Monday, May 23, 2016

di quaglie e anatre

Le colleghe la invitano ad una conferenza.
Chiamandola al telefono.
Lei non ci capisce un tubazzo, perche' il telefono e' la sua kriptonite cerebrale... lei prende un telefono in mano e le vanno in cortocircuito i neuroni, ma le e' chiaro che parlera' Catherine Dolto, una delle pediatre in voga qui, una che ha diffuso l'Haptonomie (chissa' se e' tradotta in Italia?! Ce l'avete?) nonche' figlia di Francoise Dolto.
Alice quindi, curiosa, decide di andarci.
L'incontro e' in una delle aule universitarie di un ospedale.
La sala e' gremita di donne tra i 25 e i 35, parecchie accompagnate da neonati in fascia.
La conferenza,  ora le e' chiaro, e' sul parto.
Sulla medicalizzazione del parto.
Sul diritto alla scelta.
Sul corpo della donna.
Sulle conseguenze del parto per la madre e per il bambino.
Sull'immensa influenza esercitata dal modo in cui veniamo al mondo su quello che sara' il resto della nostra vita.
Sul potere dei ginecologi.
Sulle violenze psicologiche.
Sulle implicazioni sociologiche del parto.
E sulla nascita, in Francia, delle prime 10 Maisons de Naissance, luoghi alternativi agli ospedali dove partorire.
A seguire, visita e accesso appunto alla maison de naissance, tante stanze, alcune attrezzate con giochi per gli eventuali bimbi piu' grandi, con ai muri una mostra fotografica bellissima sui primi travagli e parti avvenuti li'.
E' stato intensissimo, interessantissimo, e Alice ha pure preso appunti.
C'e' stato solo un momento di panico.
Quando ad un certo punto hanno iniziato a chiedere, un po' a caso ai partecipanti, informazioni sulle loro varie esperienze di parto e gravidanza... e lei si e' guardata in giro ed ha improvvisamente avuto l'impressione di essere una quaglia ad un convegno di anatre.
E' andata via imparando un sacco di cose sulle anatre, ed e' stata davvero contenta.

Ed ha pensato che e' un peccato, che alle volte uno fa gia' cosi' fatica a sfamare e far crescere le proprie passioni (nel suo caso la cioccolata, i libri per bambini, la pedagogia, lo Gnomo, le panchine al sole, le tisane (perche' si, lei in realta' ha 94 anni emmezzo), i video in stop motion e i graffiti) e ci si perde un sacco di cose. Perche' semplicemente non ci toccano.
Tipo che adesso ha pensato che dovrebbe, che so, una volta al mese, andare a sentire una conferenza su qualcosa di cui non conosce una fava. Per farsi sorprendere un po'. Per scoprire cose che vanno oltre il suo ombelico. Per andare a fare la quaglia tra i fenicotteri, o i fagiani, o i colibri', ecco.

Si accettano consigli, se volete offrirle una conferenza al buio.

Alice conferenzizzatrice.

(Una tavola rotonda sulla prostata? Epperche' no!)

16 comments:

  1. Buh non ne ho idea, ma io ogni volta che passo di qui, leggendoti, mi sento meglio. Continuo a pensare che la soluzione ultima dei mali del mondo è clonare te ed il Grinta.
    Quando partite per il nuovo mondo?

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    1. Grazie Migrante, grazie... Ma anche no, per carita', di Grinta alle volte uno e' pure troppo... E anche io certe volte faccio fatica a reggermi!
      Il contratto per la Reggia Ammerigana (perche' a sto giro altro che topaia, finiamo in 90 metri quadri! Girero' con razzetti di segnalazione e GPS per non perdermi!) inizia il 15 agosto... se sbrogliamo scartoffie, spedizioni, depositi, rinnovo passaporti, visa e menate fastidiosissime saremo li' per fine Agosto di sicuro (il Grinta comincia il primo settembre)... te quando passi? Perche' passi vero? E mi porti la Migranta? Yes?

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    2. Passo passo, con migranta e migrantini, e senza. Per esempio, settimana prossima sono a Ny.
      Un caro caro saluto

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    3. Ottimo!! (inserire qui trombette, confetti e trenino della Carra')

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  2. Mah, mah, mah. Non so se il post sia un invito alla discussione. Conoscendoti, dubito.
    Sempre bello andare a conferenze inaspettate in cui si esce con l'impressione di aver imparato su una roba nuova.

