Friday, July 31, 2009

Le inevitabili conseguenze di una giornata a base di zucchero &alcool

Domenica è il mio ultimo giorno alla Supplì.
ieri era il mio penultimo giorno alla Supplì.
Ieri sono arrivata in ritardo di 40 minuti, così, giusto per provare finalmente l'ebbrezza.
Ieri Patti la svizzera è arrivata al lavoro con la lacrimuccia e un pacco di Ferrero Rochè. Dopo 2 ore lei era ancora con la lacrimuccia, i Ferrero Rochè invece si incolonnavano placidi nel mio esofago.
Ieri la forza lavoro del magazzino (il boss delle spedizioni, l'uomo dei giornali e l'impliatore compulsivo di libri) mi ha portato a mangiare a pranzo al giapponese, dove mi sono abbuffata di cose che ancora adesso non so cosa siano.
Nel pomeriggio ho avuto un pellegrinaggio di clienti abituali che, sapendo della dipartita, arrivavano con bigliettini, caramelline gommose e biscottini al cioccolato.
La sera, dopo essermi ingozzata di zuccheri per tutte le 9 ore di lavoro, sono andata con il Grinta dal Professorone a sfondarmi lo stomaco di cibo turco. E di vino.
Alle 23.00 il mio organismo sfidava le leggi della spazio e del tempo e tentava disperatamente di assimilare le tonnellate di cibo e soprattutto cercava di smaltire tutto quell' alcool che fermentava tra gli zuccheri degli orsetti gommosi e dei biscottini al cioccolato...
E mentre il mio involucro corporeo ciaceva esanime sul divano del Professorone,visto il grande sforzo gastrico in corso, la gestione del cervello era incautamente lasciata ai neuroni più disinibiti.

Sarà per questo che, alle 23.05 mi sono ritrovata con il Professorone, la moglie del professorone, il Grinta e il dottor Piotr a giocare a questo:



Il Grinta zompettava da bravo metallaro fingendo di suonare il basso, il Piotr sculettava stringendo una finta chitarra, il Professorone ci dava dentro su suoi tamburi elettronici e io...


Io cantavo.


Sì.
Con i freni inibitori a briglia sciolta, cantavo come una balena innamorata e a nulla son serviti i tentativi di contenimento del Grinta.
La performance era più o meno questa:




Alice stonatrice

Wednesday, July 29, 2009

Prime Donne Crescono

Il Grinta, futuro genio dell'economia, ha iniziato a "fare ricerca".
"fare ricerca" è complicato. Comprende tantissimo tempo a guardare nel vuoto,
a sospirare
e a grattarsi le ascelle.
"fare ricerca" implica sparpagliare come coriandoli appunti, scartoffie e articoli per la topaia, creando un armonioso tappeto fatto di vestiti sporchi e cellulosa inchiostrata su cui poter passeggiare convulsamente come un cricetino sulla ruota facendo squici squici.
"fare ricerca" comprende anche trascorrere del tempo con il Professorone. A casa sua. A giocare alla Nintendo wii.
Perchè pare che, se vuoi "fare ricerca", il momento migliore per parlare di teoria delle decisioni sia proprio mentre si smanetta con un joy-stick.
Domani sera, visto che il Grinta deve "fare ricerca", dobbiamo andare a cena a casa del Professorone.
Domani sera, dopo aver sudato alla Supplì per 9 ore emmezza (mica per altro ma l'ascensore è di nuovo rotto) la sottoscritta, con le ascelle pezzate, il mal di testa e la faccia stropicciata e appiccicaticcia, dovrà andare a "fare la moglie di quello che fa ricerca".
Già sa che si sbrodolerà con il cibo, rovescerà i bicchieri e dirà qualcosa di inopportuno.
Quindi stava già con l'ansia da prestazione e aveva già ideato mille ottime e validissime scuse per poter paccare all'ultimo momento (volete che ve le elenco? No, magari no)
... poi, proprio 5 minuti fa, ha deciso che no. Che si sacrificherà in nome della scienza e presenzierà alla cena dei cervelli. E che anzi, staserà si laverà pure i capelli, toglierà la polvere dall'ombelico e magari ricalzerà i sandali (che son da suora orsolina in gita ma sempre meglio che le scarpe da ginnastica):





Che mica per altro, ma il Professorone, che lei si immaginava decrepito, bavoso e con disturbi relazionali è un aitante 40enne.









Ed è fico da paura.

Alice socializzatrice

Monday, July 27, 2009

delirio collirio

11 anni fa Alice andò dall'oculista: "Sei ipermetrope, metti questi occhiali più spesso che puoi, quando leggi o quando sei davanti ad uno schermo".
Alice prese gli occhiali, li infilò nella custodia e li portò fedelmente con sè.
Li mise una volta sola, decise che erano un orpello inutile e scomodo e continuò a portarseli in borsa come zavorra in caso di vento.
Dopo 11 anni Alice torna dall'oculista, perchè il Grinta campa un paio di dubbi sulle sue diottrie e soprattutto perchè è gratis, coperto dall'assicurazione sanitaria che svanirà non appena lascerà la Supplì, cioè tra una settimana (ah, sì... non ve l'ho detto? Ho dato le ufficiali ufficialissime dimissioni... e se mi è sfuggito è perchè ero troppo impegnata a ballare la macarena tra gli scaffali e a lanciare libri per aria come coriandoli...).
L'oculista la acceca con lucine, lucette e laser, le fa leggere una serie di numerini, la innaffia con delle gocce orticanti, probabilmente di acido solforico o verde-rame e la manda via dicendo: "Hai 10 decimi, torna tra un anno. Guarda che le gocce che ti ho dato dilatano la pupilla, quindi per due ore sarai sensibile alla luce".

Alice esce fuori felice e contenta di avere 10 decimi e si tuffa sul marciapiede arroventato dal sole di luglio.
Ed è cieca.
Chi la vede vagare per strada probabilmente la immagina colpita da una disgrazia terribile, un lutto, un lavatrice di bianchi con un calzino rosso, un male incurabile, un brufolo dentro il naso di quelli impossibili da schiacciare, una crisi depressiva che precede il suicidio.
Piange e con sguardo annacquato cerca a tentoni la metropolitana, strizza gli occhi e cammina con le braccia avanti per evitare i pali.
La cieca di Sorrento, per le successive due ore, viaggerà rasente ai muri cercando coni d'ombra che, essendo mezzogiorno di fuoco, non esistono.
Probabilmente ha le pupille grandi come tazzine di caffè e per la prima volta nella sua vita prova un immensa empatia verso le talpe, i pipistrelli e i pesci di profondità.

