Wednesday, October 1, 2014

Nus allòn a le Jiardiní I

Alice e' qui da 2 settimane, e va ai giardini tipo 2 volte al giorno, che per la prima volta da che in cielo volavano gli pterodattili e' disoccupata e senza una mazza da fare. Poi, visto che la casa è ancora  una riproduzione in piccolo dello sbarco in Normandia, con macerie, rovine e mine inesplose (leggi scatole e scatoloni ancora chiusi) lei potesse si metterebbe una canadese accanto allo scivolo giallo e starebbe li' con un fornelletto da campeggio pure per pranzo, ma questa e' un'altra storia.

Precisazione numero 1: Alice non sta a Parí, sta nella banlieue di Parí, in un paesiello ad altissima prevalenza araba, magrebina e sudafricana. (che i francesi di colonie ne avevano un botto e c'e' stato un periodo in cui se avessero giocato a Risiko avrebbero persino raggiunto l'obiettivo impossibile, quello dei 25 terrritori con minimo 2 carriarmati ciascuno!). Quindi quando si va ai giardini sembra un po' di entrare nei bagni femminili dell'ONU, che ci sono donne interamente velate tutte intabarrate nel nero, mamme africane in ciabatte con vestiti coloratissimi e i capelli messi su in sculture futuristiche, mamme dell'est con canottierine attillate ricoperte di paillettes, mamme francesi con la baguette e la rivista di moda sotto braccio... e poi c'e' Alice. Sudata, perplessa e con le capacita' comunicative di una bertuccia affetta da demenza precoce, ma questa é un'altra storia.

Precisazione numero 2: I giardini frequentati a Niu' Iorche da Alice erano giardinetti fighetti, con le nanny plurilingue che portavano i piccoli prodigi al parco, le mamme gnocche, magre e sempre sorridenti che si ritrovavano sorseggiando mega beveroni sulla panchina e i bambini vestiti come ad una sfilata di moda 0-6.

Queste le regole apprese per osmosi e poi annotate sul taccuino della giovane etnografica nel giardino fighetto ammerigano:
1) Il contatto fisico é roba TABU'. Il Male Oscuro. Vietatissimo in ogni modo e declinazione: vietato, ovviamente, toccare i bambini altrui, ovvero abbracciare, solleticare o accarezzare, che la pedofilo-fobia e' diffusissima... e men che mai permettersi di riprendere, sgridare o ammonire un bambino altrui!
2) un bambino al giardino di Niuù Iorche e' un po' come una di quelle cicogne migratrici alle quali hanno messo un radar al collo: non va perso di vista, va monitorato, controllato, assistito costantemente da uno sguardo vigile.
3) La proprieta' privata e' sacra. MAI prendere qualcosa senza permesso. Se lo fai sei un cafone, ladro e malvagio. Se il bambino non parla alla sarà la madre a chiedere per lui, ma è bene e buona cosa chiedere il permesso prima di prendere qualsiasi roba non sia stata pagata, confezionata o prodotta da te medesimo.
4) Vietato, ai bambini, spingersi, strattonarsi, giocare con bastoni o pietre, usare i giochi in modo non convenzionale, arrampicarsi su cose, persone, animali.

Nella Banlieue no.
L'ingresso nei giardini segna l'accesso ad AnarkiLandia, una terra mistica in cui la proprietà privata non sussiste e in cui tutto è di tutti, bambini inclusi.

1) Ad Anarkilandia ci si tocca. Ma un sacco. Ci si bacia e ci si mena tantissimo. Il contatto fisico é incoraggiato ed accolto in ogni sua forma. I bambini si abbracciano, si rotolano uno addosso all'altro, si imbottigliano sghignazzando sullo scivolo pigliandosi a calci sulla schiena, si strattonano, spintonano, inseguono e urlano dietro.

