Monday, May 31, 2010

test di sicurezza... 1 2 3 check...

Da quando Alice ha un blog ha sempre fatto molta moltissima attenzione:
Ha mascherato e storpiato nomi di luoghi e personaggi, ha inventato nomiglioni ed ha pasticciato un po' la realtà per essere sicura di stare ben protetta in un angolino buio della rete.

Ora, una delle colleghe della Scuola Reggyo è Cyberwoman.
Cyberwoman ha a la classe di mostri di 3 anni accanto a quella di Alice, e a vederla sembra una tutta seriosa e pignolina. Invece poi scopri che ha un esercito di gnomi viaggianti come quelli di Amelie, che ama gli sport estremi e che impazzisce per strampalate combinazioni di cibo tipo il cioccolato al bacon. Ma non è questo che conta.
Cyberwoman prende la stessa metropolitana di Alice, quindi da mesi le due si ritrovano alla stessa ora, sullo stesso vagone, a fare training autogeno di prima mattina ed a progettare piani sovversivi e possibili rivoluzioni silenziose. Ma non è questo che conta.

Ora, se Cyberwoman si chiama così non è a caso.
Cyberwoman, se deve cercare qualcosa, qualsiasi cosa, la cerca su internet.
E Cyberwoman, quando cerca qualcosa, la trova. Che sia un marito, un bar che abbia l'happy hour, una casa nuova, un set di bastoncini sonori, le previsioni del tempo o il nome di quel film che non ricordi più mbè lei stai sicuro che lo becca sempre tra le pieghe del Cyberspazio.

Ora, visto che Alice ama il brivido e soprattutto talvolta apre la bocca senza attivare il cervello, durante una conversazione a proposito di blog, un paio di giorni fa, butta lì "Io ho un blog"
"Ma va là"
"Sì, ho un blog"
"Se hai un blog lo trovo"
"Impossibile"
"Scommettiamo?"
"No, davvero, è impossibile. L'unico riferimento reale è il mio nome, non è poss..."
"una birra che ti trovo entro la fine della settimana"

48 ore dopo Alice riceve un messaggio da Cyberwoman "Soooo, Alice e la Bestia, uh?"


B A S I T A.


Ora, non è tanto il sapere che Cyberwoman passerà di qui di tanto in tanto che tanto armata di google translatatore, chè i pettegolezzi e le maldicenze son le stesse che le due si scambiavano al mattino e comunque ciao Cyberwoman, te piace il nomignolino ve? No, no. Il fatto è che è stata scoperta una falla di sicurezza nel sistema e che urge mettere una toppa al più presto visto che insomma Alice ha detto peste e corna di un sacco di soggetti ammericani (se penso a tutti quelli della Supplì...).

"Cyberwoman, mostrami l'anello debole del mio sistema protettivo... come cavolo hai fatto?!"

"E' stato facilissimo. Un gioco da ragazzi, meno di 3 minuti. Prima ho provato con il tuo nome e un po' di combinazioni... ma niente"
E Alice gongola tronfia come una trofia
"Poi ho provato a googleare la tua e-mail e l'unica cosa che è saltata fuori era un blog. Il tuo blog"
"Ommerda!"

Tornata a casa Alice esegue la stessa procedura, e salta effettivamente fuori una pagina che manda ad un post datato maggio 2008 in cui Alice, una pivellina della rete, ha buttato nei commenti il suo indirizzo e-mail.
Alice cancella il commento.
Poi per star sicura cancella tutti i commenti del post (scusate gente!).
Poi però non capisce perchè diamine Google le continua a trovare 'sta fottuta pagina!
Consigli?


Ah! E per uno strano gioco del destino, il post incriminato con l'e-mail nei commenti si intitola "Possibile????"

Con 4 puntini interrogativi.
Gli scherzi del destino!


Alice incasinatrice

Saturday, May 29, 2010

buona caccia!

