Saturday, December 30, 2017

Natale (+)

Che sennò poi sembra che Alice abbia passato 3 giorni SOLO a piangere... Invece no eh, non tutti!

Le 7 meraviglie di questo Natale per lei sono:

1) Il pandoro. Voi umani che lo date per scontato, ma che ne sapete?!? Ma che fico è trovare il pandoro?! (Anche se è quello Motta, e costa 9 euro... sticazzi!)

2) Gli ospiti a sorpresa (la cosa figa di Parì è che c'è sempre qualcuno che passa, che arriva, che va e che loro riescono a sequestrare per una cena, o una notte, o un weekend)

3) La musica natalizia. Alice ODIAVA la musica natalizia fino a qualche nano fa. Ora, potesse ascolterebbe Radio Christmas per 4 mesi all'anno sorseggiando cioccolata calda e accarezzando un gatto che ancora non hanno ma che è nella lista delle cose a fare!
(Il felino era persino nella lista di Natale dello Gnomo che aveva infatti richiesto
"Un gatto. Vero. E vivo."
Perchè è nei dettagli che si nasconde il demonio e in effetti Alice e il Grinta avrebbero tanto voluto un micetto imbalsamato!)

4) la perdita di qualsiasi riferimento spazio temporale che colpisce dopo il 25 dicembre.
Che giorno è? Che ore sono? Boh! It's Pandoro Season! Il resto è noia!

5) La famiglia biologica dello Gnomo, che nonostante la distanza, il fuso orario, il delirio delle feste... trova sempre il tempo per sentirlo, per festeggiare anche con lui, per ricordargli quanto bene gli vogliono.

6) Le giostrine di Parigi, che in questo periodo sono gratis (sapevate! la maggior parte dei caroselli che vedete per strada sono gratuiti per questa settimana!)

7) Le lucine. No, seriamente. Probabilmente terranno le lucine di Natale per il resto delle loro vite perchè tutto è più coccoloso se illuminato da stelline tenui.

Alice natalizzatrice










Thursday, December 28, 2017

Natale (-)

Natale è passato.

E' passato pure abbastanza bene, dai, nonostante cagotti, congiuntiviti, febbre e, in generale, l'arrivo con spedizione rapida di tutta la stanchezza accumulata in questi ultimi 4 mesi.
Un po' come quando la nave arriva al porto dopo aver affrontato mostri marini, trombe d'aria mare forza 9... e poi si sgretola quando la boa cicciuta del molo la sfiora.
Alice si è resa conto che sia lei che il Grinta hanno fatto questo ulteriore trasloco intercontinentale... facendo finta che non esistesse. In fondo in banliù c'erano già stati, sarebbe stato facile, 'na passeggiata!
Sono arrivati a fine agosto e, senza farci caso, hanno cominciato a lavorare, a spacchettare, a correre ampresso alla burocrazia francese, a risolvere robe lasciate in sospeso dall'altro lato dell'oceano, a fare i conti con il cambio di lingua, con le ristrettezze economiche, con la nuova familiare solitudine da posto nuovo, la malinconia.

"Sono stanca, sono sempre stanca e non so perchè" è stato il mantra di Alice degli ultimi mesi... fino a quando qualcuno, qualche settimana fa,  non l'ha guardata e non le ha detto "Scusa, ma magari è normale, no? Avete fatto 3 traslochi transoceanici in 4 anni, con un bimbo al seguito, avete cambiato case, lingue, scuole, lavori, siete qui, siete soli... Che siate stanchi e non devastati mi pare già una gran cosa!".
Alice è scoppiata a piangere, che le è sembrato che qualcuno, per la prima volta, le avesse dato il permesso di essere triste, di essere acciaccata, di essere un bozzolo di piagnistei e pessimismo e fastidio invece che stare a fare le capriole sugli Champs Elizée e baciarsi i gomiti. 

Il Grinta intanto, lui, è uno che monta su ottovolanti più o meno vertiginosi, fatti di ricerca accademica, sensi di colpa, deliri di onnipotenza e ansie da prestazione. Impegnato a conteggiare i tempi trascorsi sui mezzi di trasporto, le ore di lavoro, le lezioni, le scadenze lui ha viaggiato su un binario suo difficilmente raggiungibile tranne quando, per miracolo, faceva una sosta in qualche stazione nel weekend o nelle serate fortunate. 

Ed è così che al 25, sotto l'albero di Natale, mentre il Grinta e lo Gnomo spacchettavano... Alice non ha trovato manco una nocciolina o una cartaccia di una caramella per lei. 
Il Grinta era talmente occupato a preoccuparsi e a invorticarsi sul suo ottovolante che "ha scordato i regali".
Se fossero andati in Italia, a spacchettare sotto l'immenso albero della Mater, con tutta la famiglia attorno, e il pandoro con la nutella, le risate, il casino, il rituale dell'apertura dei pacchetti che dura tipo 4 ore... Alice si sarebbe fatta una risata, avrebbe preso per il culo il Grinta per 48 ore poi si sarebbe scordata del tutto.

Invece erano in banliù, loro 3. 
Ed Alice non aveva mai visto un albero di natale con sotto pacchetti per tutti tranne che per lei. 
E le sono scappati dei lacrimosi grossi come piattini da caffè.
Non tanto per la mancanza di oggetti e beni di consumo, che pure un pandistelle avvolto nella carta oliata del macellaio l'avrebbe fatta contenta, ma perché quel vuoto cosmico sotto l'albero le è sembrato una spietata diapositiva del vuoto e della solitudine che ha attorno, e nella quale naviga facendo finta di nulla continuando a ripetersi "sono solo un po' stanchina".

Quel vuoto e quella solitudine l'hanno riempita lo Gnomo, con giochi, canzoni e biscotti, capricci e tachipirine... ed il Grinta, che è corso ai ripari, spiazzato (perché ad Alice in genere dei regali frega davvero poco), col capo coperto di cenere, promettendole un tour in libreria e un pomeriggio nelle mercerie di Montmartre.
Per consolars Alice scoverà un piano diabolico per il 2018. 

E tanto per cominciare distruggerà l'albero di natale a colpi d'accetta. 
(ma farà anche scorta di pandori al carrefour, che ha intenzione di spolverare di zucchero a velo tutto gennaio)

Alice (de)natalizzatrice







Sunday, December 24, 2017

Buon Natale!

Lo Gnomo ha richiesto, per Natale, oltre a varie robe strampalate, un pino.
"Un pino nel giardino, grande e vero, per gli uccellini.
Che sia sempre verde e che diventi altissimo".

Al piccolo D'annunzio che sogna il suo pineto ci limiteremo a dargli una abetino un po' rachitico alto quanto una banana, e incolperemo quel rintronato di Babbo Natale per aver cannato le misure.

A voi lasciamo invece, come augurio, gli alberi magici di Rodari.
Buon natale, lettori da strapazzo, e grazie per la buona compagnia che mi tenete... che è davvero un regalo bellissimo!


S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti


Gianni Rodari.




Alice Pinizzatrice

Saturday, December 23, 2017

Lista imperfetta e parziale del giorno

COSE CHE VANNO E CHE VENGONO:

La nonnina.

I pensieri lugubri da inverno parigino con la pioggia e l'umido.
... e a proposito di umido vanno e vengono pure le bolle nei muri, sempre per il punto precedente.

Gli amici belli che passano in visita, fanno gli elfi domestici, coccolano lo Gnomo e poi ripartono lasciando però tutti un po' più allegri.

I pidocchi! (Visto? Ci si sentiva soli e zac! Di colpo abbiamo 747 nuovi piccoli amici!).

I soldi.

