Alice e' qui da 2 settimane, e va ai giardini tipo 2 volte al giorno, che per la prima volta da che in cielo volavano gli pterodattili e' disoccupata e senza una mazza da fare. Poi, visto che la casa è ancora una riproduzione in piccolo dello sbarco in Normandia, con macerie, rovine e mine inesplose (leggi scatole e scatoloni ancora chiusi) lei potesse si metterebbe una canadese accanto allo scivolo giallo e starebbe li' con un fornelletto da campeggio pure per pranzo, ma questa e' un'altra storia.
Precisazione numero 1: Alice non sta a Parí, sta nella banlieue di Parí, in un paesiello ad altissima prevalenza araba, magrebina e sudafricana. (che i francesi di colonie ne avevano un botto e c'e' stato un periodo in cui se avessero giocato a Risiko avrebbero persino raggiunto l'obiettivo impossibile, quello dei 25 terrritori con minimo 2 carriarmati ciascuno!). Quindi quando si va ai giardini sembra un po' di entrare nei bagni femminili dell'ONU, che ci sono donne interamente velate tutte intabarrate nel nero, mamme africane in ciabatte con vestiti coloratissimi e i capelli messi su in sculture futuristiche, mamme dell'est con canottierine attillate ricoperte di paillettes, mamme francesi con la baguette e la rivista di moda sotto braccio... e poi c'e' Alice. Sudata, perplessa e con le capacita' comunicative di una bertuccia affetta da demenza precoce, ma questa é un'altra storia.
Precisazione numero 2: I giardini frequentati a Niu' Iorche da Alice erano giardinetti fighetti, con le nanny plurilingue che portavano i piccoli prodigi al parco, le mamme gnocche, magre e sempre sorridenti che si ritrovavano sorseggiando mega beveroni sulla panchina e i bambini vestiti come ad una sfilata di moda 0-6.
Queste le regole apprese per osmosi e poi annotate sul taccuino della giovane etnografica nel giardino fighetto ammerigano:
1) Il contatto fisico é roba TABU'. Il Male Oscuro. Vietatissimo in ogni modo e declinazione: vietato, ovviamente, toccare i bambini altrui, ovvero abbracciare, solleticare o accarezzare, che la pedofilo-fobia e' diffusissima... e men che mai permettersi di riprendere, sgridare o ammonire un bambino altrui!
2) un bambino al giardino di Niuù Iorche e' un po' come una di quelle cicogne migratrici alle quali hanno messo un radar al collo: non va perso di vista, va monitorato, controllato, assistito costantemente da uno sguardo vigile.
3) La proprieta' privata e' sacra. MAI prendere qualcosa senza permesso. Se lo fai sei un cafone, ladro e malvagio. Se il bambino non parla alla sarà la madre a chiedere per lui, ma è bene e buona cosa chiedere il permesso prima di prendere qualsiasi roba non sia stata pagata, confezionata o prodotta da te medesimo.
4) Vietato, ai bambini, spingersi, strattonarsi, giocare con bastoni o pietre, usare i giochi in modo non convenzionale, arrampicarsi su cose, persone, animali.
Nella Banlieue no.
L'ingresso nei giardini segna l'accesso ad AnarkiLandia, una terra mistica in cui la proprietà privata non sussiste e in cui tutto è di tutti, bambini inclusi.
1) Ad Anarkilandia ci si tocca. Ma un sacco. Ci si bacia e ci si mena tantissimo. Il contatto fisico é incoraggiato ed accolto in ogni sua forma. I bambini si abbracciano, si rotolano uno addosso all'altro, si imbottigliano sghignazzando sullo scivolo pigliandosi a calci sulla schiena, si strattonano, spintonano, inseguono e urlano dietro.
2) Gli adulti non guardano necessariamente il loro bambino... ma guardano i bambini che sono lí vicino: se due bambini litigano troppo violentemente o uno si fa male la madre piu' vicina alla scena interviene e li riprende... e poi comunica, quando compaiono, alle madri dei diretti interessati cosa e' successo e come.
