Hanno due buone notizie:
Hanno i passaporti nuovi.
Hanno il visto americano.
Hanno due cattive notizie:
Alice nella foto del passaporto sembra il santino di un morto.
La casa ammerigana potrebbe non esser pronta per quando loro arriveranno.
Dunque il lungo braccio della legge li autorizza a partire (nonostante Alice sembri uscita dal set di walking dead)... verso la loro NON casa.
In tutto questo le loro gambe pallide e deprivate di vitamina D li portano al mare.
Al posto degli scatoloni di libri preparano lo zaino decathonno con dentro il costumino e i guanti di lana (che diamine di tempo farà in Bretagna???).
E comunque va tutto bene, alla peggio spediranno pure la tendina decathonno e andranno a campeggiare nel pratino del campus.
Alice vacanzieratrice.
Thursday, June 30, 2016
Wednesday, June 29, 2016
Dory I
Dory, dannato pesciolino, perché?
Perchè hai ridotto questa famiglia ad uno straccio?
Alice era andata a vederselo per prima, da sola (memore delle balene)... aveva pianto tantissimo, aveva previsto che in un paio di scene lo Gnomo si sarebbe probabilmente un po' spaventato, ed aveva messo in conto millemila domande durante i dialoghi (l'hanno visto in francese), quindi loro erano quelli in ultima fila in alto, con un cosino sotto il metro che non stava zitto un secondo.
I 25 spettatori della sala assieme a loro avranno probabilmente istituito una petizione per bandirli da qualsiasi sala cinematografica in suolo francese, ma non importa... tanto tra poco vanno a scassare i cabasisi ai cinofili italiani e americani!
Ora tremate, che seguirà presto una dettagliata analisi del tema adozione - perché pur non essendolo Dory adottata... è davvero tanto, tantissimo una storia di adozione - della lunghezza del Decameron.
Ma per cominciare sappiate che la visione del film della Pixar ha devastato tutti (vago spoiler alert ma vabbè, diamine, è un cartone della Pixar, mica Games of Throne, quindi è abbastanza prevedibile che ci sia un lieto fine... quindi sapevate, eh, che né Dory né Nemo finiranno a far parte della paella del giorno):
Alice:
Lei ha pianto più o meno lo stesso quantitativo di lacrime versate per Thelma e Louise.
Solo che qui sono 3 stupidi pesci, un polipo e una beluga col mal di testa.
il Grinta:
Lui ha avuto un paio di momenti da occhio lucido e poi un pianto discreto e silenzioso verso il finale.
Entrambi non guarderanno mai più alle conchiglie con gli stessi occhi.
Lo Gnomo:
Mamma mia, lo Gnomo.
Al quinto minuto del film Dory, Nemo e Marlin rischiano di essere mangiati da una piovra fluorescente spaventosissima (nel trailer al minuto 1.20), e lo Gnomo ha urlato con quanto fiato aveva in gola, un urlo mai sentito, profondissimo, come se lo stessero pugnalando in pancia. Alice ci ha persino impiegato due secondi a capire che quell'ululato di terrore non era parte del film in dolby surround, era suo figlio in piena disperazione all'idea che morisse il pesce a strisce.
A quel punto avrebbe potuto portarlo via, e risolverla come con le balene... ma sono rimasti. Per assicurarsi che 'sti dannati pesci alla fine finissero per sempre felici e contenti. Perchè vedere che si salvano è il modo migliore per non avere troppa paura delle piovre.
E allora tenendosi forte la mano e sobbalzando un po', in piena ansia (perché comunque, Pixar, diciamocelo... tanta ansia checacchio!) sono rimasti, fino alla fine.
E quando Dory ha riabbracciato i suoi genitori (spoiler alert! Incredibile ma vero, manco i genitori di Dory finiscono a fare da aperitivo!), lo Gnomo ha fatto un sospirone enorme che ha fatto persino dondolare il maxi schermo, e gli si sono finalmente rilassati i muscoli del collo dopo 2 ore in piena tensione... Ma visto il suo sorriso emozionato e gli occhi lucidi per il lieto fine (forse) ne è valsa la pena.
Ora mi raccomando, non parlate di piovre in presenza dell'impiovrato, almeno per un po'.
E comunque il prossimo film sarà quello dei Mini Pony. Oppure uno special sulla giornata tipo dei teletubbies. O un documentario sull'uncinetto. Insomma, una roba con il pathos e la tensione di una gara di curling sennò ci lasciamo le coronarie.
Alice Dory-zzatrice
Perchè hai ridotto questa famiglia ad uno straccio?
Alice era andata a vederselo per prima, da sola (memore delle balene)... aveva pianto tantissimo, aveva previsto che in un paio di scene lo Gnomo si sarebbe probabilmente un po' spaventato, ed aveva messo in conto millemila domande durante i dialoghi (l'hanno visto in francese), quindi loro erano quelli in ultima fila in alto, con un cosino sotto il metro che non stava zitto un secondo.
I 25 spettatori della sala assieme a loro avranno probabilmente istituito una petizione per bandirli da qualsiasi sala cinematografica in suolo francese, ma non importa... tanto tra poco vanno a scassare i cabasisi ai cinofili italiani e americani!
Ora tremate, che seguirà presto una dettagliata analisi del tema adozione - perché pur non essendolo Dory adottata... è davvero tanto, tantissimo una storia di adozione - della lunghezza del Decameron.
Ma per cominciare sappiate che la visione del film della Pixar ha devastato tutti (vago spoiler alert ma vabbè, diamine, è un cartone della Pixar, mica Games of Throne, quindi è abbastanza prevedibile che ci sia un lieto fine... quindi sapevate, eh, che né Dory né Nemo finiranno a far parte della paella del giorno):
Alice:
Lei ha pianto più o meno lo stesso quantitativo di lacrime versate per Thelma e Louise.
Solo che qui sono 3 stupidi pesci, un polipo e una beluga col mal di testa.
il Grinta:
Lui ha avuto un paio di momenti da occhio lucido e poi un pianto discreto e silenzioso verso il finale.
Entrambi non guarderanno mai più alle conchiglie con gli stessi occhi.
Lo Gnomo:
Mamma mia, lo Gnomo.
Al quinto minuto del film Dory, Nemo e Marlin rischiano di essere mangiati da una piovra fluorescente spaventosissima (nel trailer al minuto 1.20), e lo Gnomo ha urlato con quanto fiato aveva in gola, un urlo mai sentito, profondissimo, come se lo stessero pugnalando in pancia. Alice ci ha persino impiegato due secondi a capire che quell'ululato di terrore non era parte del film in dolby surround, era suo figlio in piena disperazione all'idea che morisse il pesce a strisce.
A quel punto avrebbe potuto portarlo via, e risolverla come con le balene... ma sono rimasti. Per assicurarsi che 'sti dannati pesci alla fine finissero per sempre felici e contenti. Perchè vedere che si salvano è il modo migliore per non avere troppa paura delle piovre.
E allora tenendosi forte la mano e sobbalzando un po', in piena ansia (perché comunque, Pixar, diciamocelo... tanta ansia checacchio!) sono rimasti, fino alla fine.
