. Ed ha nei loro confronti una stima immensa, perchè combattono contro un pregiudizio ancora più grande e più radicato.  E infatti, nel 2016, in Italia, ancora devono giustificarsi di esistere.

Alice Sterilizzatrice

Tuesday, August 30, 2016

Dal giornale Locale

Alice ha preso una copia del giornalino locale di Princeton, e pare che il paesello abbia un sacco di avvenimenti interessanti!

Per intanto sono stati avvistati un paio di orsi, e quindi i cittadini sono invitati a non lasciare fuori l'immondizia e a non sfamare fuori animali domestici.

La squadra di basket di Princeton al momento è in Italia, per 9 giorni, per 3 gare, ma nel frattempo  contano di visitare quel che Alice ha visto (forse) in una vita intera: Roma, Firenze, Venezia, Bologna, Como, Milano, Napoli.

Poi ieri si è conclusa la settimana della Celebrazione del Gatto nero, che quindi loro si sono persi completamente. Ma le piace immaginarla come una settimana con dei riti sabbatici e congregazioni di Wicca che danzano tra i grilli abbracciando gattini.

C'é un mercatino di frutta e verdura settimanale (tutti i giovedì fino a novembre, poi durante l'inverno si vede che i campi vengono lasciati a riposo e i contadini vanno a svernare alle Key West o alle Hawaii con i ricavati).
Alice ci é passata, dal mercatino: i fagiolini sono 5 dollari al pound.
Più o meno 10 euro al chilo.
Dalla scorsa settimana nella casa di Suburbia i fagiolini sono stati ribattezzati: "L'oro verde".
Purtroppo lo Gnomo ha un debole per l'oro verde.

Alice Suburbiatrice


Sunday, August 28, 2016

Quando dall'unione di due sfighe nasce una soluzione! (Or The American Life)

Da un lato ci sono Alice il Grinta e lo Gnomo, nel mezzo di Suburbia, che sudano lungo i marciapiedi delle strade statali e che gettano secchiate di dollari ad autisti di Uber.

Dall'altro lato c'e' l'amico Ohcarino (che non solo è intelligente e carino ma l'ocarina la suona pure), appena trasferito nel Bronx, con una macchina usata appena acquistata, che non gli serve per il momento, e soprattutto che lo costringe a impazzire ogni giorno visto che deve spostarla e trovare parcheggio ogni 24 ore (piccola divagazione! A Niu Iorche - Alice non sa se sia la stessa follia anche in altre città americane - il parcheggio è a lati e tempi alterni. Una roba legata ai cicli lunari e ai flussi migratori delle Oche del Montana : al lunedì e al venerdì è solo sul lato sinistro della strada, al martedì e al giovedì è a destra... al mercoledì la macchina te devi portare in New Jersey o camuffarla da idrante perché non puoi parcheggiarla su nessuno dei due lati). Ohcarino delle volte mette la sveglia alle 5 del mattino e vaga per 40 minuti in attesa di trovare il parcheggio autorizzato.

L'incontro tra le due realtà disagiate fa sì che entrambi vedano uno spiraglio di luce:
Alice e il Grinta si prendono la macchina di Ocarino per i prossimi 4 o 5 mesi, fino a quando Ohcarino non troverà un appartamento con criteri di parcheggio più umani.

Alice il Grinta procrastinano così il tour nel girone infernale di leasing, macchine usate e sole pazzesche che si sarebbero fatti rifilare.

La macchina è perfetta per i parametri di Alice (Perché nel caso ve lo foste dimenticati il Grinta non guida. Non ha la patente. Non sa accendere la macchina e non sa quale sia il pedale del freno. Il Grinta è un passeggero professionista).  Lei di macchine non ne capisce una mazza ma questa va benissimo perché:

1) E' nera. Così pure se è lercia non si nota troppo.
2) Ha lo stereo con il lettore cd rotto... ma con anche il mangiacassette (Alice si sente super vintage, ed ha scoperto che alla biblioteca pubblica HANNO cassette audio! Sarà un tuffo nella sua giovinezza!).
3) E' rumorosa. Che ad Alice non spiace, perché così come tocca i 70 miglia orari pare di stare nella galleria del vento e lei rallenta precipitosamente, quindi non piglierà mai una multa!
4) E' immensa. Alice ha guidato precedentemente furgonati e robe grosse, quindi a parte qualche raro momento di panico ce la fa... ma soprattutto le staranno entro le 4 tonnellate di roba che andrà a comprare una volta ogni 10 giorni nei vari mall e supermercati.
5) E' gratis!!!!!!
6) L'ha detto che è gratis????