I vermi intestinali (perché se ti gratti solo la testa godi solo a metà! Ed ora hai anche 30543 amici che ballano la samba nell'intestino!).

Gli scioperi dei trasporti (Alice ormai parte al mattino con la piccozza per avvinghiarsi sui tetti della metro).

Le conferenze del Grinta (che scappa 2 giorni tra gli economisti).

La gastrò  (Che Francia sarebbe senza gastrò?!?).

Il fango sullo Gnomo (che poi è il lato positivo dell'inverno parigino lugubre e umido e blablabla... Che si può giocare tutti i giorni a fare le lumache).

Le pieghe del cuscino sulla faccia di Alice (la sveglia alle 6 del mattino è anticostituzionale)

I  calzini spaiati del Grinta (i calzini del Grinta sono poligami e promiscui... ci sono anche relazioni scabrose come un fantasmino con un calzettone di lana, o uno spugnone da corsa assieme ad un calzino a filo di scozia...).

La perdita l'acqua dal bagno (perché più umido è più bello!).
... e L'idraulico, sempre per il punto precedente


Lo spirito natalizio.

Alice ondeggiatrice

Wednesday, December 13, 2017

Te la dò io la Maria II

Che fatica dio bono.

Essendo l'universo montessoriano una sorta di Culto della Maria, il rituale della preghiera è chiamato PRESENTAZIONE.

Presentazione.
Ommmmm....

Solo gli adepti possono presentare, in genere.
Occorre il bollino Maria D.o.c, come per la mozzarella.
Inoltre, secondo gli adepti, il materiale è vivo, respira, si muove e lotta assieme a noi.
Il materiale è il centro delle pene e dei dolori di Alice, perché ogni singola roba che Alice vuole fare o portare in classe, inevitabilmente "distrarre dal materiale!" e viene tolta o bandita perchè "Sennò i bambini fanno solo quello... e non toccano più il materiale!"
Che ad Alice verrebbe da shakerare il collega e urlare MACHEMINCHIACENEFOTTEDELMATERIALEEEE... OCCUPIAMOCI DEI BAMBINI, NO??!!"
Invece non urla e non shakera, respira a fondo, inspira come una megattera prima di andare in immersione... e si fa venire un'ulcera.
E presenta il materiale.
Perchè il materiale va presentato.
E in questi mesi lei, che è entrata nel culto, ha imparato e ora presenta.
Come si presenta?
Per presentare serve un adulto che si metta lì, chieda al bambino di NON toccare, stare fermo e guardare mentre LUI usa il materiale.
...
(Sì, è l'anno domini 2017 e qui si chiede a dei bambini di 3 anni di guardarmi mentre travaso dell'acqua, mentre sposto una sedia, mentre lavo un tavolo).

Ora, lo si chiama materiale e pare che sia la piallatrice, il tunnel del CERN dove vanno a spasso i neutrini o i cavi per fare le endoscopie... nah. Sono per lo più robe tipo i cubetti, gli incastri,  il memory sonoro, le tavolette colorate da abbinare o mettere in gradazione... oppure sono attività come "lavare la tavola" e"spazzolare il tappeto"...
Ci sono alcuni "materiali specifici", con nomi altisonanti tipo: Triangoli costruttori, Sistema Decimale, Catena dei Mille  (che sarebbero comunque utilizzabili dai bambini da soli, secondo Alice, ma ardidaje, per il passaggio del Sacro Sapere occorre rispettare i rituali).
Ma la maggior parte della roba è di una intuitività imbarazzante, cosa c'è da presentare?!
(Ora parte una parentesi. Il materiale - non tutto, alcune robe sono residui bellici di una vecchiezza e tiristessa imbarazzante - è interessante. Non sconvolgente ma interessante. Il fatto che sia intuitivo è una cosa bella, è spesso ben fatto, gradevole... Un bambino, se lasciato LIBERO, potrebbe probabilmente divertirsi un sacco! Quindi non è che sia tutto una merda eh, davvero!).

E come si presenta?
Quale incredibile magia si cela dietro la presentazione?

La presentazione è fondamentalmente un moviolone. Ovvero la ripetizione, scomposta e lentissima di gesti quotidiani. Si presenta in silenzio, o con un numero minimo di parole. Si danno in compenso un sacco di termini di cui, francamente, un bambino di 3 anni non se ne farà mai un cazzo, tipo "Piramide a base triangolare" o "Cubo del Trinomio", ma vabbè.
5 minuti per fare una torre di 10 cubetti
10 minuti per lavare una tavola.
2 giorni per allacciarsi le scarpe.

Ogni presentazione è INDIVIDUALE, quindi un educatore sta con un bambino e l'altro sta con i restanti 24.  Il lavoro stesso è individuale. Tutti soli, ai propri banchetti con seggiolina individuale. Ma una volta che gli è stato presentato, il bambino potrà a sua volta presentarlo a un compagno. Uno solo alla volta eh! Che i bambini assieme sono il male!
Sarà che la Maria era viva ai tempi del fascismo, e c'era il divieto di assemblamento in pubblico, ma in sostanza in una classe Montessoriana sti bambini possono stare al massimo in 2 (ci sono alcune attività che eccezionalmente autorizzano 3 o persino 4 bambini a lavorare assieme. Ma con moderazione, gente!)

Ora, qualcuno deve spiegarglielo, ad Alice:
Come è possibile che il presupposto sia: "Il bambino è capace, indipendente, libero, pieno di voglia di imparare..." e il risultato sia: "Fermo e zitto, ti mostro come si fa e poi lo fai te da solo- ma come dico io eh, che sennò mi snaturi il materiale e ti brucio come Giordano Bruno nel mezzo dell'Ellissi-  poi resta qui, in solitudine ed alienarti facendo e rifacendo la stessa roba, mi raccomando!"

A tutto questo aggiungeteci il fatto che il collega Gianduia soffre di problemi di memoria e breve termine. Quindi loro fanno le stesse conversazioni circa una o due volte a settimana. Quindi ulteriore moviolone nel mondo di Alice. Aggiungeteci che Gianduia è uno sensibile ai rumori e ai fruscii, e che quindi pure il bambino che canticchia soprappensiero mentre dipinge lo manda ai matti... così mentre lei sogna una classe dove si balli il tip tap e si cantino le osterie il collega aspira a quel clima allegro tipico degli ospizi e delle sale d'attesa del dottore.
La gioia, insomma.

Alice ha fatto un patto con Maria.
Le dà un anno di tempo.
Un anno per capire se la follia che vede tutti i giorni sia  frutto del collega, o della singola scuola... o se effettivamente sti Montessoriani siano una sorta di Scientology pedagogica.

Alice montessorizzatrice

P.s. Alice non mette il video, perchè teme poi che orde di montessoriani le piovano qui con il Napalm... Ma voi provateci, andate su youtube, e cercate:   Dérouler et rouler un tapis  giusto per avere un'idea (il video della IFFM è in tempo reale, quello della Ce1ine  è velocizzato, perchè appunto le presentazioni sono leeeeente!!).

Saturday, December 2, 2017

Early Birds

Ci sono ospiti che ti fanno regali davvero unici e imprevedibili.
Tipo la Squa, che arriva con la sua strepitosa tribù e (oltre a saponi e gadget anti freddo per lo Gnomo) regala ad Alice un'alba parigina incredibile e un'ora di chiacchiere libere nell'aria fredda a braccetto, mentre il buio piano piano si fa più leggero, i lampioni si spengono e la città si sveglia.

Ve ne lascia qualche pezzetto qui.
E voi, se venite a Parì, fate come Squa e regalatevi un alba sulla Senna. Ne vale la pena.