E quando Dory ha riabbracciato i suoi genitori (spoiler alert! Incredibile ma vero, manco i genitori di Dory finiscono a fare da aperitivo!), lo Gnomo ha fatto un sospirone enorme che ha fatto persino dondolare il maxi schermo, e gli si sono finalmente rilassati i muscoli del collo dopo 2 ore in piena tensione... Ma visto il suo sorriso emozionato e gli occhi lucidi per il lieto fine (forse) ne è valsa la pena.
Ora mi raccomando, non parlate di piovre in presenza dell'impiovrato, almeno per un po'.
E comunque il prossimo film sarà quello dei Mini Pony. Oppure uno special sulla giornata tipo dei teletubbies. O un documentario sull'uncinetto. Insomma, una roba con il pathos e la tensione di una gara di curling sennò ci lasciamo le coronarie.
Alice Dory-zzatrice
Alice mentre guarda Finding Dory |
Il Grinta mentre guarda Finding Dory |
Lo Gnomo mentre guarda Finding Dory |
Monday, June 27, 2016
Gemelle Diverse
Al sabato pomeriggio Alice ha fatto da supporto e da placcaggio per una festa.
Si trattava del compleanno della adorata 5enne ballerina, che ha festeggiato assieme ai suoi 10 compagni di classe preferiti.
Più lo Gnomo come mascotte.
Al parco.
Ad un graaande parco.
Un parco dove ciascun genitore ha lasciato la propria prole con un sorriso a 36 denti (già pregustando l'aperò che si sarebbe andato a fare per le 3 ore successive) dicendo "bene, ciao, ci vediamo alle 6 ammezza!".
Un parco dove ad un certo punto lei e la mamma delle festeggiata si sono guardate e si sono dette: "Sono come palline del Flipper... Come li marchiamo? A uomo o a zona?".
A zona si è rivelata la strategia migliore.
Ma l'elemento più intrigante della festa per Alice sono state certamente loro, le Gemelle Diverse.
Trattasi di due gemelle fenomenali... diversissime tra loro.
Una ha i capelli corti, gli occhi blu, l'aria silenziosa, un vestito viola. Ha passato metà del tempo a disegnare e giocare con la plastilina, seduta sulla coperta del picnic, assolutamente ignara e indisturbata mentre attorno a lei si scatenavano zuffe, gare di corsa, inseguimenti folli di palloncini e bolle di sapone.
Quando sono usciti di colori da viso ha guardato le altre bimbe, tutte impataccate di fiori e fiorellini e cuoricini, ed ha detto "Voglio essere un pirata. Con la benda nera e la bandana rossa".
L'altra ha i capelli lunghi, due occhi da gatto, uno verde e uno metà verde e metà nocciola, un vestito rosa e le scarpe con le paillettes... che ha lanciato dappertutto in preda alla foga della corsa, del salto e del ballo. Ha passato il tempo ad apparire e scomparire dai cespugli come un folletto ipercinetico (facendo prendere 30 infarti nel giro di 3 ore perché ogni 5 minuti il mantra era: "merda! Dov'è?! Dove è andata la Gemella fuggitiva?!"), ha collezionato palloncini colorati, ha chiesto di essere lanciata per aria, fatta volare, saltare, arrampicare.
Quando sono usciti i colori da viso ha detto: "faccio io". Ha preso tutto il repertorio cromatico dal rosa pallido al rosso fuoco e si è acconciata alla perfezione... si è persino fatta il contorno occhi con una precisione e una non calanche che Alice non avrà mai. Ha aggiunto una bellissima barba blu scura e dei baffi azzurro brillante, poi ha guardato Alice e le ha detto "Tranquilla, poi trucco anche te".
Il resto è storia.
Comunque Alice è tornata a casa così.
Alice truccatrice
Si trattava del compleanno della adorata 5enne ballerina, che ha festeggiato assieme ai suoi 10 compagni di classe preferiti.
Più lo Gnomo come mascotte.
Al parco.
Ad un graaande parco.
Un parco dove ciascun genitore ha lasciato la propria prole con un sorriso a 36 denti (già pregustando l'aperò che si sarebbe andato a fare per le 3 ore successive) dicendo "bene, ciao, ci vediamo alle 6 ammezza!".
Un parco dove ad un certo punto lei e la mamma delle festeggiata si sono guardate e si sono dette: "Sono come palline del Flipper... Come li marchiamo? A uomo o a zona?".
A zona si è rivelata la strategia migliore.
Ma l'elemento più intrigante della festa per Alice sono state certamente loro, le Gemelle Diverse.
Trattasi di due gemelle fenomenali... diversissime tra loro.
Una ha i capelli corti, gli occhi blu, l'aria silenziosa, un vestito viola. Ha passato metà del tempo a disegnare e giocare con la plastilina, seduta sulla coperta del picnic, assolutamente ignara e indisturbata mentre attorno a lei si scatenavano zuffe, gare di corsa, inseguimenti folli di palloncini e bolle di sapone.
Quando sono usciti di colori da viso ha guardato le altre bimbe, tutte impataccate di fiori e fiorellini e cuoricini, ed ha detto "Voglio essere un pirata. Con la benda nera e la bandana rossa".
L'altra ha i capelli lunghi, due occhi da gatto, uno verde e uno metà verde e metà nocciola, un vestito rosa e le scarpe con le paillettes... che ha lanciato dappertutto in preda alla foga della corsa, del salto e del ballo. Ha passato il tempo ad apparire e scomparire dai cespugli come un folletto ipercinetico (facendo prendere 30 infarti nel giro di 3 ore perché ogni 5 minuti il mantra era: "merda! Dov'è?! Dove è andata la Gemella fuggitiva?!"), ha collezionato palloncini colorati, ha chiesto di essere lanciata per aria, fatta volare, saltare, arrampicare.
Quando sono usciti i colori da viso ha detto: "faccio io". Ha preso tutto il repertorio cromatico dal rosa pallido al rosso fuoco e si è acconciata alla perfezione... si è persino fatta il contorno occhi con una precisione e una non calanche che Alice non avrà mai. Ha aggiunto una bellissima barba blu scura e dei baffi azzurro brillante, poi ha guardato Alice e le ha detto "Tranquilla, poi trucco anche te".
Il resto è storia.
Comunque Alice è tornata a casa così.
Alice truccatrice
Friday, June 24, 2016
Brexit Tristexit
Poche ore dopo aver votato per l'uscita dall'UE, ed aver scoperto di aver vinto, i British si lanciavano su Professor Google chiedendo "Cosa è l'UE?".
Benedetti figliuoli.
Magari, tra il tè delle 5 e l'esercizio di voto, informarsi un po' su cosa diamine stavate andando a combinare non sarebbe stato male.
(... e comunque come mai google vi vuole così male che vi sputtana senza pietà?)
E' interessante anche come, a votare per uscire, siano stati i figli del baby-boom, i baldi veci tra i 50 e i 70 anni, mentre a votare massicci per il restare in Europa siano stati i ggiovani... ma andare a giocare a cricket invece? No?
