Alice non l'ha mai festeggiata la festa della mamma.
Né da bambina (Sí, si', la Mater é una di quelle madri bistrattate che non ha ricevuto le cornici fatte di bastoncini di ghiacciolo, né le poesie o i posaceneri a forma di cuore...), né da adulta.
Ma ad ogni festa della mamma non puó non pensare Lei, alla mamma dello Gnomo, e chiedersi se ci pensa, se lo pensa.
Se fa male, se sorride, se piange o se fa tutto quanto assieme.
Se stringe un po' piú forte i due bimbi che ha accanto, e se i video e le foto sceme che Alice e lo Gnomo le mandano le fanno da balsamo o da sale sulla ferita.
Ha scoperto che c'é una festa a parte, una giorno per le "Mamme Biologiche", il sabato precedente la festa della mamma... e l'ha trovato tristissimo.
La stanca, questa infinita diatriba tra chi é la Vera Mammmma (con 4 emme) e chi é posticcia...
Le lotte per chi ha diritto a questo titolo che alle volte viene dato a priori, per la buona volontá ("Io mi sento giá madre") alle volte negato perché va conquistato ( "madre é chi li cresce, i figli, non chi li abbandona").
Alice non lo sa, chi sia piú madre, chi sia meno madre, chi sia vera o chi sia finta...
Sa che lo Gnomo é Figlio.
E come tutti i figli, appartiene al mondo.
Filastrocca dei Figli del Mondo
Tu figlio di chi sei? Son figlio di due stelle
Nel cielo ce n'è tante ma le mie son le più belle
Tu figlio di chi sei? Del sole e della luna
Non splendono mai insieme: cala l'altro e sorge una
Tu figlio di chi sei? Son figlio del villaggio
Dieci madri, venti padri, cento cuori di coraggio
Tu figlio di chi sei? Di un grande albero solo
Ma così alto e forte che da lui io spicco il volo
Tu figlio di chi sei? Di un amore, di un viale
Di un bue e di un asinello, di un dio, di un ospedale
Il nostro nome è uomini, siamo figli e figliastri
Di altri figli degli uomini, della terra e degli astri.
Nel cielo ce n'è tante ma le mie son le più belle
Tu figlio di chi sei? Del sole e della luna
Non splendono mai insieme: cala l'altro e sorge una
Tu figlio di chi sei? Son figlio del villaggio
Dieci madri, venti padri, cento cuori di coraggio
Tu figlio di chi sei? Di un grande albero solo
Ma così alto e forte che da lui io spicco il volo
Tu figlio di chi sei? Di un amore, di un viale
Di un bue e di un asinello, di un dio, di un ospedale
Il nostro nome è uomini, siamo figli e figliastri
Di altri figli degli uomini, della terra e degli astri.
Di Bruno Tognolini.
Tratto da Rime Raminghe, Edizioni Salani.
Alice mammizzatrice
Comunque sia e quante M tu ti senta addosso, quante ne voglia prestare e quante condividere buona festa Alice
ReplyDelete<3 grazie Amanda!
DeleteTi capisco. Sai quanto ti capisco. Con la differenza che io non ho un nome o un volto a cui rivolgere i pensieri e lei dall'altra parte del mondo non ha foto da guardare. Poi la chiamano festa...
ReplyDeleteSlicing, un grosso grossissimo abbraccio. So che tu sai.
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