    (Io pero' resto sempre perplessa e con il sopracciglio alzato di fronte a medici che diventano guru, e che parlano di "potere" dei colleghi e di violenze psicologiche. Ecco, io, da collega della Dolto, ad una conferenza cosi' avrei alzato la mano e, cercando di rimanere calma, fatto la seguente domanda: "Signora mia, prima di parlarne a platee di mamme e donne, lei queste cose le ha dette ai suoi colleghi ginecologi e neonatologi? Perche' e' facile diventare una pediatra "in voga" tra chi la medicina non la conosce. Ben piu' difficile e' diventarlo tra pari" Scusa, adesso smetto.)

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    1. Slicing, te si mi conosci bene... e no, una discussione non mi sarei osata di aprirla, anche perche' davvero, a parte questa conferenza di 3 ore e qualche dato di aneddotica non ho davvero nessuna competenza...
      Dici che posso?
      Davvero?
      Vado?
      Vado!

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  3. :D dobbiamo ingaggiare Luciano Onder per una conferenza sulla prostata. Per quanto riguarda il parto naturale, in luoghi rassicuranti, vissuto in maniera più naturale e meno trumatica possibile sono ben d'accordo finché tutto va bene, il problema è sempre lì quando le cose non vanno bene e avere una neonatologia a portata di mano quando subentrano le complicanze per il bimbo ( o una sala operatoria ginecologica, quando non vanno bene per la mamma) fa la differenza tra un futuro sereno ed un incubo. Sono sempre dell'idea che la struttura ha le sue colpe ma il vivere il proprio lavoro di ostetrica, ginecologo, neonatologo con la consapevolezza che la prima cura è l'accoglimento e la presa in carico della donna e del neonato è il punto focale della situazione che si faccia gli innovatori o semplicemente il proprio onesto lavoro

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    1. Mi trovi assolutamente d'accordo su tutto, Amanda!

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  4. Quoto Emigrante perche' sei troppo forte. Passo sempre dal tuo blog e mi lasci sempre qualcosa di bello o buffo o sorprendente. A proposito, oggi mi sono comprata il mio primo libro per bambini da adulta ispirata dal tuo post precedente. Non mi sarei mai spinta in quella parte della libreria se non fossi stata incuriosita e incoraggiata dai tuoi racconti sui libri per bambini. Ne ho trovato uno troppo carino che ha pure vinto un award per le illustrazioni. Si intitola " Why I love Australia" . Il mio compagno era un po' perplesso ma gli ho spiegato che secondo la tua teoria anche gli adulti dovrebbero leggere piu' libri per bambini e cosi il mondo sarebbe un posto migliore...o me la sono inventata al momento, non so ma comunque grazie dell'ispirazione.

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    1. Mitica Solare! Si, si , la teoria e' proprio quella! Abbiamo bisogno di guardare belle illustrazioni e di leggere storie che ci facciano pensare... e i buoni libri per bambini sono Buoni libri per l'Umanita' tutta! Ma e' il libro e' quello tutto colorato con toni accesi con uno stile molto tribale? beeeellooo!!

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    2. Si e' stato illustrato da un artista che ha madre scozzese e padre aborigeno e infatti lo stile e' quello della pittura aborigena. Sono contenta che lo conosci perche' mi veniva gia' voglia di spedirtelo che se tu fai collezione questo secondo me ci stava proprio bene.scrivi ancora sui libri per bambini quando puoi, e' davvero interessante. Ciao

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  5. Bellissimo andare oltre il proprio ombelico, io sto pensando di iscrivermi a un corso serale di astronomia a los angeles,vieni?

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    1. mannaggia, la location e' un po' lontanuccia... pero' passami gli appunti!! ;)

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  6. io la prima settimana di luglio sono a Barcellona per una conferenza sui photodetectors ... se vuoi fare un salto ...

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    1. Nah, a te quando arrivi qui a Pari' ti porto a una conferenza sulle capacita' adattive dei paguri che sembra una roba spaziale!! :-P
      (Ma davvero conferenza sui photodetector?!?)

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    2. (essì aliccia, è il mio lavoro ...)

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edddaì, blatera un po' con me!