Alice è frustrata, triste, preoccupata, arrabbiata, il tutto in ordine sparso e a cicli irregolari.
Ha tonnellate di amici che vivono e lavorano in Inghilterra e, ora può pure dirlo, era in realtà una delle mete ambite per un futuro prossimo e magari duraturo.
Si consola pensando che, per fortuna, può sempre contare sull'Irlanda.
D'ora in poi istituisce la Guinness delle 5.
Ah, ecco qui una che di SICURO ha apprezzato il Brexit.
Alice europeizzatrice
Benedetti figliuoli.
Magari, tra il tè delle 5 e l'esercizio di voto, informarsi un po' su cosa diamine stavate andando a combinare non sarebbe stato male.
(... e comunque come mai google vi vuole così male che vi sputtana senza pietà?)
E' interessante anche come, a votare per uscire, siano stati i figli del baby-boom, i baldi veci tra i 50 e i 70 anni, mentre a votare massicci per il restare in Europa siano stati i ggiovani... ma andare a giocare a cricket invece? No?
Alice è frustrata, triste, preoccupata, arrabbiata, il tutto in ordine sparso e a cicli irregolari.
Ha tonnellate di amici che vivono e lavorano in Inghilterra e, ora può pure dirlo, era in realtà una delle mete ambite per un futuro prossimo e magari duraturo.
Si consola pensando che, per fortuna, può sempre contare sull'Irlanda.
D'ora in poi istituisce la Guinness delle 5.
Ah, ecco qui una che di SICURO ha apprezzato il Brexit.
"Ecco. Un altro piccolo passo verso il ripristino della Monarchia Assoluta! Mhuahahahaha" |
Alice europeizzatrice
Thursday, June 23, 2016
-21 all'abbandono del suolo Francese
È il 23 giugno.
Tra tre settimane esatte scade il contratto della toperie.
Tra tre settimane esatte dovranno quindi aver sgombrato e pulito i loro 50 metri quadri, aver trovato un deposito spa, con livello di umidità controllato e servizio di aerazione al profumo di rose per i libri di Alice; dovranno aver buttato la mobilia precedentemente raccattata dall'immondizia, perché occorre far girare l'economia dell'accattonaggio... e dovranno aver impacchettato e spedito l'indispensabile oltre oceano (alla Reggia, la dimora a due piani fornita dall'università. Che è ancora in costruzione e dovrebbe essere terminata. Anche lei entro il 15 luglio).
Essendo loro persone responsabili, previdenti, organizzate e precise, anziché aver trovato un deposito, o una compagnia di spedizioni, o un amico forte e muscoloso dotato pure di un furgoncino in grado di aiutarli a sbaraccare e a trascinare giù per le scale-della-morte la lavatrice e il forno e le millesima scatole di libri... loro hanno trovato un biglietto del treno.
Scontatissimo.
Per la Bretagna.
Vanno la prima settimana di luglio, prenderanno probabilmente freddo, e vento, e pioggia, ma saranno in riva al mare e nella patria delle crepe bretoni, che diamine, e del sidro, quindi non potrà che essere un successo.
Poooooooi, quando torneranno, con ampresso botti di Calvados e torri di biscottini di Mere Poulard da aggiungere alle casse destinate agli USA, ci penseranno.
C'è ancora tantiiiiiissssimo tempo.
Hanno appena raggiunto il livello di Irresponsabilità 2.0
Alice follizzatrice
Tuesday, June 21, 2016
balenese
I pesci.
Sono i pesci la nuova ossessione del momento.
Alice si è fatta una cultura, ed ora sa distinguere tra loro balene, megattere, belughe e capidogli, squali tigre, squali zebra, squali bianchi, squali dormienti (sì, pare ci sia pure lui, lo Squalo Pisoloso).
Lo Gnomo vive dentro la vasca da bagno, in compagnia di cetacei e molluschi immaginari.
Se prima ficcarlo dentro sta dannata bacinella di plastica era un impresa titanica, (perché' nella toperie non c'e' la vasca da bagno vera, quindi lo Gnomo lo incastrano dentro un catino, lo annaffiano un po' e poi lo lasciano li' a inzupparsi come i cetrioli sotto aceto) bene, ora è impossibile tirarcelo fuori.
Esce da scuola e chiede di andare a casa a fare il bagno. Il bambino più pulito della Francia.
Tra poco smetteremo di preoccuparci del mezzo polmone capriccioso perché gli spunteranno le branchie e diventera' un Tritone.
Si è lamentato con l'educatrice dell'ecole perché, tra gli animali marini di plastica, manca il pesce liocorno e non hanno la beluga.
Tze. Dilettanti.
Il Grinta intanto, preso dall'entusiasmo ne approfitta e riparte alla carica con la sua nuova ossessione: il Geode.
Il Geode è il cinema tondo, quello a 180 gradi, dentro il pallone.
Il Grinta vuole assolutamente andare al Geode... e fa due Geodi così ad Alice da mesi ormai.
"C'è il documentario sulle balene! Dai che allo Gnomo piacerà un botto!"
"sarà lunghissimo"
"no no, solo 50 minuti... lui si esalta per le balene, io per il Geode... e te dopo ti pigli il gelato, dai!"
Ha detto gelato?
Ha detto gelato.
Quindi loro domenica erano al Geode.
Lo Gnomo era super carico e esattissimo.
Alice gli aveva spiegato in dettaglio gli usi e i costumi del cinema:
"Al cinema si sta in silenzio Gnomo, fermi e buoni, e si guardano le balene che saranno grandissime e bellissime... capito?"
"Si si, io faccio zitto... ssshhh... fai zitta anche tu mamma, che arrivano le balene!... Dove sono? Dove sono le balene? Faccio zitto eh... ma le balene? C'è anche Nemo? La balena soffia l'acqua... anche il delfino... fai zitta eh, mamma, sennò le balene non vengono..."
"Gnomo, prendi un pasticcino al valium che tra poco dall'emozione ti viene una sincope..."
"Ma che balene sono mamma? Te lo sai? Le orche? I capidogli? Non mangiano i pesci vero? Nemo va dentro la balena ma poi non se lo mangia mica... Non sono gentili se mangiano i pesci... Non importa, è una sorpresa... mamma, stai fando zitta? Fai zitta eh mamma, come me... shsfhhs..."
...
Parte la visione del Geode.
Musica da concerto techno e visione psichedelica di un tunnel in movimento, velocissimo, che ti inghiotte cambiando colore e diventando una bocca, delle linee colorate, un vortice, un tubo luminoso nello spazio, poi un buco nero nella luce, poi boh... una roba che ad Alice stava venendo una crisi epilettica e le vertigini.
Lo Gnomo, impreparato, si accartoccia sul sedile e miagola: "No no...
voglio andare a casa mia..."
"Aspetta, Gnomo, è tutto per finta, come sul computer di casa... tu non guardare ancora, che è una sorpresa... Fai come me, copriamoci gli occhi (che me la sto facendo sotto...) e papa' ci dice quando arrivano le balene..."
