E giunsero Oltralpe.
A trovarono ad accoglierli un plotone di pandistelle e un esercito di caffe' fumanti.
E fecero con la Mater l'albero di Natale:
Lo Gnomo lo studiò immobile e con molta attenzione per i primi 20 minuti.
Poi comprese.
Era chiaramente il momento della raccolta delle mele.
Da allora, con la costanza e la dedizione che da sempre lo contraddistinguono, lo Gnomo passa il tempo a staccare una ad una le palline sode e mature per consegnarle ad Alice o al Grinta con aria soddisfatta e anche un po' scocciata come a dire:
"Ma che, non l'avevate visto, che avete lasciato sta roba li' tutto sto tempo? Vorremo mica che sto bendiddio marcisca sui rami no?!?".
Lui toglie,
Alice mette.
Lui stacca,
Alice attacca.
Ma e' una guerra impari, un po' come fare un Mandala di sabbia a Trieste in un giorno di Bora.
E quindi quest'anno vi presentiamo æbete, l'albero con crisi identitarie, meta' Abete di natale, con palline, luci e decorazioni... e meta' rigoglioso albero da frutti in polipropene.
Potete dedurre l'altezza dello Gnomo sulla base della Linea Maginot che immancabile compare sull'albero ogni giorno.
Qui sotto, la diapositiva di una pallina matura appena colta.
Alice coltivatrice (di palline di Natale)
P.s. Non c'entra nulla con le palline, l'albero o il natale, ma Torino, che quando loro arrivavano da Niu' Iorche sembrava la Palude della Tristezza di Fantàsia con la nebbia, la pioggia e le beghine gobbe e tristi, ora che arrivano dal Pari' dove quando non piove pioviggina e pure ai pensieri viene l'artrite da umidita' mo' pare Capo Verde.
Prospettive, dicono.
Sunday, December 21, 2014
Tuesday, December 16, 2014
Doctor Time
Da che sono qui Alice il Grinta e lo Gnomo sono andati 5 volte da un dottore, hanno posato i loro deretani in 3 diverse sale d'aspetto ed hanno, a questo punto, raccolto dati a sufficienza da poter ampliare il loro studio antropologico:
In Italia, quando vai dal dottore, non hai mai un appuntamento, sai quando entri e MAI quando (né se) uscirai. Quindi la prendi con filosofia, ti porti provviste, scorte idriche e qualcosa da leggere e fai come i maestri zen. Pratichi l'attesa sgombrando la mente. Le volte che arrivi e passi dopo 15 minuti ti si apre un mondo e come per magia hai ottenuto un'intera mezza giornata in regalo!
In Ammeriga, quando vai dal dottore, prendi appuntamento prima (via telefono ma se vuoi pure via internet) arrivi, aspetti forse 10 minuti massimo e poi entri, con tanto di scuse del dottore che ti spiega che e' stata una giornata incasinata. E all'uscita ti danno un leccalecca.
In Francia, quando vai dal dottore, prendi appuntamento prima (via telefono), arrivi, aspetti tra un'ora e un'ora e venti e poi, forse, entri. Ma capita anche che la tizia dopo di te venga fatta passare perche' "tanto lei e' una roba veloce".
Alice dottorizzatrice
Qui una foto di Alice nella sala d'aspetto del dottore Franscesè
In Italia, quando vai dal dottore, non hai mai un appuntamento, sai quando entri e MAI quando (né se) uscirai. Quindi la prendi con filosofia, ti porti provviste, scorte idriche e qualcosa da leggere e fai come i maestri zen. Pratichi l'attesa sgombrando la mente. Le volte che arrivi e passi dopo 15 minuti ti si apre un mondo e come per magia hai ottenuto un'intera mezza giornata in regalo!
In Ammeriga, quando vai dal dottore, prendi appuntamento prima (via telefono ma se vuoi pure via internet) arrivi, aspetti forse 10 minuti massimo e poi entri, con tanto di scuse del dottore che ti spiega che e' stata una giornata incasinata. E all'uscita ti danno un leccalecca.
In Francia, quando vai dal dottore, prendi appuntamento prima (via telefono), arrivi, aspetti tra un'ora e un'ora e venti e poi, forse, entri. Ma capita anche che la tizia dopo di te venga fatta passare perche' "tanto lei e' una roba veloce".
Alice dottorizzatrice
Qui una foto di Alice nella sala d'aspetto del dottore Franscesè
Thursday, December 11, 2014
Evoluzionismo
Da un mesetto a questa parte lo Gnomo si e' evoluto e da Gnomus Gattolus si e' trasformato in Gnomus Erectus. Insomma, cammina.
Tutti a tirare un sospiro di sollievo, che lo Gnomo e' uno che le cose le fa pian pianino lemme lemme, e mentre tutti gli altri folletti correvano, ballavano e saltavano su un piede solo da un anno in poi lui fino ai 15 mesi stava a fare il gatto a quattro zampe, infilandosi sotto i tavoli e tirando capate contro le sedie.
Da che lo Gnomo cammina il numero di spigoli e di angoli mortali all'interno della toperí e' decuplicato. Lo Gnomo tra l'altro tende ad essere quel che Alice alla scuoletta chiamava head-dropper. Uno di quelli che cade dritto di testa (e che testa! Grande! Grossa! Con un bel nasone!) anziche' di culo.
Quindi da che cammina lo Gnomo, oltre ad essere Erectus, e' pure Cornutus, perche' ha una tale corolla di bozzi in fronte che sembra il Triceratopo della Valle Incantata, ed Alice teme gli crescerà con la fronte sporgente e callosa da Omino di Cromagnon.
Da che cammina, lo Gnomo si e' rivelato un maestro dell'interiori design e del Feng Shui.
Al di la' delle follie che Alice trova sparse e nascoste per casa, che richiedono davvero un notevole sforzo e della motricita' fine non da poco, una delle robe che proprio non comprende e' l'offerta votiva che lo Gnomo fa ogni giorno, sempre diversa, sempre non visto riuscendo a intrufolarsi solo nella stanza patronale dove lo Gnomo deposita, SOTTO le coperte del talamo nuziale, strani pegni d'amore.
Alice fin ora ha trovato:
due manadarini e una patata,
posate in ordine sparso tra cui un coltello intimidatorio (si', Alice e' scriteriata e lascia che lo gnomo giochi con i coltelli da burro e le pentole),
7 pezzi di lego disposti a creare la costellazione del Carro Maggiore,
un grosso zucchino come mennhir, orientato verso Est.
Ogni sera entrare nel letto sembra una puntata di Voyager.
Alice archeologizzatrice.
Tutti a tirare un sospiro di sollievo, che lo Gnomo e' uno che le cose le fa pian pianino lemme lemme, e mentre tutti gli altri folletti correvano, ballavano e saltavano su un piede solo da un anno in poi lui fino ai 15 mesi stava a fare il gatto a quattro zampe, infilandosi sotto i tavoli e tirando capate contro le sedie.
Da che lo Gnomo cammina il numero di spigoli e di angoli mortali all'interno della toperí e' decuplicato. Lo Gnomo tra l'altro tende ad essere quel che Alice alla scuoletta chiamava head-dropper. Uno di quelli che cade dritto di testa (e che testa! Grande! Grossa! Con un bel nasone!) anziche' di culo.
Quindi da che cammina lo Gnomo, oltre ad essere Erectus, e' pure Cornutus, perche' ha una tale corolla di bozzi in fronte che sembra il Triceratopo della Valle Incantata, ed Alice teme gli crescerà con la fronte sporgente e callosa da Omino di Cromagnon.
Da che cammina, lo Gnomo si e' rivelato un maestro dell'interiori design e del Feng Shui.
Al di la' delle follie che Alice trova sparse e nascoste per casa, che richiedono davvero un notevole sforzo e della motricita' fine non da poco, una delle robe che proprio non comprende e' l'offerta votiva che lo Gnomo fa ogni giorno, sempre diversa, sempre non visto riuscendo a intrufolarsi solo nella stanza patronale dove lo Gnomo deposita, SOTTO le coperte del talamo nuziale, strani pegni d'amore.
Alice fin ora ha trovato:
due manadarini e una patata,
posate in ordine sparso tra cui un coltello intimidatorio (si', Alice e' scriteriata e lascia che lo gnomo giochi con i coltelli da burro e le pentole),
7 pezzi di lego disposti a creare la costellazione del Carro Maggiore,
un grosso zucchino come mennhir, orientato verso Est.
Ogni sera entrare nel letto sembra una puntata di Voyager.
Alice archeologizzatrice.
Monday, December 8, 2014
I muri parlano
Il paesello della banliù di Alice e' famoso per i graffiti.
Quando Alice e' arrivata, il primo giorno, e lungo la strada da casa alla stazione tirava la valigia e spingeva il passeggino dello Gnomo, tra tutti i millemila disegni (bellissimi) che ci sono per la citta', ha trovato questo:
Ed e' stato bello.
Ed ha pensato che, forse, davvero, chissa', questo paesello le sarebbe stato lieve.
Poi a trovato questo:
Ed ha pensato che il paesello non solo le sarebbe stato lieve, ma era decisamente un posto divertente!
Ha passato i primi giorni a spingere la carrozzina perdendosi per vicoli, alla ricerca di graffiti, e per questo indice oggi il primo post di una nuova rubrica (tranquilli, naufraghera' come sempre nel giro di poco!) intitolata : I muri parlano.
Alice graffitartrice
Quando Alice e' arrivata, il primo giorno, e lungo la strada da casa alla stazione tirava la valigia e spingeva il passeggino dello Gnomo, tra tutti i millemila disegni (bellissimi) che ci sono per la citta', ha trovato questo:
Ed ha pensato che, forse, davvero, chissa', questo paesello le sarebbe stato lieve.
Poi a trovato questo:
Ed ha pensato che il paesello non solo le sarebbe stato lieve, ma era decisamente un posto divertente!
Ha passato i primi giorni a spingere la carrozzina perdendosi per vicoli, alla ricerca di graffiti, e per questo indice oggi il primo post di una nuova rubrica (tranquilli, naufraghera' come sempre nel giro di poco!) intitolata : I muri parlano.
Alice graffitartrice
Friday, December 5, 2014
Di Menti e di Corpi.
Sera, interno toperie. Alice ha appena finito di raccontare i momenti topici del dí.
"... e la tua giornata, Grinta, come e' andata?"
"Bene. Benissimo. E' stata la vittoria della mente sul corpo!"
"Che hai fatto? Hai trattenuto una scorreggia mentre presentavi?" (perche' quando uno ha classe ha classe)
"No, donna scurrile. La mia mente geniale ha avuto la meglio su un corpo di equazioni... mhua ahahaha!". (Perchè quando uno è nerd è nerd).
Alice volgarizzatrice
"... e la tua giornata, Grinta, come e' andata?"
"Bene. Benissimo. E' stata la vittoria della mente sul corpo!"
"Che hai fatto? Hai trattenuto una scorreggia mentre presentavi?" (perche' quando uno ha classe ha classe)
"No, donna scurrile. La mia mente geniale ha avuto la meglio su un corpo di equazioni... mhua ahahaha!". (Perchè quando uno è nerd è nerd).
Alice volgarizzatrice
Friday, November 28, 2014
Ringraziamenti a sorpresa
La Tia ti invita per cena al giovedí, e tu chiedi pure "ma è per celebrare qualcosa?". E lei ti guarda con aria perplessa e alzando le spalle risponde "no, è perchè cosí ceniamo assieme!".
E tu vai alla cena con una bottiglia di vino terribile e con lo Gnomo vestito con la maglietta da tacchino, che pensi "evabbè noi non si celebra Thanksgiving ma almeno una foto commemorativa la facciamo, dai".
Ed arrivi e la tavola è apparecchiata da grandi occasioni, con persino i segnaposti, a forma di manina per ciascuno degli invitati.
E a cena ci siete voi e gli unici amici anglofoni della Tia (che sa che il tuo francese già penoso di per sè dopo le 7 di sera diventa piemontese stretto).
E a cena ci siete voi e gli unici amici anglofoni della Tia (che sa che il tuo francese già penoso di per sè dopo le 7 di sera diventa piemontese stretto).
