Saturday, December 31, 2011

happy fried year!

E' l'alba di una giornata di spignattamento.
Sono le 9 del mattino, il socero ha già invaso la cucina e deciso che è il momento astrale perfetto per preparare una frittura di funghi.
Alice ha aperto gli occhi su un nuovo giorno ed ha trovato la casa invasa da fumo e lei avvolta in un'aroma di frittura che, se fosse più denso, avrebbe un nome, delle mani, dei piedi e la starebbe picchiando con accanimento.

Insomma, è l'alba di una giornata di spignattamento e Alice, potesse, salterebbe direttamente a piè pari alla colazione del primo gennaio, che ha già la sensazione di essere nel bel mezzo di un processo digestivo faticoso.

E'l'alba di una giornata di spignattamento che si porta via questo 2011 senza lode e senza infamia.

Alice intanto vi avvolge tutti in un unto e oleoso abbraccio, che quest anno alcuni di voi è riuscita persino a molestarli dal vivo, e ne è stata assai felice, ed altri di voi le han tenuto talmente tanta compagnia che potesse li vorrebbe tutti qui a sfrigolare per l'anno nuovo e bollente.

Se oggi sentite odore di fritto sono io che vi mando gli auguri, che sapevatelo, state tutti penzati!

Alice capodannizzatrice


P.s.
Alice è talmente sconfusa che non sa neanche bene cosa chiedere al 2012.
Voi cosa vorreste?

Wednesday, December 28, 2011

Tuesday, December 27, 2011

senza trucco

Nell'usuale razzia natalizia, quell'inebirante momento in cui i ricchi genitori della scuoletta Reggyo fanno piovere gift card sulla testa delle maestrine, Alice ha raccolto a piene mani.
Il problema è che ha raccolto roba di cui non sa che farsene.
Che a lei, l'unica maestrina che va a lavorare in tuta, scarpe da ginnastica e magliette slabbrate, con le caccole agli occhi al mattino e i capelli irrazionali dalla falsh dance perchè manco il phon le piace usare, lei rigorosamente senza trucco, senza cremine, senza burro per le mani e oli per il contorno occhi, lei senza manco il burro cacao perchè ogni volta che prova a comprarne uno si perde tra i mille modelli opzionali e lascia perdere (fruttato, con protezione contro i raggi cosmici, brillantante, riflettente, con l'aloe, con il ribes, al cioccolato, ristrutturante, corroborante, idratante, ideologico, alieno...) e insomma, a lei, proprio a lei che ci ha la femminilità dei leoni marini spiaggiati, sono piovute tra capo e collo 3 gift card per Sepphora.


Di sicuro questi genitori le vogliono dire qualcosa, e capace che dietro 'sti 150$ ci sta un criptico messaggio subliminare, però Alice proprio non riesce a capirlo.
Mah!

Alice de'femminizzatrice

P.s. Se ci avete suggerimenti su che fare, che comprare e perchè, vedete di sbirgarvi qui sotto, che Alice sta già per mettere le 3 card in palio su Ammazon...

Sunday, December 25, 2011

natale con chi resta :)

Il desco natalizio è quasi pronto.
Questo natale si celebra con il socero, arrivato in direttissima ieri, praticamente attaccato alle corna di una renna di Babbo Natale, con due valigie piene di doni, parmigiano reggiano, libri  e cioccolatini.
Peccato che non possa mettere una foto per motivi di privaccì, che il socero è uguale uguale a Babbo Natale.
Davvero.
Prendete babbo natale, mettetegli una camicia a quadretti e dei pantaloni di velluto a coste marroncini e zac! ecco mio socero.

Il pranzo di S-Natale è ormai tradizione di Alice e il Grinta, che raggruppano attorno ad uno spropositato e pericoloso quantitativo  di cibo chi il natale non lo festeggia, ovvero ebrei, mussulmani, russi ortodossi assieme ad anime smarrite che non hanno trovato un aereo per tornare a casa e piuttosto che mangiarsi una zuppa pronta knorr vengono fin qui a broccolino a farci compagnia.

Tra i peperoni alla piemonteisa, il salmone affumicato, all'arrosto, la pasta al cavolfiore alla siciliana, il tiramisù e i 3 diversi pandori taroccati si prospetta un coma glicemico di tutto rispetto.

Ci si vede quando riemergiamo dalle nebbie digestive, gente!

Alice banchettatrice

Saturday, December 24, 2011

appena in tempo!

