La scorsa settimana la Capa della scuoletta ha portato Alice in un mondo di perdizione e balocchi.
Si chiama Materials For the Arts ed è una fondazione per artisti squattrinati e scuole indebitate.
Il meccanismo è semplice: se un'azienda ha roba vecchia o fuori catalogo, magari dei fondi di magazzino o un vecchio stock do roba che non serve più e ingombra solo... ZAC!
Ecco che lo porta a MFTA, che lo piazza amorevole su uno dei mille scaffali.
A quel punto le varie scuolette, o le tante associazioni artistiche e culturali in cerca di materiali possono andare e prendere a quattro palmenti.
A gratis.
A material for the Arts si trova di tutto, anche cose che Alice non pensava esistessero e ora non ne può più fare a meno!
Manichini, scampoli immensi di stoffe dai colori improbabili, bottoni di ogni colore e dimensione, bulloni, viti, mattonelle, assi di legno, vecchie macchine da scrivere e calcolatrici del mesozoico, fili, tubi colorati per i nenon, risme di carta dai formati immensi e i colori sbiaditi dal sole, vecchi libri, latte di colore iniziate, carta da parati a rotoloni, pluriball, baracche di natale, levigatrici, tastiere per computer, cornici, lastre di plexiglas...
Non è un'idea bellissima? Anche perchè onestamente, a parte Alice, o una scuola, o una bizzarra compagnie di artisti, chi mai potrebbe impazzire per vecchi bulloni e bottoni di plastica?!
Dopo "Proprietaria di una Children Public Library ", che comunque resta ancor ail lavoro dei suoi sogni, Alice ha trovato una nuova occupazione per quando sarà grande: "Regalatrice di scarti per il bene dell'arte".
(Tra l'altro quando è andata lei c'era anche una mostra in allestimento con i lavori creati grazie ai materiali di Materials For The Arts)
Alice lavoratrice
P.s. Il Grinta sospira: "Sei ancora lontana anni luce dal buonsenso economico".
Io in un posto così potrei impazzire e perdermici per almeno un'era geologica. bellissimooooooooo!
ReplyDeleteIdem!! Sai quante cosine estremamente essenziali e inutili mi porterei a casa?! ;)
ReplyDeleteNuuuuuu!!!!
ReplyDeleteQuella con le rocche di filato fa tanto "telefono-casa" !!!
Puoi immaginare che qui da me siano (o siano stati, per quelli della mia generazione) compagne di gioco comuni della mia zioventù! :-D
Nei nostri giochi di bambini le rocche di filato, ma soprattutto i "'annelli" ossia le anime di plastica, diventavano qualsiasi cosa :-D
---Alex
Uhm... Distretto pratese?
DeleteNooooo, bellissimooooooo, io credo ci costruirei la mia tana in un posto del genere, ovviamente con tutto quello che trovo lì dentro e poi non ne uscirei più.
ReplyDeleteIo invece ci porterei tutto ma proprio tutto ciò che ho in cantina ;) per il bene dell'arte, si intende ;)
ReplyDeleteIl Paese dei Balocchi!!!
ReplyDeleteIl posto è magico, e tu sei tanto simpatica!!!
ReplyDeletema è meraviglioso!! io che passerei la vita al brico e castorama vari, in un posto del genere perderei la salute mentale!
ReplyDeleteWow! Sembra un po' l'associazione Remida che hanno messo in piedi a Reggio Emilia! Il trinomio: arte-scarti-scuole sembra davvero funzionare!
ReplyDeleteWow e grande invidia! :)
ReplyDeleteLadoratrice: yes! ;-)
ReplyDelete---Alex
che meraviglia!Sono andata subito a curiosare nel web ed hanno anche la pagina fcb!
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