Sunday, February 28, 2016

Let it gooooo....

La PREMESSA:
Quando approdarono un anno emmezzo fa a Pari' Alice e il Grinta ricevettero in "prestito" dalla Tia un vecchio frigorifero con, appoggiato sopra e indipendente, un vecchio freezer. Che loro si sono ben guardati dal sostituire. I due,  temprati dall'età, un po' ammaccati e da subito ricettacolo di calamite inutili, passano il tempo a chiacchierare tra loro: il freezer è uno spirito zen, in costante OOOOMMMMM... Contemplativo.
Il frigorifero invece è uno che da piccolo sognava di fare io vespino,  sobbolzare sull'acciottolato Parigino e sbuffare sulle salite per Montmartre. In mancanza di ruote, si consola con il sonoro, e quindi romba, scoppietta e borbotta senza tregua.

Il FATTO:
E" sera, e l'appartamento e' avvolto in un silenzio inquietante.
Non vola una mosca.
Alice si dirige verso il frigo per prendersi uno yogurt (evvabbe', non era lo yogurt, era un avanzo di dolcino al cioccolato che gia' nella foto non si vede, che le e' servito per farsi forza e affrontare le avversita' della vita!) e resta attaccata alla maniglia visto che non succede nulla.
Il Frigo e' barricato.
Dentro si vede che i formaggi francesi stanno per fare la rivoluzione.
Quando finalmente riesce a sfondare le difese nemiche si ritrova davanti questo:





La CONCLUSIONE:
Elsa la regina dei Ghiacci e' venuta a farsi un weekend parigino.

Alice sbrinatrice (forzata)

Thursday, February 25, 2016

Papere Francesi

Alice vorrebbe che lo spirito di Lorenz risorgesse e le spiegasse cosa diamine succede tra queste 4 papere che vivono nello stagno della banliu'.
Se in mancanza di Lorenz e di Piero Angela qualcuno di voi se ne intende di comportamento di volatili prego, illuminatela nella sezione commenti!


Alice e lo Gnomo sono rimaste a guardarle ipnotizzate per 30 minuti. E loro per 30 minuti hanno fatto la stessa identica bizzarria.

Alice ha dato la sua libera interpretazione, da cui ha creato una vera e propria telenovelas Brasiliana dal titolo:
"Pate' d'amore"

La papera bianca e nera piu' piccola si chiama Tony, e' il tamarro del gruppo, attaccabrighe e assetato di potere, da piccolo era l'ultimo della nidiata e la mamma lo dimenticava sempre indietro ed i fratelli gli rubavano le bricioline di pane, e' cresciuto con un immenso desiderio di rivalsa... ma non ci ha il fisico.
Quindi fa coppia fissa con Ciccio, l'altra anatra bianca e nera piu' grande. Che ha l'intelligenza di un uovo marcio ma e' bello grosso e con un becco affilato.  Ciccio e' anche uno spirito buono, un tontolone facile da manipolare ma anche un po' fifone, uno che quando piove va in giro a urlare che il cielo sta cadendo, per capirci.
Le due anatre rossiccie e sexy invece sono Guendalina e Clarabella. Sono le belle dello stagno, ed hanno recentemente perculato Tony di brutto brutto brutto, rifiutando le sue avances e sbeffeggiandolo assieme alle altre papere durante lo struscio giornaliero da una riva del lago all'altra.
Tony, pazzo di rabbia, ha deciso di utilizzare Ciccio per fargliela vedere, a quelle 2 spiumate impertinenti... e gli spiega come andare alla carica facendo la faccia da duro per far paura. Vuole che Guendalina e Clarabella rispettino la sua fama di macho fico.

Quindi all'inizio del video della telenovela vedete Tony che mostra a Ciccio come fare la voce grossa con Guendalina e Clarabella e che gli dice "ora te, dai vai, dai famme vede' che sai fare! Puniscile ste due!"  e Clarabella e Guendalina che ricacciano via entrambi, mostrando i denti e minacciando di spaccargli l'intero cespuglio di giunchi in testa se non la fanno finita, per nulla spaventate (Guendalina e' campionessa di morso, Clarabella e' una pacifica ma all'occorrenza senza freni... si narra abbia persino cavato un occhio ad un oca impertinente, anni fa).
Ciccio ci prova, eh, a fare la voce grossa, ma viene scacciato via senza pieta'.