Come da tradizione Alice e il Grinta hanno fatto l'albero.
I primi natali qui a Broccolino il nostro tronchetto natalizio era così,  un pino diversamente natalizio.
L'anno passato era così, intento a socializzare con il peperoncino di natale.
Quest anno invece c'è stata una drastica svolta.
Il Grinta è tornato ieri (che già lo sapete, noi siamo procrastinatori professionisti) con una roba grande quanto una sequoia, che ultimamente ci ha manie di grandezza, lui.
praticamente un pino da giardino.
Una roba che potrebbe stare comoda pure sotto il Rockefeller Center.
Immenso.


Verde brillante, folto e fitto come le sopracciglia di Babbo Natale, e con una fortissima personalità.
Il pino in questione è chiaramente parecchio arrabbiato all'idea di essere tenuto in cattività, per di più ridicolamente vestito e tutto avviluppato in cavi elettrici e lucine!


Quindi da ormai 3 ore, il pino attenta con tenacia e costanza alla vita di Alice e il Grinta.
E potrebbe riuscire nell'intento, mandarli a tappeto con il suo solido tronco è seppellirli con i suoi aghi nel sonno.

No, perchè 'sti due metri di rigogliosità sono tutti in precario equilibrio, in una casa con il pavimento inclinato. Molto inclinato (qui ci sono le prove, ricordate?)
Incombono minacciosi in direzione del letto.
Il pino assassino è  già caduto tipo 13 volte, e Alice e il Grinta stan pensando di inchiodarlo a terra. (però Alice teme le conseguenze karmiche, he un pino crocifisso è praticamente un'eresia al quadrato... una roba che fa incazzare sia Babbo Natale che il Bambin Gesù).
Stasera sarà un po' come dormire ai piedi della torre di Pisa, ecco.

Alice pinizzatrice

Wednesday, December 21, 2011

Dall'inizio dell'anno Alice ha riempito un'agenda e due quadernoni con le storie che i nani le dettano a scuola.
Ogni mattina, in qualunque momento arrivi la voglia, i nani sanno che possono venire a tirarla per la manica intonando le 7 parole del potere, quelle che aprono le porte all'attenzione individualizzata e totale di Alice per un tempo indeterminato: "I have a story to tell you".
A quel punto Alice compie una sorta di miracolo zen e si scinde, diventano una e trina.
Un'Alice amanuense certosina: quella che si accoccola per terra accanto al nano, dovunque esso sia, che se uno ci ha una storia sulla lingua possiam mica perder tempo e sederci tutti compostini... e diligente verga nel suo inglese sgrammaticato e raccapricciante le surreali avventure di scoiattoli, gufi, uragani, tartarughe, super-eroi, principesse, aerei, sottomarini gialli, lavatrici e parecchio altro... sfinendo il nano in questione di precisazioni e di "Aspè... troppo veloce... Aspè, non ho capito..."

Un'Alice mimo: quella che con il potere dello sguardo e della gesticolazione silenziosa (e quella è un patrimonio dell'italianità che tutto il mondo invidia) dirige il traffico di feriti, questuanti, clienti di Forum, testimoni di Porta a Porta, nani con le scarpe slacciate, che hanno sete, che la zip è incastrata, che si è perso il tappo del pennarello, che è finito lo scotch, che non me lo dà, che ha detto popò, che mi aiuti... che continua inesorabile attorno a lei e talvolta pure Su di lei
(che mò non è che può davvero alienarsi dagli altri 21 nani... però ci prova nè!)

... Ah! E poi c'è un'Alice che si diverte come una matta!

Che se c'è una cosa che ha trovato qui in Ammerica e di cui si è innamorata perdutamente è la dettatura nanesca delle storie...

Alice storiellatrice

Tuesday, December 20, 2011

I colori dell'elettricità

Il Tuttologo sta ragionando da un po' di tempo su una robetta semplice semplice:
l'elettricità.
Dopo essersi affaccendato per un paio di mesi sulla struttura del sistema idrico (tubi, valvole, laghi e poi questa cosa misteriosa per cui l'oceano è salato, ma i fiumi che ci finiscono dentro no), è passato alle lampadine e ai televisori.