2) Gli adulti non guardano necessariamente il loro bambino... ma guardano i bambini che sono lí vicino: se due bambini litigano troppo violentemente o uno si fa male la madre piu' vicina alla scena interviene e li riprende... e poi comunica, quando compaiono, alle madri dei diretti interessati cosa e' successo e come.
Se un bambino tende ad allontanarsi dai giardini viene richiamato dalle madri che stanno al limitare del giardino, che segnalano alla madre dell'interessato che il pargolo tentava la fuga verso altri lidi.
Ad Alice e' capitato di ritrovarsi con una nana sconosciuta di 10 mesi arrampicata e appoggiata alla sua schiena mentre lo Gnomo prendeva il largo (certo, avrebbe potuto disarcionare la nana e correre ampresso al suo, ma faceva brutto)... lo Gnomo veniva poi recuperato, senza battere ciglio, due madri piu' in la' e ridirezionato verso la Nave Madre.
Alice ha visto, negli ultimi 10 giorni,  il perdersi e il ritrovarsi 4 bambini. Ha visto bambini piccini vagare e venire acchiappati e presi in braccio da madri o padri altrui per poi essere portati in giro alla ricerca del genitore originario, senza tanti convenevoli. Cosa mai vista in Ammeriga.

3) Tutto é di tutti fino a prova contraria. Se c'e' una bicicletta, un triciclo, un pallone inutilizzato, allora appartiene al primo che lo trova. Viene riconsegnato solo se il proprietario originario lo reclama, sennò non e' necessario chiedere permesso, lo si acchiappa e via.
Quando Alice ha sparpagliato davanti allo Gnomo i suoi preziosi giochini (Alice tra l'altro ha solo giocattoli di alta qualità, tipo bottoni, bottiglie vuote, tappi,  contenitori di caramelline vuoti, cucchiaini di plastica da gelato e matitine ikea da ciucciare, scontrini appallottolati e altri gadget strepitosi e all'avanguardia con cui intrattenere lo Gnomo che, ancora ignaro della truffa, accoglie sempre l'immondizia materna con entusiasmo e compiacimento) ha ottenuto l'effetto del pifferaio magico... E come le mosche sul miele le sono planati davanti tipo 5 bambini di eta' tra i 2 e gli 8 anni, hanno selezionato quel che trovavano interessante e si son messi li' a giocare tutti assieme sotto lo sguardo ipnotizzato dello Gnomo.

4)  Il concetto di safety, che era sacro nei parchi fighetti di Niù Iorche, qui non é proprio considerato:
i bambini saltano sulle inferriate, si arrampicano sui tetti delle strutture di gioco, giocano con i bastoni alla guerra, fanno gli acrobati sui cornicioni esterni delle casette, scendono di testa dagli scivoli (o con i pattini!), corrono, si sdraiano sotto le altalene e i girelli in movimento, si aggrappano, penzolano e dondolano su robe che manco Spidermen riuscirebbe a farcela senza procurarsi un trauma cranico e una prognosi riservata.
In tutto questo i genitori, seduti sulle panchine, chiacchierano e tavolta lanciano un grido di ammonimento, con un aplomb ed una serenitá sconosciuta ai genitori ammerigani.

Sulle strutture di gioco dei giardini, in genere, l'unica madre presente é Alice, che ha ancora, come bonus giustificativo, il fatto che lo Gnomo non cammina da solo e le stia avvinghiato al mignolino come una cozza allo scoglio (al momento Alice e lo Gnomo sono una figura mitologica, indivisibile, una sorta di Barbapapà deforme).

Lo Gnomo inoltre gode ancora, agli occhi della popolazione di Anarkilandia,  dell'immunitá del Bebè. Visto che non cammina da solo e non parla viene accudito dalla popolazione di scalmanati come una sorta di cricetino: lo carezzano, lo spostano da un punto all'altro, gli fan pat-pat sulla testa, e gli spiegano come si scende di schiena e a testa in giu' dallo scivolo (da cui si e' gia' schiantato di faccia). Quando si avvicina troppo all'azione si spostano, o lo spostano, guardandosi tra loro e ripetendo la frase in codice "Il ya un bebè", che è poi il nome  segreto del patto di non belligeranza Svizzero, che fa sì che lo Gnomo per ora passi spesso incolume nel bel mezzo della mischia.

Alice giardinizzatrice

23 comments:

  1. I due estremi.
    Ho la sensazione che tu preferisca l'estremo francese.
    Ma è colpa del parchetto fighettoa NY. ;-)

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  2. Alice, mi hai fatto crepare dal ridere!...dopo una giornata piena di casini e problemi, mi hai ridato il sorriso! Mercì!

    ah ti seguo da anni e forse non ho commentato mai. ciao sono Silvia, ex-expat rientrata in Italia 9 anni fa...e pronta a ripartire...

    il tuo blog è fantastico :)

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  3. Dunque.. non ho esperienza coi comportamenti sociali dei giardini qui a Londra, ma quando vivevo fuori dall'estrema periferia della città, i bambini giocavano in strada, da soli,a volte scalzi e allo stato brado. Ma quando una volta ho osato ritirare la palla ad uno di loro che aveva deciso di usarla come arma per colpire in faccia i più piccoli...ecco, lì mi sono vista venire in contro una madre infuriata che mi ha urlato di non permettermi mai più di prendere i giochi a suo figlio.

