Wednesday, September 14, 2016

Quanto è fortunato lo Gnomo?

Lo dicono in tanti.
Lo dicono con il sorriso, con il cuore pieno, per fare un complimento ad Alice e al Grinta.
Lo dicono perchè nell'immaginario collettivo un bambino dato in adozione è un bimbo orfano, o ancora peggio non voluto, maltrattato, abusato, che ha finalmente trovato la salvezza.
Lo dicono perché nell'immaginario collettivo una coppia che adotta è fatta da due supereroi in incognito, due anime belle e generose, che fanno un gesto di bontà. Come se adottare un figlio fosse un po' come fare della beneficienza, o del volontariato...  come se volere un figlio non fosse sempre e comunque la cosa più egoistica del mondo.
Lo dicono perché sono convinti che se quel bimbo non avesse trovato una famiglia adottiva sarebbe in mezzo alle ortiche.
Lo dicono perché in tutti i libri l'orfanello trova finalmente la felicità e la gioia una volta che viene adottato, e sarà per sempre grato alla sua nuova famiglia.
Lo dicono perché danno per scontato che la famiglia biologica di un bimbo adottato sia cattiva, o povera, o impreparata.
Lo dicono perché danno per scontato che Alice e il Grinta, per lo Gnomo, siano il meglio. O comunque meglio della sua famiglia d'origine.

Lo dicono, e adesso che cresce lo dicono anche davanti allo Gnomo.
Che ascolta.
Che guarda.
Che impara.

Allora questa cosa Alice non la scrive per voi/loro, ma per lo Gnomo.

Gnomo, no. Non sei fortunato.
Non sei fortunato, perché una famiglia è un diritto per ogni bambino, non una fortuna.
Non sei fortunato perché per trovare noi hai perso tanto, tantissimo.
Hai perso la tua mamma con gli occhi verdi, hai perso le sue ninnananne e le sue carezze. Hai perso il tuo papà con la sua chitarra, le facce buffe e la passione per il caffè. Hai perso una famiglia enorme, rumorosa e ridanciana.
Hai perso le tue radici, la tua lingua (ci stiamo lavorando eh, Gnomo, con sto benedetto inglese, ma non so se sarà mai la tua lingua materna...)
Hai perso un'inizio senza traumi, senza distacchi, senza ospedali.
Hai perso la monotona noiosa semplicità di una famiglia come tutte quelle altre là, di famiglie.
Non sei fortunato, Gnomo.
E se e quando ti arrabbierai, o piangerai, o sarai triste per tutte le cose belle che hai perso, nessuno di noi ti dirà che invece dovresti ringraziare, che sei fortunato.


I fortunati, Gnomo, in tutta questa storia, siamo noi.
Noi che abbiamo la fortuna sfacciata e insperata di vederti crescere, noi che facciamo incetta a man bassa dei tuoi sorrisi, delle tue storie strampalate, dei tuoi abbracci appiccicosi, dei tuoi capricci, pure di quelli!
Dei tuoi giorni con la febbre, delle tue ginocchia sbucciate, delle canzoni inventate; facciamo collezione di grida da solletico, di capelli impiastricciati di sugo,
di storie lette, e rilette, e lette ancora fino allo sfinimento.
Siamo noi, i fortunati, Gnomo.
E nessun altro.

Ecco.
Allora, se li incontrate, nel loro girovagare tra un continente e l'altro, a loro per favore dite solo questo: "Alice, Grinta, ma che culo pazzesco che avete avuto?!?".

E' molto più vicino al vero. E farà crescere lo Gnomo sapendo che no, che non è una fortuna, avere qualcuno che lo ami. E' un dannato diritto.
Suo. E di tutti i bimbi.

Alice fortunatrice

63 comments:

  1. Beh, forse la fortuna è per tutti voi che vi siete trovati.

    ---Alex

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    1. Alex: noneeee ... tutta solo e solamente nostra :)

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  2. capisco il tuo punto, e non lo diro' mai davanti a lui, pero' pero' pero' persone come voi due....si e' fortunati quando entrano nella tua vita.
    (P.S non vi ho bidonato sono stato a NY per 3 ore ..3 :- ( in missione segretissima)

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    1. Emigrans, Sono delusissima. Ti immaginavo sotto un lampione di Central park con il tuo sax a rendere indimenticabile la serata per qualche coppia romantica!
      O intento a prender appunti al Blue Note!
      Invece niente... Ti aspettiamo al varco alla prossima!

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  3. <3
    In effetti ogni volta che dico che D è stato adottato ci dicono così pure a noi... Ma proprio non riesco a vederla così.
    Io so solo che ci hanno fatto un dono pazzesco.