Alice ha appena messo le mani su un libro meraviglioso.
Questo:


E' un Bel cartonato sagomato, con la forma di una casa.
Ogni pagina è un appartamento, si comincia dal tredicesimo piano e si scende giù.
In ogni appartamento è stato rubato qualcosa, in ogni appartamento c'è qualcosa che è stato rubato, in ogni appartamento c'è qualcosa che rimanda ad un'altro appartamento e tutta una serie di piccoli oggetti che si ripetono e si rincorrono tra le pagine.
Il detective e il suo assistente stanno indagando tra gli abitanti del condominio perchè il padrone della baracca che abita al tredicesimo piano è stato derubato: sono spariti i numeri dorati e intarsiati di smeraldi dal quadrante di un prezioso, antico e maledetto orologio che giaceva ben protetto in cassaforte... e contemporaneamente, tutti gli abitanti della palazzina pare abbiano subito un furto: chi è stato defraudato del suo cetriolo, chi del suo spazzolino rosa...

Ora, è uno di quei libri da guardare per ore, chè tanto finisce sempre che trovi un particolare nuovo, un dettaglio che ti era sfuggito, un elemento ricorsivo... e di libri come questo per fortuna che ne sono tanti:
Dal buon vecchio Dov'è Wally More about Where's Wally?(che qui in realtà si chiama Waldo, chissà perchè) ai libri di Claude Ponti, specialmente quelli con i suoi bei pulcini More about Biagio e il castello di compleanno, passando per Zuppa di Luna Piena More about Zuppa di luna piena (che è un capolavoro che temo però sia caduto fuori catalogo) fino alle meraviglie popuppose di Carter... More about E un punto rosso More about Due blu More about Un quadro giallo

Ma questo parecchi adulti l'hanno passato al setaccio, l'hanno rivoltato come un calzino e analizzato con la lente di ingrandimento.

Perchè i dodici numeri dorati e intarsiati di smeraldi esistono davvero, sono 12 creazioni di una orafa newyorkese, 12 pezzi unici che al momento giacciono in dodici buche sparse per gli Stati Uniti e in ogni pagina ci sono DAVVERO gli indizi necessari per tentare di ritrovarli.
Ogni pagina nasconde il nome di uno stato, il numero di una autostrada e il numero del chilometro al quale andare a scavare.

Gli indizi sono robe tostissime e per nulla facili.
Per il momento sono stati ritrovati in tutto solo 3 dei dodici numeri, alcuni possibili punti di scavo sono stati "ipotizzati" ma non ancora verificati. Se volete cimentarvi...


... e qui trovate un po' di indizi.

Alice esploratrice

Thursday, May 27, 2010

Muta(nda)menti

Ore 9.05
La madre di Cip e Ciop, i due gemelli: "Abbiamo tolto il pannolino. Sono strepitosi. San fare tutto. Qui ci sono un paio di cambi giusto caso mai qualcosa andasse storto".

Ore 9.07
Un familiare aroma aleggia per la classe. Alice, naso sopraffino inizia la caccia al nano-con-sorpresa controllando i pannolinati, ma apparentemente sono tutti borotalcati e profumati.
Sarà qualche dinamitardo mattutino, un cecchino silenzioso che ne ha sparata una.

Ore 9.30
L'aroma aleggia ancora. A quel punto un dubbio la attanaglia. Controlla le mutande di Ciop che nel frattempo non dà alcun segno di disagio, anzi fa proprio il vago e la guarda come dire "Chè vvuoi?" e trova la rigogliosa sorpresa. Parecchio spalmata.