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  4. "Il y a un bébé" = patto di non belligeranza.
    Eccezionale e verissimo! Confermo che in terra francofona quella e' parola d'ordine che significa anche silenzio contemplativo del suddetto bebe per un tempo pari a 1-2 secondi.
    Aspetto tuoi racconti dalla banlieu. Baci baci

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  5. :-D ho anch'io una serie di mine inesplose in casa. In effetti gli ultimi 10 scatoloni sono più difficili da digerire, vorrei buttarli così..ancora sigillati.


    mi sa che il parchetto inglese è una via di mezzo tra quello francese e quello nuiorchese... ;-)

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  6. Sì! Devo dire che ci avete guadagnato in umanità. Che bello.
    P.S. scrivi in una maniera tale che sembra di essere lì. Grazie

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  7. Hahaha! Ti aspettavo al varco con questa diferenza ed aspettavo a gloria che tu ne scrivessi!

    ---Alex

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  8. Ciao, ti seguo da un bel pò, ma non commento quasi mai, questo post è bellissimo se non ti dispiace lo pubblico su facebook.

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  9. Scusa lo sconosciuto di sopra sono io mi chiamo Armando

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  10. Alice, se hai tempo e voglia, ti consiglio "Bringing up bebe'" libro scritto da una mamma americana a Parigi sulle differenze sull'educazione dei figli in America e in Francia. Io, sposata con un Francese, l'ho trovato molto istruttivo e divertente. :-)

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  11. Ciao, arrivo dal blog di nonsisamai incuriosita dal paragone giardini & giardini e scopro così che anche dalle mie parti esiste anarkilandia.
    Che mi piace lo sapevo già

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  12. that's ok
    ci dicevano tutti a disneyland a LA quando little baby nel fare la fila sfiorava poco poco zaini e camicia e io chiedevo sorry.....
    so neutri sti mericani poi si fottono il petrolio nella pappagorgia spintonando
    tu non sei in terra francese ora sei a napule....città variegata dove ti consiglio di trovarti un passatempo meno pericoloso, tieni in nano fino a sette anni nel gineceo, poi mi ringrazierai

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  13. Mi hai fatto morire come sempre, pero' dai… il parchetto di New York con le nanny e le madri alla moda mica rappresenta tutta l'America! Tanto per fare un'analogia sociale, si tratta forse dell'1% dei parchi americani! E' vero che si sta molto attenti (o si cerca di farlo) a dove vanno e cosa fanno i propri figli, e sicuramente siamo anche ossessionati dal "keep your hands to yourself", e forse bisognerebbe che venissero spintonati da altri bambini (sinceramente, preferirei NON vedere mio figlio venire spintonato, o arrampicarsi e fare da equilibrista su una cancellata, se devo farlo, lo faccia quando non ci sono come testimone…)… comunque io se c'e' un bambino che fa' qualcosa che, secondo me, e' unsafe per il resto dei bambini, e il genitore non e' presente o attivamente in charge, lo redarguisco: non lo tocco (ma te lo immagini cosa succederebbe anche in Italia se un estraneo, anche un'altra madre, prendesse il figlio di un altro per sgridarlo? ), gli/le dico di non fare quello che sta facendo. p.s.: noi che siamo americani "normali" condividiamo i giochi degli altri e con gli altri bambini… purché li restituiamo e ce li restituiscano!

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  14. ....appunto. Ma solo nella francia che frequento io al jardin ilya seulement les italiens che fanno un casino della miseria? Fra un po porto i vichinghi in vacanza in banlieu

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  15. Ho portato a casa un 28 e tre crediti x il comportamento delle badanti e dei "bocia" alparco. Questo è da 30 e lode ;)

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  16. Bellissimo post!
    Io che al parchetto ho praticamente minacciato un piccolo bullo che non voleva mollare l'altalena alla bambina della mia amica dopo che lei aspettava da interminabil minuti in america sarei finita alla centrale di polizia!
    Vive la France..anzi la banlieu!