Per spiegare ad Alice la sua teoria oggi prende carta e penna e inizia a disegnare come fa l'elettricità ad arrivare a casa sua... disegna lunghi tubi neri, e grandi bolle come depositi, poi prende il giallo, per fare l'elettricità.
Alice lo guarda affascinata.
"E questa è l'elettricità..." declama facendo grandi vortici e zigozago
"Vedo che hai hai scelto di usare il giallo, è perchè l'elettricità e gialla? Chissà di che colore è... Tu l'hai mai vista?" Chiede Alice curiosona.
Tuttologo non fa una piega, e mentre continua il suo vorticare, paziente, spiega alla sua maestra un po' lenta e parecchio 'gnorante:
"Nah, l'elettricità non la puoi vedere, perchè la fanno in grandi torri, lontano da qui, e la fanno invisibile. Così va in giro più veloce, però bisogna stare attenti perchè se si perde, o si rompre un tubo, cade via e non la trovi più e resti al buio e senza il computer.
Però non è sempre invisibile, alla fine la puoi vedere, ed è di tutti i colori della telly. Tutti quei colori che si vedono nei cartoni animati solo dell'elettricità, sai? E sai, una volta l'elettricità era solo bianca e nera, e allora la tv era solo in bianco e nero, e se eri proprio fortunato un po' di grigio, ma pochissimo, ora invece le grosse torri quando fanno l'elettricità ci mettono dentro tutti i colori".

Alice potesse il Tuttologo se lo porterebbe a casa, lo piazzerebbe sul ripiano al posto della tivù, si prenderebbe una bella ciotola di pop corn e passerebbe le sue serate ad ascoltarlo...

Alice elettrizzatrice

Monday, December 19, 2011

Letterina

Babbino Natale,
Io quest'anno ho un sacco di richieste, roba che se ti spedisco la letterina cartacea tocca tirar giù un ettaro buono di sequoie centenarie.
Però c'è una cosa che davvero vorrei tanto tanto tanto e subito subito.
Ci ho un urgente immediato bisogno di 'na carrettata di pazienza, ma di quella buona, di alta qualità, tipo alla Gandhi o alla Dalai Lama, per capirci.

Che io ho raschiato il fondo del barile la settimana scorsa, quando la Curricola, da circa 3 metri di distanza, mentre sfogliava il suo faccialibro, assorta in un sofisticato mutismo selettivo espressamente dedicato a mme medesima, mi ha spedito una e-mail (l'ho detto da 3 metri di distanza? L'ho detto?) che recitava:
"Fai controllare questa roba che hai scritto da qualcuno, perchè è grammaticalmente scorretta, rispediscimela quando sarà a posto, e cambia il font, che è sbagliato".

E io, bignè di luce e di ammore, investita del Santo Spirito del Natale e del Semo Tutti più Bboni, invece di ribaltarle la scrivania e saltarle alla giugulare come Wolverine ululando "Stronza impunita, cosa mi spammi la mail, volta la faccia e parlami, che non sono la tua dannata segretaria e non stai a lavorà in un cubicolo a wall street", invece di ubbidire al mio italico istinto da mercatara furente,  ho fatto un enorme respiro, ho contato fino a 50 e le ho inviato una mail di risposta che fischiettava:
"Sure!"

Con il punto esclamativo.
Che questi sono come minimo 50 punti karmici in attivo.
Ora, babbino, considera la mia insospettabile buona volontà.
Considera che questa settimana è l'ultima prima della vacanze.
E allora, dannato ciccione fetuso e alcolizzato (che a chi la dai a bere, quel luccichio da metanolo negli occhi e le guancie color gambero son tipiche da tavernello in cartoccio), fammi il favore e dammi sto pacco di calma zen anticipato, per arrivare fino al dannato 23 senza far stragi, e senza dover cavare gli occhi a nessuno, eh, eh, eh?
Sennò il 24 ti aspetto sotto l'albero con in il trinciapolli e il mattarello da lasagna di legno massello.

Con affetto,
Alice picchiatrice

Sunday, December 18, 2011

Cose che se non le vedi nun ce credi

Questo sabato passato era Santa.con
Le strade della città erano invase da un orda di ciccioni vestiti di rosso che cantavano Rudolph la renna, Frosty il pupazzo di neve e Jingle Bells.
Ed Alice purtroppechepeccato se n'è accorta troppo tardi, che sennò sarebbe corsa a comprarsi un bel costume da renna zoccolata o da elfa lasciva, varda, invece niente. Sarà per il prossimo anno.


E però Alice è riuscita a trovare una cosa ancora più stupida da fare.
Ha corso.