Lo Gnomo la chiama La Jeep. E l'ha soprannominata Sally. (in onore della fidanzatina di Saetta mcQueen)
Alice la chiama l'American Life

Comunque la vogliate chiamare, ha migliorato la loro esistenza di parecchi, parecchi punti!!

Qui sotto una diapositiva di American Life, con il Grinta mentre verifica che sì, nel retro ci si può pure dormire comodi comodi, sai mai si stancasse a stare seduto sul sedile passeggero...
E sullo sfondo, ovviamente, Suburbia!


Alice guidatrice

Thursday, August 25, 2016

Sgraffignoli e Ikea

Da sempre Alice e il Grinta vivono tra  pagina 76 e pagina 215 del catalogo Ikea.
L'unico tocco non svedese che si concedono é l'occasionale mobile trovato abbandonato accanto ad un cassonetto, o un set di coltelli con il manico in plastica acquistati al mercato.

Quando sono arrivati qui avevano, ad aspettarli già dentro casa, 20 pacchi ikea.
Solo che i fattorini ikea sono come gli sgraffignoli. Dispettosi e invisibili.
Hanno lasciato scatole che non centravano una mazza (tipo che si sono ritrovati con un set extra di doghe, sai mai dovessero costruire una versione 1:1 dell'arca di Noé) e si sono tenuti gelosamente per sé robe un po' più impellenti, tipo le lenzuola o gli asciugamani (quindi le prime docce dello Gnomo Alice lo asciugava con lo scottex e i peluche).

Ora é due giorni che lo sgraffignolo Ikea dovrebbe venire a ritirare 'ste doghe extra.
E' due giorni che loro le lasciano fuori dalla porta di Suburbia.
E che al rientro trovano un biglietto del fattorino che dice: "Non ho trovato le doghe".
No, perché probabilmente ci sei inciampato sopra, hai sbattuto la testa e ti é venuta meno la memoria visiva a breve termine.
Ora, caro fattorino cieco, che guidi seguendo il suono delle campanelle e risali le correnti del traffico utilizzando l'olfatto, se tu non le ritiri nemmeno oggi Alcie domani queste doghe le sparpaglia sulla strada come mine anti carro.

E comunque, se tutto va bene domani prendono armi e bagagli e vanno direttamente nel Tempio del Truciolato, alla Casa Madre Ikea, a saltare sui divani e a sfondarsi di polpettone svedesi.
Perché nessun trasloco esiste davvero nel mondo di Alice fino a quando non sono state mangiate delle sozzissime polpettone svedesi con salsa e marmellata.

Alice Ikeizzatrice


Monday, August 22, 2016

C'è casa

L'altro giorno, sempre grazie a Super Uber, Alice e il Grinta sono andati a fare la spesa.
Da Walmart.
(Walmart è tutto un post a parte, preparatevi).
Alice è stata presa da un raptus da Avvento dell'Apocalisse, perché questa cosa che per comprare il cibo le tocchi viaggiare le mette su un'ansia irrazionale, manco fosse sperduta nell'Africa nera e dovesse fare miglia per arrivare al pozzo... ma è più forte di lei, scruta fuori dalla sua finestra in Suburbia e si immagina scenari tipo l'autostrada inghiottita da un'alluvione, o un epidemia di ginocchio dell'autista che le manda K.O: tutti gli autisti di Uber, o un meteorite che le colpisce Trader Joe's e la lascia senza carotine biologiche... e quindi lei ieri da Walmart ha svaligiato lo scaffale della pasta sotto lo sguardo allucinato del Grinta che però non ha osato fermarla.


Se dove c'è Barilla c'è casa loro stanno apposto.



Ora Alice vorrebbe un impermeabile giallo. E un gattino.





Alice pastizzatrice

Saturday, August 20, 2016

Uber et Orbi

Il Grinta va nel suo nuovo ufficio a risolvere parte delle millemila inevitabili menate burocratiche e mentre è lì chiama via skype.
Alice e il Grinta parlano per due minuti, poi lui dice:" Comunque tra 20 minuti torno a casa"
Lo Gnomo alza gli occhi dalle sue macchinine e gli grida: "Papà, mi raccomando, prima devi prendere un Ubber!"

...

Solo 72 ore in Suburbia e pure lui ha capito che, senza macchina, qui non si va da nessuna parte.

