PROLOGO: continuano gli sbalzi spazio-temporali, fatevene un ragione perchè ci si impiegherà un po' a riconnettere gli sfilacciati tessuti spazio-temporali.
La verità è che a quel famoso giovedì, a quell'incontro su nel formaggiforo Vermont, e vedere di persona la pancia e i genitori biologici e mangiare gelato alla vaniglia Alice e il Grinta non ci sono mai arrivati.
La domenica precedente, mentre Alice era davanti al computer pronta a premere click, alle 8.40 del mattino (si, chissà perchè le era preso di svegliarsi presto?!) ricevono una chiamata dal birth dad che dice pressapoco: "Venite su, subito, ora, siamo in travaglio, da ieri potrebbe nascere a momenti!".
Per chi se lo chiedesse il "su" è Burlington, ridente paesino al confine con il Canada... quasi nella periferia di Montreal, ecco.
Alice e il Grinta dimostrano tutta la loro incapacità organizzativa, sprecano una buona ora emmezza girando in tono come taccini nel pollaio e inciampando l'uno nell'altra, non riescono a travare una macchina da affittare alla domenica, non hanno un car seat, non sanno cosa mettere in valigia (ma servirà una valigia?) non riescono a connettere i neuroni e fanno fatica persino ad allacciarsi le scarpe...
Intervengono i loro angeli custodi, perchè quando non c'è la famiglia per fortuna ci sono gli amici, ma di quelli che sanno come acchiapparti per le braccia e tirarti su dalla melma, e prenderti per mano e scaldarti il cuore... e poi questi amici in quanto ad organizzazione e pragmatismo sono delle potenze sovrumane, delle macchine da guerra: trovano loro la macchina, li caricano sopra e guidano i due sconvolti per le valli e le montagne verdi.
Il viaggio è un susseguirsi di telefonate tra noi, spersi nel mezzo del nulla (ma quanto è grande sto paese?!?) e i genitori biologici in ospedale (il travaglio è lungo, la mamma biologica fa in tempo a vedersi tutti i Pirati dei caraibi 1 e 2... Alice approva moltissimo, Johnny Deep è sempre un ottimo epidurale per lo spirito!) che scatenano ansia e eccitazione.
Ed anche parecchie chiamate tra noi e l'agenzia di adozioni che generano travasi di bile e desideri di avventarsi sulle assistenti sociali con il machete... perchè vien fuori che visto che l'ospedale è in Vermont, l'agenzia non ha la licenza di operare lì, quindi in sostanza ci dice: "Andate e divertitevi, noi non possiamo varcare il confine, ma quando poi è tutto finito ci vediamo nello stato di New York per finalizzare i papiri e le scartoffie".
Sono le 5 del pomeriggio quando arrivano all'ospedalino del Vermont, che in realtà è tutto tranne che piccino, e dentro sembra il Ritz, e nella hall ci sono dei volontari che suonano l'organetto e la chitarra per allietare pazienti e visitatori, e tutti sorridono e ti chiamano zuccherino. E Alice comincia a sospettare che non sia un ospedale ma Candy Land.
Alice e il Grinta sono preoccupati di dover spiegare cosa diamine ci fanno nel reparto maternità, loro che sono senza panza, senza bambino e senza uno straccio di foglio dall'agenzia di adozioni... ma l'intero piano è già al corrente, gli infermieri, gli assistenti sociali, i dottori e probabilmente pure gli spazzini sanno che c'è in corso un'adozione, la mamma biologica si è persino accertata che ci siano i braccialetti lasciapassare anche per loro una volta che il nano salterà fuori, qualora debba restare in terapia intensiva neonatale.
Quando arrivano in stanza sono sudati, stanchissimi emozionati e terrorizzati...
Cosa dici ad una ragazza in travaglio da 24 ore?
Cosa dici ad una mamma sta per farti mamma, che sta per scodellare un pupo e (forse) dartelo?