Ore 9.35: Ciop è in bagno, denudato e pulito. Alice gli allunga la nuova mutanda, con Spiderman in tutta la sua agilità intarsiato sopra e gli dice "Ciop, infila la mutanda".
Ciop guarda Alice esterefatto e smarrito.
"Ciop. Siediti. Prendi la mutanda dai due lati, così. Aprila. infila una gamba e infila l'altra" Nessuna reazione.
"Ciop?"
"It's too hard"
"Ciop, bello mio, è cotone elasticizzato, e te sei snodabile come Elastigirl, guarda come faccio io e fallo anche tu" dice Alice prendendo un'altra mutanda e iniziando a ripetere il processo passo a passo come una hostess professionista.
Ciop, volgendo lo sguardo al lavandino in cerca di suggerimenti: "No, you do it"
"Ciop, ne faccio una questione d'onore, oggi ti svelerò i segreti della Sacra Mutandosa Vestizione. Facciamo un passo per volta: prendi la mutanda con due mani"
"I can't do it!"
"Come che non puoi? Vedo che sei provvisto di due pratiche appendici, usale, benedetto fogiluolo, guarda come faccio io boing! Boing! Vedi?" dice Alice mentre, seduta nel pavimento del bagno, gioca con le mutande come se fossero una fionda (a sommo beneficio delle videocamere, non dimentichiamocele eh).
Ciop, lentamente, estende il pericoloso elastico delle mutande.
"Ora infila una gamba nel buco"
Buio
"Ciop, infila Questa gamba in Questo buco"
"I can't do it. You do it"
"Ciop, resteremo qui finchè non ti si tatueranno le mattonelle sulle chiappe se te continui a mollare la presa... Ricominciamo. Acchiappa qui dove c'è la testa di Spiderman, allarga e Boing! Boing! Tira"
"I can't. I can't" Sospira con aria rattristata.
"Ciop. Ascolta il tuo presidente, Yes You Can. E mò ti fò vedere, ricominciamo..."

Ore 10.00
Ciop è vestito.
Si è vestito da solo. Se si esclude un martellante, incessante e sfiancante supporto tecnico.
Esce dal bagno che si sente un gran fico, un Dio della Vestizione. Va dritto dal fratello e con aria esaltata e un sorriso a 32 denti gli dice "I did It! Look! I dress myself!"
(Oh, che son le Reggyo soddisfazioni eh, percarità...)

Cip, che nel frattempo si è pisciato addosso, lo guarda con occhio vacuo. Perchè ovviamente non sa di cosa il fratello stia parlando. Perchè infatti lui ci impiega ben oltre 20 minuti per capire come una mutanda possa essere infilata da un unico individuo per di più di bassa statura, chè certe imprese titaniche sono ardue per le giovani menti.




Ora.
Va bene eh, è il mio lavoro mi piace pure e viva la promozione dell'autonomia del bambino.


Ma...


che menga intendeva la madre con "San fare tutto?!?"

No, perchè almeno uno si prepara no?!?

Alice vestitrice torturatrice

ma che gelida manina...

Vantaggi dell'inclinazzzione?
Il Grinta può giocare a fare Mano della famiglia Adams:









Alice Mortisia-trice

Wednesday, May 26, 2010

La capa odiosa è nuovamente tra noi. Almeno fino alla fine dell'anno.
Nel frattempo l'intero branco di maestrine (inclusa la sottoscritta) è stato preso da ansia e desiderio di fuga quindi in massa sono state spedite manciate di cv, i siti con offerte di lavoro son stati presi d'assalto e tutti quanti sono in cerca di una eventuale "uscita di emergenza"...
Pure il vodoo ha i suoi limiti a quanto pare.

Bon, vado a farmi la doccia nei fiori di Bach, mi lavo i capelli con la camomilla, mi apro i chackra con il piede di porco e vado ad affrontare questo ultima terribile parte della settimana con il mastino ringhioso che mi si attaccherà agli stinchi!





Oh, almeno ho vinto un birrozzo!
Alice scommettitrice

Monday, May 24, 2010

Più che due cuori e una capanna siam due cuori e nà zattera

La nostra nuova bettola seppur priva di ascensore è ad un più che ragionevole quarto piano ammericano (quindi terzo per il resto dei comuni mortali, perchè qui il pianterreno viene chiamato primo piano. Misteri della percezione spaziale americana).
Per fortuna non è nemmeno rumorissisima, seppure è tirata su con la carta pesta e il cartone riciclato.

