Una delle robe che un po' mi manca, qui in terra ammericana, è guidare.
E così mi consolo propinandovi un post in stile revival, uno speciale di rieducational channel intitolato "Metti un Alice sul motore"
Quando Alice prende la patente, a 18 anni spaccati (dopo aver dilapidato tutti i suoi averi in una scuola giuda di ladroni, aver cambiato posto ed essere finalmente riuscita a parcheggiare nonnostante l'unto e scivoloso sudore che le imperla la fronte, le mani e ovviamente le ascelle durante l'esame di pratica) le viene dato in eredità un prezioso cimelio di famiglia, un gioiellino uguale uguale a questo.
Un 112 rosso fuoco, che era di proprietà dei nonni, e che ha la sua stessa età anagrafica. E infatti lei si ricorda benissimo i viaggi fatti su quel sedile posteriore e si rivede, piccina piccina, ma già spaccamarroni, giocare con i deflettori e con l'accendisigari!
Il 112 (che, come tutte le macchine del ramo materno aveva sicuramente un nome, ma al momento non me lo ricordo... chiamiamola Pippa) è passata dalle mani amorevoli e premurose dei nonni a quelle un po' più pacioccose della zia (che ci ficcava gli incensini nel posacenere per renderla un luogo di meditazione e pace spirituale) per poi cadere in zampe indubbiamente vandaliche, le MIE.
Dopo nemmeno una settimana dalla voltura (altro salasso) sulla macchina si cominciava a creare una sorta di caos primordiale dal quale, è certo, sarà pure nata una qualche silenziosa forma di vita protozoica o scarafaggifera...
La Pippa conteneva un quantitativo di briciole tale che pareva una spiaggetta di Milano Marittima.
La Pippa non aveva ovviamente uno stereo, ma la sua padrona aveva comprato apposta per lei un mangiacassette, aveva sparpagliato in giro per ogni orfizio cassette e pile, aveva creato ragnatele di nastro magnetico in giro per il micro abitacolo (perchè ovviamente il mangia cassette ha cominciato a mangiarle, le cassette, il bastardo) e girava pericolosamente a piede libero per le strade della città cantando a squarciagola, saltellando sul sedile e facendo pericolosamente beccheggiare il minuscolo veicolo, che pareva una coccinellona ubriaca e schiamazzante.
La Pippa era vecchia, e quindi particolarmente capricciosa. Non le piaceva viaggiare col freddo e durante i geli torinesi, (ovvero da ottobre fino a marzo) lei cominciava a scioperare e a fare la ritrosa. Capace che si faceva insultare per 20 minuti prima di decidersi a tossicchiare, scatarrare e infine partire con uno strattone scocciato. Quasi sempre.
Capace anche che avesse i pistoni girati e la cinghia al contrario e non partisse proprio eh!
La Pippa però aveva classe, era sempre riconoscibile, e questo faceva sì che alle volte poi ci si ritrovava appiccicato al tergicristalli un bigliettino di qualche amico che l'aveva riconsociuta e salutava... (robe tipo: "Ciao ALice! Lo so che sei te, perchè solo te hai una macchina così lurida e ridicola... o ancora "Madre mia, Alice, ma ancora vai in giro con 'sto catoricio? Regalalo a Paolino Paperino!") e soprattutto era pratica, perchè per chi (come la padrona della Pippa) è geneticamente inadatta a ricordare dove ha parcheggiato, beh! Trovare un reperto archeologico come la Pippa in mezzo a Punto, Panda Fiesta e compagnia bella era sempre facile facile!
Poi però ad un certo punto la Pippa si è stancata. E ha deciso che era il momento di finirla.
Lo ha deciso alle 6 del pomeriggio di un giorno settimanale, su una strada ad alta percorrenza dalla parte sbagliata del Po (io ho ancora degli incubi ambientati in Corso Casale), ad anni luce da casa... e per merito suo quel giorno Alice ha bloccato il traffico di una nevralgica arteria stradale e ricevuto tanti di quei vaffanculo che quasi quasi le veniva da piangere abbracciata ad un tiglio.. e l'ultimo vaffanculo (effettivamente un po' a ragione) è giunto dal babbo, che è venuto a raccattarla, ha spinto, sbuffato e scalciato per accantonare Pippa contro un tiglio (quello sotto cui la padrona voleva piangere) e l'ha riportata a casa ancora in stato confuzzionale.
Però la Pippa, prima di morire, è andata in giro per le nottate torinesi, ha marciato saltellante con il baule pieno di libri per bambini in giro per le biblioteche e i parchi... ed ha persino accolto con pazienza un amorevole, ingombrante e bavoso quattrozampe (non il Grinta! Eh!)
Dopo la Pippa, ed un breve momento di lutto, è arrivato Cat, ovvero il Catorcio.