Se un bambino tende ad allontanarsi dai giardini viene richiamato dalle madri che stanno al limitare del giardino, che segnalano alla madre dell'interessato che il pargolo tentava la fuga verso altri lidi.
Ad Alice e' capitato di ritrovarsi con una nana sconosciuta di 10 mesi arrampicata e appoggiata alla sua schiena mentre lo Gnomo prendeva il largo (certo, avrebbe potuto disarcionare la nana e correre ampresso al suo, ma faceva brutto)... lo Gnomo veniva poi recuperato, senza battere ciglio, due madri piu' in la' e ridirezionato verso la Nave Madre.
Alice ha visto, negli ultimi 10 giorni, il perdersi e il ritrovarsi 4 bambini. Ha visto bambini piccini vagare e venire acchiappati e presi in braccio da madri o padri altrui per poi essere portati in giro alla ricerca del genitore originario, senza tanti convenevoli. Cosa mai vista in Ammeriga.
3) Tutto é di tutti fino a prova contraria. Se c'e' una bicicletta, un triciclo, un pallone inutilizzato, allora appartiene al primo che lo trova. Viene riconsegnato solo se il proprietario originario lo reclama, sennò non e' necessario chiedere permesso, lo si acchiappa e via.
Quando Alice ha sparpagliato davanti allo Gnomo i suoi preziosi giochini (Alice tra l'altro ha solo giocattoli di alta qualità, tipo bottoni, bottiglie vuote, tappi, contenitori di caramelline vuoti, cucchiaini di plastica da gelato e matitine ikea da ciucciare, scontrini appallottolati e altri gadget strepitosi e all'avanguardia con cui intrattenere lo Gnomo che, ancora ignaro della truffa, accoglie sempre l'immondizia materna con entusiasmo e compiacimento) ha ottenuto l'effetto del pifferaio magico... E come le mosche sul miele le sono planati davanti tipo 5 bambini di eta' tra i 2 e gli 8 anni, hanno selezionato quel che trovavano interessante e si son messi li' a giocare tutti assieme sotto lo sguardo ipnotizzato dello Gnomo.
4) Il concetto di safety, che era sacro nei parchi fighetti di Niù Iorche, qui non é proprio considerato:
i bambini saltano sulle inferriate, si arrampicano sui tetti delle strutture di gioco, giocano con i bastoni alla guerra, fanno gli acrobati sui cornicioni esterni delle casette, scendono di testa dagli scivoli (o con i pattini!), corrono, si sdraiano sotto le altalene e i girelli in movimento, si aggrappano, penzolano e dondolano su robe che manco Spidermen riuscirebbe a farcela senza procurarsi un trauma cranico e una prognosi riservata.
In tutto questo i genitori, seduti sulle panchine, chiacchierano e tavolta lanciano un grido di ammonimento, con un aplomb ed una serenitá sconosciuta ai genitori ammerigani.
Sulle strutture di gioco dei giardini, in genere, l'unica madre presente é Alice, che ha ancora, come bonus giustificativo, il fatto che lo Gnomo non cammina da solo e le stia avvinghiato al mignolino come una cozza allo scoglio (al momento Alice e lo Gnomo sono una figura mitologica, indivisibile, una sorta di Barbapapà deforme).
Lo Gnomo inoltre gode ancora, agli occhi della popolazione di Anarkilandia, dell'immunitá del Bebè. Visto che non cammina da solo e non parla viene accudito dalla popolazione di scalmanati come una sorta di cricetino: lo carezzano, lo spostano da un punto all'altro, gli fan pat-pat sulla testa, e gli spiegano come si scende di schiena e a testa in giu' dallo scivolo (da cui si e' gia' schiantato di faccia). Quando si avvicina troppo all'azione si spostano, o lo spostano, guardandosi tra loro e ripetendo la frase in codice
"Il ya un bebè", che è poi il nome segreto del patto di non belligeranza Svizzero, che fa sì che lo Gnomo per ora passi spesso incolume nel bel mezzo della mischia.
Alice giardinizzatrice