Alice albizzatrice






Thursday, November 30, 2017

quando le montagne (di germi) vanno da Maometto

Italia.
Bambino malato? 
Lo lasci in pigiama, ti fai un caffè, chiami il medico che viene a casa a visitarlo e che ti fa il foglio giustificativo per il lavoro. 
Fine.


Francia.
Bambino malato? 
Chiami 3 medici che ti dicono che non hanno posto, ne trovi uno con un buco, trascini il bambino (con 39.4 di febbre e l'allegria contagiosa di un guerriero dell'Apocalisse) fuori dal letto, lo vesti, lo imbraghi, lo carichi su un autobus, lo lasci a pascolare in una sala d'aspetto per 40 minuti, dove è pieno di micro bambini e te hai il terrore che il tuo diffonda la peste e potessi lo avvolgeresti nel domopack come un arancino da asporto, lo spogli, te lo visitano, ti fanno il foglio giustificativo per il lavoro e ti rimandano a casa dicendo: "mi raccomando, deve risposarsi".
...
Dici?

Poi, visto che a noi ci piace fare le cose in grande, becchi pure la PRIMA nevicata dell'anno, che dura esattamente il tempo necessario per coprire la distanza dalla fermata dell'autobus alla porta del dottore.

Fortuna che domani è venerdì.

Alice brontolatrice

Sunday, November 19, 2017

Tosatura

Causa condizioni atmosferiche non favorevoli (freddo, pioggia vento, la vecchia nel convento) giunse il momento della tosatura.
Alice e lo Gnomo hanno lasciato, sul pavimento della parrucchiera, circa mezzo metro di pelo.

Qui, il PRIMA  (Ringo Star e Mortisia)




Qui il DOPO  (Piccolo Lord e Fungo Porcino)





E Alice dá un caloroso bentornato all'effetto fungo porcino, che già dal giorno dopo le teneva compagnia grazie allo pseudo-ricciolo anarchico.

Manca la foto della Coda di Ratto, ovvero della treccia che lei ha chiesto alla parrucchiera di tagliare alla base, perché le é morto il cellulare... ma come sempre lei i suoi 4 peli li conserva e li dona che tanto non costa nulla.
Se siete delle Rapunzel dalle fluenti chiome pronte a diventare 11 di Stranger Things o dei Sandokan settori che vogliono trasformarsi in Claudio Bisio e ne volete sapere di più, cliccate qui!


Alice tosatrice

Tuesday, November 14, 2017

Foglie

7 del mattino, sulla pensilina dei binari del treno.
L'altoparlante della stazione comunica:
"Complicazioni nella viabilità a causa delle FOGLIE autunnali sulle rotaie che ritardano la circolazione"
Il Grinta : "Eccerto... e in primavera avremo i treni in ritardo a causa delle farfalle che si spiaccicarono sul parabrezza... Francesi, sono proprio francesi, sono!"

Alice trenizzatice

Sunday, November 12, 2017

Belli Capelli

Lo Gnomo ama il ROSA.
Quindi il suo casco da monopattino è rosa.
Lo Gnomo vuole i capelli lunghi.
Lunghi quanto Jesus Christ, John Lennon, Tarzan e Lady Oscar.
E da circa 2 mesi li ha decisamente lunghi a sufficienza da poter coronare il suo sogno: i codini.
Quindi ogni tanto va in giro con il codino (o i codini).

Ma comunque non basta eh, perchè lui sti capelli li vuole lunghi sul serio. Tipo: "mamma, li voglio così lunghi da potermici sedere sopra. Voglio i capelli cuscino".
Una sorta di Rapunzel-lo.

Ora, Alice tra poco si romperà i marroni e interverrà di prepotenza rapandolo con il trinciapollo nel cuore della notte, perché non ne può più di passare 40 minuti a sfregargli la testa per asciugare sta chioma da calciatore tamarro (Piccola precisazione: loro non hanno il phon. E' un utensile non presente in casa. E' una questione religiosa. Sono Obiettori di Phon. E no, il fatto che Alice non sopporti il phon non ha nulla a che vedere eh... è proprio che, eticamente e moralmente, la creazione di qualcosa così mistico come il vento spetta solo alla rotazione terrestre, agli scorreggioni da fagiolata e ai ventagli improvvisati delle vecchine in coda alla posta. Punto).

Ma portare in giro lo Gnomo con codino e caschetto rosa fa sì che, ovviamente, tutti lo trattino come una graziosa bambina.
Alice si è quindi ritrovata con tra le mani un piccolo esperimento antropologico fatto e finito.
Ecco i risultati dello studio improvvisato e assolutamente poco attendibile:

Quando lo Gnomo viene preso per maschio, viene:
- accarezzato e coccolato di più (vivono in un quartiere arabo, è normale accarezzare la testa dei bimbi, fargli il solletico, dagli un buffetto, richiedere un bacio),
- complimentato  per quanto è "forte" e "ubbidiente",
- incoraggiato ad andare veloce.

Quando lo gnomo viene preso per fimmena i passanti:
- lo accarezzano e solleticano meno
-lo complimentano per quanto sia "bella", "carina", "dolce".
-lo incoraggiano a "fare attenzione".

Lo Gnomo di tutto questo per il momento se ne infischia, prosegue con la sua trotinette, il suo caschetto e il suo codino e il più delle volte, forse anche perché si perde nella traduzione, non corregge nemmeno chi lo scambia per bimba.

Alice esita a prendere il trinciapollo.
Un po' perchè appunto l'ha convinto a tosarsi ma lui li vorrebbe lunghi lunghissimi, sti capelli.
Un po' perchè si chiede anche fino a quando potrebbe durare, ovvero fino a quando lo Gnomo potrebbe infischiarsene e andare in giro come je pare prima di incontrare qualche pirla, e magari sarebbe bello poter approfittare di TUTTO il tempo possibile prima di dover fare i conti con i cretini.

E intanto, mentre questiona di gender, convenzioni sociali, pregiudizi... è arrivato il freddo e loro, sempre senza phon e con il parrucco alla Sandokan, stanno tutti con la candela al naso e il raffreddore.


Alice capellizatrice


Friday, November 3, 2017

Dal giardino degli stolti, intanto...

"Guarda Gnomo, hai visto le olive del nostro ulivo che grandi che sono! Sono belle nere... boh, saranno mature? Assaggiamole!"











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Alice coltivatrice (incapace)



P.s. le olive, a quanto pare, NON si mangiano colte dai rami.
Tocca trattarle, sbatterle in Salamoia, annegarle in acqua e sale o torturarle con della soda affinché si arrendano e diventino commestibili.
Se avete consigli, ricette o strategie per convincere le olive della banliù a diventare buone e mangiabili, Alice vi aspetta nei commenti!







Wednesday, November 1, 2017

la zucca del quartiere

Vivendo in un quartiere ad alta percentuale araba la loro è probabilmente l'unica zucca intagliata nel raggio di minimo 500 metri.
In mancanza di utensili utili e appropriati hanno usato viti, chiodi... e martello, facendo ovviamente un gran casino.

La mutilazione del vegetale è stata parecchio divertente, e ne è valsa la pena.
Sopratuttto per quell'unico, spavaldo gruppetto di bimbi che è passato, ha suonato la porta ed ha quasi pianto di emozione alla vista della zucca (e soprattutto dei ferrero rosciè di Abrogi-ana memoria che Alice ha pescato in fretta e furia dalla scorta di cioccolato lasciata dalla Mater)... mentre le due streghette, il vampiro e il lupo mannaro bisbigliavano tra loro "Guarda, visto che abbiamo fatto bene a venire?!?" "Figata, ci dà davvero delle caramelle!".

Alice Halloweenizzatrice



Thursday, October 26, 2017

Vacanze

Qui ci sono, cari miei, 2 settimane di vacanza,
il perchè, ehh, non si sa... boh! chissà? Così è la Francia.

