Friday, November 28, 2014

Ringraziamenti a sorpresa

La Tia ti invita per cena al giovedí, e tu chiedi pure "ma è per celebrare qualcosa?". E lei ti guarda con aria perplessa e  alzando le spalle risponde "no, è perchè cosí ceniamo assieme!".
E tu vai alla cena con una bottiglia di vino terribile e con lo Gnomo vestito con la maglietta da tacchino, che pensi "evabbè noi non si celebra Thanksgiving ma almeno una foto commemorativa la facciamo, dai".

Ed arrivi e la tavola è apparecchiata da grandi occasioni, con persino i segnaposti, a forma di manina per ciascuno degli invitati.
E a cena ci siete voi e gli unici amici anglofoni della Tia (che sa che il tuo francese già penoso di per sè dopo le 7 di sera diventa piemontese stretto).
E la Tia si alza in piedi e dice: "oggi festeggiamo assieme al piccolo americano della famiglia, perchè oggi in America si festeggia e si ringrazia. E io sono grata e ringrazio lui e voi".
E per magia sul tavolo compaiono mais, patate dolci e persino lui, l'innominabile soporifero tacchino!
E tu mangi, e ridi, e scherzi, ma a dire grazie, quello no, non ci riesci, perchè hai un nodo in gola e sai che se solo provi ad aprire bocca ti si aprono le dighe ed esondi.
E aspetti di arrivare a casa per piangere, tanto e bene. 
Per stringerlo un po' più forte, quel tacchino paffuto che ora dorme.
Per pensare alla fortuna pazzesca che è incontrare una Tia, nella vita. Tutti dovrebbero avercela, nei momenti un po' incasinati, da tirare fuori all'occorrenza... Dovrebbe essere inclusa nel pacchetto esistenziale.
Per pensare che è bello e sorprendente come questo tacchino paffuto sappia farsi voler bene dai quattro angoli del globo.
Per pensare che avere delle persone a cui dire grazie è la cosa per cui Alice è più grata.
E per piangere ancora un pochino, che le piace commuoversi e sturarsi incanali lacrimali.

Alice non sa bene dove cominciare e dove finire, quindi la fa corta, anzi, cortissima, e lascia qui un universale, ermetico e immenso:
GRAZIE.



Alice ringraziatrice





Wednesday, November 26, 2014

Dottor House. Anzi. Médicin Maison

Alice va dal dottore. Nella Banlieu.
Ci va perche' tossisce la notte e il Grinta si agita, e poi perche' ha la capacita' polmonare di un ottuagenario, tipo che ci sono dei giorni che se spinge la carrozzina e canta per poco non sviene come una damina del '700.

Il dottore ha la faccia di Dario Fo. E i capelli di Einstein.
Entrano lei, il Grinta in versione traduttore, lo Gnomo in versione distruttore.
Si siedono, Alice spiega perche' e' li', sottolineando che comunque lei sta bene, eh, pero', insomma, magari un controllino...
Lui la interrompe "Da dove vieni?"
"Dall'Italia"

Seguono 20, letteralmente, 20 minuti in cui il dottore racconta le sue vacanze nel sud Italia, le stradine tortuose della Sila calabra, i cannoli siciliani, la guida sconsiderata degli italiani e le vedute sullo Stromboli.Roba che nemmeno ai peggiori nemici. Mancava tirasse fuori delle diapositive e un paio di filmini e che saltasse fuori la moglie dall'armadio dei medicinali per fare da sotto commentario.
Nel frattempo il Grinta divertito dalla situazione surreale da' spago, il dottore si esalta e parte un'analisi socio-politica della situazione italiana, saltano fuori il Ponte sullo Stretto, Andreotti, la mafia, Berlusconi e la democrazia cristiana e Alice invecchia di altri 10 minuti, durante i quali lo Gnomo scassina gli archivi del dottore e si mangia le chiavette dei lucchetti.

Tra una chiacchierata e l'altra il docteur chiede ad Alice di togliere la maglietta per auscultarla, poi pero' si distrae a parlare dell'Umbria, che e' un po come la Toscana ma piu' selvaggia, e a spiegare come mai in Francia non ci sono poi cosi' tanti paesini medioevali come in Italia. Nel frattempo Alice si congela, lo Gnomo sbava dentro l'archivio e il Grinta sghignazza.