Le balene arrivano.
Ma accompagnate da musica classica drammatica, ad altissimo volume.
Balene che sbattono code con schizzi fortissimi, balene che saltano fuori per mangiare i pesci con salti rumorosissimi e ad effetto... insomma, delle balene con un forte forte senso del pathos.
E a quel punto lo Gnomo e' talmente terrorizzato che non vuole uscire perché "Là (L'uscita è al fondo, vicino allo schermo) c'è l'acqua... non voglio l'acqua, voglio casa mia!"
Trascinato in braccio verso l'uscita conclude: "belle le balene. Ma mi piacciono di più' le mie".
Vi abbiamo trasmesso: il primo trauma gratuitamente inflitto.
Alice Geodizzatrice
Sono i pesci la nuova ossessione del momento.
Alice si è fatta una cultura, ed ora sa distinguere tra loro balene, megattere, belughe e capidogli, squali tigre, squali zebra, squali bianchi, squali dormienti (sì, pare ci sia pure lui, lo Squalo Pisoloso).
Lo Gnomo vive dentro la vasca da bagno, in compagnia di cetacei e molluschi immaginari.
Se prima ficcarlo dentro sta dannata bacinella di plastica era un impresa titanica, (perché' nella toperie non c'e' la vasca da bagno vera, quindi lo Gnomo lo incastrano dentro un catino, lo annaffiano un po' e poi lo lasciano li' a inzupparsi come i cetrioli sotto aceto) bene, ora è impossibile tirarcelo fuori.
Esce da scuola e chiede di andare a casa a fare il bagno. Il bambino più pulito della Francia.
Tra poco smetteremo di preoccuparci del mezzo polmone capriccioso perché gli spunteranno le branchie e diventera' un Tritone.
Si è lamentato con l'educatrice dell'ecole perché, tra gli animali marini di plastica, manca il pesce liocorno e non hanno la beluga.
Tze. Dilettanti.
Il Grinta intanto, preso dall'entusiasmo ne approfitta e riparte alla carica con la sua nuova ossessione: il Geode.
Qui il Geode, con tanto di arcobaleno post-tempesta. Perche' il Geode sa come farsi fico. |
Il Grinta vuole assolutamente andare al Geode... e fa due Geodi così ad Alice da mesi ormai.
"C'è il documentario sulle balene! Dai che allo Gnomo piacerà un botto!"
"sarà lunghissimo"
"no no, solo 50 minuti... lui si esalta per le balene, io per il Geode... e te dopo ti pigli il gelato, dai!"
Ha detto gelato?
Ha detto gelato.
Quindi loro domenica erano al Geode.
Lo Gnomo era super carico e esattissimo.
Alice gli aveva spiegato in dettaglio gli usi e i costumi del cinema:
"Al cinema si sta in silenzio Gnomo, fermi e buoni, e si guardano le balene che saranno grandissime e bellissime... capito?"
"Si si, io faccio zitto... ssshhh... fai zitta anche tu mamma, che arrivano le balene!... Dove sono? Dove sono le balene? Faccio zitto eh... ma le balene? C'è anche Nemo? La balena soffia l'acqua... anche il delfino... fai zitta eh, mamma, sennò le balene non vengono..."
"Gnomo, prendi un pasticcino al valium che tra poco dall'emozione ti viene una sincope..."
"Ma che balene sono mamma? Te lo sai? Le orche? I capidogli? Non mangiano i pesci vero? Nemo va dentro la balena ma poi non se lo mangia mica... Non sono gentili se mangiano i pesci... Non importa, è una sorpresa... mamma, stai fando zitta? Fai zitta eh mamma, come me... shsfhhs..."
...
Parte la visione del Geode.
Musica da concerto techno e visione psichedelica di un tunnel in movimento, velocissimo, che ti inghiotte cambiando colore e diventando una bocca, delle linee colorate, un vortice, un tubo luminoso nello spazio, poi un buco nero nella luce, poi boh... una roba che ad Alice stava venendo una crisi epilettica e le vertigini.
Qui un' frammento del tunnel vertiginoso in tutta la sua simpatia. Perche' il Geode e Alien sono amici. |
Lo Gnomo, impreparato, si accartoccia sul sedile e miagola: "No no...
voglio andare a casa mia..."
"Aspetta, Gnomo, è tutto per finta, come sul computer di casa... tu non guardare ancora, che è una sorpresa... Fai come me, copriamoci gli occhi (che me la sto facendo sotto...) e papa' ci dice quando arrivano le balene..."
Le balene arrivano.
Ma accompagnate da musica classica drammatica, ad altissimo volume.
Balene che sbattono code con schizzi fortissimi, balene che saltano fuori per mangiare i pesci con salti rumorosissimi e ad effetto... insomma, delle balene con un forte forte senso del pathos.
E a quel punto lo Gnomo e' talmente terrorizzato che non vuole uscire perché "Là (L'uscita è al fondo, vicino allo schermo) c'è l'acqua... non voglio l'acqua, voglio casa mia!"
Trascinato in braccio verso l'uscita conclude: "belle le balene. Ma mi piacciono di più' le mie".
Vi abbiamo trasmesso: il primo trauma gratuitamente inflitto.
Alice Geodizzatrice
Monday, June 20, 2016
Voti
Lei non vive più a Torino da 9 anni.
E forse è lo sguardo un po' appannato del migrante, ma ogni volta che tornava, negli ultimi tempi, la trovava più bella, più viva, più cosmopolita, più piena di cose nuove ma fedele a sè stessa.
E' bella, Torino.
Che ci crediate e no.
Ed oggi a Torino sono arrivati iLeghisti Grillini 5 stelle.
E forse è lo sguardo un po' appannato del migrante, ma ogni volta che tornava, negli ultimi tempi, la trovava più bella, più viva, più cosmopolita, più piena di cose nuove ma fedele a sè stessa.
E' bella, Torino.
Che ci crediate e no.
Ed oggi a Torino sono arrivati i
Stessa narrativa e stessa dialettica di sempre, solo un nuovo stemmino e un nuovo leader, per raccattare più voti sia di qua che di là:
Al
posto di Roma Ladrona ci sono i Politici Ladroni e al posto di "Noi
buoni contro i cattivi Terroni" siamo "Noi buoni contro i Criminali
Negroni".
Cambiano i nemici, ma non cambia la rabbia, il populismo, la demagogia e il campanilismo.
Il
programma elettorale della grillina sembrava un temino di terza media,
zero dati, zero progetti precisi (tranne mettere in chiaro un grosso NO alle grandi opere... e ciao ciao a tutti i cantieri, alla cittadella
della Salute & co.), non era un programma, era un inno degli Scout,
tutto un "volemose bbene, viva la natura, amiamo gli animali, fratello
sole, sorella luna oh! Guarda, una marmotta che incarta la cioccolata!!"
Ci mancavano due unicorni che galoppavano su un'arcobaleno tra Piazza Vittorio e Piazza Statuto cantando la sigla di Candy Candy.
