Come ogni epopea, anche quella del ratto ha un inizio ed una fine.
Al rattazzo ci sono volute 2 settimane prima che si decidesse ad assaggiare il veleno saporito e succulento lasciato dal Killer dei Roditori.
A quel punto 'andato a morire nella sua tana.
Ovvero sotto il mobile della cucina.
Accanto a lui Serafino, il gatto doppiogiochista, che manco fosse San Francesco gli stava acciambellato accanto e ogni tanto gli faceva pat-pat con la zampina sulla fronte, coma a dirgli: "non temere, amico mio, e vai verso la luce!".
Ad osservare la scena, sdraiato sotto al mobile della cucina, c'era L'Elfo, che entusiasta cercava di convincere Alice: "mamma, ma ora che é morto lo possiamo tenere in barattolo, con l'alcol, per studiarlo e osservarlo!"
"Amore, é talmente grande dovremmo metterlo dentro un fusto della birra sto qui... no, caro il mio mini Piero Angela, questo lo bruciamo e ne spargiamo le ceneri nella Senna... ed tieni bene in vista le mani: interdizione assoluta di toccarlo"
"ma il gatto lo tocca..."
"Il gatto é un traditore, dopo lo butto nella varechina, non temere..."
Da allora, pace e silenzio.
Serafino ogni tanto guarda sotto i mobili della cucina con aria malinconica.
Alice de-rattizzatrice