L'oculista crede davvero di rivederla tra un anno... il che vuol dire che, tra i tanti odontotecnici e dentisti da cui Alice è in fuga presto ci sarà anche un nuovo arrivato, in camice bianco pure lui ma armato di collirio.

Alice fuggitrice

Friday, July 24, 2009

wedding suggestion

Io e il Grinta ci siamo accasati facendo la grigliata in un prato e brindando con una damigiana di vino... quindi abbiamo perso la nostra occasione.

Il dottor Piotr è appena convolato a nozze con la dea Greca, festeggiando in barchetta, ed anche lui ha sbagliato TUTTO.

Ora ho deciso che non andrò a nessun altro matrimonio a meno che non sia così:







Il mio alter ego è tipa della la prima coppia. Ma pagherei per esser la sposa, che arrivare all'altare ancheggiando ha un suo perchè.
Quello del Grinta invece è quello che balla assieme al pelato attorno al 1.50. Senza dubbio.

Alice celebratrice

Thursday, July 23, 2009

raffreddiamo il suino

Illuminatemi.
Leggo i giornali italiani regolarmente, e regolarmente trovo, sia sulla Repubblica che sul Corriere, almeno due bei paginoni che inneggiano alla nuova peste, l'influenza del porcello. Lei, la cugina cattiva della spagnola del 1918, la sterminatrice della specie, l'inarrestabile morbo che ci cancellerà dalla faccia della terra. Panico e terrore, stime di morti e contagiati futuri che manco mago Oronzo, calcoli sui vaccini (basteranno? Non basteranno? A chi li diamo? Ambarabàciccìcoccò), interviste con l'esperto apocalittico e via così.
Poi leggo i giornali statunitensi, dove i contagiati sono oltre 30.000... e non c'è una mazza.
Allora rileggo i giornali italiani, e, scritto in piccolo accanto alla tabella, trovo un trafiletto che spiega come la mortalità del raffreddore della scrofa sia dello 0,5 per mille, mentre quella dell'influenza stagionale normale, è sull'1-2 per mille.
Allora.

Ora io lo capisco eh, è estate, non succede niente di interessante e tra l'altro se i giornali approfondissero la politica italiana per benino, con tutta 'sta storia di escort e papponi diventerebbero la copia di Panorama o Chi, pieni di tette e chiappe sode... epperò a parte la sinusite del maiale e i cani assassini (ah, i cani assassini! Il must dell'estate! Quelli non mancano mai, come il tormentone estivo e lo speciale sulle creme protettive e i raggi UV) non c'è nient'altro?! Che so, fate il solito allarme meduse, lanciate l'emergenza zanzara, scatenate il buon vecchio panico da black out... un bello speciale sui tumori della pelle, che è sempre un evergreen?
Anche perchè poi, lo spiegate voi a mia nonna che no, non giro con la mascherina, non sto cercando il vaccino, non sto per morire e che non ci sono i cadaveri ammassati per la fifth avenue?

Grazie eh,
Alice informatrice

Tuesday, July 21, 2009

non è un sorriso... è una colica da panico

Già lo sapete, una delle mie fobie sono i dentisti.
Da anni ci vado solo in extremis, e in genere, dopo la prima seduta scappo e non torno più.
C'è un'orda di gente in camicie bianco che mi cerca. E non credo siano amichevoli.
Ma il Grinta è stato irremovibile, e acchiappandomi per i capelli, mentre io grattavo l'asfalto con le unghie, è riuscito a trascinarmi dentro l'antro di un dentista, dove sono state rilevate ben 3 carie, che io ero ben decisa a tenermi e avevo già battezzato qui quo qua.
Invece, sempre con la forza bruta, il Grinta mi ha costretta a tornare dal dentista per sfrattare qui quo e qua dalla mia cavità orale.
Qui un breve resoconto:


SCENOGRAFIA:


L'ANTRO DEL DENTISTA
Lo studio del dentista sta in un piano seminterrato, con le luci al neon e la moquette.

L'ENTOURAGE DEL DENTISTA
La segretaria del dentista e le giovani assistenti del dentista sono indiane, alcune hanno un inglese stentato e un po' nasale, ma sorridono sempre gentili e, per evitare confusione, ogni conversazione viene verificata, rafforzata e confermata da reciproci gesticolamenti e smorfie.

LA SALA DEL DENTISTA
La sala del dentista è minuscola, in alto è piazzato un televisore con un videoregistratore che manda probabilmente 24 ore su 24 il cartone di Fantasia con topolino apprendista mago e gli ippopotami che ballano (e già, questo tono vintage e questo gusto per il cartone animato un po' ricercato mi piace)

IL DENTISTA
Il dentista ovviamente è indiano pure lui. Anche perchè quella alla segreteria è la moglie, quella che gli passa gli specchietti è la nuora e il giovane assistente figo da paura è il figlio.
Il dentista porta gli occhiali (io odio i dentisti con gli occhiali, perchè nelle lenti si riflette, distorto e ingigantito, il trapano che ti sta scalpellando e le enormi dita in guantate che paciugano tra le gengive)

SCENEGGIATURA:


"Si sieda, si metta comoda"
ed io mi metto comoda, e sto rilassata e tranquilla... in lievitazione:



"Hai paura?"
"No. Si. Tantissima. Ma non è colpa sua eh! Io lo so che lei è bravo, preparato e delicatissimo... è proprio una roba atavica... senza offesa eh, ma io preferirei antrare in una piscina piena di ragni e blatte piuttosto che stare qui davanti a lei, cioè, meglio un letto di serpenti, o un incontro ravvicinato con un cinghiale rabbioso... anche se lei è una interessantissima e gentilissima persona eh, lo si vede già..."
"..."
"Scusi. Non un po' nervosetta"
"No, no, non si scusi, io la capisco benissimo!"
"Ah"
"Perchè anche io sono stato sulla sedia del dentista! Da piccolo sono caduto e mi sono rotto tutti i denti... e ho sofferto tantissimo, e il dentista di allora mi ha pure sbagliato il lavoro, e provocato un infezione che non le dico..."
"Io sto per gomitare..."
"Ma lei non si deve preoccupare"
"No?"
"No, perche vede, quello che fa paura, è perdere il controllo"
"... a me fa paura il trapano, lo scalpellino, quella cosa luminosa che non so cos'è ma sembra la spada di guerre stellari, l'aspira saliva, la luce puntata in faccia, pure il bicchierino pieno di disinfettante mi terrorizza..."
"Perchè non ne hai il controllo, ma ti sbagli! Tu sei il boss, io faccio solo quel che mi dici tu!"
"A sì?"
"Se vuoi fare una pausa, e passeggiare, io mi fermo e tu passeggi. Se vuoi andare via, tu vai via, se ti faccio male, tu me lo dici e io non ti faccio più male, ti conduci, io guido! Non devi aver paura, perchè sei tu che decidi"
"Insomma, sembra un po' non tentare di piegare il cucchiaio, pensa di essere il cucchiaio..."
"Ti disturba il rumore del trapano?"
"Sì, mi fa piangere"
"Nessun problema, metti queste"
Porge alla paziente un paio di cuffie, accende il televisore e gli ippopotami di fantasia iniziano a ballare sullo schermo
"ora rilassati, per farti l'anestesia ti faccio un massaggio alla guancia"
Ovviamente la paziente non si rilassa, è tesa come una corda di violino e nel cervello c'è una vocina che urla "Ago in arrivo, ago in arrivo! Attivare tutto il sistema sensoriale, pronti all'impatto!"... eppure non si sente nulla, niente.
"Fatto"
"Che, davero?"
"Ora aspettiamo che faccia effetto... ti piace il cartone? Senno ti metto un film... o vuoi la musica classica?"
"No, gli ippopotami van benissimo!"
15 minuti dopo:
"Bene, ora prendo questo trapano, e piano piano tolgo il pezzo cariato e scavo un bel buchino"
"bgra frbva"
"Se in qualunque momento non ti senti confortable, se i tuoi chakra non sono ben allineati, dimmelo e io mi fermo"
"bva!"
"Ecco, ora con quest'aggeggio metto la pasta per coprire il buchino... come va? Stai comoda?"
"Vba!"
"ora, con questo scalpellino ti modello il dente, così mastichi bene... vuoi bere un sorsino d'acqua?"
"Sgò"
"Ora questo strumento ha una luce termica blu, che aiuta a solidificare la pasta... ti sposto l'aspira saliva?"
"bvà"
"Ora, mordi questa plastichetta, così controlliamo che i denti aderiscano bene"
"Sgnam!"
"bene, ho finito. Com è andata? Vuoi guardare ancora un po' il cartone animato?"

Ho trovato la re-incarnazione del Buddha. Gira tra noi in camice bianco. E ci aiuta a trovare il cammino per la pace interiore dalla sua sedia postazione.

Tre Ommm per il mio cavadenti spirituale che è riuscito nel miracolo: invece di fuggire come mio solito, e scomparire nel nulla senza nemmeno saldare il conto, sono andata anche al secondo appuntamento!

Alice sdentatrice

Monday, July 20, 2009

gatti, amuchina e conigliette sexi

La Pippi si è trasferita nella casa nuova.
Vive in compagnia dei due gatti e della padrona dei due gatti, che si è rivelata essere un pelino disordinata ma chissene, che tanto a settembre se ne andrà nelle lande nordiche a vivere con il suo fidanzato lasciando la Pippi con le due palle di pelo, le crocchette in giro e le cacche feline sparpagliate a mò di decorazione per tutte le superfici della casa.
"Pippi, come va?"
"Eh, male! Ieri ho pulito tutta casa e ho disinfettato il bagno, con l'amuchina. L'ho tirato a nuovo ed ero fiera di me..."
"Brava!"
"Poi stamattina mi sono alzata e volevo farmi una bella doccia tonificante..."
"Ottima idea! Per cominciare bene la giornata!
"E nella vasca c'erano due immensi stronzi di gatto"
"..."
"E immagino che i due infami siano andati assieme a cagare nel pulito... chè non posso pensare che tanta materia fecale sia il prodotto di un unico intestino"
"..."
"E allora non ho fatto la doccia, e ora aspetto che la tipa tiri su 'sti due torroncini... che insomma, io ieri ho pulito tutto, e lei almeno lo sforzo di raccattare le cacche lo potrebbe fare"
"Ma le hai parlato? Glielo hai detto?"
"No"
"Ma è lì?"
"Sì, ma è super impegnata"
"Mbè, due minutini potrà ben trovarli, no?!"
"No no no... è qui con un suo amico fotografo gay... gira per casa con le tette al vento, le mutande di pizzo e i frustini..."
"?!"
"Sta facendo un calendario sexi per il fidanzato nordico... quindi sta vagando per casa con tutta una serie di gadget da porno soft... è da settimane che andava in giro a cercare le orecchie e la codina da coniglietta adatte, che si armonizzassero con i suoi capelli rossi..."
"..."
"E sai quel è la cosa più assurda?"
"mmhmm no?..."
"Che si fa fare le foto col culo per aria mentre lava i piatti, stira, spolvera gli scaffali, scrosta il pavimento... tutte cose che non fa MAI!
E poi, come pollicino, lascia in giro i vari oggetti scenici: ora c'è un frustino nel lavandino, una coda di coniglio nel corridoio, un completo commestibile in salotto e poi tutta una distesa di mutande col pizzo sul divano... "

"speriamo almeno che i gatti le piscino sopra il reggiseno borchiato e le si arrugginiscano i capezzoli in ferro!"
"Che poi senti, io pensavo..."
"Eh..."

"Quando se ne va la padrona, posso darti uno di 'sti cavolo di gatti? Quello grasso! La gatta stronza me la tengo io, perchè non ti farei mai una carognata del genere... ma quello grasso te non lo vuoi? Eh?"
"!!"

Alice tentennatrice

Sunday, July 19, 2009

morte di un'anarchica

Indovinello!
ieri sera, per un beffardo gioco del destino, ero qui:



Si tratta di uno di quei posti che "col cavolo che ci vado!"
E' uno di quei posti che "quelli che ci vanno o son decerebrati o son papponi"
E' un luogo di quelli che "quando lo vedo mi vien voglia di dargli fuoco"

E ieri io c'ero.
E posso aggiungere, nel caso servisse ai solutori dell'indovinello, che suddetto posto puzzava di piedi.
Chi si lancia?
Alice sciaradatrice

P.s. Dai se proprio nun ce la fate, domani vi metto la foto con il flash... ora però vado a dormire e a tentare di arginare il senso di vergogna.

Friday, July 17, 2009

Nobel e Divinità Greche

Ieri, tra le caotiche vie della Grande Mela, in mezzo ai business man incravattati,
ai venditori di Hot Dog,
alle donne manager rampanti,
ai taxisti...

Una dea greca e un futuro premio Nobel facevano il loro primi passi da sposati.


Sì. Il dottor Piotr, angelo custode della sottoscritta e del Grinta, quello che se li pigliò in casa quando sbarcarono qui con la loro valigia di cartone, si è sposato!