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  17. Questo parchetto della banlieue, salvo che per la composizione etnica (che comunque anche qui è variegata) assomiglia tanto a quello sotto casa qui in italì.
    E se uno dei genitori, come fanno qui, avesse fatto "volare" a turno tutti i bambini, che erano in fila tutti contenti ad aspettare il loro turno cosa sarebbe successo al parco fighetto di niuiorche?

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  18. quando non mi si collega la chiavetta clicco su alice e google riprende a girare...mazza che macumbate hai fatto su internet....ne fai una anche per me ? che i prox mesi so tostini ....pleaseee s'il vous plait !

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  19. Ciao, sei stata nominata per il Premio Curiosità! http://diariodalmondo.wordpress.com/2014/10/05/premio-curiosita-2014/

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  20. Rabb-it: colpa... o merito! :)

    Silvia: grazie mille e ben arrivata tra gli intrepitdi commentatori! :) ora non ci mollare pero' e ocntinua a farti senti' eh! Ma dove eri espatriata di bello?

    Clya :-D Povera te!

    Slicing potatoes: L'altro giorno lo status di bebe' ha fatto si' che 4 bimbe di circa 4-5 anni abbiano passato il tempo a creare un gioco che implicava abbracciarselo e pomiciarselo a turno! Non so se mi facevan piu' ridere loro... o lui, che aspettava i baci con un espressione estasiata stampata in faccia e le guardava come dee scese in terra!

    Alice: Ciao omonima compagna di spacchettamento! Coraggio, come dice Rossella O'Hara, "domani c'e' un'altra scatola!"... Aspetto impaziente i resoconti dei parchetti inglesi!

    Speranza: si si si... e' un po' piu' brutale, ma anche un po' piu' divertente e rialssato :) ... e grazie mille per i complimenti :)

    Alex: dillo, che tu gia' lo sapevi!!

    Armando: Ciao e grazie mille per i complimenti... per chiedere! :) e ovviamente si' :)

    Martacci: me lo piglio! Ma e' in inglese, vero? Perche' al momento l'unica cosa che riesco a leggere in francese sono gli albi illustrati per bambini... e nemmeno tutti!

    Michela rosa: ma no, che gli fa bene un po' di rough play!

    Moky: certo, ci mancherebbe! Ma infatti non credo nemmeno che il parchetto della banlieu sia rappresentativo di tutta Pari', men che meno di tutta la Francia! :) Poi per me e' stato sconvolgente perche' arrivavo dall'estremo opposto! Ma estremismi a parte, mi pare che qui ci sia una generale rilassatezza nel confronti del contatto fisico, tra gli adulti e soprattutto tra i bambini. Arrivo da 5 anni in una scuola in cui per molte maestre non era "accettabile" permettere ai bambini duenni di baciarsi... boh! Poi certo, qui ci saranno piu' abbracci ma anche piu' lividi e mozzichi, ma nel complesso a me mme piace :)

    Asmina: vieni vieni! che ti aspettiamo! I tuoi vichinghi se la caverebbero alla grande... e credo che lo Gnomo ha proprio bisogno di una nave-scuola!

    pacina :-D congratulations!!

    Solare: :-D Vive la France!

    Luciano: noooo! Al parchetto di Niu' Iorche se non sono figli di amici mica ti metti a farli volteggiare! Anche perche' tanto non si avvicinerebbero mai, e se lo facessero verrebbero richiamati dai genitori :)

    Claudia! Caspita! Grazie mille! :) Ora passo a trovarti e ringraziarti da te!

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  21. Sembra un racconto tratto da un libro di Pennac :-)

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  22. E' in inglese tranquilla! Buona lettura!

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  23. Dopo meeeesi e mesi di assenza dalla blogosfera, mi sono resa conto di quanto mi mancasse e sto recuperando su alcuni dei blog che mi sono mancati più. Il tuo è uno di questi, e questo tipo di post è il motivo per cui ti adoro.
    Sto passando un periodo così così, sono un po' giù e nonostante questo sei riuscita a farmi ridere -- RIDERE RIDERE, non sorridere! - già un sacco di volte anche solo con questo post.
    Grazie :)

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edddaì, blatera un po' con me!