Domani arriva una coppia di amici italici. Per 3 giorni.
Vengono a fare un pezzetto della luna di miele da noi.
E non è che siano giovanissimi.
Diciamo che hanno varcato gli anta, ecco. quindi non è che li vogliam far dormire tra lo sterco e la munnezza, o mangiare su tavoli crepati dalle nostre gare di rutti familiari...
Vogliam far bella figura (o almeno non far spavento, ecco).
E guarda un po' è giusto da un paio di giorni che le nostre blatte, con i primi caldi newyorkesi, si fanno più spavalde e vanitose che mai...
passeggiano per il bagno, dove l'umidità evidentemente le ringarzullisce, circumnavigano la vasca, si riposano all'ombra dell'armadietto....
Tengono comizi e concerti nel lavandino della cucina (si vede che l'acciaio è buono per l'acustica) e riescono pure, non si da grazie a quale incredibile mezzo di teletrasporto, a incunearsi nel frigo, dove poi crepano di freddo.
Andiamo male....
Non so se essere più di spiaciuta per i nostri amici, che stan per venire a celebrare il loro amore qui, tra nubi di Raid e un'invasata che urla e maledice cosini neri furbisismi, velocissimi e bastardissimi... o se invece essere dispiaciuta per me.
Che loro, in fondo, le blatte se le cuccano solo per 3 giorni.
Alice disperatrice
Gente, questi cosi schifosi con il loro imprecisato numero di zampe e antenne ci colonizzeranno!
Saturday, May 31, 2008
ucci ucci, sento odor....
Il Grinta non c'è.
E' a fare il bucato dai cinesi, che la nostra lavatrice condominiale, quella che giace nello scantinato-della-morte-dove-col-piffero-che-ci-vado-che-ci-sta-il-killer-che-mi-squarta si è rotta.
La sottoscritta è entrata in casa con una fame famelica ed ha trovato la casa vuota.
Dopo un primo momento di sconforto (uffa, niente pasta agli zucchini pronta!), viene presa dall'euforia (il Grinta non c'è... e il frigo è pieno, che abbiam fatto la spesa... posso scendere come un'orda di unni e devastare i ripiani di formaggio!!) e più che una cena fa uno sfracello:
2 Yogurt alla fragola
1 Baguette con il formaggino
4 pacchetti di cracker con cheddar cheese.
Latte e cereali al cioccolato
(diventerò un latticino, credo).
Dopo il lauto saccheggio (e lo so che a voi come cena farà schifo, ma io ero assai contenta, ecco) la sottoscritta sente che c'è ancora un po' di spazio. Magari un dolcino...
A quel punto, mentre la sottoscritta vaga per la casa a caccia del dessert, con il naso in aria e i sensi all'erta in cerca di qualche scia cioccolatifera, il Grinta rientra dal bucato.
"Che fai?"
"nieente. Passeggio in cucina"
"mmmmh. Vabbò, guarda cosa ti ho comprato, oggi"
E da un imboscatissimo angolo della dispensa il Grinta tira fuori tre favolosi pacchetti di Loacker al cioccolato fondente!!
"!!!" Ho gli occhietti a chicco di cacao, sto già pensando cosa mi convenga fare, se mangiarli tutti e tre stasera, o centellinarli (tutti stasera, tutti stasera, che domani è lontanoo)
"Ma" prosegue il Grinta torturatore, "visto che ti conosco e di sicuro avrai già mangiato da schifo, adesso sarebbe il caso che ti prendessi, che sò, un frutto, ecco"
"un frutto"
"eccerto"
"Va bene. Allora dammi un Loacker maturo, di quelli senza semini"
E adesso tentate la fortuna e vediamo se indovinate:
Quante tavolette di Loacker ha mangiato la sottoscritta?
0
1
2
3
non quantificabile in numeri reali
Alice saccheggiatrice
E' a fare il bucato dai cinesi, che la nostra lavatrice condominiale, quella che giace nello scantinato-della-morte-dove-col-piffero-che-ci-vado-che-ci-sta-il-killer-che-mi-squarta si è rotta.
La sottoscritta è entrata in casa con una fame famelica ed ha trovato la casa vuota.
Dopo un primo momento di sconforto (uffa, niente pasta agli zucchini pronta!), viene presa dall'euforia (il Grinta non c'è... e il frigo è pieno, che abbiam fatto la spesa... posso scendere come un'orda di unni e devastare i ripiani di formaggio!!) e più che una cena fa uno sfracello:
2 Yogurt alla fragola
1 Baguette con il formaggino
4 pacchetti di cracker con cheddar cheese.
Latte e cereali al cioccolato
(diventerò un latticino, credo).
Dopo il lauto saccheggio (e lo so che a voi come cena farà schifo, ma io ero assai contenta, ecco) la sottoscritta sente che c'è ancora un po' di spazio. Magari un dolcino...
A quel punto, mentre la sottoscritta vaga per la casa a caccia del dessert, con il naso in aria e i sensi all'erta in cerca di qualche scia cioccolatifera, il Grinta rientra dal bucato.
"Che fai?"
"nieente. Passeggio in cucina"
"mmmmh. Vabbò, guarda cosa ti ho comprato, oggi"
E da un imboscatissimo angolo della dispensa il Grinta tira fuori tre favolosi pacchetti di Loacker al cioccolato fondente!!
"!!!" Ho gli occhietti a chicco di cacao, sto già pensando cosa mi convenga fare, se mangiarli tutti e tre stasera, o centellinarli (tutti stasera, tutti stasera, che domani è lontanoo)
"Ma" prosegue il Grinta torturatore, "visto che ti conosco e di sicuro avrai già mangiato da schifo, adesso sarebbe il caso che ti prendessi, che sò, un frutto, ecco"
"un frutto"
"eccerto"
"Va bene. Allora dammi un Loacker maturo, di quelli senza semini"
E adesso tentate la fortuna e vediamo se indovinate:
Quante tavolette di Loacker ha mangiato la sottoscritta?
0
1
2
3
non quantificabile in numeri reali
Alice saccheggiatrice
E' assodato che, durante i momenti di stress psicologico, la reazione biochimica messa in atto dal cervello del Grinta sia l'inibizione della sonnina, della pisolina e della dormina.
Ovvero: quando il Grinta arriva nei pressi di un esame, inizia a non dormire una mazza.
Non che decida spontaneamente di stare sveglio eh.
E' proprio che in genere passa la notte a rivoltarsi nel letto come un tomino nel verde suo verde sughetto.
E mica ci sta da solo nel letto.
In genere, in codesti casi, gli viene data una speciale autorizzazione:
dopo 2 ore di tentativi di addormentamento in solitaria falliti, può richiedere l'aiuto dell'esperta onirica.
Che poi è quella che sta dall'altro lato del letto.
Che poi son io (giusto per evitare confusioni).
Io come esperta anirica ho iniziato a farmi le ossa a 13-14 anni, quando prendevo quel microbo di mia sorella e la sedavo di ninne nanne. a 16 anni mi sono specializzata su quel nano di mio fratello: con una speciale combinazione di mugugno e dondolio da me brevettata il nano raggiungeva il coma farmacologico in 5 minuti netti.
Poi, ho fatto il praticantato. Nelle scuole materne.
Che all'università mica te lo insegnano, ma dopo che i 25 nani di età compresa tra i 3 e i 5 hanno mangiato, giocato, creato un nubifragio nella sala igienica (modo per dire bagno adottato da maestre pudiche)... devono dormire.
Lì ho sviluppato tecniche di dondolamento multiplo, ho snodato le mie giunture e ci mancava poco che mi mettessi a fare i massaggi con i piedi.
Ma il fatto è che sono diventata una stratega del pisolino. La dama della pennica.
Così il Grinta ricorre talvolta ai miei super-poteri.
Che finora han sempre avuto successo.
"Amor mio, non riesco a dormire"
"Ssssfffgnunf.."
"Alice? Mi aiuti a prendere sonno?"
"yawn... ccccerto.... allora. Son Sveglia. Te sei pronto a dormire?"
IL Grinta si posiziona. Di solito si mette in posizione "Paolino Paperino sull'amaca". Con le mani incrociate dietro la testa.
E a quel punto io parto.
Non è che faccia mica nulla di stratosferico:
Rialssamento e visualizzazioni inventate di sana pianta, e probabilmente nemmeno tanto corrette (lo faccio trasformare gradualmente in pietra, marmo o granito... insomma una roba pesante pesante. Il sangue che scorre è miele, e non lo so perchè, mi è venuto così... dopo che è tutto bello pietroso lo metto in acqua, a galleggiare sul mare. Poi dopo un po' di smenate tra onde, sole e venticello lo faccio affondare come giù a filo di piombo. E poi resta lì, a corrodersi come i bronzi di Riace con i pesciolini che gli fan la cacca sopra. Questa è la punizione per avermi svegliato... ma in genere si addormente molto prima, e quindi non lo sa!)
Il segreto è tutto nella vocina da Jucas Casella, ipnotica, lenta e ripetitiva fino alllo sfinimento. Una via di mezza tra la nenia di un prete e la smielevolezza di Cristina d'Avena.
Ieri sera la mia magia ha funzionato per 20 minuti, dopodichè il Grinta era nuovamente sveglio, sospiroso, sudato e piagnucoloso "Amor mio, me lo rifai?"
Visto che però mi annoio un po' a dire sempre le stesse cose, gli ho raccontato i 3 porcellini e il lupo cattivo.
Una versione socialmente impegnata, con porcellini proletari, borghesi e capitalisti... peccato che non ho tempo di deliziarvi!!! Comunque sull'economista ha funzionato. Poco ma ha funzionato.
Alice fuggitrice (che se fò tardi al lavoro oggi mi staccano le braccia...)
P.s. sorry per i refusi... ci penso al ritorno, ne'...
Ovvero: quando il Grinta arriva nei pressi di un esame, inizia a non dormire una mazza.
Non che decida spontaneamente di stare sveglio eh.
E' proprio che in genere passa la notte a rivoltarsi nel letto come un tomino nel verde suo verde sughetto.
E mica ci sta da solo nel letto.
In genere, in codesti casi, gli viene data una speciale autorizzazione:
dopo 2 ore di tentativi di addormentamento in solitaria falliti, può richiedere l'aiuto dell'esperta onirica.
Che poi è quella che sta dall'altro lato del letto.
Che poi son io (giusto per evitare confusioni).
Io come esperta anirica ho iniziato a farmi le ossa a 13-14 anni, quando prendevo quel microbo di mia sorella e la sedavo di ninne nanne. a 16 anni mi sono specializzata su quel nano di mio fratello: con una speciale combinazione di mugugno e dondolio da me brevettata il nano raggiungeva il coma farmacologico in 5 minuti netti.
Poi, ho fatto il praticantato. Nelle scuole materne.
Che all'università mica te lo insegnano, ma dopo che i 25 nani di età compresa tra i 3 e i 5 hanno mangiato, giocato, creato un nubifragio nella sala igienica (modo per dire bagno adottato da maestre pudiche)... devono dormire.
Lì ho sviluppato tecniche di dondolamento multiplo, ho snodato le mie giunture e ci mancava poco che mi mettessi a fare i massaggi con i piedi.
Ma il fatto è che sono diventata una stratega del pisolino. La dama della pennica.
Così il Grinta ricorre talvolta ai miei super-poteri.
Che finora han sempre avuto successo.
"Amor mio, non riesco a dormire"
"Ssssfffgnunf.."