... Per salvare la faccia, Tony e Ciccio fanno la danza del Papero Macho Fico, sperando che il resto del gruppo, in lontananza, non si sia accorto della figuraccia.
Ma lo stagno lo sa bene, che quei due ci hanno il cervello pinnato e piatto piu' delle zampe.


Ora pero' se avete una interpretazione migliore Alice e' tutta orecchi e piume.

Alice anatrizzatrice



Monday, February 22, 2016

My best friend

Via skype.
I soceri chiedono allo Gnomo: "ma chi è il tuo migliore amico a scuola?"
Momento di esitazione, poi lo Gnomo risponde: "I bimbi".
Generico, diplomatico.

"Si, ma c'è qualcuno con cui giochi più spesso? O con cui ti piace tanto giocare? C'e'?"
"si"
"E come si chiama?"
"Sono io".



Piccoli Misantropi Crescono.

Alice sghignazzatrice

Thursday, February 18, 2016

SanScemo

Lo scorso sabato Alice (assieme ad una coppia di amici altrettanto bizzarri quanto lei e il Grinta) ha visto la finale Sanremo, dopo tipo 3 ere geologiche che non le capitava di vedere il teatro dell'Ariston.
E' stato bellissimo fare un salto nel Nazional popolare.
E' un po' come andare a rivedere un posto dopo 10 anni: e' lo stesso ma anche no... e' cambiato ma e' sempre lo stesso.

Alcune riflessioni inutili... e momenti che portera' con se':

1) Renato Zero, in stato confusionale, che ringrazia il suo camerino, dove probabilmente aveva lasciato un paio di neuroni.

2) Alice non e' piu' abituata all'ironia machista e maschilista italiana, lo sketch in cui c'e' il pirla di turno che fissa le tette della velina con aria spersa e bava alla boca le ha fatto venire il vomito, e le varie battute con riferimenti a piselli vari ed erezioni idem. Forse e' che invecchia, e diventa una suora di clausura, forse e' che e' vivere in paesi in cui non e' permesso trattare una donna come se fosse una preda da letto e' un esperienza inebriante e ci si e' abituata in fretta.

3) Patty Pravo e' ancora viva. Anche se le hanno impiantato sul collo la testa di una Barbie lasciata un po' troppo vicino al fuoco e in procinto di sciogliersi. Patty, ti amo uguale.

4) Gli Stadio partecipano (e vincono?) con una canzone dedicata alla figlia. Analizziamo il testo:
E mi dirai che un padre 
Non deve piangere mai 
Non deve arrendersi mai 
Tu mi dirai che un uomo 
Deve sapere proteggersi… 

La figlia cresce con il padre che evidentemente le insegna che l'omo e' fico, duro e puro, non deve chiedere mai e ha da puzza'.

Un giorno mi dirai 
Che un uomo ti ha lasciata e che non sai 
Più come fare a respirare, a continuare a vivere 
Io ti dirò che un uomo 
Può anche sbagliare lo sai 
Si può sbagliare lo sai 
Ma che se era vero amore 
È stato meglio comunque viverlo 

Quando il fidanzato la molla, e lei e' affranta e disperata, il padre le spiega che dai, poretto, puo' sbagliare anche lui, perdoniamolo, sto cojone, pure se ti ha fatto le corna, o si e' venduto i denti della nonna per giocare al videopocker, 'son ragazzi, figlia, zitta e porta pazienza... e anzi ringrazia che ti si e' pigliata per un pochino, dai!
Che insomma, e' bello fare una canzone con un messaggio alla figlia, ma magari senza dirle cazzate, ecco.

5) E infine Carlo Conti decide di fare della tv progresso:

"Ho visto in carcere i bambini con le mamme detenute. I più piccoli non devono pagare le colpe dei grandi: questo è un mio pensiero personale, perché li ho visti con i miei occhi"

Caro Carlo Conti,
Quei bambini stanno li' proprio per evitare che paghino le colpe commesse dai grandi.
Quei bambini stanno li' proprio per evitare che, a un genitore che ha commesso un reato ma che ha comunque il pieno possesso delle capacita' genitoriali, venga portato via un figlio. Come negli USA. E che ad un figlio venga portata via la madre. Come negli USA.
Caro Carlo Conti, un bambino in carcere subisce certamente un danno, ma subirebbe un danno assai maggiore se venisse separato dalla madre e instituzionalizzato.
Un bambino in carcere e' un bambino con una mamma.
La soluzione non e' semplicemente togliere i bambini dalle carceri. La soluzione e' creare, come gia' ci sono in altri paesi, strutture detentive apposite per le madri e i loro figli.
E magari era a questo, eh, che tu pensavi.
Ma se te vai in televisione a dire una roba cosi', in un paese cosi', almeno dillo bene, diamine.


