Sunday, June 29, 2008

domani sposi

Alla Suplì, alle volte, capita di attaccare bottone con personaggi particolari.
Un paio di settimane fa era comparsa al terzo piano Yogirl, che non è un parente di Yoghi l'orsetto ma una coetanea italiana, approdata qui perchè innamorata di un'ammericano, che fa-faceva-forse continuerà a fare- la maestra di yoga.
Yogirl è buffa, simpa e chiacchierina, e così mi racconta che con il suo Yoboy (che non fa yoga, ma per coerenza lessicale lo chiamiamo così) han deciso di sposarsi, che sennò le tocca tornare in Italia in fretta e furia.
Abbiam trascorso mezz'ora a disquisire di matrimoni da "green card", di suggerimenti su social security numer e tasse per il dipartimento dell'immigrazione ammericano...
Poi lei e Yoboy sono scappati a compilare torri di certificati, dichiarazioni e moduli (almeno un ettaro di foresta amazzonica ora porta sopra la firma di Yogirl e Yoboy).
Oggi Yogirl ripassa dalla libreria, e mentre le racconto un paio di libri lei mi racconta che domani si sposa.
C'è proprio domani domani.
"Vuoi venire? Alle 13.30, al municipio di Brooklyn!"
"Orko, certo che vengo, è il mio giorno libero! Porto il riso, ti va bene il parboiled? Ma posso venire anche da sciancata sciattona, vero?"
"Eccerto, dai, che poi allora andiamo a berci qualcosina..."
Così domani ho un wedding.
Il mio primo wedding in suolo ammericano.
Non proprio un classico wedding, credo, ma chissene.
E il Grinta, sebbene perplesso, ha deciso di accodarsi pure lui.
Ah, e poco fa arriva il seguente messaggino:
"Ciau, sono Yogirl, ci si vede domani... se vuoi farmi da testimone portati il passaporto!"
!!!
Mi sa che domattina quanto meno mi tocca strapparmi un paio di sopracciglia e buttare la faccia nella trusse... che mica posso fare la testimone combinata come una scimmia stropicciata!!
Alice celebratrice

(p.s. indovina indovinello... cosa riceveranno gli sposini come regalo?)

Saturday, June 28, 2008

puffo sindacalista al lavoro

PRIMA PARTE
Ore 9.00, nello schifoso e polveroso magazzino della Suplì.
Il super manager, che in genere non mi parla e non mi saluta (trattamente che viene riservato alla maggior aprte dei lavoratori) mi sta venendo in contro FISSANDOMI NEGLI OCCHI
Orco... ho fatto qualche cazzata?
"...Ho una proposta da farti"
Si. Ho fatto qualche cazzata.
E comunque almeno ciao e buongiorno lo puoi dire, super cafone...
"Dimmi tutto!" (Con tono tra l'isterico e l'entusiastico)
"Ti ricordi di quei giorni iniziali che non ti abbiamo pagato? Che ne dici di prenderteli la prossima settimana come giorni di vacanza? Puoi stare a casa e noi ti paghiamo, e così li recuperi"
"Resto a casa?"
"Sì"
"E mi pagate"
Smettila di ripetere quello che dice, che poi se ne accorge che sei pirla...
"Si"
E che cazzo me ne faccio di una settimana di vacanza ADESSO?
"Waaaaaooo! Grazie! Che beeello!"
Ma porc... nonononooo i giorni li voglio per andare in Italia, a natale, mica adesso!!
Sei una pirla. Perchè hai detto sì?! Bastava dirgli no grazie. Ce la fai a dire No, thanks? O devi andare a studiare alla cepu assieme a del Piero?!


Pausa.
Ore 12.00
Telefonata con Il Grinta.
Training autogeno, con il Grinta che mi dice parola per parola cosa dire al Super manager per fare marcia indietro...
"Non dirgli che vuoi le vacanze a Natale, che poi magari si scazza... digli che le vuoi conservare, o almeno fattele dare ad agosto, quando vengono gLi amici a trovarci... dai che ce la fai, daichecelafai, daichecelafai"
(Il Grinta è consapevole della mia completa, totale e irrimediabile incapacità di contrattare, farmi valere o ancora peggio rivendicare diritti nel mondo del lavoro... ci lavoriamo sopra da anni, ormai...)

SECONDA PARTE
Ore 14.00
Iperventilando, con le mani sudate e sentendomi già una merda scendo a cercare il Super manager al primo piano
"Ciau collega del Primo Piano, hai visto Super Manager?"
Collega del Primo Piano: "E' lì. Ma al posto tuo non gli andrei vicino. E' di cattivo umore"
Occazzo.
Andiamo via. Lasciamo perdere. Dai che non è male avere la prossima settimana di vacanza, possiamo sempre...
No. Adesso andiamo lì e gli parliamo.
(Non so se ci fate caso, ma quando mi impanico inizio a parlare con me stessa AL PLURALE. E' un chiaro sintomo di schizzofrenia da ansia... poi passa eh)
Vado, vado, vado, sto andando... sto andando, orco, son già arrivata.

"Ciau Super menager, so che sei indaffaratissimo, ma... vedi io sono tanto tanto contenta se mi dai la prossima settimana libera, davvero davvero, ma mi piacerebbe, magari, se non è un problema, e non disturba troppo ma la pianti??? conservare questi giorni liberi per NATALE, quando vorrei tanto andare in Italia a mangiare il panettone e il pandoro con la polverina, e..." fermati, parli troppo, fermati...

Super manager sgrana gli occhi: "Natale?"
Natale? Oddio, chi ha detto Natale? Io? Cacchio, dovevo portarmi giù il foglietto con le frasine del Grinta...
"Natale, no? Magari Capodanno? No?"
Zitta, zitta!!
"Noi non diamo ferie durante ottobre, novembre dicembre... è il periodo di maggior lavoro..."
"Certo, certo, Super Manager, hai raggione... magari gennaio? Febbraio?"
Ma la pianti di tirarti la zappa sui piedi?? Stai zitta
"..."
"..."
resta zitta, guai a te se fiati
"quindi vuoi conservare i tuoi giorni liberi"
"eh"
"..."
"..."
"ci penso"
"certo certo Super Manager, e comunque se è un problema io i giorni li prendo la prossima settimana, e in Italia ci vado a marzo, o ad aprile, per le colombe e gli ovetti di pasqua, che son buoni pure quelli...."
Smidollata

Alle 17.30 la telefonata di Super Manager è stata la seguente:
Va bene, conserviamo i giorni per vacanze future. Su Natale ne riparliamo. Magari riusciamo ad accordarci. Click.
(che qui ciao al telefono non lo si dice mica, che il tempo è prezioso)
"Chedavvero?"
Che parli a a fare che ha già attaccato e non ti sente!!