Ci mancavano due unicorni che galoppavano su un'arcobaleno tra Piazza Vittorio e Piazza Statuto cantando la sigla di Candy Candy.
Ha vinto di poco, ma ha vinto.
Ora sperem.
Ora sperem.
Piero Grissino, strano a dirsi eh, ma mi mancherai.
Alice Torinizzatrice
Thursday, June 16, 2016
Devi Piangere!
Mangiano entrambi il gelato, con aria voluttuosa.
Lui la guarda e dice: "Lo mangio tutto, il mio. E non te ne do' niennte"
Poi ride. Una risata da Gargamella.
Lei che in genere gli fa da perenne Grillo Parlante dell'empatia e dell'ammore tra i popoli nemmeno ci fa caso, che quando ha il gelato le si appanna il cervello e la croccantezza della cialda le ottura il timpano, e continua ad addentare il cono.
Lui intanto sgranocchia il culo del cornetto e poi, dopo essersi leccato le dita, ignaro dei baffi di cioccolato alla Dali' le dice:
"Ora vai nel letto a piangere"
"... Perche'? A letto? A piangere? Sei matto? E poi mica sono triste!"
"Ma io mangiato tutto il gelato e non te ne ho dato nemmeno un pezzettiiino... Devi piangere. Voglio che piangi. Vai nel letto a piangere, eddai".
Vi abbiamo presentato la reincarnazione di Buluc Chabtan, il dio azteco della morte e dei sacrifici umani.
Alice Buluc-atrice
p.s. Forse e' il caso di fare una pausa nella lettura delle fiabe tradizionali e tornare a Richard Scarry per un po'...
Lui la guarda e dice: "Lo mangio tutto, il mio. E non te ne do' niennte"
Poi ride. Una risata da Gargamella.
Lei che in genere gli fa da perenne Grillo Parlante dell'empatia e dell'ammore tra i popoli nemmeno ci fa caso, che quando ha il gelato le si appanna il cervello e la croccantezza della cialda le ottura il timpano, e continua ad addentare il cono.
Lui intanto sgranocchia il culo del cornetto e poi, dopo essersi leccato le dita, ignaro dei baffi di cioccolato alla Dali' le dice:
"Ora vai nel letto a piangere"
"... Perche'? A letto? A piangere? Sei matto? E poi mica sono triste!"
"Ma io mangiato tutto il gelato e non te ne ho dato nemmeno un pezzettiiino... Devi piangere. Voglio che piangi. Vai nel letto a piangere, eddai".
Vi abbiamo presentato la reincarnazione di Buluc Chabtan, il dio azteco della morte e dei sacrifici umani.
Alice Buluc-atrice
p.s. Forse e' il caso di fare una pausa nella lettura delle fiabe tradizionali e tornare a Richard Scarry per un po'...
Tuesday, June 14, 2016
i veri assassini
Anche questa volta, dopo la strage di Orlando, tornano sulla rete link, statistiche, dati, storie relative al secondo emendamento e alle armi.
Alice leggeva in giro.
Leggeva della facilità con cui sono acquistabili, di come sono accessibili, delle diverse norme che variano da stato a stato... ma anche dell'immenso numero di incidenti, involontari, casuali terribili.
E visto che Alice bazzica spesso tra educatrici o tra chi passa il tempo in mezzo a gente al di sotto del metro d'altezza, lei oggi si ritrova con tanti tantissimi dibattiti sul connubio letale armi-bambini.
Statisticamente, negli USA, tra i morti per arma da fuoco, sono più le persone uccise da bambini che dai poliziotti.
Statisticamente, il bambino si uccide da solo.
Statisticamente, il dito sul grilletto che finisce in tragedia appartiene per lo più a un trenne.
Statisticamente, il treene ha altissime probabilità di spararsi al petto, o al volto, mentre guarda incuiriosito nel buco della canna.
In media due bambini a settimana muoiono per incidenti con armi da fuoco.
In aprile, in una settimana, 4 bambini sono morti perchè si sono sparati accidentalmente, di questi 3 non avevano nemmeno 4 anni:
Una era una bimba di due anni, la pistola era sotto il cuscino del padre.
Uno era un bimbo di 3 anni, la pistola era dentro lo zaino, chiuso, del papà.
Anche l'altro bimbo aveva due anni, la pistola era dentro la borsa della mamma, fuori dalla sua portata, sul bancone della cucina, chiusa. Ma quando il telefono cellulare ha iniziato a suonare e vibrare, mentre la mamma era in bagno, lui ha preso una sedia, si è arrampicato e invece del telefono ha trovato un pistola.
Si è sparato nel petto.
3 anni.
3 anni è l'età dello Gnomo.
Che ha la curiosità o la tocchinaggine perfetta per mettersi nei guai.
3 anni è l'età che avrà durante questi 10 mesi in terra americana.
Alice ha appena realizzato che tutta una serie di cose che sarebbero state normali e belle e scontate se fossero rimasti nella patria della baguette ora le sembrano pressochè impossibili.
Tipo feste di compleanno in cui te porti il tuo bimbo, saluti e lo lasci a giocare a casa di altri... o che so, una mamma che magari un giorno prenda lo Gnomo da scuola e lo porti a casa sua assieme ai suoi bambini per fare merenda.
Tipo che ecco, anche no.
Tipo che se il rischio è di lasciare lo Gnomo in casa di qualcuno che gira con un'arma in borsetta, o che dorme con una beretta sotto il cuscino, allora loro questi 10 mesi li passeranno proabilmente a casa loro a giocare a briscola.
E poi si chiede... ma gli ammerigani come fanno?
Chiedono?
O se ne fregano?
Cioè magari ci sono conversazioni del tipo:
"Ciao, Peppola vorrebe fare un playdate con Pippolo, puoi portarla a casa mia domani?"
"Certo... Ah! Solo una cosa... Tu hai armi in casa?"
"Solo due mitragliette e un fucile a pompa"
"Ok... eee... le tieni chiuse da qualche parte?"
"Mah, di solito no, ma se preferisci le metto in garage, il tempo del playdate"
"Super cool! A domani! Porto i biscotti per la merenda..."
"Mi raccomando, senza olio di palma che fa malisssssimo!"
Alice blindatrice
Alice leggeva in giro.
Leggeva della facilità con cui sono acquistabili, di come sono accessibili, delle diverse norme che variano da stato a stato... ma anche dell'immenso numero di incidenti, involontari, casuali terribili.
E visto che Alice bazzica spesso tra educatrici o tra chi passa il tempo in mezzo a gente al di sotto del metro d'altezza, lei oggi si ritrova con tanti tantissimi dibattiti sul connubio letale armi-bambini.
Statisticamente, negli USA, tra i morti per arma da fuoco, sono più le persone uccise da bambini che dai poliziotti.
Statisticamente, il bambino si uccide da solo.
Statisticamente, il dito sul grilletto che finisce in tragedia appartiene per lo più a un trenne.
Statisticamente, il treene ha altissime probabilità di spararsi al petto, o al volto, mentre guarda incuiriosito nel buco della canna.
In media due bambini a settimana muoiono per incidenti con armi da fuoco.