Secondo il libri e i manuali divorati precedentemente questo avrebbe dovuto essere il momento delle frasi storiche e piene di significato, nella pratica invece i genitori e i nonni biologici, Alice ed il Grinta si sono ritrovati a fare un po' cretini, a chiacchierare di cose piccole, e scherzare sui Pirati dei Caraibi, sul cibo in ospedale, su Neil Gaiman e sullo spiccato senso teatrale di questo bambino, che chiaramente si preparava ad una grande entrata in scena ed aveva generosamente concesso a tutti gli interessati sufficiente preavviso per arrivare e godersi lo spettacolo.
Alice è il Grinta si sono anche scoperti parecchio deboli di spirito, al punto che, in un momento surreale e bizzarro, mentre loro erano accasciati in sala d'aspetto a pensare "ma saremo capaci? Ma che diamine stiamo facendo?! 'Sti due ragazzi sono strepitosi, non è che 'sto nano starebbe meglio con loro che con noi?!" il papà biologico, dall'altro dei suoi 19 anni, dava loro sorrisi e pacche sulle spalle rassicurandoli, e il nonno biologico si presentava con una lettera bellissima, dolorosa ma piena di affetto, che portava tutti alle lacrime e veniva sigillata dai melodrammatici italiani con un abbraccio di gruppo umidiccio.
La notte tra domenica e lunedì, mentre lo sciame meteoritico delle perseidi regalava stelle cadenti a frotte, alle 2.45 AM, dopo 32 ore di travaglio, lui naceva.
Nasceva mentre Alice e il Grinta aspettavano dietro la porta, leggendo il futuro nel numero di infermieri e gente con il camice che entrava e usciva:
Più ne uscivano meglio andavano le cose, più ne arrivavano e più loro sudavano... e quello con i tubi dell'ossigeno era come la figa della cinquecento gialla, lo vedevi e ti toccavi.
Nasceva con 11 camici dentro, un'intera squadra di calcio con tanto di portiere tutto pronti ad acchiapparlo e non farselo scappare.
Nasceva, e da fuori Alice e il Grinta sentivano un urletto acuto, a pieni polmoni, polmoni piccoli ma tenaci, e un nodo immenso e strettissimo finalmente si scioglieva... perchè il primo pianto di un bambino è sempre bello... ma il primo pianto di un bambino con le bolle nei polmoni è un dono che vale quanto le stelle cadenti di tutta una vita.
Alice
Friday, August 30, 2013
Tuesday, August 27, 2013
2 Luglio. A posteriori. Ma non troppo
PRE PRE PROLOGO
Questo blog si prenderà delle licenze spazio-temporali, sappiatelo.
PRE PROLOGO
Lei voleva proprio premere click... ma poi le cose sono un po' precipitare e non c'è stato modo. Lo fa adesso, però, a distanza di un po' di settimane, vale uguale?
PROLOGO:
Quel che segue è quel che Alice ha scritto in fretta a furia il 2 luglio sera.
Poi però si è guardata bene dal fare click e pubblicarlo.
Perchè ci sono cose che occorre fare attenzione a come dirle, e a chi dirle, che una volta fuori diventano molto più reali e difficili da gestire.
Perchè era il 2 luglio, e Alice e il Grinta salivano su questo giro di ottovolante (o meglio di ad-ottovolante) ma non sapevano mica in cosa si stavano ficcando. Magari era un bruco mela, una di quelle robe corte e noiose, che dura poco, è quasi tutto piatto e quando sei all'arrivo manco ti ricordi se sei appena salito e se devi scendere... O magari era uno di quei super-mega-iper veloci ottovolanti lunghissimi, dove non fai manco in tempo a ripigliare fiato e sei di nuovo a testa in giù, sbatacchiato dalla forza di gravità come un calzino spaiato nella centrifuga. O magari chissà, il trenino alla fine non partiva nemmeno e loro si rendevano conto di essere su una di quelle giostrine piccole, quelle che stanno davanti ai supermercati, che dondolano senza andare da nessuna parte e fan solo venire la nausea. O ancora peggio si stavano imbarcando su un trenino scassato e avrebbero fatto la fine di Willie Coyote, giù per un burrone tra nuvolette e cactus.