E la Tia si alza in piedi e dice: "oggi festeggiamo assieme al piccolo americano della famiglia, perchè oggi in America si festeggia e si ringrazia. E io sono grata e ringrazio lui e voi".
E per magia sul tavolo compaiono mais, patate dolci e persino lui, l'innominabile soporifero tacchino!
E tu mangi, e ridi, e scherzi, ma a dire grazie, quello no, non ci riesci, perchè hai un nodo in gola e sai che se solo provi ad aprire bocca ti si aprono le dighe ed esondi.
E aspetti di arrivare a casa per piangere, tanto e bene.
E aspetti di arrivare a casa per piangere, tanto e bene.
Per stringerlo un po' più forte, quel tacchino paffuto che ora dorme.
Per pensare alla fortuna pazzesca che è incontrare una Tia, nella vita. Tutti dovrebbero avercela, nei momenti un po' incasinati, da tirare fuori all'occorrenza... Dovrebbe essere inclusa nel pacchetto esistenziale.
Per pensare che è bello e sorprendente come questo tacchino paffuto sappia farsi voler bene dai quattro angoli del globo.
Per pensare che avere delle persone a cui dire grazie è la cosa per cui Alice è più grata.
E per piangere ancora un pochino, che le piace commuoversi e sturarsi incanali lacrimali.
Alice non sa bene dove cominciare e dove finire, quindi la fa corta, anzi, cortissima, e lascia qui un universale, ermetico e immenso:
GRAZIE.
Alice ringraziatrice
Wednesday, November 26, 2014
Dottor House. Anzi. Médicin Maison
Alice va dal dottore. Nella Banlieu.
Ci va perche' tossisce la notte e il Grinta si agita, e poi perche' ha la capacita' polmonare di un ottuagenario, tipo che ci sono dei giorni che se spinge la carrozzina e canta per poco non sviene come una damina del '700.
Il dottore ha la faccia di Dario Fo. E i capelli di Einstein.
Entrano lei, il Grinta in versione traduttore, lo Gnomo in versione distruttore.
Si siedono, Alice spiega perche' e' li', sottolineando che comunque lei sta bene, eh, pero', insomma, magari un controllino...
Lui la interrompe "Da dove vieni?"
"Dall'Italia"
Seguono 20, letteralmente, 20 minuti in cui il dottore racconta le sue vacanze nel sud Italia, le stradine tortuose della Sila calabra, i cannoli siciliani, la guida sconsiderata degli italiani e le vedute sullo Stromboli.Roba che nemmeno ai peggiori nemici. Mancava tirasse fuori delle diapositive e un paio di filmini e che saltasse fuori la moglie dall'armadio dei medicinali per fare da sotto commentario.
Nel frattempo il Grinta divertito dalla situazione surreale da' spago, il dottore si esalta e parte un'analisi socio-politica della situazione italiana, saltano fuori il Ponte sullo Stretto, Andreotti, la mafia, Berlusconi e la democrazia cristiana e Alice invecchia di altri 10 minuti, durante i quali lo Gnomo scassina gli archivi del dottore e si mangia le chiavette dei lucchetti.
Tra una chiacchierata e l'altra il docteur chiede ad Alice di togliere la maglietta per auscultarla, poi pero' si distrae a parlare dell'Umbria, che e' un po come la Toscana ma piu' selvaggia, e a spiegare come mai in Francia non ci sono poi cosi' tanti paesini medioevali come in Italia. Nel frattempo Alice si congela, lo Gnomo sbava dentro l'archivio e il Grinta sghignazza.
Poi fa un paio di domande, tra cui, vedendo lo Gnomo che nel frattempo canta come un gallo cedrone in amore: "Una sola gravidanza immagino?"
"No, veramente nemmeno quella, lui e' adottato"
"Ah! Dall'est, immagino"
"No, dotto', lei immagina malissimo, e' vero che e' biondo, ma no, dall'ammeriga, ed e' irlandese"
"E che eta' aveva?"
"Ma ma ma... ma che cazzo c'entra con la mia tosse notturna?! Da subito, eravamo in ospedale quando e' nato"
"Come e' possibile?!"
Alice fa il suo solito corso accellerato, dal titolo "Open Adoption for Dummies in 20 secondi netti"
"Ma e perche' non avete provato altre robe? Tipo che so, un aiutino della medicina, una di quelle cose in vitro..."
"Ma che domande sono, scusi?!? Perche' non avevo voglia di giocare alla roulette russa con gli ormoni e perche' uno Gnomo cosi' io non sarei mai riuscita a farmelo da sola"
Breve momento di silenzio.
Guarda il computer, sospira e poi dice "Bon, stai bene, pero' ti do' un soppressore per la tosse... te lo do' in supposte?"
"Ma anche no, grazie"
"Ah ah ah!! No, eh? Eh, vabbe' allora in pastiglie, bon grazie mille e arrivederci"
40 minuti dal dottore =
30 minuti di deliri sull'Italia
8 minuti di cazzi di Alice non pertinenti alla diagnosi
2 minuti per auscultarla, proporle delle baguette rettali e mandarla fuori dallo studio.
Alice e' tornata a casa esausta, con la prescrizione per un farmaco oppiaceo, senza aver capito una mazza di quel che ha... In compenso ha capito che ha un dottore parecchio chiacchierone.
Alice dottorizzatrice
P.s. Prossimamente su questi schermi: Lo Gnomo e il Pediatra Franse'
Ci va perche' tossisce la notte e il Grinta si agita, e poi perche' ha la capacita' polmonare di un ottuagenario, tipo che ci sono dei giorni che se spinge la carrozzina e canta per poco non sviene come una damina del '700.
Il dottore ha la faccia di Dario Fo. E i capelli di Einstein.
Entrano lei, il Grinta in versione traduttore, lo Gnomo in versione distruttore.
Si siedono, Alice spiega perche' e' li', sottolineando che comunque lei sta bene, eh, pero', insomma, magari un controllino...
Lui la interrompe "Da dove vieni?"
"Dall'Italia"
Seguono 20, letteralmente, 20 minuti in cui il dottore racconta le sue vacanze nel sud Italia, le stradine tortuose della Sila calabra, i cannoli siciliani, la guida sconsiderata degli italiani e le vedute sullo Stromboli.Roba che nemmeno ai peggiori nemici. Mancava tirasse fuori delle diapositive e un paio di filmini e che saltasse fuori la moglie dall'armadio dei medicinali per fare da sotto commentario.
Nel frattempo il Grinta divertito dalla situazione surreale da' spago, il dottore si esalta e parte un'analisi socio-politica della situazione italiana, saltano fuori il Ponte sullo Stretto, Andreotti, la mafia, Berlusconi e la democrazia cristiana e Alice invecchia di altri 10 minuti, durante i quali lo Gnomo scassina gli archivi del dottore e si mangia le chiavette dei lucchetti.
Tra una chiacchierata e l'altra il docteur chiede ad Alice di togliere la maglietta per auscultarla, poi pero' si distrae a parlare dell'Umbria, che e' un po come la Toscana ma piu' selvaggia, e a spiegare come mai in Francia non ci sono poi cosi' tanti paesini medioevali come in Italia. Nel frattempo Alice si congela, lo Gnomo sbava dentro l'archivio e il Grinta sghignazza.
Poi fa un paio di domande, tra cui, vedendo lo Gnomo che nel frattempo canta come un gallo cedrone in amore: "Una sola gravidanza immagino?"
"No, veramente nemmeno quella, lui e' adottato"
"Ah! Dall'est, immagino"
"No, dotto', lei immagina malissimo, e' vero che e' biondo, ma no, dall'ammeriga, ed e' irlandese"
"E che eta' aveva?"
"
"Come e' possibile?!"
Alice fa il suo solito corso accellerato, dal titolo "Open Adoption for Dummies in 20 secondi netti"
"Ma e perche' non avete provato altre robe? Tipo che so, un aiutino della medicina, una di quelle cose in vitro..."
"
Breve momento di silenzio.
Guarda il computer, sospira e poi dice "Bon, stai bene, pero' ti do' un soppressore per la tosse... te lo do' in supposte?"
"Ma anche no, grazie"
"Ah ah ah!! No, eh? Eh, vabbe' allora in pastiglie, bon grazie mille e arrivederci"
40 minuti dal dottore =
30 minuti di deliri sull'Italia
8 minuti di cazzi di Alice non pertinenti alla diagnosi
2 minuti per auscultarla, proporle delle baguette rettali e mandarla fuori dallo studio.
Alice e' tornata a casa esausta, con la prescrizione per un farmaco oppiaceo, senza aver capito una mazza di quel che ha... In compenso ha capito che ha un dottore parecchio chiacchierone.
Alice dottorizzatrice
P.s. Prossimamente su questi schermi: Lo Gnomo e il Pediatra Franse'
Thursday, November 20, 2014
7 anni qua
Per caso, Alice si e' resa conto che questo blog ieri ha fatto gli anni.
Ne ha fatti 7, di anni, che sono tantissimi, soprattutto per una come Alice che comincia mille cose e ne abbandona mille e una.
7 anni di blog sono un sacco di tempo, equivalente ad un sacco di deliri, riflessioni stupide e boiate sconclusionate, tutte qui a imperitura memoria.
Dicono che chi semina raccoglie. Sara'. Ma la cosa strana e' che qui, in questi 7 anni, Alice ha seminato ben poco, semmai ha lasciato bricioline di cose, stralci, memorie casuali, pezzetti parziali di rivoluzioni grandi grandissime, ma soprattutto robe piccole, piccine piccio'. Eppure ha raccolto, e a piene mani, robe incredibili. Alice ha la netta sensazione di aver seminato gramigna e cipolle ed aver raccolto tulipani e zafferano, e per questo ringrazia nell'ordine:
1) Azzurro Pillin, perche' ciascuno ha una propria musa, e lei e' la sua.
2) Tutti quelli che da qui sono passati, che da qui passano ancora, o che son passati una volta e non passeranno piu', per aver sempre trattato bene questo posticino e non aver mai alzato la voce o sporcato in giro (7 anni e nessun troll e' un record invidiabile, ragazzi!). Ringrazia quelli che trovano il tempo di lasciare un commento e quelli che non commentano mai, quelli che hanno un blog, quelli che avevano un blog, quelli che non hanno un blog, quelli che magari poi aprono un blog.
3) Il Grinta, lo Gnomo e le bizzose bizzarrie della vita, perche' senza non ci sarebbe nulla da scrivere e sarebbe solo tanta noia e grigio.
GRAZIE.
Alice celebratrice.
p.s. ah! E un grazie speciale a Rabb-it, per essersi accorta della celebrazione! Che lei, madre snaturata di blogghini, mai se ne sarebbe accorta!
Ne ha fatti 7, di anni, che sono tantissimi, soprattutto per una come Alice che comincia mille cose e ne abbandona mille e una.
7 anni di blog sono un sacco di tempo, equivalente ad un sacco di deliri, riflessioni stupide e boiate sconclusionate, tutte qui a imperitura memoria.
Dicono che chi semina raccoglie. Sara'. Ma la cosa strana e' che qui, in questi 7 anni, Alice ha seminato ben poco, semmai ha lasciato bricioline di cose, stralci, memorie casuali, pezzetti parziali di rivoluzioni grandi grandissime, ma soprattutto robe piccole, piccine piccio'. Eppure ha raccolto, e a piene mani, robe incredibili. Alice ha la netta sensazione di aver seminato gramigna e cipolle ed aver raccolto tulipani e zafferano, e per questo ringrazia nell'ordine:
1) Azzurro Pillin, perche' ciascuno ha una propria musa, e lei e' la sua.
2) Tutti quelli che da qui sono passati, che da qui passano ancora, o che son passati una volta e non passeranno piu', per aver sempre trattato bene questo posticino e non aver mai alzato la voce o sporcato in giro (7 anni e nessun troll e' un record invidiabile, ragazzi!). Ringrazia quelli che trovano il tempo di lasciare un commento e quelli che non commentano mai, quelli che hanno un blog, quelli che avevano un blog, quelli che non hanno un blog, quelli che magari poi aprono un blog.
3) Il Grinta, lo Gnomo e le bizzose bizzarrie della vita, perche' senza non ci sarebbe nulla da scrivere e sarebbe solo tanta noia e grigio.
GRAZIE.
