Monday, June 13, 2011

l'affare TUBO

Sabato, questo sabato appena passato, la scuoletta Reggyo ha ospitato un branco di insegnanti venute a fare turismo educativo.
Alice e un manipolo di colleghe ha dunque lavorato extra, risposto a domande e chiacchierato a destra a manca.
Buona parte del lavoro extra e' stato fatto in realta' al venerdi', quando sempre un manipolo di maestre, tra cui indovinate un po' chi, e' rimasta a tirare a lucido la scuola fino alle 9 di sera, pulendo, aggiungendo, togliendo, ristampando pezzi di documentazione sbiaditi e via dicendo.
Proprio venerdi' sera, Alice e' stata la malefica artefice dell'affare tubo.
In una delle classi, attaccato ad una parete a prendere polvere da oltre 3 anni, c'e' un bellissimo tubo di plastica trasparente, dal diametro piu' grande di una palla da calcio.
Tutto attorno ci hanno messo i fili di luci natalizie, e funge da lampada fioca.
Le colleghe tenutarie della classe, e quindi del tubo, non c'erano, ed Alice, eseguendo la richiesta di 5 altre colleghe ha fatto un deliberato furto, ha ciulato il tubo, l'ha denudato delle lucine e l'ha usato per fare un "montacarichi" nel loft: Ci ha messo dentro un secchio da pompiere legato ad una corda che va su e giu' e mo' i nani possono calare e issare roba sul loft senza doversi arrampicare stringendo pupazzi tra i denti come rambo.

Ora, non e' che Alice e' scema, che lo sapeva che le colleghe capace che si incazzavano per il ciulamento del tubo, e in fondo sono le sue mani che hanno violato il tubo,  indi per cui ha lasciato una letterina grondante pace e amore, chiedendo perdono, cospargendosi il capo di cenere e promettendo di restituire il maltolto all'inizio della settimana qualora il tubo fosse investito di valore affettivo.

Al lunedi', una delle colleghe della classe derubata arriva sbadigliando e dicendo: '"Che tubo? Boh, chissene, e' la fine dell'anno, manco me ne sono accorta che l'hai preso!"
La seconda collega arriva in ritardo, e con un diavolo per capello: "Hai tolto il pilastro portante della nostra classe ed oggi abbiamo una festa di compleanno. Ora la nostra classe e' buia, tenebrosa e deprimente. Ci hai privato dell'unica luce e dell'unica decorazione fica, non puoi rimetterla a posto?"
"Guarda mi spiace, ci impiego almeno 45 minuti a smontare il tutto e rimontartelo... se vuoi provo a metterti le luci?"
"mettimi le luci"
Cosi' Alice, a 10 minuti dall'apertura dei cancelli, si ritrova arrampicata sulla scala, a 3 metri di altezza a tentare di far funzionare le lucine natalizie che pero' a quanto pare ha misteriosamente e irreparabilmente danneggiato e le bastarde non ne vogliono sapere di accendersi...
Nel frattempo sotto di lei collega arrabbiata fa finta che Alice, la scala pericolante, i 10 metri di lucine e la catenazza da aggancio non esistano e prosegue "La gente come te prende la robe senza chiedere perche' presume che la nostra classe non e' importante, non rispetta il nostro lavoro, non riconosce la nostra professionalita'. Tutto cio' e' offensivo e vergognoso"
Alice suda e impreca tra i denti contro le luci, i tubi e le scale, e pensa ad un posto dove infilarle tutte assieme, un oggetto dietro l'altro...
Intanto c'e' una fila di colleghe, presente quelle 5 colleghe che ebbero l'ideona al venerdi' sera? Ecco... che viene a chiedere scusa e a commentare quanto sia terribile l'affronto del tubo rubato.
Alice dall'alto, sta per ingoiarsi le lucine, si chiede com'e' che tutti stan li' sotto a chiedere scusa e l'unica pirla che suda sulla scala in un groviglio di plastica e catene e' lei.
Alle 9.05 i nani entrano, accompagnati dai genitori, e trovano Alice ancora sulla scala, in una classe non sua, con le lucine ancora tristemente morte, e lei che lotta per evitare che la catena di aggancio cada e ammazzi un nano.
A quel punto collega arrabbiata sibila "non credo sia il momento opportuno per fare cio'"
Alice non se lo fa ripetere, scivola giu' dalla scala, si copre il capo di cenere e va nella sua, di classe, dove i nani la stanno cercando sotto il divano e dietro le librerie.