"Alice? Mi aiuti a prendere sonno?"
"yawn... ccccerto.... allora. Son Sveglia. Te sei pronto a dormire?"
IL Grinta si posiziona. Di solito si mette in posizione "Paolino Paperino sull'amaca". Con le mani incrociate dietro la testa.
E a quel punto io parto.
Non è che faccia mica nulla di stratosferico:
Rialssamento e visualizzazioni inventate di sana pianta, e probabilmente nemmeno tanto corrette (lo faccio trasformare gradualmente in pietra, marmo o granito... insomma una roba pesante pesante. Il sangue che scorre è miele, e non lo so perchè, mi è venuto così... dopo che è tutto bello pietroso lo metto in acqua, a galleggiare sul mare. Poi dopo un po' di smenate tra onde, sole e venticello lo faccio affondare come giù a filo di piombo. E poi resta lì, a corrodersi come i bronzi di Riace con i pesciolini che gli fan la cacca sopra. Questa è la punizione per avermi svegliato... ma in genere si addormente molto prima, e quindi non lo sa!)
Il segreto è tutto nella vocina da Jucas Casella, ipnotica, lenta e ripetitiva fino alllo sfinimento. Una via di mezza tra la nenia di un prete e la smielevolezza di Cristina d'Avena.
Ieri sera la mia magia ha funzionato per 20 minuti, dopodichè il Grinta era nuovamente sveglio, sospiroso, sudato e piagnucoloso "Amor mio, me lo rifai?"
Visto che però mi annoio un po' a dire sempre le stesse cose, gli ho raccontato i 3 porcellini e il lupo cattivo.
Una versione socialmente impegnata, con porcellini proletari, borghesi e capitalisti... peccato che non ho tempo di deliziarvi!!! Comunque sull'economista ha funzionato. Poco ma ha funzionato.
Alice fuggitrice (che se fò tardi al lavoro oggi mi staccano le braccia...)
P.s. sorry per i refusi... ci penso al ritorno, ne'...
Thursday, May 29, 2008
ny, genetica e fiabesco #2
Nella passata puntata di Ri-educationalchannel vi avevo accennato a un pesce rosso geneticamente modificato.
Ebbene. Da quel giorno, la caccia al pescione è diventata per me un punto d'onore.
E tenace e stoica quale sono ho quotidianamente trascorso i miei 50 minuti di pausa-pranzo a central Park, a scrutare il laghetto con aria scientifica (vabbè, non esageriamo, mi svaccavo pure a pisolare e divoravo il mio panino con il brie e gli zucchini grigliati, ultima specialità del Grinta).
Ieri i miei sforzi sono stati premiati.
Se Giulia Golia si rotolava con gli orsetti polari, io posso a pieno titolo sguazzare nel fango assieme alla tinca pinky.
Che tra l'altro è in allegra compagnia di salmone arancione!
Qui Tinca Pinky è impegnata in una sinuosa del broccolamente con salmone arancione. I due già da un po' di tempo navigano nelle stesse acque, ma Tinca Pinky è timida, e tutte le volte che incrocia la strada di salmone arancione fa finta di guardarsi la pinna caudale, o di cercare qualcosa tra la melma radioattiva del fondale... questa è la prima volta che gli si avvicina sculettosa e sfacciata. Purtroppo, almeno al momento, non sappiamo se salmone arancione ha risposto alle avance.
I miei 50 minuti erano allo scadere e son fuggita di nuovo nella Suplì (superlibreria) con pezzi di zucchini grigliati tra i denti.
Solo che, da una foto così, mica lo si capisce che Tinca Pinky e Salmone Arancione sono due sberle tante di vita ittaca!
Però in questa si vede almeno il confronto con il procione (che è più grosso di un gattone, per capirci, e che si guardava bene dall'entrare in acqua anche perchè secondo me si caga addosso...)
Il procione è quella cosa con l'aria scazzata ai borti del laghetto.
Tina Pinky è quel tubero fosforescente che si vede a pelo d'acqua...
... e no. Non sono andata in centro-america. E non ero nemmeno in una zona del parco infrattata o bucolica. Il pesce e il procione davano spettacolo davanti ad una folla di giapponesi e europei impazziti, che scalpitavano giocando con dotazioni eccezionali di flash fotonici, cavalletti estendibili e obiettivi capaci di mettere a fuoco le caccole appese al naso degli scoiattoli.
E in mezzo, tenace e stoica (l'ho già detto...), con la preziosa macchinetta (che li mortacci a me quando imparerò come si impostano i parametri della luce)...
Alice fotografatrice!
Ebbene. Da quel giorno, la caccia al pescione è diventata per me un punto d'onore.
E tenace e stoica quale sono ho quotidianamente trascorso i miei 50 minuti di pausa-pranzo a central Park, a scrutare il laghetto con aria scientifica (vabbè, non esageriamo, mi svaccavo pure a pisolare e divoravo il mio panino con il brie e gli zucchini grigliati, ultima specialità del Grinta).
Ieri i miei sforzi sono stati premiati.
Se Giulia Golia si rotolava con gli orsetti polari, io posso a pieno titolo sguazzare nel fango assieme alla tinca pinky.
Che tra l'altro è in allegra compagnia di salmone arancione!
Qui Tinca Pinky è impegnata in una sinuosa del broccolamente con salmone arancione. I due già da un po' di tempo navigano nelle stesse acque, ma Tinca Pinky è timida, e tutte le volte che incrocia la strada di salmone arancione fa finta di guardarsi la pinna caudale, o di cercare qualcosa tra la melma radioattiva del fondale... questa è la prima volta che gli si avvicina sculettosa e sfacciata. Purtroppo, almeno al momento, non sappiamo se salmone arancione ha risposto alle avance.
I miei 50 minuti erano allo scadere e son fuggita di nuovo nella Suplì (superlibreria) con pezzi di zucchini grigliati tra i denti.
Solo che, da una foto così, mica lo si capisce che Tinca Pinky e Salmone Arancione sono due sberle tante di vita ittaca!
Però in questa si vede almeno il confronto con il procione (che è più grosso di un gattone, per capirci, e che si guardava bene dall'entrare in acqua anche perchè secondo me si caga addosso...)
Il procione è quella cosa con l'aria scazzata ai borti del laghetto.
Tina Pinky è quel tubero fosforescente che si vede a pelo d'acqua...
... e no. Non sono andata in centro-america. E non ero nemmeno in una zona del parco infrattata o bucolica. Il pesce e il procione davano spettacolo davanti ad una folla di giapponesi e europei impazziti, che scalpitavano giocando con dotazioni eccezionali di flash fotonici, cavalletti estendibili e obiettivi capaci di mettere a fuoco le caccole appese al naso degli scoiattoli.
E in mezzo, tenace e stoica (l'ho già detto...), con la preziosa macchinetta (che li mortacci a me quando imparerò come si impostano i parametri della luce)...
Alice fotografatrice!
Tuesday, May 27, 2008
uno, nessuno.... 10.000!!!
Il 28 maggio e' un giorno di cui, solitamente, non me ne importa una mazza.
Nessun familiare o amica del cuore che nasce, si sposa o muore.
Niente di niente.
Eppero' questo 28 maggio festeggio, oh se festeggio!
Non temete, non vi grattugio la pazienza come per il compelanno del Grinta, la faccio corta e veloce:
Compio 10.000 giorni di vita.
Ostia.
Che roba.
Ho incaricato il Grinta di provvedere agli adeguati festeggiamenti (che vista la nostra vorticosa vita sociale, il nostro stile di vita sfarzoso e fashion, la nostra indole da anime della notte e la nostra potente passione per le commemorazioni si tradurrà in un trancio di pizza dal pizzaro messicano, una birra e passeggiata).
Probabilmente sarebbe il caso di fare qualche riflessione esistenziale. Aprire cassetti mnestici, tirare le somme, calcolare quanto bene ha apportato all'umanita' la mia constante presenza sul globo negli ultimi 10.000 giorni. E va detto che non ne ho mancato manco uno eh!
Invece tutto quello che mi viene in mente e' una splendida vignetta di Mafalda. Che pero' non trovo in internet. E allora ve la racconto:
Primo piano di Nando, il fratellino di Mafalda, che urla:
"Se Mafadda va a scuola anche io ci vado!"
Voce fuori campo della mamma
"Nando, tu non puoi andare a scuola"
Nando, sempre piu' infervorato, con il pugnetto alzato e lo sguardo da duro:
"Perche' noo? Ho deciso che ci vado e ci vado..."
"Sei troppo piccolino, Nando, devi diventare grande come Mafalda per andare a scuola"
Nando, con un aria tra il deluso e l'offeso:
"COME troppo piccolo??? ma se e' da quando sono nato che non faccio che vivere??"
Io idem come Nando!
Alice celebratrice
Nessun familiare o amica del cuore che nasce, si sposa o muore.
Niente di niente.
Eppero' questo 28 maggio festeggio, oh se festeggio!
Non temete, non vi grattugio la pazienza come per il compelanno del Grinta, la faccio corta e veloce:
Compio 10.000 giorni di vita.
Ostia.
Che roba.
Ho incaricato il Grinta di provvedere agli adeguati festeggiamenti (che vista la nostra vorticosa vita sociale, il nostro stile di vita sfarzoso e fashion, la nostra indole da anime della notte e la nostra potente passione per le commemorazioni si tradurrà in un trancio di pizza dal pizzaro messicano, una birra e passeggiata).
Probabilmente sarebbe il caso di fare qualche riflessione esistenziale. Aprire cassetti mnestici, tirare le somme, calcolare quanto bene ha apportato all'umanita' la mia constante presenza sul globo negli ultimi 10.000 giorni. E va detto che non ne ho mancato manco uno eh!
Invece tutto quello che mi viene in mente e' una splendida vignetta di Mafalda. Che pero' non trovo in internet. E allora ve la racconto:
Primo piano di Nando, il fratellino di Mafalda, che urla:
"Se Mafadda va a scuola anche io ci vado!"
Voce fuori campo della mamma
"Nando, tu non puoi andare a scuola"
Nando, sempre piu' infervorato, con il pugnetto alzato e lo sguardo da duro:
"Perche' noo? Ho deciso che ci vado e ci vado..."
"Sei troppo piccolino, Nando, devi diventare grande come Mafalda per andare a scuola"
Nando, con un aria tra il deluso e l'offeso:
"COME troppo piccolo??? ma se e' da quando sono nato che non faccio che vivere??"
Io idem come Nando!
Alice celebratrice
Sunday, May 25, 2008
p.s.
Non e' che son morta eh!
Solo che noi, pirati della rete e bucanieri del web, ci ritroviamo al momento con la corrente in secca.
La nostra fedele connessione rubata ci ha mollato cosi', senza nemmeno la decenza di un minimo di preavviso!
Prima cera e poi BUM. Sparita.
Tricia, che cosi' si chiama la connessione, ha lasciato il nostro Mac. A nulla servono i miei rituali vodoo, le makumbe, i balletti in giro per la casa con il computer a caccia del segnale.
Tocca davvero rassegnarsi e pagare una connessione.
Anche perche' ormai sono addicted, e ci sono un tot di blogghi dove se non vado mi piglia l'ansia "Ma che stara' facendo la Pilli? Sciroppata avra' ripreso a dormire? Ada e' tornata? Quando si decide Macaia a scrivere qualcosa di nuovo (mortacci)? E nonsisamai come sta?E la Tachipirinha? La Salvietta che mi trasloca?"
