Al mercoledi' e la sabato, nel paesello della banliu' c'e' il mercato.
Che voi dite eeh, sai che roba! E invece dopo 7 anni di Niu' Iorche, dove il mercato e' un concetto inesistente, dove quei pochi che ci sono vendono pomodori come fossero smeraldi e topazi e se ti prendi un cespo di lattuga devi staccare un assegno e accendere un ipoteca sulla casa, ecco, ora Alice vede il mercato come un luogo mitologico e a tratti e esotico.
Tra l'altro, il mercato del paesello e' un po' tipo un souk tunisino: la maggioranza dei venditori e dei consumatori e' araba, ci sono le spezie, i polli, un sacco di pasticcini strani e tanti vestiti e tuniche.
Alice va al mercato tutte le volte che c'e', perche' le piace un sacco. Ci porta ovviamente lo Gnomo, che dal suo passeggino (la GnomoVoiture) come si ritrova inghiottito dalla massa di gente incomincia a impartire ordini in sanscrito per dirigere il traffico, dandosi pacche sulle ginocchia e indicando cose a casaccio. Alle volte viene preso da attacchi di cleptomanzia e tenta di rubare i mazzetti di menta che pendono dal banco della frutta, altre volte si da' direttamente al furto ed infila le mani nel carretto della spesa dell'ignara vicina.
Alice, grazie a quel quarto sardo geneticamente donatole dalla linea matriascale (sempre lo stesso che fa si' che sia pelosa quanto una bertuccia, abbia le sopracciglia di Peo Pericoli e i baffi di Stalin) viene regolarmente scambiata per algerina, tunisina o berbera da tutti i venditori, che la salutano a suon di Salam e le parlano in arabo offrendole mazzetti di erbe aromatiche. Lei, che tanto non capisce ne' l'arabo ne' il francese, in genere non si prende la briga di contraddirli, e continua a ordinare le cose puntano, gesticolando e contando sulle dita.
Alice al mercato, sole o pioggia, va sempre al banco del Ciambellaro arabo. Il Ciambellaro fa questi robi che si chiamano bligne' o una roba cosi', che sono ciambelle fritte nell'olio e poi impanate nello zucchero, una porcata meravigliosa, fatte li' sul posto, bollenti, e poi ti da pure il the' alla menta versandolo da queste teiere enormi e vecchissime.
Al banco del ciambellaro, che e' piccolino, ci lavorano 2 donne e 3 uomini, che sfidando le leggi della fisica riescono a muoversi in quello spazio minuscolo tutti assieme. Ma tra questi il Vero Ciambellaro e' uno solo. E' solo lui che lavora l'impasto e ficca le dita nell'olio bollente per girare le frittelline.
Il Ciambellaro e' bellissimo. Di quella bellezza un po' particolare, da cattivo e dannato. Ha un'eta' indefinita, tra i 25 e i 45 anni, una faccia da criminale incallito, una cicatrice sul naso e un taglio sulla fronte, ha la carnagione scura, occhi grandi e chiari ed e' un broccolatore professionista.
Da quando ha scoperto che Alice e' italiana la broccola in un italiano stentato, citando Vasco Rossi e le bellezze toscane e offrendole con l'occhiolino ciambelle extra (cosa che incrementa la sua gia' ampia ciambella giro vita, oltremodo prosperosa grazie alla baguette giornaliera che si ingoia intera, come i pellicani con i tonni pinne gialle).
Alice potrebbe iniziare una relazione extra-coniugale solo per il piacere delle ciambelle, conquistata dall'aria da criminale incallito del Ciambellaro, sapevatelo. E tenetela d'occhio.
Alice al mercato va sempre al banco degli italiani, che hanno il prosciutto di parma e la mozzarella di bufala, sono qui da 35 anni, hanno un potentissimo accento calabro e si son quasi commossi quando hanno scoperto che pure il Grinta e' nato a Cosenza.
Alice va anche al banco delle spezie, e gioca a "indovina chi", perche' le spezie non hanno cartellino ne' nome, e quindi lei, ispirata dai colori, tira su e compra roba a caso.