(E visto che il Piotr passa a leggere da queste parti, la sottoscritta darà un resoconto attendibile, oggettivo e assolutamete fedele ai fatti. Ecco)

Il mondo femminile piange inconsolabile.
Pare che ieri milioni di fanciulle, in ogni angolo del globo, si siano strappate i capelli e stracciate le vesti al pensiero di contanto pezzo d'Omo accalappiato, acciuffato con un anello di platino al dito e ormai uscito dal mercato.
Sebbene il mondo sapesse della sua consolidata relazione con la Dea Greca, in molte non riuscivano a smettere di sognarlo la notte... e ora Piotr, uno delle forme di vita più affascinanti del pianeta, spezza il cuore delle sue fanz.
Pare anche che durante la ricerca dell'abito da sposo il dottor Piotr abbia provocato svenimenti e subbuglio nei camerini, chè le commesse, alla vista del suo abbagliante splendore, si accasciavano tra gli scaffali aggrappandosi ai manichini e sospirando "E' Lui! E' il messia!".
Pure un commesso gayo ha commentato "Io ti sposerei subbito".
E ieri, nel suo nuovo completo da Blues Brothers, il Piotr ha convolato.
E devo dire che ieri, davanti a City Hall, il traffico era più congestionato del solito.

Gli sposini, che andranno a costruire il loro nido d'ammore sulla West Coast, sono riusciti ad organizzare il matrimonio in circa un mese (battendo il record dei 2 mesi realizzato dalla sottoscritta)...
5 giorni prima il Piotr era isterico e sbatteva la testa contro gli spigoli vivi ululando "Le Scarpeee... non troverò Mmai le scarpeee!", la Santa (perchè comunque se si sopporta il Piotr, un po' unti dal Signore si deve essere, eh!) Dea Greca invece veniva sommersa da catologhi di liste nozze e annaspava tra gli appuntamenti per trovare un locale disponibile... il tutto continuando a lavorare le sue brave 8 ore al giorno...
eppure ieri erano bellerrimi, scintillanti e felici!
(Ero molto più distrutta io, che avevo passato la sera a decespugliarmi i polpacci... erano a maggese da almeno tre settimane, ragazzi!)

Alcune riflessioni che desidero lasciare ai posteri, così come vengono a galla dal post-sbornia dell'evento:

FASHON
(Premesso che io al wedding sono andata con i sandali da suora orsolina in gita e un vestito lungo da figlia-dei-fiori-al-picnic-della-raccolta-dei-funghetti... ma non è questo che volevo dire)
La sposa era bellissima ed eterea. Talmente eterea che per fortuna era una giornata di afa e calura appiccicosa, che sennò un colpo di vento se la portava via e il Piotr stava con un palmo di naso.
Lo sposo, ma che ve lo dico a fare, era gnocco gnocchissimo:
Sembrava un Re Sabaudo (prima che iniziassero a mischiarsi tra di loro e a venire tutti un po' storti, eh!)

Ma aveva anche un non so chè di Robert De Niro da ggiovine (per fortuna non il mento a triangolo isoscele)


Ed ovviamente era una copia esatta del sorriso malizioso di James Dean



TIME
(essì, noi ovviamente siamo arrivati in ritardo, ma essendo TUTTI in ritardo abbiam spaccato il secondo, perchè tanto non c'è un "orario": entri dentro, prendi il numerino come dal salumiere e aspetti il tuo turno)
La cerimonia presso il comune di Manhattan è durata esattamente quanto il programma scongelamento del mio microonde: 2 minuti e mmezzo.

ROMANTIC MOMENTS
Come eterno ricordo agli sposi sono state donate due paperette abbigliate in pompa magna, che sono state battezzate tra le acque del laghetto di Central Park.

Infatti, dopo il pranzo con il parentando gli sposi hanno optato per romantico giro in barchetta.

Ad accompagnarli c'era un branco di amici molesti, appesantiti dalla digestione (ma con il cervello reso lieve e vaporoso grazie ai fumi etilici) che sbatacchiando i remi alla rinfusa tentava di fare disposizioni nautiche acrobatiche nonchè furiose gare di canotaggio.
Oltre alla barca dei neo-sposi beccheggiavano e sbatacchiavano al largo altre tre formazioni: la coppia sposata, la coppia di fatto e il trio di single. Ci terrei a precisare che la parte femminile della coppia sposata ha remato da ddio. Ci terrei a precisare che la parte femminile della coppia sposata è la sottoscritta. Che ha scoperto di essere una reincarnazione tridimensionale di Braccio di Ferro.

ANIMAL MOMENTS
Sulla festa serale con tutti gli amici, sul tetto di un palazzone con l'Empire State Building che ci sorrideva in faccia...


Ecco... qui faccio che non dire nulla, e stendere un velo pietoso, che se il socero scopre che ci siamo avvinazzati come degli adepti dionisìaci mi va in iperventilazione e ci strazia l'anima!

SUGGESTION?
Oh, io che sono trash, su quel terrazzo chic pieno di business man impegnati nell'aperitivo da dopo lavoro e di bellezze russe che ancheggiano su tacchi vertiginosi...
un bel trenino sulla Raffaella Carrà me lo sarei fatto!

Ragazzuoli,
Che il vostro cammino sia al ritmo di samba, frizzante e divertente come voi ...
e preparate le tavole da surf che qui vi si viene a trovare presto nè!
West Coast Rocks!

Alice celebratrice

Thursday, July 16, 2009

goodbye babies!

Le Madamedorè sono partite.
Hanno lasciato una scia di gianduiotti per rendere più lieve il distacco.
Come oggetto transazionale mi è rimasta una magliettina della Carota (che viste le ridotte dimensioni della Carota posso usarla come polsiera).

Ci piace ricordarle così, mentre passeggiano eteree, eleganti e discrete per i viali di Boston:




















... Ma...


sappiate che in realtà alla partenza erano sfatte:



Alice rimembratrice

P.s. qualora ve lo chiedeste, quei cosini arancioni non sono delle moderne cuffie da ipod bensì i cordini dei tappi per le orecchie.

Wednesday, July 15, 2009

Love-Boat?... Vomit-Boat!

Lo so, dovrei raccontare del secondo giorno, ma ci tengo a condividere con voi l'esperienza balenifera.
Delle balene però, sappiatelo, si parlerà poco. Pochissimo.
Perchè per me, che ho un certo gusto per il disgustoso, l'aspetto più affascinante del tour a vedere le balene è stata la Vomit-Boat.
E vi avviso: se il post sui mangiatori di hotdog vi ha impressionato, non andate oltre, perchè qui è peggio. Davvero.
O quanto meno aspettate di aver digerito prima di leggere, ecco.