'nsomma, ora la sera non posso piu' farmi i fatti vostri, e mettermi a raccontarvi i fatti miei...
Ma non crediate di librarvi di me, che tanto almeno una sbirciatina clandestina dal picci' della libreria super fica, la do' sempre!
Alice curiosatrice
Solo che noi, pirati della rete e bucanieri del web, ci ritroviamo al momento con la corrente in secca.
La nostra fedele connessione rubata ci ha mollato cosi', senza nemmeno la decenza di un minimo di preavviso!
Prima cera e poi BUM. Sparita.
Tricia, che cosi' si chiama la connessione, ha lasciato il nostro Mac. A nulla servono i miei rituali vodoo, le makumbe, i balletti in giro per la casa con il computer a caccia del segnale.
Tocca davvero rassegnarsi e pagare una connessione.
Anche perche' ormai sono addicted, e ci sono un tot di blogghi dove se non vado mi piglia l'ansia "Ma che stara' facendo la Pilli? Sciroppata avra' ripreso a dormire? Ada e' tornata? Quando si decide Macaia a scrivere qualcosa di nuovo (mortacci)? E nonsisamai come sta?E la Tachipirinha? La Salvietta che mi trasloca?"
'nsomma, ora la sera non posso piu' farmi i fatti vostri, e mettermi a raccontarvi i fatti miei...
Ma non crediate di librarvi di me, che tanto almeno una sbirciatina clandestina dal picci' della libreria super fica, la do' sempre!
Alice curiosatrice
l'amore non conosce tempo
Grinta, a giugno e' il nostro anniversario
Certo! Me lo ricordo! Festeggiamo l'inizio del nostro tracotante amore!
Certo che sembra ieri, eh!
Eh, e invece ne e' passato di tempo!
Eccome!
Eggia'
...
...
Grinta?
Si?
Ma da quanti anni stiamo assieme?
...
No, dico, di sicuro piu' di 2 e meno di 6, ma...
Ma come??? Te, parte femminea della coppia, che dovresti essere la custode della momoria dell'amore, te, non ti ricordi?? Ma tutto io devo fare??
E che con il conteggio degli anni io ha sempre un po' di problemi... Che anno era? Te lo ricordi te? era il 2004?
...
O il 2005?
Sai che non son sicuro? Forse era il 2005. Direi che e' da 3 anni che stiamo assieme...
Proviamo contando le vacanze?
Dopo 35 minuti di conteggi sulle dita, schemini e analisi dei movimenti astrali, la coppia ha rinvenuto prove inconfutabili che datano l'origine del rapporto nel lontano giugno 2004.
Lo scrivo qui cosi' non me lo dimentico piu'.
Ora, vista la precocita' con cui l'Halzeimer ci attanaglia, prenoteremo, per il 2012, una badante e un infermiera.
Anzi, se qualcuno di voi vuol candidarsi...
Alice smemorizzatrice
Certo! Me lo ricordo! Festeggiamo l'inizio del nostro tracotante amore!
Certo che sembra ieri, eh!
Eh, e invece ne e' passato di tempo!
Eccome!
Eggia'
...
...
Grinta?
Si?
Ma da quanti anni stiamo assieme?
...
No, dico, di sicuro piu' di 2 e meno di 6, ma...
Ma come??? Te, parte femminea della coppia, che dovresti essere la custode della momoria dell'amore, te, non ti ricordi?? Ma tutto io devo fare??
E che con il conteggio degli anni io ha sempre un po' di problemi... Che anno era? Te lo ricordi te? era il 2004?
...
O il 2005?
Sai che non son sicuro? Forse era il 2005. Direi che e' da 3 anni che stiamo assieme...
Proviamo contando le vacanze?
Dopo 35 minuti di conteggi sulle dita, schemini e analisi dei movimenti astrali, la coppia ha rinvenuto prove inconfutabili che datano l'origine del rapporto nel lontano giugno 2004.
Lo scrivo qui cosi' non me lo dimentico piu'.
Ora, vista la precocita' con cui l'Halzeimer ci attanaglia, prenoteremo, per il 2012, una badante e un infermiera.
Anzi, se qualcuno di voi vuol candidarsi...
Alice smemorizzatrice
Thursday, May 22, 2008
un imperdibile libro di Fabio Colo
"Mi consiglia un libro?"
"Certo, che genere preferisce?"
"La buona letteratura. Un libro di qualità"
"Certo. preferisce un classico o diamo uno sguardo ai nuovi arrivi?"
"Boh. faccia lei. Basta che sia un libro di livello"
"Ok, un libro di livello... mi aiuti però un pochetto di più, l'ultimo bel libro che ha letto?"
"Eh, non mi ricordo il titolo!"
"Va bene. Un autore che le piace?"
"Ah, ce n'è uno famoso, bravissimo... che è il mio preferito"
"Non ho dubbi, ma me lo descrive meglio? Un titolo? Una lettera del nome? Un editore?"
"Aveva una copertina strana..."
"..."
"Ah, e il libro aveva più di 200 pagine. Era lungo"
"..."
"Aspetti, che chiamo la mia amica e le chiedo il titolo, che le lo sa di sicuro... Pronto Marta? Ciau bellissima, che ti ricordi come si chiama quel bel libro che mi ha prestato?"
"Signora, può solo spostare un pochetto la borsa dalla cassa, che così, nel frattempo faccio lo scontrino al signore..."
"Aspetti signorina, Marta, ma MI SENTIIII??"
(scansati vaccona. scansati vaccona. scansati vaccona)
"Marta come faceva il titolo di quel libro... Signorina, mi dia carta e penna, presto!... Ecco. Ho il titolo. Lei l'ha letto questo libro? Ah, che roba..."
Su un foglietto striminzito la signora, che è italo americana e con l'ortografia ha qualche problemino, ha scritto:
E' una vita che ti speto
Di Fabio Volo.
Che pure a me fa (s) pettare. Magari non da un vita, ma comunque da un sacco di tempo!
"Certo, che genere preferisce?"
"La buona letteratura. Un libro di qualità"
"Certo. preferisce un classico o diamo uno sguardo ai nuovi arrivi?"
"Boh. faccia lei. Basta che sia un libro di livello"
"Ok, un libro di livello... mi aiuti però un pochetto di più, l'ultimo bel libro che ha letto?"
"Eh, non mi ricordo il titolo!"
"Va bene. Un autore che le piace?"
"Ah, ce n'è uno famoso, bravissimo... che è il mio preferito"
"Non ho dubbi, ma me lo descrive meglio? Un titolo? Una lettera del nome? Un editore?"
"Aveva una copertina strana..."
"..."
"Ah, e il libro aveva più di 200 pagine. Era lungo"
"..."
"Aspetti, che chiamo la mia amica e le chiedo il titolo, che le lo sa di sicuro... Pronto Marta? Ciau bellissima, che ti ricordi come si chiama quel bel libro che mi ha prestato?"
"Signora, può solo spostare un pochetto la borsa dalla cassa, che così, nel frattempo faccio lo scontrino al signore..."
"Aspetti signorina, Marta, ma MI SENTIIII??"
(scansati vaccona. scansati vaccona. scansati vaccona)
"Marta come faceva il titolo di quel libro... Signorina, mi dia carta e penna, presto!... Ecco. Ho il titolo. Lei l'ha letto questo libro? Ah, che roba..."
Su un foglietto striminzito la signora, che è italo americana e con l'ortografia ha qualche problemino, ha scritto:
E' una vita che ti speto
Di Fabio Volo.
Che pure a me fa (s) pettare. Magari non da un vita, ma comunque da un sacco di tempo!
Wednesday, May 21, 2008
Questo non centra una mazza.
Ma DEVO metterlo.
perchè dopo la boiata di Star Wars (che ho postato nel mesozoico in qualche remoto post e manco so più dove si trova) e il Jakalope che Bound bound bound and re-bound, questo è diventato il nuovo mantra del Grinta.
Lo canticchia con gaudio, se lo guarda e riguarda non appena ha un momentino libero e sghignazza da solo davanti al piccì... e come non bastasse è intenzionato a mostrarlo a un ampio numero di compagnucci di classe, traducendone il testo così che non vada persa la lirica pregnante e intensa... quindi si prospetta una diffusione epidemica.
Questo, signori miei, è il prossimo inno del Grinta.
Congiungiamo le mani in una catena virtuale, chiniamo la testa e spieghiamo alte le voci!
Roba che quasi quasi rimpiango il coniglione cornuto!
Alice cantatrice
Ma DEVO metterlo.
perchè dopo la boiata di Star Wars (che ho postato nel mesozoico in qualche remoto post e manco so più dove si trova) e il Jakalope che Bound bound bound and re-bound, questo è diventato il nuovo mantra del Grinta.
Lo canticchia con gaudio, se lo guarda e riguarda non appena ha un momentino libero e sghignazza da solo davanti al piccì... e come non bastasse è intenzionato a mostrarlo a un ampio numero di compagnucci di classe, traducendone il testo così che non vada persa la lirica pregnante e intensa... quindi si prospetta una diffusione epidemica.
Questo, signori miei, è il prossimo inno del Grinta.
Congiungiamo le mani in una catena virtuale, chiniamo la testa e spieghiamo alte le voci!
Roba che quasi quasi rimpiango il coniglione cornuto!
Alice cantatrice
Tuesday, May 20, 2008
ronf ronf
Il mio babbo è uno che rasenta l'ipercinesi.
Lavora circa 12-14 ore al giorno, dopo di chè corre a casa, si lancia dentro la doccia, si avvolge in due gocce di profumo, si infila le scarpette apposite e sparisce in qualche locale a vorticare sulle note di tanghi e milonghe.
Quando, misteriosamente, compare nella sua settimana un giorno libero, armeggia con la catena della bici, inforca il caschetto antinfortunistico catarifrangente a prova di investimento e scompare all'orizzonte smarrendosi nelle intricate stradine di campagna.
Se proprio proprio è stanco e non ha voglia di fare una mazza piglia e va al cinema a vedersi qualcosa.
Questo per dire che evidentemente la mia tendenza a svaccare, a rotolarmi nelle coperte per oltre 22 ore, a rifiutarmi di superare i confini del letto per tutta la durata del mio giorno libero... deve essere tutta roba ereditata dal ramo materno.
Ora scusate, che già a schiacciare 'sti quattro tastini mi son sfiancata....
Alice svaccatrice
P.s. comunque non è mica vero che non ho fatto niente, eh!
Ieri è stato un giorno di pulizie teconologiche.
(Alga, resterai sconvolta!)
Ho attraversato la collina delle Ardue Impostazioni, ho superato le sibilline domande di Blogspot, il Custode Supremo del segreto dei post. Ho persino affrontato le dure prove di Riconscimento Interiore Dell'Autore del Bolg.
E dopo cotanto cammino e così siffatte sfide...
Gente, non dovrete più scrivere lettere a caso per commentare!
Credo.
Non so.
Boh.
Fatemi sapere, che io mica son tanto bbuona con il piccì.
E pensare che non ho manco dovuto lottare contro il gigante Accatiemmeelle, che quello sì che è teribbile...
Alice programmatrice
Lavora circa 12-14 ore al giorno, dopo di chè corre a casa, si lancia dentro la doccia, si avvolge in due gocce di profumo, si infila le scarpette apposite e sparisce in qualche locale a vorticare sulle note di tanghi e milonghe.