La Mater quindi, con tempismo, è arrivata da Torino
portando oltralpe l'allegria e riorganizzando il gran casino.

Alice torna figlia, mangia e dorme da pascià
mentre Mater con lo Gnomo esplora tutta la città
fanno corse, pesciolini, tane, torte e poi pasticci
lo Gnomo parla senza tregua, e si dimentica i capricci;
collezionano le ghiande, studian le castagne matte
hanno mille pandistelle da inzuppare dentro il latte

Nel frattempo, silenziosi, Alice e il Grinta escono soli
vanno al cinema, fan gli scemi, immaginando nuovi voli
Che fa bene, ogni tanto, riscoprirsi un poco coppia
la pazienza si ricarica... e l'energia raddoppia.

Son vacanze senza viaggio, un tempo calmo e rilassato,
ma Alice bimba e Alice ggiovine sono comparse dal passato,
hanno fatto capolino, han detto "hey siam noi, e sei pure tu!
Siamo sempre qui con te, anche se non ci pensi più"

Alice ritrovatrice (di Alici)










Wednesday, October 18, 2017

La Metro en Rose

Alice prende il treno alle 7.05 e poi la metro alle 7.15.

Quando sale sopra la metro ha ancora il cuscino stampato in faccia e il caffé che deve entrare in circolo, é spettinata (sempre), ha giá le ascelle pezzate (ha corso per non perdere la coincidenza tra treno e metro) e le occhiaie d'ordinanza.
Sulla metro, ieri, é salito un tizio in giacca e cravatta, cantando. Cantando la Vie en Rose. Aveva un sorriso enorme ed ha commentato gli sguardi che ha ricevuto appena si sono chiuse le porte  dicendo "Scusate ragazzi, ma io adoro cantare!"... ed ha proseguito, con una serie di classici francesi.
Non chiedeva soldi eh, semplicemente cantava.
Ad una strofa che diceva (forse?) "dammi la tua mano amore" si é voltato, ha attraversato la carrozza e si é inginocchiato davanti ad Alice porgendole il manone nero ed é rimasto lí, a farle la serenata. Lei gli ha dato la mano, lui ha finito la canzone, le ha fatto un baciamano, le ha detto mercí ed é sceso, continuando a cantare.
Alice pensava che i mezzi pubblici dovrebbero assumerli, quelli allegri al mattino. Cosí, per rendere l'inizio giornata meno grigio.

Alice ammiratrice

P.s. E comunque lei puó cambiare lingua, paese, nazione... ma la sua calamita per matti, per fortuna, funziona.
SEMPRE.

Sunday, October 15, 2017

te la dò io la Maria I ovvero: Guardare

Premessa (piccola rubrica del Sapevatelo):
In Francia, sarà che se la tirano in quanto fondatori del Democrazia, per chiedere se possono o meno fare una cosa dicono " Avoir le droit" che tradotto in italiano è appunto "avere il diritto di..." 
All'inizio ad Alice faceva strano sentire bimbetti di 2 anni chiedere o negare diritti manco fossimo all' ONU, ma tant'è. 

Scena:

Genoveffa seduta ad un tavolino, fa un puzzle, di un cavallo.
Oliver Twist si avvicina e resta, senza toccare il tavolo e senza invadere lo spazio, a guardarla.
Genoveffa, con aria scazzatissima, dice: "Non hai il diritto di guardarmi, vattene".
Oliver Twist si allontana, senza controbattere.

Alice interviene, un po' perplessa:

"Scusa, Genoveffa... perchè non può stare a guardarti, esattamente?"
"Perchè ho il diritto di decidere se qualcuno mi può guardare o meno, e io non voglio che lui mi guardi, non è mio amico"

"Allora... per in tanto il premio Simpatia da Sorellastra della settimana sappiamo già a chi darlo, ma adesso parlo un attimo con il collega Gianduia e vedo di venirne a capo, che a me sta cosa sa di mischiata pazzesca inventata di sana pianta... Grazie, Genoveffa, la seduta si aggiorna"

"Collega Gianduia... senti un po', è successa sta cosa, ho notato sto scambio verbale... sono un po' interdetta..."
"Sì, sì, è così"
"Scusa?"
"Eh, sì! Il bambino deve avere l'opportunità di immergersi nel materiale montessoriano, di restare concentrato da solo e nella calma, per assorbire il potere della conoscenza... quindi se non vuole essere guardato, può mandare via i bambini  che lo guardano. Vuole lavorare nella solitudine, è un diritto che va rispettato"

"Scusa, Gianduia... ma nella vita reale ti pare una cosa normale?!?
Cioè, te vai alla posta e il tizio allo sportello di dice "Non guardarmi, che sto lavorando"?! 
Ma poi, che diamine, il diritto di guardare è universale! 
Io guardo che cavolo mi pare quanto mi pare... cioè se non vuoi essere guardato stai a casa, sotto le lenzuola o chiuso in una scatola di cartone... se vieni in una classe con 25 bambini mica gli altri 24 possono mettersi i paraocchi, no? Un discorso è dire "non disturbare" "non invadere lo spazio" "Non toccare il lavoro altrui" "Non dare fastidio"... ma guardare?! Ma che male fa?! Ma voi non lo dite in Francia "guardare e non toccare"? E poi, dal punto di vista pedagogico... ma cacchio, i neuroni a specchio, l'importanza dell'apprendimento per imitazione... Cioè, capiscimi, Gianduia, te prego! Sta roba è 'na stronzata"

"Va bene, togliamo la regola"

"Gianduia, ti adoro"

"Ok"

"Senti, e non è che possiamo anche fare che magari possono guardare gli altri bambini stando seduti? Come nelle noiose scuole tradizionali? Anziché in piedi come le guardie svizzere del Vaticano con le mani dietro la schiena?"

"Ora esageri. Un bambino per tavolo è un importante concetto montessoriano, la posizione dell'osservatore garantisce il giusto spazio, e poi li incentiva appunto a non soffermarsi troppo"

"Eccerto"


Alice demontessorizzatrice.

Piano piano. Piano. Piano.

Wednesday, October 11, 2017

Vivi sono! Vivi!

Oh, qui si sta tutti vivi e vegeti eh!
Che Alice si è resa conto ora che a leggere l'ultimo post e poi giorni di silenzio li si poteva immaginare intrappolati sul bagno con addirittura le ragnatele e l'asse del water tatuato sulla fronte tipo aureola... invece no!

Stanno bene e lo Gnomo si dimentica persino di ripetere ogni giorno che Ooodia la scuola (stiamo per cambiare il nomignolo dello Gnomo, che tra l'altro ormai gli sta sbilenco visto che più che un visetto paffuto e un cosino ciondolo è un insetto stecco spigoloso e indaffarato... chissà, forse da Gnomo passerà quanto meno a Puffo Quattrocchi).
Il Grinta, che continua a portare e andare a prendere lo Gnomo, è perfettamente inserito nella cricca delle mamme, che l'hanno ficcato nella newsletter e in non si sa bene quale comitato.
 Alice anche, eh, va bene... è solo nel pieno di una crisi Montessoriana Acuta.
Arriverà la formazione e magari tra 4 mesi sarà una del Circolo della Maria, impallinata sul materiale, il codice cromatico, la penuria di matite che manco nella Depressione del '29... ma per il momento continua a guardarsi in giro perplessa e chiedersi dove sia, e che diamine faccia, e soprattutto... ma perché?!
Boh.