Il fatto è che la Bettola, più che una casa è una barca su un mare in tempesta.
Dire che inclinata è un eufemismo, perchè ci sono punti dove i mobili più che stare in piedi si arrampicano e tentano di restare aggrappati ai muri.
Ora, non tutte le stanze eh, e soprattutto non tutte allo stesso modo, quindi facciamo un'analisi precisa:

La cucina è come l'Olanda.
Infossata e depressa. Nel senso che ha un avvallamento nella zona centrale. Come un buco nero che attira il resto della stanza, un nucleo di forza di gravità, un centro di raccolta per le bricioline, una forza centripeta che rende estremamente facile pulire visto che tutto, prima o poi, finisce per convergere sempre nello stesso punto.


Lasciamo la cucina e passiamo alla stanza successiva:




(Visto che casa lunga? E' come un enorme salsiccione. Una catena di stanze che si aprono una sull'altra. Gli appartamenti così li chiamano Rail Road apartment, sono abbastanza stupidi a mio parere, chè ditemi voi che senso ha che per andare in bagno devo passare per la camera, il soggiorno e la cucina... ma ovviamente il nostro è bellerrimo)
Passiamo al soggiorno.


Vi giuro che la foto è diritta. Il fatto è che il soggiorno è una sfida alla prospettiva, è una casa espressionista, entri dentro e sembra di essere caduti dentro un illusione ottica: i muri si abbracciano, gli angoli non si angolano e l'intero pavimento tende irrimediabilmente verso nord-est. Anche qui, in fondo non ci dobbiamo lamentare, chè almeno quando cascano gli spiccioli dalle tasche si sa sempre dove andarli a trovare. Il povero Aneboda, condannato nell'angolo Nud Ovest dietro la porta, sta su grazie a circa una spanna di pezzi di cartone che tentano disperatamente di dargli un sostegno fisico ed emotivo.

Ma lasciate perdere, date un ultimo sguardo al soggiorno e andiamo avanti.


Ecco, ora siete nella stanza Boh.
La stanza Boh da un lato sembra uno studio, dall'altro uno sgabuzzino.

Diciamo che è uno Studiuzzino.


Non distraetevi e venite ad ammirare il talamo:


Notate nulla di strano? (A parte la seconda porta, ottima nel caso mi trovassi ad avere una burrascosa relazione extraconiugale)
No?

Bene, il fatto è che la camera da letto e la camera Boh anche sono lievemente inclinate, ma l'inclinazione è tale che, quando Alice si sdraia sul letto, le sembra di avere i piedi più in alto della testa, cosa che la disturba tantissimo e che la condanna a svegliarsi più volte nella notte con la sensazione di scivolare, motivo per cui sta costringendo il Grinta a dormire arrovesciato assieme a lei, sostenendo che le energie positive del Feng Shui le danno ragione.


Comunque non è così terribile, dopo i primi giorni in cui ad attraversare il soggiorno venivan le vertigini ora Alice cammina con le gambe larghe come i marinai e non barcolla manco più.
Tra un paio di mesi, se l'evoluzione della specie darwiniana darà i suoi frutti, le verrà persino una gamba più lunga dell'altra...

Alice navigatrice.

comunicazione di servizio...

Oh, poi ora che finalmente ci abbiamo internette, e non dobbiamo più rubare al vicino la connessione narcolettica, vi metto pure le fotine nè!

Comunque la nuova bettola ha un inconveniente. Uno solo. Strutturale e decisamente difficile da risolvere, anzi, diciamo pure impossibile.

Indovinate?