Alice Sanremizzatrice


Monday, February 15, 2016

uno Gnomo a pois, a pois, a pois!

Per San Valentino lo Gnomo ha fatto ad Alice e il Grinta non uno, non due, non tre ma circa 200 regalini.
Circa 200 pustoline bubbose da varicella sono comparse e se nelle prime 48 ore sembrava che lo Gnomo se le portasse con classe, nonchalances e approccio zen, alla domenica  era invece un perfetto appestato bubbonico, indemoniato e ululante.

Alice al venerdi', quando ha visto i primi pallini, ha dovuto tentare 3 medici prima di trovare qualcuno disposto a visitare lo Gnomo perche' qui la varicella non e' roba urgente ne' necessita di cure particolari... Solo che a pei pareva strano, che lo Gnomo ne avesse cosi' pochi di pallini, e poi senza ne' febbre ne' altri sintomi... Ingenua! Sarebbe bastato aspettare 12 ore, che gia' al sabato lo Gnomo pareva la Pimpa.
La beffa e' stata che, quando finalmente ha trovato qualcuno che lo visitasse, l'esimio medico ha prescritto 8 giorni a casa dall'ecole:
"ma come, scusi? Io lavoro in una creche e mi arrivano appestati con tutto,  dall'ebola alla febbre gialla... ed ora che ho finalmente l'opportunita' di francesizzarmi e mandare MIO figlio in giro come una bomba virale non posso?!"
"Lui sta a casa. La varicella in alcuni casi si complica in polmonite, quindi lui sta a casa".
Cosi' Alice e il Minion Viola stanno a casa.

Lo Gnomo ringhia, piagnucola e sgratta. Alice, aspettando il distacco delle croste, pratica l'arte del distacco spirituale.

Alice varicellatrice



Friday, February 12, 2016

2 emmezzo

Lo Gnomo soffia oggi su due candeline e un moccolino di candela.
Non e' di per se' una data particolarmente significativa, anzi, Alice manco se ne sarebbe accorta, di questo anniversario a meta', ma oggi e' arrivato un pacco, per lui, e ad Alice piace trovare segni tra le nuvole e coincidenze nella giornata, ed ha deciso che quel pacco e' un regalo, un regalo per la festa dei 2 anni emmezzo che quindi faranno stasera.
E' un pacco dagli Stati Uniti.
E' un pacco dai Monti del Nord.
E' un pacco dalla sua famiglia biologica.

Alice da un po' di tempo ha creato due gruppi sul facciabucko (due perche' nel frattempo i genitori biologici dello Gnomo si sono separati, ed ora vivono in due citta' diverse, con due nuovi amori e due nuovi lavori, ma questa e' un'altra storia) dove scrive le cose buffe che lo Gnomo dice, o fa, mette foto, video, sciocchezze... sono tutte briciole di pane che lascia li' sperando che non le portino via gli uccellini.
Sperando che facciano si' che lo Gnomo, per loro, quando se lo ritroveranno davanti a chiacchierare in una lingua che non e' la loro, a disquisire con la erre moscia (o in un inglese dall'accento piemontese) non sia un totale estraneo con i loro occhi e il loro sorriso ma qualcuno di famiglia.
Sperando che siano memorie per lo Gnomo, che un giorno, se il giocattolo di Zuckerberg sara' ancora in giro, potra' leggere quello che dicono di lui, contare tutte le faccine sorridenti che ha collezionato.
Sperando che aiutino a colmare un po' lo spazio, a rimpicciolire l'Oceano almeno di qualche secchio.