Poi fa un paio di domande, tra cui, vedendo lo Gnomo che nel frattempo canta come un gallo cedrone in amore: "Una sola gravidanza immagino?"
"No, veramente nemmeno quella, lui e' adottato"
"Ah! Dall'est, immagino"
"No, dotto', lei immagina malissimo, e' vero che e' biondo, ma no, dall'ammeriga, ed e' irlandese"
"E che eta' aveva?"
"Ma ma ma... ma che cazzo c'entra con la mia tosse notturna?!  Da subito, eravamo in ospedale quando e' nato"
"Come e' possibile?!"
Alice fa il suo solito corso accellerato, dal titolo "Open Adoption for Dummies in 20 secondi netti"
"Ma e perche' non avete provato altre robe? Tipo che so, un aiutino della medicina, una di quelle cose in vitro..."
"Ma che domande sono, scusi?!? Perche' non avevo voglia di giocare alla roulette russa con gli ormoni e perche' uno Gnomo cosi' io non sarei mai riuscita a farmelo da sola"

Breve momento di silenzio.

Guarda il computer, sospira e poi dice "Bon, stai bene, pero' ti do' un soppressore per la tosse... te lo do' in supposte?"
"Ma anche no, grazie"
"Ah ah ah!! No, eh? Eh, vabbe' allora in pastiglie, bon grazie mille e arrivederci"

40 minuti dal dottore =

30 minuti di deliri sull'Italia
8 minuti di cazzi di Alice non pertinenti alla diagnosi
2 minuti per auscultarla, proporle delle baguette rettali e mandarla fuori dallo studio.

Alice e' tornata a casa esausta, con la prescrizione per un farmaco oppiaceo, senza aver capito una mazza di quel che ha... In compenso ha capito che ha un dottore parecchio chiacchierone.

Alice dottorizzatrice

P.s.  Prossimamente su questi schermi: Lo Gnomo e il Pediatra Franse' 

Thursday, November 20, 2014

7 anni qua

Per caso, Alice si e' resa conto che questo blog ieri ha fatto gli anni.
Ne ha fatti 7, di anni, che sono tantissimi, soprattutto per una come Alice che comincia mille cose e ne abbandona mille e una.
7 anni di blog sono un sacco di tempo, equivalente ad un sacco di deliri, riflessioni stupide e boiate sconclusionate, tutte qui a imperitura memoria.
Dicono che chi semina raccoglie. Sara'. Ma la cosa strana e' che qui, in questi 7 anni, Alice ha seminato ben poco, semmai ha lasciato bricioline di cose, stralci, memorie casuali, pezzetti parziali di rivoluzioni grandi grandissime, ma soprattutto robe piccole, piccine piccio'. Eppure ha raccolto, e a piene mani, robe incredibili. Alice ha la netta sensazione di aver seminato gramigna e cipolle ed aver raccolto tulipani e zafferano, e per questo ringrazia nell'ordine:

1)  Azzurro Pillin, perche' ciascuno ha una propria musa, e lei e' la sua.

2)  Tutti quelli che da qui sono passati, che da qui passano ancora, o che son passati una volta e non passeranno piu', per aver sempre trattato bene questo posticino e non aver mai alzato la voce o sporcato in giro (7 anni e nessun troll e' un record invidiabile, ragazzi!).  Ringrazia quelli che trovano il tempo di lasciare un commento e quelli che non commentano mai, quelli che hanno un blog, quelli che avevano un blog, quelli che non hanno un blog, quelli che magari poi aprono un blog.

3)  Il Grinta, lo Gnomo e le bizzose bizzarrie della vita, perche' senza non ci sarebbe nulla da scrivere e sarebbe solo tanta noia e grigio.

GRAZIE.

Alice celebratrice.

p.s. ah! E un grazie speciale a Rabb-it, per essersi accorta della celebrazione! Che lei, madre snaturata di blogghini, mai se ne sarebbe accorta!

Wednesday, November 19, 2014

Alice contro il Cucchiaio d'Argento

Ecco qui una rubrica che nasce, sboccia e muore il tutto in un unico post!

