Visto che la partenza è prevista per le 7 del mattino da Malpensa, e visto che l'autobus per l'aereoporto parte alle tre del mattino dalla stazione della Bela Turin, il Grinta e Alice aspettano l'ora X svegli, ingozzandosi di cibo a casa dei suoceri che per l'occasione hanno allestito un banchetto imperiale a base di cosine leggere tipo lardo di Colonnata, formaggi stagionati, fiumi di barbera e barbaresco, piramidi di gelato e teglie di tiramisù.
All'abbuffata partecipano una quindicina di invitati, tra cui il Pater e la Mater di Alice, che dopo un paio di bicchieri diventano immancabilmente i leader della fiesta perchè gli schizzan via i freni inibitori (oh, in senso buono eh!).
Alle 3 del mattino, quando il pullman parte, sotto i portici con gli occhi rossi e il cappello in mano ci sono la Mater, il Nano (il fratellino dodicenne che nel frattempo ha raggiunto il metro e 70 ma che Alice si ostina a chiamare così) e i suoceri.
A causa di una faticosa digestione, nonchè di una galoppante sindrome pre-mestruale (che noi durante i viaggi non ci facciamo mancare mai nulla, ed io ho delle mestruiazioni che AMANO l'avventura) Alice tiene duro fino al primo semaforo, poi si scioglie in lacrime soffiandosi il naso dentro il cappuccio della felpa, spara un paio di singhiozzi che confondono il resto dei passeggeri ed entra in un esausto coma sonnacchioso per tutta la durata del viaggio.
L'arrivo al terminal di Malpensa coglie la coppia impreparata, sonnolenta e un po' confusa:
Il Grinta si butta giù dall'autobus al grido di "Quale terminal è? Quale? Quale? Quale? Quale?" e si avventa a caccia delle valigie, Alice si stacca a fatica dal sedile e pradipamente scende per ultima.
I nostri eroi viaggiano con:
La solita valigia rigida rossa, infarcita di cibo + uno zaino da montagna, rubato al Pater, in cui sono compressi tutti i beni di Alice.
Il Grinta, che si è svegliato frenetico e polemico, marcia a 20 metri di distanza trascinando eroicamente entrambi i bagagli e sembra quasi che voglia seminare la moglie per strada: saetta, va a zigo zago, cerca il check in e non lo trova.
Quando finalmente trovano lo sportello giusto, mostrano i documenti giusti e ricevono il biglietto giusto, il Grinta scaraventa lo zaino sul rullo e i neuroni di Alice improvvisamente si svegliano e notano qualcosa...
"questo non è il nostro zaino"
"Come?" (dicono in coro il Grinta e la tizia del check in)
"Questo non è il nostro zaino!"
"Sei sicura?"
Alice fissa sgomenta il ridicolo zainetto sconosciuto, che la fissa a sua volta beffardo.
Sì. A meno che il suo Salewa da alta quota non si sia mascherato da Invicta e si sia rimpicciolito del 50%, a meno che non abbia perso circa 12 chili e che non abbia cambiato colore... no, lei direbbe proprio che questo non è il loro fottuto zaino.
Il Grinta agguanta il bagaglio sconosciuto e inizia a correre per il Terminal 1 alla ricerca:
Dell'autobus (che non c'è più perchè è andato al Terminal 2)
Di un taxi (che però non può portarlo al terminal 2 perchè non fanno servizio interno)
Della navetta (per andare al terminal 2)
Alice nel frattempo chiama la compagnia degli autobus, che a sua volta prova a chiamare l'autista che però non risponde.
Nel frattempo il tempo stringe, iniziano ad imbarcare e l'autobus, con l'autista e (forse) lo zaino di Alice è scomparso in un buco spazio temporale, una tempesta elettromagnetica ha fuso il suo cellulare e non si sa se sia vivo o morto.
Il Grinta ritorna, con al seguito lo zainetto maledetto, ed improvvisamente i vostri eroi si rendon conto che hanno tra le mani una magana non da poco: Hanno uno zaino che non gli appartiene... e nessuno a cui darlo:
la polizia è chiusa
L'ufficio oggetti smarriti è chiuso
La tizia del reparto informazioni non ne vuole sapere
("Cercate agli imbarchi una pattuglia dei carabinieri e dateglielo... boh!"