Il suo Collega, che potremmo chiamare Gianduia visto che è gioviale, sbevazzone e rilassato, ha tanta pazienza, e lascia che Alice de-montessorizzi parzialmente una serie di robe... ma è pure vero che non è che si può prendere una panetteria e dire: "Nah, ma io preferisco i formaggi!" e trasformarla in una Bottega del Tomino e della Caciotta... insomma, un po' di menata Montessori tocca beccarsela. Anche perchè quando lei tira la corda, e Alicizza il tutto per benino (tipo 8 bambini che lavorano assieme, con matite, colori, colla, cartoncino, su un enorme foglio srotolato a terra...) , lui tira il freno spaventato dal caos e dal disordine.

E comunque, seriamente, ma nessuno a scritto un libro demontessorizzante?!? Cioè, ma tutto Alice, deve fare?!?

Bon.

Sappiate che sta per cominciare una rubrica intitolata "Te la Dò io la Maria".


Alice demontessorizzatrice




Monday, September 25, 2017

GASTRÓ

Un'altra tradizione tutta francese é la GASTRÓ.

Almeno una volta all'anno i francesi si fanno rivoltare le viscere da qualche misterioso virus demoniaco, che provoca quel che Alice chiamerebbe squarauss associato a quel che gli americani chiamano projectile vomiting. Un piacere per i sensi.

Deve essere una conseguenza dei troppi formaggi puzzosi, delle troppe bageuttes o va a sapere... fatto sta che Alice la scorsa notte é stata vincitrice di una bella Gastró, ed oggi, per la prima volta, non solo resta a casa, ma va lei a prendere lo Gnomo alle 16.30!

... Ed é talmente esaltata che quasi si scordava di chiedere al Grinta l'indirizzo della scuola!

Ora occorre solo sperare che abbia tenuta stagna e stomaco forte a sufficienza per affrontare il viaggio di 30 minuti di treno e bus senza fare troppi danni...

Qualcuno di voi se lo ricorda, Stand By Me?

Alice gastróizzatrice

 

Thursday, September 21, 2017

Della stanza della nanna. Altrimenti detta le ScirK du SoleY

Nella scuola di Maria dove lavora Alice i bambini che vogliono possono fare il pisolino, al pomeriggio, in una apposita stanzetta.
Nella apposita stanzetta c'é un'impalcatura di legno leggermente rialzata ricoperta di materassi, uno accanto all'altro... in piú da sotto l'impalcatura slitta fuori un'ulteriore struttura in legno con altri materassini.
Una roba molto fica.
Il totale di bimbi che la stanza puó ospitare, tecnicamente, é 14, visto che 14 sono i  materassini.
... In realtá i bimbi che vengono ammassati dentro sono 22.
Una roba molto folle.


Un esempio di BUDAN
Alcuni li si mette in diagonale, altri incastrati negli angoli. Li si ficca poi come tanti wrustel uno accanto all'altro, separati solo da quel che in francese viene chiamato "BUDAN" (boudin) ovvero una serie di salsicciotti tondi che intrappolano i nani da ambo il lati, belli stretti, con un peculiare effetto loculo condominiale (o alveare, se siete piú bucolici).
Noi maestre strisciamo in mezzo, come millepiedi silenziosi dalle mille mani, e ad Alice é giá capitato di ritrovarsi con due mani impegnante a coccolare due bambini... e un piede abbracciato a sorpresa da un terzo.

Tutti ció amplifica quel che Alice chiama l'effetto ScirK du soleY.
L'effetto ScirK du soleY é sempre presente in ogni sala della nanna, ma in questa, visto l'assurdo numero di bambini per metro quadro, raggiunge livelli immensi.
L'effetto ScirK du soleY. fa sí che nella sala della nanna vi siano presenti e diano spettacolo le seguenti tipologie di bambini circensi:

1) Il cantante dodecafonico della tosse finta
Quello che probabilmente da grande imparerá  a fare l'inno d'Italia con le scorregge, e che nel frattempo si cimenta creando melodie e ritmi con precisi colpi di tosse FINTISSIMI. Ha sempre un grosso successo, ed in genere produce un effetto domino per cui dopo 30 secondi pare di stare in un reparto di tubercolotici.
Studi clinici dimostrano che i fingitori di tosse sono anche fingitori di puzzette
2) Il Mimo.
Il Mimo sta nel letto, immobile, ma sventola le mani ed é in grado di raccontare l'intera divina commedia usando solo 10 ditini. Il mimo muove la bocca ma non fa rumore, gli han tolto l'audio e da grande fará uno dei sottotitoli per non vedenti della pagina 777 di televideo.
I mimi in genere sono piccolini, adorano le banane e non sono gialli ad Alice piaccioni un sacco!
3) il Prestigiatore.
Il prestigiatore passa il tempo a far apparire e scomparire la qualunque: il suo ciuccio, il suo doudou, il cuscino, il calzino... O ha perso qualcosa o ha trovato qualcosa, fatto sta che c'é sempre un evento da comunicare. Da grande lo vedrete di sicuro a Chi l'Ha Visto?, nel frattempo é uno dei soggetti piu' frustranti e Alice, ai prestigiatori, vorrebbe incollare i vestiti, graffettare i calzini e appiccicare con lo scotch il ciuccio. Dormi, che diamine, che l'inventario lo facciamo quando ti svegli!
Ed ecco un prestigiatore pronto per far sparire l'ennesimo calzino!
4) Hudini, l'evasore.
Te credi di averlo messo nel suo letto, ma dopo 30 secondi te lo ritrovi che striscia tipo Soldato Ryan verso la trincea dove dorme il suo amico. Lo rimetti nel letto e dopo un minuto ha scavato un tunnel tra i materassi, ha scavalcato 7 bambini addormentati ed é vicino alla finestra che tenta di aprire la tenda.  Hudini da grande sará un provetto alpinista, un esploratore di spelonche, un arrampicatore di alberi.
Hudini si prepara ad andare nel suo lettino. Il doudou é giá lí che lo aspetta.
5) La tarantolata. 
Tu le chiedi di mettersi giú, e lei lo fa... ma pare la bambina dell'esorcista. Si inarca, circumnaviga il letto, si rotola come un sofficino in padella, sta mezza fuori e mezza dentro, tenta una capriola, sperimenta pose yoga che manco Osho, si incastra tra le coperte... e poi si addormenta. Di botto. In posizioni insensate e ardite, che a guardarla si direbbe che si sia spezzata due articolazioni e 3 costole, invece no. lei dorme cosí.
La diapositiva di una tarantolata. Addormentata.
6) La racconta storie.
Impossibile farla tacere. Come appoggia la testa sul cuscino le si riempie la bocca di robe importantissime da dire, possibilmente a voce molto alta. Un giorno deve raccontarti Biancaneve e i Sette nani, un altro deve cantare l'intera colonna sonora di Elsa, la sfrantumatrice dei ghiacci... altre volte é spinta invece da esigenze autobiografiche, e ti racconta come si chiamano tutti i suoi cugini,  o che suo papá la sera prima ha fatto uno scorreggione a tavola e la mamma si é arrabbiata.  La raccontastorie é un soggetto estremamente pericoloso per Alice, perché lei si distrae e finiscono mangiando assieme té e pasticcini con Alice che le chiede: "E poi? Come é finita?! Ancora!". Quando poi le raccontastorie sono due... é la fine.
Alice alle prese con una Raccontastorie
7) La Squadra di Nuoto Sincronizzato
Con le gambe all'aria, sparpagliati per la stanza, creano meravigliose coreografie in stile fenicotteri rosa cappottati. Piego, giro, sforbiciata, atterro con tonfo é uno dei movimenti basici, ma c'é pure chi si cimenta in candele e giri rotanti.
Alice alle prese con il 48esimo show di nuoto sincronizzato
In tutto questo, d'altro canto, é bene ricordare che ci sono anche loro, gli Ipnotizzati. Bambini che, come Alice, appoggiano la testa sul cuscino e SBAM. Via dritti nel mondo dei sogni. Alice li usa come barriere anti-caos... li piazza a scacchiera per evitare che una raccontastorie si ritrovi accanto un prestigiatore e diano inizio ad una riunione condominiale, o che una tarantolata finisca accanto a un nuotatore sincronizzato e finiscano per menarsi.
Una diapositiva di Alice. La regina degli Ipnotizzati


Comunque lei ogni pomeriggio alle 13.40 la trovate lí, a fare da direttrice del circo... e a godersi lo spettacolo in prima fila, anzi in primo lettino!

