Thursday, September 29, 2011

29 settembre

Hai la vociona profonda, che rimbomba, e pare che al posto dei polmoni ci hai le grotte di Massa Carrara.
Sei alto quanto una gru, ed hai due manone che paion padelle da tortilla.
Per abbracciarti o tirarti un cuzzotto devo fare stretching, che sennò chi ci arriva fin lassù alle alte vette.
Eppure hai lo stesso sorriso di quando avevi 3 anni, gli stessi occhi buoni e lo stesso strambo senso dell'ironia.
Certo che sei un po' bestia,
che ti sei fatto rimandare di matematica e ti meriteresti un fracco di mazzate,
che alle volte fai un po' troppo il furbetto,
che come tutti quelli della tua età spesso sei simpatico come la sabbia nel letto...

Ma sei uno splendido cucciolo di uomo. E io che di merito non ne ho proprio nessuno ti guardo un po' da lontano, e magari non lo dico, o non si sente, ma son contenta e fiera di averti.
Tutto qui.

Che i tuoi 15 anni siano pieni di scoperte, avventure, amici e sogni, Nano!
Un bacio,

Alice festeggiatrice.

Wednesday, September 28, 2011

Like in the movies. But less funny.

Ieri, verso le 7 di sera, la polizia ha bussato alla porta della topaia.

Alice non c'era, che era ancora al lavoro impegnata a spostar mobili, ma il Grinta, in mutande e maglietta, ha aperto la porta e si è trovato davanti un poliziotto e un ispettore:
"Salve, polizia. Pare che nel quartiere girino due diversi molestatori stupratori: ha mai visto queste facce?" Ha chiesto l'ispettore mostrando rapido due identikit in bianco e nero (che poi, negli identickit sembrano tutti dei ceffi terribili, dei briganti incattiviti).

"Ci sono state sette aggressioni, tutte di notte. In sei casi la vittima è riuscita a fuggire o a chiedere soccorso. Stiamo aumentando le pattuglie nella zona, e un gruppo di volontati nel quartiere ha attivato  un servizio di "scorta sicura": nel caso sua moglie torni tardi la sera senza di lei basta che chiami questo numero, dica a che ora arriverà alla fermata e due ragazzi l'aspetteranno all'entrata della metro e la scorteranno fino al portone di casa. Tenga gli identikit e se li vede ci chiami".

Alice oggi è rientrata a casa che c'era ancora luce, i bambini giocavano per strada, i teenager andavano in skate, le giovani sportive correvano atletiche facendo dondolare la loro coda... e ad ogni isolato, ovvero ogni 70 metri, c'era una pattuglia della polizia, con appesi fuori dalla porta della volante gli identikit.

Onestamente, non si è mai sentita così tanto sicura e così tanto in pericolo allo stesso tempo.

Alice titubatrice

Monday, September 26, 2011

Alice oggi è tornata a casa, ha ripensato alla giornata e si è accorta di avere un nuovo, terribile difetto.
Cioè, lei i difetti li colleziona, li alimenta e ci si affeziona pure, come al buon vecchio difetto di voler essere in aereoporto tipo 6 ore prima l'imbarco perchè "non si sa mai"... Ah, quanto le piace!
Oppure il difetto di non potersi esimere MAI, in nessuna situazione, manco ad un pranzo di gala, di fare la scarpetta con il pane.
Oppure il vizio di spogliarsi lasciando "la pelle", ovvero un involto gambiforme perfettamente intatto fatto di pantaloni, calzini e scarpe.

Però questo nuovo difetto è terribilmente molesto.

Alice non riesce a "lasciar passare" inezie e quisquille anche se SA che sono inezie e quisquille. Che anzi, proprio perchè sono inezie e quisquille le paiono talmente ovvie che le partono le coronarie quando qualcuno le mette in dubbio, 'ste dannate inezie e quisquille. Tipo a lei che qualcuno possa mangiare la pasta assieme agli orsetti gommosi fa venire un colpo apoplettico. Oppure che si usino 20 salviette per asciugare un paio di mani grandi quanto un piattino da da caffè le fa partire un embolo. Che uno dice... ma che te fotte? E' un piatto di pasta! Che te frega? Son salviettine, mica il Santo Graal!
Eh, boh! Che ne sa, je rosica.