Alice celebratrice.
p.s. ah! E un grazie speciale a Rabb-it, per essersi accorta della celebrazione! Che lei, madre snaturata di blogghini, mai se ne sarebbe accorta!
Wednesday, November 19, 2014
Alice contro il Cucchiaio d'Argento
Ecco qui una rubrica che nasce, sboccia e muore il tutto in un unico post!
Dunque, come sapete Alice non cucina.
Purtroppo pero' da che sono arrivati nella banliu' le tocca, perche' il Grinta anziche' perparare il pollo con le patate va a ricercare e a scoprire equazioni che salveranno il mondo. E lei anziche' andare a lavorare resta con lo Gnomo a vagare per Parigi e l'interland di Parigi... Oltre che spaccarsi i marroni in cucina.
Cioe', il massimo che fa e' tirare 3 verdure in padella per lo Gnomo, o far bollire 4 chili di pasta e poi lanciarci dentro un barattolo di pesto con ancora l'etichetta... perche' comunque, se puo' evitarlo, lei non cucina.
E quando cucina e' complicato.
Perchè ci sono poi tantissimi elettrodomestici da cucina che per lei sono il male puro, e da cui si tiene da sempre alla larga:
-La pentola a pressione. Da piccola il Pater la terrorizzo' con racconti di pentole a pressione che esplodevano e partivano sfondando il soffitto verso la ionosfera, lei interiorizzo' che guai ad avvicinarsi ad quella roba, manco quando è smontata dentromlomscaffale, che è una bomba a pressione irascibile e imprevedibile come una nutria affamata.
-Il Forno. Una sorta di inferno a domicilio. Caldo, caldissimo, tutto buio... perche' mai incarcerare il cibo li' dentro?! Nah. Meglio aprire il freezer e farsi un gelato.
-Il Forno a Microonde. E' un po' come l'aeroplano, che tutti lo usano e nessuno sa come faccia davvero a funzionare... Alice non si fida. E poi ha sempre il terrore di ficcarci dentro qualcosa di sbagliato che possa invece squagliarsi, o esplodere, o prender fuoco. Comunque non c'e' pericolo, che alla toperi' mica ce l'hanno il microonde.
-Lo sbattiuova elettrico. Quelle due cose rotanti che fanno un sacco di rumore. Alice ha l'irrazionale terrore di restarci incastrata dentro, di lasciarci un dito, un'orecchia, l'intero reparto capelli.
Ma tant'e'. Lei ci teneva, a partecipare al concorso indetto qui, e quindi ci si e' messa di impegno ed ha cercato la ricetta piu' facile del mondo, dal librone che si vede nelle foto (dono del Pater... al Grinta, che vi credete? Che pure il Pater lo sa che Alice non cucina!) che ha fatto avanti e indietro dall'itali' a niu iorche e poi da niu iorche a pari'. Ha comprato (quasi) tutti gli ingredienti. Ha misurato tutto con precisione millimetrica. Ha portato gli ingredienti in soggiorno, che la cucina della toperi' e' bidimensionale e non c'e' spazio per cucinare e, dopo aver tirato una padellata allo Gnomo e averlo messo a dormire, e' partita all'attacco.
Allora, nel caso anche voi vi voleste cimentare servono:
4 mele bone
della farina (150 grammi)
dello zucchero (200 grammi)
del latte (2dl)
2 uova (ma lei ne aveva uno solo, ha barato e ci ha buttato dentro un omogeneizzato alla mela scaduto come rimpiazzo)
40 tonnellate di burro fuso (no ma quasi, 100 grammi)
la cannella
un limone
mezza bustina di lievito
un po' di sale
Ah, gia', non non ve l'ha detto... e' una torta di mele, una roba che pure Paperoga riuscirebbe a fare.
Chiamiamola la Tortazzola di Mele.
(Ma se ci si aggiunge pure della pancetta diviene invece l'AntiCristo del veganesimo).
Tagliate le mele in quarti e poi a fettine sottili (maaaaamma mia quanto ci vuole a tagliare ste meleeee?!?) poi mettetele in una ciotola, spruzzatele di limone e di cannella.
Mischiate in un'altra ciotola tutto il resto allegramente e a caso: spaccate le uova (vabbe', lei uno solo piu' il vasetto di omogeneizzato), lanciateci dentro il burro fuso, lo zucchero, il lievito, il latte, la farina insomma tutto tutto tutto! La farina la ricetta diceva di setacciarla, lei l'ha messa dentro a manate e voi non fatelo, che poi vi viene la torta con i bubboni, i punti neri e i brufoli.
Ora fate incontrare questo impasto melmoso con le vostre mele con le lentiggini alla cannella, e mischiate il tutto.
Fate passeggiare del burro dentro la teglia, lasciateci nevicare un po' di farina e a quel punto versate il pappone nello stampo.
Spalancate le fauci del forno (dovevate averlo gia' messo a 180 gradi, ma ve ne siete dimenticate) e abbandonate li' la vostra creazione per i prossimi 45 minuti.
Dopo 45 minuti controllate la cottura. Decidete che e' pronta.
Sbagliatevi e invece di spegnere il forno mettete il timer. Accorgetevene 20 minuti dopo, dall'odore di morte che proviene dalla cucina.
Mangiatene tutti, a colazione, che se si deve soffrire di cagotto e' meglio farlo in compagnia.
Alice avvelenatrice.
Dunque, come sapete Alice non cucina.
Purtroppo pero' da che sono arrivati nella banliu' le tocca, perche' il Grinta anziche' perparare il pollo con le patate va a ricercare e a scoprire equazioni che salveranno il mondo. E lei anziche' andare a lavorare resta con lo Gnomo a vagare per Parigi e l'interland di Parigi... Oltre che spaccarsi i marroni in cucina.
Cioe', il massimo che fa e' tirare 3 verdure in padella per lo Gnomo, o far bollire 4 chili di pasta e poi lanciarci dentro un barattolo di pesto con ancora l'etichetta... perche' comunque, se puo' evitarlo, lei non cucina.
E quando cucina e' complicato.
Perchè ci sono poi tantissimi elettrodomestici da cucina che per lei sono il male puro, e da cui si tiene da sempre alla larga:
-La pentola a pressione. Da piccola il Pater la terrorizzo' con racconti di pentole a pressione che esplodevano e partivano sfondando il soffitto verso la ionosfera, lei interiorizzo' che guai ad avvicinarsi ad quella roba, manco quando è smontata dentromlomscaffale, che è una bomba a pressione irascibile e imprevedibile come una nutria affamata.
-Il Forno. Una sorta di inferno a domicilio. Caldo, caldissimo, tutto buio... perche' mai incarcerare il cibo li' dentro?! Nah. Meglio aprire il freezer e farsi un gelato.
-Il Forno a Microonde. E' un po' come l'aeroplano, che tutti lo usano e nessuno sa come faccia davvero a funzionare... Alice non si fida. E poi ha sempre il terrore di ficcarci dentro qualcosa di sbagliato che possa invece squagliarsi, o esplodere, o prender fuoco. Comunque non c'e' pericolo, che alla toperi' mica ce l'hanno il microonde.
-Lo sbattiuova elettrico. Quelle due cose rotanti che fanno un sacco di rumore. Alice ha l'irrazionale terrore di restarci incastrata dentro, di lasciarci un dito, un'orecchia, l'intero reparto capelli.
Ma tant'e'. Lei ci teneva, a partecipare al concorso indetto qui, e quindi ci si e' messa di impegno ed ha cercato la ricetta piu' facile del mondo, dal librone che si vede nelle foto (dono del Pater... al Grinta, che vi credete? Che pure il Pater lo sa che Alice non cucina!) che ha fatto avanti e indietro dall'itali' a niu iorche e poi da niu iorche a pari'. Ha comprato (quasi) tutti gli ingredienti. Ha misurato tutto con precisione millimetrica. Ha portato gli ingredienti in soggiorno, che la cucina della toperi' e' bidimensionale e non c'e' spazio per cucinare e, dopo aver tirato una padellata allo Gnomo e averlo messo a dormire, e' partita all'attacco.
Allora, nel caso anche voi vi voleste cimentare servono:
4 mele bone
della farina (150 grammi)
dello zucchero (200 grammi)
del latte (2dl)
2 uova (ma lei ne aveva uno solo, ha barato e ci ha buttato dentro un omogeneizzato alla mela scaduto come rimpiazzo)
40 tonnellate di burro fuso (no ma quasi, 100 grammi)
la cannella
un limone
mezza bustina di lievito
un po' di sale
Ah, gia', non non ve l'ha detto... e' una torta di mele, una roba che pure Paperoga riuscirebbe a fare.
Chiamiamola la Tortazzola di Mele.
(Ma se ci si aggiunge pure della pancetta diviene invece l'AntiCristo del veganesimo).
Tagliate le mele in quarti e poi a fettine sottili (maaaaamma mia quanto ci vuole a tagliare ste meleeee?!?) poi mettetele in una ciotola, spruzzatele di limone e di cannella.
Mischiate in un'altra ciotola tutto il resto allegramente e a caso: spaccate le uova (vabbe', lei uno solo piu' il vasetto di omogeneizzato), lanciateci dentro il burro fuso, lo zucchero, il lievito, il latte, la farina insomma tutto tutto tutto! La farina la ricetta diceva di setacciarla, lei l'ha messa dentro a manate e voi non fatelo, che poi vi viene la torta con i bubboni, i punti neri e i brufoli.
Ora fate incontrare questo impasto melmoso con le vostre mele con le lentiggini alla cannella, e mischiate il tutto.
Fate passeggiare del burro dentro la teglia, lasciateci nevicare un po' di farina e a quel punto versate il pappone nello stampo.
Spalancate le fauci del forno (dovevate averlo gia' messo a 180 gradi, ma ve ne siete dimenticate) e abbandonate li' la vostra creazione per i prossimi 45 minuti.
Dopo 45 minuti controllate la cottura. Decidete che e' pronta.
Sbagliatevi e invece di spegnere il forno mettete il timer. Accorgetevene 20 minuti dopo, dall'odore di morte che proviene dalla cucina.
Mangiatene tutti, a colazione, che se si deve soffrire di cagotto e' meglio farlo in compagnia.
Alice avvelenatrice.
Monday, November 17, 2014
Andate senza ritorni
Alice, il Grinta e lo Gnomo hanno i biglietti per tornare in Italí a Natale.
O meglio, hanno IL biglietto, nel senso che han fatto solo l'andata, con il tegevvè, poi hanno visto le cifre del ritorno, ad Alice è venuta una sincope e non hanno cliccato.
Quindi arriveranno il 18 dicembre, ma non si sa quando torneranno nella Banliü.
Il piano del Grinta, in realtà, è irretire qualche amico convincendolo a guidare per 900 km, con a bordo uno Gnomo canterino, fino a Parigi, e scambiare il favore con vitto e alloggio presso la toperíe, a due passi dalla capitale del romanticismo (nel dettaglio il vitto è a base di cuscus, e l'alloggio è il divano fuTTOn ikea nel soggiorno, su cui plana lo Gnomo alle 8.30 del mattino e su cui ti fotti il nervo sciatico).
Si accettanovittime sacrificali volontari.
Più probabile che tornino a cavallo di due stambechci approfittando della transumanza.
Oppure, visto il quantitativo di pandoro che Alice si divorerà, rotoleranno giù per le Alpi e approfittando dell'accellerazione slavineranno fino a Parigi.
Alice viaggiatrice
O meglio, hanno IL biglietto, nel senso che han fatto solo l'andata, con il tegevvè, poi hanno visto le cifre del ritorno, ad Alice è venuta una sincope e non hanno cliccato.
Quindi arriveranno il 18 dicembre, ma non si sa quando torneranno nella Banliü.
Il piano del Grinta, in realtà, è irretire qualche amico convincendolo a guidare per 900 km, con a bordo uno Gnomo canterino, fino a Parigi, e scambiare il favore con vitto e alloggio presso la toperíe, a due passi dalla capitale del romanticismo (nel dettaglio il vitto è a base di cuscus, e l'alloggio è il divano fuTTOn ikea nel soggiorno, su cui plana lo Gnomo alle 8.30 del mattino e su cui ti fotti il nervo sciatico).