In aprile, in una settimana, 4 bambini sono morti perchè si sono sparati accidentalmente, di questi 3 non avevano nemmeno 4 anni:
Una era una bimba di due anni, la pistola era sotto il cuscino del padre.
Uno era un bimbo di 3 anni, la pistola era dentro lo zaino, chiuso, del papà.
Anche l'altro bimbo aveva due anni, la pistola era dentro la borsa della mamma, fuori dalla sua portata, sul bancone della cucina, chiusa. Ma quando il telefono cellulare ha iniziato a suonare e vibrare, mentre la mamma era in bagno, lui ha preso una sedia, si è arrampicato e invece del telefono ha trovato un pistola.
Si è sparato nel petto.
3 anni.
3 anni è l'età dello Gnomo.
Che ha la curiosità o la tocchinaggine perfetta per mettersi nei guai.
3 anni è l'età che avrà durante questi 10 mesi in terra americana.
Alice ha appena realizzato che tutta una serie di cose che sarebbero state normali e belle e scontate se fossero rimasti nella patria della baguette ora le sembrano pressochè impossibili.
Tipo feste di compleanno in cui te porti il tuo bimbo, saluti e lo lasci a giocare a casa di altri... o che so, una mamma che magari un giorno prenda lo Gnomo da scuola e lo porti a casa sua assieme ai suoi bambini per fare merenda.
Tipo che ecco, anche no.
Tipo che se il rischio è di lasciare lo Gnomo in casa di qualcuno che gira con un'arma in borsetta, o che dorme con una beretta sotto il cuscino, allora loro questi 10 mesi li passeranno proabilmente a casa loro a giocare a briscola.
E poi si chiede... ma gli ammerigani come fanno?
Chiedono?
O se ne fregano?
Cioè magari ci sono conversazioni del tipo:
"Ciao, Peppola vorrebe fare un playdate con Pippolo, puoi portarla a casa mia domani?"
"Certo... Ah! Solo una cosa... Tu hai armi in casa?"
"Solo due mitragliette e un fucile a pompa"
"Ok... eee... le tieni chiuse da qualche parte?"
"Mah, di solito no, ma se preferisci le metto in garage, il tempo del playdate"
"Super cool! A domani! Porto i biscotti per la merenda..."
"Mi raccomando, senza olio di palma che fa malisssssimo!"
Alice blindatrice
Monday, June 13, 2016
non ne vale la pena
Alice ODIA il fottuto secondo emendamento.
Alice detesta l'ossessione ammerigana per le armi, la facilità con cui sono reperibili, la spontaneità con cui la gente ci va a passeggio, ne parla, le compra.
Pistole, mitragliette, fucili d'assalto.
Che diamine se ne fa uno di un fucile d'assalto?! Fa esplodere gli scoiattoli? Onestamente, quanto può essere normale uno che si compra un fucile d'assalto? Non è già di per sè un indizio di scarsa percezione della realtà? Di delirio d'onnipotenza? Di manie di persecuzione?
Un tizio, uno solo, ieri è entrato dentro un nightclub ed ha falcidiato più di 50 persone.
Ora sono tutti lì ad accendere candele e a donare pensieri e preghiere. Tutti. Compresi quelli pro-armi, compresi i repubblicani che vanno in giro con la pistola che spunta dai pantaloni.
Ora c'è tutto un coro che si leva, in versione dedecafonica, di: "Non sono le armi che uccidono, sono le persone! Mica è stato il fucile d'assalto, è stato il tizio!".
Ma non vi pare che le armi un pochetto aiutino?
Che sei ieri a Orlando il tizio fosse entrato armato di gavettoni o che so, di katana giapponese, difficilmente avrebbe avuto modo di portarsi via così tante vite in pochi dannati minuti?
Che di matti, psicopatici, razzisti, omofobi, estremisti ce n'è dappertutto, ma di matti armati mai così tanti quanto in ammeriga?
Che certe armi non dovrebbero nemmeno essere in commercio in un paese civile, in stato di pace?
Che se il tuo diritto ad andare in giro come ai tempi del Far West viene pagato con il sangue di civili innocenti forse non ne vale la pena?
Che se oggi in America è il 164esimo giorno dell'anno, e si sta piangendo il 133esimo massacro forse non ne vale la pena?
Che la tua libertà e i tuoi diritti mettono in pericolo la vita di innocenti, davvero, non ne vale la pena?
Non ne vale la pena.
Alice infelice.
Alice detesta l'ossessione ammerigana per le armi, la facilità con cui sono reperibili, la spontaneità con cui la gente ci va a passeggio, ne parla, le compra.
Pistole, mitragliette, fucili d'assalto.
Che diamine se ne fa uno di un fucile d'assalto?! Fa esplodere gli scoiattoli? Onestamente, quanto può essere normale uno che si compra un fucile d'assalto? Non è già di per sè un indizio di scarsa percezione della realtà? Di delirio d'onnipotenza? Di manie di persecuzione?
Un tizio, uno solo, ieri è entrato dentro un nightclub ed ha falcidiato più di 50 persone.
Ora sono tutti lì ad accendere candele e a donare pensieri e preghiere. Tutti. Compresi quelli pro-armi, compresi i repubblicani che vanno in giro con la pistola che spunta dai pantaloni.
Ora c'è tutto un coro che si leva, in versione dedecafonica, di: "Non sono le armi che uccidono, sono le persone! Mica è stato il fucile d'assalto, è stato il tizio!".
Ma non vi pare che le armi un pochetto aiutino?
Che sei ieri a Orlando il tizio fosse entrato armato di gavettoni o che so, di katana giapponese, difficilmente avrebbe avuto modo di portarsi via così tante vite in pochi dannati minuti?
Che di matti, psicopatici, razzisti, omofobi, estremisti ce n'è dappertutto, ma di matti armati mai così tanti quanto in ammeriga?
Che certe armi non dovrebbero nemmeno essere in commercio in un paese civile, in stato di pace?
Che se il tuo diritto ad andare in giro come ai tempi del Far West viene pagato con il sangue di civili innocenti forse non ne vale la pena?
Che se oggi in America è il 164esimo giorno dell'anno, e si sta piangendo il 133esimo massacro forse non ne vale la pena?
Che la tua libertà e i tuoi diritti mettono in pericolo la vita di innocenti, davvero, non ne vale la pena?
Non ne vale la pena.
Alice infelice.
Friday, June 10, 2016
buon non-anniversario
Il Grinta è sempre in ammeriga. Alice è sempre in banliù. Anche perchè tra lìesondazione e lo sciopero ad oltranza francese i treni dal paesello al resto del mondo sono come le carovane del farwest, poche, strapiene, con orari imprevedibili.
Il 9 giugno Alice e il Grinta festeggiano 12 anni assieme.
L'11 giugno invece festeggiano 9 anni di matrimonio.
Oggi era il 10 giugno.
E Alice ha ricevuto un mazzo di fiori.
Con un biglietto:
"Mi amor, volevo spedirti dei fiori per il 9 giugno ma mi sono confuso!