Dunque, come sapete Alice non cucina.
Purtroppo pero' da che sono arrivati nella banliu' le tocca, perche' il Grinta anziche' perparare il pollo con le patate va a ricercare e a scoprire equazioni che salveranno il mondo. E lei anziche' andare a lavorare resta con lo Gnomo a vagare per Parigi e l'interland di Parigi... Oltre che  spaccarsi i marroni in cucina.
Cioe', il massimo che fa e' tirare 3 verdure in padella per lo Gnomo, o far bollire 4 chili di pasta e poi lanciarci dentro un barattolo di pesto con ancora l'etichetta... perche' comunque, se puo' evitarlo, lei non cucina.
E quando cucina e' complicato.
Perchè ci sono poi tantissimi elettrodomestici da cucina che per lei sono il male puro, e da cui si tiene da sempre alla larga:

-La pentola a pressione. Da piccola il Pater la terrorizzo' con racconti di pentole a pressione che esplodevano e partivano sfondando il soffitto verso la ionosfera, lei interiorizzo' che guai ad avvicinarsi ad quella roba, manco quando è smontata dentromlomscaffale, che è una bomba a pressione irascibile e imprevedibile come una nutria affamata.

-Il Forno. Una sorta di inferno a domicilio. Caldo, caldissimo, tutto buio... perche' mai incarcerare il cibo li' dentro?! Nah. Meglio aprire il freezer e farsi un gelato.

-Il Forno a Microonde. E' un po' come l'aeroplano, che tutti lo usano e nessuno sa come faccia davvero a funzionare... Alice non si fida. E poi ha sempre il terrore di ficcarci dentro qualcosa di sbagliato che possa invece squagliarsi, o esplodere, o prender fuoco. Comunque non c'e' pericolo, che alla toperi' mica ce l'hanno il microonde.

-Lo sbattiuova elettrico. Quelle due cose rotanti che fanno un sacco di rumore. Alice ha l'irrazionale terrore di restarci incastrata dentro, di lasciarci un dito, un'orecchia, l'intero reparto capelli.

Ma tant'e'. Lei ci teneva, a partecipare al concorso indetto qui, e quindi ci si e' messa di impegno ed ha cercato la ricetta piu' facile del mondo, dal librone che si vede nelle foto (dono del Pater... al Grinta, che vi credete? Che pure il Pater lo sa che Alice non cucina!) che ha fatto avanti e indietro dall'itali' a niu iorche e poi da niu iorche a pari'. Ha comprato (quasi) tutti gli ingredienti. Ha misurato tutto con precisione millimetrica. Ha portato gli ingredienti in soggiorno, che la cucina della toperi' e' bidimensionale e non c'e' spazio per cucinare e, dopo aver tirato una padellata allo Gnomo e averlo messo a dormire, e' partita all'attacco.


Allora, nel caso anche voi vi voleste cimentare servono:
4 mele  bone
della farina (150 grammi)
dello zucchero (200 grammi)
del latte (2dl)
2 uova (ma lei ne aveva uno solo, ha barato e ci ha buttato dentro un omogeneizzato alla mela scaduto come rimpiazzo)
40 tonnellate di burro fuso (no ma quasi, 100 grammi)
la cannella
un limone
mezza bustina di lievito
un po' di sale

Ah, gia', non non ve l'ha detto... e' una torta di mele, una roba che pure Paperoga riuscirebbe a fare.
Chiamiamola la Tortazzola di Mele.
(Ma se ci si aggiunge pure della pancetta diviene invece l'AntiCristo del veganesimo).



Tagliate le mele in quarti e poi a fettine sottili (maaaaamma mia quanto ci vuole a tagliare ste meleeee?!?) poi mettetele in una ciotola, spruzzatele di limone e di cannella.
Mischiate in un'altra ciotola tutto il resto allegramente e a caso: spaccate le uova (vabbe', lei uno solo piu' il vasetto di omogeneizzato), lanciateci dentro il burro fuso, lo zucchero, il lievito, il latte, la farina insomma tutto tutto tutto! La farina la ricetta diceva di setacciarla, lei l'ha messa dentro a manate e voi non fatelo, che poi vi viene la torta con i bubboni, i punti neri e i brufoli.