Alice fotografatrice

Friday, May 21, 2010

come jetto il malocchio io nessuno mai

Tra una settimana ad Alice verrà svelato il suo imperscrutabile destino.
Tra una settimana, quando la padrona della Reggyo School tornerà dalla sua vacanza al mare bella abbronzata e tonica, ancora avvolta nell'aroma dei mojitos che si sarà sparata sulla spiaggia, finalmente si deciderà a rivelare ad Alice se ha dimostrato ubbidienza e dedizioni sufficienti per ottenere un full time o se ha ostinatamente continuato a fare di testa sua e quindi resterà emarginata in una classe part time a fare la fame.

A tutto questo, che comunque non so voi ma ammè vorticano che non avete idea, che io dico hai avuto 7 mesi per vedere come lavoro piglia sta decisione e piantala di guardarmi con la lente di ingrandimento che te la spacco sul muso, dicevo che a tutto questo si aggiungono tutta una serie di drammi e di tragedie che manco la Maria de Filippi reggerebbe.

Per intanto Veterana, la collega più stronza dell'universo mondo, è comparsa ed è scomparsa.
Offesa perchè nella classe dove ha tentato di dare i suoi preziosi consigli l'hanno educatamente mandata a cagare si è ufficialmente levata dai marroni.
A quanto pare per sempre.
Applaudite assieme a me, soffiate nelle trombette da party e bevete dalla grolla della confraternita del malocchio, grazie, che io e il Vodoo siamo una cosa sola.

Ma l'evento interessante è che la direttrice didattica, la principale responsabile del mio attuale stato di "sospesa e in osservazione", un'essere fastidioso davanti al quale per esaurimento rabbia e frustrazione ho pianto davanti almeno un paio di volte, un soggetto con le capacità empatiche di Hannibal Lector, una megera che per 7 mesi ha seminato terrore, ansie da prestazione, attacchi di panico e crisi di identità nell'intero corpo docenti, bene LEI ieri alla fine di uno staff meeting butta lì:

"Ritirerò un po' di cose che sono in giro nelle classi perchè mi appartengono e spero che domani sia il mio ultimo giorno di lavoro qui"
"?!?"
"sorry?"
"Dico, io impacchetto e mi riporto le cose in Florida, perchè se non ricevo un aumento e le condizioni che ho detto entro domani a mezzanotte io non tornerò più. Mai Più."

Tra l'altro grande grandissimo sforzo delle presenti per mantenere un atteggiamento compito nonnostate l'impulso di tirare fuori i minciccioli e iniziare un bel trenino cantando poppoo pò pò pò pooo.

Mi sono giocata 2 birrozzi che la prossima settimana è di nuovo qui sulle croste (almeno se rivedo il suo brutto muso ci guadagno un po' di doppio malto), ma il 90% delle colleghe sostiene davvero che questa fosse una sorta di drammatica uscita di scena, anche perchè ieri a quanto pare ha salutato come se davvero fosse l'ultimo giorno, sospirando "Be strong, girls".

Molte ipotizzano che la stronza sperasse in una rivolta popolare in suo nome, magari un paio di noi singhiozzanti dichiarare "Allora me ne vado anche io, ti seguirò in capo al mondo mio capitano"... non so.
Fatto sta che questa è effettivamente scomparsa, portandosi dietro tipo 25 childi di tavolo luminoso, pacchi e scatoloni pieni di materiale per la literacy e ha persino lasciato i suoi avanzi di cibo: gallette e crackers (lei che scriveva il suo nome pure sul barattolo del sale caso mai qualcuno glielo usasse impunemente).
E visto che la padrona della baracca non tornerà fino a venerdì prossimo la scuoletta Reggyo è in autogestione e in fermento.
E io aspetto, ma intanto me la godo!


Alice festeggiatrice.