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  4. ... sul fatto che volere un figlio sia la cosa piu' egoistica del mondo... non so. ci penso spesso a questa cosa, abbiamo avuto la fortuna (o sfortuna) che non ci sia capitato 'per caso' di avere un figlio e dunque ci abbiamo pensato molto a questa cosa (sul perche' li volevamo cosi tanto, sul percome e tutto il resto). non voglio pensare che sia davvero cosi' egoistico, credo che per molte persone sia un istinto fortissimo, inspiegabile magari, ma un istinto d'amore... e dunque positivo.
    mi piace di piu' questa versione :)
    e sara' quella che daro' ai miei figli quando e se mi 'questioneranno'! eh eh
    per il resto... da quel che posso pensare da qui siete due famiglie che stanno facendo molto per il loro bambino ed e' straordinario e probabilmente non sempre facile per entrambe le parti. ma e' amore ed e' quello che sempre e solo contera' per T. anche quando / e se vi 'questionera' :)

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    1. Dancin: Non so... Io trovo che sia davvero una scelta egoistica, sempre... Ma mi ritengo anche molto molto moltissimo egoista, oltre che sfacciatamente fortunata ;-P

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  5. Che belle parole che hai scritto, e grazie per aver avuto il coraggio di dire la grande verità che volere un figlio è la cosa più egoistica del mondo.
    Io credo che sia vero, perchè comunque quello che si riceve è infinitamente più grande di quello che si da.

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  6. Che genitori fortunati siete, uno gnomo cioccolatato fino alle orecchie, che studia piani di fuga con gli aeroplani mica si trova facile, e tu Gnomo bello, imparara che la gente a volte prima di parlare non pensa, ha le sinapsi lente, cerca di amarla lo stesso la gente, magari insieme a te impararà a usare quei quattro neuroni naufraghi

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  7. Alice, quanto è vero!
    Un abbraccio.

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  8. No, cara. No no no no no. Chiunque trovi cosí tanto amore, ha vinto alla lotteria della vita, non importa che strada abbia fatto per arrivarci. Gnomo fortunato.

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    1. Alice e il Grinta e il fiume d'amore ci sono, certo, e ci saranno sempre... ma ci sono anche tante altre cose, meno belle. Che altri bimbi, per fortuna, non devono gestirsi, non devono chiedersi, non devono mettere in discussione o cercare.
      E se quando lo si vede gli si dice: "Che culo che hai avuto Gnomo", gli si sta - un po' - dicendo che deve ringraziare... Ma ringraziare chi? La buona sorte? E per cosa? Perché' la sua madre biologica non ha potuto crescerlo?
      Cioè io, che sì son sfacciatamente fortunata, ringrazio, ringrazio ogni giorno... ma lui?
      Perchè, come sai bene anche tu, non conta mica solo dove si arriva... E' il viaggio che ci segna, forse più del posto dove alla fine mettiamo su la baracca. Ecco, assumendo pure che lo Gnomo trovando noi abbia vinto il paradiso tropicale (che poi, ti sfido a stare a casa nostra oltre le due settimane e non farti venire tic nervosi, spasmi e attacchi isterici...), il viaggio dello Gnomo non è un viaggio in prima classe di Emirates. il viaggio dello Gnomo è incasinato. Complicato.
      Poi chissà, magari LUI, crescendo, ci si sentirà, fortunato. Io questo non lo so.
      Ma io quando lo guardo, non vedo proprio un bimbo fortunato... Vedo un bimbo che avrà davanti un sacco di strada un più rispetto agli altri per capire chi è, per accettare il fatto che chi l'ha messo al mondo, per N all'infinito motivi non é colei che lo cresce, e per dipanare la sua storia.
      E quindi ecco, magari gli dico che è figo, o buffo, o bizzarro, e coccoloso (o caccoloso, a seconda dei momenti e del mood)... ma fortunato per aver trovato noi no, non potrei mai.
      Perché dare del fortunato allo Gnomo comporta poi, indirettamente, un po' di cose.
      E tipo una è negargli (o comunque criticare), in maniera velata, il suo diritto a essere triste. Confuso. Arrabbiato. Anzi, pure incazzato nero con Alice e il Grinta per quel che gli è capitato.
      Perchè se sei fortunato, ad avere sti due fustacchioni qui, mica vorrai pure lamentarti?! E invece no, allo Gnomo probabilmente verranno le paturnie, la tristezza, la confusione, la rabbia, verranno i "o cojona tu non sei mia madre" e i "manco sei il mio vero paddre"... E non sarà ingratitudine. Sarà giusto. Sará normale. Io penso, davvero, che i soli fortunati in tutto questo siamo noi :)

      (IO oggi poi sono infinitamente fortunata perché ho trovato wegmart!!)