E allora Alice ha aspettato, a premere click.
Perchè preme click ora?
Perchè nel frattempo su questo ad-ottovolante si son fatti un bel giro, con alti e bassi, certo, ma è stato un bel giro. La giostrina si sta fermando e loro davvero non lo sanno, se riusciranno a prendere il bambolotto e vincere la corsa. Però vedono la piattaforma di arrivo.
Alice preme click ora perchè sono arrivati fin qui, così lontano che comunque vada ci sarà un prima e un dopo:
Se torneranno a casa davvero con un pupo tra le braccia il mondo farà una piroetta di 360 gradi, e loro si ritroveranno nello stesso punto di prima, ma tutto sarà sottosopra, e nuovo e uguale, e ci vorrà un po' di tempo di assestamento.
Se torneranno a casa con un seggiolino vuoto il mondo avrà una scossa tellurica secca, di magnitudo difficile da prevedere, che richiederà un po' di tempo di assestamento, per sgomberare i calcinacci dei vecchi muri e far depositare la polvere.
Loro sono contenti, non poteva andare meglio, davvero, ed allora via, premiamo e click.
2 Luglio, ore 12.00
il Grinta irrompe nella scuoletta, dove attorno al tavolo del pranzo Alice discetta con i nani sulle proprietà benefiche delle carote, tentando di convincere i 3 schizzinoselli ad addentarne almeno una (Diamine, non ti piacciono i conigli? Intere generazioni di conigli potranno mica sbagliarsi essere tutte sceme! Mangia 'ste carote, dannazione!).
"Abbiamo ricevuto una chiamata".
Cioè, una chiamata dal numero magico, quello dell'agenzia.
Mica l'agenzia delle Entrate, l'agenzia delle adozioni.
In genere a chiamare dovrebbero essere mamme incinte che per qualche misterioso motivo trovano Alice e il Grinta interessanti e vogliono vedere se sono davvero belli e smaglianti come sembrano nelle foto (nah, dal vivo son mejo!).
Invece no.
A chiamare è Stefania, una tizia dell'agenzia. Strano.
Stefania ha chiamato dicendo più o meno: "C'è una birthfamily molto interessata al vostro profilo, ma non rientra nella vostra Letterina di Babbo Natale. Voglio prima discuterne con voi, e voi dovete decidere se siete disponibili a considerare questa mamma, o se preferite che non le dia l'autorizzazione a contattarvi".
Ora, una delle cose da compilare per l'agenzia è quella che potremmo chiamare la letterina di Babbo Natale.
La letterina di Babbo Natale sono le tue condizioni, tu devi dire che cosa vorresti e cosa non vorresti, cosa ti piacerebbe trovare sotto l'albero e cosa invece non vuoi vedere manco in cartolina.
Parliamo di opzioni che vanno dall'etnia (bianco, nero, a pallini, azteco, atlantideo, marziano...) al grado di esposizione a sostanze non proprio consigliabili in gravidanza (la mamma ha mangiato polistirolo, o si è inzuppata di liquori tutti i giorni come un mon cherì, o si è tracannata l'intero reparto tranquillanti della farmacia...) e alla frequenza (la mamma potrebbe essersi stupefatta di sostanze stupefacienti ma solo fino al terzo mese, oppure oltre, o potrebbe tutt'ora continuare a stupefarsi, ecco).
Nella Letterina di Babbo Natale si dichiara anche a quali possibil magagne genetiche o mentali si è interessati:
Nessuna?
Poche, tipo un po' di depressione in famiglia o un labbro leporino?
Un po', tipo un pizzico di disturbo bipolare?
O tantissime? Tipo schizofrenia e fibrosi cistiche?
