Durante le prime 3 ore del viaggio Alice e il Grinta scoprono che:
1) Lo gnomo da giardino apprezza la macchina. Una volta intrappolato nel seggiolino perde i sensi e non fiata per tutto il tempo, tranne qualche lieve miagolio quando è il momento di tirare fuori il latte per un picnic improvvisato dentro una macchina che improvvisamente si rivela piccolissima e piena di spigoli.
2) Il Vermont è la Valle di Oz, con colline brillanti, fienili rossi e mucche la pascolo... mancano solo lo spaventapasseri e l'omino di latta.
3) Il navigatore satellitare della macchina ha uno spirito bucolico, e decide da solo che, invece di fare la veloce autostrada a 4 corsie verso lo stato di NY, è meglio andare per funghi nel mezzo del niente... Alice e il Grinta guidano (no, anzi, Alice guida, perchè il Grinta non ha la patente e non sa guidare manco un motorino, quindi fa quello-che-bestemmia-al-navigatore e il monitoratore-di-nani-da-giardino) per oltre un'ora su una stradina minuscola dove ci sono solo loro e tanto tanto verde. Sembra di stare dentro un quadro.
Quando ritornano alla civiltà, e ricompare la copertura telefonica, ricevono una telefonata dall'ospedale del Lower East Side: "Dove siete? Come sta il nano? Abbiamo visto le immagini e le analisi solo ora... volevamo dirvi che no, che va operato subito anche secondo noi!"
"Siamo in mezzo al cazzo di nulla, siamo. A 3 ore di New York e a 3 ore dall'Ospedalino del Vermont... E ora?"
"E ora venite giù, vi aspettiamo lunedì mattina e decidiamo il da farsi! Intanto fate attenzione a questi 5-10 campanellini d'allarme che potrebbero voler dire che il nano ha difficoltà respiratorie e sta per avere un collasso del polmone..."
Alice e il Grinta dopo la telefonata si fermano ad un autogrill, respirano, e decidono di restare calmi.
Decisione che dura tipo 5 minuti, perchè poi entrambi vedono lo gnomo da giardino muovere un po' troppo le spalle e la testa ad ogni respiro (campanellino d'allarme numero 27B).
Risalgono in macchina e richiamano il chirurgo che a quel punto dice "Venite direttamente in pronto soccorso" e ripartono.
Nelle successive 3 ore di viaggio Alice e il Grinta scoprono che:
1) La paura e il terrore acuiscono i sensi. Alice preme il pedale un po' più del dovuto, ma le sembra di avere occhi anche dietro la testa, vede e sente tutto e tutto la travolge.
2) Si può giudare stringendo il volante talmente forte che pure respirare fa male. Eppure si può continuare a guidare e, in qualche modo, pure a respirare.
3) La vista dall'autostrada dell'Empire State Building, che piccino svetta davanti nella notte, in alcuni casi molto particolari può quasi portare alle lacrime.
Quando Alice lascia il Grinta e lo gnomo da giardino all'ingresso dell'emergency room, e va a buttare la macchina nel primo (esosisssssimo) garage, ci impiega qualche secondo prima di riuscire a staccare finalmente le mani dal volante e scoppiare finalmente a piangere davanti allo sguardo confuso del garagista. Poi entra nell'Ospedalone del Lower East Side. Da lì in poi, complice anche la stanchezza, il terrore, i sensi di colpa e la sensazione di sconfitta, saranno solo lacrime per il resto della notte.
Alice guidatrice
E CI LASCI COSì?!!!
ReplyDeleteOddio... mi sento il volante stretto tra le mani pure io adesso!
ci ho un groviglio nello stomaco... vi mando dei pensieri positivi giganti e tifo x lo gnomo! daje!
ReplyDeleteOssantocielo!
ReplyDeleteoh che ansia !
ReplyDeleteoh che ansia !
ReplyDelete:(....alice completatrice di storie?
ReplyDeleteChe viaggio da incubo. Vi stringo anche se ora sono passate tre settimane.
ReplyDeleteSono sicura che è andato tutto bene.
piango a distanza (temporale e spaziale).
ReplyDeleteche storia intensa, mammamia....
c'e' gente a cui basta schioccare le dita, e c'e' gente che deve andare fin sulla luna.... ma i bimbi che vengono dalla luna hanno qualcosa di speciale ;-)
Che ansia
ReplyDelete---Alex
Che paura! Una notte di lacrime e non sapere come andrà. Tutto che ci si mette davvero contro, pure il navigatore. Un abbraccio da queste parti.
ReplyDeleteommadonna...!
ReplyDeleteQuesta storia, proprio perchè è vera, ci tiene tutti incollati allo schermo del pc (e stasera quando torna racconto subito al marito la prossima puntata!). Chissà che nottata... sono sicura che le ultime sono state lacrime di gioia. Forza Tristan :-)
ReplyDeletelucia
Ce la farete, altrimenti che senso avrebbe questo tortuoso percorso?
ReplyDeleteUn abbraccio grande quanto le montagne e il mare.....anzi di più.
MaryA
forza forza che ce la fate!
ReplyDeleteQuante emozioni! Noi che leggiamo siamo col fiato sospeso e le dita incrociate.. Non oso immaginare voi! Un abbraccio
ReplyDeleteIo il volante lo sento nello stomaco! Forza ragazzi siete fantastici e fantastico è il nanetto da giardino che da grande sarà un campione di apnea alla faccia di tutto!
ReplyDeleteChe emozione e che tensione anche solo per chi legge a posteriori...attendo come sempre con ansia il seguito, e ti abbraccio fortissimo, anche se a posteriori
ReplyDeleteio leggo zitto.
ReplyDeleteleggo.
e sto zitto.
Coraggio!!!
ReplyDeletesto malissimo, ti prego dicci come sta. Sto malissimissimo, povera creatura, poveri voi genitori, che angoscia tremenda. Prego che quei medici siano bravissimi. Bravissimi.
ReplyDeleteDiomio. Vi abbraccio, tutti e 3.
ReplyDeleteIO non vi conosco ma vi leggo da tantissimo...e ..niente...vi voglio bene ..coraggio!!!
ReplyDeletetutto quello che han detto gli altri.
ReplyDeletema i nani da giardino che vengono da lontano so' solidi, quindi aspettiamo le nuove avventure di tristanolo.
Anche io faccio parte della lista dei "se nascevi 20 anni prima non c'era posto per te". E sono qui!
ReplyDeleteSpero che adesso la strada possa essere un pò più in "discesa".
In bocca al lupo!