Il pacco arrivato dai Monti del Nord ha gridato forte forte che si', che tutte le bricioline sono arrivate, che non erano bricioline ma sassolini bianchi e belli scintillanti.
Il pacco e' arrivato e dentro c'erano dei doni che erano fatti apposta per lo Gnomo, doni da qualcuno che lo conosce, e bene. Regali che avrebbe potuto fargli lei.
Quando Alice ha scritto per ringraziarli ha spiegato che in realta' non hanno ancora aperto tutto quanto, perche' lo Gnomo ad ogni pacchetto si perde via per una giornata (il Natale dello Gnomo e' durato fino al 6 gennaio, ha un ritmo di spacchettamento  imbarazzante,  e' impossibile convincerlo a posare il libro o il gioco nuovo per scoprire cosa c'e' dentro il pacchetto accanto) la nonna biologica le ha risposto "Non mi sorprende, M. faceva lo stesso e ci impiegava giorni ad aprire i regali di Natale".
Lo conoscono cosi' bene che sanno, dello Gnomo, anche le cose non raccontate.


Alice spacchettatrice


P.s. uno dei libri, bellissimi, e' questo:

La storia di un passerotto parigino che in realta' cammina ed ha paura di volare.

La frase finale e' "The sky is the limit"

Wednesday, February 10, 2016

Il Coniglio dentro al Lupo

Per 5 giorni consecutivi Alice ha chiesto allo Gnomo: "Gnomo, cosa vuoi essere per Mardi Gras?"
Per 5 giorni consecutivi lo Gnomo ha risposto: "un lupo. Buono".

Alice se lo vedeva poco lo Gnomo in versione lupesca, ma si sa, il travestimento è proprio la scusa perfetta  per essere altro, diverso, speciale... e allora ben venga il lupo.
Ha cercato e trovato e comprato la stoffa, ha cucito (e no, ovviamente Alice non sa cucire, che vi credete?! Quindi è venuta fuori una roba abbastanza inguardabile ma comunque inequivocabilmente lupesca) ha fatto orecchie e coda* ed una volta completato il vestito, quando lo Gnomo l'ha provato... ne è sgusciato immediatamente fuori dichiarando:
" No, il lupo no.
Voglio essere un coniglietto.
Un coniglietto carino".

Alice invece di pigliarlo come puntaspilli  ha amorevolmente spiegato che se voleva poteva essere un coniglietto carino che si era travestito da lupo, che pure i coniglietti ci hanno diritto al loro carnevale.

Qui uno dei rari momento in cui ha indossato il costume, prima di girarsi verso Alice e dichiarare "no, no. Io niente costume da lupo, voglio un costume da Tittan"




Alice mascheratice (fallita)

* Aveva pure fatto il meta-costume, o se vogliamo il "costume nel costume" ed aveva imbottito la coda stracciando articoli da un Economist.
Per fare "the Wolf of Wall Street".

Sunday, February 7, 2016

Je parle Franse', tie' tie'

Poiche' il francese di Alice e' il lento miglioramento lei alle volte viene presa da ottimismo e si lancia. Schiantandosi.

Tipo quando, per spiegare alla collega che uno dei nani non ha molto tono muscolare, si accascia come un giunco al vento le ha detto " Il est un peu debil".
Peccato che debil voglia dire scemo.

O quando vuole spiegare ad uno dei nani che quando fa pipi nella toilette il pisello va orientato verso il centro della terra, non verso l'infinito... e scopre di non sapere come accidenti dire "pisello" in francese e prova con un "Le petit poirot".
Il Piccolo Porro.
Poi vista la faccia confusa del poveraccio tenta un "ton ding dong".
Conclude infine con un classico "pisell, le pisell, tout dedans, ok?"

O quando saluta il papa' di uno dei bimbi, che si chiama Francois-Xavier ma si fa chiamare  FX dicendo:

"Au revoir,  Idefix!"





Alice incasinatrice


Friday, February 5, 2016

Pompidu'

ALICE E IL POMPIDU'

Al Centre Pompidou Alice ci vivrebbe.
E per questo la Mater questo natale le ha regalato l'abbonamento annuale, cosi' quando lei ha il suo RTT...
Aspetta.
Alice ve l'ha raccontato l'RTT?!
Questa invenzione francese strepitosa?!
NO?!?
L'RTT, che si pronuncia errtette', e' questa cosa meravigliosa per cui, visto che per legge si  lavora non piu' di 35 ore settimanali, ed Alice alla creche ovviamente ne fa 40, un giorno ogni due settimane lei sta a casa e "recupera".
Quindi lei ha 2 lunedi' al mese di RTT durante i quali puo' lavare con lo spazzolino le fughe delle piastrelle del bagno, imparare il macrame', o darsi al golf.
E invece  lei va al Centre Pompidou. Il Mondo dei Tubi.
Alice visita le sale museo, certo, e si fa i suoi giri con calma... ma soprattutto si imbuca nello spazio bambini e ne approfitta, che al lunedi' mattina c'e' in genere solo lei.
Al momento hanno un'esposizione di costruzioni di sabbia, e stazioni di lavoro dove te tu puoi mettere li' e pacioccare con acqua, tubi e sabbia quanto ti pare, creare tunnel, piramidi o anche solo semplicemente un enorme statua bitorzoluta e dall'aspetto un po' fecale.
Alice l'ultima volta ci ha passato un ora piena. E' stato come fare terapia, e' uscita con la sabbia che scricchiolava sotto le unghie e i palmi delle mani ancora un po' appiccicosi. era contenta e riposata come dopo una giornata al mare.