Alice e il Grinta si sono tenuti mostruosamente larghi, (hanno stilato la letterina di Babbo Natale in un momento di altissimo ottimismo, con l'autostima ai massimi storici), ma su una cosa non hanno avuto dubbi:
Hanno crocettato NO a problemi fisici di media entità. Che qui loro hanno due assicurazioni baracca, che si fa se poi al nano serve un'operazione importante (che so, un trapianto di capelli) e della buona assistenza medica e loro si ritrovano a poterlo curare solo con le erbette di campo e i brodini knorr?
Ecco. Mo' indovinate un po' come mai Stefania chiama?
Stefania chiama perchè c'è un nano (masculo, sì), da qualche parte, in qualche pancia, con una cosa chiamata Congenital Pulmonary Airway Malformation.
Che poi vuol dire che ha una bollicina di liquido in uno dei polmoni. Una cosa che al momento, al nano, gli fa un baffo, visto che sguazza e sollazza nel liquido amniotico e si gode il room service dal cordone ombelicale.
Il Grinta riassume la telefonata, mentre Alice stringe il foglietto con gli appunti che lui aveva preso e lo rilegge mille volte. Il Grinta ha scritto: "There is a small percentage possibility that he might ..." ma non l'ha mica messo nero su bianco cosa più succedere. Una possibility de che?
"I dottori dicono che la bolla potrebbe riassorbirsi da sola, da subito, o che potrebbe essere necessario un intervento. L'operazione è una roba che si fa una volta sola nella vita, le bolle non sembrano essere recidive... dopo (se non ci sono complicazioni durante l'operazione) avrà una vita normale e potrà fare il palombaro o il gonfiatore di palloncini o il vetraio di Murano. Dicono di essere molto ottimisti, ma non escludono scenari apocalittici, con robe tipo polmoni che collassano o attacchi cardiaci".
Non si saprà nulla fino a quando il nano non salta fuori, fino a quando non proverà ad usarli, quei polmoni, per davvero.
Abbiamo fino alle 14.00 del pomeriggio per rispondere a Stefania.
2 Luglio, ore 13.30
Alice e il Grinta hanno scaricato torri di articoli medici e pubblicazioni tecniche (il vantaggio dell'università dei cervelloni è che, con una semplice password, si ha accesso a millemila database di ricerca su tutto l'universo mondo!)... Alice ha persino tirato fuori gli evidenziatori, come quando faceva la maturità, ed è lì che smanetta su due computer (uno con gli articoli, l'altro con il vocabolario online, che non c'è nulla di più infame del medichese... a parte il medichese in lingua straniera!).
Più leggono robe su CPAM1 (Congenital Pulmonary Airway Malformation type 1... sembra un personaggio di guerre stellari, no?) e più si sentono ottimisti. E terrorizzati. E impreparati ma pronti a prepararsi.
Ah. Stefania ha anche detto che la data prevista del parto è l'11 agosto. (fate partire la colonna sonora dello Squalo grazie: tan tan tan tan tan taaaann)
2 Luglio ore 13.40
Il Grinta chiama Stefania e le dice che sì, vorremmo essere contattati dalla mamma. La accendiamo. Siamo carichissimi.
Stefania ci dice qualcosa di più sulla mamma (nome, età, dove abita... poi Alice giocherà a Indovina Chi con google per ore, sperando di trovare una foto o qualcosa, ma non verrà a capo di nulla), saluta e scompare nel nulla.
2 Luglio, ore 14.00
L'agenzia chiude, riapriranno martedì 9 luglio. Da questo momento in poi non possiamo più chiamare nessuno, solo aspettare.
Aspettare. Che poi loro aspettavano già prima, ma ora aspettano con tutto un altro spirito... prima aspettavano con aria zen e birtish aplomb, rimpallandosi perle di saggezza zen del tipo "L'attesa rende tutto più bello!" "Le cose succedono quando devono succede" o "Guardami, sono Ghandi, e vivo solo nel qui e ora!"...