Alice pisolinatrice




Wednesday, September 13, 2017

scioperi

Ieri era giornata di sciopero e manifestazione in Parí.
E se c'é una cosa che i parigini sanno fare alla grande é scioperare. Cioè hanno un livello di mobilitazione che in Italia forse si vede per la finale dei mondiali di calcio.

Messaggi tra Alice e il Grinta:

"Ciao Grinta, arriveró in ritardo, che han soppresso un po' di treni (faccina triste)"

"Va bene, non scendere alla stazione X che hanno lanciato lacrimogeni (faccina con mascherina)"

"Va bene. Comunque io a pranzo ho mangiato lenticchie e hummus... non ti credere, che pure su sta metropolitana sto facendo strage!(faccina di maiale)"

Alice partecipatrice



Wednesday, September 6, 2017

All'Ecole

In questi primi giorni di scuola Alice ha scoperto che:

1) Sí. In quanto educatrice anglofona le tocca parlare inglese. TUTTO il tempo. Compreso ai bambini che NON capiscono una mazza di inglese. (aahhh... ma l'ironia della vita! Che dopo 2 traslochi transoceanici e tre lingue finalmente apprese con sudore e sangue... ora le si para davanti una vita da ETERNA INCOMPRESA, con i bambini che la guardano come fosse una aliena, ripetizioni infinite e sguardi vacui! Son gioie!).

2) 25 bambini son tantissimi.
Cioé, ad Alice pare che siano tipo 50, soprattuto quando é il momenti di vestirsi, ficcarsi la scarpe, togliersi le giacche le pare di avere davanti un millepiedi infinito perennemente in movimento.
Poi il fatto che il millepiedi non abbia alcuna idea di cosa vogliano dire robe tipo: "Shoes, Jacket, Wait, Sit..." fa si che i tempi di transizione siano biblici... Quando sono tutti vestiti per uscire é ora di andare a dormire, la scuola é giá chiusa e manco passa piú la metro.

3) Quando i bambini le chiedono "Est ce que tu me peux presenter?"non vogliono una sua biografia, né che lei si dia agli studi diaristici... le stanno chiedendo se lei può mostrare il magico materiale di Maria. Perché appunto la regola aurea é che NESSUNO dei materiali sugli scaffali può essere utilizzato prima che un educatore non te lo abbia presentato. A te, individualmente. (Ma anche un altro bimbo che già conosce il materiale può presentarlo ad un compagno, previo assenso dell'educatore)

4) la risposta alla domanda dei bimbi é "Yes, but maybe not!". Lei presenta eh, ma presenta ad minquiam, ovvero alla Alice maniera... cosa che probabilmente fa un po' inorridire il collega, che é buono e non dice nulla, ma che probabilmente sta sviluppando ulcere grosse quanto limoni.

5) Per arginare il chaos e l'anarkia che Alice produce nella classe con le sue presentazioni apocrife il collega (che lei ha deciso chiamerá Marío con l-accento sulla I in onore di Maria Montessori)  ha tirato fuori i faldoni con la spiegazione dei materiali e delle lezioni e le ha illustrato un po' di presentazioni di materiale che Alice potrà fare ai bimbi nuovi e più piccini.

6) Ora le lucere verranno ad Alice.

7) Attenzione. Dopo aver fatto il suo ripassino con collega Marío domani Alice presenterà robe entusiasmanti e accattivanti... spiccano tra tutte:
- Come spostare una sedia (8 steps di presentazione)
- Come arrotolare e srotolare un tappeto (10 steps di presentazione)
- Come lavare uno specchio  (questa é roba tosta, tipo 25 steps. Tenetevi forte!)

Lo so, siete in fibrillazione.

Alice montessorizzatrice

Monday, September 4, 2017

inizi

Sera prima del primo giorno di scuola dello Gnomo:
"mamma, domani fammi una foto, ma davanti alla scuola, quando trovo un amico. Così la facciamo assieme. Al mio nuovo amico. Io e il mio amico. Che parlerà inglese. Come me, giusto?".
 "Non so se ci saranno tanti bimbi che parlano inglese alla tua nuova scuola Gnomo... ma di sicuro c'è una maestra che ti capirà e che ti parlerà inglese. Tu se non capisci vai da lei. E ricordati di divertirti e di essere gentile".

Primo giorno di scuola dello Gnomo.

E' il Grinta che lo accompagna e lo riporta (Alice scappa via che lo Gnomo dorme ancora, con la nausea e le palpitazioni perchè pure a lei i primi giorni di scuola causano non poco disagio, e la aspettano 25 nanetti francofoni). La separazione a quanto raccontano i testimoni è sempre una roba da strazio, con un insegnante che pela via lo Gnomo di dosso al Grinta mentre quello si divincola e scappa dalla porta, una roba con tentativi di fuga e lacrimoni.

Quando Alice arriva  a casa, dopo le sei di sera, lo Gnomo è esausto, non ha molta voglia di raccontarle la giornata ma le porge un minuscolo foglietto su cui c'è scritto solo il suo nome, in corsivo classico, con grafia adulta:

 Gnomo

"e questo? te lo ha scritto una delle tue maestre?"
"Sì, è un messaggio".
"Che bello! Lo sai cosa c'è scritto?"
"Sì. Dice che la scuola non mi piace e non ci voglio tornare".
...



Ci si deve lavorare un pochino, ma ce la si fa eh.

Alice iniziatrice




Friday, September 1, 2017

Primo (Lungo) Soccorso

Ogni volta che cambia scuoletta, ad Alice fanno fare il corso di primo soccorso. Che è cosa buona e giusta, eh, anche perchè ogni volta cambia qualcosa nelle  normative o nelle procedure ed è bene stare aggiornati... solo che in genere 'sti corsi danno sempre una vagonata di ansia ("Ah, e nel caso ecco come usare un defibrillatore" "Ah, la procedura per conservare pezzi di corpo tipo dita, orecchie o mani è la seguente..." "Anche se il bambino è morto voi non interrompete il massaggio cardiaco fino all'arrivo dei soccorsi").
Negli altri casi il corso durava 2 ore, o mezza giornata... qui sarà dalle 9 del mattino alle 17.00 di sera.
Alice si immagina che le spiegheranno come ricucire i bambini con il lacci delle scarpe e come aggiustare una frattura con il solo uso di pongo e stampini.

MacGyver le farà una pippa, sappiatelo.

Alice aggiustatrice

Sunday, August 27, 2017

a guadagnar la baguette!

Domani mattina Alice ricomincia a lavorare.

A tempo pieno.

