Monday, March 9, 2009

piccoli americani crescono parte I

Reduce da un colloquio in una scuola per nani, dai 2 ai 4 anni.
La scuola non è nel quartiere degli assassini ma in quello degli scippatori, quindi direi che è senza dubbio un passo avanti.
Il quartiere è a predominanza nera, quindi la sottoscritta, già sul vagone della metropolitana sembrava un pallido cannellino in un barattolo di fagioli neri.
La padrona della baracca è nera.
Le insegnanti sono nere.
I bambini sono neri.
Insomma, la cosa si prospetta divertente.

La padrona della baracca, con cui ho appuntmento alle 11.30, scorre il curriculum e dichiara:
"Bene, bene. Adesso facciamo così: io ti lascio in una classe per un'oretta, che voglio vedere come stai in mezzo ai bambini... poi vediamo come è andata e ti faccio il colloquio"
"!... ah... Però! Va bene, buttami nell'arena... ma cosa dovrei fargli fare di preciso?"
"Niente, tra mezz'ora mangiano, quindi devi intrattenerli, seduti sul tappeto, possibilmente calmi, per circa mezz'ora"

Entro nella gabbia delle belve e mi ritrovo 'sti 20 scriccioli, tutti tra i 2 e i 4 anni... con la divisa.
La bambine hanno una gonnellina scozzese con fantasia tra il nero e il verde scuro, i bambini hanno pantaloni neri, cardian, camicetta e, un paio di stoici, persino la cravattina.
Poche cose mi stanno sui marroni come le divise per i bambini piccoli, ma vabbè.
A dispetto delle apparenze da piccoli lord e da giovani collegiali fiutano l'opportunità di fare casino non appena la padrona della baracca mi presenta: "Bimbi, questa è Alliccia, seduti tutti che ora vi canta qualcosa"
Ah ah ah ahh
Merda.
So tonnellate di filastrocche e canzoncine in italiano, ma non ne conosco manco una in inglese!
Un silenzio corico di aspettativa invade la stanza, e io prendo tempo:
"Prima facciamo un giro di nomi, così imparo come vi chiamate... cominciamo da te, nano, come ti chiami?"
"sbuuuooorgn"
"?!... ma che bel nome! E te"
"Schizstr"
"... emmmh... Interessante... te laggiù?"
"wuournot"
Non ho capito 1 solo nome. Anche perchè da precisini quali sono mi sparano nome e cognome assieme, e io non riesco a sgarbugiarli.
"bene, ora, visto che io di canzoni non ne so, facciamo che me ne insegnate qualcuna"
Urla di giubilo, han già capito che questo è il momento giusto della giornata per fare cagnara.
Parte una sorta di Zecchino d'Oro Americano Religioso e capisco in fretta che qui gesù va alla grande, seguito a ruota dalla canzoncina dell'alfabeto e da quella del ragnetto arrampicatore.
Dopo 20 melodici minuti i 20 nani iniziano a smaniare sul tappetone e ad aggrovigliarsi come le teste della medusa, quindi improvvisiamo e ci lanciamo in una italianissima vecchia fattoria che in realtà diventa una sorta di gioco dei mimi, con io che nitrisco, abbaio, sbatto ali immaginarie e striscio come un boa... e loro che urlano i nomi degli animali... ci prendono quasi sempre, che è notevole, perchè non so se lo sapete, ma la mucca qui non fa Muuu e il gallo non fa Chicchirichì... e pure il cane, mica fa bau da questo lato dell'oceano! Comunque, lasciamo perdere lo studio onomatopeico, alla fine siamo traghettati alla fine di questi surreali 30 minuti, ed arriva la parte più affascinante: il pranzo e la nanna.
Dunque.
I bambini vengono seduti ad un tavolo di plastica, non ci sono tovaglie, non ci sono tovaglioli.
Davanti ad ogni bambino c'è un piattino di plastica-polistirolo tripartito in cui giacciono:
10 orecchiette al ragù pallide pallide e asciutte
4 pezzettini di fagiolino che sembrano tronchetti di fil di ferro tanto sono magri
2 pezzetti di banana e un pezzetto di mela talmente sottile da essere trasparente.
Per mandare giù la sbobba a ciascun bambino viene datto un cartoccino di latte.
Quale stomaco può mangiare le orecchiette sbevazzando latte freddo?!
Prima del pranzo, occhi chiusi mani giunte, i 20 nani ringraziano il signore per il lauto pasto.
Durante il pasto non si parla, e non deve volare una mosca.
Un nano probabilmente ha un'allergia alimentare e gode di un piatto tripartito nel seguente modo:
Hamburger
patatine fritte
Ketchup
Il nano mangia le patatine affogandole ne ketchup e non dà nemmeno un morso al su hamburger.
Guardo questo branco di nani inappetenti (che, intendiamoci, il capisco, come cibo fa schifissimo) e chiedo alla maestra: "Scusa, ma ci sono 4 o 5 bambini che non hanno toccato nulla..."
"Eh, noi non ci possiamo fare niente! Lo diciamo ai genitori e quelli, se vogliono, gli preparano il pranzo da casa"
"..."
Durata del pranzo: 10 minuti.
Chi finisce di mangiare si alza e va a prepararsi per la nanna.
Ora, è vero che 'sto pranzo era fatto di niente... ma 10 minuti in posizione verticale, così, giusto il tempo per iniziare la digestione?!
La nanna viene fatta su dei materassini simili a quelli di yoga, un po' più spessi e un po' più plasticosi (anche perchè così, se qualcuno si lascia andare nel mezzo della pennica, il materassino non si impregna come una spugna) sparpagliati a terra sopra le bricioline del pranzo.
Non ci sono lenzuola, non ci sono cuscini... e chi vuole, ovvero la maggior parte dei nani, si porta da casa una coperta (in genere sono scintillanti e elettrostatiche copertine di pile).
I bambini si buttano su sti benedetti materassini vestiti, senza togliersi manco le scarpe. La maestra spegne la luce e loro chiudono gli occhi.
Fine?
Nooo... devo ancora raccontarvi del colloquio con la capa della baracca, ma per evitare di scrivere post-papiro, e per creare un po' di sana suspance, (e soprattutto perchè sono già in ritardo alla supplì e il Super Manager Gayo mi spezza le gambe)...
ve lo racconto stasera.

Ma voi potete pure fare qualche previsione, se volete, eh!
continua nel prossimo post!
Alice interrompitrice

5 comments:

  1. noto con piacere che anche se cambia scuola e cambia quartiere sempre aliccia ti chiamano :)

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  2. Attendo impaziente il resto della storia!

    ---Alex

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  3. I piccoli hanno bisogno di Aliccia salvatrice!!! Con un menage simile...povere creature!

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  4. Anja, ti ispira? ;)
    Pilli, sto pensando di cambiare nome e ripiegare su Anita, che in genere viene pronunciato bene!
    Alex, in realtà c'è ancor aun pezzatto da raccontare... :)
    Ada, non so quanto spazio di manovra avrei per riuscire a liberare i nani... tra videocamere e colleghe, i tentativi di sovvertimento rivoluzionario fallirebbero sul nascere :(

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edddaì, blatera un po' con me!