Capace che sta invecchiando. Che raggiunti i 30 ha il cervello che le si irrigidisce come uno stoccafisso.
Comunque promette solennemente di farci attenzione, e di non sbranare il prossimo malcapitato che dice "massì, non c'è la maionese, allora nel tuo panino al prosciutto ci ho messo la marmellata di fragole".
...

Ma voi, ce l'avete una quisquilla che vi fa stantuffare il cervello?

Alice quisquillatrice
Questo è per chi pensa in grande, come il Grinta...



Questo invece per Alice, che si perde nelle piccole cose.



Buon Lunedì, gente!
Alice filmatrice

Saturday, September 24, 2011

Piove, e' umido, l'aria e' appiccicaticcia come bava di lumaca e Alice ha un sacco di lavoro arretrato da fare, tant'e' che le e' toccato portarsi il computer della scuola a casa...
Uscire non si puo', il frigo e' vuoto, il cellulare e' scarico, quindi non ha distrazioni di sorta.

... A parte questa cosa qui!

Divertitevi! E se vi va, mandatele i vostri stik man, che senno' Alice non sa davvero come perdere tempo!

Alice distrattrice

Thursday, September 22, 2011

10 gelati per me... posson bastareeee...

A niù iork il gelato è roba pregiata e preziosa, venduta in grammi come i diamanti da 24 carati.
Quando Alice e il Grinta arrivarono qui 4 anni orsono c'era Gr.om.
Gr.om tra l'altro è proprio pieemoteese, con la ee larga e cortese.
Gr.om è un casino buono, e il gelato è fatto con il latte vero, non con l'acqua, che poi esci, fai due passi e il tuo bel cono al pistacchio si è trasformato in una colata di muco.

Quindi Alice e il Grinta, una volta all'anno vanno a prendersi un gelato da Gr.om.
Ci vanno una volta all'anno perchè Alice tutte le volte mangia il gelato ma poi si incazza da morire.
Che il gelato è buono, ma porca di quell'amarena, le coppette sono più piccole che quelle italiane, hanno il doppio fondo come le valigie dei banchieri e costano oltre i 4 dollari.
Praticamente tiri su 4 cucchiaini, sospiri, assapori la nocciola gianduiata, senti i chacka che si schiudono per l'estasi del sapore e... tac! Il tuo cucchiaino ha già toccato il fondo. Ma come, boia faus, tutto qui?!

Quindi lei e il Grinta da Gr.om ci vanno una volta all'anno.
La settimana scorsa i russi hanno invece portato Alice e il Grinta in una nuova gelateria, fresca fresca, anche questa italiana, che ha appena aperto dalle parti dell'università dei cervelloni del Grinta.
Bene!
Alice, il Grinta e i russi vanno a provare il cono di amòrinò, a quanto pare importato dalla bella madunina.
I gusti sono tutti con nome e cognome, che mica il limone è un limone qualsiasi, noo! E il limone di Sorrento, la Banana è Brasiliana, la Nocciola è Gentile, il Mango è Indiano e la stracciatella è strapazzata.
Il cono è una sorta di scultura floreale:


Il costo è di 6 dollari.
E c'è la fila.
Da 'sto amòrìnò ci si andrà una volta ogni due anni. Che certe cose troppo scìk ad Alice fanno andare di traverso pure il Cioccolato Nero di Calimero.

Alice gelatizzatrice

Wednesday, September 21, 2011

class pet

Alice, Curricola e Tabularasa hanno in classe un sacco di animali.
A parte i nani, ovviamente.
C'è un'intera colonia di lumache che striscia in un rettilario e viene inondata giornalmente con pruzzini d'acqua da due litri da un'orda di nani estremamente accuditiva (ma che fondamentalmente adooora lo spruzzino).
Le lumache poi sono la passione di Lumachino. Lumachino è un nano picccolo, più piccolo degli altri, che parla lentamente e con una vocina flebile, ed è geneticamente incapace di rispondere ad una domanda in maniera concisa:
"Come ti chiami?"
"Weeell, first of all let mee say that I have a veery loong name, let me think, I wanna say it right... so, my name iis Lumachino Pipino, but my mooommy, she calls me Lumak... and my grampa... he calls me Little Lumachino"
("Dunque, è bene dire che ho un nome molto molto lungo... fammi pensare... allora, Lumachino de Lumachis, ma la mamma mi chiama Lumack, e il nonno Lumachino-ino-ino")