Monday, May 17, 2010

Lo spacchettamento è finito, eppure siamo ancora romanticamente accampati in mezzo a scatole e valigie di ogni peso e dimensione.
Il fatto è che nella casa vecchia c'erano 3 grandi sgabuzzini.
Uno sgabuzzino era il regno del caos cromatico, dove i pantaloni potevano interagire felici in mezzo ai calzini colorati e i maglioni pesanti facevano amicizia con i costumi da bagno, ovvero il guardaroba di Alice, amante dello spiegazzato e promotrice della fluidità e del libero scambio tra gli indumenti di diversa foggia e materiale.
Il secondo era il guardaroba del Grinta, dove le magliette erano irregimentate nel loro settore, le camice erano tutte sull'attenti sul loro appendini di manovra e i calzini giacevano come i quarantaquattro gatti in fila per tre con il resto di uno con pure un certo grado di razzismo interno per cui quelli di spugna stavano tutti tra loro a fare comunella mentre i calzini più eleganti erano nella depandance.
L'ultimo era lo sgabuzzo della cucina, un luogo ibrido, che conteneva robe che non c'entravano una mazza tra loro ma raggruppate secondo l'insiemistica con una certa coerenza:
c'era il ripiano dei dolcini, dove Alice conservava le preziose scorte italiane di Golia, Brooklyn gusto bianco, savoiardi da tiramisù, Pandistelle taroccati, Caramelline Leone nelle loro piccole confezioncine di classe, nonchè tanti gianduiotti e tavole di cioccolato fondente Novi da poterle usare come pezzi di Lego per costruire una Mole Antonelliana in miniatura.
C'era il ripiano degli strumenti da cucina, con il mattarello (che cacchio ce ne facciamo di un mattarello?!), il frullino con la presa italiana che quindi funziona a rallentatore, le teglie usa e getta, le pirofile per i polletti del Grinta, le scorte di scottex e insomma, tutta quelle robe che usi una volta per stagione.
Poi c'era il settore fetido dei panni sporchi, circondato da detersivi e ammorbidenti.
infine, arroccato sull'ultimo scaffale, un delirio di roba per il piccolo Aggiustatutto che il Grinta tirava fuori quando aveva voglia di distruggere qualcosa ("Amor mio, non temere che mò te lo aggiusto io").

Bene. Ora nella casa nuova non esiste nemmeno uno sgabuzzo. Manco un angolino, una porticina, uno sportellino mignon.

Quindi dobbiamo ancora una volta confidare in Santa Ikea. Abbiamo puntato un siflico Aneboda e un pallido Aspelund che potrebbero fare al caso nostro, ora si tratta solo di procacciarsi qualcuno con una benedetta patente ammericana perchè il Grinta rifiuta il mio progetto "Vichingo per un giorno" (Ovvero ce li portiamo a spalle, li trasciniamo in metropolitana e da lì per 5 isolati).

Nel frattempo, GeUranio si è abbastanza acclimatato e si gode la nuova vista da una delle sette finestre:






Oh, e se ci avete l'occhio buono, lo strizzate un po' e ci mettete pure un po' di fantasie riuscite pure a vedere l'Emipre State Building che svetta dall'altra parte del fiume eh!

Alice traslocatrice

Wednesday, May 12, 2010

E' FATTA!

Alice ha impacchettato per 2 notti consecutive, freneticamente e in maniera sconclusionata, buttando nelle scatole barattolini di spezie e cibo in scatola ricoperti da soffici nevicate di mutande e calzettoni invernali, avvolgendo i suoi amati albi illustrati in coperte e lenzuola (mbè? Non lo sapevate che gli angoli rilegati rischiano di accartocciarsi se non vengon preservati con cura, dedizione e una buona dose di follia ossessiva?).
Impacchettava pure in sogno, era praticamente la Regina della Scatola, la donna del pacco, contropacco e contropaccotto.

Il risultato è stato questo:







Poi il Grinta ha chiamato a raccolta un gruppo di cervelli economisti con braccia grandi come tronchi di pino e muscoli da Totò ù meccanico (lo so, ero sconvolta anche io, eppure ci sono).