Ora aspettano paventando aria zen e british aplomb ma sobbalzando e controllando compulsivamente il telefono.
Aspettano pensando a polmoni e bolle. Aspettano e si chiedono se questo nano con un polmone capriccioso sarà il loro.
L'11 agosto è proprio dopo la notte di San Lorenzo. Quella notte in cui si guarda il cielo e si acchiappano stelle cadenti a piene mani.
Chissà.
Noi tendiamo le mani, e magari oltre ad un paio di stelle ritardatarie ci cade tra le braccia pure un nano.
EPILOGO
Nell'ultimo mese Alice e il Grinta hanno scritto e parlato con la mamma e il papà di Soffietto (così lo chiama il Grinta, denotando come sempre un delirante senso dell'ironia) con alti e bassi, sparizioni e apparizioni. Si piacciono, tanto. Alice potesse li adotterebbe tutti, ma proprio l'intera famiglia eh, pacco completo e via. Ma stanno tutti in punta di piedi, e si muovono piano, pianissimo, uno verso l'altro, terrorizzati che un movimento brusco possa far cascare tutto, che una parola detta male possa esplodere come una mina. Alice scrive email di getto, ma poi prima di inviarle aspetta ore.
Soffietto (o Bollicino. Così lo chiama Alice, che in quanto a delirante senso dell'ironia non è mica da meno!?) potrebbe nascere a partire dall'11 agosto. Ma potrebbe anche decidere di prendersela comoda e restare a capriolare fino al 28 agosto. Le bollicine sono rimaste piccole, lui è cresciuto. I dottori sono ottimisti, la mamma sta bene, lui passa il tempo a dimenarsi e fare il delfino... ma per sapere davvero tocca ancora aspettare, vedere cosa succederà una volta fuori.
Alice e il Grinta, salvo imprevisti, questo giovvedì partiranno per i monti e andranno a trovare la mamma e il papà di Soffietto. Un po' per essere lì vicini e pronti per il grande giorno, un po' per approfittare del poco tempo a disposizione e conoscersi un po', e per fare spazio nella testa e nel corazòn.
Alice e il Grinta hanno deciso di utilizzare la strategia folle e vincente con cui hanno sempre affrontato le robe grosse e complicate (matrimoni, traslochi oltreoceano, decisioni importanti, svolte esistenziali, dilemmi amletici etc.)... un giorno per volta.
Ma ci sono momenti in cui ad Alice il futuro l'acchiappa per le caviglie e le fa perdere l'equilibrio.
Comunque vada, ora è il momento giusto per mandare un'onda tsunamica di pensieri positivi, che qui ne n'è bisogno assai.
Se poi qualcuno di voi ha una qualsiasi laurea in medicina, conosce qualche pneumologo luminare a cui Alice e il Grinta possano straziare l'anima con mille domande, o anche solo si sono visti per benino la puntata di Piero Angela sul sistema respiratorio e pensano si saperne qualcosa di polmoni e bolle.... ottimo! Venite avanti volontari e scriveteci ad alinipe-chiocciola-gmail.com!
Alice cliccatrice (a posteriori, è vero, ma non troppo dai!)
Questo blog si prenderà delle licenze spazio-temporali, sappiatelo.
PRE PROLOGO
Lei voleva proprio premere click... ma poi le cose sono un po' precipitare e non c'è stato modo. Lo fa adesso, però, a distanza di un po' di settimane, vale uguale?
PROLOGO:
Quel che segue è quel che Alice ha scritto in fretta a furia il 2 luglio sera.
Poi però si è guardata bene dal fare click e pubblicarlo.
Perchè ci sono cose che occorre fare attenzione a come dirle, e a chi dirle, che una volta fuori diventano molto più reali e difficili da gestire.