Oggi io e il Grinta festeggiamo la mia eroica impresa e il mio indiscusso successo come sindacalista di me stessa facendo scrocchiare sotto i denti due Cremini al cioccolato... festeggiate con noi!

Alice trionfatrice
(scritto largo, che fò un po' la sborona...)






Friday, June 27, 2008

dance dance dance

Bello farsi quattro salti con qualcuno...
Voi dove vorreste zompettare?
vi auguro un weekend ballerino, vè!

(Nel video io sono la seconda scimmia urlatrice a destra,)
Alice danzatrice

una virgola in più verso l'ignoto

PREMESSA:
Ho un'amichetta (greca) che sta sbattendo le capocciate contro gli spigoli del suo monolocale da circa una settimana.
Si sta preparando per il SAT, che non è il test di "Specializzazione in Atroci Testate", ma bensì un pallosissimo quiz che devi dare prima di iscriverti a qualsiasi facoltà. Un super misuratore di intelliggienza e arguzia, con domande per tutti i gusti.
E l'amichetta è terrorizzata, perchè è da tantissimo che non studia e che non legge manco il bugiardino dell'aspirina, e, dice lei, "dopo 5 minuti che leggo il mio cervello fluttua via, perso nel mondo dello shopping o del cibo".
Oggi, giusto per sfizio, ho preso uno dei tomoni su cui lei suda e agonizza e ci ho dato uno sguardo.
Piccolo. Uno sguardino. E l'ho preso in prestito.
E' che la parte di matematica mi pareva tanto una sequenza di giochi da settimana enigmistica, e così ho deciso di far sgranchire un po' il mio neurone, che è tanto che pisola e impigrisce tra la ruota da criceto e il dondolo da canarino.

IL FATTACCIO
Oggi io e il Grinta andiamo al parco.
Lui con le sue solite scartoffie, io con il tomone dell'amichetta mia sotto il braccio.
E mentre barboneggiamo, incuranti delle minacciose palle da baseball che ronzano sibilanti attorno a noi..
"Che ffai?"
"I giochini della Giusi della settimana enigmistica"
"ma va là, ddai, che fai?"
"Senti, sono nel pieno di un complicato enigma matematico, lasciami stare.. non devi studiare te?!"
"Ddai daai fa vedere, che ti aiuto!"
Il grinta acciuffa il libro.
Iniziamo a farli assieme.
Ad un certo punto, ci troviamo davanti alla seguente operazione:
0,23 moltiplicato 7
"Eh..."
"Mbè? Calcolalo, no?"
"Ehee... sarà 1,4 e qualcosetta..."
"ma come qualcosetta! Fai il conto!"
"massì, ma uffa, c'è la virgolina, e i numeri dopo la virgolina mica s'offendono se anche non li conto bene, che tanto son piccini..."
"..."
"..."
"Eccerto. la virgolina è il punto estremo, il confine tra il certo e l'ignoto!!"
"Bravo."
"Le colonne d'Ercole che delimitano il mare della tua ignoranza: le virgolinee!"
"uff..."
"... Dopo la virgolina sappiamo solo che, forse, c'è qualcosina..."
"Son piccole certezze, no?? "
"Amor mio, è ora che te ti lanci nel mondo torbito, promisquo e trasgressivo che si cela oltre le virgoline"

E così, alla mia veneranda età, ho rispolverato il programma didattico della quarta elementare.
Ora le colonne d'ercole della mia ignoranza sono molto più in là:
nella zona delle divisioni con virgoline (un mondo di perversioni indicibili...)
Alice svirgolatrice

Thursday, June 26, 2008

Milady sono io

La suplì (che sta per superlibreria) non ha un cesso.
O meglio, ce li ha, ma non per i clienti.
Perchè mentre i tre piani della Suplì sono tutti chic, con scaffali in legno vecchio stile, faretti e luci studiatissimissime, che creano coni luminosi e ombre voluttuose, poster decorativi e scalinate da reggia imperiale, il magazzino, il deposito e gli spogliatoi sono come le fogne di Budapest. Ci sono i tubi e i cavi che scorrono sul soffitto grigio, bagarozzi dalle dimensioni di roditori e, meraviglia delle meraviglie, nella Break Room c'è una grata nella quale due piccioni linfomani hanno approntato il loro nido d'amore. truuuu truuuu dice lui. cruuuuu cruuuu sussurra lasciva lei. tutto il giorno. Tutti i giorni.
Qui, nelle tenebre pulciose, ci sono gli "spogliatoi", con dei cessi tristi e grigi.
Ora, talvolta capita che un cliente faccia la fatidica domanda "Do you have a restroom?"
E allora uno, prima di rispondere, deve attenersi alle strette indicazioni che sono giunte dall'alto:
No cesso per nessuno ad eccezione di tre specifiche e eccezionali categorie:
donne incinta a cui si sono rotte le acque,
bambini al di sotto dei 36 mesi tendenti alla stitichezza, con un improvvisa neccessità di evacuare,
anziani con catetere intasato.
Solo in codesti casi si è autorizzati a scortare personalmente il soggetto giù nella terra di nessuno, piantonando l'ingresso del cesso e facendogli da scudo umano contro i bagarozzi più grossi.
Da un paio di giorni a questa parte, il compito di cicerone del basement, tocca sempre a me, quindi penso di avere il diritto alla nomina di "Madama Protettrice degli Incontinenti Urgenti".
E ora che ci penso vado a far pipì...
Alice urinatrice (che pisciatrice non è fine, e poi ci arrivano gli zozzoni con le chiavi di ricerca strane)