Tutto inizia in un radioso mattino di sole (l'unico che le madamedorè videro a Boston, che per il resto solo cieli bigi, pioggerelline e temporali)
Al mattino, dicevo, le Madamedorè si recano al porto, dove partono le varie escursioni per vedere le balene.
La maggior parte dei tour durano 4 ore. Uno solo ne dura 3, perchè utilizza una barca super veloce.
E quindi le intrepide scelgono la nave express così da avere poi più tempo per fare un ultima passeggiata per Boston.
La nave è questa qui, sappiatelo, così se capitate aBoston vi potete regolare di conseguenza.
Si tratta di un bel catamarano, moderno e confortevole, su cui le Madamedorè si imbarcano assieme ad un'alta percentuale di famiglie con bambini.
I primi 3o minuti, quando ancora la costa è in vista, la ciurma è euforica: la Carota canta l'intera colonna sonora della sirenetta, la Bionda Selvaggia scatta 5 foto al secondo immortalando ogni singola onda che sinfrange contro lo scafo, i bambini mangiano le patatine fritte, i vecchietti si fanno le foto con i capelli grigi al vento.
Poi la barca mette il turbo, si inclina mostruosamente ed inizia ad andare talmente veloce che il rinculo delle onde rende impossibile camminare i bambini vengono fisicamente sbatacchiati in giro e i vecchi, terrorizzati, si ancorano ai sedili.
La Carota, che tra l'altro peserà 45 chili da bagnata, improvvisamente si ricorda che da piccola ha rischiato di morire in gommone con il padre, smette di cantare,si ricorda improvvisamente del Titanic, della barca piena di lupini dei malavoglia e del povero Robinson Crusoe, si sbianca peggio di Michael Jackson, inizia a ripetere "nnno nnnno nnnno..." ed infine si lascia scortare a braccia sottocoperta, dove tenterà di fondersi molecolarmente con il sedile e attaccherà a maledire le balene e l'intera famiglia dei cetacei.
Nel frattempo la situazione sul ponte degenera precipitosamente:
Un paio di bambini vomitano controvento generando una affascinante reazione a catena. La gente, per paura di essere sbalzata fuori, preferisce liberarsi lo stomaco lontano dai bordi della nave, che presto diventa un campo minato di pizze multicolori tra il giallo sabbia, il viola anticato e il verde muschio.
Una vecchietta passerà l'intero tragitto con la testa affondata dentro il bidone dell'immondizia rifiutandosi di lasciarlo, ma tra tutti spicca lui, un povero bambino di 4, 5 anni, che chiameremo Pedro.Pedro 5 minuti prima pasteggiava a lecca-lecca e patatine ed ora è giallo come un limone. Il padre di Pedro, probabilmente in buona fede, non fa altro che peggiorarne la situazione:
lo tiene sul ponte, a barcollare sotto le sferzate delle onde;
non lo lascia sedere, e lo tiene aggangiato per un braccio a sbatacchiare come una pezza in balia della violenza dei flutti;
non si siede manco lui, che seppure sia grosso non riesce a stare in equilibrio per i continui salti e quindi nel complesso sembrano due bamboline hawaiane sul cruscotto di un camionista di Bergamo;
per evitare che si sporchi le scarpe, quando Pedro deve vomitare lo solleva di peso come un sacco di patate e lo scrolla come un cespo di insalata, salvando magari l'abbigliamento ma ampliando il raggio di diffusione della materia;
il padre ha un impermeabile ed un maglione ma ritiene che il figlio stia bene in maglietta a maniche corte e pantaloncini, sebbene abbia una pelle d'oca tale che pare un puntaspilli e le ditina delle mani e dei piedi blu cobalto.
Pedro d'altro canto è in buona compagnia, perchè altri 7 bambini sono a terra, con un sacchetto stretto tra le mani e gli occhi rivolti al cielo, un cospicuo gruppo di giovani ha un grazioso colorito verde e parecchi vecchietti hanno fatto appena in tempo a sedersi prima di vomitarsi sulle scarpe.

Quando finalmente la barca rallenta e la vocina gioiosa del capitano avverte che siamo in prossimità delle balene i genitori acchiappano i bambini al grido di " Vieni, vieni, porta il sacchettino con te ma vieni a vederle".
E qui, per la sottoscritta che ama gli studi antropologici, avviene qualcosa di incredibile: mentre l'intera mandria di passeggeri barcolla e si trascina verso i bordi della nave, un esercito di giovanotti armati di vaporelle parte all'attacco per ripulire moquette, pavimenti, mura e quant altro. Cioè, questo vuol dire che il capitano e compagnia bella sono ben consapevoli del fatto che un terzo dei loro ospiti lascerà un'acida traccia di succhi gastrici durante il tragitto.
E questo vuol dire che il capitano e compagnia bella sono dei dannati farabutti. O dei sadici geniali.
Dopo 20 minuti in compagnia delle balene:









(nell'ultima foto si vede mamma balena con il piccolo)
... la barca ricompie, alla stessa assassina velocità, il percordo inverso, e il Vomit-Ballet si ripete.
Quando atterriamo io e la Bionda Selvaggia, che abbiamo avuto in dono dalla sorte stomaci al titanio, siamo euoriche per l'avventura. La Carota, che invece ha rivangato traumi infantili e atavici terrori un po' meno.

Ora, le balene sono state bellerrime, giuro, eppure non me ne vogliano le associazioni per la difesa del cetaceo, ma la cosa più impressionante, ciò che racconterò ai miei nipotini nelle fredde notti davanti al focolare, sarà la storia della Vomit-Boat e del piccolo Pedro, che sfidò le leggi della fisica vomitando una quantità di roba pari al suo peso corporeo.
Burp.
Alice ondeggiatrice

Tuesday, July 14, 2009

oggi sciopero




1 - pubblica sul tuo blog il logo col megafono che vedi a lato:

SCARICA IL LOGO E PUBBLICALO.jpg

2 - Titolo del post: "Oggi sciopero"

3 - Pubblica la tua foto col bavaglio, se puoi.


(eccomi)

4 - Segnala il link a "Diritto alla Rete" per le nuove adesioni

Alice scioperatrice

Oh, io lo fo... ma ho tutta una serie di dubbi riguardo all'efficacia o al senso di tutto ciò che però lascio da parte eh...

... è che a me mme pare un po' come quando si faceva lo sciopero alla benzina...
che poi il giorno successivo si andava tutti a fare il pieno e non cambiava niente... poi sai mai che mi sbaglio!