Si accettano
Oppure, visto il quantitativo di pandoro che Alice si divorerà, rotoleranno giù per le Alpi e approfittando dell'accellerazione slavineranno fino a Parigi.
Alice viaggiatrice
Tuesday, November 11, 2014
versail
Alice, il Grinta e lo Gnomo sono andati a Versail.
Visto che sono in modalita' pezzente non sono entrati in nessun palazzo ne' museo a pagamento, ma si sono fatti un giro nei giardini, e pur avendoci passato la giornata non li hanno visti manco tutti!
Alice ha penzato di donarvi qualche diapositiva illustrativa, siete pronti?
Qui e' l'ingresso della Reggia, dove Luigi XVI parcheggiava la sua Peugeot:
Qui si vedono tutti ordinati gli Alberelli-Cornetto, tutti belli ritti ed eleganti...
Tutti tranne l'Alberello-Cornuto, poretto, l'unico con due brutte carie impossibili da curare.
Qui alla Reggia e' dove probabilmente e' nata la passione dei parigini per gli alberi cubetto:
Passione che poi e' dilagata ovunque, tant'e' che pure nella banliu' e' quasi impossibile trovare un albero che abbia la forma di un albero... sembra di passeggiare dentro un viodeogioco anni '80 e ci si aspetta di incontrare Super Mario ad ogni angolo.
Qui e' la parte della reggia che lo Gnomo ha probabilmente apprezzato di piu': l'unico spazio non rastrellato nel raggio di 20 km circa, in cui si e' lanciato come una lontra sghignazzante. Fortuna che Alice l'aveva vestito tutto colorato che pareva un Cono Stradale, senno' se lo perdevano tra i cumuli di foglie secche...
Le fontane, a partire dal giorno in cui sono andati Alice, il Grinta e lo Gnomo, erano tutte spente e quasi senza acqua. In compenso quindi si potevano fare foto cosi':
E poi c'erano i canali d'acqua, con tutte le barchette. Alice si aspettava da un momento all'altro di veder spuntare la carcassa del Titanic...
Infine pure le statue, le millemila statue che decorano il giardino, a partire dal giorno in cui sono andati Alice il Grinta e lo Gnomo, erano messe in punizione.
TUTTE.
Lo spettacolo era bizzarro, ed un pelino inquietante...
Sembrava di stare al museo del bondage, o in una sala mortuaria all'aperto... pero' era anche parecchio divertente inventarsi cosa diamine ci fosse sotto ogni telo.
Qui, infine, una diapositiva di Re Luigi Ventordicesimo, il Re Gnomo:
E poi basta. Noi ci si tornera', perche' ci e' piaciuto assai. Voi, se volete sapere davvero cosa c'e' di bello alla Reggia, vi tocca andarci, googlare o cercarvi un altro blog, che Alice e' una che fa foto agli alberi bacati e alle radici bizzute, figuratevi se e' in grado di dare consigli turistici!
Alice fotografatrice
Visto che sono in modalita' pezzente non sono entrati in nessun palazzo ne' museo a pagamento, ma si sono fatti un giro nei giardini, e pur avendoci passato la giornata non li hanno visti manco tutti!
Alice ha penzato di donarvi qualche diapositiva illustrativa, siete pronti?
Qui e' l'ingresso della Reggia, dove Luigi XVI parcheggiava la sua Peugeot:
Qui si vedono tutti ordinati gli Alberelli-Cornetto, tutti belli ritti ed eleganti...
Tutti tranne l'Alberello-Cornuto, poretto, l'unico con due brutte carie impossibili da curare.
Qui alla Reggia e' dove probabilmente e' nata la passione dei parigini per gli alberi cubetto:
Passione che poi e' dilagata ovunque, tant'e' che pure nella banliu' e' quasi impossibile trovare un albero che abbia la forma di un albero... sembra di passeggiare dentro un viodeogioco anni '80 e ci si aspetta di incontrare Super Mario ad ogni angolo.
Qui e' la parte della reggia che lo Gnomo ha probabilmente apprezzato di piu': l'unico spazio non rastrellato nel raggio di 20 km circa, in cui si e' lanciato come una lontra sghignazzante. Fortuna che Alice l'aveva vestito tutto colorato che pareva un Cono Stradale, senno' se lo perdevano tra i cumuli di foglie secche...
Le fontane, a partire dal giorno in cui sono andati Alice, il Grinta e lo Gnomo, erano tutte spente e quasi senza acqua. In compenso quindi si potevano fare foto cosi':
E poi c'erano i canali d'acqua, con tutte le barchette. Alice si aspettava da un momento all'altro di veder spuntare la carcassa del Titanic...
Infine pure le statue, le millemila statue che decorano il giardino, a partire dal giorno in cui sono andati Alice il Grinta e lo Gnomo, erano messe in punizione.
TUTTE.
Lo spettacolo era bizzarro, ed un pelino inquietante...
Sembrava di stare al museo del bondage, o in una sala mortuaria all'aperto... pero' era anche parecchio divertente inventarsi cosa diamine ci fosse sotto ogni telo.
Qui, infine, una diapositiva di Re Luigi Ventordicesimo, il Re Gnomo:
E poi basta. Noi ci si tornera', perche' ci e' piaciuto assai. Voi, se volete sapere davvero cosa c'e' di bello alla Reggia, vi tocca andarci, googlare o cercarvi un altro blog, che Alice e' una che fa foto agli alberi bacati e alle radici bizzute, figuratevi se e' in grado di dare consigli turistici!
Alice fotografatrice
Tuesday, November 4, 2014
Aggiornamenti dalla camera con vista
Un post al volo, per narrare il momento topico della giornata.
Per intanto precisiamo che alle 9.30 del mattino Alice stava facendo una torta.
Il che è preoccupante perchè:
1) Alice quando inizia a giocare a Nonna Papera è perché ha gravi squilibri, il passo successivo in genere è la produzione compulsiva di origami, a cui segue un crollo nervoso e una profonda crisi esistenziale. Roba che il Grinta, quando torna a casa e vede una torta di Alice, sbianca e corre a benedire la casa con la valeriana e i fiori di Bach.
2) Alice non cucina. Se cucina cucina male e se c'è una cosa che non potrà mai fare è una torta commestibile che non abbia la parvenza di un freezbee con i bubboni.
Comunque, sono le 9.30 del mattino ed Alice fa una torta, di mele, con lo Gnomo che tenta di buttarsi nel forno.
Alice è lì che armeggia con la ciotola dell'impasto, tenendo d'occhio il piccolo suicida, cercando di liberare il cucchiaio dalla palude di mele e farina e presa dal tutto non fa attenzione e inavvertitamente alza la sguardo. E si ritrova a fissare il solito Uomo Lombrico, nudo e peloso, intento a ficcarsi un cottonfioc nell'orecchio destro mentre fissa con occhio vacuo la cucina di Alice. La sorpresa è tale che per poco non le cade la ciotola sulla zucca dello gnomo, e le monta un incazzo atavico.
Guarda lo Gnomo, che intanto sta limonando con passione con le manopole del forno, e con guardo duro e voce da addestratore di dobermann ordina: "te aspetta qui", poi va in camera e prende la sua arma da contrattacco.
Infervorata e carichissima ritorna in cucina, spalanca le ante della finestra che sbattono di colpo e brandisce la messa a fuoco: CLICK.
L'uomo lombrico, alla vista di Alice armata di macchina fotografica, si rattrappisce dietro la sedia della sua stanza facendosi piccino picciò, come il verme che è, e con una gruccia e una manina tremante spinge la finestra per chiuderla.
Alice 1 - Uomo Lombrico 0
P.s. Grazie Silvia, per avermi lasciato nei commenti qui la strategia perfetta! :)
P.p.s. La torta di mele faceva cagarissimo, Alice si è confusa ed ha comprato del lievito per pane e pizza ed è venuta fuori una sorta di mattonella gommosa.
Però ci riproverà. Non fosse che per partecipare a questo bellissimo concorso.
E intanto, alla faccia della torta schifosa, lei festeggia con questa foto qui, in cui voi non lo vedrete, ma lì sulla sinistra, dietro la seggiola coperta di vestiti, c'è il lombrico in ritirata.
Alice vincitrice
Per intanto precisiamo che alle 9.30 del mattino Alice stava facendo una torta.
Il che è preoccupante perchè:
1) Alice quando inizia a giocare a Nonna Papera è perché ha gravi squilibri, il passo successivo in genere è la produzione compulsiva di origami, a cui segue un crollo nervoso e una profonda crisi esistenziale. Roba che il Grinta, quando torna a casa e vede una torta di Alice, sbianca e corre a benedire la casa con la valeriana e i fiori di Bach.
2) Alice non cucina. Se cucina cucina male e se c'è una cosa che non potrà mai fare è una torta commestibile che non abbia la parvenza di un freezbee con i bubboni.
Comunque, sono le 9.30 del mattino ed Alice fa una torta, di mele, con lo Gnomo che tenta di buttarsi nel forno.
Alice è lì che armeggia con la ciotola dell'impasto, tenendo d'occhio il piccolo suicida, cercando di liberare il cucchiaio dalla palude di mele e farina e presa dal tutto non fa attenzione e inavvertitamente alza la sguardo. E si ritrova a fissare il solito Uomo Lombrico, nudo e peloso, intento a ficcarsi un cottonfioc nell'orecchio destro mentre fissa con occhio vacuo la cucina di Alice. La sorpresa è tale che per poco non le cade la ciotola sulla zucca dello gnomo, e le monta un incazzo atavico.
Guarda lo Gnomo, che intanto sta limonando con passione con le manopole del forno, e con guardo duro e voce da addestratore di dobermann ordina: "te aspetta qui", poi va in camera e prende la sua arma da contrattacco.
Infervorata e carichissima ritorna in cucina, spalanca le ante della finestra che sbattono di colpo e brandisce la messa a fuoco: CLICK.
L'uomo lombrico, alla vista di Alice armata di macchina fotografica, si rattrappisce dietro la sedia della sua stanza facendosi piccino picciò, come il verme che è, e con una gruccia e una manina tremante spinge la finestra per chiuderla.
Alice 1 - Uomo Lombrico 0
P.s. Grazie Silvia, per avermi lasciato nei commenti qui la strategia perfetta! :)
P.p.s. La torta di mele faceva cagarissimo, Alice si è confusa ed ha comprato del lievito per pane e pizza ed è venuta fuori una sorta di mattonella gommosa.
Però ci riproverà. Non fosse che per partecipare a questo bellissimo concorso.
E intanto, alla faccia della torta schifosa, lei festeggia con questa foto qui, in cui voi non lo vedrete, ma lì sulla sinistra, dietro la seggiola coperta di vestiti, c'è il lombrico in ritirata.
Alice vincitrice
Saturday, November 1, 2014
le marsce'
Al mercoledi' e la sabato, nel paesello della banliu' c'e' il mercato.
Che voi dite eeh, sai che roba! E invece dopo 7 anni di Niu' Iorche, dove il mercato e' un concetto inesistente, dove quei pochi che ci sono vendono pomodori come fossero smeraldi e topazi e se ti prendi un cespo di lattuga devi staccare un assegno e accendere un ipoteca sulla casa, ecco, ora Alice vede il mercato come un luogo mitologico e a tratti e esotico.
Tra l'altro, il mercato del paesello e' un po' tipo un souk tunisino: la maggioranza dei venditori e dei consumatori e' araba, ci sono le spezie, i polli, un sacco di pasticcini strani e tanti vestiti e tuniche.
Alice va al mercato tutte le volte che c'e', perche' le piace un sacco. Ci porta ovviamente lo Gnomo, che dal suo passeggino (la GnomoVoiture) come si ritrova inghiottito dalla massa di gente incomincia a impartire ordini in sanscrito per dirigere il traffico, dandosi pacche sulle ginocchia e indicando cose a casaccio. Alle volte viene preso da attacchi di cleptomanzia e tenta di rubare i mazzetti di menta che pendono dal banco della frutta, altre volte si da' direttamente al furto ed infila le mani nel carretto della spesa dell'ignara vicina.