Perchè era il 2 luglio, e Alice e il Grinta salivano su questo giro di ottovolante (o meglio di ad-ottovolante) ma non sapevano mica in cosa si stavano ficcando. Magari era un bruco mela, una di quelle robe corte e noiose, che dura poco, è quasi tutto piatto e quando sei all'arrivo manco ti ricordi se sei appena salito e se devi scendere... O magari era uno di quei super-mega-iper veloci ottovolanti lunghissimi, dove non fai manco in tempo a ripigliare fiato e sei di nuovo a testa in giù, sbatacchiato dalla forza di gravità come un calzino spaiato nella centrifuga. O magari chissà, il trenino alla fine non partiva nemmeno e loro si rendevano conto di essere su una di quelle giostrine piccole, quelle che stanno davanti ai supermercati, che dondolano senza andare da nessuna parte e fan solo venire la nausea. O ancora peggio si stavano imbarcando su un trenino scassato e avrebbero fatto la fine di Willie Coyote, giù per un burrone tra nuvolette e cactus.
E allora Alice ha aspettato, a premere click.
Perchè preme click ora?
Perchè nel frattempo su questo ad-ottovolante si son fatti un bel giro, con alti e bassi, certo, ma è stato un bel giro. La giostrina si sta fermando e loro davvero non lo sanno, se riusciranno a prendere il bambolotto e vincere la corsa. Però vedono la piattaforma di arrivo.
Alice preme click ora perchè sono arrivati fin qui, così lontano che comunque vada ci sarà un prima e un dopo:
Se torneranno a casa davvero con un pupo tra le braccia il mondo farà una piroetta di 360 gradi, e loro si ritroveranno nello stesso punto di prima, ma tutto sarà sottosopra, e nuovo e uguale, e ci vorrà un po' di tempo di assestamento.
Se torneranno a casa con un seggiolino vuoto il mondo avrà una scossa tellurica secca, di magnitudo difficile da prevedere, che richiederà un po' di tempo di assestamento, per sgomberare i calcinacci dei vecchi muri e far depositare la polvere.
Loro sono contenti, non poteva andare meglio, davvero, ed allora via, premiamo e click.
2 Luglio, ore 12.00
il Grinta irrompe nella scuoletta, dove attorno al tavolo del pranzo Alice discetta con i nani sulle proprietà benefiche delle carote, tentando di convincere i 3 schizzinoselli ad addentarne almeno una (Diamine, non ti piacciono i conigli? Intere generazioni di conigli potranno mica sbagliarsi essere tutte sceme! Mangia 'ste carote, dannazione!).
"Abbiamo ricevuto una chiamata".
Cioè, una chiamata dal numero magico, quello dell'agenzia.
Mica l'agenzia delle Entrate, l'agenzia delle adozioni.
In genere a chiamare dovrebbero essere mamme incinte che per qualche misterioso motivo trovano Alice e il Grinta interessanti e vogliono vedere se sono davvero belli e smaglianti come sembrano nelle foto (nah, dal vivo son mejo!).
Invece no.
A chiamare è Stefania, una tizia dell'agenzia. Strano.
Stefania ha chiamato dicendo più o meno: "C'è una birthfamily molto interessata al vostro profilo, ma non rientra nella vostra Letterina di Babbo Natale. Voglio prima discuterne con voi, e voi dovete decidere se siete disponibili a considerare questa mamma, o se preferite che non le dia l'autorizzazione a contattarvi".
Ora, una delle cose da compilare per l'agenzia è quella che potremmo chiamare la letterina di Babbo Natale.
La letterina di Babbo Natale sono le tue condizioni, tu devi dire che cosa vorresti e cosa non vorresti, cosa ti piacerebbe trovare sotto l'albero e cosa invece non vuoi vedere manco in cartolina.
