Come ogni epopea, anche quella del ratto ha un inizio ed una fine.
Al rattazzo ci sono volute 2 settimane prima che si decidesse ad assaggiare il veleno saporito e succulento lasciato dal Killer dei Roditori.
A quel punto 'andato a morire nella sua tana.
Ovvero sotto il mobile della cucina.
Accanto a lui Serafino, il gatto doppiogiochista, che manco fosse San Francesco gli stava acciambellato accanto e ogni tanto gli faceva pat-pat con la zampina sulla fronte, coma a dirgli: "non temere, amico mio, e vai verso la luce!".
Ad osservare la scena, sdraiato sotto al mobile della cucina, c'era L'Elfo, che entusiasta cercava di convincere Alice: "mamma, ma ora che é morto lo possiamo tenere in barattolo, con l'alcol, per studiarlo e osservarlo!"
"Amore, é talmente grande dovremmo metterlo dentro un fusto della birra sto qui... no, caro il mio mini Piero Angela, questo lo bruciamo e ne spargiamo le ceneri nella Senna... ed tieni bene in vista le mani: interdizione assoluta di toccarlo"
"ma il gatto lo tocca..."
"Il gatto é un traditore, dopo lo butto nella varechina, non temere..."
Da allora, pace e silenzio.
Serafino ogni tanto guarda sotto i mobili della cucina con aria malinconica.
Alice de-rattizzatrice
A me il rattazzo ha mangiato il goretex nella cantina della casa nuova, di tutto quello che poteva mangiare, la cosa più costosa, manco fosse stato caviale!
ReplyDeleteMa non cambi mai! E' tanto che non passo di qui, devo recuoperare tutta la pandemia alicesca, e ti trovo gajarda come sempre. Gioia!!!!!!
ReplyDeleteQui a Los Angeles I ratti sono una delle piaghe della città: li abbiamo avuti in due case su due in cui abbiamo vissuto! Capisco bene e sono contenta che lo abbiate eliminato!!
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