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    2. Cara, hai ragione, ma ci sono pazzi psicopatici che dicono a LUI che vi deve RINGRAZIARE ???? Suma propri a post...
      WEGMANS non WEGMART, suonata! Repeat after me: WEG-MANS!
      Io ci pigliavo la focaccetta con l'olio d'oliva e poi facevo il resto della spesa e quando arrivavo alla cassa, passavo allo scanner solo la busta perché la focaccetta nel frattempo era sparita. ;-)

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  9. Lo gnomo è un bambino fortunatissimo, perché con te avrà modo di conoscere sempre libri bellissimi ;-)

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    1. Alice: i libri sí. quelli sono sempre una fortuna sfacciata ;)

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  10. Come sempre scrivi cose straordinarie. Come sempre lacrimoni a manetta.
    Ma hanno ragione tutti quelli che dicono che lo Gnomo, ad aver trovato voi, un po' di fortuna sì, l'ha avuta.

    Tieni presente che anche io mi vorrei far adottare da voi due.

    MaterB

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    1. Vedi, chi lo dice, lo dice per fare un complimento a noi. Una cosa bella. Ma quel che lo Gnomo sente (e ora sente!) é che LUI deve ringraziare per averci trovato. Che é una follia. E'arrivato fin qui perché ha PERSO delle cose che il resto dei bambini ha e dá per scontate. Dargli del fortunato é un po' come negargliela, quella perdita.
      Se io perdo una gamba, e poi mi mettono una protesi, bellissima, decorata da Banksy, super moderna e tecnologica, e qualcuno con due mani e due braccia mi viene a dire "Che fortunata che sei, ad avere la protesi! Quanto é fica" Io la protesi la uso per scuoterli dal collo come una maracas... perché di nuovo, l'intento é farmi un complimento, ma la gente si é scordata che io un braccio ce lo avevo! E che magari magari chissà', IO davvero mi sentiró un giorno in pace e fortunata con la mia protesi, e mi diró "mbé, poteva andarmi peggio, pensa se mi perdevo pure un altro pezzo, o se la protesi me la facevano di fango e rametti e me la decorava Sgarbi...". Ma magari invece no. E non spetta agli altri dirmelo, e pretendere che io sia grata alla mia fighissima protesi.
      Il punto del tutto é che io che ho 35 anni lo so, che la gente lo dice con le più buone intenzioni del mondo... lo Gnomo, che di anni ne ha 3, no.

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  11. ah questa benedetta fortuna che viene sempre affibiata agli altri. i tuoi scritti mi toccano sempre. Un abbraccio

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    1. :) Poi dipende a chi lo dici... se lo dici a me, che sono fortunata... non posso che confermare!

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  12. Qui mamma, adottiva, del Sig. Tenace.
    ATTENZIONE!!!
    A tutti quelli qui sopra che dopo il post dell'Alice ribadiscono che lo Gnomo e' fortunato, come lo dicono a noi del Sig. Tenace, ascoltate vi prego:

    BASTA. BASTA dirlo. Non vogliamo più sentirlo. Ci fa male. Davvero. A me viene un nodo allo stomaco. Se vi diciamo che non si deve dire ai nostri figli, per favore ascoltateci e non ditelo. Se proprio lo pensate tenetevelo per voi, ma non fatelo sapere a noi, soprattutto dopo che una mamma adottiva si siede al computer e trova le parole per scrivere tutto un post su come un bambino adottato non debba essere considerato fortunato.
    So che la vostra intenzione e' buona, lo so. Ma il risultato su di noi e' il contrario. Ci sentiamo screditati. Ci sentiamo come se la nostra esperienza vissuta valesse meno della vostra opinione. E per favore, niente "Si', ma...".
    Di fronte ad un post cosi', vi chiediamo di ascoltare e prendere atto. E ascoltare e' gia' tantissimo e vi ringraziamo di farlo.

    Con tutta la stima per voi che leggete e per Alice che ha avuto il coraggio di scrivere,

    Roberta

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    1. io penso che mio figlio sia fortunato ad aver incontrato me e il mio compagno (non certo perché siamo dei genitori perfetti) e noi siamo fortunati ad aver incontrato nostro figlio , non certo perché sia perfetto (ma anzi detto tra noi "mi manda spesso al manicomio")
      Per come la vedo io ..i figli non si possiedono, si incontrano. Perciò per me è stato un incontro fortunato quello di mio figlio e non importa se l'ho creato col mio dna, ad un livello piu profondo non appartiene a me..
      Dire dello gnomo che è fortunato ad avere incontrato Alice, per me equivale a dire che mio figlio è fortunato ad avere incontrato me.
      Roberta io capisco il tuo punto di vista, e quando dici che questa mamma si sia messa al computer a scrivere qualcosa che evidentemente era rimasto soffocato... Il punto è che per me non c'è differenza tra una mamma adottiva e una mamma biologica. (Così come non c'è tra un genitore che concepisce un figlio naturalmente o deve ricorrere alla pma)
      Non capisco perché ti debba sentire screditata... io non faccio distinzioni, ma se tu mi dici che devo farle.