Wednesday, June 25, 2008

risveglio animale

Sono le 5. 25 del mattino, ora di niu iorc, e se la sottoscritta è in piedi è solo perchè si è svegliata, a quest'ora cretina che più cretina non si può, massacrata di ponfi, gonfia come una pignatta e con gambe, spalle, braccia e faccia ricoperti di pizzichi.
Insomma, credo che un branco di zanzare in gita mi abbia eletto ristorante della serata.
Che io già non è che abbia chissà che tendenza al risvegliarmi come Heidi o Candy Candy, tutta zucchero e gioia di vivere... se poi però pure il karma ci si mette contro... finisce che faccio così:



Alice massacratrice

Tuesday, June 24, 2008

brum brummm

PREMESSA
Se ho latitato per un po' di giorni dal bloggo è perchè, sommato al duro e arduo lavoro della suplì, ho dovuto far fronte ad un esplosione di vita sociale:
c'è chi parte, c'è chi va, ci sono i compagnucci del Grinta che festeggiano selvaggi... insomma, la sera si tira tardi nella città delle lucine e la mattina si va a lavorare con le occhiaie da panda e la faccia stropicciata.
E' che ad ammazzarmi fisicamente non è tanto l'uscita goliardica e lo sbevazzamento in se' quanto il ritorno a casa, che è roba che manco quello sfigato di Ulisse può capire.
Dopo mezzanotte la metropolitana si trasforma in un mondo surreale, e il solito viaggio di un'ora si trasforma in una e mezza, due, alle volte pure 2 ore e passa trascorse ad aspettare o a ciondolare sui vagoni nel sottosuolo, in una caldo appiccicaticcio, con la ciucca che diventa improvvisamente triste o nauseabonda.
PRIMA PARTE:
L'altra sera, vista l'ora tarda, visto che eravamo in centro, nel cuore pulsante della città delle lucine, io e il Grinta abbiamo avuto un'idea lubrica & viziosa:
"Prendiamo un taxi?"
"eeh... ma quanto costerà"
"Boh, mica più di 30 dollari... però in mezzo'oretta siamo a casa!"
"FACCIAMOLO" grida la sottoscritta, già esaltata perchè un'ora di sonno in più sembra una roba ficherrima.
"Allora fermo un taxi?"
"Certo. Assolutamente. Eccheccavolo, siamo a niu iorc, dobbiam pure provarla quest'esperienza del taxi!"
Ci mettiamo in mezzo alla strada.
Le regole del gioco sono semplici: dobbiamo avvistare, in questo fiume di macchinine gialle, una macchinina gialla che abbia la luce accesa, ovvero che sia libero.
Facile.
Che cce vò.
E dopo che, per moltiplicare le probabilità di successo, i due:
si dividono ad un incrocio,
si sbracciano in mezzo alla strada,
rischiano di essere spiattellati da autisti assassini,
si procurano una paralisi al braccio a furia di tenerlo alzato e sventolante,
si ritrovano con le dita blu a causa della circolazione sanguigna severamente dannaggiata...
dopo circa 30 minuti...
...
...
I prodi eroi si rompono i marroni e con la coda tra le gambe prendono la metropolitana. Che tocca aspettarla, ma almeno non rischi di essere investito durante l'attesa.
La mia nuova teoria al riguardo e' che per prendere un taxi a niu iorc devi essere una super fica di sex & the city o un supereroe all'inseguimento del cattivo. Essendo io e il Grinta solo due balenghi malvestiti, nemmeno i taxisti bengalesi erano interessati a tirarci su.
SECONDA PARTE:
Eppero' ieri sera, mentre a tarda notte ci stavamo avviando alla fermata per il nostro solito pellegrinaggio in metropolitana, un taxista parcheggiato mi guarda nelle palle degli occhi e mi fa segno. Mi fa segno davvero. Mica di andare a cagare, ma di salire!
Guardo il Grinta e in un secondo, gongolati e emozionati, siamo sui sedili in finta pelle di Habib, il nostro mago del volante.
Ora, sara' che dopo 6 mesi 6 che non salivo in macchina non ero piu' abituata...
sara' che qui hanno il cambio automatico...
sara' che hanno una guida all'americana, che vuol dire very very sportiva, tutta a zigo zago con sorpassi un po' alla cazzo...
sara' che sui ponti lunghi lunghi, sembra quasi che questi macchinoni possano spatarrarsi da un momento all'altro...
Sara'.
Ma mentre io sperimentavo un picco di serotonina e adrenalina e stavo con la testa fuori dal finestrino come i cani, pensando "Maro', devo assolutamente rifarlo!", il Grinta, che aveva allacciato tre cinture di sicurezza, stava inchiodato nel sedile, con una faccia bianca da Pierrault, tentando di non guardare la strada che gli faceva impresiun.
20 minuti e Habib ci ha scaracchiato sotto casa.
Indimenticabile. Grazie Habib.
CONCLUSIONE
"Dobbiamo rifarlo!" e' il grido della sottoscritta, invasatissima
"Si... magari piu' avanti..." e' il ponderato commento del Grinta.

Alice viaggiatrice (SU 4 RUOTE!)

Monday, June 23, 2008

intimità

"Ho fatto una lavatrice"
"Bravo"
"e ho buttato quelle tue orribili mutande che non si possono nemmeno guardare, quelle che se le vedesse il tizio di C.S.I. ti prenderebbe per una tossica all'ultimo stadio, quelle che probabilmente saranno appartenute ad una scimmia del pleistocene tanto erano vecchie, quelle che la buoncostume stava cercando da circa un paio di anni quelle.."

"... non è sufficiente dire che hai buttato le MIE mutande che non TI piacciono?"
"NO. No. NO" Prosegue invasato "Quelle non erano mutande. Erano insulti al mondo visivo. E ora che ci penso ci sono un sacco di altri insulti nel tuo armadio. Vado a cacciare nell'immondizia un altro po' di schifi"
"E io allora adesso ci scrivo un post!"
"Brava, brava, lava i panni sporchi in pubblico... io vado a sterminare quelle cose immonde..."
Ed ora scappo, vado a proteggere il mio innocente abbigliamento intimo!!