Quando, misteriosamente, compare nella sua settimana un giorno libero, armeggia con la catena della bici, inforca il caschetto antinfortunistico catarifrangente a prova di investimento e scompare all'orizzonte smarrendosi nelle intricate stradine di campagna.
Se proprio proprio è stanco e non ha voglia di fare una mazza piglia e va al cinema a vedersi qualcosa.
Questo per dire che evidentemente la mia tendenza a svaccare, a rotolarmi nelle coperte per oltre 22 ore, a rifiutarmi di superare i confini del letto per tutta la durata del mio giorno libero... deve essere tutta roba ereditata dal ramo materno.
Ora scusate, che già a schiacciare 'sti quattro tastini mi son sfiancata....
Alice svaccatrice
P.s. comunque non è mica vero che non ho fatto niente, eh!
Ieri è stato un giorno di pulizie teconologiche.
(Alga, resterai sconvolta!)
Ho attraversato la collina delle Ardue Impostazioni, ho superato le sibilline domande di Blogspot, il Custode Supremo del segreto dei post. Ho persino affrontato le dure prove di Riconscimento Interiore Dell'Autore del Bolg.
E dopo cotanto cammino e così siffatte sfide...
Gente, non dovrete più scrivere lettere a caso per commentare!
Credo.
Non so.
Boh.
Fatemi sapere, che io mica son tanto bbuona con il piccì.
E pensare che non ho manco dovuto lottare contro il gigante Accatiemmeelle, che quello sì che è teribbile...
Alice programmatrice
Sunday, May 18, 2008
in cerca di un trono
In casa abbiamo solo 3 sedie, perchè una di quelle che avevamo raccattato dalla munnezza si è rotta.
Così pensavo di fare un investimento e prendere una Super-sedia...
Magari questo modello massaggiante, per il Grinta:
... oppure potrei prendere questa qui per me:
(Oh, io comunque questa l'ho provata davvero, a chinatown, su gentile concessione di una vecchina, e non era mica male! Se qualcuno la vuole me lo faccia sapere, che metto su un import-export di hawaii chair!)
Alice arredatrice
Così pensavo di fare un investimento e prendere una Super-sedia...
Magari questo modello massaggiante, per il Grinta:
... oppure potrei prendere questa qui per me:
(Oh, io comunque questa l'ho provata davvero, a chinatown, su gentile concessione di una vecchina, e non era mica male! Se qualcuno la vuole me lo faccia sapere, che metto su un import-export di hawaii chair!)
Alice arredatrice
la maestrina che è in me
PREMESSA
C'è una collega nuova.
Collega nuova è italoamerikana.
Chiamiamola Itala.
Itala è giovane giovane, ha 19 anni ed è al suo primo lavoro (roba che scandalizza i colleghi, che qui negli USA, se a 19 anni non hai ancora fatto una mazza è una vergogna e vuol dire che sei uno schifoso lavativo coccodimamma, sfaccendato, inetto o pirla!).
Itala è tenera.
Itala è timidina timidina, parla un perfettissimo inglese, veloce e senza errori ed un italiano con cadenza pugliese che ogni tanto si colora di dialetto.
Itala vuole diventare architetta.
Ma nel frattempo lavora con me al terzo piano.
Il perchè non lo so.
Itala, qualora ve lo chiediate, non sa una mazza di libri.
Non sa una mazza nemmeno di cd.
Ma è tenera, e io le voglio già bene.
POST VERO E PROPRIO
"Itala, vuoi vedere te cosa vuole la signora?"
"Eccerto, sìsì" sussurra timida
"huowmii help yu?" dice Itala sorridendo alla donnina ingioiellata
"Vorrei dei libri per un bambino di 4 anni" dice la donnina-swarowsky (ma come si scrive swarowsky?)
Itala si gira versi di me con sguardo perplesso
"Lo sai dov è la sezione per bambini e ragazzi, vero Itala?"
"sssssì... ma..."
"Che c'è Itala, vuoi che vada io?"
"E, sì va, che io non so mica..."
Andiamo assieme, io tiro fuori 2 o 3 libri, la signora-ingioiellata-&-smerigliata li sfoglia, e io mi allontano con Itala, che intanto mi guarda con aria confusa e sussurra:
"Ma scusa... ma a 4 anni già sanno leggere i bambini?"
"?.. No, in genere si impara a leggere attorno ai 6 anni..."
"E allora che se ne farà mai un bambino di 4 anni di un libro?"
....
....
Ora.
Leggetevi il mio profilo lassù lassù di lato in alto.
Ci son frasi che davanti a me non vanno MAI MAI MAI MAI MAI pronunciate.
Che proprio mi parte il freno inibitorio.
Che divento incontinente.
Che mi si scatena il puffo quattrocchi che è in me e divento una scassamarroni.
E "Che se ne farà mai un bambino di 4 anni di un libro" è nella top ten delle frasi da non dirmi.
Anzi, sta proprio tra le prime 5, guarda un po'.
E così, non appena la donna-da-24-carati se n'è andata via, Itala ha pagato a caro prezzo.
E' stata punita con una filippaca infinita, durata quasi un pomeriggio nella quale le sono state inflitte tutte le diverse teorie sull'apprendimento del linguaggio, una lista dei più famosi progetti di promozione alla lettura, una storia delle ricerche che han portato pure i pediatri a riconoscere l'importanza della lettura ad alta voce in tenera età.
Itala ha subito inerme i miei sproloqui sulla letteratura infantile, sugli stadi del bambino lettore e sull'arte dell'illustrazione.
A Itala è pure toccato un tour del settore bambini-ragazzi con la sottoscritta che, ormai con uno sguardo da invasata e pressochè inarrestabile (devi spararmi, in questi casi. Credo sia l'unico modo...), scartabellava, tirava fuori titoli e autori, ne accarezzava la copertina con aria libidinosa e parlava parlava parlava...
"guarda questo, Itala, questo è Seuss, lo vedi che fa tutto uno studio sui colori? E guarda quest'altro Itala, questo si chiama Sendak. Congiungiamo le mani e facciamo un momento di preghiera davanti a questo capolavoro di Sendak. Itala, stai pregando? Perchè questo libro è bellissimo, Itala, guarda le illustrazioni dei mostri, guarda ! E quest altro, Itala, questo ha vinto il premio a Bologna, si chiama "The Arrival", Itala questo è la storia mia, dei tuoi genitori, è la storia di tutti i migranti del mondo. Questo è per bambini, adulti, vecchi. Questo Itala, ogni volta che lo vendi stai facendo un regalo a qualcuno.. piano, che ffai? Aprilo piano che se si sciupa ti accido, Itala...mò passiamo alla letteratura per adolescenti, sù che ci aspetta ancora tutto il settore di divulgazione e arte... "
Itala, stremata e inerme, si appoggiava agli scaffali e mi osservava sempre più inquieta mentre io, esagitata e ipercinetica, saltellavo come una scimmia da uno scaffale all'altro.
Poi mi sono fermata.
Ma solo perchè era ora di andare a casa.
EPILOGO
Spero che Itala non si sia spaventata troppo e trovi la forza di venire mercoledì, che dobbiam vedere ancora tutta la sezione dei libri gioco e dei pop up, nè!
Alice smarronatrice (di prima categoria)
C'è una collega nuova.
Collega nuova è italoamerikana.
Chiamiamola Itala.
Itala è giovane giovane, ha 19 anni ed è al suo primo lavoro (roba che scandalizza i colleghi, che qui negli USA, se a 19 anni non hai ancora fatto una mazza è una vergogna e vuol dire che sei uno schifoso lavativo coccodimamma, sfaccendato, inetto o pirla!).
Itala è tenera.
Itala è timidina timidina, parla un perfettissimo inglese, veloce e senza errori ed un italiano con cadenza pugliese che ogni tanto si colora di dialetto.
Itala vuole diventare architetta.
Ma nel frattempo lavora con me al terzo piano.
Il perchè non lo so.
Itala, qualora ve lo chiediate, non sa una mazza di libri.
Non sa una mazza nemmeno di cd.
Ma è tenera, e io le voglio già bene.
POST VERO E PROPRIO
"Itala, vuoi vedere te cosa vuole la signora?"
"Eccerto, sìsì" sussurra timida
"huowmii help yu?" dice Itala sorridendo alla donnina ingioiellata
"Vorrei dei libri per un bambino di 4 anni" dice la donnina-swarowsky (ma come si scrive swarowsky?)
Itala si gira versi di me con sguardo perplesso
"Lo sai dov è la sezione per bambini e ragazzi, vero Itala?"
"sssssì... ma..."
"Che c'è Itala, vuoi che vada io?"
"E, sì va, che io non so mica..."
Andiamo assieme, io tiro fuori 2 o 3 libri, la signora-ingioiellata-&-smerigliata li sfoglia, e io mi allontano con Itala, che intanto mi guarda con aria confusa e sussurra:
"Ma scusa... ma a 4 anni già sanno leggere i bambini?"
"?.. No, in genere si impara a leggere attorno ai 6 anni..."
"E allora che se ne farà mai un bambino di 4 anni di un libro?"
....
....
Ora.
Leggetevi il mio profilo lassù lassù di lato in alto.
Ci son frasi che davanti a me non vanno MAI MAI MAI MAI MAI pronunciate.
Che proprio mi parte il freno inibitorio.
Che divento incontinente.
Che mi si scatena il puffo quattrocchi che è in me e divento una scassamarroni.
E "Che se ne farà mai un bambino di 4 anni di un libro" è nella top ten delle frasi da non dirmi.
Anzi, sta proprio tra le prime 5, guarda un po'.
E così, non appena la donna-da-24-carati se n'è andata via, Itala ha pagato a caro prezzo.
E' stata punita con una filippaca infinita, durata quasi un pomeriggio nella quale le sono state inflitte tutte le diverse teorie sull'apprendimento del linguaggio, una lista dei più famosi progetti di promozione alla lettura, una storia delle ricerche che han portato pure i pediatri a riconoscere l'importanza della lettura ad alta voce in tenera età.
Itala ha subito inerme i miei sproloqui sulla letteratura infantile, sugli stadi del bambino lettore e sull'arte dell'illustrazione.
A Itala è pure toccato un tour del settore bambini-ragazzi con la sottoscritta che, ormai con uno sguardo da invasata e pressochè inarrestabile (devi spararmi, in questi casi. Credo sia l'unico modo...), scartabellava, tirava fuori titoli e autori, ne accarezzava la copertina con aria libidinosa e parlava parlava parlava...
"guarda questo, Itala, questo è Seuss, lo vedi che fa tutto uno studio sui colori? E guarda quest'altro Itala, questo si chiama Sendak. Congiungiamo le mani e facciamo un momento di preghiera davanti a questo capolavoro di Sendak. Itala, stai pregando? Perchè questo libro è bellissimo, Itala, guarda le illustrazioni dei mostri, guarda ! E quest altro, Itala, questo ha vinto il premio a Bologna, si chiama "The Arrival", Itala questo è la storia mia, dei tuoi genitori, è la storia di tutti i migranti del mondo. Questo è per bambini, adulti, vecchi. Questo Itala, ogni volta che lo vendi stai facendo un regalo a qualcuno.. piano, che ffai? Aprilo piano che se si sciupa ti accido, Itala...mò passiamo alla letteratura per adolescenti, sù che ci aspetta ancora tutto il settore di divulgazione e arte... "
Itala, stremata e inerme, si appoggiava agli scaffali e mi osservava sempre più inquieta mentre io, esagitata e ipercinetica, saltellavo come una scimmia da uno scaffale all'altro.