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    2. E dire che avevo chiesto per favore di non commentare "Si', ma...". Probabilmente non mi ero spiegata bene... ;)

      E perché, di grazia, non fai distinzioni? Le distinzioni vanno fatte, eccome. Non c'e' nulla di male nel farle, visto che esistono e sono reali. Almeno per chi le vive. I vissuti sono diversi, le premesse sono diverse, le dinamiche sono diverse.
      Poi ho una sincera curiosità, riguardo al fatto che dici di non fare distinzioni: quante volte, e quali se puoi farmi un esempio, hai detto ad un figlio di genitori biologici che era fortunato ad avere quei genitori? Quante e in quali circostanze l'hai detto a due genitori con figlio biologico "Vostro figlio e' fortunato ad avere due genitori come voi"? Perché io non ricordo di averlo mai detto a nessuna famiglia di miei amici, quindi sarei curiosa di sapere se a te e' capitato. Davvero, fammi un esempio.

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    3. Come vedi, io avevo proprio commentator che si, a me succede di dire a genitori non adottivi che loro figlio e' fortunato. Certo, immagino succeda piu spesso di sentire questi commenti ai genitori adottivi, questo puo essere vedo, e mi dispiace che questi commenti vengano perceputi in modo negativo. Chi non e' genitori adottivo non puo capire certo dinamiche, e appunto x questo e' utile parlarne e spiegarsi.

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    4. Ops scusate I refusi, il mio cellulare e' un po lost in translation. Comunque volevo aggiungere che, almeno da parte mia, quando ho espresso questi commenti sull'essere fortunati intendevo sempre fare un complimento ai genitori, e non pensavo proprio a risvolti come 'altrimenti chi se lo prendeva', mai e poi mai penserei una cosa simile, e spero neanche altri (purtroppo pero l'ignoranza attorno a adozione e infertilita possono portare a malintesi, questo si, purtroppo succede, e mi dispiace)

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    5. Grazie Alice x aver aperto la discussione, ti leggo sempre e come vedi mi intrometto poco, ma quando lo faccio, mi faccio prendere la mano e mi intrufolo pure tra le conversazioni dei tuoi ospiti, whoops sorry ;-)

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    6. Sfolli, ma infatti il problema non e' l'intenzione, quanto piuttosto l'impatto. Chi parla lo fa con le migliori intenzioni, chi ascolta, specie se bambino, riceve un messaggio che interpreta secondo il proprio vissuto. E se quel vissuto e' fatto di separazioni, l'interpretazione può essere molto molto facilmente quella che ho scritto sopra. Tieni conto che una delle domande piu frequenti di un bambino adottato e' "perche' i miei genitori bio non hanno potuto tenermi?". E' ricorrente e spesso devono arrendersi al non avere mai una risposta. Sentirsi dire che sono fortunati alimenta, come ha scritto Alice, l'idea che forse loro non meritavano molto. Di nuovo, il processo non e' all'intenzione, ma all'impatto.

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    7. @slicing potatoes
      Penso che tu non abbia compreso il mio commento. Ho cercato di spiegare quale fosse per me il significato della parola fortunato. E' qualcosa di molto profondo e anche un po' mistico che riguarda entrambe le parti. Ho detto che non riguarda solo il bambino ma anche il genitore può considerarsi molto fortunato.
      Ho anche detto che non faccio distinzioni tra una mamma adottiva e una mamma che concepisce il proprio figlio, nel senso che quel bambino (in ognuno dei casi) , custodirà dentro di sé in egual misura la fortuna di quell'incontro(e non importa se l'incontro sia avvenuto appena nato o in seguito).

      Poiché dici "le distinzioni vanno fatte"... allora cerchiamo di distiguere anche il significato che una persona può dare a una stessa parola.

      Voglio anche precisare che il senso di fortuna legato all'incontro tra le due parti nasce, in fondo, da quel naturale senso di gratitudine per le cose belle che ci accadono nella vita.
      A parte questo.. a volte si può anche dire di un bambino che sia fortunato perché, secondo noi, vive in un contesto familiare o sociale stimolante e che apprezziamo. Ad esempio nel mio primo commento ad Alice, ho detto che suo figlio fosse fortunato ad averla come mamma, poiché con lei sarebbe stato sempre a contatto con libri bellissimi. E' solo un modo per dire che apprezziamo una persona.. e l'ho detto poiché condividiamo la stessa passione per certi libri. (tanto è vero che è la stessa cosa che penso di mio figlio a proposito dei libri bellissimi che ha e che ama.)

      Ma era solo un modo di dire. Se lo gnomo fosse capitato in una famiglia di musicisti, sarebbe stato sottoposto a stimoli differenti e magari perfino in grado di suonare uno strumento.... Qualcuno lo avrebbe considerato un bambino fortunatissimo, invece io, pensa un po', non fortunato quanto avere la possibilità di conoscere quei libri, perché per me ripeto, hanno un valore particolare.