L'unica nota fastidiosa del mercato e' la mole di roba che Alice, come uno sherpa nepalese, si ritrova a trascinarsi ampresso e soprattutto su per le scale di casa. Alice torna dal mercato spingendo lo Gnomo nella GnomoVoiture, stipata all'impossibile di roba, con mazzi d'aglio appesi al manubrio e lo Gnomo sommerso da mazzetti di menta peperita e prezzemolo; si trascina dietro un carretto della spesa da ottuagenaria, immenso (talmente immenso da avere persino la sezione "frigo" incorporata, per dire...)... ed ha sulle spalle il solito zaino da arrampicata in alta quota, ormai soprannominato:
PortaOggettiRicambiCibarie&Accessori per EventualeViolentoArmageddon.
Ovvero P.O.R.C.A. E.V.A.
Alice va al mercato e le piace un sacco. E' il ritorno alla toperi' che la distrugge.
Alice mercatizzatrice
Ma che mercato fantastico!
ReplyDelete---Alex
il mercato, che bello.... un sogno!!!! :-)
ReplyDeleteahahaha, con lo zaino PORCA EVA, ahahahaha
Mi unisco a Marica: il mercato... che sogno per chi sta di qua dall'oceano! Recupera tutti gli anni niuiorchesi, adesso che puoi! Ti immagino su per le scale strette delle case parigine e stai sicura che hai tutta la mia solidarietà!
ReplyDeleteIo ti consiglio il cesto appeso alla finestra da tirare su....no che non s lo rubano mentre fai le scale magari lo chiudi con catenaccino....
ReplyDeleteMa le ciambelle sarebbero le zeppole di san giuseppe? Buonissime!!!
ReplyDeleteChe mi hai fatto ricordare, le fan così anche a Ostia, e puoi anche decidere di metterci dentro la crema (calda, a tuo rischio e pericolo). Gnam!
ReplyDeleteDai, dai! Che la fatica del ritorno è ciò che ti consente di tenere sotto controllo le ciambelle levantine :-)
ReplyDelete- quella carogna del Boston
Ma fatemi capire una cosa: in iuessei (USA), non ci sono forse i farmer's market?
ReplyDeleteLi ho visti in foto in qualche blog, con tanto di descrizioni, era un miraggio?
Miraggio proprio no, ma ne ha detto giusto Alice: a 4 dollari per mezzo chilo di pomodori (in stagione), fai prima a fare la spesa da Tiffany
ReplyDeleteOh... le ciambelle con lo zucchero... ecco io non amo molto il carnevale, non far caso alle foto sul blog, ma una puntatina quando ci sono i carri per passare dal tizio che le frigge... ecco non ce lo dovrei fare, ma ce lo faccio.
ReplyDeleteConfessioni.
Alex: se vieni a trovarci fai in modo di passare da noi almeno un mercoledi' o un sabato ;)
ReplyDeleteMarica: mi ero dimenticata che bello passeggiare tra le urla dei mercatari! :-D
Slicing: il lato positivo e' che mi stanno venendo due polpacci da calciatore e il culo a mandolino (invece che la solita forma da grancassa!)
Michela :)
Mariantonietta... sai che non so come si chiamino in italiano?! La prossima volta gli fo' una foto, alle ciambelle e al ciambellaro :)
Agnes: ma allora come si chiamano in italiano?! Che bbone che devono essere con la cremaaa!!!
Boston: Ahaha! Tu si che sai vedere il lato positivo in ogni dannato scalino a chiocciola!!
Luciano: ci sono, ci sono, ma come diceva l'anonimo qua sotto sono robe un po' "radical chic" con dei prezzi esorbitanti per chi ha degli stipendi medio-bassi... pero' chissa', magari in zone piu' rurali degli USA ci sono mercati piu' alla mano?
Anonimo: secondo me un ciondolino di tiffany ti costa quanto un barattolino di miele biologico, equosolidale, a km 0 e fatto solo da api tibetane...
Rabb-it sono buonizzimee!!
L'anonimo l'è semper mi, eh? Che questo account non ha un nome associato e quindi devo mettercelo a mano
ReplyDeleteBoston in incognito