E tu nel frattempo ti sei già scordata cosa dovevi dirgli.
Lumachino il primo giorno è entrato in classe piangendo e miagolando disperato. Curricola l'ha trascinato davanti alle lumache e lì è rimasto.
Ora entra in classe saltellando e chiedendo "Vero che posso salutare le lumache, vero?"
E' lui che talvolta, quando tutti sono distratti, nasconde pezzi di plastica o biglie di vetro nelle tasche e poi divide i tesori con i suoi amici col guscio, riempiendo il terrario di roba colorata e trasformandolo in una discoteca anni '80.

Poi ci sono  i pesci.
I pesci, poretti, nessuno se li fila molto. Tant'è che non hanno manco un nome, e nessuno dei nani pare interessato a battezzarli.
I pesci sono due, uno arancione e uno nero. Entrambi con disturbi della personalità.
Quello nero ha gli occhi fuori dalla testa, nuota per la maggior parte del tempo in retromarcia e si nasconde nel fondale di ghiaia scura con un'abilità camaleontica che scompensa i bambini:
"Dov'è l'altro? Quello nero?"
"Boh, sarà morto"
"Ah, no. E' lì"

Quello arancione invece sembra perennemente in punto di morte.
Galleggia sul pelo dell'acqua, tutto inclinato da un lato, immobile. Quando ormai Alice o Curricola lo danno per perso e già son pronte con il retino in mano per l'estrema unzione lui dà un colpo di coda e si ripiglia.
Poi, dopo 5 minuti, zac! Sta di nuovo pinne all'aria.
Secondo Dottor Google soffre di meteorismo: sta a galla perchè è pieno di gas che ingerisce durante i pasti.
Insomma è un pesce scorreggione.
Per forza che il suo compagno d'acquario si imbosca o va in giro a zigozago tentado di evitar puzzette!

Alice animalizzatrice

Monday, September 19, 2011

brownie club

Minù, durante il cerchio del mattino alla domanda: "Avete qualcosa da condividere" alza una mano e con la sua vocetta elfica dichiara:
"Laa miaa maaamma ieeri seera è andata a dormire taardi, perchè è andata in un club"
"..."
"... laa seera abbiamo fatto assieme i broownies da portare al club. Peerò stamattiina era brontolona perchè aveva dormito poco"

Abbiamo aperto un mini-parco scommesse:
1 La mamma di Minù la sera va a ballare in un night club, e porta i brownies al rhum per le colleghe
2 La mamma di Minù ha un club di lettura e tra donne di mondo sgranocchiano dolciumi discettando di Shakespeare

Alice punta tutto sulla prima, che le pare la più divertente.

Barilla Presents

Giovedì sera, sul grande prato di Central Park, la grande madre Barilla ha offerto al vasto pubblico il suo Bocelli & friends.
Friends mica della bocciofila o del bar dell'angolo nè, che c'era la Filarmonica di New York al completo, tutti dritti e rigidi come bucatini, c'era il direttore della Filarmonica, Alan Gilbert, che diciamocelo tra noi, è davvero un bel Gnocco, c'era Tony Bennett, tutto raggrinzito come una Trofia... e poi c'era lui, Bocelli, il Fusillo d'Onore. Tutto di bianco vestito, manco l'avessero inzuppato nel parmigiano.

L'insalata di Pasta Musicale era gratuita, ma occorreva accaparrarsi il biglietto. 60 mila posti, tutti bruciati in meno di 18 ore da quando sono stati messi in vendita.