Alice, grazie a quel quarto sardo geneticamente donatole dalla linea matriascale (sempre lo stesso che fa si' che sia pelosa quanto una bertuccia, abbia le sopracciglia di Peo Pericoli e i baffi di Stalin) viene regolarmente scambiata per algerina, tunisina o berbera da tutti i venditori, che la salutano a suon di Salam e le parlano in arabo offrendole mazzetti di erbe aromatiche. Lei, che tanto non capisce ne' l'arabo ne' il francese, in genere non si prende la briga di contraddirli, e continua a ordinare le cose puntano, gesticolando e contando sulle dita.
Alice al mercato, sole o pioggia, va sempre al banco del Ciambellaro arabo. Il Ciambellaro fa questi robi che si chiamano bligne' o una roba cosi', che sono ciambelle fritte nell'olio e poi impanate nello zucchero, una porcata meravigliosa, fatte li' sul posto, bollenti, e poi ti da pure il the' alla menta versandolo da queste teiere enormi e vecchissime.
Al banco del ciambellaro, che e' piccolino, ci lavorano 2 donne e 3 uomini, che sfidando le leggi della fisica riescono a muoversi in quello spazio minuscolo tutti assieme. Ma tra questi il Vero Ciambellaro e' uno solo. E' solo lui che lavora l'impasto e ficca le dita nell'olio bollente per girare le frittelline.
Il Ciambellaro e' bellissimo. Di quella bellezza un po' particolare, da cattivo e dannato. Ha un'eta' indefinita, tra i 25 e i 45 anni, una faccia da criminale incallito, una cicatrice sul naso e un taglio sulla fronte, ha la carnagione scura, occhi grandi e chiari ed e' un broccolatore professionista.
Da quando ha scoperto che Alice e' italiana la broccola in un italiano stentato, citando Vasco Rossi e le bellezze toscane e offrendole con l'occhiolino ciambelle extra (cosa che incrementa la sua gia' ampia ciambella giro vita, oltremodo prosperosa grazie alla baguette giornaliera che si ingoia intera, come i pellicani con i tonni pinne gialle).
Alice potrebbe iniziare una relazione extra-coniugale solo per il piacere delle ciambelle, conquistata dall'aria da criminale incallito del Ciambellaro, sapevatelo. E tenetela d'occhio.
Alice al mercato va sempre al banco degli italiani, che hanno il prosciutto di parma e la mozzarella di bufala, sono qui da 35 anni, hanno un potentissimo accento calabro e si son quasi commossi quando hanno scoperto che pure il Grinta e' nato a Cosenza.
Alice va anche al banco delle spezie, e gioca a "indovina chi", perche' le spezie non hanno cartellino ne' nome, e quindi lei, ispirata dai colori, tira su e compra roba a caso.
L'unica nota fastidiosa del mercato e' la mole di roba che Alice, come uno sherpa nepalese, si ritrova a trascinarsi ampresso e soprattutto su per le scale di casa. Alice torna dal mercato spingendo lo Gnomo nella GnomoVoiture, stipata all'impossibile di roba, con mazzi d'aglio appesi al manubrio e lo Gnomo sommerso da mazzetti di menta peperita e prezzemolo; si trascina dietro un carretto della spesa da ottuagenaria, immenso (talmente immenso da avere persino la sezione "frigo" incorporata, per dire...)... ed ha sulle spalle il solito zaino da arrampicata in alta quota, ormai soprannominato:
PortaOggettiRicambiCibarie&Accessori per EventualeViolentoArmageddon.
Ovvero P.O.R.C.A. E.V.A.
Alice va al mercato e le piace un sacco. E' il ritorno alla toperi' che la distrugge.
Alice mercatizzatrice
Che voi dite eeh, sai che roba! E invece dopo 7 anni di Niu' Iorche, dove il mercato e' un concetto inesistente, dove quei pochi che ci sono vendono pomodori come fossero smeraldi e topazi e se ti prendi un cespo di lattuga devi staccare un assegno e accendere un ipoteca sulla casa, ecco, ora Alice vede il mercato come un luogo mitologico e a tratti e esotico.
Tra l'altro, il mercato del paesello e' un po' tipo un souk tunisino: la maggioranza dei venditori e dei consumatori e' araba, ci sono le spezie, i polli, un sacco di pasticcini strani e tanti vestiti e tuniche.
Alice va al mercato tutte le volte che c'e', perche' le piace un sacco. Ci porta ovviamente lo Gnomo, che dal suo passeggino (la GnomoVoiture) come si ritrova inghiottito dalla massa di gente incomincia a impartire ordini in sanscrito per dirigere il traffico, dandosi pacche sulle ginocchia e indicando cose a casaccio. Alle volte viene preso da attacchi di cleptomanzia e tenta di rubare i mazzetti di menta che pendono dal banco della frutta, altre volte si da' direttamente al furto ed infila le mani nel carretto della spesa dell'ignara vicina.
Alice, grazie a quel quarto sardo geneticamente donatole dalla linea matriascale (sempre lo stesso che fa si' che sia pelosa quanto una bertuccia, abbia le sopracciglia di Peo Pericoli e i baffi di Stalin) viene regolarmente scambiata per algerina, tunisina o berbera da tutti i venditori, che la salutano a suon di Salam e le parlano in arabo offrendole mazzetti di erbe aromatiche. Lei, che tanto non capisce ne' l'arabo ne' il francese, in genere non si prende la briga di contraddirli, e continua a ordinare le cose puntano, gesticolando e contando sulle dita.
Alice al mercato, sole o pioggia, va sempre al banco del Ciambellaro arabo. Il Ciambellaro fa questi robi che si chiamano bligne' o una roba cosi', che sono ciambelle fritte nell'olio e poi impanate nello zucchero, una porcata meravigliosa, fatte li' sul posto, bollenti, e poi ti da pure il the' alla menta versandolo da queste teiere enormi e vecchissime.
Al banco del ciambellaro, che e' piccolino, ci lavorano 2 donne e 3 uomini, che sfidando le leggi della fisica riescono a muoversi in quello spazio minuscolo tutti assieme. Ma tra questi il Vero Ciambellaro e' uno solo. E' solo lui che lavora l'impasto e ficca le dita nell'olio bollente per girare le frittelline.
Il Ciambellaro e' bellissimo. Di quella bellezza un po' particolare, da cattivo e dannato. Ha un'eta' indefinita, tra i 25 e i 45 anni, una faccia da criminale incallito, una cicatrice sul naso e un taglio sulla fronte, ha la carnagione scura, occhi grandi e chiari ed e' un broccolatore professionista.
Da quando ha scoperto che Alice e' italiana la broccola in un italiano stentato, citando Vasco Rossi e le bellezze toscane e offrendole con l'occhiolino ciambelle extra (cosa che incrementa la sua gia' ampia ciambella giro vita, oltremodo prosperosa grazie alla baguette giornaliera che si ingoia intera, come i pellicani con i tonni pinne gialle).
Alice potrebbe iniziare una relazione extra-coniugale solo per il piacere delle ciambelle, conquistata dall'aria da criminale incallito del Ciambellaro, sapevatelo. E tenetela d'occhio.
Alice al mercato va sempre al banco degli italiani, che hanno il prosciutto di parma e la mozzarella di bufala, sono qui da 35 anni, hanno un potentissimo accento calabro e si son quasi commossi quando hanno scoperto che pure il Grinta e' nato a Cosenza.
Alice va anche al banco delle spezie, e gioca a "indovina chi", perche' le spezie non hanno cartellino ne' nome, e quindi lei, ispirata dai colori, tira su e compra roba a caso.
L'unica nota fastidiosa del mercato e' la mole di roba che Alice, come uno sherpa nepalese, si ritrova a trascinarsi ampresso e soprattutto su per le scale di casa. Alice torna dal mercato spingendo lo Gnomo nella GnomoVoiture, stipata all'impossibile di roba, con mazzi d'aglio appesi al manubrio e lo Gnomo sommerso da mazzetti di menta peperita e prezzemolo; si trascina dietro un carretto della spesa da ottuagenaria, immenso (talmente immenso da avere persino la sezione "frigo" incorporata, per dire...)... ed ha sulle spalle il solito zaino da arrampicata in alta quota, ormai soprannominato:
PortaOggettiRicambiCibarie&Accessori per EventualeViolentoArmageddon.
Ovvero P.O.R.C.A. E.V.A.
Alice va al mercato e le piace un sacco. E' il ritorno alla toperi' che la distrugge.
Alice mercatizzatrice
Thursday, October 23, 2014
Uomo Lombrico
Come nella casa di Broccolino, anche la Toperì ha 7 finestre.
Quel che la contraddistingue però è la vista.
Dalla casa di Broccolino, in alto in alto, si vedevano i grattacieli e gli alberi del parco, dalla toperì si vedono le finestre dei dirimpettai visto che gli edifici sono a circa 10 metri di distanza.
In genere quindi la vista è di tende, tendine e vasi, con pezzettini di cielo.
Ma dalle 8 alle 9 del mattino no.
Dalle 8 alle 9 del mattino dalle finestre della cucina, della camera dello Gnomo e della camera di Alice e il Grinta si vede solo lui, l'Uomo Lombrico.
L'Uomo Lombrico, che abita proprio DAVANTI a loro, dalle 8.00 alle 9.00, pioggia o sole, vento o nuvole spalanca la finestra della sua camera da letto e sta lì davanti, ritto in piedi, rivolto verso il mondo.
Beve il caffè.
Si taglia le unghie.
Si lava i denti.
Fissa il vuoto davanti a sè (ovvero la cucina di Alice).
Il tutto completamente nudo.
Indifferente al fatto che Alice tenga ormai le tende della stanza dello Gnomo tirate fino alle 10 del mattino, e la mattina vada in cucina per preparare il latte dello Gnomo a tentoni evitando di guardare a nord (che in cucina no, non hanno le tende, sono cadute) lui resta piantato lì, a mostrare a tutti il suo apparato riproduttivo.
L'Uomo Lombrico ha il fisico di Benigni, flaccido e secco al tempo stesso, è pelosissimo, ha la faccia spigolosa, occhi e capelli neri, e il pisello per aria.
Tutti i giorni per le 9, sempre con la finestra aperta, si è lentamente vestito, ha richiuso il tutto ed è scomparso, ma riapparirà puntuale la mattina successiva.
Alice ha un sacco di domande che vorrebbe fare all'Uomo Lombrico.
Ma la principale è:
Perchè?!?!?!
Si immaginava appartenesse tipo ad una corrente di nudisti estremisti e integralisti, convinti che alla mattina i testicoli andassero lasciati ossigenare e corroborare all'aria fresca e alla luce del sole... Poi ha scoperto che è conosciuto dalla polizia e dagli altri vicini, perchè infastidiva i precedenti inquilini con uno specchietto e i raggi del sole (una Giovane Marmotta Nudista? il sogno perverso di Disney!).
Alice non ha voglia di chiamare la polizia (e poi che dice? C'è un tipo che sta nudo davanti alla finestra? Boh), però le piacerebbe non dover fare attenzione a dove posa lo sguardo la mattina, ecco.
Martella/implora ormai da un mese il Grinta di provare a socializzare con l'Uomo Lombrico:
"Ma che ti costa?! Ti metti anche tu lì in cucina, con il pito di fuori, apri la finestra e lo saluti! Dai, dai! Per vedere che effetto fa, no? Per fare i vicini educati e rispettosi delle tradizioni altrui!" Che magari nella banliù si usa cosí e loro stanno facendo i cafoni maleducati che si ostinano a tenere i vestiti addosso, vai a sapere.
Il Grinta ristroso purtroppo non collabora, quindi nel mentre ringraziamo l'inventore delle tende, e speriamo che l'eventuale vista mattitina dell'Uomo Lombrico non provochi danni permanenti nella costruzione del Sè dello Gnomo.
Alice tendizzatrice
P.s. Sono pazzi questi francesi!
Quel che la contraddistingue però è la vista.
Dalla casa di Broccolino, in alto in alto, si vedevano i grattacieli e gli alberi del parco, dalla toperì si vedono le finestre dei dirimpettai visto che gli edifici sono a circa 10 metri di distanza.
In genere quindi la vista è di tende, tendine e vasi, con pezzettini di cielo.
Ma dalle 8 alle 9 del mattino no.
Dalle 8 alle 9 del mattino dalle finestre della cucina, della camera dello Gnomo e della camera di Alice e il Grinta si vede solo lui, l'Uomo Lombrico.