      In ultimo vorrei dirti che ho sentito il tono delle tue parole un po' aggressivo e mi dispiace. Magari scrivendo, al solito si fraintendono i toni chissà.. Oppure hai in mente e nel cuore troppi episodi spiacevoli che ti sono capitati (e mi dispiace) ma senza rendertene conto fai di tutta l'erba un fascio, alzi la voce e dai ordine alle persone di tacere.

      Se Alice non avesse voluto che parlassimo, credo, avrebbe disabilitato i commenti per questo post...



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    8. @Slicing
      Cosa dirti che non sai già?!
      Grazie.
      Perché si, lo so che fa male!
      Un abbraccio.

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    9. @Alice:
      mi piace molto la tua idea dell'incontro, ed ho capito cosa intendi quando dici che Gnomo, come tuo figlio, é fortunato... ed é lo stesso senso buono con cui tanti lo dicono, ma... tu glielo dici?
      Intendo al tuo bimbo, gli dici che è stato fortunato ad incontrarti, a trovarti, ad essere tuo figlio?
      O la gente intorno a lui glielo dice? "Sei proprio fortunato ad avere la tua mamma e il tuo papà?"
      Perchè lo Gnomo quel che sente, alle volte, è gente che gli dice questo.
      Ed a me un po' cadono le braccia... E' come se ad uno muore la madre, il padre si risposa... e la gente quando lo vede gli dice "Ah, che fortunato che sei ad avere una matrigna! Sta santa donna che ti si è pigliata! Emmenomale!"
      Ora, mica dico che è l'ultimo degli sfigati e tocca pagargli il treno per Lourdes, ma è un po' come pretendere che ci sia grato perchè lo amiamo.
      Ci sono mille accezioni della parola fortunato, hai ragione... quello che a me preoccupa non é il senso che puoi dargli tu, o io... a me preoccupa quel che interpreta lo Gnomo. Che é uno che sul momento sta zitto e con aria disinteressata a 5 metri di distanza, e dopo 3 giorni mi chiede conto di quel che ha sentito con i suoi radar da sottomarino... E non voglio che pensi di esserci in debito, o che debba esserci grati, o che debba ringraziare, o che per lui trovare qualcuno che lo ami sia stata davvero una fortuna. Lui si merita qualcuno che lo ami. E noi abbiamo il privilegio di poterlo fare.

      E poi hai toccato un punto bellissimo ed interessante, ma ci farò sopra un altro post perchè è una roba lunga e confusa e da rimuginare... che è: c'è differenza tra una mamma adottiva e una mamma biologica? (tan tan tan taaan.... :-D)
      Grazie degli spunti e del dialogo!

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    10. ti dirò alice, io lo dico a mio figlio che è fortunato, e lo dicono anche gli altri. Fortunato a nascere con noi, in una famiglia in cui gli si vuole un bene da matti e si è deciso che oltre alla miriade di libri deve anche poter conoscere il resto del mondo. E' fortunato perchè non è nato in una famiglia di mostri e di orchi, è fortunato perchè è nato in una famiglia dove gli stimoli per crescere e migliorarsi sono tantissimi, è fortunato perchè rispetto a milioni di altri bambini può scegliere quello che vuole mangiare. Non importa come arrivano i bambini, sono fortunati tutti quelli che non devono vedersela con il mondo brutto prima di avere gli strumenti per affrontarlo. Comprendo che forse senti la frase sei fortunato con sfumature che a me non verrebbero mai in mente, ma tranquilla lo dicono a tutti i bambini che sono sereni e gioiosi :)

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    11. Cara Alice @alice,
      credimi, non c'era nessuna aggressivita' nella mia risposta. Tant'e' che chiedevo gentilmente di non rispondere, non l'ho ordinato a nessuno, non sia mai!
      Aggressivita no, dispiacere si'. Per questo chiedevo di non rispondere se la risposta fosse stata solo un ribadire quello che sia io che Alice che altri genitori adottivi avevano detto che fa male, a noi e ai nostri figli.
      Ti faccio un esempio che avevo letto proprio da un adulto adottato in merito ad una situazione analoga:

      immagina che una persona tiri uno schiaffo ad un'altra.
      "Ehi, mi hai fatto male."
      "No, non e' vero, non hai capito, aspetta che lo rifaccio. (altro schiaffo)"
      "Ahi, ancora! Mi hai fatto di nuovo male! Per favore, puoi non farlo più?"
      "Ma no, hai frainteso le mie intenzioni. Non volevo mica farti male! Aspetta che te lo rifaccio meglio (altro schiaffo!)"
      "Basta, smettila, mi stai facendo male! Adesso smettila! Basta, BASTA!!!"
      "Uhm, come sei aggressivo! Forse sei stato troppo ferito in passato e allora interpreti male il mio modo di fare! uhm, mi spiace tu sia cosi' aggressivo!!".


