Si chiama Jane.
E' una nonna carrozzata, con 3 comode rotelle e un seggiolino.
Abita con il marito in una casa bellissima, piena di ninnoli raccolti in una vita di viaggi, immersa in mezzo alle colline, con un fiume e pure una sorta di laghetto vicino.
Alice, per conto di una associazione, la porta a passeggiare una volta a settimana, per un'ora. Oppure si siedono e parlano.
Ha 3 figli, ha vissuto a Parigi, Singapore, California... ma i ricordi le scivolano via tra le dita, si confonde, dimentica, mischia i lunedì con il 1989, la colazione con la cena.
Le loro conversazioni spesso sono come millemila modificazioni in Matrix: le stesse domande e le stesse frasi, più e più volte, ma ad Alice non importa, anzi, trova che sia rassicurante, e non è poi molto diverso da quel che si fa lavorando con i bambini: mille volte lo stesso libro, cento volte lo stesso nascondiglio, sempre le stesse canzoni manco fossero i tormentoni del villaggio turistico...
E quindi niente, si trovano bene, lei e Jane, ed hanno conversazioni del tipo:
"Ma te sei già venuta a trovarmi, vero?"
"Si, Jane, la scorsa settimana, e quella ancora prima, una volta siamo andate a passeggio, una volta siamo rimaste a chiacchierare nel tuo soggiorno"
"Giusto, giusto... oggi è una bella giornata, dovremmo andare a fare una passeggiata... c'è una bellissima villa qui vicino, possiamo andare a vederla... ma te sei già venuta a trovarmi, vero?"
"Si Jane, la settimana scorsa, e quella ancora prima, una volta siamo andate a passeggio, mi hai portato a vedere una bellissima villa qua vicino, e una volta siamo rimaste a chiacchierare nel tuo soggiorno, oggi è la terza volta, verrò tutte le settimane"
"Che bello, mi fa piacere, ma solo una volta a settimana... è un peccato, non puoi venire di più? Mi stai simpatica, chiacchieriamo bene... Anche perchè sei già venuta a trovarmi, vero?"
"Si, Jane, una volta siamo andate a passeggio, una volta siamo rimaste a chiacchierare"
E via discorrendo.
L'ultima volta, per questioni logistiche (anzi, per disorganizzazioni logistiche), Alice ci è andata con lo Gnomo.
"ok, Gnomo, andiamo da una signora vecchia, che si muove molto piano, ripete spesso le cose e che sta in una casa piena di robe di vetro e fragilissime. Quindi devi muoverti piano, parlare piano, giocare con le tue 4 macchinine e cercare di non fare le frigne per la prossima ora... Probabilmente non sarà divertente, ma poi a casa facciamo il fortino sul divano. Se ti annoi, pensa alle cose che poi farai dopo, dai che ja famo!"
E ce la fecero.
Tranne per quella momento in cui lo Gnomo misteriosamente decise - e forse durante gli anni di terapia si scoprirà pure perchè - di tirarsi giù braghe e mutande per giocare meglio con le sue macchinine.
Sotto lo sguardo confuso e perplesso di Jane.
Alice confida che la demenza senile faccia il suo sporco lavoro e che la signora Jane, la prossima settimana, abbia rimosso ogni traccia dello Gnomo esibizionista.
Alice nonnizzatrice
Sono invece sicuro che la nonna avrà apprezzato!
ReplyDelete---Alex
:) Un pizzico di follia non si rifiuta a nessuno!
Delete😀 mitico, per un attimo ho pensato che foste venuti a trovare mia mamma, ma me lo direste vero?
ReplyDelete<3 Assolutamente! :)
DeleteSe ne dimenticherà dai! :-/
ReplyDeleteOppure sarà una di quelle cose di cui parlerete per i prossimi incontri a venire! =)
Ahaha!! Si... La prossima settimana vediamo che mi dice ;)
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