(che tra l'altro mica è fatto di roba chissacchè... solo che sono le mutande regalatemi dalla nonna, e son un po' vecchiotte, e magari un po' slabbrate...)
Alice smutandatrice

affinity

Per celebrare l'inizio delle vacanze del Grinta, che oramai non ha più una mazza di niente da fare, siamo andati al cinema.
Abbiamo deciso per qualcosa di intellettualmente affino.
E ci siamo ritrovati in una sala con altri 6 sconosciuti affini a guardare questo:



E, visto che il e il Grinta siamo affini e tra noi c'è affinità, il prossimo cinemino intellettualmente affino sarà inevitabilmente questo:



Alice affinatrice

Sunday, June 22, 2008

recuperiamo

Ok, faccio finta di parlar di qualcosa di serio.
Parliamo della Fallaci.
Nel magazzino del libreriasuperfica ci sono torri di libri della Fallaci.
Ci si può giocare come con i Lego. Anche perchè gli ultimi tre, quelli definiti "la trilogia dell'arteriosclerosi rancorosa" sono pure con le copertine monocromatiche: una gialla, una rossa e una blu.
Ci potrei giocare a Majong.
E se li uso come mattonelle potrei ricorire l'intera superficie della supermegalibreria, che proprio piccola non è.
Perchè la Fallaci, quando era in vita, veniva alla supermegalibreria.
La Fallaci, quando era in vita, era il terrore della supermegalibreria.
Perchè era acida e cattiva.
Se io ancora oggi scendo sotto nel magazzino, vado dal responsabile del settore "giornali in italiano" e gli grindo "Oriana Fallaaaaaciii" lui trema e rischia un attacco coronarico.
Perchè l'Oriana voleva qualcuno che le portasse il giornale a casa la mattina (oh, abitava a qualche isolato eh, mica a Boston!).
Presto.
E hai voglia a spiegarle che la libreria non faceva servizio a domicilio.
Lei non voleva sentire ragioni, così alla fine, il povero omino dei giornali si era arreso, e l'Oriana era l'unica megera che riceveva a casa la sua pila di giornali e riviste.
Ma aveva comunque e sempre qualcosa da ridire, e per esempio si incazzava se il povero sfigato che doveva farle da servo consegnatore era sempre lo stesso commesso, chè lei voleva vedere facce nuove. E non dava la mancia. E non dare la mancia qui è davvero davvero grave e brutto e male. Che qui puoi pure essere un assassino sgozzatore massacratore di donne incinta... ma la mancia la dai, che la danno pure i morti di fame, la danno i barboni, la dò addirittura IO!
Insomma.
La Fallaci, da vecchia, nella vita di tutti i giorni, era una stronza.
(La Fallaci, da vecchia, pure nelle sue dichiarazioni da bombarola e nei suoi ultimi libri rancorosi era una stronza. Sembrava Calderoli in versione anziana e femminile).
E io mi chiedo come è possibile che una che si è girata il mondo, è andata a a fare la giornalista sul fronte in Vietnam, si è beccata pure un po' di mazzate durante la strage di studenti manifestanti in Messico, possa smenare i coccomeri al prossimo perchè a portarle i giornali pretende sempre qualcuno di diverso...
Se da vecchia divento così, per favore, finitemi voi e donate i miei organi al museo di scienze naturali.
Alice Sfallaciatrice

Friday, June 20, 2008

Grinta Plenty great moment

Oggi il Grinta ha avuto il super esame. La prova del sapere, il test della Sacra Sfinge Economika. Se è andato bene resteremo qui per i prossimi 4 anni. Se il Grinta ha ciccato ritorneremo a casa con le valigie di cartone.
Ma il Grinta oggi è stato molto soddisfatto della sua performace. Ha saputo frullare per bene i suoi neuroni, e ha deposto nero su bianco un frappè di intelligenza e intuito matematico.
Quindi noi festeggiamo.
E ce la godiamo a sciaquabudella.
Suocero? Già lo so che ti chiedi quando avremo i risultati veri e definitivi, che mi pare di sentirti in diretta... te lo dico subito, è una roba complicata, anzi, complicatissima.
Perchè i compiti dei super cervelloni vengono corretti da 4 grandi Maestri del Sapere, che al momento sono sparsi ai 4 angoli del globo a seminale germogli di scoperte... chiamiamoli i 4 saggi.
Quando il Saggio del Fiume, il Saggio dei Monti, Il Saggio del Mare e il Saggio del Bidè (lui è quello che conta un pochino meno) avranno corretto i test, un'onda energetica diraderà una mail di luce in giro nell'università che illuminerà i promossi e incenerirà i bocciati.
E allora sapremo.
Nel frattempo ce la spassiamo alla grande.
Io e il Grinta-Plenty.

Ma qui urge una digressione.
Perchè va detto che questo blog viene alle volte visitato anche da un paio di super-cervelloni della Super Università. Che se lo leggono usando il traduttore di Google (e il risultato è una lettura moooolto surreale!).
Il traduttore di Google traduce il Grinta con:
El Plenty.
Per questo oggi il Grinta è andato al suo super esame esibendo suddetta mìse:




E un grazie a Super D. nostro angelo custode, che ha espressamente commissionato la seguente maglietta come regalo per il Plenty!!

Alice &
Super Plenty, felici e contenti

Tuesday, June 17, 2008

sleepy moment

Se i miei due giorni liberi li passo a svaccare e a dondolare tra il letto e il frigo non è a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e- perchè son pigra! Solo che, per riposarsi, non c'è miglior posto di casa...
Video esplicativo qua sotto:



Le ochette sculettose però le ostracizzo..
Alice pisolatrice

tiro la catena e...

Ada mi ha lasciato un compito difficilierrimo.
Una roba che probabilmente non riuscirei a fare manco in 10 anni.
Ma ci provo.
La catena di San Piripicchio vuole che vengano elencati 5 libri e film che hai amato di più tra tutti...
Parto con i libri. Che però qui dire "5 libri più amati e basta" era troppo generico:mi necessitava un ulteriore restringimento del settore, e allora ho deciso di pescare nella memoria e di tirare fuori un paio di titoli che fan parte delle mie fondamenta di carta, via.
Pronti per un tour nella narrative del pleistocene?
Allora vado in ordine cronologico, eh...