Poi mi sono fermata.
Ma solo perchè era ora di andare a casa.
EPILOGO
Spero che Itala non si sia spaventata troppo e trovi la forza di venire mercoledì, che dobbiam vedere ancora tutta la sezione dei libri gioco e dei pop up, nè!
Alice smarronatrice (di prima categoria)
Friday, May 16, 2008
Attenti alle blatte. E alle caramelle...
Ieri sera siamo tornati tardi.
E c'era un'orda di blatte che ci aspettavano ballando la cucaracha e facendo i trenini dell'amore.
E la sottoscritta ha avuto un mezzo attacco isterico:
presa da furia omicida ricorrevo ai metodi mafiosi e giravo per casa scrutando gli angoli bui e polverosi della cucina armata di un micidiale spruzzino di ammoniaca, parlando da sola, con gli occhi spiritati e biascicado frasi tipo:
"le sciolgo nell'acido, le sciolgo"
"Saranno la prossima dannata razza in estinzione"
"Viva le armi chimiche".
Oggi, quando la sottoscritta torna dal lavoro, trova il Grinta che alle 19.00 (eh, lui ha i suoi ritmi, eh!) ha iniziato a mettere a posto la dimora.
Che carino, che tenero! Che brav uomo.
Ma in realtà non è mai un grande affare quando il Grinta si mette a pulire.
La magagna è dietro l'angolo.
Seduto a terra, circondato di scartoffie, mi elenca le sue scoperte:
"Noto un meraviglioso fenomeno migratorio, per cui i tuoi assorbenti abbandonano il mobiletto del bagno e colonizzano il resto della casa, occupando i posti più impensabili... ora dimmi, ti prego, c'è un motivo supremo che determina questa shoa?"
"Eccerto, testina! E' per una nobile causa: se li dimentico in giro ho più probabilità di trovarne uno quando, immancabilmente di notte, la scatola del bagno finirà e mi lascerà a secco. Ma te sei omo, non capisci. Non dovevi mica rimetterli in bagno. Ora mi tocca la risemina, uffa"
"Beh, comunque volevo dirti che, oltre agli assorbenti-con-le-ali-migratori ho trovato QUESTE"
Il Grinta brandisce fiero delle caramelle alla fragola, grosse come monete da 2 euro.
E io rimembro.
Le avevo comprate e ne ero molto orgogliosa, poi mentre ne assaggiavo una mi ero quasi strozzata, perchè prima che me ne accorgessi il caramellone era scivolato imboccando a casaccio il gargarozzo: lo avevo sentito intupparsi a metà gola un po' indeciso.Ero diventata prima rossa come la caramella, poi bianca come l'involucro.
Mi sono spaventata assai.
E allora ho proibito al Grinta di mangiarle "No, che poi ti strozzi e mi muori qui e mi complichi la vita", gli avevo detto. E le avevo pure nascoste (buttarle no, che era un peccato. E poi, qualche stronzo a cui offrire una caramella strozzatrice lo si trova sempre nella vita).
Il Grinta brandisce 4 caramelle, 4 caramelle rosse e grosse, trovate sotto il divano. Sono loro. Sono le caramelle omicide. Il Grinta, incosciente, dichiara "E adesso le mangiooo"
"No, tonto, che poi ti accidi"
"Sì"
"No"
"Sè"
"Nù"
...
POF! La caramella scartata gli sguscia dimano e casca per terra
"Guarda, tanto c'è quest altra, mò me la mangiooo"
"Noo"
"Sii"
...
RI-POF! Anche la seconda sfugge via e rotola sotto il divano
"Non lo vedi, non lo vedi? E' un segno del destino! Il fato ti sta mettendo in guardia! Guarda che se non ti strozza sta pasticca poi lo faccio io, nè! Butta quella roba, che ormai sarà pure con le tarme e i fossili dentro"
GNAM!
Il Grinta sgranocchia la carmella assassina con sguardo furbetto.
"E l'altra me la tengo" Dice facendo sparire nella tasca dei jeans l'ultima caramella ninja " sai mai che decida di suicidarmi..."
E' ancora vivo.
per ora è ancora vivo.
Ma le pulizie la prossima volta le faccio io.
Ora vado, che devo diramare gli assorbenti alari...
Alice Dis-Ordinatrice
E c'era un'orda di blatte che ci aspettavano ballando la cucaracha e facendo i trenini dell'amore.
E la sottoscritta ha avuto un mezzo attacco isterico:
presa da furia omicida ricorrevo ai metodi mafiosi e giravo per casa scrutando gli angoli bui e polverosi della cucina armata di un micidiale spruzzino di ammoniaca, parlando da sola, con gli occhi spiritati e biascicado frasi tipo:
"le sciolgo nell'acido, le sciolgo"
"Saranno la prossima dannata razza in estinzione"
"Viva le armi chimiche".
Oggi, quando la sottoscritta torna dal lavoro, trova il Grinta che alle 19.00 (eh, lui ha i suoi ritmi, eh!) ha iniziato a mettere a posto la dimora.
Che carino, che tenero! Che brav uomo.
Ma in realtà non è mai un grande affare quando il Grinta si mette a pulire.
La magagna è dietro l'angolo.
Seduto a terra, circondato di scartoffie, mi elenca le sue scoperte:
"Noto un meraviglioso fenomeno migratorio, per cui i tuoi assorbenti abbandonano il mobiletto del bagno e colonizzano il resto della casa, occupando i posti più impensabili... ora dimmi, ti prego, c'è un motivo supremo che determina questa shoa?"
"Eccerto, testina! E' per una nobile causa: se li dimentico in giro ho più probabilità di trovarne uno quando, immancabilmente di notte, la scatola del bagno finirà e mi lascerà a secco. Ma te sei omo, non capisci. Non dovevi mica rimetterli in bagno. Ora mi tocca la risemina, uffa"
"Beh, comunque volevo dirti che, oltre agli assorbenti-con-le-ali-migratori ho trovato QUESTE"
Il Grinta brandisce fiero delle caramelle alla fragola, grosse come monete da 2 euro.
E io rimembro.
Le avevo comprate e ne ero molto orgogliosa, poi mentre ne assaggiavo una mi ero quasi strozzata, perchè prima che me ne accorgessi il caramellone era scivolato imboccando a casaccio il gargarozzo: lo avevo sentito intupparsi a metà gola un po' indeciso.Ero diventata prima rossa come la caramella, poi bianca come l'involucro.
Mi sono spaventata assai.
E allora ho proibito al Grinta di mangiarle "No, che poi ti strozzi e mi muori qui e mi complichi la vita", gli avevo detto. E le avevo pure nascoste (buttarle no, che era un peccato. E poi, qualche stronzo a cui offrire una caramella strozzatrice lo si trova sempre nella vita).
Il Grinta brandisce 4 caramelle, 4 caramelle rosse e grosse, trovate sotto il divano. Sono loro. Sono le caramelle omicide. Il Grinta, incosciente, dichiara "E adesso le mangiooo"
"No, tonto, che poi ti accidi"
"Sì"
"No"
"Sè"
"Nù"
...
POF! La caramella scartata gli sguscia dimano e casca per terra
"Guarda, tanto c'è quest altra, mò me la mangiooo"
"Noo"
"Sii"
...
RI-POF! Anche la seconda sfugge via e rotola sotto il divano
"Non lo vedi, non lo vedi? E' un segno del destino! Il fato ti sta mettendo in guardia! Guarda che se non ti strozza sta pasticca poi lo faccio io, nè! Butta quella roba, che ormai sarà pure con le tarme e i fossili dentro"
GNAM!
Il Grinta sgranocchia la carmella assassina con sguardo furbetto.
"E l'altra me la tengo" Dice facendo sparire nella tasca dei jeans l'ultima caramella ninja " sai mai che decida di suicidarmi..."
E' ancora vivo.
per ora è ancora vivo.
Ma le pulizie la prossima volta le faccio io.
Ora vado, che devo diramare gli assorbenti alari...
Alice Dis-Ordinatrice
Thursday, May 15, 2008
jungle life
Sorry,
è che non so se capita pure a voi, ma alle volte, quaggiù, prendere la metropolitana, attraversare Bruclìn e arrivare in orario è un po'...
come dire...
un po' così:
Alice corritrice
è che non so se capita pure a voi, ma alle volte, quaggiù, prendere la metropolitana, attraversare Bruclìn e arrivare in orario è un po'...
come dire...
un po' così:
Alice corritrice
Tuesday, May 13, 2008
NY, genetica e fiabesco
Oggi sono incappata in un po' fauna newyorkese.
E adesso ve la ripropino, come un bel documentario di ri-educational channel.
Ecco un esemplare di PEDALATORE. La suddetta specie, da non confondere con il ciclista, si fa un culo incredibile scorrazzando turisti in giro per il parco e la città. Ha polmoni di titanio, polpacci di gomma e probabilmente, per tenere il ritmo durante le giornate calde, mastica palline di coca.
Lo cogliamo, eccezionalmente, in un momento di riposo. Possiamo avvicinarlo senza paura, che tanto è talmente distrutto che nulla lo sveglia...
Mentre il pedalatore si massacra, per riuscire nella dura lotta per la sopravvivenza della specie, ecco che, animali evidentemente più evoluti, geneticamente meglio dotati o forse solo con più culo, fanno la bella vita.
E' il caso del PROCIONE METROPOLITANO, che inchiatta a suon di briciole di pane, pezzi di hamburger, carotine novelle e apple pie lanciategli dai turisti come coriandoli colorati.
Lui non muove un dito. Tutto quel che deve fare, per procacciarsi la quotidiana razione, è strisciare il suo panzone in giro per le strade, sculettare tra una macchina e l'altra e raccogliere la pioggia di cibo che i bipedi gli lanciano tra un flash e un click.
Ma la città è abitata anche da creature fiabesche.
Se aguzzate lo sguardo, lì in mezzo a tutto quel verde, potete scorgere un esemplare di CAPPUCCETTO ROSSO.
Ora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia dai tempi di quel fattaccio brutto con il lupo, quindi non aspettatevi una sgarzula bimbetta!
Cappuccetto ormai è una cinquantenne ben tenuta, va dalla parrucchiera ogni settimana e attraversa il bosco a passo svelto ogni martedì e giovedì.
Ma mica per andare dalla nonna, che riposi in pace.
E' che ha il corso di ginnastica dolce che la aspetta dall'altra parte del parco.
Al prossimo giro vi mostro il pesce magico.
E mica scherzo.
Che dentro il laghetto c'è un pesce rosso geneticamente modificato grosso quanto un salmone norvegese e arancione come un giubbottino da automobilista-in-panne-sulla-Torino-Milano.
Alice esploratrice
E adesso ve la ripropino, come un bel documentario di ri-educational channel.
Ecco un esemplare di PEDALATORE. La suddetta specie, da non confondere con il ciclista, si fa un culo incredibile scorrazzando turisti in giro per il parco e la città. Ha polmoni di titanio, polpacci di gomma e probabilmente, per tenere il ritmo durante le giornate calde, mastica palline di coca.
Lo cogliamo, eccezionalmente, in un momento di riposo. Possiamo avvicinarlo senza paura, che tanto è talmente distrutto che nulla lo sveglia...
Mentre il pedalatore si massacra, per riuscire nella dura lotta per la sopravvivenza della specie, ecco che, animali evidentemente più evoluti, geneticamente meglio dotati o forse solo con più culo, fanno la bella vita.