      Come dicevo a Sfolli, nessuno fa un processo all'intenzione che nel tuo caso può anche essere ottima, ma all'impatto. Sui nostri figli.

      Cordialmente, davvero.

      Roberta

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    12. il sarcasmo è una forma di aggressività ;-)
      si possono spiegare le cose anche in modo diverso

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    13. Niente, non ci si capisce. Su questo credo che siamo d'accordo.

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    14. @slicing potatoes Capisco benissimo quello che vuoi dire. Se una persona viene aggredita ripetutamente, la sua legittima difesa di opporsi a questa violenza non può essere considerata aggressività. Giustissimo. Peccato che l'esempio non sia però calzante e la situazione non analoga. Se rileggi i miei commenti non troverai nessuno schiaffo metaforico, ma anzi sono dalla tua parte. Ho dato testimonianza di qualcosa di molto intimo , volevo condividere questo. Io non vado a dire ai bambini che sono fortunati, sottintendendo perché sono stati adottati. Bisognerebbe essere dementi per fare questo. Avevo dato per scontato che non fosse una cosa giusta (oltre che intelligente) da dire a un bambino. Ho solo detto che in alcuni casi , dipende dal contesto, dal momento in cui uno si viene a trovare col genitore e magari si può esprimere un apprezzamento.
      @ Alice se provo a immedesimarmi in quella situazione e far finta, per un attimo di essere io a sentire quella frase mentre lo gnomo gioca qualche metro più lontano... se mi metto in questo quadretto è chiaro che sentirò improvvisamente fermarsi il respiro. E le braccia sì cadranno perché la sensazione è , credo, quella che tutto ciò che fino ad allora si è costruito insieme..tutto il rapporto meraviglioso sembra cadere rovinosamente a terra. E ancora la sensazione è di recuperare i mattoni e ricominciare da capo. Va da sé che se questa scena si ripete ogni volta che si incontra qualcuno si va tutti all'esaurimento, perché riaggiustare tutto ogni volta, incollare i pezzi staccati non può e non deve essere pratica quotidiana.

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  13. E per gli anglofoni che vogliono sentire l'opinione in proposito di una persona adottata:
    http://holtinternational.org/blog/2015/11/as-luck-would-have-it/

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  14. Ma sei sicura che lo dicono in relazione al suo essere adottato? Io in effetti ho detto 'tuo figlio e' fortunato' a tanti genitori, adottivi e non, semplicemente perche' trovo che siano degli ottimi genitori e basta ^_^

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    1. Sfolli: Se lo guardano mentre si lorda di guano e fango sotto il mio sguardo placido e mi dicono : "Ammazza che fortunato ad avere te, io già l'avrei messo a testa in giù in una vasca di hard sanitizer" è un discorso, e anzi, dico pure "ci hai ragione, noi siamo per la pace con il mondo dei batteri e dei germi!"...
      Se me lo dicono dopo che ho detto di non essere mai stata incinta e di aver adottato, per me il messaggio è che ha avuto fortuna proprio come i cani del canile che trovano un nuovo padrone... e mi imbestialisco. Soprattutto perchè ora LUI capisce, ed alle volte parlano a LUI. é a lui che dicono: @Sei proprio fortunato sai?!"
      La frase ancor peggiore, quella per cui divento verde mi straccio le vesti e ruggisco é in realtà é un'altra... ed é:
      "Avete fatto una cosa bellissima".
      Che cippo vuol dire?! Mica mi sono andata a prendere un cane zoppo, o raccolgo le bottiglie rotte sull'argine della statale, vado a fare clown terapia in pediatria oncologica... che cosa bellissima ho fatto? E' un figlio, mica un opera di bene... ma qui vado fuori tema!

      P.s. Ed evviva te che ti intrufoli e chiacchieri con noi! :-)

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    2. hard sanitizer = hand sanitizer... peró é un refuso bellissimo!!!

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    3. ahahah, vero, la cosa bellissima :-)

      per "fortuna" qui da questa parte di molto non commentano molto, ma in italia si :-/
      una volta gli hanno pure detto "poverino", che e' praticamente l'opposto di fortunato... ma non e' che mi abbia lasciato una bella sensazione addosso :-/

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    4. ah, ok non avevo compreso che ti riferissi a *sei fortunato* dopo che avevi detto di averlo adottato. credevo fosse un sei fortunato del primo tipo (lordo di guano e fango :) )

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    5. ooh certo, in quel contesto li, e' una frase che ha tutto un altro significato, sono con te.
      Sei davvero un'ottima house hostess, hooray for the lady of the house! Non vedo l'ora di leggere il tuo post sulle mamme adottive e non (a me spesso frulla per la testa il fatto che i miei due babies siano diversi in un certo senso, e che sia mio dovere riconoscere questa differenza, piutosto che coprirla con un semplice 'sono la vostra mamma indipendentemente da dove venite, e vi amo in modo uguale', ma i modi non mi sono ancora chiari...)