Alice e il Grinta ci sono andati con Churrasco, l'amico peruviano-israeliano-italiano, che si era procurato i biglietti tempo fa.
L'esperienza, come tutte le esperienze ammericane, è stata totalizzante:
Cioè 45 minuti sotto la pioggia,  in piedi, in fila per entrare nel prato hanno totalmente sfrancicato i marroni di Alice.
Un freddo della merla, un vento gelido che manco la bora, un umidità tale che Alice aveva le lumache che le passeggiavano sotto le ascelle e nelle scarpe ci aveva i girini... e lui, il Fusillo d'onore, che cantava questa:



... comodo lui, sotto il tendone e con la maglia della salute della nonna!!


Comunque via, bello è stato bello. Che un concertone di classica in un parco è sempre una roba da brividini sotto la nuca...
Però vedere 50.000, a Central Park,  zuppi fino alle ossa e avvolti nei sacchi neri dell'immondizia per ripararsi dalle intemperie esaltarsi per Funicolì Funicolà è bizzarro. Anizichenò.

Alice concertizzatrice.

Sunday, September 18, 2011

High Line

La scrausa pista di pattinaggio dove Alice ha rischiato il coccige si trova alla fine dell'High Line Park.
Capace che della High Line ve ne ha già parlato, ma poichè le piace assai, varda un po', ve ne riparla.

Taaanto tanto tempo fa (secondo la prospettiva storica temporale ammericana, quindi parliamo degli anni '20, ecco) il lato sud-west di Manhattan, il Meatpacking District, era nà roba teribbile, principalmente industrie e casermoni con un sacco scacchissimo di traffico, e c'era pure un bel trenino merci che passava sulla 10th avenue e che provocava non pochi incidenti. Che tanto per stare allegri la 10th avenue la chiamavano la Strada della Morte, varda un po' che fantasia!
Quindi negli anni '30 (credo. Più o meno) hanno rialzato le rotaie del treno e fatto una bella sopraelevata con pilastri di ferro, bella alta. Poi negli anni '80 le fabbriche sono andate tutte un po' in disuso, il treno ha smesso di funzionare, gramigne e erbacce hanno iniziato a ricoprire i binari e la zona era diventata una terra di nessuno con tanti briganti e lestofanti, roba che i bravi di Don Rodrigo al confronto eran cherichetti. Infine, circa 20-30 anni fa, è diventata zona residenziale, ed ora è pure alquanto fighetta, parecchio cara e molto casciòn. Visto che intorno il fighettume cresceva alcuni pensavano "tiriamo giù 'sti pilastri, demoliamo il tutto e buonanotte". Altri invece "no, che diamine, è un pezzo di storia, ristrutturiamo, conserviamo, preserviamo!"
'Nsomma, per farla breve, la High Line è stata trasformata in un parco.
Ultramoderno.
Rialzato.
Con vista su New Jersey.
Che è bellissimo e un po' surreale, perchè ci sono queste rotaie che spariscono nei palazzi, e tanto tanto verde e un senso di "furesta" nonnostante il casino delle macchine nelle strade sotto.

Alice ci era sempre andata di giorno,


 

... ma dopo la traumatica esperienza sui pattini ha pensato bene di andare a collassare sul prato rialzato, ed ha scoperto che pure di notte il posto è bello assai.



Sapevatelo,
Con Alionly Planet.

P.s. se ora sa vita, morte e miracoli della High Line è grazie ad un vecchio strambo che le ha attaccato bottone sul prato, presentadosi come "guida turistica a riposo": in cambio di un pezzo del suo brownie al cioccolato (che lei non aveva più manco un dollaro con sè) le ha regalato 100 anni di storia. Poi magari son tutte frisgnacce, e la storia vera è un'altra, ma  a lei è piaciuto assai!