Ora fate incontrare questo impasto melmoso con le vostre mele con le lentiggini alla cannella, e mischiate il tutto.
 
Fate passeggiare del burro dentro la teglia,  lasciateci nevicare un po' di farina e a quel punto versate il pappone nello stampo.

Spalancate le fauci del forno (dovevate averlo gia' messo a 180 gradi, ma ve ne siete dimenticate) e abbandonate li' la vostra creazione per i prossimi 45 minuti.
Dopo 45 minuti controllate la cottura. Decidete che e' pronta.

Sbagliatevi e invece di spegnere il forno mettete il timer. Accorgetevene 20 minuti dopo, dall'odore di morte che proviene dalla cucina.

Mangiatene tutti, a colazione, che se si deve soffrire di cagotto e' meglio farlo in compagnia.


Alice avvelenatrice.

Monday, November 17, 2014

Andate senza ritorni

Alice, il Grinta e lo Gnomo hanno i biglietti per tornare in Italí a Natale.
O meglio, hanno IL biglietto, nel senso che han fatto solo l'andata, con il tegevvè, poi hanno visto le cifre del ritorno, ad Alice è venuta una sincope e non hanno cliccato.
Quindi arriveranno il 18 dicembre, ma non si sa quando torneranno nella Banliü.
Il piano del Grinta, in realtà, è irretire qualche amico convincendolo a guidare per 900 km, con a bordo uno Gnomo canterino, fino a Parigi, e scambiare il favore con vitto e alloggio presso la toperíe, a due passi dalla capitale del romanticismo (nel dettaglio il vitto è a base di cuscus, e l'alloggio è il divano fuTTOn ikea nel soggiorno, su cui plana lo Gnomo alle 8.30 del mattino e su cui ti fotti il nervo sciatico).
Si accettano vittime sacrificali volontari.

Più probabile che tornino a cavallo di due stambechci approfittando della transumanza.
Oppure, visto il quantitativo di pandoro che Alice si divorerà, rotoleranno giù per le Alpi e approfittando dell'accellerazione slavineranno fino a Parigi.

Alice viaggiatrice

Tuesday, November 11, 2014

versail

Alice, il Grinta e lo Gnomo sono andati a Versail.
Visto che sono in modalita' pezzente non sono entrati in nessun palazzo ne' museo a pagamento, ma si sono fatti un giro nei giardini, e pur avendoci passato la giornata non li hanno visti manco tutti!
Alice ha penzato di donarvi qualche diapositiva illustrativa, siete pronti?

Qui e' l'ingresso della Reggia, dove Luigi XVI parcheggiava la sua Peugeot:


Qui si vedono tutti ordinati gli Alberelli-Cornetto, tutti belli ritti ed eleganti...

Tutti tranne l'Alberello-Cornuto, poretto, l'unico con due brutte carie impossibili da curare.

Qui alla Reggia e' dove probabilmente e' nata la passione dei parigini per gli alberi cubetto:

Passione che poi e' dilagata ovunque, tant'e' che pure nella banliu' e' quasi impossibile trovare un albero che abbia la forma di un albero... sembra di passeggiare dentro un viodeogioco anni '80 e ci si aspetta di incontrare Super Mario ad ogni angolo.

Qui e' la parte della reggia che lo Gnomo ha probabilmente apprezzato di piu': l'unico spazio non rastrellato nel raggio di 20 km circa, in cui si e' lanciato come una lontra sghignazzante. Fortuna che Alice l'aveva vestito tutto colorato che pareva un Cono Stradale, senno' se lo perdevano tra i cumuli di foglie secche...

Le fontane, a partire dal giorno in cui sono andati Alice, il Grinta e lo Gnomo, erano tutte spente e quasi senza acqua. In compenso quindi si potevano fare foto cosi':


E poi c'erano i canali d'acqua, con tutte le barchette. Alice si aspettava da un momento all'altro di veder spuntare la carcassa del Titanic...

Infine pure le statue, le millemila statue che decorano il giardino, a partire dal giorno in cui sono andati Alice il Grinta e lo Gnomo, erano messe in punizione.
TUTTE.


Lo spettacolo era bizzarro, ed un pelino inquietante...