No, davvero, ha proprio corso.
Presa da un precoce attacco di demenza senile si è iscritta a questa cosa qui   assieme al Grinta, pensando fosse una sorta di passeggiata campestre in compagnia di tanta gente vestita da elfo, renna o pacco regalo gigante.

Ha sottovalutato il fatto che Prospect Park è un quartiere di dannati salutisti sportivi maniaci del jogging, e quando si è trovata ai blocchi di partenza è stata travolta dal resto della massa (e dal Grinta, che invasato e felicissimo l'ha rancata per un braccio al grido di "Corri, corri, corri che è bello!".
Bello un cazzo. Ha sudato come un piatto di spinaci al vapore, che ci aveva la condensa, ci aveva).
6 chilometri di inutile sofferenza.

Almeno ci ha guadagnato una maglietta, le campanelline (da mettere alle scarpe per fare diling diling) e un'influenza potentissima che l'ha stesa per 48 ore.

Alice s-corritrice

Sunday, December 11, 2011

lo so io cosa ti darei...

C'è questo libro che è un classico, una roba che proprio tutti amano, non solo qui ma pure in un po' Italia, che si chiama The Giving Tree, (tradotto nel più modesto L'Albero).
Se avete tempo, qui c'è il filmino in inglese, se non avete tempo andate sotto, che c'è l'Alice-riassunto.




"Un bambino egocentrico cresce, diventa un'adulto egocentrico e finisce diventando un vecchio egocentrico.
Un albero masochista e con lo spirito di sopravvivenza proprio di un lemming davanti alla scogliera dona tutto sè stesso, fino alla completa distruzione, per amore, felice come un trullo.
Prima si spoglia delle mele, chè il ragazzo vuole soldi per comprarsi cose, poi dà via i rami, che il ragazzo vuole farsi una casa, poi tutto il tronco che il ragazzo (ormai 40enne e nel pieno della crisi di mezza età) vuole viaggiare e vedere il mondo.
L'albero crepa felice, ridotto un ceppo secco, l'egocentrico non si scomoda manco una volta una per dirgli "grazie" o "posso far qualcosa per te". Passa, chiede, raccoglie e scaga l'albero lì dov'è.
Non so se mi indispone di più l'egocentrico egoista o l'albero masochista. Probabilmente alla fine si meritano".

L'Albero qui viene decantato come metafora dell'amore materno, incondizionato, assoluto, che non chiede nulla in cambio.
L'albero infatto nel libro è "she", Lei, mammà tua.
Anche le mie colleghe adorano 'sto benedetto libro, e quindi i nani se lo puppano tra le letture ad alta voce, mentre Alice digrigna i denti e fa la lista delle ragioni per cui the Giving Tree fa cagarissimo:

-L'albero, che si ostina a chiamare il vecchio con l'osteoporosi "ragazzo" è la metafora dell'amore cieco e deviato, che non vede la realtà ma quel che ricorda.
L'albero è una di quelle madri che taglia la carne nel piatto del figlio 40enne perchè è rimasta inchiodata all'immagine di lui a 4 anni, seduto sulla sedia con le pagine gialle sotto il culo, che le dice "mamma, la carne è tloppo dula da tagghiare".
Le è sfuggito che il ragazzo è cresciuto, ha vissuto e meriterebbe si essere trattato da uomo.

-L'albero che non chiede nulla al ragazzo in cambio dei suoi doni non gli dà l'opportunità di crescere indipendente (che scusa, le mie mele ti devi vendere? Vai a spalar catrame e non mi stressare, che io sto qui a far fronte a pioggia, vento, frane e termiti e te mi vieni a scassare le pigne perchè vuoi comprarti le robe?!)


- L'amore incondizionato assoluto e gratuito (dell'albero) ...  crea mostri irriconoscenti, avidi e spocchiosi.
E la colpa è dell'albero, che non sa insegnare il valore della riconoscenza. Il ragazzo non conoscerà mai lo stesso piacere provato dall'albero nel donare, perchè l'albero non glielo insegna, tanto preso com'è a farsi distruggere pezzo per pezzo.

- Perdere pezzi preziosi di sè, quel che si è, quel che si è creato (che sto dannato albero mica è nato in una notte come il fagiolo magico di Giacomino, si sarà fatto il suo bel mazzo per diventare grande, grosso, fruttifero e rigoglioso)  in nome di qualcuno che per tutta la vita non ti caga se non quando ha bisogno di qualcosa, non mi pare una grande strategia di vita.  E' nichilismo, è annientarsi, è considerarsi meno di niente, e non è bello. E l'idea che le madri devono dare, dare, dare, annullarsi e distruggersi, non chiedere mai  (ed non dimenticarsi di godere per il proprio spirito di sacrificio) è spaventosa e pericolosa.