E' il caso del PROCIONE METROPOLITANO, che inchiatta a suon di briciole di pane, pezzi di hamburger, carotine novelle e apple pie lanciategli dai turisti come coriandoli colorati.
Lui non muove un dito. Tutto quel che deve fare, per procacciarsi la quotidiana razione, è strisciare il suo panzone in giro per le strade, sculettare tra una macchina e l'altra e raccogliere la pioggia di cibo che i bipedi gli lanciano tra un flash e un click.
Ma la città è abitata anche da creature fiabesche.
Se aguzzate lo sguardo, lì in mezzo a tutto quel verde, potete scorgere un esemplare di CAPPUCCETTO ROSSO.
Ora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia dai tempi di quel fattaccio brutto con il lupo, quindi non aspettatevi una sgarzula bimbetta!
Cappuccetto ormai è una cinquantenne ben tenuta, va dalla parrucchiera ogni settimana e attraversa il bosco a passo svelto ogni martedì e giovedì.
Ma mica per andare dalla nonna, che riposi in pace.
E' che ha il corso di ginnastica dolce che la aspetta dall'altra parte del parco.
Al prossimo giro vi mostro il pesce magico.
E mica scherzo.
Che dentro il laghetto c'è un pesce rosso geneticamente modificato grosso quanto un salmone norvegese e arancione come un giubbottino da automobilista-in-panne-sulla-Torino-Milano.
Alice esploratrice
Monday, May 12, 2008
colazioniamo
Oggi è il mio giorno libero!
Bisogna festeggiare.
Quasi quasi chiedo al Grinta di farmi da Pancake man....
(Io però so più bellina del divoratore eh. Scimmiesca e ladra uguale ma più bellina)
Alice scroccatrice
Bisogna festeggiare.
Quasi quasi chiedo al Grinta di farmi da Pancake man....
(Io però so più bellina del divoratore eh. Scimmiesca e ladra uguale ma più bellina)
Alice scroccatrice
Saturday, May 10, 2008
caffe tavolini e libri
Le mirabolanti avventure di alice nel mondo della linguistica inglese non sono certo finite con le vergognose figura di mmerda conquistate lavorando come cameriera.
Anche il mondo della super figa libreria offre imperdibili occasioni.
Tipo quando una vecchia carampana chiede un "coffe table" per sua figlia.
"Signora, mi spiace, ma non vendiamo tavoli"
La carampana perplessa, risponde:
"no, io voglio un coffe table book"
"Ahh" dico io beota "un libro su tavolini da caffe'? Signo', me pare una richiesta un po' specifica, aspetti che guardo ne'..."
dopo 20 minuti di gap comunicativo, in cui la carampana sospetta di esser presa in giro e si innervosisce, io mi agito e perdo il dominio del mio miserrimo inglese e entrambe abbiam come la sensazione di vivere una candid camera di cattivo gusto finalmente vengo illuminata. Smetto di miagolare nel buio e mi impossesso di un nuovo presioso pesseto di astruso lessico. Magnanima, trasmetto la luce e il sapere a tutti voi (casomai che ne fosse bisogno, che mi sa pure che no)
Coffe table book = un libro fico, fichissimo, ficherrimo e possibilmente:
molto caro (dal prezzo superiore alle due cifre)
molto grosso (dal peso superiore ai 9 chili e con un volume equivalente al comodino della nonna)
molto superfulo (meglio se si tratta di qualcosa di assolutamente idiota, tipo "le più belle tappezzerie di fine '800" o "le più raffinate stalle per cavalli francesi", due palanchini che se te li appoggi sullo sterno mentre sei a letto ti incrini le costole e ci resti sotto)
Alice 0, carampana 1.
...
Ah, e Rizzoli 350 (dollari)
{che 'sti cazzi! per un orrido fotografico sui campi da golf!!!}
Alice coffe-tablettatrice
Anche il mondo della super figa libreria offre imperdibili occasioni.
Tipo quando una vecchia carampana chiede un "coffe table" per sua figlia.
"Signora, mi spiace, ma non vendiamo tavoli"
La carampana perplessa, risponde:
"no, io voglio un coffe table book"
"Ahh" dico io beota "un libro su tavolini da caffe'? Signo', me pare una richiesta un po' specifica, aspetti che guardo ne'..."
dopo 20 minuti di gap comunicativo, in cui la carampana sospetta di esser presa in giro e si innervosisce, io mi agito e perdo il dominio del mio miserrimo inglese e entrambe abbiam come la sensazione di vivere una candid camera di cattivo gusto finalmente vengo illuminata. Smetto di miagolare nel buio e mi impossesso di un nuovo presioso pesseto di astruso lessico. Magnanima, trasmetto la luce e il sapere a tutti voi (casomai che ne fosse bisogno, che mi sa pure che no)
Coffe table book = un libro fico, fichissimo, ficherrimo e possibilmente:
molto caro (dal prezzo superiore alle due cifre)
molto grosso (dal peso superiore ai 9 chili e con un volume equivalente al comodino della nonna)
molto superfulo (meglio se si tratta di qualcosa di assolutamente idiota, tipo "le più belle tappezzerie di fine '800" o "le più raffinate stalle per cavalli francesi", due palanchini che se te li appoggi sullo sterno mentre sei a letto ti incrini le costole e ci resti sotto)
Alice 0, carampana 1.
...
Ah, e Rizzoli 350 (dollari)
{che 'sti cazzi! per un orrido fotografico sui campi da golf!!!}
Alice coffe-tablettatrice
Friday, May 9, 2008
snap! Snap!
Oggi vi delizio con musica artigianale.
Con una sinfonia corporea (ma nulla che contempli l'emissione di gas letali o di barriti digestivi).
Che chi ha detto "facile come uno schiocco di dita" non sa davvero di che sta parlando!!
Alice schioccatrice
P.s. E il musicista non è mica male, secondo me!
Con una sinfonia corporea (ma nulla che contempli l'emissione di gas letali o di barriti digestivi).
Che chi ha detto "facile come uno schiocco di dita" non sa davvero di che sta parlando!!
Alice schioccatrice
P.s. E il musicista non è mica male, secondo me!
Wednesday, May 7, 2008
prosit!
La prossima volta che, presa dal sacro furore lavorativo, decido di saltare la pausa pranzo (che tanto ho una scorta lipidica che fa invidia ai leoni marini) guardo prima che giorno è.
Che poi capita come oggi, che salta fuori che alle 18.00 c'è la presentazione di no so che fotografo fashion.
E che poi ti trovi tutto il reparto magazzinieri che, a cicli alterni e con sorrisoni complici, viene a portarti bicchieri di vinello bianco di contrabbando "che te sei italiana, figurati se non reggi il vino".
Eccerto che lo reggo! Il mio babbo mi portava da piccola a fare il barbera, mio nonno di svezzava a aperol soda e chinotti, che vuoi che mi faccia un po' di vino con le bolle? Tzè Tzà!
Epperò peccato che il vino con le bolle, quando tutto ciò che hai nella zona gastrointestinale è lo yogurtino del mattino e il disgustoso caffè all'ammericana, vale quanto 3 mojito due chupito di rum con lime e zucchero di canna e un black Russian.
Alice barcollatrice
Che poi capita come oggi, che salta fuori che alle 18.00 c'è la presentazione di no so che fotografo fashion.
E che poi ti trovi tutto il reparto magazzinieri che, a cicli alterni e con sorrisoni complici, viene a portarti bicchieri di vinello bianco di contrabbando "che te sei italiana, figurati se non reggi il vino".
Eccerto che lo reggo! Il mio babbo mi portava da piccola a fare il barbera, mio nonno di svezzava a aperol soda e chinotti, che vuoi che mi faccia un po' di vino con le bolle? Tzè Tzà!
Epperò peccato che il vino con le bolle, quando tutto ciò che hai nella zona gastrointestinale è lo yogurtino del mattino e il disgustoso caffè all'ammericana, vale quanto 3 mojito due chupito di rum con lime e zucchero di canna e un black Russian.
Alice barcollatrice
Monday, May 5, 2008
un post piccante
Ieri sera, presi da una botta di vita, io e el Grinta siamo andati a mangiare fuori in compagnia di altri super genietti della super università.
In un ristorantino indiano dove, per modici 10 dollari, hai un menù fisso che include pure il gelatino alla fragola.
Un ristorantino dove eravamo già stati, ma io sui posti e il cibo ho la memoria labile, e i ristoranti indiani sono sempre posti buissimi (intendo molto bui) con qualche candelina da cimitero che al massimo ti permette di capire se il tuo piatto è pieno o vuoto, ma mai di riconoscere davvero che cosa ci sia dentro.
Sul tavolo ci sono 3 salsine:
Una rossa, rossissima... potrebbe essere fatta di fragole per quanto ne so...
Una verde fosforescente, che sembra un frullato di Shreck.
L'ultima è marròn, appiccicaticcia, con la consistenza della marmellata di mirtilli e un colore che non è proprio invitante.
"Grinta, fammi un favore, assaggia e dimmi quale è meno piccante, che sennò muoio!"
Il Grinta, con la stessa professionalità della Clerici, affonda il cicchiaio nella triade di liquidi, schiocca la lingua e...
"Hmm-hmmmmno, no. Nessuna è piccante"
Fiduciosa inizio a decorare il mio pezzo di pane croccante e lo trasformo in una artistica tri-color bruschetta.
Mordo.
E muoio.
Sento un fischio di vapore uscire dalle orecchie mentre mi si annebbiano gli occhi e la gola si chiude. Canalizzo tutte le mie restanti energie al controllo dei muscoli facciali (che mica si può fare sempre la solita figura eh!). Metto su l'espressione numero 14, quella da "sono assorta, non mi parlate" e nel frattempo mi giro verso il Grinta pronta a sfoderare la faccia numero 2, quella da "Ma sei coglione o cosa? E' tutta colpa tua" quando, lui, con un sorriso innocente e uno sguardo da ciccio-bello aggiunge (dopo 5 minuti eh!)
"Però sai, io ho preso l'anestetico, che avevo male al dente... quindi in realtà non sento proprio un cazzo, POTREBBE essere piccante eh!".
Maledetto.
Alice infuocatrice
Oh-ho-hooo! Per il suocero, che poi mi si allarma! Il dente tuttoapposto eh, glielo han tolto oggi, che tanto era uno di quelli verso il fondo in basso, rachitico e inutile. E sì, andava tolto. E no, non lo si poteva salvare. E sì, andesso non ha più male. E no, non è stato doloroso. E sì, stiam bene, siamo sani, salvi e in salute.
E dunque evitiamo pensieri funerei e di morte, e storie di gente che ha tirato le cuoie perchè non si è fatta curare un dente o perchè il dentista gli ha lasciato un batuffolo di cotone incastrato da qualche parte durante la canalzzazione... thanks, nè!
Bon, adesso vado a preparargli un brodino al peperoncino calabro, che la vendetta è una minestrina da assaporare calda!
(e questa qua sopra è una diapositiva dei peperoncini del mercato di Union Square)
In un ristorantino indiano dove, per modici 10 dollari, hai un menù fisso che include pure il gelatino alla fragola.
Un ristorantino dove eravamo già stati, ma io sui posti e il cibo ho la memoria labile, e i ristoranti indiani sono sempre posti buissimi (intendo molto bui) con qualche candelina da cimitero che al massimo ti permette di capire se il tuo piatto è pieno o vuoto, ma mai di riconoscere davvero che cosa ci sia dentro.