Sembrava di stare al museo del bondage, o in una sala mortuaria all'aperto... pero' era anche parecchio divertente inventarsi cosa diamine ci fosse sotto ogni telo.


Qui, infine, una diapositiva di Re Luigi Ventordicesimo, il Re Gnomo:


E poi basta. Noi ci si tornera', perche' ci e' piaciuto assai. Voi, se volete sapere davvero cosa c'e' di bello alla Reggia, vi tocca andarci, googlare o cercarvi un altro blog, che Alice e' una che fa foto agli alberi bacati e alle radici bizzute, figuratevi se e' in grado di dare consigli turistici!

Alice fotografatrice











Tuesday, November 4, 2014

Aggiornamenti dalla camera con vista

Un post al volo, per narrare il momento topico della giornata.

Per intanto precisiamo che alle 9.30 del mattino Alice stava facendo una torta.
Il che è preoccupante perchè:
1) Alice quando inizia a giocare a Nonna Papera è perché ha gravi squilibri, il passo successivo in genere è la produzione compulsiva di origami, a cui segue un crollo nervoso e una profonda crisi esistenziale. Roba che il Grinta, quando torna a casa e vede una torta di Alice, sbianca e corre a benedire la casa con la valeriana e i fiori di Bach.
2) Alice non cucina. Se cucina cucina male e se c'è una cosa che non potrà mai fare è una torta commestibile che non abbia la parvenza di un freezbee con i bubboni.

Comunque, sono le 9.30 del mattino ed Alice fa una torta, di mele, con lo Gnomo che tenta di buttarsi nel forno.
Alice è lì che armeggia con la ciotola  dell'impasto, tenendo d'occhio il piccolo suicida, cercando di liberare il cucchiaio dalla palude di mele e farina e presa dal tutto non fa attenzione e inavvertitamente alza la sguardo.  E si ritrova a fissare il solito Uomo Lombrico, nudo e peloso, intento a ficcarsi un cottonfioc nell'orecchio destro mentre fissa con occhio vacuo la cucina di Alice. La sorpresa è tale che per poco non le cade la ciotola sulla zucca dello gnomo, e le monta un incazzo atavico.

Guarda lo Gnomo, che intanto sta limonando con passione con le manopole del forno, e con guardo duro e voce da addestratore di dobermann ordina: "te aspetta qui", poi va in camera e prende la sua arma da contrattacco.
Infervorata e carichissima ritorna in cucina, spalanca le ante della finestra che sbattono di colpo e brandisce la  messa a fuoco: CLICK.
L'uomo lombrico, alla vista di Alice armata di macchina fotografica, si rattrappisce dietro la sedia della sua stanza facendosi piccino picciò, come il verme che è, e con una gruccia e una manina tremante spinge la finestra per chiuderla.

Alice 1 - Uomo Lombrico 0

P.s. Grazie Silvia, per avermi lasciato nei commenti qui la strategia perfetta!  :)

P.p.s.  La torta di mele faceva cagarissimo, Alice si è confusa ed ha comprato del lievito per pane e pizza ed è venuta fuori una sorta di mattonella gommosa.
Però ci riproverà. Non fosse che per partecipare a questo bellissimo concorso.

E intanto, alla faccia della torta schifosa, lei festeggia con questa foto qui, in cui voi non lo vedrete, ma lì sulla sinistra, dietro la seggiola coperta di vestiti, c'è il lombrico in ritirata.


Alice vincitrice

Saturday, November 1, 2014

le marsce'

Al mercoledi' e la sabato, nel paesello della banliu' c'e' il mercato.
Che voi dite eeh, sai che roba!  E invece dopo 7 anni di Niu' Iorche, dove il mercato e' un concetto inesistente, dove quei pochi che ci sono vendono pomodori come fossero smeraldi e topazi e se ti prendi un cespo di lattuga devi staccare un assegno e accendere un ipoteca sulla casa, ecco, ora Alice vede il mercato come un luogo mitologico e a tratti e esotico.
Tra l'altro, il mercato del paesello e' un po' tipo un souk tunisino: la maggioranza dei venditori e dei consumatori e' araba, ci sono le spezie, i polli, un sacco di pasticcini strani e tanti vestiti e tuniche.

