Sunday, December 11, 2011

lo so io cosa ti darei...

C'è questo libro che è un classico, una roba che proprio tutti amano, non solo qui ma pure in un po' Italia, che si chiama The Giving Tree, (tradotto nel più modesto L'Albero).
Se avete tempo, qui c'è il filmino in inglese, se non avete tempo andate sotto, che c'è l'Alice-riassunto.




"Un bambino egocentrico cresce, diventa un'adulto egocentrico e finisce diventando un vecchio egocentrico.
Un albero masochista e con lo spirito di sopravvivenza proprio di un lemming davanti alla scogliera dona tutto sè stesso, fino alla completa distruzione, per amore, felice come un trullo.
Prima si spoglia delle mele, chè il ragazzo vuole soldi per comprarsi cose, poi dà via i rami, che il ragazzo vuole farsi una casa, poi tutto il tronco che il ragazzo (ormai 40enne e nel pieno della crisi di mezza età) vuole viaggiare e vedere il mondo.
L'albero crepa felice, ridotto un ceppo secco, l'egocentrico non si scomoda manco una volta una per dirgli "grazie" o "posso far qualcosa per te". Passa, chiede, raccoglie e scaga l'albero lì dov'è.
Non so se mi indispone di più l'egocentrico egoista o l'albero masochista. Probabilmente alla fine si meritano".

L'Albero qui viene decantato come metafora dell'amore materno, incondizionato, assoluto, che non chiede nulla in cambio.
L'albero infatto nel libro è "she", Lei, mammà tua.
Anche le mie colleghe adorano 'sto benedetto libro, e quindi i nani se lo puppano tra le letture ad alta voce, mentre Alice digrigna i denti e fa la lista delle ragioni per cui the Giving Tree fa cagarissimo:

-L'albero, che si ostina a chiamare il vecchio con l'osteoporosi "ragazzo" è la metafora dell'amore cieco e deviato, che non vede la realtà ma quel che ricorda.
L'albero è una di quelle madri che taglia la carne nel piatto del figlio 40enne perchè è rimasta inchiodata all'immagine di lui a 4 anni, seduto sulla sedia con le pagine gialle sotto il culo, che le dice "mamma, la carne è tloppo dula da tagghiare".
Le è sfuggito che il ragazzo è cresciuto, ha vissuto e meriterebbe si essere trattato da uomo.

-L'albero che non chiede nulla al ragazzo in cambio dei suoi doni non gli dà l'opportunità di crescere indipendente (che scusa, le mie mele ti devi vendere? Vai a spalar catrame e non mi stressare, che io sto qui a far fronte a pioggia, vento, frane e termiti e te mi vieni a scassare le pigne perchè vuoi comprarti le robe?!)


- L'amore incondizionato assoluto e gratuito (dell'albero) ...  crea mostri irriconoscenti, avidi e spocchiosi.
E la colpa è dell'albero, che non sa insegnare il valore della riconoscenza. Il ragazzo non conoscerà mai lo stesso piacere provato dall'albero nel donare, perchè l'albero non glielo insegna, tanto preso com'è a farsi distruggere pezzo per pezzo.

- Perdere pezzi preziosi di sè, quel che si è, quel che si è creato (che sto dannato albero mica è nato in una notte come il fagiolo magico di Giacomino, si sarà fatto il suo bel mazzo per diventare grande, grosso, fruttifero e rigoglioso)  in nome di qualcuno che per tutta la vita non ti caga se non quando ha bisogno di qualcosa, non mi pare una grande strategia di vita.  E' nichilismo, è annientarsi, è considerarsi meno di niente, e non è bello. E l'idea che le madri devono dare, dare, dare, annullarsi e distruggersi, non chiedere mai  (ed non dimenticarsi di godere per il proprio spirito di sacrificio) è spaventosa e pericolosa.


Ma poi io dico, costava tanto a 'sto fetuso ingrato portare chessò, un nipotino a giocare con l'albero una volta ogni tanto? Oppure passare a dargli un'annafiata e una spruzzata di acqua ragia? O una palata di concime una volta ogni tanto?
A gente del genere, non vale la pena di dare manco un cactus, figuriamoci un albero...

Alice de-alberizzatrice

28 comments:

  1. concordo.
    soprattutto se finisce con un nulla, sta benedetta storia.
    concordo in pieno.

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  2. Minchia, se sono d'accordo!

    La Mater (non tua, dell'altra Alice)


    www.viaggiattrice.it

    (oh! l'hai cambiato il link al mio blog ???)