Monday, July 13, 2009

primo giorno

Le Madamedorè non utilizzano guide turistiche nè mappe. Loro si orientano seguendo il loro GPS intrauterino.
Quindi vanno a caso.
Appena sbarcate dalla metropolitana (che per risparmiare i piccioli le madamedorè se ne sono andate in un motel di periferia, vicino ad un aereoporto, con una bellissima finestra su un fiume limaccioso e un bucolico sottofondo di motori di aerei in partenza e in arrivo) le Madamedorè, dicevo, hanno vagabondato tra i due bellissimi giardini del centro di Boston dove la Bionda selvaggia, in attesa del nuovo principe azzurro, come rito propiziatorio ha limonato con tutte le ranocchie capitate lungo la strada, che vi assicuro non sono affatto poche; eccone alcune:




La Carota invece aveva avuto una soffiata da fonti attendibili, e sapeva che per il parco si aggiravano Mamma Oca e i suoi pulcini... abbiamo scarpinato per un'ora ma alla fine siamo state premiate:

Un tizio strano ci ha raccontato che uno dei paperetti, un po' di tempo fa, venne rubato e poi ritrovato in mezzo alla strada... probabilmente uno studente, sotto l'effetto della tequila, trovò entusiasmante l'idea di sequestrare 28 chili di papero ma poi finì per perderlo per strada.

Dopo i due giardini le Madamedorè hanno inforcato il loro bastoncino da rabdomante e seguendo i gabbiani sono arrivate al lungo mare, dove han dato fondo a circa 400 scatti fotografici TUTTI uguali eccetto per un particolare (materiale da settimana enigmistica... e son buona e ve le risparmio, eh).
A cena, mentre sgranocchiavano e ciacolavano, sono state avvicinante da un quarantenne beloccio e bizzarro:
"Ciao, io sono uno scrittore di biografie. Scrivo le biografie degli scrittori di dizionari. Siete Italiane? Posso portarvi a fare una passeggiata qui intorno? Mi piacerebbe mostrarvi un hotel molto particolare e un quartiere estremamente caratteristico..."
La sottoscritta, donna entusiasta (e fiduciosa che un maniaco sessuale, per quanto affamato, non potrebbe MAI abbordare 3 ragazze in contemporanea, che in fondo, suvvia, non basterebbero mica due mani per tenerci a bada, soprattutto a noi Madamedorè che siam parecchio selvatiche!) ha subito accettato l'offerta del Biografo Cicerone, che con aria orgogliosa ha portato a zonzo le Madamedorè lungo la notte Bostoniana.
Per cominciare ci ha accompagnate alle prigioni di Boston. Quelle che dagli arbori della città fino al 1999 sono state le Patrie Galere, ora sono un Hotel di Lusso, il Liberty Hotel a ventòrdici stelle.
Dentro hanno mantenuto parti della struttura intatte, ci sono le celle, i ganci, le sbarre...
Il tutto è molto surreale.
Un po' disgustoso nel complesso, ma interessante.
( Riflessioni casuali delle madamedorè al riguardo:
... se solo quei mattoni potessero parlare... siguro che sanno più bestemmie persino della Carota!

... e chissà se ci sono più colpevoli tra le loro mura adesso o quando le porte avevano i lucchetti?
Bah, che sfiga. Che già essere una prigione deve essere triste, ma diventare un Hotel per Cocainomani d'alto lignaggio non so mica se è un passo avanti...
)

Poi ci ha portato a spasso per quella che all'inizio io avevo chiamato la Collina della Pancetta ma che invece è Beacon Hill.
"Vi porto a vedere la casa di Jcxxgj Karri"
"Wow! The Mask abita qui? magari lo vediamo pure?" indaga la Carota sgranando gli occhi


"Jfxvj Karry si è sposato con la Signora del Ketchup, ed hanno comprato una casa bellissima con annesso monastero che han poi ristrutturato"
Sebbene la coppia Faccia di Gomma e Signora del Ketchup suonasse un po' strana, nessuna delle tre ha pensato, manco per un attimo, che potesse trattarsi di John Kerry.

Quindi abbiamo 50 foto della casa (di John, ovviamente) con davanti le Madamedorè che posano facendo facce improponibili.
"Vi mostro la targa del signor Frost" insiste il Biografo Cicerone, mentre decanta versi e poesiuole.
E nel frattempo passeggiamo in questa piega del tessuto spazio temporale, con i lampioni che sembrano usciti da un cartone animato:

"Volete fare ancora un giretto? Sono quasi le 11 di sera, ma se volete posso mostrarvi il vicolo buio e stretto in cui gli schiavi si nascondevano durante la guerra di Secessione per sfuggire ai padroni sudisti... è quasi invisibile..."
"Ecco, magari quello lo saltiamo, Biografo..."
"Allora vi accompagno alla metropolitana e vi lascio il mio sito webz... mi raccomando, domani andare a vedere Harvard, che è bellissima" declama con sguardo sognante Biografo.
Ci saluta con un altro paio di citazioni e poi, così come è comparso, si dilegua per i vicoli, lasciando le Madamedorè, ormai esauste dalla giornata e dal gran scarpinare, libere di svenire sui sedili della metropolitana.

Quindi, tirando le somme il bottino turistico del primo giorno a Boston comprende:
Rane, papere, galere, la Signora del Ketchup e lo Scrittore Biografo.


Boston promette una fauna estremamente interessante.
Alice viaggiatrice

Saturday, July 11, 2009

le madamedorè al volante

Le Madamedorè hanno affittato una macchina che sembrava un taxi londinese, hanno scoperto il brivido del cambio automatico e esplorato l'avvincente mondo delle autostrade metropolitane, ed hanno ricevuto un paio di preziose lezioni di vita:

1) Se guidi una macchina con il cambio automatico, è bene per te cementificare la suola del piede sinistro al tappetino, perchè se per sbaglio l'istinto ti porta (e ti porterà, sappilo!) a schiacciare l' (inesistente) pedale della frizione inchioderai con strudore di freni e gomme bruciate e i tuoi passeggeri si troveranno spalmati sul vetro come un formaggino Mio sotto il cocente sole di agosto.

2) Gli americani sono il popolo delle libertà, e quindi superano liberamente da destra e da sinistra. Lo specchietto posteriore sarà il tuo migliore amico e il tuo più grande terrore. Tir imponenti e rombanti di accerchieranno, silenziosi suv ti faranno il contropelo e diventerai strabico a forza di guardare compulsivamente da un lato e dall'altro.

3) Il concetto di Autogrill è inesistente. Per mangiare, evacuare, fare benzina, comprare le caramelline gommose devi uscire dall'autostrada e riprenderla. Questo ha fatto sì che le Madamedorè visitassero amabili mulattiere di campagna, sconosciute stradine sperse tra i boschi e dubbie piazzole di sosta.

4) Viaggiare rispettando il limite delle 65 miglia orarie è uno stillicidio.

