Tuesday, July 19, 2016

di parigi manchera'...

Prima di lanciarsi nel vortice dell'estate torinese, e prima di tuffarsi nell'ignoto oltre oceano, Alice chiude gli occhi e pensa alle dieci cose che le mancheranno della vita di banliù, quelle per cui probabilmente verserà lacrime grosse quanto il lago di Garda quando realizzerà che è partita, davvero.
Le lascia qui, per ricordarsi che si è riempita la valigia con un sacco di cose belle, e che ne è valsa la pena.
Sono le prime 10 che le vengono in mente, in ordine sparso.
Sono sue, solo sue, e Alice ha gusti strani, ovviamente.

Di Parì le mancheranno:

1) I picnic.
Notare la massa di francesi
sull'altra sponda!
Piove, piove piove... ma quando spunta una pallida lama di sole i francesi, come i ratti, emergono dai loro antri piccoli e umidi e corrono a rosicchiare formaggio ai bordi della Senna, nei giardini, sui gradini delle piazze e nei prati. Non importa l'età, ci sono ragazzetti del liceo ma anche vecchietti col bastone e la dentiera, ci sono famiglie, amici, coppiette romantiche che limonano...
Alice rimpiangerà i picnic e stringerà forte il cuscino pensando alla goduria che le dà addentare un panino e bersi un bel bicchiere di vino guardando il fiume.
Il picnic è un arte francese.


2) il Cafe gourmand
C'è questa cosa super Franscese che è il caffè gourmand. Te anzichè chiedere un caffè e un dolcino (uno solo, diamine, come scegliere?!) chiedi un caffè e ti arriva scortato da una serie di mini-dolcini... praticamente Alice è vissuta di zuccheri e caffeina per i passati due anni.



3) La sanità.
L'avere a disposizione un ottimo pneumologo per lo Gnomo senza dover vendere la cistifellea o ipotecare un rene.
L'avere giorni di malattia (pagati!!) per poter stare a casa non solo quando lei è malata, ma anche quando lo Gnomo è malato.
L'avere accesso a antibiotici, medicine e sciroppi... il tutto mutuato.
Alice aveva dimenticato che ci si puo' pure ammalare senza farsi prendere dal panico e senza dover impazzire in telefonate tra assicurazioni e laboratori, senza doversi preoccupare di "medici fuori network" e "spese non coperte" e senza dover firmare 3000 fogli all'ingresso di un'ospedale.
Sembrano boiate, ma facilitano la vita in un modo immenso. Essere malati, o avere qualcuno a cui vuoi bene malato, e' gia' una roba orribile... Doversi preoccupare in contemporanea di menate burocratiche e implicazioni economiche e' come navigare di notte in un mare in tempesta forza 9 con  attorno gente che anziche' darti una mano ti tira secchiate d'acqua in faccia e coppini sul cuzzotto.
Anche no, grazie.

4) Gli spazi ragazzi delle biblioteche.
Le cose stanno cambiando eh, ma in Italia, 10 anni fa, a parte Sala Borsa a Bologna, che era gia'  una sorta di gioiellino nella polvere, gli spazi per bambini nelle biblioteche erano delle robine tristi e piccoline, a meno che non ci fosse una santa bibliotecaria motivata che si rimboccava le maniche e ci metteva del suo...
Qui, in banliù, in uno dei paesini a più alta densità abitativa del mondo, lo spazio ragazzi era un piano intero, con computer e spazi lettura... e lo spazio bambini era questo:





Ora chiudiamo tutti gli occhi, stringiamoci le mani e commuoviamoci per la bellezza di questo posto in cui Alice e lo Gnomo hanno passato, nell'ultimo anno, almeno 3 pomeriggi a settimana, senza annoiarsi mai.





5) la luce fino alle 10 di sera!
Si sono interrogati per tutto il primo anno, poi grazie a google e a wikipedia hanno trovato la risposta al loro enigma. A Parigi, d'estate, la notte sembra non arrivare mai.
Questa la finestra della camera da letto, alle 10 di sera.
A quanto pare Parigi è poco sotto a Londra, con il suo bel meridiano, quindi in sostanza si gode la luce delle 9 di sera dei londinesi... alle 10 di sera della vecchia europa!
L'unico inconveniente è che lo Gnomo veniva messo a dormire tirandogli padellate e stordendolo di ninnananne.

