peli

Dal bagno si ode il ronzio del rasoio elettrico e poi il Grinta che rumoreggia.

Quando esce, in mutande e calzini, la barba è sempre la barba di un pazzo,
I capelli sono sempre i capelli di un pazzo,
I baffi sono sempre quelli di un pazzo.

Poi Alice abbassa lo sguardo...

"Volevo provare e vedere come stavo" dice mentre mostra fiero una coscia e un polpaccio completamente depilati, rosei come vermi, che svettano per contrasto con la gamba sinistra, ancora tutta un rigoglìo pilifero da furesta nera.
"Però non mi convince, credo che l'altra non me la faccio", poi  lancia il rasoio alle spalle e volge lo sguardo intorno in cerca di ulteriori cazzate da fare.
E sono solo le 10 del mattino.

Il dettaglio interessante è che ha lasciato il ginocchio a meaggese. Una piccola isola di peli che ancora resiste, tutti lì, arroccati sulla rotula a pianificare la resistenza.
Io ora vorrei scrivere un libro, una storia che narra il vissuto psicologico dei peli che dimorano sul ginocchio destro del Grinta.

E' il primo di Aprile.
E no, non è uno scherzo.

Alice pelizzatrice