Tra loro spiccava un turco con la passione del Tetris che con precisione certosina e un notevole sesto senso topologico è riuscito ad incastrare tutti questi tre anni di vita ammericana in un unico furgoncino così da risparmiare soldi e fare un unico viaggio... Alice averva avuto un mezzo attacco isterico la notte prima ululando "Non ce la faremo maaaaai", e scontrandosi con la fastidiosa placidità del Grinta che impassibile come un Buddha replicava "Massì. Massì. Vedrai".

C'erano in tutto 7 potentissimi cervelli con 14 braccia erculee ad aiutare Alice e il Grinta nel trasloco più veloce della storia...
Ah, e sia benedetta Santa Ikea subito, protettrice del truciolato leggero e Matrona dell'Imperscrutabile Smontabile!

Alla fine la topaia era così:

(Le case vuote mi fan sempre un po' tristezza...)





L'ultimo carretto, contenente tutte quelle fastidiose piccole ultime cose, portava via anche il mitico GeUranio, il nostro Geranio impoverito che ha stoicamente resistito tutti questi lunghi anni, insensibile ai mesi di siccità nei quali lo abbiamo dimenticato.
Lui è stato l'ultimo a salutare, e poi, sulla nostra piccola topaia e la sua orrenda porta scartavetrata da film horror è calato il sipario.


Credo che a GeUranio mancherà un po' la vista del ponte del Siòr Verrazzano... e un po' mancherà anche ammè.



Oh, ma in compenso abbiamo una bella bettola tutta nuova sommersa di scatole!
E per le foto di questa vi tocca aspettare un pochino, che adesso come adesso sembra un molo di scarico di Marsiglia e io qui mica voglio far brutta figura vè!

Alice traslocatrice

Friday, May 7, 2010

Alice e il prezzo della feticità!

Alice riesce ad attirare e accumulare nella sua orbita spaziale un quantitativo di roba inusitata. In soli 3 anni, lei che è una colletrice compulsiva di cazzate e che ancora fa fatica a scrollarsi di dosso l'animismo universale e quindi teme che gli oggetti si offendano se buttati via ha immagazzinato di tutto.
Ma soprattutto libri.
Libri comprati, portati dall'Italia, ricevuti in regalo, salvati dall'immondizia, presi in prestito e mai restituiti... pagine e pagine per un totale di chili che domenica le spezzerà le reni su per le irte scalette.
Il risultato è che ieri ha solo svuotato le librerie e già nella topaia non ci si muove più





E ci sono 3 torri di libri sotto nell'immondizia che piangono così




Alice impacchettatrice

P.s. Oh, ma come si fa ad essere sicuri di non inscatolare pure le blatte? No, perchè quelle non siamo interessati a portarcele ampresso...

Sunday, May 2, 2010

Tante angurie al Grinta!

Il venerdì sera, nella comune degli artisti, il Grinta ha festeggiato il suo ventinovesimo natale.

Un improbabile manipolo di economisti, maestrine della scuola reggyo, artisti residenti sullo stesso labirintico piano e qualche italiano di passaggio si sono ritrovati a mangiare torte salate (impropriamente tradotte Salty Cakes),tracannare vino, ballare scomposti sulle note di artisti italici e non, mangiare tiramisù e cupcakes e ammirare l'orsa maggiore sdraiati sul tetto cantando musichette per bambini.
La festa si può considerare riuscita.


Al Grinta è stato donato un sellino per la sua amata Cletta, così potrà andare al lavoro in bici senza ritrovarsi la sera dolorante per la classica sindorme del babbuino-dal-culo-rosso.
Ah, questo perchè pare che il 7windowsProject sia andato in porto, abbiamo le chiavi della nuova reggia! Sabato e domenica si impacchetta e si migra nel quartierino bello.
Bello eh!
Siamo esaltatissimi.
Solo...




Ve l'ho detto che l'appartamento è al quarto piano senza ascensore?
No?
Credo che dovrò procurarmi qualche sostanza dopante per riuscire a trascinare fin lassù tutti i miei albi illustrati.

Alice forzuta traslocatrice!