Sul tavolo ci sono 3 salsine:
Una rossa, rossissima... potrebbe essere fatta di fragole per quanto ne so...
Una verde fosforescente, che sembra un frullato di Shreck.
L'ultima è marròn, appiccicaticcia, con la consistenza della marmellata di mirtilli e un colore che non è proprio invitante.
"Grinta, fammi un favore, assaggia e dimmi quale è meno piccante, che sennò muoio!"
Il Grinta, con la stessa professionalità della Clerici, affonda il cicchiaio nella triade di liquidi, schiocca la lingua e...
"Hmm-hmmmmno, no. Nessuna è piccante"
Fiduciosa inizio a decorare il mio pezzo di pane croccante e lo trasformo in una artistica tri-color bruschetta.
Mordo.
E muoio.
Sento un fischio di vapore uscire dalle orecchie mentre mi si annebbiano gli occhi e la gola si chiude. Canalizzo tutte le mie restanti energie al controllo dei muscoli facciali (che mica si può fare sempre la solita figura eh!). Metto su l'espressione numero 14, quella da "sono assorta, non mi parlate" e nel frattempo mi giro verso il Grinta pronta a sfoderare la faccia numero 2, quella da "Ma sei coglione o cosa? E' tutta colpa tua" quando, lui, con un sorriso innocente e uno sguardo da ciccio-bello aggiunge (dopo 5 minuti eh!)
"Però sai, io ho preso l'anestetico, che avevo male al dente... quindi in realtà non sento proprio un cazzo, POTREBBE essere piccante eh!".
Maledetto.
Alice infuocatrice
Oh-ho-hooo! Per il suocero, che poi mi si allarma! Il dente tuttoapposto eh, glielo han tolto oggi, che tanto era uno di quelli verso il fondo in basso, rachitico e inutile. E sì, andava tolto. E no, non lo si poteva salvare. E sì, andesso non ha più male. E no, non è stato doloroso. E sì, stiam bene, siamo sani, salvi e in salute.
E dunque evitiamo pensieri funerei e di morte, e storie di gente che ha tirato le cuoie perchè non si è fatta curare un dente o perchè il dentista gli ha lasciato un batuffolo di cotone incastrato da qualche parte durante la canalzzazione... thanks, nè!
Bon, adesso vado a preparargli un brodino al peperoncino calabro, che la vendetta è una minestrina da assaporare calda!
(e questa qua sopra è una diapositiva dei peperoncini del mercato di Union Square)
un post ombroso
Che quando uno dice "Ombra" si pensa sembre a qualcosa di brutto, e invece poi ci sono ombre che hanno dell'incredibile:
... ma l'ultima roba che è secondo voi?
Boh...
Comunque loro, se li volete, si trovano qui!
Alice ombreggiatrice
... ma l'ultima roba che è secondo voi?
Boh...
Comunque loro, se li volete, si trovano qui!
Alice ombreggiatrice
Saturday, May 3, 2008
bookstore #1
Ed è giunta l'ora di un post descrittivo.
Piglietevela comoda che adesso vi porto a fare un giro nella libreria super-fica.
Vestitevi benino e non socializzate con i turisti italiani che trovate dentro, che non vale la pena. (Che davvero, gli italiani che vengono qua e girano tra i piani sussurrando "eeehhh, è prooprio beella, neh, " io non li capisco. Ora, scusa, sei a New York, NEW YORK, hai una settimana di tempo, possibile che non trovi niente di meglio da fare che venire a farti un giro in una libreria italiana?! Piuttosto vai a dare il topicida alle anatre di Central Park...)
Allora, cominciam dal primo piano (che non è il primo piano ma il pianterreno, solo che gli ammericani contano strano), dove c'è sempre una fiumana di gente.
PRIMO PIANO
Nel primo piano sono raccolte, quasi a creare un girone infernale, tutte le categorie di libri che mi fanno pettare.
Il primo piano contiene tutto quello che è modafashondesign fichetto.
Libri su come arredare la tua camera da letto in stile '700, come scegliere i sottobicchieri in tinta con la tua borsa da golf e la carnagione della tua domestica, come e dove andare per comprare il topazio (non quello amorevolmente prodotto dalle mucose nasali, l'altro) più grosso e più catarifrangente.
A coronare questa marea di cazzate di carta, c'è persino il settore delle riviste in italiano (!): Grazia, Donna Moderna, Vogue... (che io queste riviste non ho mai capito come "usarle". Voglio dire, mettiamo pure, e non è vero, che io ci trovo qualcosa che mi piace, tipo che domattina mi sveglio con una piccolo embolo nel cervello e improvvisamente mi ritrovo amante della pelle di pitone... ma dopo che io vedo un tipa anoressica truccata da incazzata accasciata in mezzo ai sassi - ma dove cazzo vanno a farli questi servizi fotografici?! - con a tracolla la borsetta squamosa che tanto costa quanto un rene, una cornea e una tetta nuova, che mme frega? Voglio dire, non è che posso mica prendere a andarmela ad accattare! Dopo che so che esiste, quale copernicana rivoluzione me ne verrà mai? Boh. Bah).
Io se mai mi mettono a lavorare al primo piano, penso che comincerò a scatarrare dentro le pagine dei libri. Così chi lo compra si porta a casa pure lo scaracchio mio. Che se compra una roba così se lo merita. Non mi ci devo pensare, che mi mettono lì, che mi parte l'embolo e mi sfuggono i congiuntivi.
E poi al primo piano è dove c'è il Superarcimanager... ma lui merita un papiro a parte, e quindi facciamo finta che oggi non c'è.
Al primo piano ci lavora GayBallerino. Chiamiamolo Gabay. Gabay è molto molto bello e ggiovane, ha 23 anni ed ha sempre le pupille dilatate che sembra si sia fatto di eroina, ma che gli danno un non so chè nello sguardo e pare sempre uno molto profondo e intelligente... è secco secco e alle volte si mette al centro della stanza e fa qualche passetto, un paio di saltelli, il finale del cigno che crepa e poi, imperturbabile, si risistema la bella chioma. Gabay è il cocco di Superarcimanager, che guarda un po' è gay pure lui. Che questa è New York eh, mica Castigliole d'Alba cari miei.
Gabay lavora qui da 6 mesi, ed è odiato da tutti perchè non fa una mazza, passa la giornata a navigare in internet eppure è stato promosso Manager del primo piano. Gabay, secondo me, ha almeno una decina di bamboline vodoo a suo nome, che se la riposano sui comodini dei colleghi e fanno da punta spilli e da conserva coltelli.
Assieme a Gabay, suo primo piano lavorano tante altre persone, e tutte quante, non appena possono, scappano da noi al terzo piano a prendere fiato a fare quattro chiacchiere e sparlare un po' di Gabay.
SECONDO PIANO
Il secondo piano è sempre semivuoto. Sembrerebbe il piano più sfigato, quello meno redditizio, ed invece è quello che fa più soldi di tutti.
Il secondo piano è quello dedicato all'arte. Ci sono tomi grandi e pesanti quanto un'otaria, che costano molto più di un rene, una corena e una tetta nuova. Al secondo piano ci sono pochi clienti, ma quei pochi ce ci sono, poichè spendono quanto il PIL dell'Angola, vogliono tutta l'attenzione del mondo, e in genere i clienti del secondo piano sono persone bizzarre, per non dire scocomerate. Di conseguenza, al secondo piano ci lavorano solo scocomerati di alto livello. Al secondo piano hanno tutti 50 anni. Al secondo piano hanno tutti qualche tara nelle capacità di socializzazione se non dei palesi sintomi di autismo. Non salutano mai. Parlano da soli. Evitano qualsiasi approccio, e quando la sottoscritta compare giuliva e gongolosa squillando "Uellà Goodmorning" loro si ritraggono come lumachine terrorizzate; un paio di intrepidi balbettano qualcosa, ma il più timido si volta drasticamente di spalle simulando una sordità selettiva.
Se mi mettono a lavorare al secondo piano vuol dire che sono una nerd del mondo librario. Vuol dire che ho perso i più elementari skill sociali e son pronta per andare a vivere con i gorilla o i leoni marini.
Brutta cosa.
TERZO PIANO
Il terzo piano è il più fico.
Non solo perchè ci sto io, che son già fica di mio, ma perchè pure le persone e le categorie che si sono sono le più ganze di tutta la libreria. Noi siam tutte ggiovani e belle. Simpa e divertenti.
E poi ci abbiamo i libri in italiano.
Poi ci sono i CD. (Epperò io di musica non è che ne capisca poi molto, e soprattutto odio chi decide le copertine dei CD, che non ci si capisce mai un cazzo, e il titolo e l'autore son sempre scritti nel posto più illeggibile, possibilmente in tinta panna su sfondo bianco o ancora meglio grigio scuro su nero. Che io dico, ma le basi di quella che è la scienza oculistica? La percezione dei colori?? E poi è sempre scritto piccolino, storto con caratteri cirillici. Che sembra quasi che il cantante si vergogni del CD e non ce lo voglia il suo nome su sto schifo di copertina).
Comunque poi ci sono la poesia, il teatro, il cinema, il fotografici di viaggio, la filosofia (ma quando nello scaffale di filosofia ci ho trovato Osho e Chopra ho vacillato un po'), le guide turistiche il settore "minchia sarò padre- azz' sarò madre!"...
e poi, scintillante e fulgido, il settore per bambini e ragazzi.
Ahhh.
Che goduria.
Fatevi un giro e rifatevi gli occhi.
E non fate caso a quella cosa accampata per terra che sfoglia affannosamente tra gli albi illustrati, segnandosi minuziosamente tutti i titoli da comprare "per quando giungeranno Ricchezza e Potere".
Ignoratela, che è un pazza scomposta, e da quando ha scoperto che potrà ordinare lei i titoli italiani ('sti pazzi le han lasciato carta bianca sulle prenotazioni e la scelta dello scaffale!) non la smette più di parlare da sola, snocciolando come un mantra tutti gli autori che ci vogliono as so lu ta men te.
Lasciate perdere, vè, scavalcatela e andate oltre.
Che tanto già sapete chi è.
Oh, ho appena cominciato e mi sa che son già quasi pronta per il secondo piano.
Alice impazzatrice
Piglietevela comoda che adesso vi porto a fare un giro nella libreria super-fica.
Vestitevi benino e non socializzate con i turisti italiani che trovate dentro, che non vale la pena. (Che davvero, gli italiani che vengono qua e girano tra i piani sussurrando "eeehhh, è prooprio beella, neh, " io non li capisco. Ora, scusa, sei a New York, NEW YORK, hai una settimana di tempo, possibile che non trovi niente di meglio da fare che venire a farti un giro in una libreria italiana?! Piuttosto vai a dare il topicida alle anatre di Central Park...)
Allora, cominciam dal primo piano (che non è il primo piano ma il pianterreno, solo che gli ammericani contano strano), dove c'è sempre una fiumana di gente.
PRIMO PIANO
Nel primo piano sono raccolte, quasi a creare un girone infernale, tutte le categorie di libri che mi fanno pettare.
Il primo piano contiene tutto quello che è modafashondesign fichetto.
Libri su come arredare la tua camera da letto in stile '700, come scegliere i sottobicchieri in tinta con la tua borsa da golf e la carnagione della tua domestica, come e dove andare per comprare il topazio (non quello amorevolmente prodotto dalle mucose nasali, l'altro) più grosso e più catarifrangente.