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  3. Mi fa venire un pò in mente il principe felice ma lì alla fine c'era una morale. Se nell'albero non c'è... Beh è tutt'altro che educativo! Fa più danni della grandine!

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  4. da quando ti leggo è la prima volta che ti sento così incazzata! come al solito mi hai fatta sorridere, comunque si, concordo su tutta la linea.
    se l'albero gli dava una mela in testa ogni tanto, magari 'sto figlio cresceva meno ingrato.

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  5. Una bella motosega, per questi alberi malati, vedrai come vengon su meglio i bambinoni....

    maremma che cultura malata.

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  6. E io che mi chiedevo quella che era andata ad accamparsi su una sequoia come mai lo facesse... aveva colto alla lettera la fiaba!

    Non è vero che me lo chiedevo... ma è a lei che mi hai fatto pensare: qualcuno deve averle letto questa fiaba!

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  7. CIAI RAGGIONE UNA CIFRA
    ti racconto una storia, una coppia felice decise di avere figli, non ne vennero, arrivarono problemi, decisero di allevare una bambina che aveva i genitori poveri, la ragazza crebbe viziata fino all' inverosimile, e strumentalizzò l' adozione come un "DOVUTO" per l' onere di aver "FATTO COMPAGNIA" allacoppia, risultato, .....avidità e senso di avere diritto a tutto ...e oltre, quella non fu un' adozione ma una compravendita, e nella discendenza della donna tutti figli e nipoti despoti e succhiasangue, invidiosi e qualunquisti, ,
    una volta una mia amica mi disse che ognuno di noi ha un Dio che cerca di metterlo nel "cul" di un altro Dio...forse è un po' così....peccato che il mio Dio dorme placido....sgunt
    l' unica cosa che so è che non c'è nulla di più bello della collaborazione e della cooperazione

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  8. Non conoscevo questo libro. E sicuramente non è un caso.

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  9. Con alberi del genere c'è da sperare nel potere salvifico della desertificazione.

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  10. mmm... non l'avevo mai sentito sto libro, sarà perchè mi tengo alla larga dai pargoli. Comunque strano che sia così famoso qui, visto che i figli non sono così mammoni e genitori dipendenti... non sarà che ci vedono un po' il sacrificio di Gesù (tanto per cambiare no...) perchè altrimenti mi si spiegherebbe di più tutta sta passione per il libercolo.

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  11. ahsemmeloricordoquello!!!!!!
    il bosto-nano me lo porse con due dita schifiate, quando gli ho chiesto che era, manco fosse un fazzoletto usato.
    era piccolo piccolo ma gia' aveva sentito chiaro che quel coso era piuttosto yaky.

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  12. aliccia, di solito son d'accordo con te, ma stavolta dissento, almeno in parte.
    se il target di quella storia fosse un adulto, o persino un pre-adolescente (10, 11 anni) ti darei ragione. è chiaro che la relazione è malata.
    però.
    se il target è un bambino, ecco, secondo me in quel caso isogna andare con personaggi ipertrofici, per lasciare il segno. qualcosa che faccia passare chiaramente il concetto di fondo (egoismo e ingratitudine = male, altruismo e gratuità = bene), ci sarà poi tempo in futuro per "smussare gli angoli", per far capire che ci sono casi in cui un po' di egoismo è salutare, mentre troppa grautità è nociva.
    ad essere egoisti non lo si impara, lo si nasce. preferisco insistere sull'altruismo e la gratuità.

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  13. Due giorni. Due giorni che voglio dirti quanto mi ha fatto felice 'sto post. Sì, perché devi sapere che a noi questo libro ce l'hanno regalato a un book swap. L'abbiamo aperto. Letto. Messo da parte e deciso che Davide e Alessandro NON LO LEGGERANNO MAI.

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  14. Oh, Sullepunte ha già riportato... beh, mi sa che non è stata debitamente resa edotta del PERCHE' Davide fosse così schifato. Non è talento, è condizionamento parentale a fin di bene!

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  15. Brivido per la schiena.
    Meno male che son cresciuta a suon di racconti mitologici (certo, non é che Medea sia un esempio di madre perfetto...)

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  16. Markino, scusa, ma fosse l'uomo a dare all'albero ok, che un bambino secondo me si identifica con l'umano e non con il vegetale. Così è un prendere aggratis, forse sarebbe stato meglio il dare gratis per far passare il messaggio che dici tu.

