Thursday, June 16, 2016

Devi Piangere!

Mangiano entrambi il gelato, con aria voluttuosa.
Lui la guarda e dice: "Lo mangio tutto, il mio. E non te ne do' niennte"
Poi ride. Una risata da Gargamella.
Lei che in genere gli fa da perenne Grillo Parlante dell'empatia e dell'ammore tra i popoli nemmeno ci fa caso, che quando ha il gelato le si appanna il cervello e la croccantezza della cialda le ottura il timpano, e continua ad addentare il cono.
Lui intanto sgranocchia il culo del cornetto e poi, dopo essersi leccato le dita, ignaro dei baffi di cioccolato alla Dali' le dice:
"Ora vai nel letto a piangere"
"... Perche'? A letto? A piangere? Sei matto? E poi mica sono triste!"
"Ma io mangiato tutto il gelato e non te ne ho dato nemmeno un pezzettiiino... Devi piangere. Voglio che piangi. Vai nel letto a piangere, eddai".

Vi abbiamo presentato la reincarnazione di Buluc Chabtan, il dio azteco della morte e dei sacrifici umani.

Alice Buluc-atrice

p.s. Forse e' il caso di fare una pausa nella lettura delle fiabe tradizionali e tornare a Richard Scarry per un po'...



Tuesday, June 14, 2016

i veri assassini

Anche questa volta, dopo la strage di Orlando, tornano sulla rete link, statistiche, dati, storie relative al secondo emendamento e alle armi.
Alice leggeva in giro.
Leggeva della facilità con cui sono acquistabili, di come sono accessibili, delle diverse norme che variano da stato a stato... ma anche dell'immenso numero di incidenti, involontari, casuali terribili.
E visto che Alice bazzica spesso tra educatrici o tra chi passa il tempo in mezzo a gente al di sotto del metro d'altezza, lei oggi si ritrova con tanti tantissimi dibattiti sul connubio letale armi-bambini.

Statisticamente, negli USA, tra i morti per arma da fuoco, sono più le persone uccise da bambini che dai poliziotti.
Statisticamente, il bambino si uccide da solo.
Statisticamente, il dito sul grilletto che finisce in tragedia appartiene per lo più a un trenne.
Statisticamente, il treene ha altissime probabilità di spararsi al petto, o al volto, mentre guarda incuiriosito nel buco della canna.
In media due bambini a settimana  muoiono per incidenti con armi da fuoco.
In aprile, in una settimana, 4 bambini sono morti perchè si sono sparati accidentalmente, di questi 3 non avevano nemmeno 4 anni:
Una era una bimba di due anni, la pistola era sotto il cuscino del padre.
Uno era un bimbo di 3 anni, la pistola era dentro lo zaino, chiuso, del papà.
Anche l'altro bimbo aveva due anni, la pistola era dentro la borsa della mamma, fuori dalla sua portata, sul bancone della cucina, chiusa. Ma quando il telefono cellulare ha iniziato a suonare e vibrare, mentre la mamma era in bagno, lui  ha preso una sedia, si è arrampicato e invece del telefono ha trovato un pistola.
Si è sparato nel petto.

3 anni.
3 anni è l'età dello Gnomo.
Che ha la curiosità o la tocchinaggine perfetta per mettersi nei guai.
3 anni è l'età che avrà durante questi 10 mesi in terra americana.
Alice ha appena realizzato che tutta una serie di cose che sarebbero state normali e belle e scontate se fossero rimasti nella patria della baguette ora le sembrano pressochè impossibili.
Tipo feste di compleanno in cui te porti il tuo bimbo, saluti e lo lasci a giocare a casa di altri... o che so, una  mamma che magari un giorno prenda lo Gnomo  da scuola e lo porti a casa sua assieme ai suoi bambini per fare merenda.
Tipo che ecco, anche no.
Tipo che se il rischio è di lasciare lo Gnomo in casa di qualcuno che gira con un'arma in borsetta, o che dorme con una beretta sotto il cuscino, allora loro questi 10 mesi li passeranno proabilmente a casa loro a giocare a briscola.

E poi si chiede... ma gli ammerigani come fanno?
 Chiedono?
O se ne fregano?
Cioè magari ci sono conversazioni del tipo:
"Ciao, Peppola vorrebe fare un playdate con Pippolo, puoi portarla a casa mia domani?"
"Certo... Ah! Solo una cosa... Tu hai armi in casa?"
"Solo due mitragliette e un fucile a pompa"
"Ok... eee... le tieni chiuse da qualche parte?"
"Mah, di solito no, ma se preferisci le metto in garage, il tempo del playdate"
"Super cool! A domani! Porto i biscotti per la merenda..."
"Mi raccomando, senza olio di palma che fa malisssssimo!"