5) Sempre perchè gli americani sono il popolo delle libertà, le uscite lungo l'autostrada alle volte e sono a destra... e alle volte sono a sinistra. Così in un paio di occasioni le Madamedorè, che per prudenza e sicurezza guidavano sulla corsia centrale, si sono ritrovate a sorpresa sperdute in paesi dai nomi astrusi e sconosciuti ed hanno dovuto ritrovare la strada per la statale 95 seguendo la bussola interiore o divinando la direzione in base alla lettura dei moscerini spiaccicati sul vetro.

6) Avere una cartina aiuta. Ma le madamedorè si orientavano con: un paio di fogli stampati in bianco e nero da google mapz che sembravano un intreccio di spaghetti grigi... e il loro intuito femminile. Il tempo di percorrenza previsto era di 4 ore, ma loro son riuscite a farcela in 8.

7) Avere dei cd musicali aiuta. Ma le Madamedorè si sono dimenticate l'intero set di cd e quindi hanno subito, per 8 ore, le frequenze radio americane. Si passava dalla tamarro-disco a radio nostalgia-perchè-ti-amavo-tanto-e-te-invece-tiseifattomìsorella.
Quando abbiamo trovato la stazione country è stato un momento epocale. Epocale.

8) Qualora vi dimentichiate del punto 7, sappiate che avere una cultura enciclopedica di canzoncine per bambini può aiutare. Le madamedorè, che sfoggiano tutte il pezzo di carta con il quale lo Stato Italiano (incosciente!) le ha dichiatare docenti, hanno dato fondo a tutto il repertorio dello Zecchino d'Oro, per poi elevarsi al Cerutti Gino, al Riccardo che da solo gioca a biliardo, al Vengo Anch'io No. Tu no... e ovviamente pure questo qui, con un iattattirattirattira che levatevi.
Quando le corde vocali cedono e saltano, un Bartezzaghi della Settimana Enigmistica aiuta a stimolare la creatività, chè inventare le risposte a definizioni improponibili ha un suo perchè. Se per di più lo si fa con la Carota, è ancora più divertente: lei risponde per associazioni di idee.

9) L'ora di punta, il cosiddetto rush hour, quell'apocalittico scenario in cui un serpente infinito di metallo e lamiera si snoda su autostrade a 6 corsie e avanza alla velocità di un bradipo cieco, dura circa mezza giornata. Le Madamedorè non se ne sono perso manco un pezzetto.
Alice viaggiatrice

Friday, July 10, 2009

Siam tornate.
Come riacquisto le coordinate spazio temporali vi ammorbo per benino eh, con tanto di speciale fotografico!
Alice minacciatrice

P.s. E avete visto che brava? Che prima di andare a vedere le rane e le balene ho imparato a programmare il timer per i post? Che son cose, eh!

Thursday, July 9, 2009

random

"Andiamo a fare colazione con la pancetta e le ova strapazzate, che voglio sperimentare il rutto ammericano"

"... io non trovo più un reggiseno... non che servisse a molto ma era un bel ricordo..."
"Mi mangio prima lo yogurt, così faccio un sub-strato probiotico e poi posso scatenarmi con le patatine fritte a colazione!"
"... se vedete una blatta che corre con il mio reggiseno fermatela, per cortesia"

"Io tra pochi mesi mi sposo, devo metter su chili... quando le mangiamo le ciambelle di Homer Simpson?"

"A me le verdure non piacciono, sono senza personalità"

"facciamo un filmino, facciamo un filmino!"

"La smetti di ruttare?" "burp... è che sono nervosa... è comunque, ai tempi dei porci si chiamavano sussurri d'amore"

"Quel microonde è talmente sporco che se ci metti la pasta in bianco la tiri fuori con il sugo!"

"mi sono bruciata la riga dei capelli sulla testa ed ora ho le bolle e sembro un pezzo di pluriball"

"il colpo di fulmine è qualcosa di raro, che capita poche volte nella vita" "Va là, io oggi in metropolitana ne ho avuti almeno una dozzina... che maschioni che ci sono qui ragazzi!"

... non capisco proprio perchè il Grinta, per provare emozioni forti abbia deciso per il rafting quando una mattinata con noi madamedorè può essere così stimolante e travolgente...

Alice inquisitrice

Tuesday, July 7, 2009

e come promesso...

Ed eccoci qui, all'evento del 4 luglio:
L'International Hot dog Eating Contest è una creatura del Hotdoggaro Nathan, un titano del wrustel, considerato da sempre er mejo hot dog della città:


La gara prevede 20 concorrenti, altamente selezionati da precedenti competizioni: c'è il mangiatore di ciambelle, il divoratore di cannoli, lo sterminatore di spaghettini cinesi e il flagello delle torte ai mirtilli.
A verificare il corretto svolgimento della prova atletico-stomacale ci sono 40 giudici di gara, con magliette a righe e cappellini verdi, che fanno pure solenne giuramento di onestà davanti al pubblico, e che stanno lì, in trincea in prima linea, davanti agli sputazzi, alle bave e ai conati di vomito, eroici e professionali.

Fino al 2000 il record del Nathan's Contest si aggirava attorno ai 20 hotdog in 12 minuti, poi è arrivato Lui, il Re della Masticazione, ed ha sconvolto tutti.
Si chiama Kobayashi, è giapponese e nel 2001 si è sparato 50 hotdog in 12 minuti.
E' secco secco, e l'hanno scorso, quando aveva pure i capelli tinti di un bell'arancione Anas, sembrava un fumetto manga in 3D.
Ha ideato una tecnica incredibile, ora utilizzata da tutti i divoratori di hot dog:
Prende il paninozzo, toglie il wrustel e butta il pane nell'acqua, poi inforna tra le mascelle il tutto, risparmiando saliva e rendendo meno lungo il processo di impastoiamento (siete ancora qui? O state già saltellando per i conati di vomito?).

Il suo rivale, l'americano Chesnut, (quello sulla sinistra con l'espressione da "Oddio mò vomito") ha vinto gli ultimi due tornei, anche perchè ha perfezionato la tecnica del giapponese:
Lui spezza in due l'hot dog, butta le due parti in acqua... e strizza il tutto a mani nude prima di lanciarselo in bocca simultaneamente.
Inoltre, per mandare giù il pastone, i due adottano strategie diverse: Kobayashi saltella sul posto aggraziato, Chesnut invece butta indietro la testa con scatti improvvisi che ricordano un po' il pellicano di Nemo quando tenta di mangiarsi il pesce.
Ma nel complesso ciò che si vede è questo:

La folla entusiasta urlava felice,

... ma quando è estata inquadrata sul maxischermo la chew-view un collettivo "Bleach!" si è levato per la strada: qualche perverso regista aveva pensato bene di attaccare una videocamera dietro l'orecchio di uno dei concorrenti, per immortalare la masticata con tanto di sbavi, spruzzi e conati.

