Dopo una intervista andata male e un po' di disperazione e "tuttoèperdutismo", ce l'ha fatta.
Sarà che, come diceva pure la Mater "oggi è Santa Rita, la Santa delle Imprese IMPOSSIBILI (la Mater è una creatura atea che crede nelle fate, ma all'occorrenza fa finta di nulla e se sfogliando l'almanacco trova qualcosa di utile non disdegna!)
Ora il Grinta ha un lavoro.
E loro hanno una destinazione.
Il futuro profuma di baguette, e Alice già si pregusta nuovamente i tubi del Pompidù.
Alice felice
P.S. che poi, capiamoci, non è ancora quella quella felicità che ti fa saltare e gridare ballare e fare il trenino di capodanno... è quella felicità per cui ti sembra che ti abbiano appena levato 500 chili di cemento dalle spalle e dal plesso solare; quella felicità per cui ti rendi improvvisamente conto di essere stanca stanchissima, e sai che, non ora eh, non ancora, ma tra poco puoi dormire; quella felicità di quando stai con le spalle strette e il collo incassato ma non te ne accorgi fino a quando all'improvviso non ti distendi, e sei ancora tutto dolorante e pensi: "Ah, cazzo, come sto meglio ora".
Ecco.
Così
Grande Grinta!
ReplyDeletePfeeeeew! Evviva!
ReplyDeleteMa vieniiiiii!
ReplyDelete^_^
Hip Hip Hurrà!
Le orecchie erano incrociate, e pure le dita... per quello non potevo scrivere. ;-)
Io ti leggo sempre senza (quasi) mai commentare e a volte mi sembra di essere una ladra di emozioni!
ReplyDeleteNon ho niente di speciale o di particolarmente arguto da dire, solo che sono contenta per voi! Buon futuro ritorno al di qua dell'oceano!
Marina
Ullallà!
ReplyDeleteBien fait! Bravo Grintà e vive la France :)
---Alex
Cara, i santi di oggi sono due Desideri tutti e due francesi, ecco un altro segno. (In realtà siccome devo studiare prendo al balzo l'idea della Mater e mi guardo l'almanacco. Anni fa senza accesso a internet pur di non studiare si piegavano i sacchetti del supermercato e si lavava lo scopino del cesso.)
ReplyDeleteEvviva!!!!!!
ReplyDeleteOra respiriamo tutti e, a parte Fiona, i bimbi amici del rabbino, la relativa vicinanza alla famigliaglutenfree dello Gnomo, sono felice che torniate da questa parte del mondo e soprattutto che siate più sereni.
ReplyDeletePS non per farmi gli affaracci vostri, ma per quanto possiamo stare sereni questa volta?
Evviva!!!
ReplyDeleteE saluta tanto Emmanuel e Brigitte, che di politica non ci capisco niente ma a vederli son proprio carini!
Bravo il Grinta! Felicissima per voi! Noi vi aspettiamo in Bretagna, la stanza c'è e il treno sapete dove si ferma! Pietro ancora adesso quando passiamo di li dice.... Da qui è partito lo gnomo!
ReplyDeleteAnche noi siamo un po' in questa fase in cui nel giro di 1 mese potremmo andarcene dall'altra parte dell'oceano! Congratulazioni a voi comunque!
ReplyDeleteBravissimi tutti, siete davvero in gamba, l'unione fa la forza!
ReplyDeleteQuella che descrivi è la felicità migliore perché nasce dal paragone con qualcosa di negativo e opprimente: i trenini di Capodanno sono tristissimi :-)
ReplyDeleteFelice di sentirti così contenta per il vostro ritorno in Francia!!
ReplyDeleteOra puoi tirare un sospiro di sollievo e rilassarti un po' :-D
che bello alice!!!!! aspettavo con trepidazione questa notizia! (immagino voi, poveri!). ci sarà un termine, questa volta, al vostro soggiorno parigino? noi vi torniamo a trovare eh!! basta che cambiate casa: la scala assassina non si affronta! ;)
ReplyDeleteun abbracciooooo
Grazieee!! A tutti! È stata un po' lunga ma ce l'abbiamo fatta! Questa posizione a Parigi del grinta sarebbe nel pubblico, indi, come dice lui: "il primo anno devo evitre di uccidere qualcuno... poi dopo il primo anno pure se mi metto a fare riti satanici sulla cattedra non mi leva nessuno! " ;)
ReplyDeleteD'altro canto, potrebbero ritornare le fregole da viaggio, certo... ma questa è la prima volta che saranno in un posto dove, se vogliono, possono restare. E son cose!! Ed ovviamente vi si aspetta tutti, con baguette e croissant, quando passate da lí!
Ulalalala che notiziona!
ReplyDeleteti leggo, e sono contenta per te.
ReplyDeleteE per il Grinta e lo Gnomo.
Ma soprattutto per te, che sei una donnina forte come poche.
A distanza di anni, ti leggo ancora con le lacrime agli occhi.
E non so perchè Alice, ma mi fai piangere, sempre.