Uscirà di casa come una ladra alle 7.10 del mattino e ci rientrerà alle 18.00 di sera.
Cioè. Capiamoci, è una vita assolutamente normale eh, è quel che fanno tutti, e tra l'altro mica va a spalare in miniera o a fare clisteri agli elefanti, va a fare una roba bella che (si spera) le piacerà un sacco, imparerà cose nuove, conoscerà bimbi nuovi... e poi sente che ce la può fare, e riuscirà a De-Montessorizzare la scuoletta dall'interno!
Ma è la notte prima, e quindi ha anche vagonate di robaccia:
C'è l'ansia da prestazione.
C'è la sindrome dell'impostore.
C'è che non porterà mai lo Gnomo a scuola. Non lo andrà mai a prendere. Non riusciranno mai a fare colazione assieme durante la settimana.
C'è che un po' è contenta, un po' si caga sotto e un po' piange.
C'è che non ha manco un pandistelle, che diamine!

Ed ora via, che le scuole non si "demontessorizzano" da sole... hop hop hop!



Alice iniziatrice (che chi ben comincia blablablablabla)

Friday, August 25, 2017

Vicinato

La loro Versaille della banliù sta a esattamente un isolato dalla  toperì  con la Torre di Raperonzolo dove vivevano l'ultima volta che furono in terra francese.
Si trovano ora proprio all'angolo della magica Panetteria Gialla, quella dove lo Gnomo otteneva ogni.singolo giorno manicaretti a sbafo e dove la panettiera volle farsi una foto con lui sotto l'alberello di Natale del negozio.

Ora, presente la matta del villaggio? Quella che tutti conoscono e che come professione fa proprio la matta del Villaggio?
Nella Banliù di Alice la matta del villaggio è una stramba vecchina con pochissimi denti, secca come un chiodo, che si perde a partire dalla mattina tra gli effluvi del vino.
Alice la trovava spesso proprio davanti alla panetteria gialla.
Non è violenta, non è cattiva e non è molesta, è solo priva di freni inibitori, con una parlantina inarrestabile, alla costante ricerca di qualche spicciolo, fa discorsi un po' confusi e un po' logorroici ma francamente anche parecchio divertenti.

La matta del villaggio ora è la loro vicina di casa.
Ha suonato oggi alla porta ("Uh!  Che emozione! Suonano alla porta! Chi sarà mai?!")  ed Alice l'ha riconosciuta subito, "Vi ho visti, chi siete? E gli altri dove sono?" ha chiesto indagatrice. Era anche po' offesa dal fatto che i precedenti vicini non l'avessero salutata prima di partire, ed ha poi richiesto al Grinta di andare a vedere casa sua (una scena da film, lei in ciabatte e giacca pelosa rosa shocking e lui scalzo in pantaloncini turchesi che passeggiano per la via della banliù), ed ha ribadito  di non preoccuparci, che "Lei vede tutto e controlla per tutti" indi stiamo in una botte di ferro.

Dalla casa della Torre di Raperonzolo, se vi ricordate, c'era il maniaco della finestra, una roba insopportabile.

Nel cambio con la matta ci hanno guadagnato, e parecchio.

Alice mattizzatrice

Thursday, August 24, 2017

il benvenuto francese

E' mercoledì.
Alice e il Grinta affittano un furgone, Alice riesce persino a non rigarlo e a parcheggiarlo senza diventare scema, e vanno a ritirare quei 4 metri cubi di roba che avevano lasciato in un deposito nella banliù.

Poi, a braccia, perchè sono poveri e scemi e manco un  carretto da trasporto pacchi potevano permettersi, si scaricano il tutto. L'ha detto "a braccia"? Con il furgone parcheggiato a un isolato di distanza? Pacchi pacchetti e contropacchetti e pure una lavatrice e un forno?
Alice trasportatrice non si sente benissimo, anzi. Sarà il caldo, sarà il male alla schiena... sarà anche che il Grinta, come pegno di amore per questa fatica erculea ("Sei brava a portare lavatrici, dai") le porge un sacchettino di caramelline gommose che lei divora in 4 secondi netti che la lancia in picco glicemico e la stende.
Sarà.
Ma lei al pomeriggio muore.
Alla sera svampa di febbre.
Alla notte vomita.
Alla mattina è ancora in versione zombie, ha ancora 38.6 di febbre... ma se c'è una roba peggiore di Alice malata...  è il Grinta malato.
E alla mattina c'è pure il Grinta con la nausea e gli occhi cerchiati da panda fattone.
Uno agonizzante nel letto, l'altra svenuta sul divano, la casa piena di scatole semi sventrate e scatoloni ancora da aprire... e lo Gnomo che  dall'alto dei suoi 4 anni, va in autogestione e che per avere compagnia parla con le macchinine e i peluches.
 
D'altro canto, non si è davvero in Francia fino a quando non ci si è fatti una tipica "gastrò", indi lo prendono come un (poco gradevole) benvenuto.

Alice ammalatrice

Sunday, August 20, 2017

On è arrivè!

Alice, il Grinta e lo Gnomo sono fieri di presentarvi la succursale di Versailles, la Reggia di Venaria da Banliù, il Castello Sforzesco de noialtri.

Per l'occasione evita pure di giocare a fare Cartier Bresson e mette una di quelle foto da cancellettosenzafiltri:


Siamo qui.

Prima si ripigliano dall'agitazione e dallo shock eh, che loro non sono abituati ad avere robe belle, e tipo Alice è già terrorizzata che questo magnifico giardino con tanto di orto, pomodori, aromi e alberello di fico nel giro di poche settimane diventi una versione in scala del deserto del Gobi, con dune e scheletri di cammelli... poi vi invaderanno di foto, ma al momento sono impegnati a calarsi in questa nuova versione esistenziale di "gente con un giardino". E se qualcuno là tra i lettori ha il pollice verde che venga all'appello subito, e che si tenga pronto, che presto ci serviranno tipo 40mila consigli.  


Appena arrivati, dopo aver fatto un primo giro, lo Gnomo va subito al sodo:
"Ma poi quando andiamo via?" 
Alice: "Adesso restiamo, Gnomo. Vorresti andare via? Dove vorresti andare?"
Gnomo: "Non so. Al mare?" 
Alice: "Bè, guarda, adesso stiamo qui per un po', poi se ci stufiamo possiamo andare in un altro posto eh, ma se ci piace possiamo restare quanto vogliamo"
 Gnomo: "Allora io direi che ora stiamo qui per sempre. O per tanto, se voi preferite"


Alice giardinizzatrice

Saturday, August 12, 2017

12 Agosto

Qui ci si diverte. Troppo.

- Si fanno toccate e fughe in giornata al mare in balia di Trenitalia, roba che manco Ulisse o Ercole, ma loro sono più mitologici e fichi di tutti... e poi per un po' di focaccia ligure si può affrontare la qualunque.

- Si fanno giornate con amici e  cugini generando tempeste sonore che riecheggiano nei cortili torinesi "Vieni, giochiamo a fare i gonfiabili!" Urlano mentre gettano a terra coperte, cuscini e tovaglie e poi tentano di procurarsi traumi cranici lanciandosi di testa dal divano.
"Facciamo i pesci!" berciano mentre tentano di affogarsi nella vasca da bagno sguisciando come saponette ubriache.
(Darwin dice che dovrebbero sopravvivere, quindi loro lasciano che l'evoluzione faccia il suo corso).

...e, come sempre, ci si distrae. Ci si distrae talmente che il necessario per la torta di compleanno dello Gnomo loro lo vanno a cercare la sera prima, alle 3 del mattino, all'unico supermercato aperto di notte dell'interno universo torinese (bestia, ma ci credete che c'è della roba aperta di notte in quel di Torino? - e non è il chioschetto del porcaro! - ma che città all'avanguardia è diventata?!?)
Ci si distrae talmente che non si ha neanche il tempo di fare un bel post romantico, sdolcinato e strappalacrime come si dovrebbe, che rifletta sul passare del tempo, su questi figli che crescono e le madri che imbiancano, sulle prodezze e le conquiste che questi 4 anni portano con sé, sull'amore, la genitorialità, la figliolanza...