La capa della baracca, inoltre ci mette del suo: "il tubo resta dov'e' perche' li' ha uno scopo, prima faceva solo da decorazione"
"Ma io l'ho promesso indietro, vogliono le luci! Posso comprare le luci, almeno?"
"Ci devo pensare"
Alice passa dunque la pausa pranzo in un negozio di luci a comprare di tasca sua 12 metri di lucine da un pirla che per poco non da fuoco a tutta la baracca con un cortocircuito.
E il pomeriggio si regala un'ora extra di lavoro per metterle su nella classe orfana del tubo facendo composizioni luminose futuristiche.

E pero' ora e' un po' cosi'.

Perche' se da un lato pensa che sia buono, giusto e dovuto rimediare, e che se l'e' proprio cercata, dall'altro lato un po' si incazza.
Perche' ci sta che ti arrabbi perche' ti ciulo il tubo, nee'... perche' Alice doveva chiedere ed esser polite e collaborative.
Pero' metterci il carico da 90, urlare e interpretare il tubo rubato come simbolo ed emblema di spregio, sfregio, dileggio, arroganza, lesione al tuo ruolo di insegnante ecco, quello le pare in realta' piu' che altro un insulto a lei. Che devi prenderla proprio per una eminente stronza, per interpretarla cosi'.

Comunque, se per Natale vi serve qualcuno per tirare le luci sul balcone, se volete che piazzare sul tetto 20 metri di luci intermittenti che formino la scritta 'Natale con i Tuoi Pasqua con chi Vuoi'  fate un fischio, che mo' Alice ci ha un futuro come arredatrice luminosa.

Alice illuminatrice

4 comments:

  1. in Italia si fa così
    serve un tubo ?
    si chiamano a raccolta le mamme anche con messaggino spedito tramite nani, si chiede contributo per acquisto tubo, e si mettono tanti adesivi sopra di " Alla faccia delle streghe!"
    il problema è dove lo vendono il tubo.....magari in qualche supermercato dove viene utilizzato per esporre all' interno le sorpresine dell' uovo Kinder ( se ti parte la lacrimuccia per l' ovetto...te lo mando cratissss !)
    delicaterose

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  2. naaa, alice... dai.
    sinceramente non penso, pur non conoscendola/vi, che le cose che la derubbbata ti ha detto siano cose che pensa davvero, o pregne di tutti i significati che hai dato tu.
    penso piuttosto che la tizia in questione fosse assai incapperata per i fatti suoi e/o frustrata da chissacche' e le sia semplicemente capitato di andare in loop. hai presente quel che capita ai bambini quando da un pianto di un nanosecondo per un nonnulla salgono a vite verso un pianto inconsolabile e complessisimo....? magari perche' un adulto o un bambino presente hanno dato a quel pianto iniziale piu' significato di quanto non meritasse o perche', mentre piangevano, hanno buttato nel secchio di quel pianto li' delle altre cose che stavano rimuginando.... e ciao peppe!
    ecco, mi immagino le sia capitata una cosa cosi'.... come dire, le e' sfuggita un poco la sbrontolata di mano.
    ipotizzo, neh....
    ma davvero, non caricarla troppo di significati, non tutti sono profondi e consapevoli come te.
    :o)
    e basta cenere!
    al prossimo incontro mettiti due ali ed una bella aureola di luci e svolazza!
    silvia

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  3. alice, stai serena. A quella scoppia il fegato a 50 anni se continua così. Poveretta, come vive male.

    Tu c'hai il grinta che ti prepara ale insalatine strane e buone!!! Fatti consolare.

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  4. Delicaterose :) Ah! L'ovetto!

    Silvia&Zion :-D ' che talvolta il paturniamento e' contagioso ed epidemico... fortuna che poi passa, nee'!

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edddaì, blatera un po' con me!