    Ladoratrice che non ha idea di come si educhi un figlio e non ha mai avuto a che fare con i nani ma che pensa fortemente che non si nasce egoisti non si nasce cattivi non si nasce in nessun modo, si nasce e basta, tutti uguali e POI si diventa qualcosa.....

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  17. @ladoratrice: hai mai visto un bambino giocare? si identifica con qualunque cosa, la rassomiglianza anatomica è irrilevante ... e comunque non si deve identificare, lo scopo immagino sia presentargli due "tipi" uno positivo ed un altro negativo ... e ribadisco: è chiaro che così come sono sono una forzatura, quei due personaggi; il tutto acquisisce senso solo se inserito in un percorso, dove col tempo, crescendo, gli si insegna che le cose sono più complesse e più sfumate ...

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  18. L'albero pensasse a fare l'albero! Che mi pare un deficiente, scusate! Non a caso il compito di educare NON viene affidato agli alberi. -.-"

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  19. ci ho pensato molto. All'inizio ho pensato che @MarKino avesse sparato una cosa che non sta in cielo nè in terra, ma invece ho guardato dentro di me e negli esempi dei miei nipoti e di figli di amici.
    I bambini nascono con un bisogno totale della madre, e da questo punto di vista SONO egoisti. Piangono e vogliono attenzioni, coccole, tempo speso con loro. Lo pretendono.
    Certo, è un istinto naturale, non posso dire che è il "vero" egoismo, quello dell'adulto, che *coscientemente* pretende che tutto gli sia dovuto, diciamo che è l'istinto inconscio, ma alla fin della fiera l'uno è la radice dell'altro.
    L'educazione dei genitori è quella che corregge il tiro: "fosse per te, pargolo, staresti SOLO in braccio a me, SOLO addosso a me e io dovrei SOLO vivere in funzione tua. STI GRAN CAZZI!"

    Il libro è comunque diseducativo: io avrei dato grosse pedate nel culo al'egoista e avrei tranciato l'albero per farci fuoco nel caminetto. Nessuno dei due mi ispira simpatia, nè vorrei che un nano ci si immedesimasse.

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  20. delicate....che aspetta un nuovo post e ti ricommenta questo riflettendo riflettendo...eh scrivi !December 16, 2011 at 11:17 AM

    leggendo i commenti mi viene un poco da piangere ...il mio piccolo genietto da piccolo voleva ...libertà, libertà, e il primo giorno di school disse alla suora urlando TRE TRE TRENOOOO in pratica voleva fare un giro in treno, e non chiedeva di me, io come l' albero l' ho attirato a me usando tutte le armi...sleali, il seno, i giocattoli, i film, i libri, ma in effetti mi rendo conto che non è la parodia della vita, ora compro casa già pensando agli alberi che ci pianterò e all' uso che ne farò....ma ripensando alla libertà seppur richiesta troppo acerba è pur sempre giusta

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  21. @zion: più o meno quello che intendevo. con l'aggiunta del fatto che, quando vuoi insegnare qualcosa ad un bambino devi prima di tutto sapere CHE COSA vuoi che lui capisca e trovare un modo efficace per veicolare quell'informazione - anche semplificandola un po' perché c'è un tempo ed un modo per ogni cosa (se un bambino mi chiede "quanto fa due più due?", io gli rispondo "quattro", se me lo chiede uno studente di fisica rispondo "dipende da come hai definito l'operazione + all'interno del Gruppo"), per questo non mi scandalizza eccessivamente l'ipertrofia dei personaggi...
    certo poi che se invece vedo un adulto leggere The Giving Tree e commuoversi penso che sia un'idiota.

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  22. Silvia :)
    Viaggiatrice: No! aspetta che rimedio subbito!!
    Lunga: Mi piace "fa più danni della grandine!"
    Mariantonietta: è che a me 'sto albero me le ha sfracassate, varda!

    Giacomo :-D Mi piace che apprezzi i dettagli!
    Ladoratrice: deforestazione per tutti!
    Charis e rabbit :)
    Delicate: che storia intricata...
    Ada: no, non è un caso! :)

    Xanthippe :-D!
    Spicy: si, ci sono anche quelli che ci vedono una metafora cristiana... anche se l'autore è ebreo ;)

    Sulepunte e Boston: ...Ahahah!
    e figurati se il bosto-nano si faceva fregare!!

    Salvietta: Ah, la mitologia greca! Le vere origini delle Sopa Opere brasiliane!

    Matte :-D!