A coronare questa marea di cazzate di carta, c'è persino il settore delle riviste in italiano (!): Grazia, Donna Moderna, Vogue... (che io queste riviste non ho mai capito come "usarle". Voglio dire, mettiamo pure, e non è vero, che io ci trovo qualcosa che mi piace, tipo che domattina mi sveglio con una piccolo embolo nel cervello e improvvisamente mi ritrovo amante della pelle di pitone... ma dopo che io vedo un tipa anoressica truccata da incazzata accasciata in mezzo ai sassi - ma dove cazzo vanno a farli questi servizi fotografici?! - con a tracolla la borsetta squamosa che tanto costa quanto un rene, una cornea e una tetta nuova, che mme frega? Voglio dire, non è che posso mica prendere a andarmela ad accattare! Dopo che so che esiste, quale copernicana rivoluzione me ne verrà mai? Boh. Bah).
Io se mai mi mettono a lavorare al primo piano, penso che comincerò a scatarrare dentro le pagine dei libri. Così chi lo compra si porta a casa pure lo scaracchio mio. Che se compra una roba così se lo merita. Non mi ci devo pensare, che mi mettono lì, che mi parte l'embolo e mi sfuggono i congiuntivi.
E poi al primo piano è dove c'è il Superarcimanager... ma lui merita un papiro a parte, e quindi facciamo finta che oggi non c'è.
Al primo piano ci lavora GayBallerino. Chiamiamolo Gabay. Gabay è molto molto bello e ggiovane, ha 23 anni ed ha sempre le pupille dilatate che sembra si sia fatto di eroina, ma che gli danno un non so chè nello sguardo e pare sempre uno molto profondo e intelligente... è secco secco e alle volte si mette al centro della stanza e fa qualche passetto, un paio di saltelli, il finale del cigno che crepa e poi, imperturbabile, si risistema la bella chioma. Gabay è il cocco di Superarcimanager, che guarda un po' è gay pure lui. Che questa è New York eh, mica Castigliole d'Alba cari miei.
Gabay lavora qui da 6 mesi, ed è odiato da tutti perchè non fa una mazza, passa la giornata a navigare in internet eppure è stato promosso Manager del primo piano. Gabay, secondo me, ha almeno una decina di bamboline vodoo a suo nome, che se la riposano sui comodini dei colleghi e fanno da punta spilli e da conserva coltelli.
Assieme a Gabay, suo primo piano lavorano tante altre persone, e tutte quante, non appena possono, scappano da noi al terzo piano a prendere fiato a fare quattro chiacchiere e sparlare un po' di Gabay.
SECONDO PIANO
Il secondo piano è sempre semivuoto. Sembrerebbe il piano più sfigato, quello meno redditizio, ed invece è quello che fa più soldi di tutti.
Il secondo piano è quello dedicato all'arte. Ci sono tomi grandi e pesanti quanto un'otaria, che costano molto più di un rene, una corena e una tetta nuova. Al secondo piano ci sono pochi clienti, ma quei pochi ce ci sono, poichè spendono quanto il PIL dell'Angola, vogliono tutta l'attenzione del mondo, e in genere i clienti del secondo piano sono persone bizzarre, per non dire scocomerate. Di conseguenza, al secondo piano ci lavorano solo scocomerati di alto livello. Al secondo piano hanno tutti 50 anni. Al secondo piano hanno tutti qualche tara nelle capacità di socializzazione se non dei palesi sintomi di autismo. Non salutano mai. Parlano da soli. Evitano qualsiasi approccio, e quando la sottoscritta compare giuliva e gongolosa squillando "Uellà Goodmorning" loro si ritraggono come lumachine terrorizzate; un paio di intrepidi balbettano qualcosa, ma il più timido si volta drasticamente di spalle simulando una sordità selettiva.
Se mi mettono a lavorare al secondo piano vuol dire che sono una nerd del mondo librario. Vuol dire che ho perso i più elementari skill sociali e son pronta per andare a vivere con i gorilla o i leoni marini.
Brutta cosa.
TERZO PIANO
Il terzo piano è il più fico.
Non solo perchè ci sto io, che son già fica di mio, ma perchè pure le persone e le categorie che si sono sono le più ganze di tutta la libreria. Noi siam tutte ggiovani e belle. Simpa e divertenti.
E poi ci abbiamo i libri in italiano.
Poi ci sono i CD. (Epperò io di musica non è che ne capisca poi molto, e soprattutto odio chi decide le copertine dei CD, che non ci si capisce mai un cazzo, e il titolo e l'autore son sempre scritti nel posto più illeggibile, possibilmente in tinta panna su sfondo bianco o ancora meglio grigio scuro su nero. Che io dico, ma le basi di quella che è la scienza oculistica? La percezione dei colori?? E poi è sempre scritto piccolino, storto con caratteri cirillici. Che sembra quasi che il cantante si vergogni del CD e non ce lo voglia il suo nome su sto schifo di copertina).
Comunque poi ci sono la poesia, il teatro, il cinema, il fotografici di viaggio, la filosofia (ma quando nello scaffale di filosofia ci ho trovato Osho e Chopra ho vacillato un po'), le guide turistiche il settore "minchia sarò padre- azz' sarò madre!"...
e poi, scintillante e fulgido, il settore per bambini e ragazzi.
Ahhh.
Che goduria.
Fatevi un giro e rifatevi gli occhi.
E non fate caso a quella cosa accampata per terra che sfoglia affannosamente tra gli albi illustrati, segnandosi minuziosamente tutti i titoli da comprare "per quando giungeranno Ricchezza e Potere".
Ignoratela, che è un pazza scomposta, e da quando ha scoperto che potrà ordinare lei i titoli italiani ('sti pazzi le han lasciato carta bianca sulle prenotazioni e la scelta dello scaffale!) non la smette più di parlare da sola, snocciolando come un mantra tutti gli autori che ci vogliono as so lu ta men te.
Lasciate perdere, vè, scavalcatela e andate oltre.
Che tanto già sapete chi è.
Oh, ho appena cominciato e mi sa che son già quasi pronta per il secondo piano.
Alice impazzatrice
Friday, May 2, 2008
un nuovo coinquilino?
ieri sera ero immersa in codesta profonda riflessione.
Per la nostra maison, io e il Grinta abbiamo firmato un contratto delirante, che ci impedisce tra le altre cose, di:
fumare dentro casa,
fare buchi nei muri più grossi di un tot (nel senso che per ogni buco grosso dovremmo poi pagare una penale)
Subaffittare o lasciare la casa a qualcun altro (manco per brevi periodi... e sì che noi già ci vedevamo aprire un agenzia clandestina...)
toccare qualsiasi mobile o spostare qualsiasi elettrodomestico (cioè, se voglio levare il frigo da sul angolo schifoso devo prima chiedere alla padrona "Posso, padrona?")
tenere animali di qualunque genere, dimensione o specie (per il Grinta han chiuso un occhio solo perchè apparentemente è in possesso di pollici opponibili)
Epperò poi, per mille palle di pelo di gatto, nel condominio c'è:
La nana stronza della portinaia che ha un orribile cane microscopico, pulcioso e abbaiatore.
Uno del secono piano che va in giro con tre peluches con le rotelle. Quei cani piccoli piccoli e bassi bassi, presente? Marroncini... uno è grosso quanto un topo, l'altro è proprio un cricetino, e il terso sembra solo un scaracchio di liquirizia, credo sia un cosino nano, geneticamente modificato... e ieri per poco non lo spataccavo sotto la scarpa da ginnastica...
Eppoi pure Julia, la russa, ha due bei micioni!
E allora io sto seriamente pensando di prendermi un gatto e tenerlo clandestinamente. Sì, voglio un gatto. E pazienza se, con il culo che ho, si tratterà certamente di un coso storpio, guercio, zoppo e con le pulci, che piscerà ovunque tranne che nella convenzionale vaschetta, che ci flagellerà di graffi la notte e che ci attaccherà qualche simpatica malattia, deliziandoci con i funghi micotici, .
Tra l'altro, potrebbe passare le giornate rendendosi socialmente utile uccidendo le nostre blatte. Riempirà il micro appartamento di peli, ma magari farà da sterminator l resto della folta popolazione che ospitiamo.
Alice adottatrice ... il gatto non c'è ancora, ma io sto già cercando un nome ad effetto eh!
Per la nostra maison, io e il Grinta abbiamo firmato un contratto delirante, che ci impedisce tra le altre cose, di:
fumare dentro casa,
fare buchi nei muri più grossi di un tot (nel senso che per ogni buco grosso dovremmo poi pagare una penale)
Subaffittare o lasciare la casa a qualcun altro (manco per brevi periodi... e sì che noi già ci vedevamo aprire un agenzia clandestina...)
toccare qualsiasi mobile o spostare qualsiasi elettrodomestico (cioè, se voglio levare il frigo da sul angolo schifoso devo prima chiedere alla padrona "Posso, padrona?")
tenere animali di qualunque genere, dimensione o specie (per il Grinta han chiuso un occhio solo perchè apparentemente è in possesso di pollici opponibili)
Epperò poi, per mille palle di pelo di gatto, nel condominio c'è:
La nana stronza della portinaia che ha un orribile cane microscopico, pulcioso e abbaiatore.
Uno del secono piano che va in giro con tre peluches con le rotelle. Quei cani piccoli piccoli e bassi bassi, presente? Marroncini... uno è grosso quanto un topo, l'altro è proprio un cricetino, e il terso sembra solo un scaracchio di liquirizia, credo sia un cosino nano, geneticamente modificato... e ieri per poco non lo spataccavo sotto la scarpa da ginnastica...
Eppoi pure Julia, la russa, ha due bei micioni!
E allora io sto seriamente pensando di prendermi un gatto e tenerlo clandestinamente. Sì, voglio un gatto. E pazienza se, con il culo che ho, si tratterà certamente di un coso storpio, guercio, zoppo e con le pulci, che piscerà ovunque tranne che nella convenzionale vaschetta, che ci flagellerà di graffi la notte e che ci attaccherà qualche simpatica malattia, deliziandoci con i funghi micotici, .
Tra l'altro, potrebbe passare le giornate rendendosi socialmente utile uccidendo le nostre blatte. Riempirà il micro appartamento di peli, ma magari farà da sterminator l resto della folta popolazione che ospitiamo.
Alice adottatrice ... il gatto non c'è ancora, ma io sto già cercando un nome ad effetto eh!
Thursday, May 1, 2008
politically incorrect moment
Attenti attenti!
Siete pronti?
Sicuri?
Allora vado eh...
[*]
Su su su...
... ho esagerato?
Toni un po' eccessivi?
Viullenza gratuita?
Avete ragione, ma voi non pigliatemi troppo sul serio eh.
E' che con i tempi che corrono è meglio essere chiari, no?
E poi volevo che mostrare che mica mi son dimenticata...
Buon primo maggio, gente!
Alice carognatrice
[* Paolo Pietrangeli, "Mio caro padrone domani ti sparo", 1969]
Siete pronti?
Sicuri?
Allora vado eh...
[*]
Su su su...
... ho esagerato?
Toni un po' eccessivi?
Viullenza gratuita?
Avete ragione, ma voi non pigliatemi troppo sul serio eh.
E' che con i tempi che corrono è meglio essere chiari, no?
E poi volevo che mostrare che mica mi son dimenticata...
Buon primo maggio, gente!
Alice carognatrice
[* Paolo Pietrangeli, "Mio caro padrone domani ti sparo", 1969]
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