Il vincitore è stato Chesnut, (peccato, che a me il japu piaceva molto di più) che ha persino realizzato un nuovo record assoluto:
68 hotdog in 10 minuti.

Alla gara c'erano anche due donne, una di una magrezza impressionante che però si è fatta fuori 41 hotdog senza fare una piega.

Ora, io mi immagino quei 68 hotdog dentro la pancia di Chesnut, tutti incolonnati in direzione colon, come una infinita fila sulla Salerno Reggio Calabria. Me li vedo uno attaccato all'altro, incastonati nelle curve dell'intestino, che si spintonano e sudano e magari c'è uno di loro che borbotta: "ecco la prossima volta anzichè fare come il resto del gregge il viaggio lo faccio in direzione ostinata e contraria, che l'altra corsia è sempre vuota, per mille crauti!"

Alice nauseatrice

P.s. Inutile dire che il Grinta era in estasi.
In. Estasi.

Monday, July 6, 2009

le madamedore'

Le Madamedore' se la stanno spassando in lungo e in largo per la citta'.
Sebbene con alcuni lievi inconvenienti.
La carota e' zoppa, e bestemmia in siciliano stretto la malasorte e l'intero concilio di santi palermitani, la Bionda Avventurosa e' in preda ad una tumultuosa sindrome Pre Mestruale che la rende fragile e selvaggia e la sottoscritta e' stremata, che oggi e' andata dal suo dentista indiano per la seconda volta ed ha dato fondo a tutto il suo coraggio... per non parlare dei dolori muscolari, perche' durante i 50 minuti trascorsi sulla poltroncina ergonomica, grazie all'atavico terrore del trapano, degli aghi e pure dell'aspira saliva (che comunque e' un oggetto altamente inquietante) ha strizzato gli addominali, incassato il collo e stretto le chiappe con una tale intensita' che all'uscita era un tronchetto di legno.

Le madamedore' domani affitteranno una macchina e partiranno per una tre giorni: Boston piu' balene.
Sempre se riusciranno ad uscire dal traffico della citta' e a dominare i misteri del cambio automatico.

Il Grinta, metre il trio si dara' alla pazza gioia tra i cetacei e le strade di Boston, restera' privato della sua meravigliosa moglie per ben tre giorni.
Ed ha dichiarato:
"Vado a fare rafting con il dottor Piotr"
"Capisco, hai bisogno di emozioni forti per sopportare il senso di vuoto lasciato dalla mia assenza, vero?"
"No, e' perche' questa e' una Only-Man-Thing, e mentre te e le tue amiche in preda ai feromoni andate a vedere le vostre cugine balene io vado a fare il vero uomo e a sfidare le forze della natura, donna!"

"Vieni, vieni un po' piu' vicino, che ti faccio conoscere le forze della padella anti-aderente e della ciabatta di vimini..."

Alice picchiatrice

P.s al piu' presto giungeranno speciali dossier circa l'Hot Dog Eating Contest, la spiaggia di Coney Island, il Gospel, lo shopping compulsivo, il dentista e molto altro... poi, eh?
Alice promettitrice

Friday, July 3, 2009

Cani Caldi

Domani si rivelerà una giornata cruciale.
Non solo ci saranno la parata e i fuochi d'artificio del 4 luglio, ma si svolgerà un'evento che il Grinta aspetta trepidante da mesi. Da mesi eh.

Voleva assistervi l'anno scorso, ma per impegni improrogabili non c'è riuscito.
E quest'anno non c'è modo di dissuaderlo,
quindi noi,
domani mattina,
saremo a Coney Island.
Per un tuffo nella cultura americana.

L'International Hot Dog Contest.




Credo che vomiterò.


... e per far vomitare anche voi prometto un servizio fotografico dettagliato.
Det ta glia tis si mo.
Quindi, se siete stomaci deboli, non passate da queste parti nei prossimi giorni, perchè il suddetto blog sarà invaso di gente con hot dogs nel naso, vè.

Alice stomacatrice

Thursday, July 2, 2009

Arrivan le maestrine

Sono arrivate in visita le Maestrine Assassine
Una è la Carota, compagna di avventura dai banchi delle superiori, una creaturina minuta e gracilina, dall'aria fragile e delicata ma che nasconde l'anima di uno scaricatore di porto di Marsiglia. Uno spirito affine insomma .
L'altra è la Bionda Avventurosa, compagna durante i burrascosi anni universitari.
Assieme, il glorioso trio ha affrontato ore di tirocinio in classi piene di nani assatanati, ha sostenuto esami ridicoli come "dialetto piemontese" o "educazione motoria", ha dormito sui banchi dell'Università Prigione ed ha allestito gruppi di studio alla Kaipiroska.
La coppia di maestrine è arrivata piena di energie, perccato che il numero di cose da raccontare è inversamente porporzionale al tempo che ho per scriverle...
Ma verrà in momento in cui anche le Maestrine vivranno il loro momento di gloria su codesti schermi, datemi un paio di giorni.

ADDENDUM:
Ho una tabella di marcia rigorosissima, ideata con la Pippi, per lo "sganciamento" dalla Supplì.
Ieri ho eseguito la prima tappa: Comunicare al capo che "io intenzione di andarmene e cercherò un nuovo lavoro, quindi inizia a trovarti un'altra pirla, che così facciamo un passaggio di consegne senza correre".

La notte prima avevo la nausea e l'ansia.
Il giorno fatidico il mio stomaco era imploso come un buco nero, avevo i crampi, la pressione sulle montagne russe e per poco non collasso dall'agitazione riversa sugli scatoloni di libri del sotterraneo.
Volevo aspettare il pomeriggio per fare tutto il discorsetto e invece a mezzogiorno, logorata dall'attesa e ridotta un fascio di nervi, ho chiamato il super mamager gayo è gli ho chiesto udienza.

Ora, che uno debba avere l'ansia, mentre manda al diavolo il posto dove l'han spremuta come un limone scontato al mercato... non è normale.
Che una si senta in colpa a dire "me ne vado" da un posto di cui ne ha oggettivamente i marroni pieni... non è normale.

Ma che io abbia ripetuto per tutto il tempo "guarda, scusa eh, scusami, mi spiace, scusa" anzichè attenermi al piano e fare come mi ha insegnato Ken:



è stata proprio una delusione.


Mi sono sentita come questo trailer:




Alice, tanto fumosa ma poco arrostitrice
(epperò dai, ho ancora la fase B e la fase ken-izzarmi, eh!)