Cat era il fiorino del panettiere.
Quello in cui lui portava le pagnotte tutte belle infarinate.
Cat faceva così schifo che il panettiere, per pietà e per amore, lo ha regalato ad Alice dicendole: "Guarda, basta che paghi la voltura".
E così Alice ha pagato, ed ha avuto un nuovo destriero.
Ma le avventure di Alice e Catorcio ve le racconto in un altro post... che secondo me vi siete già addormentati sul computer un paio di righe fa...
Alice guidatrice
ma no che non mi sono addormentata :-)
ReplyDeletea perte che sto cucinando per un catering, domani.
il post è così carino, mi ha fatto venire in mente tutte le mie vecchie auto.
essì, il gelo torinese dura proprio da ottobre a marzo.
facciamo anche aprile, va'.
;-)
sei spadellante fino a tardi?
ReplyDeleteChissa' cosa prepari di buono...
Quindi nel prossimo post ci saranno un po' di quelle foto che mi fanno iper-salivare sulla tastiera?!
Ho gia' l'acquolina!!
Alice sbavatrice
Devo dire che il mondo dell'automobile al femminile è tutt'altro che noioso... Il verso maschile identifica l'automobile in una gretta accozzaglia di tecnologia che viene ricordata solo per le vicissitudini legate alla velocità, alle lussureggianti storie da sedile posteriore e ad incidenti evitati in mirabolanti curve. L'automobile al femminile è invece molto serena anche nelle sue disavventure e molto ironica. Ciao
ReplyDeletePS: Ho deciso che "linko" il tuo blog così non ti perdo.
oh bhè, devo dire che il fiorino del panettiere era il massimo! ci potevi portare gli amici nel retro...
ReplyDelete;)
(anche i miei nonni avevano una 112. per fortuna era già passata all' aldilà quando ho preso la patente io!)
ps. è una "fatica" lasciarti i commenti...tra pwd, paroline magiche e...errori ogni volta (i miei)
La mia prima macchina era la PANDA BIDE' della mamma. Una panda dall'inverosimile color pisellino novello-cacchetta di piccione, da cui il nome BIDE', alla maniera franco-cuneese.
ReplyDeleteChe ricordi...
E poi la cinquecento (nuova, ahimé) bordo' che mi fece passare indenne i primi anni di università tra campagna e città...Ma della cinquecento bordo' non conservo buoni ricordi.
Era la mia machinetta preferiterrima e ha subito 7 e dico 7 incidenti che l'hanno alla fine demolita...e io non ero mai sulla macchina....parenti serpenti!
Io la patente l'ho presa tardi: 28 anni. E questo la dice lunga sulla mia abilità. E la mia prima macchina era proprio un cessetto. Una 126 color giallo cacarella.
ReplyDeleteRaccontaci anche di Cat, dai!!
Ania: In effetti, altro che tecnologia! Son quasi sicura che il motore del mio 112 funzionasse con 2 cricetini su una enorme ruota... quanto alle torbide storie sul sedile, tra le bave del cane e il pattume non c'era oggettivamente spazio per amplessi focosi (ma poi, dentro un 112 non ce la farebbero manco due nani contorsionisti!!)...
ReplyDeleteMa direi che anche io tuo "salottino ambulante" e' ben fornito! (Nel caso non si notasse ti ho letto e rivoltato il blog come un calzino ;} )
Dancin: non sai quanti clandestini hanno sbatacchiato la capoccia in quel retro incasinato!
Blogspot e' un po' tritamarroni, lo so... io in compenso impazzisco tutte le volte per ritrovarti, e immancabilmente vado da un certo Pablo, che ha un blog col tuo stesso titolo!
Mcblue: la panda BIDE' quasi quasi te la invidio, eh!
Ada: la 126 era la macchina che aveva la mia mamma quando ero piccola (si chiamava Camilla, credo, o Carlotta) mi piaceva cosi' tanto, era come stare dentro un barattolo. Comunque a tra poco le avventure di Catorcio, che e' stato anche un po' colpa sua se mi son ritrovata il Grinta!
ciao alice, grazie per le angurie!
ReplyDeletenoi qui a los angeles ci siamo smaronati a guidare tutti i giorni almeno un paio d'ore. Cioe', diciamolo, due palle!
...e anche oggi sono al terzo tentativo, che mi è saltata pure la connessione nel frattempo...vabè. vado a vedere che faccia ha sto pablo, se lo trovo. è simpatico almeno?
ReplyDelete;)
Vale: che piacere vederti, Siora Strasioman
ReplyDelete:)
DancinFool: In realtà il tipo non scrive ha scritto solo una manciata di post un sacco di tempo fa e ha un po' la faccia da nerd...
che dici, gli lasciamo un messaggio?