Alice blindatrice



Monday, June 13, 2016

non ne vale la pena

Alice ODIA il fottuto secondo emendamento.
Alice detesta l'ossessione ammerigana per le armi, la facilità con cui sono reperibili, la spontaneità con cui la gente ci va a passeggio, ne parla, le compra.
Pistole, mitragliette, fucili d'assalto.
Che diamine se ne fa uno di un fucile d'assalto?! Fa esplodere gli scoiattoli? Onestamente, quanto può essere normale uno che si compra un fucile d'assalto? Non è già di per sè un indizio di scarsa percezione della realtà? Di delirio d'onnipotenza? Di manie di persecuzione?

Un tizio, uno solo, ieri è entrato dentro un nightclub ed ha falcidiato più di 50 persone.

Ora sono tutti lì ad accendere candele e a donare pensieri e preghiere. Tutti. Compresi quelli pro-armi, compresi i repubblicani che vanno in giro con la pistola che spunta dai pantaloni.
Ora c'è tutto un coro che si leva, in versione dedecafonica, di: "Non sono le armi che uccidono, sono le persone! Mica è stato il fucile d'assalto, è stato il tizio!"
Ma non vi pare che le armi un pochetto aiutino?
Che sei ieri a Orlando il tizio fosse entrato armato di gavettoni o che so, di katana giapponese, difficilmente avrebbe avuto modo di portarsi via così tante vite in pochi dannati minuti?

Che di matti, psicopatici, razzisti, omofobi, estremisti ce n'è dappertutto, ma di matti armati mai così tanti quanto in ammeriga?
Che certe armi non dovrebbero nemmeno essere in commercio in un paese civile, in stato di pace?
Che se il tuo diritto ad andare in giro come ai tempi del Far West viene pagato con il sangue di civili innocenti forse non ne vale la pena?
Che se oggi in America è il 164esimo giorno dell'anno, e si sta piangendo il 133esimo massacro  forse non ne vale la pena?
Che la tua libertà e i tuoi diritti mettono in pericolo la vita di innocenti, davvero, non ne vale la pena?

Non ne vale la pena.

Alice infelice.

Friday, June 10, 2016

buon non-anniversario

Il Grinta è sempre in ammeriga. Alice è sempre in banliù. Anche perchè tra lìesondazione e lo sciopero ad oltranza francese i treni dal paesello al resto del mondo sono come le carovane del farwest, poche, strapiene, con orari imprevedibili.

Il 9 giugno Alice e il Grinta festeggiano 12 anni assieme.
L'11 giugno invece festeggiano 9 anni di matrimonio.
 
Oggi era il 10 giugno.

E Alice ha ricevuto un mazzo di fiori.


Con un biglietto:
"Mi amor, volevo spedirti dei fiori per il 9 giugno ma mi sono confuso!
Felice giorno TRA gli anniversari!
Tanti Baci,
Grinta."


Buon non-anniversario,
Grinta, 
beota del mio cuor!


Alice festeggiatrice


Tuesday, June 7, 2016

Paganini e Pappalardo

Lo Gnomo è uno che canta tanto, ma mai a comando. Non appena Alice inizia una frase con: " Me la canti...."  Lui la guarda disgustato, tira fuori il sopracciglio scettico e se è di luna buona risponde NOooo sennò manco quello, se ne va dando le spalle come un Paganini offeso.
Alla festa della scuola, tutti i bambini cantavano assieme.
Alice si immaginava già il tutto, con lo Gnomo a fare la statua del pensatore imbronciato di Rodin, immobile e muto, impagnato al massimo a scandagliare la folla con sguardo diffidente. Se non addirittura lottando con la maestra per levarsi dal palco e tornare a farsi i fatti suoi in pace con i pesci di plastica.

Invece no.
Invece lo Gnomo alla festa della scuola era come quell'alpino ubriaco che c'è sempre in tutte le feste di paese, che urla il ritornello con quanto fiato ha in gola. Ma quando la canzone è finita.


Alice deve assolutamente sapere quale sostanza psicotropa le maestre gli han messo  nella torta allo yogurt. E poi ne vuole un pacco formato famiglia.


 Alice invece, come previsto, piangeva. Tra l'altro Alice piange a qualsiasi recida di fine anno, pure a quella di perfetti sconosciuti... Le basta vedere un gruppo di bambini assieme con una parvenza da cerimonia che le monta su tutta una roba di malinconia e ansia e dolcezza e di "Oddio, ma sono loro, sono gli uomini e le donne del domani!" ( e poco importa se gli uomini e le donne del domani si stanno mettendo le dita nel naso, hanno lo sguardo vacuo di una triglia confusa o stanno tirando calci al vicino). Ci potrebbe affogare dentro, un po' triste e un po' contenta e un po' sconvolta, in questa cosa banalissima delle generazioni che passano, che la fanno sentire come una tartaruga che naviga dal 1870. E poi c'è che lei li guarda e lo sa che diventeranno grandi e avranno la barba e le tette e degli amici e dei viaggi e dei casini... Mentre loro no. Loro stanno lì a scaccolarsi ingenui e non ci pensano, che giovinezza si fugge.
Quindi Alice piangeva. Ma questa volta non tanto per materna commozione (ha poi singhiozzato e smoccolato quando hanno dato i diplomi ai bimbi grandi, soprattutto quando è stato il turno della bimba che ha dichiarato "Io devo fare la pipì") quanto  perchè non riusciva a smettere di ridere alla vista dello Gnomo, da sempre algido e discreto, traformato in un Pappalardo avvinazzato.