Parliamo di opzioni che vanno dall'etnia (bianco, nero, a pallini, azteco, atlantideo, marziano...) al grado di esposizione a sostanze non proprio consigliabili in gravidanza (la mamma ha mangiato polistirolo, o si è inzuppata di liquori tutti i giorni come un mon cherì, o si è tracannata l'intero reparto tranquillanti della farmacia...) e alla frequenza (la mamma potrebbe essersi stupefatta di sostanze stupefacienti ma solo fino al terzo mese, oppure oltre, o potrebbe tutt'ora continuare a stupefarsi, ecco).
Nella Letterina di Babbo Natale si dichiara anche a quali possibil magagne genetiche o mentali si è interessati:
Nessuna?
Poche, tipo un po' di depressione in famiglia o un labbro leporino?
Un po', tipo un pizzico di disturbo bipolare?
O tantissime? Tipo schizofrenia e fibrosi cistiche?
Alice e il Grinta si sono tenuti mostruosamente larghi, (hanno stilato la letterina di Babbo Natale in un momento di altissimo ottimismo, con l'autostima ai massimi storici), ma su una cosa non hanno avuto dubbi:
Hanno crocettato NO a problemi fisici di media entità. Che qui loro hanno due assicurazioni baracca, che si fa se poi al nano serve un'operazione importante (che so, un trapianto di capelli) e della buona assistenza medica e loro si ritrovano a poterlo curare solo con le erbette di campo e i brodini knorr?
Ecco. Mo' indovinate un po' come mai Stefania chiama?
Stefania chiama perchè c'è un nano (masculo, sì), da qualche parte, in qualche pancia, con una cosa chiamata Congenital Pulmonary Airway Malformation.
Che poi vuol dire che ha una bollicina di liquido in uno dei polmoni. Una cosa che al momento, al nano, gli fa un baffo, visto che sguazza e sollazza nel liquido amniotico e si gode il room service dal cordone ombelicale.
Il Grinta riassume la telefonata, mentre Alice stringe il foglietto con gli appunti che lui aveva preso e lo rilegge mille volte. Il Grinta ha scritto: "There is a small percentage possibility that he might ..." ma non l'ha mica messo nero su bianco cosa più succedere. Una possibility de che?
"I dottori dicono che la bolla potrebbe riassorbirsi da sola, da subito, o che potrebbe essere necessario un intervento. L'operazione è una roba che si fa una volta sola nella vita, le bolle non sembrano essere recidive... dopo (se non ci sono complicazioni durante l'operazione) avrà una vita normale e potrà fare il palombaro o il gonfiatore di palloncini o il vetraio di Murano. Dicono di essere molto ottimisti, ma non escludono scenari apocalittici, con robe tipo polmoni che collassano o attacchi cardiaci".
Non si saprà nulla fino a quando il nano non salta fuori, fino a quando non proverà ad usarli, quei polmoni, per davvero.
Abbiamo fino alle 14.00 del pomeriggio per rispondere a Stefania.
2 Luglio, ore 13.30
Alice e il Grinta hanno scaricato torri di articoli medici e pubblicazioni tecniche (il vantaggio dell'università dei cervelloni è che, con una semplice password, si ha accesso a millemila database di ricerca su tutto l'universo mondo!)... Alice ha persino tirato fuori gli evidenziatori, come quando faceva la maturità, ed è lì che smanetta su due computer (uno con gli articoli, l'altro con il vocabolario online, che non c'è nulla di più infame del medichese... a parte il medichese in lingua straniera!).
Più leggono robe su CPAM1 (Congenital Pulmonary Airway Malformation type 1... sembra un personaggio di guerre stellari, no?) e più si sentono ottimisti. E terrorizzati. E impreparati ma pronti a prepararsi.
Ah. Stefania ha anche detto che la data prevista del parto è l'11 agosto. (fate partire la colonna sonora dello Squalo grazie: tan tan tan tan tan taaaann)
2 Luglio ore 13.40
Il Grinta chiama Stefania e le dice che sì, vorremmo essere contattati dalla mamma. La accendiamo. Siamo carichissimi.