Felice giorno TRA gli anniversari!
Tanti Baci,
Grinta."
Buon non-anniversario,
Grinta,
beota del mio cuor!
Alice festeggiatrice
Il 9 giugno Alice e il Grinta festeggiano 12 anni assieme.
L'11 giugno invece festeggiano 9 anni di matrimonio.
Oggi era il 10 giugno.
E Alice ha ricevuto un mazzo di fiori.
Con un biglietto:
"Mi amor, volevo spedirti dei fiori per il 9 giugno ma mi sono confuso!
Felice giorno TRA gli anniversari!
Tanti Baci,
Grinta."
Buon non-anniversario,
Grinta,
beota del mio cuor!
Alice festeggiatrice
Tuesday, June 7, 2016
Paganini e Pappalardo
Lo Gnomo è uno che canta tanto, ma mai a comando. Non appena Alice inizia una frase con: " Me la canti...." Lui la guarda disgustato, tira fuori il sopracciglio scettico e se è di luna buona risponde NOooo sennò manco quello, se ne va dando le spalle come un Paganini offeso.
Alla festa della scuola, tutti i bambini cantavano assieme.
Alice si immaginava già il tutto, con lo Gnomo a fare la statua del pensatore imbronciato di Rodin, immobile e muto, impagnato al massimo a scandagliare la folla con sguardo diffidente. Se non addirittura lottando con la maestra per levarsi dal palco e tornare a farsi i fatti suoi in pace con i pesci di plastica.
Invece no.
Invece lo Gnomo alla festa della scuola era come quell'alpino ubriaco che c'è sempre in tutte le feste di paese, che urla il ritornello con quanto fiato ha in gola. Ma quando la canzone è finita.
Alice deve assolutamente sapere quale sostanza psicotropa le maestre gli han messo nella torta allo yogurt. E poi ne vuole un pacco formato famiglia.
Alice invece, come previsto, piangeva. Tra l'altro Alice piange a qualsiasi recida di fine anno, pure a quella di perfetti sconosciuti... Le basta vedere un gruppo di bambini assieme con una parvenza da cerimonia che le monta su tutta una roba di malinconia e ansia e dolcezza e di "Oddio, ma sono loro, sono gli uomini e le donne del domani!" ( e poco importa se gli uomini e le donne del domani si stanno mettendo le dita nel naso, hanno lo sguardo vacuo di una triglia confusa o stanno tirando calci al vicino). Ci potrebbe affogare dentro, un po' triste e un po' contenta e un po' sconvolta, in questa cosa banalissima delle generazioni che passano, che la fanno sentire come una tartaruga che naviga dal 1870. E poi c'è che lei li guarda e lo sa che diventeranno grandi e avranno la barba e le tette e degli amici e dei viaggi e dei casini... Mentre loro no. Loro stanno lì a scaccolarsi ingenui e non ci pensano, che giovinezza si fugge.
Quindi Alice piangeva. Ma questa volta non tanto per materna commozione (ha poi singhiozzato e smoccolato quando hanno dato i diplomi ai bimbi grandi, soprattutto quando è stato il turno della bimba che ha dichiarato "Io devo fare la pipì") quanto perchè non riusciva a smettere di ridere alla vista dello Gnomo, da sempre algido e discreto, traformato in un Pappalardo avvinazzato.
Alice piangitrice
Alla festa della scuola, tutti i bambini cantavano assieme.
Alice si immaginava già il tutto, con lo Gnomo a fare la statua del pensatore imbronciato di Rodin, immobile e muto, impagnato al massimo a scandagliare la folla con sguardo diffidente. Se non addirittura lottando con la maestra per levarsi dal palco e tornare a farsi i fatti suoi in pace con i pesci di plastica.
Invece no.
Invece lo Gnomo alla festa della scuola era come quell'alpino ubriaco che c'è sempre in tutte le feste di paese, che urla il ritornello con quanto fiato ha in gola. Ma quando la canzone è finita.
Alice deve assolutamente sapere quale sostanza psicotropa le maestre gli han messo nella torta allo yogurt. E poi ne vuole un pacco formato famiglia.
Alice invece, come previsto, piangeva. Tra l'altro Alice piange a qualsiasi recida di fine anno, pure a quella di perfetti sconosciuti... Le basta vedere un gruppo di bambini assieme con una parvenza da cerimonia che le monta su tutta una roba di malinconia e ansia e dolcezza e di "Oddio, ma sono loro, sono gli uomini e le donne del domani!" ( e poco importa se gli uomini e le donne del domani si stanno mettendo le dita nel naso, hanno lo sguardo vacuo di una triglia confusa o stanno tirando calci al vicino). Ci potrebbe affogare dentro, un po' triste e un po' contenta e un po' sconvolta, in questa cosa banalissima delle generazioni che passano, che la fanno sentire come una tartaruga che naviga dal 1870. E poi c'è che lei li guarda e lo sa che diventeranno grandi e avranno la barba e le tette e degli amici e dei viaggi e dei casini... Mentre loro no. Loro stanno lì a scaccolarsi ingenui e non ci pensano, che giovinezza si fugge.
Quindi Alice piangeva. Ma questa volta non tanto per materna commozione (ha poi singhiozzato e smoccolato quando hanno dato i diplomi ai bimbi grandi, soprattutto quando è stato il turno della bimba che ha dichiarato "Io devo fare la pipì") quanto perchè non riusciva a smettere di ridere alla vista dello Gnomo, da sempre algido e discreto, traformato in un Pappalardo avvinazzato.
Alice piangitrice
Saturday, June 4, 2016
glub glub glub...
Parigi va (un po') sott'acqua.
Il peggio e passato, e vicino ad Alice la Senna non ha esondato anche se era cosi':
(A far paura c'era il fatto che, avesse soprassato il muretto, il paese e' tutto in discesa, quindi sarebbe finito sott'acqua abbastanza in fretta...)
Ah... e la' sotto da qualche parte c'e' la pista ciclabile con le panchine e la balconata, da cui lei e lo Gnomo vanno a tirare sassolini e a guardare le papere.
In citta' ieri era cosi' (con allegata una foto di due settimane fa sullo stesso ponte... ignorate il pensionato in miniatura ossessionato con le chiatte e con l'industria di cemento)
E qui oggi qualche spontanea manovra di recupero, oggi, mentre la Senna inizia a scendere... Ma tutti i tendoni e i dehors dei locali sono ancora sotto l'acqua.
Insomma, secondo i parigini poteva andare peggio, ma loro son sempre sul chi va la' che' Parigi, da sempre, viene inondata una volta ogni secolo, l'ultima e' stata nel 1910... e quindi aspettano scrutando sospettosi la Senna, che non faccia scherzi e che stia buona a pisolare negli argini.
Ed ora Alice posa il suo giubbino da photo-reporter e ripassa la linea a Vulvia, per ri-educhescional ciannel.
Alice Sennizzatrice
Il peggio e passato, e vicino ad Alice la Senna non ha esondato anche se era cosi':
(A far paura c'era il fatto che, avesse soprassato il muretto, il paese e' tutto in discesa, quindi sarebbe finito sott'acqua abbastanza in fretta...)