E meno male che lo Gnomo è uno di poche pretese, soffia sulla stellina filante di capodanno, guarda i pandistelle e dice" Guarda, una torta piccolina!"

Auguri, Gnomo.
Sei talmente strepitoso che non avrei mai potuto inventarti, figuriamoci farti.
Con una caterva di amore così immensa che manco una Giant Excavator potrebbe spostare.


Alice festeggiatrice



Tuesday, August 1, 2017

I Temini. 30 anni fa.

La Mater è stata chiara: "Ti amo figlia, ma ne ho le palle piene di tutte le scartoffie che mi hai parcheggiato qui! Già mi ritrovo con 3 librerie piene di albi illustrati... ci sono scatoloni zeppi di fotocopie di appunti universitari che fanno da granaio per le termiti! Roba che probabilmente è scritta si pergamene e papiri! E' ora di mandare un po' di roba al macero!"

Ed Alice, da figliola ubbidiente, ha aperto scatole e scatoloni ed ha selezionato.
Via gli appunti di robe che manco sa più cosa siano, tipo "glottodidattica" o "tecniche della ricerca storica"...
Via i bigliettini che il suo fidanzatino delle elementari le aveva mandato da sotto il banco: "Mi ami? SI -NO, fai una croce sulla risposta"... (Sì, lei li conservava ancora, come reperti antropologici, e come pillola rapida per l'autostima),
Via le cartoline ricevute dai compagni delle medie dalle varie località Liguri, con i paesaggi classici da anni '80, tristissimi ma sgargianti,
Via anche un po' dei quadernoni delle elementari... ma non tutti.
Tutti no, perchè Alice, che vi credete, era affetta da diarrea verbale già ai 6 anni, e già a 6 anni si impegnava per sputtanarsi e per sputtanare terzi... solo che in mancanza della blogosfera utilizzava i temini.

Ah, il temino libero!
Roba in cui spesso in realtà si inventava storie astruse eh, ma ogni tanto le pigliava una botta neorealistica.

Analizzando i reperti archeologici Alice ha trovato un paio di perle che ritiene vadano salvate all'oblio, l'umanità deve sapere!

Tipo questa pergamena, datata 1987, in cui si denota che Alice, 6 anni appena compiuti, già tendeva a non capire una mazza di direzioni e orientamento spaziale... nonché era una precoce fastidiosa maestrina so-tutto-io (comunque, scusate, ma la maestra che le scrive Bravissima visto che lei si è appena data della cretina?!? ne parliamo?!)





Questo un altro reperto del 1987, in cui Alice, dopo aver cambiato scuola ed aver finalmente trovato le gioie della pubblica (il Pater, balzano, le fece fare la primina), scopriva il suo vero arci-nemico.
la Psicomotricità (tàan tàan tàan tàaa!).

Lei ancora adesso ha la coordinazione di un burattino di legno arrugginito, quindi non sorprende che già allora "non ci capisse molto" (che brava, così piccola e già utilizzava eufemismi!).
(e comunque, altro che teoria del Gender... lei a 6 anni era già alla scoperta del corpo umano!).




Ecco qui un temino metafora, con un velatissimo messaggio probabilmente, ma non è certo, ispirato alla vita reale di Alice bambina:





Bellissimo soprattutto il commento della maestra Lucia, forse il primo essere umano che all'epoca non ritenne Alice una cretina totale:





Infine il pezzo migliore, un assaggio di neorealismo puro del 1988.
Ci sono i formaggi freddolosi, certo... e poi c'è lui.
Il Pater.
Che ("ah, la poesia dei bambini!") Riempie i rappresentanti di formaggi di insulti dalla testa alla pancia.






 Alice rimembratrice

E voi? Li scrivevate i temini?!?

Friday, July 28, 2017

Brucomela

A Piazza d'Armi, a Torino, c'è il Brucomela.
Foto del bruco mela pescata dal web. Grazie, chiunque tu sia!
Il brucomela è lì da quando Alice era bambina, tant'è che c'è da chiedersi come mai non sia ridotto ad un cumulo di polvere di ruggine e scaglie di vernice.
E' una giostrina che fa finta di essere un otto volante e che nel punto di maggiore velocità e inclinazione tocca probabilmente i 10 chilometri orari e una inclinazione del 5%.
Tipo che magari ti si spostano un po' i capelli per una lieve brezza.

Oggi lo Gnomo l'ha vista:
"Voglio salirci! Posso Salirci? Vorrei Salirci... pensaci mamma, ti ci lascio pensare su...  Ci stai pensando? Eh? Ora posso salirci? Perfavore, eh?"
(Lo Gnomo è come la polizia. Qualsiasi cosa Alice dica verrà usata contro di lei, quindi ora quella che era la sua formula standard per prendere tempo: "Ci devo pensare un po' Gnomo" viene liberamente inserita nella conversazione dallo Gnomo stesso, che mette le mani avanti e le "dona" tempo di riflessione (tempo di riflessione pari a 0,023 secondi netti, che vi credete?!) durante le varie contrattazioni).

"Sì Gnomo. Andiamoci!" Dice Alice.

E Alice, con il groppo in gola sente che c'è un senso profondo in questo cerchio che si chiude, in questo passaggio generazionale del Brucomela. La Alice bambina che cede il seggiolino allo Gnomo bambino... Una roba tutta da lacrime agli occhi e cuore colmo e caldo.

"Fa troppo rumore. Non ci voglio andare" sentenzia lo Gnomo, gettone in mano, davanti al Brucomela vuoto.

L'Alice bambina vorrebbe scagliarlo di peso sul sedile verde all'urlo di "Maseiscemo?!? E' il Brucomela!! Entra dentro e ringrazia, che io dovevo negoziare per MESI per un giro su 'sta meraviglia della tecnologia anni 80'!!"

Invece l'Alice adulta e genitrice accoglie con grazia e pazienza il cambio di opinione dello Gnomo, che mica fa bene ala creatura, a costringerla ad affrontare le sue paure senza rispettare i suoi tempi, e poi ogni bimbo ha la propria sensibilità sensoriale, e poi blablabla... e quindi niente, lo deposita, amorevole,  tra le braccia del nonno, gli toglie il gettone dalle mani...


... e assieme al Grinta si fa un giro sul Brucomela. Due cretini esaltati che sventolano le braccia e dondolano, strizzati sul seggiolino, sotto lo sguardo perplesso del giostraio.

Alice Brucomelizzatrice

P.s. Probabilmente no, non è ancora pronta per il passaggio generazionale...

Tuesday, July 25, 2017

Torino Beach

Siamo a Torino.

E come cantano gli Statuto "Qui Non c'è il Mare":



... Ma lo Gnomo, in diretta dalla sua Torino Beach, é pronto a smentirli anche questa estate.






Perchè lo Gnomo è uno da Stessa Spiaggia Stesso Mare e, anno dopo anno, ne è la prova inconfutabile.
Il balcone non cambia, le bacinelle sono sempre le stesse e pure il tappetino sdrucito color camaleonte-confuso-e-in-crisi-identitaria... I giochi si fanno più complicati, più lunghi, ma lo sghignazzamento, per fortuna,  è sempre lo stesso.


2016:



2015


2014





Alice spiaggiatrice (torinese)

Thursday, July 20, 2017

tra le bancarelle

Un minuto di ammirato silenzio per le capacità promozionali e pubblicitarie dei mercatari Italici.
Questa era la migliore di ieri:



A seguire il tizio che vende reggiseni che decanta quasi cantando "tuuuutto made in Iiiiiitaly, guardate signoreeee! Manco la mozzarella la fanno più in Italia, ma questo cotone siiiii'!"

Alice mercatizzatrice