Stefania ci dice qualcosa di più sulla mamma (nome, età, dove abita... poi Alice giocherà a Indovina Chi con google per ore, sperando di trovare una foto o qualcosa, ma non verrà a capo di nulla), saluta e scompare nel nulla.
2 Luglio, ore 14.00
L'agenzia chiude, riapriranno martedì 9 luglio. Da questo momento in poi non possiamo più chiamare nessuno, solo aspettare.
Aspettare. Che poi loro aspettavano già prima, ma ora aspettano con tutto un altro spirito... prima aspettavano con aria zen e birtish aplomb, rimpallandosi perle di saggezza zen del tipo "L'attesa rende tutto più bello!" "Le cose succedono quando devono succede" o "Guardami, sono Ghandi, e vivo solo nel qui e ora!"...
Ora aspettano paventando aria zen e british aplomb ma sobbalzando e controllando compulsivamente il telefono.
Aspettano pensando a polmoni e bolle. Aspettano e si chiedono se questo nano con un polmone capriccioso sarà il loro.
L'11 agosto è proprio dopo la notte di San Lorenzo. Quella notte in cui si guarda il cielo e si acchiappano stelle cadenti a piene mani.
Chissà.
Noi tendiamo le mani, e magari oltre ad un paio di stelle ritardatarie ci cade tra le braccia pure un nano.
EPILOGO
Nell'ultimo mese Alice e il Grinta hanno scritto e parlato con la mamma e il papà di Soffietto (così lo chiama il Grinta, denotando come sempre un delirante senso dell'ironia) con alti e bassi, sparizioni e apparizioni. Si piacciono, tanto. Alice potesse li adotterebbe tutti, ma proprio l'intera famiglia eh, pacco completo e via. Ma stanno tutti in punta di piedi, e si muovono piano, pianissimo, uno verso l'altro, terrorizzati che un movimento brusco possa far cascare tutto, che una parola detta male possa esplodere come una mina. Alice scrive email di getto, ma poi prima di inviarle aspetta ore.
Soffietto (o Bollicino. Così lo chiama Alice, che in quanto a delirante senso dell'ironia non è mica da meno!?) potrebbe nascere a partire dall'11 agosto. Ma potrebbe anche decidere di prendersela comoda e restare a capriolare fino al 28 agosto. Le bollicine sono rimaste piccole, lui è cresciuto. I dottori sono ottimisti, la mamma sta bene, lui passa il tempo a dimenarsi e fare il delfino... ma per sapere davvero tocca ancora aspettare, vedere cosa succederà una volta fuori.
Alice e il Grinta, salvo imprevisti, questo giovvedì partiranno per i monti e andranno a trovare la mamma e il papà di Soffietto. Un po' per essere lì vicini e pronti per il grande giorno, un po' per approfittare del poco tempo a disposizione e conoscersi un po', e per fare spazio nella testa e nel corazòn.
Alice e il Grinta hanno deciso di utilizzare la strategia folle e vincente con cui hanno sempre affrontato le robe grosse e complicate (matrimoni, traslochi oltreoceano, decisioni importanti, svolte esistenziali, dilemmi amletici etc.)... un giorno per volta.
Ma ci sono momenti in cui ad Alice il futuro l'acchiappa per le caviglie e le fa perdere l'equilibrio.
Comunque vada, ora è il momento giusto per mandare un'onda tsunamica di pensieri positivi, che qui ne n'è bisogno assai.
Se poi qualcuno di voi ha una qualsiasi laurea in medicina, conosce qualche pneumologo luminare a cui Alice e il Grinta possano straziare l'anima con mille domande, o anche solo si sono visti per benino la puntata di Piero Angela sul sistema respiratorio e pensano si saperne qualcosa di polmoni e bolle.... ottimo! Venite avanti volontari e scriveteci ad alinipe-chiocciola-gmail.com!
Alice cliccatrice (a posteriori, è vero, ma non troppo dai!)
Tuesday, August 6, 2013
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