L'Uomo Lombrico, che abita proprio DAVANTI a loro, dalle 8.00 alle 9.00, pioggia o sole, vento o nuvole spalanca la finestra della sua camera da letto e sta lì davanti, ritto in piedi, rivolto verso il mondo.
Beve il caffè.
Si taglia le unghie.
Si lava i denti.
Fissa il vuoto davanti a sè (ovvero la cucina di Alice).
Il tutto completamente nudo.
Indifferente al fatto che Alice tenga ormai le tende della stanza dello Gnomo tirate fino alle 10 del mattino, e la mattina vada in cucina per preparare il latte dello Gnomo a tentoni evitando di guardare a nord (che in cucina no, non hanno le tende, sono cadute) lui resta piantato lì, a mostrare a tutti il suo apparato riproduttivo.
L'Uomo Lombrico ha il fisico di Benigni, flaccido e secco al tempo stesso, è pelosissimo, ha la faccia spigolosa, occhi e capelli neri, e il pisello per aria.
Tutti i giorni per le 9, sempre con la finestra aperta, si è lentamente vestito, ha richiuso il tutto ed è scomparso, ma riapparirà puntuale la mattina successiva.
Alice ha un sacco di domande che vorrebbe fare all'Uomo Lombrico.
Ma la principale è:
Perchè?!?!?!
Si immaginava appartenesse tipo ad una corrente di nudisti estremisti e integralisti, convinti che alla mattina i testicoli andassero lasciati ossigenare e corroborare all'aria fresca e alla luce del sole... Poi ha scoperto che è conosciuto dalla polizia e dagli altri vicini, perchè infastidiva i precedenti inquilini con uno specchietto e i raggi del sole (una Giovane Marmotta Nudista? il sogno perverso di Disney!).
Alice non ha voglia di chiamare la polizia (e poi che dice? C'è un tipo che sta nudo davanti alla finestra? Boh), però le piacerebbe non dover fare attenzione a dove posa lo sguardo la mattina, ecco.
Martella/implora ormai da un mese il Grinta di provare a socializzare con l'Uomo Lombrico:
"Ma che ti costa?! Ti metti anche tu lì in cucina, con il pito di fuori, apri la finestra e lo saluti! Dai, dai! Per vedere che effetto fa, no? Per fare i vicini educati e rispettosi delle tradizioni altrui!" Che magari nella banliù si usa cosí e loro stanno facendo i cafoni maleducati che si ostinano a tenere i vestiti addosso, vai a sapere.
Il Grinta ristroso purtroppo non collabora, quindi nel mentre ringraziamo l'inventore delle tende, e speriamo che l'eventuale vista mattitina dell'Uomo Lombrico non provochi danni permanenti nella costruzione del Sè dello Gnomo.
Alice tendizzatrice
P.s. Sono pazzi questi francesi!
Sunday, October 19, 2014
Venerdì 17
Alice non crede alla cabala, numerologia astrologica o al calendario della iella, perché sa che la sfiga ha una sua agenda personale e imperscrutabile, e che elargisce palate di sterco quando gira a lei, mica al calendario gregoriano.... Fatto sta che quest'anno la Sfiga le ha regalato un venerdì 17 memorabile.
Perchè in 15 anni di patente Alice non ha MAI fatto un incidente in macchina, ha guidato in lungo e in largo, robe minuscole tipo la Fiat 127, cose astruse come ilFiorino da fornaio o robi grossi e lunghi come il Ducato da libraia. Ha guidato con la neve, la pioggia, il ghiaccio e naturalmente con la cara nebbia padana mattutina, eppure, forse anche perchè guida come il ragioniere Brambilla, in punta di sedile a con gli occhi strizzati sulla strada, forse perchè la sfiga era distratta e rivolta verso altri campi esistenziali della sottoscritta, lei un CID non l'ha mai dovuto tirare fuori dal cassetto.
Fino ai ieri.
Che poi, diciamolo, non è successo nulla, semplicemente gli specchietti retrovisori di Alice e di uno sconosciuto francese si sono dati una capata in transito e si sono smaciullati, ma non c'è stato manco un graffio di carrozzeria e, a parte il fatto che ad Alice sia partita una coronaria dallo spavento, nessun danno fisico.
Il dramma, la tragedia vera, il momento topico è stato quando il tipo, che Alice già pensava dalle parti della Bretagna, è tornato indietro dove lei aveva accostato e mentre lei era lì, impegnata a giocare a a Tangram con i pezzetti dello specchietto, le ha bussato al finestrino dicendo che si doveva fare il CID, che pure il suo specchietto era tutto rotto.
Alice voleva piangere.
Ma come il CID in francese?!? Per di più con la macchina della zia di Parì?!?
Ha detto una roba alla Totò che significava più o meno: "Aspetti, che io ho le capacità comunicative di una bertuccia dislessica... aspetti che faccio venì mon marì", ha chiamato il Grinta che è accorso con sguardo pazzo e Gnomo al seguito a parlare in francese con lo sconosciuto mentre Alice telefonava in spagnolo con la zia di Parì, mortificatissima, flagellandosi con il bloccosterzo e con il capo cosparso di grasso delle gomme... Il tutto si è concluso, invece che con il CID, con un giro alla carrozzaria vicina dove, per 160 euro offerti da Alice&Co, lo sconosciuto francese riceveva un nuovo specchietto. Insomma, tutto a tarallucci e vino. Per il carrozziere. A lui il venerdì 17 è andato alla grande.
Alice incidentizzatrice.
Perchè in 15 anni di patente Alice non ha MAI fatto un incidente in macchina, ha guidato in lungo e in largo, robe minuscole tipo la Fiat 127, cose astruse come ilFiorino da fornaio o robi grossi e lunghi come il Ducato da libraia. Ha guidato con la neve, la pioggia, il ghiaccio e naturalmente con la cara nebbia padana mattutina, eppure, forse anche perchè guida come il ragioniere Brambilla, in punta di sedile a con gli occhi strizzati sulla strada, forse perchè la sfiga era distratta e rivolta verso altri campi esistenziali della sottoscritta, lei un CID non l'ha mai dovuto tirare fuori dal cassetto.
Fino ai ieri.
Che poi, diciamolo, non è successo nulla, semplicemente gli specchietti retrovisori di Alice e di uno sconosciuto francese si sono dati una capata in transito e si sono smaciullati, ma non c'è stato manco un graffio di carrozzeria e, a parte il fatto che ad Alice sia partita una coronaria dallo spavento, nessun danno fisico.
Il dramma, la tragedia vera, il momento topico è stato quando il tipo, che Alice già pensava dalle parti della Bretagna, è tornato indietro dove lei aveva accostato e mentre lei era lì, impegnata a giocare a a Tangram con i pezzetti dello specchietto, le ha bussato al finestrino dicendo che si doveva fare il CID, che pure il suo specchietto era tutto rotto.
Alice voleva piangere.
Ma come il CID in francese?!? Per di più con la macchina della zia di Parì?!?
Ha detto una roba alla Totò che significava più o meno: "Aspetti, che io ho le capacità comunicative di una bertuccia dislessica... aspetti che faccio venì mon marì", ha chiamato il Grinta che è accorso con sguardo pazzo e Gnomo al seguito a parlare in francese con lo sconosciuto mentre Alice telefonava in spagnolo con la zia di Parì, mortificatissima, flagellandosi con il bloccosterzo e con il capo cosparso di grasso delle gomme... Il tutto si è concluso, invece che con il CID, con un giro alla carrozzaria vicina dove, per 160 euro offerti da Alice&Co, lo sconosciuto francese riceveva un nuovo specchietto. Insomma, tutto a tarallucci e vino. Per il carrozziere. A lui il venerdì 17 è andato alla grande.
Alice incidentizzatrice.
Tuesday, October 14, 2014
Help!
Il Grinta è al lavoro, lo Gnomo dorme e Alice ha un nuovo amico.
E un ragno grosso quanto il suo pollice, nero, nerissimo. Con le 8 zampe messe come se facesse yoga.
Sta sul soffitto, si muove poco ma è talmente grosso che se mi fa un ragnatela mi ritrovo in casa con dei tiranti d'acciaio.
Oltre a battezzarlo Namastè, Alice è qui che medita se lasciarlo vivere, in nome della pace, l'amor, la natura e blablabla... Se tenerselo in casa e mettergli una ciotola d'acqua... O se provare a catturarlo e buttarlo via...ma come?!
Oppure lo ammazza. Ma soprattutto, come l'ammazza, che non ha scala?
E poi... Ci sono ragni velenosi in Parí?
Alice agitatrice (prossima ad un attacco di aracnofobia)
E un ragno grosso quanto il suo pollice, nero, nerissimo. Con le 8 zampe messe come se facesse yoga.
Sta sul soffitto, si muove poco ma è talmente grosso che se mi fa un ragnatela mi ritrovo in casa con dei tiranti d'acciaio.
Oltre a battezzarlo Namastè, Alice è qui che medita se lasciarlo vivere, in nome della pace, l'amor, la natura e blablabla... Se tenerselo in casa e mettergli una ciotola d'acqua... O se provare a catturarlo e buttarlo via...ma come?!
Oppure lo ammazza. Ma soprattutto, come l'ammazza, che non ha scala?
E poi... Ci sono ragni velenosi in Parí?
Alice agitatrice (prossima ad un attacco di aracnofobia)
Le Fransè con Aliscè
Benvenuti alla rubrica le Fransè con Aliscè!
La frase di oggi è:
PELOUSE INTERDITE.
Che non indica, come parrebbe naturale, Alice interdetta (che lei sulle gambe ha le piantagioni di cicoria ed usa la sega elettrica mica il silkepìl), bensì il bel pratino non calpestabile dei giardini.
E niente, le parole sono importanti, gente.
E infatti da che da che lo chiama pelouse Alice guarda il pratino in questione con occhi diversi.
Alice francesizzatrice
La frase di oggi è:
PELOUSE INTERDITE.
Che non indica, come parrebbe naturale, Alice interdetta (che lei sulle gambe ha le piantagioni di cicoria ed usa la sega elettrica mica il silkepìl), bensì il bel pratino non calpestabile dei giardini.
E niente, le parole sono importanti, gente.
E infatti da che da che lo chiama pelouse Alice guarda il pratino in questione con occhi diversi.
Alice francesizzatrice
Sunday, October 12, 2014
Ci ho la giustifica!
Codesto blog ha latitato codesta settimana, ma ha una buona giustificazione.
Perchè c'è questo vantaggio pazzesco, del vivere a Parigi, che non è la baguette nè il croissant al cioccolato, ma il TeGeVè. Ora tutti i valsusini verrano qui a scrivere Alice Merda Serva dal Capitalismo sui muri del blog, eh, però, diobono, capitela, che dopo 7 anni con l'Oceano di mezzo, 6 ore di fuso, e ore di aereo tra lei e il resto della famigghia il TeGeVè per lei è una roba meravigliosa, un po' come il teletrasporto di StarTreck!
E così al mercoledì, grazie ad un raggio fotonico, la Mater si è materializzata alla Toperì (con gli occhiali scuri da scioppina, che ci ha la retina che le è volata via ed è Cieca come un filibustiere d'alto corso, cosa che comunque non le ha impedito di andare a zonzo come una mina vagante, scattando foto improbabili e sfocatissime!) ed ha dato ad Alice la parte del funghetto giusta per smettere di disperarsi e sentirsi la piccola fiammiferaia.
La Cieca , lo Gnomo e l'Analfabeta sono andati allegramente in giro per Parì, lo Gnomo sorrideva piu' del solito, ed Alice pure probabilmente, perchè un surreale numero di soggetti di sesso, età e nazionalità svariate le ha attaccato bottone, ultimo un signore distinto ai piedi di Montmartre che le ha lasciato un bizzarro biglietto da visita con su scritto il suo nome e cognome e come professione: « Je suis un être humain- Qui respecte tout le monde –Et qui ne juge personne ». Le ha fatto pure utto un prologo filosofico, prima di darle il suo bigliettino da visita, di cui Alice purtroppo ha capito la meta', e in mezzo ci stava pure Berlusconi. Insomma, ha solo una vaga idea di cosa le sia stato detto da tutti questi estranei, magari qulacuno in realta' l'ha pure mandata a cagare con stile, ma e' stato divertente.
La Mater riparte oggi.