Un libro che ha scritto e illustrato per me la mater, quando ero piccola, ovvero attorno ai 3 o 4 anni. Non so se vale, perchè non è mica pubblicato, ma è un bellissimo lavoro di artigianato su 100 fogli fabriano F4 ruvidi, con cambio di colori e inchiostro ad ogni foglio, scritto a mano in corsivo, con tanto di decorazioni dei margini... è una storia sulla luna, su quando non c'era e su come è nata.


Peynet. Il nonno mi "leggeva" Raymond Peynet. Avevo probabilmente 5 anni, perchè non sapevo leggere, ma mi facevo raccontare il catalogo di una mostra sui fidanzatini che avevo scovato non so bene dove. Il nonno passata pomeriggi a inventarsi storie su di lui e lei, che litigavano, e facevano pace, e si sposavano, e andavano in viaggio, ecc ecc... Da poco ho ottenuto dalla nonna proprio quella copia. E me la ricordavo ancora tutta (e oggi invece manco so dire il colore delle mutande che mi son messa stamattina...)


La collina dei Conigli, ma di questo il perchè non ve lo dico, perchè è mio mio mio... comunque avevo circa 7 anni, e da allora non l'ho mai più riletto perchè ho paura di non ritrovarlo bello come lo ricordavo. Era in questa edizione qui.


Mafalda. Il tomone rosso che ho ricevuto per i 9 anni che raccoglieva Tutta Mafalda. Un mattone che ho letteralmente corroso, che ho imparato a memoria (e ancora oggi posso pescare e citare una battuta di Mafalda per ogni occasione e evento) e che segnava il mio sviluppo cognitivo: col passare del tempo finalmente capivo pure le vignette più politiche, e mi evolvevo come un Pokemon in un mostro Quinofilo di terzo livello.


Ebbene sì. Un uomo, di quella stronza della Fallaci. E' stato il primo libro su cui ho pianto come un vitello sgozzato. Fiumi di lacrime. Avrò avuto 12 anni circa e l'ho trovato bellissimo. Impagabile.



Poi però adesso inizio a soffrire, perchè ci sono un paio di illustratori e autori che non posso mica lasciare indietro... facciamo che manometto la catena di san piripicchio e, al posto di parlare di 5 film, faccio 5 illustratori?
Ada, poi i film li faccio un altra volta, eh? Eh?
E allora via, autori-illustratori di cui venero la bibliografia in toto:


Claude Ponti che in Italia lo pubblicano centellinato perchè "difficile" ma che è un illustratore pazzo e geniaccio come pochi:



Bruno Munari tutto. I saggi, i libri per bambini, i pre-libri, gli studi di design, i laboratori tattili. Tutto.


Erlbruch Wolf, in particolare La Grande Domanda e La notte.


Anna Laura Cantone, soprattutto un papà su misura e Alice nelle Figure, ma pur
e le cartoline, la sua cappucetto rosso e la mamma robot son bellini...

Neil Gaiman, soprattutto Coraline, La saga di Sandman e i Lupi nei Muri... e pure lui, tra l'altro, mica è da buttar via!


... e a proposito di Coraline, che è uno dei libri di paura per ragazzi più belli che abbia letto... ho trovato questo:

E adesso passo il malefico e arduo compito a:
Piripillin! Vieni a soffrire con me e vediamo come te la cavi!
Alga, che voglio proprio vedere quali film scegli,
Dancin, interrompi le lezioni di ballo e raccontaci cosa leggi
Valescrive, te che sei stata malatina, moribonda, uraganizzata, hai voglia?
L'ultimo lo lascio volontario: venga avanti il coraggioso!
Alice incatenatrice

la notte dei manichini viventi

Meditando sulla moda...
C'è un negozio di vestiti super gnocco dalle parti della Suplì (Superlibreria), uno di quei posti dove non entrerò mai, nei quali una sciarpina costa quanto un rene e per un vestito devo ipotecare le coronarie di mia madre... ma mi piace un sacco passarci davanti perchè ha sempre delle vetrine stranissime:



I manichini sono strani, sembrano praticamente fatti apposta, son di gesso, senza giunture e stanno nelle pose più strambe...
In una vetrina, poi, c'era una manichina che suonava la tromba nell'orecchio di un'altra manichina.
Insomma, una manichina parecchio dispettosa. Per non dire una scassabubbole.
E a me sta manichina scassabubbole stava simpatica.
Ieri mattina, però, la manichina dispettosa era a terra con un braccio rotto.
Può darsi che abbia avuto un malore, un mancamento improvviso e si sia spatasciata al suolo senza un lamento. Bianca e rigida.
Ma secondo me è che l'altra compagna di vetrina deve essersi rotta i marroni di fare la parte della scema con una tromba che squilla nell'orecchio e l'altra notte l'ha riempita di botte, gli ha tirato una trombettata in testa è l'ha lasciata lì, pubblicamente punita e più morta che viva.
E fa la faccia da "Oibò, io mica me ne sono accorta che sta qui è cascata" ma in realtà dentro al gesso se la ghigna.


E comunque anche da rotta e menomata la manichina scassabubbole mica è brutta, sembra messa lì apposta anzi. E nessuno se ne accorge che si è spatasciata accidentalmente.

E io devo smettere di prendere lo zucchero alla mattina.
Che poi basta un manichino e una vetrina e mi faccio dei viaggi che altro che la quacchera...

Monday, June 16, 2008

ppssichedelic style

"Oggi ho comprato una maglietta da lavoro"
"?"
"Ho comprato una maglietta da lavoro. Te l'ho detto che hanno le dressing rule, che devi andare elegante e fica e sobria!"
"E cosa hai preso di elegante fico e sobrio TU?"
"Questo"
"..."
"Ti piace?"
"Beh, non è male. Taglio molto classico e castigato, un po' di sbuffetto sulle spalle... certo che ha pure una fantasia... come dire... interessante.
Diciamo che nel complesso sembra la maglietta di una donna quacchera che si è fatta un acido"
"Ma come? Che dici? Te non capisci una mazza di moda!"
(O forse si?!)