LO GNOMO E IL POMPIDU'
Lo Gnomo mette il Centre Pompidou nelle sue storie di macchine, e treni e autobus. C'e' sempre qualcuno che va al Centre Pompidou. Sara' che quando andiamo si esalta, va in fissa per le scale mobili e partecipa alla creazione di opere d'arte (qui sotto lo Gnomo in quella che noi grezzoni chiamavamo "la Stanza dei Gessetti")...
E poi per lo Gnomo il Centre Pompidou e' un luogo un po' mitologico:
Tipo che la maestra francofona dello Gnomo e' nuovamente scappata. E' la seconda da settembre che se la squaglia... (che siano cosi' insopportabili, lo Gnomo e i suoi compagni di classe?!?)
Lo Gnomo spiega il tutto ad Alice cosi': "Katrine non c'e' piu'. Non viene piu' a scuola" "No, Gnomo, mi spiace, non viene piu'" " "Katrine e' al Centre Pompidou. Anche la nonnina, e lo zio babumba sono al Centre Pompidou..."  "no, Gnomo, la nonnina e lo zio babumba sono in Italia, a Torino" "No no, al Centre Pompidou! Con Katrine. Stanno li'. Insieme. Poi tornano, ok?".

Il centre Pompidou e' quel luogo in cui lui mette tutti quelli a cui vuole bene ma che non sono qui con lui. Il suo personale Paradiso Terreno Temporaneo per Coloro Che Mancano all'Appello.

Alice pompidurizzatrice


p.s. Questo e' un libro che lo Gnomo adora, Un leone a Parigi:

che se non lo conoscete correte a comprarlo, e, che e' di Beatrice Allemagna (e se non la conoscete correte a scoprirla perche' fa delle robe strepitose).
E questa e' la pagina con il Centro Pompidou:
 "In mezzo di una piazza vide una fabbrica gigantesca dove gli operai salivano e scendevano dentro un tubo trasparente. 
Torno' il sole e fece esplodere l'edificio in mille fuochi di luce. 
Allora il leone rimase a bocca aperta" .

Wednesday, February 3, 2016

La medicina' Franscese'

Ovvero il regno del paradosso:

1) Se un bambino cade alla creche, invece di un po' di ghiaccio o una pomata gli si danno 3 granuli di arnica omeopatica. Se il bozzo gonfia glieli si da' ogni ora.

2) Se un bambino ha la congiuntivite alla creche, arriva con un collirio antibiotico per 9 giorni, 3 volte al giorno (quindi e' Alice che tortura il nano di turno schizzando collirio ovunque come fosse l'idrante impazzito di Peppone il Pompiere Pasticcione).

3) Se un bambino ha la varicella, i genitori degli altri bambini chiederanno con ansia "chi e'? Chi e' che ha la varicella?!? Diccelo ti prego" non per evitare il contagio eh, ma perche' sperano che pure la loro prole venga contagiata cosi' se lo levano presto dalle balle, 'sto strazio pustoloso. Alice e' tipo 8 anni che non vede un bambino con la varicella visto che negli USA si vaccina.

4) Se un bambino ha il cagotto fulminante ci si limita a pregare e a sperare che passi presto.

Al momento stanno con 3 bambini sotto collirio; un numero imprecisato di granuli omeopatici quotidiani che Alice elargisce come confetti e lancia in aria come coriandoli vista la frequenza con cui sti 6 bambini si scatafottono e pestano a vicenda; un varicelloso che viene mandato in giro come "aspersorio di pustole" tra le diverse sezioni... e una ventina di pannolini al giorno che sono vere e proprie bombe H.

Alice medicalizzatrice.