Alice uberizzatrice




Thursday, August 18, 2016

Suburbia

Suburbia e' l'america un po' triste dei telefilmz.
Suburbia e' in mezzo al nulla. Un nulla fatto di stradine con casettte a due piani tutte uguali, come quelle del Monopoli (Tra cui la loro... Alice fara' bene a imparare in fretta il numero civico di casa prima di finire a scassinare la porta dei vicini bestemmiando contro le chiavi magnetiche), ma con moquette ovunque perche' ci piace la Sagra dell Acaro.
Suburbia vuol dire che tra Alice e il primo negozio visibile (tra l'altro inutile, visto che si tratta di un'agenzia immobiliare) c'e' piu' di un chilometro.
Che tra lei e la scuola dello Gnomo ce ne sono tre di chilometri... di cui uno emmezzo da fare a piedi perche' non ci sono bus.
Suburbia vuol dire che per andare a comprare il latte tocca prendersi almeno un bus. O un Uber. Da quando sono qui, hanno fatto amicizia unicamente con autisti di Uber, che li guardano con la tenerezza che si riserva alle creature sceme.
Suburbia comunque ha i marciapiedi, il che e' gia' una gran cosa... ma gli unici matti che ci camminano sono loro e lo Gnomo, e infatti le macchine che passano li osservano come fossero tre folli.

Suburbia e' per gente con la macchina. Alice non sa nemmeno se ha voglia di comprarsi una bici, figurarsi una macchina!

Suburbia termina nella strada principale, da un lato c'e il Campus dell'Universita' dei Cervelloni del Grinta, dall'altro un po' di negozi e botteghe... Gli stessi della Fifth Avenue: Ralph Lauren, e centri per Hot Yoga, caffe' e negozietti con prezzi inavvicinabili. Con quel che hanno speso in 24 a Suburbia Alice e il Grinta a Broccolino ci avrebbero campato una settimana.
Se lei si era abituata ai deli scassati di broccolino e al mercato rionale della banliu' parigina ora sta in sto posto bizzarro dove non si trova manco una banana e dove due saponette e un detersivo per piatti sono 35 dollari.
A meno di non volersi mettere alla guida e andare nei vari shopping centers.
L'ha detto che ha Suburbia serve la macchina?
E che loro non hanno la macchina? L'ha detto?

Suburbia pero' ha anche i grilli e le cicale la sera.
Suburbia e' ancora in fase di costruzione, quindi e' tutto un cantiere e lo Gnomo e' in estasi... un'orgia tale di scavatrici, ruspe e pale gommate non l'aveva mai vista.
Suburbia e' a meno di due chilometri dalla biblioteca pubblica, ed Alice ha intravisto una bella libreria, quindi ce la si puo' fare.

Suburbia arriva dopo tre mesi brutti. Tre mesi di Alice esausta e prosciugata come una prugna secca, con la sindrome da Calimero, l'occhio lucido, l'ansia, il magone, il nero dentro, i campanellini d'allarme fuori, la nausea, il respiro corto e la rabbia, tantissima. Quindi Alice a Suburbia ci e' arrivata sui gomiti. E  nonostante il nulla e la moquette, ecco, gia' solo le cicale e il riavere una casa ha fatto si' che oggi le si sia aperto un po' di piu' il diaframma. Quindi ce la si  puo' fare.

E poi c'e' lo Gnomo.
Che va in giro nudo, armato di brugola declamando frasi epiche:
-"Guarda che bellissima casa nuova ho fatto, mamma, e' quella di mattoni, sai?!" (Porcellino Docet).

- "Ma adesso stiamo qui?" "Si Gnomo, questa e' la casa nuova" "Ma poi la casa vera e' a ToRRino" "Sono tutte case vere, ma adesso noi tre stiamo qui, dormiamo qui, giochiamo qui, andiamo a scuola qui..." "Si sisisissi... e poooi... torniamo a Torino!"

- "Ti aiuto, che io sono bravissimo. Sono pRRoprio brRRavo a fare le librerie... Ecco!" Dice mentre sbrugola accanto ad Alice che monta l'ennesimo STRZ Ikea. Poi infila il suo libro dei pesci nel comodino appena montato "Ecco. Ed ora che hai capito come si fa, mamma,  fai da sola, ok??" E si avvia, soddisfatto, pronto a marcare il territorio e fare pipi' in qualche altro remoto angolo della casa (potrebbe essere semplicemente l'emozione e le distrazioni e le novita', e la regressione... ma da che siamo arrivati lo Gnomo, che si era spannolinato praticamente da solo (ad aspettare Alice sarebbe arrivato ai 18 anni con il Pampers Sole Luna) ha fatto pipi'in giro un numero impossibile di volte. E' chiaramente  un rituale per purificare la dimora dagli spiriti maligni).
Ce. La. Si. Puo'. Fare.

Alice Suburbiatrice