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  15. La vostra esperienza vissuta vale meno della nostra opinione?
    Adottare un figlio come fare del volontariato?
    Screditate?
    Mi sembra che ci sia un grosso malinteso sulle premesse.

    Quello del link dice che non si può ridurre TUTTO alla fortuna di essere stato adottato. Ma questo è chiaro. Nessun essere umano vuol sentirsi dire che deve tutto alla fortuna. E io ne so qualcosa perché mia mamma continua a ricordarmelo riguardo al fatto che ho trovato un marito che mi sopporta...

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    1. Brava. Hai colto nel segno. Quando tua mamma ti dice che sei fortunata perche' hai trovato un marito che ti sopporta, tu come la vivi? Sottinteso non c'e' un "ringrazia che qualcuno ti ha pigliato?!". Lo so perche' me lo dice anche mia mamma. Ecco, quello e' lo stesso messaggio tra le righe che colgono i nostri figli quando qualcuno, con le migliori intenzioni del mondo, dice loro "Sei fortunato ad avere due genitori cosi'". E loro, un vissuto di abbandono ce l'hanno reale. L'intenzione e' buona, l'impatto devastante.

      Possiamo essere d'accordo sul fatto che la parola e il concetto di "fortunato" non e' dei piu' congeniali in contesto di adozione? E che quindi, nel dubbio, meglio evitarlo?

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  16. ciao Alice, stavo per rispondere di getto, poi ho letto le altre risposte e mi sono fermata, per riflettere un po' sui termini da usare. Spero di riuscire a farmi comprendere, non commentando quasi mai quindi mi conosci "assai poco". Penso che lo gnomo sia stato fortunato, ma come ogni bambino che viene al mondo, perché gli sarebbero potuti capitare genitori ben diversi, perché, come avrai avuto modo di scoprire lavorando coi bimbi e quindi tante famiglie diverse, ci son davvero genitori - anche tra coloro che adottano- che ti fanno rimpiangere di esser nato. I genitori bio avevano molte altre opzioni, invece è arrivato a voi. Lui, col suo piccolo ma pesantissimo bagaglio, e voi col vostro. E ha trovato ad accoglierlo due persone che lo considerano un dono, e questo non è cosa da poco. E che si impegnano per lui. E si, pure voi siete stati molto fortunati, perché è arrivato proprio lui, e non un altro, perché ogni individuo è diverso e potevate anche essere meno amalgamabili fra voi tre. Toglili l'etichetta adottato, è solo una delle tante voci della lista. E' un figlio amato voluto e seguito, è vostro figlio, e c'è tanto impegno, purtroppo i più tendono a non considerarlo, e poi c'è anche un pizzico di fortuna, non schifarla. Un abbraccio, ciao Laura

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    1. Grazie del tuo commento, anche io ci ho pensato un po'
      Io la fortuna la conosco, e la riconosco, e no la schifo, giuro... ma é la MIA fortuna, non la sua. E le persone che mi guardano e mi dicono "come é fortunato" non me lo dicono perché pensano che io abbia chissà che doti pedagogiche o sia chissà che gnocca pazzesca... il loro "Come é fortunato" é legato proprio al suo essere adottato. Ed é, oggettivamente, scemo.
      Come può essere una fortuna? L'essere nato da una mamma che non ha potuto tenerti e amarti e crescerti?!
      E poi hai detto una cosa che mi ha fatto pensare tanto... Perché io quell'etichetta lí, di adottato, non gliela posso togliere, forse la potrei faticosamente nascondere, ma sarebbe solo una gran perdita e soprattutto un gran danno... Perché é una parte di lui con cui fará i conti, sempre. Ma questo é un discorso talmente lungo che mi sa che faccio un altro post... Grazie per l'ispirazione!

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  17. Cmq, pensando alla "fortuna", se cosi' la vogliamo chiamare, quando guardo D penso che sia stato fortunato che la donna che lo portava in grembo ha deciso di portare a termine la gravidanza e di donargli la vita, questa e' la cosa piu' importante.
    E ora e' "fortunato" che tante persone lo portano nel cuore e gli vogliono bene, e ci sono cosi' tante persone da chiamare nonni e cugini.
    Poi non penso sia stato fortunato a incontrare noi, perche' chiunque avrebbe incontrato, le cose gli sarebbero andate bene.... certo diverse, ma sarebbe cmq andata bene.
    L'adozione porta delle perdite da una parte, ma dei "guadagni" dall'altra (guadagni, che brutta parola... come si dira' in italiano?)