Wednesday, September 14, 2011

il polipo a rotelle

Visto che Alice ha di nuovo la copertura sanitaria, ha pensato bene di passare una serata da brivido, sfidare la sorte e giocarsi l'osso sacro e il coccige alla roulette assieme ad un paio di altre maestrine della scuoletta Reggyo.
Lei, che odia lo sport e la velocità, che le basta un paio di scarpe con i tacchi per farsi venire il maldimare, ha pensato bene di andare a pattinare.
Ora fate un momento di silenzio, chiudete gli occhi, ed immaginatevi la scena.
Una tipa con i capelli sfrugugliati che in un raptus di dissociazione dalla realtà affitta un paio di pattini a rotelle, quelli vecchio stile, con la scarpetta. Si siede, li infila, li annoda, sembra tutto a posto...
  "Come cazzo si fa a mettersi in piedi?!"
Perchè in effetti lei non sa mica come diamine si pattina.
Quando finalmente un buon samaritano la prende per mano e la scorta fino al bordo di inizio pista lei è già fradicia di sudore e pare sia uscita da una sauna koreana.

Nell'ora trascorsa a barcollare nell'anello si è fatta notare come "il polipo spastico": si è attaccata selvaggiamente a chiunque le capitasse ha tiro, si è fatta aiutare un paio di volte da nerboruti sconosciuti che l'hanno acciuffata al volo, hanno scosso la testa e le hanno raccomandato di "piegare le ginocchia", si è schiantata innumerevoli volte contro il bordo pista come una falena ubriaca contro i fari di un tir, è finita persino in balia di un vecchio che ha tentato di farla ballare. Sui pattini.
Ha scoperto che le giunture delle ginocchia hanno volontà propria e sono impossibili da piegare. Ha imparato che per frenare è necessario andare a sbattere addosso a qualcuno o qualcosa. Ha avuto la costante sensazione che la distanza tra le sue chiappe e il cemento fosse abissale, e che se mai fosse caduta si sarebbe disintegrata come un meteorite lasciando un cratere per terra.
Ha capito che il baricentro è come il punto G, che si sa che c'è ma trovarlo è un casino.


E si è divertita.
Qualcuno le spiega come è possibile?!?

Alice spattinatrice

Monday, September 12, 2011

Nuovo giro nuova giostra!

Sono arrivati.
Sono 22.
22 nani di quasi 4 anni.
A gruppi di 7-8 per un'oretta hanno vagato per la classe, si sono annusati, hanno sbirciato in giro, hanno pianto (un po') e hanno sghignazzato (parecchio).

Eccovi i primi 8:

Cip e Ciop, i due gemelli biondi come vichinghi, sono stati tra i primi a saltellare dentro. Spensierato e distratto Cip ha fatto subito una bella pipì sul tappeto per marcare il territorio, Ciop, più ingegnoso e metodico, si è dato alla creazione di mirabili sculture con cannucce e fil di ferro dichiarando: "Alice, ti faccio una casa leggera leggera"

Minù è tornata, ora non è più piccina picciò ma ha ancora la vocetta da elfo e parecchio da raccontare... domani cercheremo di capire dove si trova il bottone per spegnarla.
La mamma alla porta raccontava che per star sicura Minù si è voluta mettere il vestito con le sirene, quello che porta fortuna.

L'inglesina, è sempre lei, buffa e curiosa come Alice l'aveva lasciata due anni fa, sembra sempre Shirley Temple, ride con la gola spiegata e tutte le volte che è concentrata strizza gli occhi e inclina la testa, che a cambiare angolazione le cose si capiscono meglio.

Sbirulina scalpitava e non vedeva l'ora di entrare... è saltata in classe mostrando fiera tutta una serie di graffi e escoriazioni conquistate mentre giocava nella foresta tra i cespugli e scappava dalle vespe "perchè sono gli insetti più cattivi, lo sapevi?" e si è lanciata in una fitta conversazione con Daria dando il via a quello che sembra l'incontro tra due anime affini. Si son prese per mano e sono andate assieme a giocare.
Ecco, Daria.
Daria è una delle poche nane che Alice non ha mai avuto in classe gli anni passati, e si chiama così perchè è uguale uguale a:

Porta occhiali da vista che si oscurano al sole, li ha scelti lei nel negozio e non li toglie mai. Ha l'aria seria seria, un bizzarro senso dell'umorismo e parecchio carisma: in meno di 30 secondi nella casetta aveva già creato un ristorante, nominato un paio di nane cameriere, eletto Sbirulina sua cliente esclusiva, impugnato il mestolo e dichiarato "sono lo chef, ragazzi, sedetevi che vi dò da mangiare e non dimenticatevi la mancia, grazie"