6) Il mercato. 
Alice andava al mercato due volte a settimana.
Il mercato della banliù è come il mercato italiano di quando era piccola: ti servi da solo, puoi toccare la frutta, puoi assaggiarla, puoi sceglierla... Hai il signore del banco che ti riconosce, che ti saluta, che di dice "hola Italiana", che tira una fetta di anguria allo Gnomo, che se ti scordi qualcosa ti dice: "ma scusa, e le patate oggi non le prendi?!" "Cacchio è vero! le patate, dammi anche le patate và..." E ogni volta ti regala qualcosina, la menta, un ciuffo di ravanelli, una vaschetta di fragole...
E' un umanità da paesello che Alice dopo 7 anni di Broccolino si era scordata, e che le mancherà tantissimo.
Così come le mancherà la panettiera innamorata dello Gnomo, che per Natale volle una foto con lui vicino all'albero e al bancone delle tortine, e che ogni giorno contrabbandava dolcini o culini di baguette per il biondino che la guardava facendo gli occhi dolci... (allo Gnomo, dategli un carboidrato e l'avrete in pugno).
Così come le mancherà il cassiere del supermercato che aspettava paziente che lo Gnomo lanciasse i pezzi della spesa sul rullo. O la fioraia con i cani che lo salutava. O la mendicante davanti al negozio di scarpe  che le sorrideva, o la matta che attaccava bottone vicino al bancomat...
Le mancherà tutta, questa umanità.
Ma il mercato di più, perché era un vortice di odori e colori e donne velate, e urla, e spintoni e lingue e assaggi che un po' la riportava, due volte a settimana, alla Torino degli anni '80, una Torino che probabilmente non c'è nemmeno più.

7) il Pompidou.
Perchè era il suo "posto segreto" (così segreto che lo visitano ogni giorno millesima persone... ma vabbè, avete capito cosa intende).
Soprattutto la libreria del Pompidou, dove ha sfogliato impunita un quantitativo di albi illustrati imbarazzante.


8) I fumetti e gli Albi Illustrati dei Francesi
I francesi ADORANO i fumetti. Sono roba per grandi, per gente in giacca e cravatta, per adulti, vecchi, bambini.
Hanno fumetterie da urlo, e edizioni bellissime. E sono una delle nazioni all'avanguardia nel mondo dell'albo illustrato... in una libreria francese nella sezione ragazzi troverete robe che voi umani nemmeno immaginate!

9) La Tia.
Dopo 7 anni in ammeriga senza famigghia (certo, come Remì e i suoi cani pulciosi), la Tia è stata una rivoluzione copernicana.
Ha fatto da famiglia, da amica, da mediatore culturale, da spalla su cui piangere, da compagna con cui ridere, da deus ex machina quando i problemi sembravano insormontabili, da consolatrice, da traduttrice, da abbracciatrice, da ascoltatrice. Lei e la Lola (il gatto più perfido del mondo) sono stati un appuntamento fisso per lo Gnomo, e il mate della Tia ha spesso risollevato Alice in giornate che sembravano irrecuperabili e bigie... Arrivata anche lei qui per caso, ma 30 anni fa, è stata l'alleata che tutti gli espatriati vorrebbero.
La lasciano sperando di ritornarci, dalla Tia nella sua casa del Pavone Blu, perché ha saputo farli sentire a casa quando casa ancora non era lì.


10)  il Clan delle Bionde.
Perchè Parigi non sarebbe mai stata così bella senza di loro.
Ecco, potesse impacchettare tutto quello che le dà gioia lei metterebbe in un paio di scatoloni rinforzati anche "Barbie Testa di Marmo" e "Barbie Urlo di Fuoco", magari con una scorta di pasta e biscotti che sennò con l'appetito lupesco che hanno finisce che si sbranano a vicenda...
Ah! E pure quei due spampanati dei loro genitori, la Rossa e Papà Gambalunga... Che non sono niente male nemmeno loro ;)

Alice ringraziatrice





7 comments:

  1. Da questo bellissimo randomracconto, sembra proprio che Parigi sia stata contenta di avere te/voi!

    (sto cercando di immaginarmi la lista delle cose che a "Lei" mancheranno di voi ;)

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  2. Un bellissimo au revoir!
    E per quel poco che conosco della Francia credo tu abbia perfettamente ragione.
    ---Alex

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  3. questo post è talmente bello da far venire nostalgia pure a ME della TUA vita Parigina! :)

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  4. Dov'è la finestra della camera alle dieci di sera? Lo voglio subito!
    Mercato per sempre!
    Ho sempre detto che la gente manca di immaginazione :non è necessario dover avere a che fare con gli ospedali per capire quanto fondamentale sia il diritto alla sanità pubblica

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  5. Alice... manca una foto.
    Però ecco... la luce la si inganna tirando giù le tapparelle. (O con tende moooolto scure)

    Lo so T... lo gnomo non si farebbe fregare da così poco. ;-)

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  6. Bellissimo post. Una buona notizia; con l'assicurazione sanitaria che Princeton vi passerà dimenticati le chiamate per cosa è coperto o i co pay. Entrerai in un mondo di infermiere che sorridono, e salette private con la tv negli ospedali.

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  7. Eddai, Alice, quanti giorni sono che non scrivi? Uffa! Quando fai così la preziosa, guarda...Siete a Princeton? I love Princeton.

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edddaì, blatera un po' con me!