In 34 anni Alice ha cambiato 17 case.
Non sono troppe ma non sono poche.
La casa nei monti, quella spersa tra i boschi e i castagni, lei non la conta perché non ci ha mai davvero davvero vissuto ma tra tutte é l'unica a non essersi persa.
L'ha costruita il Nonno dei Monti da giovane, che era capo mastro muratore, ed ha poi continuato a lavorarci tutta la vita, aggiungendo, sistemando e riparando.
Lei ci andava quando era piccola piccola, ed ora c'é un ricordo appollaiato ad ogni angolo:
Ricorda Il Nonno dei Monti, 25 anni fa, perennemente al lavoro con aggeggi intriganti e rumorosi:
- saldatrici che facevano fuoci d'artificio - ma non guardarli che diventi cieca!-
- segatrici elettriche che ronzavano una pioggia di trucioli - ma stai lontana che ti tagli o che ti scheggi -
- zappe, vanghe, rastrelli immensi - quelli, si, vieni vieni a darmi una mano nell'orto! - e poi a sera restavano le bolle nei palmi, e Alice le accarezzava fiera manco fossero cicatrici da guerriero ninja.
Ricorda La Nonna dei Monti, ancora vispa e fortissima, anche lei con le mani mai ferme:
Raccoglieva, a seconda della stagione, funghi, ciliegie, castagne, fichi... e poi i penún (quei piantini verdi e paffuti che chissá come si chiamano in italiano?) che i canarini della nonna si divoravano come se fossero sostanze psicotrope,
Le permetteva di girare la manopola dello schiaccia-pomodori da cui uscivano fiumi infiniti di conserva, con un profumo che si spandeva per chilometri e pareva di vivere dentro un pomodoro pachino,
La sera, armata di ferri o uncinetto, faceva comparire metri e metri di centrini, presine, maglioncini e coperte variopinte, con colori impensabili e alle volte pure un po' psichedelici.
Dopo cena si sedevano fuori, al buio, lei con i ferri e la lana nel cestino, lui con la punta di un sigaro corto che brillava e Alice in mezzo, su una panchetta di legno, che litigava con l' uncinetto oppure andava a molestare le lucciole armata di barattoli di vetro.
Ricorda "Fulmine", un ceppo di legno che sembrava un cavallo (se lo si guardava dal giusto angolo e con taaanta convinzione) ci aveva messo due cordini-redini e cavalcava per ore assieme a quella gran fica di Lady Oscar.
Ricorda il "rifugio segreto" che aveva trovato al bordo della scarpata, dove un pomeriggio aveva trasferito mezza casa di nascosto (pentole, lampade, tappeti... che avesse avuto il colpo dell'interior desinger?). Poi si era presa una bella strigliata quando tutto il suo bottino venne scoperto un paio di giorni dopo, innaffiato dalla pioggia.
Ricorda il letto con i materassi vecchi, di lana, talmente alto che aveva bisogno di uno sgabellino per salire e scendere.
Ricorda le tre strisce rosse che comparivano dalla bocca della stufa la notte, quando si svegliava nel buio e le sembravano i denti un mostro. Buono. Buonissimo. O almeno cosí convinceva per rimettersi a dormire.
Per una serie di motivi, Dai 10 ai 15 anni non ci andó piú.
Quando ritornó per la prima volta tutto era rimpicciolito, ad Alice pareva di aver mangiato la metá del fungo del brucaliffo e le venne una malinconia dolcissima e terribile.
Ora lei aggiunge ricordi ai ricordi, e ci porta lo Gnomo.
Il posto é diverso, tanto, non c'é piú la sorgente a cui andare a prendere l'acqua, né il lavatoio. Non ci sono piú i vitelli dei vicini da andare ad accarezzare, o le oche assassine (maledette, le oche!), e neppure gli anatroccoli, é tutto molto piú curato, meno selvaggio.
Ma é sempre lui.
Alice ci porta lo Gnomo e spera.
Spera che, ovunque lo porti la vita (beh, al momento al timone esistenziale c'é solo l'irresponsabilitá e la precarietá dei suoi genitori), lo Gnomo trovi nella Casa tra i Monti terreno fertile per seminare ricordi, coltivare memorie e venire a raccoglierle a piene mani, prima o poi, quando vorrá. Come fa lei da ormai 34 anni.
Sarebbe un bel dono.
Alice ricordatrice
Oh Alice, questo post e' dolcissimo e terribile...
ReplyDeleteAbbracci sparsi.
ReplyDeleteSì. Abbracci.
Quelli virtuali non scaldano! (fisicamente)
Oooh, che bello che lo Gnomo ricomincia tutto da capo! Ma che fine ha fatto la sorgente?
ReplyDeleteIo ne sono sicura. La montagna ti resta dentro al cuore, per sempre.
ReplyDeleteBellissimo!!
ReplyDeleteDa bambina fantasticavo ogni tanto sul quando sarei tornata nella casa dove ero cresciuta portandoci i miei figli a trovare i nonni; e poi invece la casa è stata venduta e i nonni si sono trasferiti prima ancora che io avessi avuto dei figli... Ufff
Buone montagne a voi!!
Che bei ricordi. Spero che ne avrà anche lui, saranno sicuramente diversi, ma belli anche loro.
ReplyDeleteognuno di noi dovrebbe avere una casa dei monti dove poter far uscire la sua anima più selvaggia e vera....Che gran tesoro!
ReplyDeleteMi è quasi scesa la lacrima Cara! E' vero che tutto pare rimpicciolito quando ci si torna da adulti. Speriamo che lo Gnomo non debba assistere ad altri cambiamenti tipo la scomparsa della sorgente o dei vitelli.
ReplyDeleteti venisse un accidente...
ReplyDeleteMaterB in lacrime
Idem come rotter......collega gianduia
ReplyDeleteAuguri!
ReplyDeleteMarica: sono sicura che sai di cosa parlo :)
ReplyDeleteRabb-it: grazie, virtuale e reale :)
Silvia: la sorgente purtroppo è stata contaminata dagli scarichi dei capannoni delle mucche più a monte (prima che le mucche scomparissero a loro volta con l'arrivo della fobia della mucca pazza), ma soprattutto nessuno sapeva, a parte il nonno, come fare per evitare che le vasche di depurazione che aveva costruito non gelassero, quindi al secondo inverno si è rotto tutto ed è stato fatto l'allacciamento all'acquedotto del paese :(
Zion: montagnina anche tu, lo sapevo! :)
Mocaliana: mannaggia, che peccato! Sono sicura che troveranno il "loro" posto speciale, chissà come e chissà dove!
Sempre mamma: si! Spero anch'io! :)
mamma ma la fatina... Hai ragione! E a quanto scrivi, i tuoi bimbi ne avranno una bellissima, immersa nel verde :)
Spicy: Si, spero che resti ancora un pochino almeno lo spirito del posto che ricordavo, come lo ricordavo...
MaterB :) dai che son lacrime bbuoneee!!
Asmi: :) dai che pure tu e i tuoi strepitosi vichinghi avete il vostro angolo dove seminare ricordi, pescando frutta dai rami e sruzzando con la pompa :)
Rabb-it: sei puntuale come un orologio svizzero!! Grazie mille! :-D