Poi c'è colui che due anni fa fu soprannominato Pancrazio, ma che da oggi ribattezziamo ufficilamente
Gustav Joung.
Joung abbandona la mamma al portoncino, attraversa eroico e solitario la porta e si accascia sul tappeto: "Questa è la mia classe, non sono più nella mia vecchia classe, ora vivo qui. Mi manca tanto la mia classe ma non ci andrò mai più" E due lacrimoni grossi come bottoni rotolano giù dalle guancie mentre lui, immobile e un po' melodrammatico, continua paziente a raccontarsi e convincersi di questo pazzesco cambiamento. Tutto solo, aiutato e confortato dalla sua voce, si arrabatta e fa fronte alle sue disgrazie, mentre Alice prova ad arginare la piena:
"Ehm... Joung, guarda che se vuoi domani possiamo passare a salutare la tua vecchia classe e dire ciao alle tue vecchie maestre..." "No! Io non vivo più lì. Io resterò qui"  Esclama tirando un enorme sospiro sofferto e scuotendo il testone con i riccioli. Alla fine della giornata saluta guardando Alice negli occhi e dicendole "Mi sono divertito. Domani torno. Peccato mi manchi tanto quella mia vecchia classe... me la ricordo ancora, sai?" E se ne va immerso nelle sue memorie ataviche.

E poi c'è Miss Beauty. Che arriva con un bellissimo fiore nei capelli, gli occhi spalancati di emozione e aspettativa. Lei che l'anno scorso era la "social butterfly", l'animale da palcoscenico per eccellenza oggi segue Alice silenziosa, le si siede in braccio, la guarda e con un sorriso tremulo e un po' spaventato le confida: "Sai? Spero di essere grande abbastanza per questa classe grande..."


Che ve lo dico a fare.
Mi son mancati.
Tutti.
Alice iniziatrice

Sunday, September 11, 2011

Stagno con Vista

Garibaldi, il ranocchio dei eroe dei due Mondi, è tornato a casa.
Dopo una convivenza di 3 mesi a casa dei brasiliani, pazienti rana-sitter, ora parla portoghese e pare più intraprendente e disinibito.
Si è sbiancato un pochetto con l'ultimo cambio di pelle. Deve essere la vecchiaia. Pure le rane incanutiscono. Che mica solo noi umani ci abbiamo i problemi e i traumi pissìchici.
Mentre lo portavamo a casa shakerandolo sul traballante autobus, invece di imboscarsi sotto una roccia come al solito attaccava il confine della sua boccia con trategici slanci improvvisi, dimostrando non solo una notevole temerarietà per una rana grande quando un dattero secco, ma pure una certa competenza tattico militare... nonchè un certo livello di scazzo per esser stato sfrattato dalla suo boccia principesca con tanto di maori e relegato nel monolocale da viaggio.
Ora sta in quarantena ancora nella boccia piccola. Che l'acqua deve prendere la temperatura, il Grinta deve dargli le goccine, decorargli i sassolini di maiolica, poi magari metterci un paio di ninfee per l'aromaterapia e pure un cucchiaino di citrosodina per fargli l'idromassaggio.
Nel frattempo visto che nella boccia piccola lo spazio è quel che è, gli abbiamo almeno fornito la suite con la vista migliore:



Garibaldi ha apprezzato, anzi, ha dato fondo alle sue doti di attore e si è lanciato in una perfetta imitazione di Lady Liberty, una performance durata almeno 5 minuti. Domani gli compriamo coroncina, torcia e toga.



 

Alice garibaldizzatrice

Thursday, September 8, 2011

Oggi

Oggi Alice ha fatto piangere Curricola. Durante una discussione che potremmo intitolare più o meno:
"Essere gentili verso i propri compagni di classe è un dovere o una scelta?"
Cioè, non è che stavano parlando di traumi infantili o roba personale. E davvero, giurin giuretta, Alice non gridava e non era nemmeno particolarmente infervorata. Però niente, ad un certo punto Curricola si è messa a piangere perchè si è sentita non rispettata. Alice si è sentita una merda, ha chiesto scusa, si è rotolata nella cenere, flagellata con il righello, ha ritrattato e offerto di discuterne un'altra volta.
Se Alice non impara in fretta le strategie comunicative del paese è fottuta.