Alice squaccherratrice
Evvabbene, lo so, non si può vedè... epperò per 5 dollàri non è che si può pure pretendere!

Saturday, June 14, 2008

ci si risente dopo i postumi

Troppa sangria.
Vado a smaltire.
Forse.
Ronf.


Burp.

Alice alcolizzatrice

Friday, June 13, 2008

il terzo piano equatoriale

Lunedì io non lavoro.
E' il mio giorno libero dalla Suplì (Superlibreria).
Lunedì la Suplì ha chiuso con 4 ore di anticipo.
Causa "caldo insostenibile e aria condizionata rotta al terzo piano".
Caldo insostenibile e aria condizionata rotta al terzo piano, ovvero le condizioni in cui ho lavorato venerdì sabato e domenica e, nella mia ingenuità, io mica ho rotto i marroni a un manager... sono rimasta lì a sudare come uno svedese nella sauna, tentando di muovere il minor numero di libri possibile, attenta a non sgocciolare sui pochi clienti coraggiosi che salivano nel mio reparto equatoriale e che scappavano via boccheggiando dopo aver agguantato il primo titolo che capitava...
Sarà che io e il Grinta abitiamo nel fornetto?
Che ormai ci stiamo trasformando in lucertoline a sangue freddo?
Che ubbidendo alla teoria dell'adattamento e della selezione naturale darwiniana noi stiamo imparando a sopravvivere anche dentro un forno a legna da pizzeria?
Sarà, ma a me vien più da pensare "'Mazza se son delicatini questi ammericani!"
Alice lucertolatrice

Wednesday, June 11, 2008

celebration moment

Alice, da quando era alta una mela o poco più, aveva sempre lasciato dichiarazioni del tipo: "Io non mi sposerò MAI mai e poi MAI".
Il Grinta, poi, al matrimonio non ci pensava manco per sbaglio.
Questo per dire che, quando la ggiovine coppia scoprì che l'unico modo per partire insieme verso gli States era di convolare in rapidissime nozze, era nel complesso più preoccupata che contenta.
"Va beh famo una cosa veloce, senza nessuno! Io, te, un paio di barboni come testimoni e via!"
"See... e poi chi li sente i parenti??"
"Non lo diciamo, lo facciamo in segreto!" (e già l'idea dell'alone di mistero le solleva un po' il morale)
"Brava, ma che idee furbe che ti vengono... e che facciamo, gli sposi clandestini?!"
Così alla fine della fiera convolarono pubblicamente.
Convolarono in Comune, in un giorno settimanale, riuscendo addirittura a riempire la sala comunale di amici vicini e lontani, parenti, pseudo parenti, amici sconosciuti di parenti e chi più ne ha più ne metta.
La macchina che li trasportò era un bellissimo Renault 4 decappottabile, e i due convolatori sopra ci fecero la loro porca figura!



La festa successiva fu una sorta di pic-nic-grigliata-poco-niente-organizzato: gli invitati dei convolatori portarono cibo, tovaglie di carta e bicchieri... la suocera portò un quantitativo impressionante di torte a forma di cuore, il babbo della sposa diede fondo a una damigiana del SUO barbera e si squagliò per stare ampresso alla brace e alle costine, il suocero si distinse sfoggiando casse di vino ricercatissimo, la mamma della sposa e la zia Clarabella passarono due giorni a sminuzzare, preparando non so quanti chili di macedonia e insalata, gli amici scaricarono sul prato vagonate di torte salate, paste fredde e peperonate.
La sposa decorò il prato con 80 girandole fatte a mano

(che con sommo giramento della sposa si rifiutarono di girandolare per la maggior parte del tempo...)
Lo sposo invece girandolava al pascolo con il bicchiere perennemente pieno...
E Alice, che da quando era alta una mela o poco più aveva sempre lasciato dichiarazioni del tipo "Io non mi sposerò MAI e poi MAi" si ritrova suo malgrado ad ammettere che il passato 11 giugno è-fu-sarà uno dei suoi giorni più dannatamente belli.
Alice convolatrice

munnezza moment

Niu Iorc è la grande mela, la città che non dorme mai, l'ombelico del mondo, la capitale del trendy e il capoluogo del fashion.
Ma Niu Iorc è pure una immensa fogna a cielo aperto.
A Niu iorc ci son puzze e tanfi che manco i Troll delle saghe fantasy possono immaginare.
Roba che al confronto l'aroma dei cessi della stazione a ferragosto è un bouquet di primule e violette.
Il fatto è che a Niu iorc devono ancora scoprire un concetto avanzatissimo e futuristico: il "Bidone della spazzatura".
A Niu iorc ci sono giorni e orari in cui esci di casa e ti pare di essere cascato in una baraccopoli ai margini di Sao Paulo do Brazzil...
Montagne di sacchi neri incombono sul marciapiede. Annaffiati con gioia e impegno dai cani di lusso, saccheggiati da scoiattoli e ratti (che poi ve l'ho già detto che son praticamente la stessa cosa? Si?), aspettano, macerati dal sole e putrefatti dalla pioggia, che un qualche furgoncino li raccatti.
Ora.
Al di là dello sconforto estetico, che non è bello uscire di casa a trovarsi 6 metri 6 di sacchi neri schierati a mò di barricata.
Al di là dell'attacco olfattivo, che alle volte proprio mentre pigli una boccata d'aria svolti l'angolo sbagliato e ti ritrovi i polmoni pieni di funghi e le mucose del naso sbruciacchiate dall'aroma di morto stagionato.
Ma a questi non viene in mente che forse, l'usanza di tenersi sotto casa i sacchi neri proprio igienica non sia?
Che poi forseforse c'è una probabile connessione di tipo causale tra la munnezza accumulata giornalmente accanto al tuo portone e le bande di ratti che ti saltellano tra i piedi?
Che forse se gli scarrafoni che ti ritrovi non crepano manco se li trapani con il black&decker è perchè si son mangiati la buccia di banana condita con pile duracell proprio sotto casa tua?!
Eppure i Niuiorcher mica ci fanno caso.
Belli come il sole, vestiti che paiono usciti dalle copertine di Vogue, loro sgambettano in giro per la city scavalcando la munnezza: i giovani di wall street fanno lo slaloom e si cimentano nel salto del sacco nero mentre vanno in ufficio, le fanciulle fashion invece, quelle che fan tiketakke sui loro tacchi vertiginosi, si immunizzano facendosi la doccia nello Chanel n.ro 5, si mettono probabilmente nel naso batuffoli di cotone imbevuto di Dior e via, tra un sacco e l'altro, a sculettare come alle sfilate di moda!
Io, invece, che la mattina esco dalla metropolitana già con lo stomaco stropicciato e rinsecchito, per affrontare il tragitto fino alla Suplì (la superlibreria), ovvero i miei 500 metri con-puzza-ad-ostacoli, affogo le mie terminazioni olfattive in un biscotto al cioccolato, ficcandomi le bricioline nelle narici. E nei sacchi neri ci inciampo che è una bellezza!
Alice scivolatrice (sulle bucce di banana, sulle duracell e persino sui ratti!)

