Thursday, January 19, 2012

Arrivano le SS

Se vivete a Niù Iorche e il vostro nano di 4 anni è un piccolo genio, come già sapete c'è tutta una trafila di:
- Papiri e temini vari che voi genitori dovete scrivere, in cui descrivete quanto pazzescamente fico è vostro figlio.
- Papiri vari che la vostra amata amatissima maestrina si ritrova a scrivere per spiegare in modo profezzionale e obiettivo quanto è figo vostro figlio
- Varie e svariate interviste con direttori e insegnanti della futura SS (Super Scuola) per vedere se VOI in quanto genitori siete degli scassa cabasisi oppure dei gigioni simpaticissimi che è un piacere avere attorno
- Test di intelligenza per i vostri nani, in una stanzino con un esperto di quiz che gli conta le cellule neuronali e i tempi di reazione
- Colloqui di gruppo per i nani, in cui vengono messi assieme ad altri potenziali nani a giocare in una stanza per essere sicuri che siano, oltre che intelligenti, carini e a modino e non demoni della Tanzmania che strappano le dita altrui a morsi.

Bene, oltre a tutto questo, alcune SS mandano il loro esperto ad osservare il nano in questione al lavoro nella scuoletta attuale. Ovvero la Scuoletta Reggyo.
E allora è tutto una fibrillazione, e un tentare di aggiustare la giornata così che l'osservatore della SS veda il nano nel suo splendore, mentre fa torri Eiffel con la creta, solfeggia l'Inno alla Gioia  sullo xilofono e dipinge le Mademoiselle d'Avignon con i pastelli a cera.

Io voglio una pertica, per sollevare tutto il sistema scolastico americano e corcarlo di mazzate.

Alice brontolatrice

9 comments:

  1. A sentire i racconti del bambino cinese che ho avuto in classe qualche anno fa, c'è di peggio.

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  2. Brava! "Pertichiamo" isieme. C'e' una pressione assurda sui ragazzi (e nani) e il tutto e' finlizzato al College. Devono eccellere in tutto o vengono considerati dei "perdenti"; quelli che hanno semplici difficolta' e non conformi alla massa, vengono subito diagnosticati con ADD o ADHD; non viene premiata l'originalita' ma l'omogeneita'...

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  3. Consoliamoci, colà ci son sempre più famiglie che non mandano più i figli nelle scuole, li fanno studiare a casa affinchè si sia sicuri che pensino quel che è bene pensare. Un dì ci sarà una nazione di fottuti disadattati, anzi più disadattati di adesso!

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  4. Non resta che confidare nella legge del caos: che questi bimbi, nonostante le pressioni, i genitori imbecilli che si ritrovino, la società bislacca e tutto il resto, diventino adulti dotati di buon senso.
    Qualche volta succede, speriamo che succeda spesso...

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  5. sistema scolastico che, dati alla mano credo, on avarage, produce degli ignoranti ... credo sia un indizio che ci sia qualcosa che non va...

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  6. Uno sceneggiatore di un telefilm ha scritto in un suo tweet che ha studiato più cose per documentarsi per una situazione da usare in una puntata che non in tutti gli anni di scuola... d'accordo magari intendeva che lui non apriva i libri quando vi andava. Non ho modo di verificarlo.
    Non penso sarebbe prudente da parte mia chiederglielo. ;-)

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  7. piango......
    dal ridere
    mi hai fatto quasi morire di venerdì
    in italia diglielo a questi SS che le scuole non se ne fottono assolutamente che il nano sia un demente pazzo isterico e collerico affetto da sociopatia ...basta che i genitori pozino i zordi, e non scassino,.... poi il nano se non fa il bravino lo mandano dallla neuropsichiatra e giù con centri per psicomotriciste che non sanno parlare nè mettere due mattoncini lego insieme, ......forse io preferisco l' ammerica a caccia di meritocrazia....che in italia non esiste propriooooooo

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  8. Ma infatti. I bambini devono fare i bambini, cazzo! -.-"

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  9. Ma poi raccoglierai tutto e pubblicherai un libro??? Ussignur fa tanto S&C...che cliché! Comunque, se poi arrivano all'Università, e arrivano all'Università, e se si presentano ad un esame fondamentale del loro corso di laurea (come sopra, non mi ripeto), e se alla domanda sull'autore più importante nel programma del sopradetto esame rispondono: "Si, KL era un "espositore"...si interessò particolarmente delle dinamiche dell'inGRAUUUP (pronuncia di ingroup) e dell'AUTGRAUUUP (pronuncia di outgroup), con una apertura della bocca degna del buon Steven Tyler, per una frazione di secondo sei colta dal seguente dubbio: e se qualcuno durante la loro infanzia (che dura fino ai 30 anni) li avesse messi un po' più sottopressione?
    Ma questa è l'Italia...

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edddaì, blatera un po' con me!