Collega Minuta, che è in un'altra classe, è arrivata oggi con l'ecografia del pupo-a  di 3 mesi come manifesto della lieta novella, dopo tanti tentativi, operazioni e analisi mediche... ed allora dopo Curricola ha pianto pure Alice che si è un po' commossa per il lieto fine.

Dei 22 nani che Alice dovrà domare a partire da lunedì, 19 sono già passati per le sue grinfie l'anno passato o quello ancora prima, quando erano batuffoli di 2 anni. Quindi la serata di oggi con i genitori è stata tutta una serie di baci, abbracci, tarallucci e vino.

Per strada Alice è stata travolta da un orda di gnocca. E di ggiovani di tutte le etnie, le forme e le dimensioni in tiro con abbigliamenti da alieno.
Colpa della Fashion Week.
Domani, si porta la macchina foto ampresso sai mai che lo zoo è ancora in giro.

Il Grinta, che ha il torcicollo da un paio di giorni e va in giro con una sciarpetta, oggi si mescolava benissimo tra i marciapiedi invasi da stilisti.

Alice, che indossava un vestitino con sotto dei pantaloni (che il vestito era per la serata con i genitori, ma ad un certo punto le è venuto freddo e si è ricordata di avere i pantaloni della tuta di flanella in borsa) (no, non sa perchè fossero lì) (si, ha una borsa da circa 20 chili) (però quando si è messa i pantaloni i genitori eran già andati via nè) comunque, Alice è stata fermata per strada da un gruppetto di folli che voleva sapere dove avesse preso quel vestito soooo cool. Quindi sappiate che il banco dei cinesi del mercato di Santa Rita tira un casino. Troppo fashion. Tutto 10 euro.

Che giornata.
Alice deliratrice

Sunday, September 4, 2011

Non e' che Alice e' morta.
E' che e' in un raptus da interior design scolastico.
Che ha capito che Curricola le lascia campo libero, anzi. Lei il campo lo abbandona proprio. Che Curricola odia preparare, spostare, appendere, rispostare, riappendere, spingere, tirare, rispostare e via all'infinito, quindi lascia che Alice si autodistrugga da sola a furia di salire sopra alle scale o che si fulmini attaccata all'ennesima lampada che ha deciso deve assolutamente spostare.
Tabula Rasa tace in un angolo probabilmente intimidita da Alice che si attacca ai cavi della luce come una bertuccia, salta da una parte all'altra come un diavolo dela Tazmania e farfuglia con lo sguardo da pazza con la bocca piena di chiodi armata di canne di bambu'.
Quindi, dopo aver risquartato la classe per la millesima volta sentendosi da un lato onnipotente per la liberta' datale dalle colleghe, e dall'altro lato sola e abbandonata nella suprema responsabilita' di metter su sta cazzo di classe Alice ha fatto qualcosa che non aveva mai fatto prima.
Lei, che si e' sempre rifiutata di fare la scaletta dei temi, le brutte copie, le bozze e persino la lista della spesa ha preso carta e penna e ha fatto un piano, una piantina, un'ordine d'azione, una roba proprio da generale militare.
Al sabato sera.
Ha trovato QUASI un posto per ogni cosa. Anzi, ha scoperto persino che le mancano un po' di cose.
Ed ora e' in fibrillazione, in un tale stato di iperattivita' che NON puo' aspettare o finisce che si mette a ribaltare pure la topaia e quindi domattina all'alba andra' nella scuola deserta con i suoi schizzi e sghiribizzi a metter su sta cazzo di classe.


Se non da' notizie nelle prossime 24 ore, capace che si sia rotta il collo dauna scala o inchiodato una mano al muro...

Alice impazzatrice

P.s. Le serve una colonna sonora ma mettere a tutto volume per pomparsi di brutto mentre imperversa nella scuola vuota... se avete suggerimenti accomodatevi in basso a sinistra ne'!