Ma poi io dico, costava tanto a 'sto fetuso ingrato portare chessò, un nipotino a giocare con l'albero una volta ogni tanto? Oppure passare a dargli un'annafiata e una spruzzata di acqua ragia? O una palata di concime una volta ogni tanto?
A gente del genere, non vale la pena di dare manco un cactus, figuriamoci un albero...

Alice de-alberizzatrice

Wednesday, December 7, 2011

agli irti colli...

L'altra mattina Alice e il Grinta  si sono alzati, hanno guardato fuori dalla finestra, si sono stropicciati gli occhi ed han detto più o meno all'unisono:
"Boia faus siamo a Torino"



Alice annebbiatrice
P.s. Che qui la nebbia è un evento super straordinario. A Turin invece è la condizione atmosferica naturale. Un po' come la neve sui monti, la forfora sulle spalle o il limone sulle cozze.

P.p.s. Il Grinta la odia con tutto il cuore, ad Alice invece piace un sacco (a meno che non debba guidare lungo le statali).

Tuesday, December 6, 2011

decorazioni

Alice ha una coppia di visitatori portoghesi, e quindi da brava ospite ha trascorso un po' di tempo in giro nella niù iorke natalizia e festosa (a seguire reportage fotografico, non appenari trova il cavetto Hudini, scomparso per l'ennesima volta avvolto in un alone di mistero)

Ai primi posti tra le follie dell'anno ci mette le decorazioni firmate e di lusso, progettate da stilisti e firme prestiggiose che han pensato bene di dedicarsi alla produzione di palle di natale bizzarre...
tipo quella di Donald Trump, per dare al vostro albero una botta di autostima, ecco.


(Think big, live large)
Alice decoratrice

P.s.Alice più ci pensa e più si rende conto che la sua bilancia recentemente segue fedelmente il motto di Donald Trump.

Monday, December 5, 2011

le prime pene d'ammmore

Ciop ha il risveglio dell'ormone.  Ieri inseguiva Sbirulina e la sua lunga chioma bionda in giro per la classe, ripetendo insistente e irriducibile il suo mantra:
"let's get married, marry me! let's get married, marry me!"
Sbirulina sorrideva incerta e continuava a far le sue robe,  mentre Ciop diventava sempre più insistente, fino a bloccarle l'uscita della casetta, tentando di abbracciarla per blandirla...
A quel punto Sbirulina si gira verso Alice con sguardo smarrito: "Non so che fare!"
Alice: "Beh, puoi provare a rispondergli..."
Sbirulina: "ma non mi voglio sposare!"
Alice: "Allora dovresti dirglielo, così la smette di inseguirti, magari glielo puoi dire in un modo gentile, così non ci resta male..."
Sbirulina si volta, imbarazzata, verso Ciop che tenta di poliparsela e dice seria: "I'm not ready to get married. Sorry."
Ciop incassa il colpo: "Oh...", le braccia cadono lungo i fianchi, abbozza un sorriso mal riuscito e si volta.
Si allontana facendo fina di nulla e affonda nell'angolo morbido accanto alla libreria.
Quando Alice va a vedere come se la passa, il povero Romeo solleva la testa ed è tutto un rossore, fino alle orecchie che hanno un bel colorito purpureo, la guarda con aria confusa e le dice: "My face tickle, and I don't know why!" (La mia faccia è solleticosa e non so perchè).

Alice nanizzatrice

Friday, December 2, 2011

Sempre a proposito di natale...

Oggi i nani hanno insegnato ad Alice la canzoncina di Rudolph.
Ovvero la deprimente storia di una renna diversamente abile, con una malformazione nasale caraterizzata dal luccichio e dal rossore tipico dell'alcolizzato della Piola del Guercio, che viene presa per il culo da tutti, Babbo Natale incluso, finchè un giorno di nebbia il boss non gli offre una promozione e lo mette a fare da lucina di posizione in cima alla slitta. Da quel momento in poi tutte le renne ruffiane e baciapile lo amano e Babbo Natale smette di trattarlo come un pirla.
No, scusate...
Che diamine di storia è?!?

Alice de-rudolphizzatrice

Thursday, December 1, 2011