    Kino e Zion: interezzante... disse inforcando gli occhialetti da maestrina ;)

    Il fatto è che nel racconto il ragazzo non è "cattivo".
    Alla fine della storia non c'è nessuna antitesi tra albero generoso e ragazzo egoista, c'è anzi 'sta bella magica armonia dove uno prende ed è contento di prendere, e l'altro dà ed è contento di dare. Il tutto incancrenito, però, senza che i ruoli cambino una volta che il ragazzo diventa uomo, senza che ci sia gratitudine o riconoscimento dei sacrifici fatti.

    Il ragazzo che continua a prendere e chiedere è considerato ok, e l'albero è più che contento di dare.

    Zion: un neonato è la creatura più affascinante, dipendente e vampiresca che ci si possa immaginare: non può nutrirsi da solo, non può scaldarsi da solo, non può muoversi da solo, non ha nemmeno la percezione di sè e del mondo distinti, e la madre è colei che dona, per la gioia di donare, senza riserve... ok, ci sta.
    Ma è un neonato.
    Poi cresce, diventa ragazzo, uomo, vecchio, e nella storia la madre è ancora lì a continuare a rimboccargli le coperte e a farsi usare come zerbino, e lui è ancora lì a tirare le sottane di mammà quando non sa come cavarsi dagli impicci da solo!

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  23. @aliccia: prof. se mi dice che il ragazzo-sanguisuga è OK (cioè non c'è nulla che stigmatizzi il suo atteggiamento come sbagliato), allora ritiro tutto.

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  24. Ridatemi i fratelli Grimm.

    E lo dice una che ha sempre detestato le fiabe, anticipavo sempre il finale alla mia cuginetta quando la sua mamma ce le leggeva alla sera... una vera serial killer di favole! Sì ho appena visto l'ultima di CM...dovevo disintossicarmi un poco, ma non troppo. :-P

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  25. @markino: mi è sparito un commento in cui elaboravo i perché e i percome la tua posizione mi paia comprensibile ma non la condivido e bla bla bla - molti sono stati sviscerati da Alice. Però hai ritirato tutto perché la puntualizzazione di Alice eccetera e quindi tu eccetera. Allora volevo solo citare quello che secondo me era un esempio di quello che volevi tu, cioè il modello ipertrofico che il bimbo segue: la storia dell'estate di S. Martino. Hai questo guerriero fichissimo che torna a cavallo, incontra un paio di personaggi (che sono pallide comparse marginali, chisseli fila) e gli regala mezzo mantello ciascuno. Allora, il suo karma schizza a centomila e ci pensa la natura a sistemare le cose inventandosi uno sprazzo d'estate in novembre. Quindi, generoso a fondo perduto MA premiato E fichissimo. Ecco, questo il bimbo lo segue. Nella storia dell'albero, il bimbo si dice solo "che bello che al mondo ci sono persone disposte a darMI tutto per nulla" e si identifica subito con lo scroccone!

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  26. Me l'avevano raccontata anni fa, questa storia. Non so se potrebbe fartela piacere un po' di più ma ti racconto il finale con cui la conoscevo io. Le storie viaggiano sempre con più versioni...
    L'albero rimane nulla più che un tronco mozzato, appena più su delle radici e del filo dell'erba. Ma arriva l'inverno, e gli insetti del prato non hanno luoghi per ripararsi. Scoprendo quel legno ancora caldo e vitale decidono di trasferircisi. All'estate successiva l'albero è ormai diventato rifugio per tutti i piccoli abitanti del prato, che vivono con lui e cercano ombra tra le fessure del legno.
    :)
    A me, che l'albero generoso (si può ancora definire generosità, la sua?) metteva una gran tristezza, questo finale mi riconciliava un po' con la storia.
    A te!

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  27. "Mi dice che a volte abbiamo paura dei nostri limiti.... io sinceramente non me la sentirei mai di adottare un bimbo senza gambe, ma per fortuna c'e' qualcuno che l'ha fatto, che lo fa, che offre tutto il proprio amore, tutti i propri mezzi.... cosi' come per fortuna c'e' qualcuno che adotta bambini con le bolle nei polmoni, qualcuno che adotta bimbi con la sindrome di down, qualcuno che adotta bambini esposti alle anfetamine ecc ecc..... perche' non e' una questione di "possedere", e' una questione di "donare"."
    Preso pari pari dal blog di due scimmie e un panda
    È così l'amore sei felice di dare non lo fai per avere niente indietro e l'albero è sempre felice.

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edddaì, blatera un po' con me!