Alice va al mercato tutte le volte che c'e', perche' le piace un sacco. Ci porta ovviamente lo Gnomo, che dal suo passeggino (la GnomoVoiture) come si ritrova inghiottito dalla massa di gente incomincia a impartire ordini in sanscrito per dirigere il traffico, dandosi pacche sulle ginocchia e indicando cose a casaccio. Alle volte viene preso da attacchi di cleptomanzia e tenta di rubare i mazzetti di menta che pendono dal banco della frutta, altre volte si da' direttamente al furto ed infila le mani nel carretto della spesa dell'ignara vicina.
Alice, grazie a quel quarto sardo geneticamente donatole dalla linea matriascale (sempre lo stesso che fa si' che sia pelosa quanto una bertuccia, abbia le sopracciglia di Peo Pericoli e i baffi di Stalin)   viene regolarmente scambiata per algerina, tunisina o berbera da tutti i venditori, che  la salutano a suon di Salam e le parlano in arabo offrendole mazzetti di erbe aromatiche. Lei, che tanto non capisce ne' l'arabo ne' il francese, in genere non si prende la briga di contraddirli, e continua a ordinare le cose puntano, gesticolando e contando sulle dita.

Alice al mercato, sole o pioggia, va sempre al banco del Ciambellaro arabo. Il Ciambellaro fa questi robi che si chiamano bligne' o una roba cosi', che sono ciambelle fritte nell'olio e poi impanate nello zucchero, una porcata meravigliosa, fatte li' sul posto, bollenti, e poi ti da pure  il the' alla menta versandolo da queste teiere enormi e vecchissime.
Al banco del ciambellaro, che e' piccolino, ci lavorano 2 donne e 3 uomini, che sfidando le leggi della fisica riescono a muoversi in quello spazio minuscolo tutti assieme. Ma tra questi il Vero Ciambellaro e' uno solo. E' solo lui che lavora l'impasto e ficca le dita nell'olio bollente per girare le frittelline.
Il Ciambellaro e' bellissimo.  Di quella bellezza un po' particolare, da cattivo e dannato. Ha un'eta' indefinita, tra i 25 e i 45 anni, una faccia da criminale incallito, una cicatrice sul naso e un taglio sulla fronte, ha la carnagione scura, occhi grandi e chiari ed e' un broccolatore professionista.
Da quando ha scoperto che Alice e' italiana la broccola in un italiano stentato, citando Vasco Rossi e le bellezze toscane e offrendole con l'occhiolino ciambelle extra (cosa che incrementa la sua gia' ampia ciambella giro vita, oltremodo prosperosa grazie alla baguette giornaliera che si ingoia intera, come i pellicani con i tonni pinne gialle).
Alice potrebbe iniziare una relazione extra-coniugale solo per il piacere delle ciambelle, conquistata dall'aria da criminale incallito del Ciambellaro, sapevatelo. E tenetela d'occhio.

Alice al mercato va sempre al banco degli italiani, che hanno il prosciutto di parma e la mozzarella di bufala, sono qui da 35 anni, hanno un potentissimo accento calabro e si son quasi commossi quando hanno scoperto che pure il Grinta e' nato a Cosenza.

Alice va anche al banco delle spezie, e gioca a "indovina chi", perche' le spezie non hanno cartellino ne' nome, e quindi lei, ispirata dai colori, tira su e compra roba a caso.

L'unica nota fastidiosa del mercato e' la mole di roba che Alice, come uno sherpa nepalese, si ritrova a trascinarsi ampresso e soprattutto su per le scale di casa. Alice torna dal mercato spingendo lo Gnomo nella GnomoVoiture, stipata all'impossibile di roba, con mazzi d'aglio appesi al manubrio e lo Gnomo sommerso da mazzetti di menta peperita e prezzemolo; si trascina dietro un carretto della spesa da ottuagenaria, immenso (talmente immenso da avere persino la sezione "frigo" incorporata, per dire...)... ed ha sulle spalle il solito zaino da arrampicata in alta quota, ormai soprannominato:
 PortaOggettiRicambiCibarie&Accessori  per EventualeViolentoArmageddon.
Ovvero P.O.R.C.A.  E.V.A.

Alice va al mercato e le piace un sacco. E' il ritorno alla toperi' che la distrugge.

Alice mercatizzatrice