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  18. Replies
    1. Fazzoletti per tutti... ma fortunati solo NOI!!

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  21. È un'affermazione che ferisce, che offende. È un'affermazione che diventa ancora più tagliente quando pronunciata davanti ai nostri figli che - tra un "sei fortunato" e l'altro - crescono e acquistano consapevolezza. La parte meno confortante è che quella è solo una delle tante frasi stonate che le orecchie dei genitori adottivi sono costretti a sentir pronunciare e forse, nemmeno la peggiore. Ti ammiro per la tua volontà di affermare un'idea, io col tempo ho imparato ad accettare il "siete tutti fortunati", nonostante senta di essere io l'unica ad esserlo insieme a mio marito.
    Mio figlio tra pochi mesi compirà cinque anni e l'adozione è diventato argomento quotidiano. Non perché lui non conoscesse già la sua storia, ma bensì per prepararlo - per quanto possibile - alle parole degli altri. Parole che io riesco a sopportare, ma che pensando a lui mi terrorizzano.

    Ps. Attendo il tuo post sulla differenza tra mamma adottiva e biologica, nonostante il mio punto di vista credo sia facilmente deducibile.

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  22. Quando si parla di fortuna/sfortuna, a me viene sempre in mente questa storia... Senza togliere nè aggiungere nulla a "oggettive" sfortune o fortune di sorta, solo per ricordare di quanto le cose siano sempre contingenti e tanto, tanto sfaccettate. Sorry per la lunghezza, ma credo meriti. Può darsi... :)

    "Un contadino possedeva un cavallo. Era tutto ciò che aveva, oltre alla sua modesta capanna.
    Un giorno questo cavallo fuggì. Tutti gli abitanti del villaggio vollero andare da questo contadino per consolarlo: in quei tempi, perdere l'unico cavallo che si possedeva era una vera tragedia. Ma a coloro che gli dicevano "che tremenda sfortuna ti ha colpito" lui rispondeva: "può darsi".
    Il cavallo fuggito si unì ad un branco di cavalli selvaggi. Venne l'inverno, con l'inverno venne la neve, e per i cavalli allo stato brado diventò difficile trovare da mangiare.
    Il cavallo fuggito si ricordò del cibo che ogni giorno mangiava presso il suo padrone e decise di tornare. Il branco lo seguì. Il contadino si ritrovò proprietario di un branco di ben dodici cavalli. Praticamente era diventato il più ricco del suo villaggio. Tutti vennero a complimentarsi per questa grande fortuna, ma ancora una volta lui rispose a chi gli domandava se non si ritenesse fortunato: "può darsi". Passarono alcuni anni, il figlio del contadino divenne un giovane forte ed esuberante.
    Essendo figlio di un proprietario di cavalli volle imparare a cavalcare e si divertiva a galoppare a tutta velocità. In una delle sue cavalcate, cadde da cavallo, le gambe rimasero paralizzate.
    Era l'unico figlio maschio del contadino, e questo rendeva la disgrazia ancora più terribile: chi avrebbe mandato avanti la casa quando i genitori fossero diventati troppo vecchi per lavorare nei campi? Tutto il villaggio tornò dal contadino per consolarlo per questo terribile avvenimento, ma a chi affermava "che grande disgrazia ti ha colpito!" lui rispondeva con il solito "può darsi...."
    L'anno seguente passarono dal villaggio le guardie dell'Imperatore per reclutare soldati da mandare in guerra. Tutti i giovani furono portati via, tranne naturalmente il figlio del contadino, dato che non poteva camminare. Solo dopo alcuni anni si seppe che erano morti tutti.
    Il contadino era dunque l'unico padre del villaggio ad avere ancora un figlio vivo, sebbene invalido. Inoltre, non dovette soffrire per anni in attesa di notizie del proprio figlio, come gli altri padri del villaggio. Uno di questi padri gli fece visita per dirgli: in fondo è stata una fortuna che tuo figlio sia diventato invalido: ha evitato una morte quasi certa. Il contadino rispose: "può darsi".

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  23. Io penso che dire a una persona "sei fortunato" sottintenda "sei in debito con la vita". Penso che il signor Tenace e lo Gnomo, al contrario, resteranno in credito per sempre. Poteva andare peggio con altri genitori, certo, ma chi di voi augurerebbe ai propri figli la stessa fortuna che hanno avuto il signor Tenace e lo Gnomo? In fondo la fortuna si augura agli altri! :)

    Teodolindo (dal profilo di mia moglie...)

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  24. Questo post e i commenti successivi mi hanno aperto un po' gli occhi. Quindi ti ringrazio tanto per il fatto che condividi queste cose, e anche per il modo in cui lo fai. D'altra parte non posso credere a quanti adulti dicono con leggerezza cretinate ai bambini.

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edddaì, blatera un po' con me!