Alice si ripromette di continuare a sorridere un po' di piu', che fa bene, e le fa conscere gente buffa.
Poi, se oltre al raggio fotonico la Startreck le imprestasse pure il traduttore simultaneo lei a questi soggetti bizzarri che le parlano strano potrebbe pure rispondere, invece di limitarsi a sorridere come la Gioconda e muovere la testa a caso manco stesse facendo Pilates...
Alice Felice
Perchè c'è questo vantaggio pazzesco, del vivere a Parigi, che non è la baguette nè il croissant al cioccolato, ma il TeGeVè. Ora tutti i valsusini verrano qui a scrivere Alice Merda Serva dal Capitalismo sui muri del blog, eh, però, diobono, capitela, che dopo 7 anni con l'Oceano di mezzo, 6 ore di fuso, e ore di aereo tra lei e il resto della famigghia il TeGeVè per lei è una roba meravigliosa, un po' come il teletrasporto di StarTreck!
E così al mercoledì, grazie ad un raggio fotonico, la Mater si è materializzata alla Toperì (con gli occhiali scuri da scioppina, che ci ha la retina che le è volata via ed è Cieca come un filibustiere d'alto corso, cosa che comunque non le ha impedito di andare a zonzo come una mina vagante, scattando foto improbabili e sfocatissime!) ed ha dato ad Alice la parte del funghetto giusta per smettere di disperarsi e sentirsi la piccola fiammiferaia.
La Cieca , lo Gnomo e l'Analfabeta sono andati allegramente in giro per Parì, lo Gnomo sorrideva piu' del solito, ed Alice pure probabilmente, perchè un surreale numero di soggetti di sesso, età e nazionalità svariate le ha attaccato bottone, ultimo un signore distinto ai piedi di Montmartre che le ha lasciato un bizzarro biglietto da visita con su scritto il suo nome e cognome e come professione: « Je suis un être humain- Qui respecte tout le monde –Et qui ne juge personne ». Le ha fatto pure utto un prologo filosofico, prima di darle il suo bigliettino da visita, di cui Alice purtroppo ha capito la meta', e in mezzo ci stava pure Berlusconi. Insomma, ha solo una vaga idea di cosa le sia stato detto da tutti questi estranei, magari qulacuno in realta' l'ha pure mandata a cagare con stile, ma e' stato divertente.
La Mater riparte oggi.
Alice si ripromette di continuare a sorridere un po' di piu', che fa bene, e le fa conscere gente buffa.
Poi, se oltre al raggio fotonico la Startreck le imprestasse pure il traduttore simultaneo lei a questi soggetti bizzarri che le parlano strano potrebbe pure rispondere, invece di limitarsi a sorridere come la Gioconda e muovere la testa a caso manco stesse facendo Pilates...
Alice Felice
Monday, October 6, 2014
Il lunedí enigmistico
Alice ci ha impiegato DUE giorni a capire il cartellone nuovo sotto la toperí...
Voi in quanto ce la fate?
Alice enigmizzatrice
Voi in quanto ce la fate?
Alice enigmizzatrice
Wednesday, October 1, 2014
Nus allòn a le Jiardiní I
Alice e' qui da 2 settimane, e va ai giardini tipo 2 volte al giorno, che per la prima volta da che in cielo volavano gli pterodattili e' disoccupata e senza una mazza da fare. Poi, visto che la casa è ancora una riproduzione in piccolo dello sbarco in Normandia, con macerie, rovine e mine inesplose (leggi scatole e scatoloni ancora chiusi) lei potesse si metterebbe una canadese accanto allo scivolo giallo e starebbe li' con un fornelletto da campeggio pure per pranzo, ma questa e' un'altra storia.
Precisazione numero 1: Alice non sta a Parí, sta nella banlieue di Parí, in un paesiello ad altissima prevalenza araba, magrebina e sudafricana. (che i francesi di colonie ne avevano un botto e c'e' stato un periodo in cui se avessero giocato a Risiko avrebbero persino raggiunto l'obiettivo impossibile, quello dei 25 terrritori con minimo 2 carriarmati ciascuno!). Quindi quando si va ai giardini sembra un po' di entrare nei bagni femminili dell'ONU, che ci sono donne interamente velate tutte intabarrate nel nero, mamme africane in ciabatte con vestiti coloratissimi e i capelli messi su in sculture futuristiche, mamme dell'est con canottierine attillate ricoperte di paillettes, mamme francesi con la baguette e la rivista di moda sotto braccio... e poi c'e' Alice. Sudata, perplessa e con le capacita' comunicative di una bertuccia affetta da demenza precoce, ma questa é un'altra storia.
Precisazione numero 2: I giardini frequentati a Niu' Iorche da Alice erano giardinetti fighetti, con le nanny plurilingue che portavano i piccoli prodigi al parco, le mamme gnocche, magre e sempre sorridenti che si ritrovavano sorseggiando mega beveroni sulla panchina e i bambini vestiti come ad una sfilata di moda 0-6.
Queste le regole apprese per osmosi e poi annotate sul taccuino della giovane etnografica nel giardino fighetto ammerigano:
1) Il contatto fisico é roba TABU'. Il Male Oscuro. Vietatissimo in ogni modo e declinazione: vietato, ovviamente, toccare i bambini altrui, ovvero abbracciare, solleticare o accarezzare, che la pedofilo-fobia e' diffusissima... e men che mai permettersi di riprendere, sgridare o ammonire un bambino altrui!
2) un bambino al giardino di Niuù Iorche e' un po' come una di quelle cicogne migratrici alle quali hanno messo un radar al collo: non va perso di vista, va monitorato, controllato, assistito costantemente da uno sguardo vigile.
3) La proprieta' privata e' sacra. MAI prendere qualcosa senza permesso. Se lo fai sei un cafone, ladro e malvagio. Se il bambino non parla alla sarà la madre a chiedere per lui, ma è bene e buona cosa chiedere il permesso prima di prendere qualsiasi roba non sia stata pagata, confezionata o prodotta da te medesimo.
4) Vietato, ai bambini, spingersi, strattonarsi, giocare con bastoni o pietre, usare i giochi in modo non convenzionale, arrampicarsi su cose, persone, animali.
Nella Banlieue no.
L'ingresso nei giardini segna l'accesso ad AnarkiLandia, una terra mistica in cui la proprietà privata non sussiste e in cui tutto è di tutti, bambini inclusi.
1) Ad Anarkilandia ci si tocca. Ma un sacco. Ci si bacia e ci si mena tantissimo. Il contatto fisico é incoraggiato ed accolto in ogni sua forma. I bambini si abbracciano, si rotolano uno addosso all'altro, si imbottigliano sghignazzando sullo scivolo pigliandosi a calci sulla schiena, si strattonano, spintonano, inseguono e urlano dietro.
2) Gli adulti non guardano necessariamente il loro bambino... ma guardano i bambini che sono lí vicino: se due bambini litigano troppo violentemente o uno si fa male la madre piu' vicina alla scena interviene e li riprende... e poi comunica, quando compaiono, alle madri dei diretti interessati cosa e' successo e come.
Se un bambino tende ad allontanarsi dai giardini viene richiamato dalle madri che stanno al limitare del giardino, che segnalano alla madre dell'interessato che il pargolo tentava la fuga verso altri lidi.
Ad Alice e' capitato di ritrovarsi con una nana sconosciuta di 10 mesi arrampicata e appoggiata alla sua schiena mentre lo Gnomo prendeva il largo (certo, avrebbe potuto disarcionare la nana e correre ampresso al suo, ma faceva brutto)... lo Gnomo veniva poi recuperato, senza battere ciglio, due madri piu' in la' e ridirezionato verso la Nave Madre.
Alice ha visto, negli ultimi 10 giorni, il perdersi e il ritrovarsi 4 bambini. Ha visto bambini piccini vagare e venire acchiappati e presi in braccio da madri o padri altrui per poi essere portati in giro alla ricerca del genitore originario, senza tanti convenevoli. Cosa mai vista in Ammeriga.
3) Tutto é di tutti fino a prova contraria. Se c'e' una bicicletta, un triciclo, un pallone inutilizzato, allora appartiene al primo che lo trova. Viene riconsegnato solo se il proprietario originario lo reclama, sennò non e' necessario chiedere permesso, lo si acchiappa e via.
Quando Alice ha sparpagliato davanti allo Gnomo i suoi preziosi giochini (Alice tra l'altro ha solo giocattoli di alta qualità, tipo bottoni, bottiglie vuote, tappi, contenitori di caramelline vuoti, cucchiaini di plastica da gelato e matitine ikea da ciucciare, scontrini appallottolati e altri gadget strepitosi e all'avanguardia con cui intrattenere lo Gnomo che, ancora ignaro della truffa, accoglie sempre l'immondizia materna con entusiasmo e compiacimento) ha ottenuto l'effetto del pifferaio magico... E come le mosche sul miele le sono planati davanti tipo 5 bambini di eta' tra i 2 e gli 8 anni, hanno selezionato quel che trovavano interessante e si son messi li' a giocare tutti assieme sotto lo sguardo ipnotizzato dello Gnomo.
4) Il concetto di safety, che era sacro nei parchi fighetti di Niù Iorche, qui non é proprio considerato:
i bambini saltano sulle inferriate, si arrampicano sui tetti delle strutture di gioco, giocano con i bastoni alla guerra, fanno gli acrobati sui cornicioni esterni delle casette, scendono di testa dagli scivoli (o con i pattini!), corrono, si sdraiano sotto le altalene e i girelli in movimento, si aggrappano, penzolano e dondolano su robe che manco Spidermen riuscirebbe a farcela senza procurarsi un trauma cranico e una prognosi riservata.
In tutto questo i genitori, seduti sulle panchine, chiacchierano e tavolta lanciano un grido di ammonimento, con un aplomb ed una serenitá sconosciuta ai genitori ammerigani.
Sulle strutture di gioco dei giardini, in genere, l'unica madre presente é Alice, che ha ancora, come bonus giustificativo, il fatto che lo Gnomo non cammina da solo e le stia avvinghiato al mignolino come una cozza allo scoglio (al momento Alice e lo Gnomo sono una figura mitologica, indivisibile, una sorta di Barbapapà deforme).
Lo Gnomo inoltre gode ancora, agli occhi della popolazione di Anarkilandia, dell'immunitá del Bebè. Visto che non cammina da solo e non parla viene accudito dalla popolazione di scalmanati come una sorta di cricetino: lo carezzano, lo spostano da un punto all'altro, gli fan pat-pat sulla testa, e gli spiegano come si scende di schiena e a testa in giu' dallo scivolo (da cui si e' gia' schiantato di faccia). Quando si avvicina troppo all'azione si spostano, o lo spostano, guardandosi tra loro e ripetendo la frase in codice "Il ya un bebè", che è poi il nome segreto del patto di non belligeranza Svizzero, che fa sì che lo Gnomo per ora passi spesso incolume nel bel mezzo della mischia.
Alice giardinizzatrice
Precisazione numero 1: Alice non sta a Parí, sta nella banlieue di Parí, in un paesiello ad altissima prevalenza araba, magrebina e sudafricana. (che i francesi di colonie ne avevano un botto e c'e' stato un periodo in cui se avessero giocato a Risiko avrebbero persino raggiunto l'obiettivo impossibile, quello dei 25 terrritori con minimo 2 carriarmati ciascuno!). Quindi quando si va ai giardini sembra un po' di entrare nei bagni femminili dell'ONU, che ci sono donne interamente velate tutte intabarrate nel nero, mamme africane in ciabatte con vestiti coloratissimi e i capelli messi su in sculture futuristiche, mamme dell'est con canottierine attillate ricoperte di paillettes, mamme francesi con la baguette e la rivista di moda sotto braccio... e poi c'e' Alice. Sudata, perplessa e con le capacita' comunicative di una bertuccia affetta da demenza precoce, ma questa é un'altra storia.
Precisazione numero 2: I giardini frequentati a Niu' Iorche da Alice erano giardinetti fighetti, con le nanny plurilingue che portavano i piccoli prodigi al parco, le mamme gnocche, magre e sempre sorridenti che si ritrovavano sorseggiando mega beveroni sulla panchina e i bambini vestiti come ad una sfilata di moda 0-6.