Tuesday, June 10, 2008

dramma in famiglia

Grinta: Ma come è successo?? Come?
policeman: Non si sa, stiamo ancora facendo la perizia
Grinta: Ma la dinamica? Il movente? Ipotizzate qualcosa?
policeman: Senta, si scansi e ci lasci lavorare!


...

Un colpo di calore ha irrimediabilmente squagliato la vittima, detta Alice la sudatrice.


Essendo l'appartamento all'ultimo piano, e avendo l'edificio il tetto piatto spalmato col bitume manco fosse nutella sulla baguette, il tugurio in cui la vittima risiedeva si è trasformato in un fornetto DeLonghi. A nulla ovviamente è servito aprire le finestre, visto che il vento esterno ha una temperatura di 35 gradi circa, e quindi anzichè rinfrescare brucia...
Forse, ma solo forse, si può ancora tentare una rianimazione con un barattolo di gelato e 15 ghiaccioli alla fragola..
.

... alice squagliatrice

P.s. E lo so che a Torino si sono aperte le cataratte del diluvio universale, e che quindi dovrei star zitta e non lamentarmi... ma provate voi, provate, a dormire in una casa che pare una serra tropicale!! Inizio a capire come mai quell'infamona di Karma e quella secchia di Emmeticcì (le piante!) vivono allegre e felici ai margini della finestra!!

botanical moment

volevo solo aggiornarvi sulla situazione botanica della nostra maison.
Emmeticcì, la rachitica piantina che avevamo comprato ormai eoni fa, sopravvive stoica, sfidando tutte le leggi della fisica, della chimica e della natura (non la bagnamo praticamente mai, passa il tempo con il sole a picco e viene scagazzata dai piccioni e dai corvazzi di bruclin). Forse abbiam comprato un esemplare geneticmente modificato in grado di resistere alle cavallette, alle inondazioni, all'uranio impoverito... e pure a noi.
Karma, invece ha prestato fede al suo nome.
Fino in fondo.
E' morta senza un lamento, serena e in pace.
E stavo quasi per butter via l'urna-vasetto con le sue esequie, quando mi è cascato l'occhio è o notato 4 spelacchiate foglioline verdi!
Credo che Karma sia rientrata nel grande ciclo della vita. Almeno per un po'.
Si vede che non l'ho fatta soffrire abbastanza e vuol ripetere l'esperienza...
(Segue diapositiva)




Oggi, a Karma e Emmeticcì si aggiungono i Kamikaze. Un mazzo di fiori che ho conquistato oggi come regalo.
Non avendo vasi, ed essendoci qui un caldo mortale (e al prossimo giro vi strazierò su quanto fa schifo Niu iorc d'estate...) li ho messi a galleggiare nella vasca da bagno, con i piedi nella nostra bacinella cinese, quella fatta con la plastica radioattiva e pittata con le vernici tossiche... ma tanto, manco con un vaso, le goccine energetiche e l'assistenza di un botanico i Kamikaze potranno sopravvivere alla fine di questa settimana... è ddestiny.




Tra l'altro, lasciamo perdere quanto faccia schifo la nostra vasca muffosa... vogliam parlare della bacinella con i bambini cinesi???

Alice massacratrice (botanicamente parlando)

Monday, June 9, 2008

la costruzione di un amore


Oggi è il 9 giugno.

Il 9 giugno io e Il Grinta abbiamo frullato assieme i nostri ddestiny **sospiroromantico please**

Io e il grinta andavamo nella stessa triste scuola media.

Di piu'. Andavamo nella stessa classe.

Lui primo banco.

Io ultimo.

Che cosa tenera! pensera' qualcuno... invece no.

Tenera una mazza.

Il Grinta alle medie era ancora Il Disgustoso.

Lui era alto quanto un nano da giardino.
Aveva una vocetta da eunuco, era sicco sicco e con un ironia talmente macabra e cinica da sfiorare il patologico.
E naturalmente era disgustoso.
Il nano da giardino piu' disgustoso tra tutti i nani e troll della classe.
Non che fosse racchio, eh... proprio che faceva cose disgustose, che avevano in genere a che vedere con caccole, residui salivari e fantasie coprofaghe.

Insomma.
Ai tempi mi pareva tutto tranne che un papabile oggetto d'amore.
Poi, vivaiddio, la scuola media e' finita, e io non ho piu' dovuto interagire con il Disgustoso.
Gli anni passarono, la pioggia cadde e il piccolo nano disgustoso crebbe.

Lo incrociai un paio di volte per strada, durante gli anni delle superiori, quando era una sorta di Jesus Christ con la barba alla Rasputin (che, va detto, aveva un suo fascino eh! pare che cuccasse come un disperato, lui e la sua aria da intellettuale sinistrorso maledetto...) ma non scocco' manco un petardino, figuriamoci un fuoco di passione. Ci si incrociava, si prendeva un caffe' assieme e poi ci si risalutava, senza mai dirci "ci vediamo", o lasciarci il numero di telefono... che "cosi' c'e' il gusto della sorpresa".

Poi arriviamo ad una sera d'estate.

Io mi sto smarronando in mezzo ad una piazza, sono lì con un banchetto di libri tristissimo, in veste di libraia scazzata, che fa straordinari serali pagati una miseria, ed aspetto che un comizio tristissimo finisca, mentre le zanzare tigri banchettano sulla mia faccia.