Alice piangitrice

Saturday, June 4, 2016

glub glub glub...

Parigi va (un po') sott'acqua.


Il peggio e passato, e vicino ad Alice la Senna non ha esondato anche se era cosi':
(A far paura c'era il fatto che, avesse soprassato il muretto, il paese e' tutto in discesa, quindi sarebbe finito sott'acqua abbastanza in fretta...)

Ah... e la' sotto da qualche parte c'e' la pista ciclabile con le panchine e la balconata, da cui lei e lo Gnomo vanno a tirare sassolini e a guardare le papere.

In citta' ieri era cosi' (con allegata una foto di due settimane fa sullo stesso ponte... ignorate il pensionato in miniatura ossessionato con le chiatte e con l'industria di cemento)


 


E qui oggi qualche spontanea manovra di recupero, oggi, mentre la Senna inizia a scendere... Ma tutti i tendoni e i dehors dei locali sono ancora sotto l'acqua.


Insomma, secondo i parigini poteva andare peggio, ma loro son sempre sul chi va la' che' Parigi, da sempre, viene inondata una volta ogni secolo, l'ultima e' stata nel 1910... e quindi aspettano scrutando sospettosi la Senna, che non faccia scherzi e che stia buona a pisolare negli argini.

Ed ora Alice posa il suo giubbino da photo-reporter e ripassa la linea a Vulvia, per ri-educhescional ciannel.



Alice Sennizzatrice

Wednesday, June 1, 2016

Aggiornamenti

Il Grinta parte domani, per 13 giorni in Ammeriga.
Va a Niu Iorche a lavorare assieme al suo marito e poi ad una conferenza, in una delle citta' preferite di Alice.
Li abbandona qui, e sara' la prima volta che Alice e lo Gnomo restano soli per così tanto tempo.
Che poi, manco fosse un evento da prima pagina, ci sono madri con 2, 3 e pure 4 figli che stanno sole senza problemi, pure per un casino di tempo, e sopravvivono tutti, quindi Alice e' assolutamente tranquilla.
Ieri ha sognato che si ammalava, assieme allo Gnomo, i telefoni erano tutti rotti e loro restavano bloccati nei letti senza nulla da bere e da mangiare.
La sera prima ha sognato che il Grinta, mentre era in Ammeriga, le telefonava dicendole che stava partendo per il Canada e che sarebbe rimasto la' dentro una stazione metereologica per 6 mesi, e che lei avrebbe dovuto arrangiarsi.
Quindi, come dicevamo, lei e' tranquilla.
Poi il suo subconscio forse le sta dicendo delle cose, oppure e' solo che la sera mangia pesante e dovrebbe andarci piu' leggera con i gianduiotti che inzuppa nella tisana.

Il Grinta parte, e nel frattempo lo Gnomo ha deciso che non poteva non sperimentare e non socializzare con qualche nuovo virus bizzarro.
Quindi sono a casa, con quella che e' a mani-bocca-piedi.
Che non e' un ballo del villaggio vacanze ispirato al tuca-tuca ma un virus che ti regala mille bolle.
La sua pero' e' una mani-bocca-piedi con problemi di orientamento nello spazio e smania di esplorazione, quindi potremmo ribattezzarla: ginocchia-chiappe-mani-gomiti-interno bocca.
Lo Gnomo quindi e' una frigna-della-Natura.
L'incarnazione del pessimismo e del fastidio. E come le balene e i pipistrelli emette suoni (lamentosi, intermittenti ma costanti nel tempo) per esprimere il proprio esistenziale disappunto e comunicare la propria posizione nello spazio.
Il fatto c' che le bolle in bocca fanno sì che non riesca a mangiare.
E lo Gnomo ha fame.
Quindi passa il tempo a infilarsi robe in bocca, sputarle e ululare.
Alla mattina Alice l'ha scoperto che tentava di farsi fuori un quadretto di cioccolato acchiappato chissa' dove... aveva due lacrimoni immensi che scendevano giu', era rosso in viso dal dolore e dallo sforza... ma si è rifiutato di sputarlo. Alice ne ha ammirato la dedizione.
Parla come se avesse del cotone in bocca, e si arrabbia tantissimo quando non lo si capisce.
Gira per casa come un'adolescente arrabbiato, pronto a bisticciare con lo spigolo del tavolo, la torre di lego, i tunnel di cartone.

In internet Alice ha letto che il simpatico virus dura dai 7 ai 10 giorni.
...
...
Li mortacci.


Alice agitatrice