"No, mi faccia, capire, quindi se io adesso le dico che dentro sto zaino ho un Uzi e un grappolo di bombe a mano... lei non ha un numero o qualcuno a cui chiedere aiuto?! Se io tiro fuori una Magnum e la minaccio di farle saltare le cevella? Lei sta qui e non chiama nessuno?!"
"Signorina, insomma, sono le 6 del mattino!"
"...")
Mancano 5 minuti alla partenza quando trovano un gruppo di poliziotti al metal detector che però vogliono fermarli per capire bene la storia, nel frattempo l'altoparlante annuncia che la signorina Alice Alinipe e consorte sono attesi urgentemente all'imbarco, loro danno i dati ai poliziotti sonnolenti, abbandonano lo zainetto sconosciuto, corrono sudati e nevrotici e si lanciano dentro l'aereo.
Appena allacciate le cinture, mentre il Grinta si fa piccolo piccolo e suda per la corsa ma soprattutto per i sensi di colpa, Alice prende coscienza di un paio di cose:
Lo zaino non ha alcuna etichetta, nome, numero di telefono (perchè Alice non sospettava di perderlo PRIMA dell'imbarco ed utilizza di solito le etichette delle compagnie aeree)
nello zaino c'erano TUTTI i libri di didattica e pedagogia che aveva selezionato (per poter arrivare nella scuola nuova facendo la splendida, citando Rousseau, Dewey e Stainer), c'erano i libri per bambini ricevuti in dono dalla Mater, c'era un chilo emmezzo di parmigiano ed il cappotto che le aveva regalato l'amica del cuore.
Alice apre le dighe, e lungo l'intero volo Milano-Bruxelles singhiozza convulsamente sgridandosi ad alta voce "... Lo so che sono scema, snif, lo so che son solo cose, sob, epperò... Buuuuh..." mentre il Grinta le promette torri di albi illustrati e Piramidi di parmigiano, tentando di trovare nel tutto un lato positivo ("Dai, almeno non abbiam perso l'aereo, no?").
Stremata, trascorre le 8 ore di volo indiano in un sonno profondo; con la bavetta ai lati della bocca e gli occhi gonfi è probabilmente il ritratto di una mucca indù e quindi nessuno la disturba.
Insomma, siamo qui.
Fortuna che nella valigia rigida erano stipati i pandistelle e i gianduiotti, che almeno posso tirare avanti con una terapia cioccolatologica, vè.
Alice smarritrice
Ma nooooooo!!!
ReplyDeleteMi dispiace un sacco, non so come ma spero che il tuo salewa assieme al contenuto, trovi la via di broccolino.
---Alex
bhe, non è proprio la stessa cosa, ma una mia amica ha perso il suo bagaglio tra lo scalo di amsterdam e philadelphia....
ReplyDeletecon qualche mese di ritardo, ma gli è ritornato....
considera che io lo avrei strangolato.
ReplyDeletesei molto saggia, Alice.
valeriascrive
Sei veramente Gandhi, io l'abrei fatto viaggiare nella stiva.
ReplyDeleteSei fonte d'ispirazione.
questo vale almeno una giornata in una mega libreria internazionale con la sua carta di credito. Vedrai, ti sentirai subito un pochino meglio. Mi spiace!!!
ReplyDeleteAlex, a meno che 'sto Salewa non sia stato imbottito con le cellule neuronali di Lessie la vedo durissima. Durissima. Durissima. Aahh, come sò affranta!
ReplyDeleteKino, guarda, pure se fosse tra un anno, una decade o un ventennio... che poi non è mica chissà che perdita economica )a parte il chilo emmezzo di parmigiano) è che la roba che porto qui, mortacci mia, è tutta roba che gronda e gocciola valore affettivo... ma ora mi ripiglio eh, sono al secondo pacco di pandistelle e già vedo la fine del tunnel malinconico ;)
Vale, Clara, l'istinto c'era eh!
Zion: Infatti!!
... é che la carta di credito sua è pure la mia...
:-D
ora la rimpinguiamo un po' con il primo stipendio e poi vado all'assalto della mia libreria per bambini preferita... e questa volta ci lascio almeno una cifra a due zeri, che si tratta di "risarcimento danni morali!"