Ah... e la' sotto da qualche parte c'e' la pista ciclabile con le panchine e la balconata, da cui lei e lo Gnomo vanno a tirare sassolini e a guardare le papere.
In citta' ieri era cosi' (con allegata una foto di due settimane fa sullo stesso ponte... ignorate il pensionato in miniatura ossessionato con le chiatte e con l'industria di cemento)
E qui oggi qualche spontanea manovra di recupero, oggi, mentre la Senna inizia a scendere... Ma tutti i tendoni e i dehors dei locali sono ancora sotto l'acqua.
Insomma, secondo i parigini poteva andare peggio, ma loro son sempre sul chi va la' che' Parigi, da sempre, viene inondata una volta ogni secolo, l'ultima e' stata nel 1910... e quindi aspettano scrutando sospettosi la Senna, che non faccia scherzi e che stia buona a pisolare negli argini.
Ed ora Alice posa il suo giubbino da photo-reporter e ripassa la linea a Vulvia, per ri-educhescional ciannel.
Alice Sennizzatrice
Wednesday, June 1, 2016
Aggiornamenti
Il Grinta parte domani, per 13 giorni in Ammeriga.
Va a Niu Iorche a lavorare assieme al suo marito e poi ad una conferenza, in una delle citta' preferite di Alice.
Li abbandona qui, e sara' la prima volta che Alice e lo Gnomo restano soli per così tanto tempo.
Che poi, manco fosse un evento da prima pagina, ci sono madri con 2, 3 e pure 4 figli che stanno sole senza problemi, pure per un casino di tempo, e sopravvivono tutti, quindi Alice e' assolutamente tranquilla.
Ieri ha sognato che si ammalava, assieme allo Gnomo, i telefoni erano tutti rotti e loro restavano bloccati nei letti senza nulla da bere e da mangiare.
La sera prima ha sognato che il Grinta, mentre era in Ammeriga, le telefonava dicendole che stava partendo per il Canada e che sarebbe rimasto la' dentro una stazione metereologica per 6 mesi, e che lei avrebbe dovuto arrangiarsi.
Quindi, come dicevamo, lei e' tranquilla.
Poi il suo subconscio forse le sta dicendo delle cose, oppure e' solo che la sera mangia pesante e dovrebbe andarci piu' leggera con i gianduiotti che inzuppa nella tisana.
Il Grinta parte, e nel frattempo lo Gnomo ha deciso che non poteva non sperimentare e non socializzare con qualche nuovo virus bizzarro.
Quindi sono a casa, con quella che e' a mani-bocca-piedi.
Che non e' un ballo del villaggio vacanze ispirato al tuca-tuca ma un virus che ti regala mille bolle.
La sua pero' e' una mani-bocca-piedi con problemi di orientamento nello spazio e smania di esplorazione, quindi potremmo ribattezzarla: ginocchia-chiappe-mani-gomiti-interno bocca.
Lo Gnomo quindi e' una frigna-della-Natura.
L'incarnazione del pessimismo e del fastidio. E come le balene e i pipistrelli emette suoni (lamentosi, intermittenti ma costanti nel tempo) per esprimere il proprio esistenziale disappunto e comunicare la propria posizione nello spazio.
Il fatto c' che le bolle in bocca fanno sì che non riesca a mangiare.
E lo Gnomo ha fame.
Quindi passa il tempo a infilarsi robe in bocca, sputarle e ululare.
Alla mattina Alice l'ha scoperto che tentava di farsi fuori un quadretto di cioccolato acchiappato chissa' dove... aveva due lacrimoni immensi che scendevano giu', era rosso in viso dal dolore e dallo sforza... ma si è rifiutato di sputarlo. Alice ne ha ammirato la dedizione.
Parla come se avesse del cotone in bocca, e si arrabbia tantissimo quando non lo si capisce.
Gira per casa come un'adolescente arrabbiato, pronto a bisticciare con lo spigolo del tavolo, la torre di lego, i tunnel di cartone.
In internet Alice ha letto che il simpatico virus dura dai 7 ai 10 giorni.
...
...
Li mortacci.
Alice agitatrice
Va a Niu Iorche a lavorare assieme al suo marito e poi ad una conferenza, in una delle citta' preferite di Alice.
Li abbandona qui, e sara' la prima volta che Alice e lo Gnomo restano soli per così tanto tempo.
Che poi, manco fosse un evento da prima pagina, ci sono madri con 2, 3 e pure 4 figli che stanno sole senza problemi, pure per un casino di tempo, e sopravvivono tutti, quindi Alice e' assolutamente tranquilla.
Ieri ha sognato che si ammalava, assieme allo Gnomo, i telefoni erano tutti rotti e loro restavano bloccati nei letti senza nulla da bere e da mangiare.
La sera prima ha sognato che il Grinta, mentre era in Ammeriga, le telefonava dicendole che stava partendo per il Canada e che sarebbe rimasto la' dentro una stazione metereologica per 6 mesi, e che lei avrebbe dovuto arrangiarsi.
Quindi, come dicevamo, lei e' tranquilla.
Poi il suo subconscio forse le sta dicendo delle cose, oppure e' solo che la sera mangia pesante e dovrebbe andarci piu' leggera con i gianduiotti che inzuppa nella tisana.
Il Grinta parte, e nel frattempo lo Gnomo ha deciso che non poteva non sperimentare e non socializzare con qualche nuovo virus bizzarro.
Quindi sono a casa, con quella che e' a mani-bocca-piedi.
Che non e' un ballo del villaggio vacanze ispirato al tuca-tuca ma un virus che ti regala mille bolle.
La sua pero' e' una mani-bocca-piedi con problemi di orientamento nello spazio e smania di esplorazione, quindi potremmo ribattezzarla: ginocchia-chiappe-mani-gomiti-interno bocca.
Lo Gnomo quindi e' una frigna-della-Natura.
L'incarnazione del pessimismo e del fastidio. E come le balene e i pipistrelli emette suoni (lamentosi, intermittenti ma costanti nel tempo) per esprimere il proprio esistenziale disappunto e comunicare la propria posizione nello spazio.
Il fatto c' che le bolle in bocca fanno sì che non riesca a mangiare.
E lo Gnomo ha fame.
Quindi passa il tempo a infilarsi robe in bocca, sputarle e ululare.
Alla mattina Alice l'ha scoperto che tentava di farsi fuori un quadretto di cioccolato acchiappato chissa' dove... aveva due lacrimoni immensi che scendevano giu', era rosso in viso dal dolore e dallo sforza... ma si è rifiutato di sputarlo. Alice ne ha ammirato la dedizione.
Parla come se avesse del cotone in bocca, e si arrabbia tantissimo quando non lo si capisce.
Gira per casa come un'adolescente arrabbiato, pronto a bisticciare con lo spigolo del tavolo, la torre di lego, i tunnel di cartone.
In internet Alice ha letto che il simpatico virus dura dai 7 ai 10 giorni.
...
...
Li mortacci.
Alice agitatrice
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