Lo Gnomo è uno che canta tanto, ma mai a comando. Non appena Alice inizia una frase con: " Me la canti...." Lui la guarda disgustato, tira fuori il sopracciglio scettico e se è di luna buona risponde NOooo sennò manco quello, se ne va dando le spalle come un Paganini offeso.
Alla festa della scuola, tutti i bambini cantavano assieme.
Alice si immaginava già il tutto, con lo Gnomo a fare la statua del pensatore imbronciato di Rodin, immobile e muto, impagnato al massimo a scandagliare la folla con sguardo diffidente. Se non addirittura lottando con la maestra per levarsi dal palco e tornare a farsi i fatti suoi in pace con i pesci di plastica.
Invece no.
Invece lo Gnomo alla festa della scuola era come quell'alpino ubriaco che c'è sempre in tutte le feste di paese, che urla il ritornello con quanto fiato ha in gola. Ma quando la canzone è finita.
Alice deve assolutamente sapere quale sostanza psicotropa le maestre gli han messo nella torta allo yogurt. E poi ne vuole un pacco formato famiglia.
Alice invece, come previsto, piangeva. Tra l'altro Alice piange a qualsiasi recida di fine anno, pure a quella di perfetti sconosciuti... Le basta vedere un gruppo di bambini assieme con una parvenza da cerimonia che le monta su tutta una roba di malinconia e ansia e dolcezza e di "Oddio, ma sono loro, sono gli uomini e le donne del domani!" ( e poco importa se gli uomini e le donne del domani si stanno mettendo le dita nel naso, hanno lo sguardo vacuo di una triglia confusa o stanno tirando calci al vicino). Ci potrebbe affogare dentro, un po' triste e un po' contenta e un po' sconvolta, in questa cosa banalissima delle generazioni che passano, che la fanno sentire come una tartaruga che naviga dal 1870. E poi c'è che lei li guarda e lo sa che diventeranno grandi e avranno la barba e le tette e degli amici e dei viaggi e dei casini... Mentre loro no. Loro stanno lì a scaccolarsi ingenui e non ci pensano, che giovinezza si fugge.
Quindi Alice piangeva. Ma questa volta non tanto per materna commozione (ha poi singhiozzato e smoccolato quando hanno dato i diplomi ai bimbi grandi, soprattutto quando è stato il turno della bimba che ha dichiarato "Io devo fare la pipì") quanto perchè non riusciva a smettere di ridere alla vista dello Gnomo, da sempre algido e discreto, traformato in un Pappalardo avvinazzato.
Alice piangitrice
Secondo me è affetto dal sacro fuoco del palco.
ReplyDeleteDiventerà un attore!
---Alex
Se segue le impronte della famiglia biologica... di sicuro! :)
DeleteNon riesco a togliermi dalla testa l'immagine dello Gnomo con cappello con la piuma e camicia a quadri. Credo sia una visione profetica.
ReplyDeleteRobi
gli mancava la piuma... ma compensava con naso rosso e risata sguaiata!
Deletepiccoli bambini che diventano bambini grandi :-)
ReplyDeleteal mio tocca domattina!
Come è andata??? Come è andata?? :)
Delete:O blogger si è mangiato il mio commento di ieri, dicevo che adoro i pappalardi avvinazzati
ReplyDelete:-) Blogger mangione... forse piacciono pure a lui i pappalardi ubriachi!
DeleteSti nani ci sorprendono sempre, é questa la veritá! La mia, che piú diffidente di com'é non potrebbe essere, alla prima recita di scuola (due anni e mezzo) sculettava come Ether Parisi e io che mi ero immaginata tutt'altro scenario ridevo e piangevo come una Gretina!
ReplyDeleteSolidarietá sorella ;)
Ahahaha!! Ti passo un fazzoletto virtuale :)
Delete..ma fotina.....
ReplyDelete:) Meriterebbe... ma è impossibile senza pubblicare le facce di tipo altri 60 bimbi, mannaggia!
DeleteCome ti capisco, Alice! Lunedì pomeriggio lamia nanerottola e i suoi compagni quasi treenni si sono "diplomati" al nido e io, a vederli lì, con le coroncine di cartone e i diplomi colorati realizzati dalle loro maestre, mi sono commossa e ho pianto mezz'ora...preoccupando la mia pargola che cercava di consolarmi dicendomi:"ma dopo mangiamo la torta, mamma! Non sei contenta?" :)
ReplyDelete:) Bellina lei!
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