E lui passa di là.

Ha ancora un po' di quell'arietta da intellettuale sinistrorso maledetto eh!

Si chiacchiera, si va a bere qualcosa e poi lo riaccompagno a casa.
(essi'. Perche' il ragazzo gira in bicicletta. Ma per fortuna io ho il super maxi furgone Ducato, quello da Maxi Libraia Facchina e esperta in banchetti tristissimi, quindi, tra scatole tavoli e libri carico la bici, mi accollo il fanciullo e lo scorto a casa sua, che poi, guarda un po' che culo, e' a tre isolati tre da casa mia).

Poi lui mi riaccompagna a casa.

Poi io lo ri-riaccompagno a casa.

Poi io salgo a prendere il cane e lui mi tiene compagnia mentre porto al pascolo la bestia.

Poi io e il cane lo accompagnamo a casa.

Poi lui riaccompagna a casa me e il cane.

Poi io poso il cane a casa, scendo giu' e lo accompagno ancora una volta a casa sua.

Eppoi lui mi riaccompagna l'ennesima volta, e ormai e' tardissimo, fuori c'e' l'alba, io son rauca a furia di parlare e passeggiare, ho la voce di Platinette, le occhiaie, talmente tante bolle sotto ai piedi che dondolo come un omino del subbuteo e sto confusa.

E visto che sto confusa lo saluto e non gli dico niente.
Ma proprio niente niente eh!
Ne' "ci si vede", ne' "ti do' il numero"... nemmeno un "che ffai domani bello sticchio"!!
E me ne vado a casa e un po' mi sento pirla effettivamente.

Che pirla.

E mi sveglio la mattina che me lo ripeto: "Che pirla"
E resto impegnata, per tutto il giorno, in conversazioni con me stessa: "adesso non lo vedo' maimaimaimai piu', e chissa' la prossima volta che lo incontro... il destino crudele, il fato avverso, la sfiga atavica e fantozziana..."

DRIINN DRIINN

Il telefono insensibile mi strappa al mio dolore... "Pronto"
"Ciau, sono il Grinta"
"Orco... ma come hai fatto a sapere il mio numero di casa?"

"Dunque, vediamo... avendo pellegrinato sotto casa tua per una notte intera, non voglio sembrarti un maniaco eh, ma da dopo il terzo viaggio ho avuto ben chiaro tuo indirizzo. Inoltre conosco il tuo cognome perche' e strano, e me lo ricordavo dai tempi delle medie... e soprattutto sono bravissimo ad usare le pagine gialle. Come me nessuno mai. Vieni a vedere un film stasera?"

Sorvolo sul seguito, che e' banale... ma concludo con un bellissimo epilogo:
La reazione di una mia amica del cuore alla notizia del nuovo amore, del tenero bocciuolo di passione e tenerezza, del nuovo inciucio che mi allietava le giornate (amica che, guarda un po' veniva a scuola con me alle medie, nella stessa classe, anzi, pure lei all'ultimo banco, quello affianco al mio):

"MARO'!... Ma e quindi te ti sei baciata Il Disgustoso? Ma te lo ricordi quello cosa faceva???"

Oh yea!, ma that's ammore, ggente.
Alice romanticatrice




Saturday, June 7, 2008

cervelli al lavoro

Il primo super esame del Grinta sembra essere andato bene.
Pare fosse fattibile.
E pare abbia consegnato in tempo.
Peccato, dice lui, perchè in fondo, se le classi dei super-cervelloni fossero state un po' più numerose, elui ci avesse messo un po' di più avrebbe potuto realizzare il suo sogno e fare una roba del genere:



(traduz.: scusi, lei sa chi sono io?
non ne ho la più pallida idea.
ottimo. )

Alice sghignazzatrice...

Thursday, June 5, 2008

l'angolo del fotoromanzo

C'era una volta una topa stratosferica.
Una fanciulla bellissima e intelligentissima.
Aveva il cervello di Rita Levi Montalcini e le curve vertiginose della Ferilli (mica il contrario, che quello è un Gremlin)
ecco una diapositiva:


C'era pure, in questa storia, un bel broccolone, con l'aria da bello e impossibile, che veniva soprannominato da tutti:


Ora, come fu come non fu, la topa stratosferica e il bel broccolone si incontrarono, una sera. Il broccolone la broccolò un poco, e lei fu stratosfericamente attraente e seducente... i feromoni ballavano la mazurca, e tirava aria di grande amore ma....
Ma il broccolone non poteva perdere tempo dietro all'ammore, chè aveva grandi cose da fare nel mondo della politica:


E la topa stratosferica, che oltre a essere topa era pure fricchettona, era al momento impegnata a rivendicare la propria indipendenza sessuale, e aderiva ad un movimento di lotta per l'autonomia e la libertà della donna dal maschio oppressore.

Si persero di vista. Non si videro per anni.
Mirabolanti avventure sconvolsero le loro vite, ma a noi non ce ne frega nulla.
Quel che conta è che si rincontrarono per caso ad un seminario sulle politiche femminili. E questa volta lasciarono briglia sciolta ai feromoni, perchè...



Quando se quiere se quiere, gente!

P.s. Belline nè, le cartoline che ho accattato?
Alice cartolinatrice

Tuesday, June 3, 2008

il sociologo della comunicazione di 'sta cippa

Sulla metropolitana, mentre si sta lentamente tornando verso casa:

"... e comunque no, non è vero quello che dici, perchè..."
"Musci musci frin puf puf pè ppè"
"... Scusa?"
"Ho detto musci misci frin puf puf pè ppè"
"E cosa vuol dire?"
"E' il tuo verso"
"?" (come risposta promette male, Grinta, malissimo....)
"Quando non sei d'accordo con me, emetti il tuo verso di dissenso, che è quello che dà il via alla tua arringa difensiva: musci musci frin puf puf pè ppè"
"?!... Musci musci..."
"Frin puf puf pè ppè"
"tu hai una galleria del vento al posto del cervello"
"Ecco, lo hai fatto di nuovo: musci musci frin puf puf pè ppè!"
"...."

Alice muscimuscifrinpufpufpèppètrice