Queste le regole apprese per osmosi e poi annotate sul taccuino della giovane etnografica nel giardino fighetto ammerigano:
1) Il contatto fisico é roba TABU'. Il Male Oscuro. Vietatissimo in ogni modo e declinazione: vietato, ovviamente, toccare i bambini altrui, ovvero abbracciare, solleticare o accarezzare, che la pedofilo-fobia e' diffusissima... e men che mai permettersi di riprendere, sgridare o ammonire un bambino altrui!
2) un bambino al giardino di Niuù Iorche e' un po' come una di quelle cicogne migratrici alle quali hanno messo un radar al collo: non va perso di vista, va monitorato, controllato, assistito costantemente da uno sguardo vigile.
3) La proprieta' privata e' sacra. MAI prendere qualcosa senza permesso. Se lo fai sei un cafone, ladro e malvagio. Se il bambino non parla alla sarà la madre a chiedere per lui, ma è bene e buona cosa chiedere il permesso prima di prendere qualsiasi roba non sia stata pagata, confezionata o prodotta da te medesimo.
4) Vietato, ai bambini, spingersi, strattonarsi, giocare con bastoni o pietre, usare i giochi in modo non convenzionale, arrampicarsi su cose, persone, animali.
Nella Banlieue no.
L'ingresso nei giardini segna l'accesso ad AnarkiLandia, una terra mistica in cui la proprietà privata non sussiste e in cui tutto è di tutti, bambini inclusi.
1) Ad Anarkilandia ci si tocca. Ma un sacco. Ci si bacia e ci si mena tantissimo. Il contatto fisico é incoraggiato ed accolto in ogni sua forma. I bambini si abbracciano, si rotolano uno addosso all'altro, si imbottigliano sghignazzando sullo scivolo pigliandosi a calci sulla schiena, si strattonano, spintonano, inseguono e urlano dietro.
2) Gli adulti non guardano necessariamente il loro bambino... ma guardano i bambini che sono lí vicino: se due bambini litigano troppo violentemente o uno si fa male la madre piu' vicina alla scena interviene e li riprende... e poi comunica, quando compaiono, alle madri dei diretti interessati cosa e' successo e come.
Se un bambino tende ad allontanarsi dai giardini viene richiamato dalle madri che stanno al limitare del giardino, che segnalano alla madre dell'interessato che il pargolo tentava la fuga verso altri lidi.
Ad Alice e' capitato di ritrovarsi con una nana sconosciuta di 10 mesi arrampicata e appoggiata alla sua schiena mentre lo Gnomo prendeva il largo (certo, avrebbe potuto disarcionare la nana e correre ampresso al suo, ma faceva brutto)... lo Gnomo veniva poi recuperato, senza battere ciglio, due madri piu' in la' e ridirezionato verso la Nave Madre.
Alice ha visto, negli ultimi 10 giorni, il perdersi e il ritrovarsi 4 bambini. Ha visto bambini piccini vagare e venire acchiappati e presi in braccio da madri o padri altrui per poi essere portati in giro alla ricerca del genitore originario, senza tanti convenevoli. Cosa mai vista in Ammeriga.
3) Tutto é di tutti fino a prova contraria. Se c'e' una bicicletta, un triciclo, un pallone inutilizzato, allora appartiene al primo che lo trova. Viene riconsegnato solo se il proprietario originario lo reclama, sennò non e' necessario chiedere permesso, lo si acchiappa e via.
Quando Alice ha sparpagliato davanti allo Gnomo i suoi preziosi giochini (Alice tra l'altro ha solo giocattoli di alta qualità, tipo bottoni, bottiglie vuote, tappi, contenitori di caramelline vuoti, cucchiaini di plastica da gelato e matitine ikea da ciucciare, scontrini appallottolati e altri gadget strepitosi e all'avanguardia con cui intrattenere lo Gnomo che, ancora ignaro della truffa, accoglie sempre l'immondizia materna con entusiasmo e compiacimento) ha ottenuto l'effetto del pifferaio magico... E come le mosche sul miele le sono planati davanti tipo 5 bambini di eta' tra i 2 e gli 8 anni, hanno selezionato quel che trovavano interessante e si son messi li' a giocare tutti assieme sotto lo sguardo ipnotizzato dello Gnomo.
4) Il concetto di safety, che era sacro nei parchi fighetti di Niù Iorche, qui non é proprio considerato:
i bambini saltano sulle inferriate, si arrampicano sui tetti delle strutture di gioco, giocano con i bastoni alla guerra, fanno gli acrobati sui cornicioni esterni delle casette, scendono di testa dagli scivoli (o con i pattini!), corrono, si sdraiano sotto le altalene e i girelli in movimento, si aggrappano, penzolano e dondolano su robe che manco Spidermen riuscirebbe a farcela senza procurarsi un trauma cranico e una prognosi riservata.
In tutto questo i genitori, seduti sulle panchine, chiacchierano e tavolta lanciano un grido di ammonimento, con un aplomb ed una serenitá sconosciuta ai genitori ammerigani.
Sulle strutture di gioco dei giardini, in genere, l'unica madre presente é Alice, che ha ancora, come bonus giustificativo, il fatto che lo Gnomo non cammina da solo e le stia avvinghiato al mignolino come una cozza allo scoglio (al momento Alice e lo Gnomo sono una figura mitologica, indivisibile, una sorta di Barbapapà deforme).
Lo Gnomo inoltre gode ancora, agli occhi della popolazione di Anarkilandia, dell'immunitá del Bebè. Visto che non cammina da solo e non parla viene accudito dalla popolazione di scalmanati come una sorta di cricetino: lo carezzano, lo spostano da un punto all'altro, gli fan pat-pat sulla testa, e gli spiegano come si scende di schiena e a testa in giu' dallo scivolo (da cui si e' gia' schiantato di faccia). Quando si avvicina troppo all'azione si spostano, o lo spostano, guardandosi tra loro e ripetendo la frase in codice "Il ya un bebè", che è poi il nome segreto del patto di non belligeranza Svizzero, che fa sì che lo Gnomo per ora passi spesso incolume nel bel mezzo della mischia.
Alice giardinizzatrice
Monday, September 29, 2014
Mì Fratello
Titolo: mì fratello.
Svolgimento:
Mì fratello, il Grande Gigante Gentile, è un truzzo di prima categoria.
Mangia quanto l'intero villaggio di Asterix e Obelix, ruba i biscottini plasmon allo gnomo, assalta impunito i Pandistelle di Alice e strappa da sotto i denti del Grinta l'ultimo pezzo di salsiccia. Con lui in casa si ritorna alla vita tribale, dove tocca lottare per il cibo.
Naviga i primi casini amorosi, fa disegni, watzappa, scrive lettere (perchè sí anche nel 2014 i ragazzetti si scrivono lettere di carta e inchiostro) e ascolta musica dal cellulare. Dorme. E poi dorme ancora. Dorme talmente tanto che probabilmente ha le piaghe da decubito. Giornalmente, come Alice si distrae, usa lo gnomo come maracas e lo scuote da una parte all'altra del soggiorno cantando robe senza senso mentre lo Gnomo ride con gli occhi riversi e il fiato mozzo dall'esperienza pre-mortem.
È pigro, scazzato, furbetto e vuole sempre avere l'ultima parola.
Però è l'unico che riesce a far sghignazzare lo Gnomo fino a fargli perdere l'equilibrio solo guardandolo, facendogli le facce sceme.
E poi pur essendo alto come una gru e con sti capelli tutti sparati e l'aria da bullo chiama i suoi due nipoti, in pubblico, "i miei due cuori". Vi rendete conto? E insomma, ci sono questi brevi attimi in cui il Grande Gigante Gentile ribalta il punteggio e da truzzo di prima categoria schizza ai vertici della classifica, conquistandosi il titolo di zio amorevole e sensibile... Poi ricompare in cucina, tira un rutto, sferra un cuzzotto alla Mater, e si riappropria del proprio ruolo di sempre.
Perchè il truzzo perde tutto ma non il rutto.
Il Grande Gigante Gentile oggi compie 18 anni. E ad Alice questa cosa fa un po' impressione.
Auguri. GGG, che ti corcherei di mazzate, ma ti vojo bene assai!
Alice celebratrice.
E mi raccomando, studia, Pirla! Che sennò ti vendo come schiavo alle baleniere finlandesi!
Svolgimento:
Mì fratello, il Grande Gigante Gentile, è un truzzo di prima categoria.
Mangia quanto l'intero villaggio di Asterix e Obelix, ruba i biscottini plasmon allo gnomo, assalta impunito i Pandistelle di Alice e strappa da sotto i denti del Grinta l'ultimo pezzo di salsiccia. Con lui in casa si ritorna alla vita tribale, dove tocca lottare per il cibo.
Naviga i primi casini amorosi, fa disegni, watzappa, scrive lettere (perchè sí anche nel 2014 i ragazzetti si scrivono lettere di carta e inchiostro) e ascolta musica dal cellulare. Dorme. E poi dorme ancora. Dorme talmente tanto che probabilmente ha le piaghe da decubito. Giornalmente, come Alice si distrae, usa lo gnomo come maracas e lo scuote da una parte all'altra del soggiorno cantando robe senza senso mentre lo Gnomo ride con gli occhi riversi e il fiato mozzo dall'esperienza pre-mortem.
È pigro, scazzato, furbetto e vuole sempre avere l'ultima parola.
Però è l'unico che riesce a far sghignazzare lo Gnomo fino a fargli perdere l'equilibrio solo guardandolo, facendogli le facce sceme.
E poi pur essendo alto come una gru e con sti capelli tutti sparati e l'aria da bullo chiama i suoi due nipoti, in pubblico, "i miei due cuori". Vi rendete conto? E insomma, ci sono questi brevi attimi in cui il Grande Gigante Gentile ribalta il punteggio e da truzzo di prima categoria schizza ai vertici della classifica, conquistandosi il titolo di zio amorevole e sensibile... Poi ricompare in cucina, tira un rutto, sferra un cuzzotto alla Mater, e si riappropria del proprio ruolo di sempre.
Perchè il truzzo perde tutto ma non il rutto.
Il Grande Gigante Gentile oggi compie 18 anni. E ad Alice questa cosa fa un po' impressione.
Auguri. GGG, che ti corcherei di mazzate, ma ti vojo bene assai!
Alice celebratrice.
E mi raccomando, studia, Pirla! Che sennò ti vendo come schiavo alle baleniere finlandesi!
Saturday, September 27, 2014
Clonazioni e Vicini
Durante le 5 ore emmezza di TGV necessarie per raggiungere la Toperi' lo scompartimento dove erano allocati Alice e il Grinta ha subito un silenzioso attacco alieno, durante il quale lo Gnomo e' stato clonato, ma malamente, ed invece del solito pacioso e cicciuto bigne' di sorrisi e felicita' hanno lasciato un Gollum corrucciato dolce come Vittorio Sgarbi, con stampata in faccia quell'espressione allegra e accomodante di Mr T.
(Ecco quindi qui una diapositiva dello Gnomo a Parigi)
Quando l'allegra famigliola si trasferi' da Niu' Iork a Turin (con la u alla piemonteis, please) lo Gnomo ci guadagno' un intera famiglia pronta a viziarlo fino alla nausea, un gregge immenso di amici e amici di amici sempre a disposizione per giocare assieme, una cucina raffinata piena di robine buone, un balcone su cui giocare con acqua, farina e castagne e una intera stanza a misura di Gnomo in cui scorrazzare beato.
Qui nella Toperi' lo Gnomo si ritrova invece con a disposizione un Grinta part-time, ed un Alice full-time in desperate mood, una casa che e' una selva di scatole, viti, brugole e stracci, una miriade di luoghi interessantissimi in cui farsi male, mozzarsi le mani e spaccarsi la testa, una coppia genitoriale che alle volte usa bieche strategie da dog training per liberarsi di lui (tipo che Alice gli tira la palla nell'altra stanza e poi corre ad aprire uno scatolone mentre lui e' distratto), una cucina bizzarra, molto pallida, con alla base della piramide alimentare il cuscus e lo yogurt greco perche' sono veloci e lo Gnomo puo' mangiarseli da solo decorando i muri alla Pollock mentre Alice (indovinate un po'?) apre scatole e scatoloni... e insomma, un sacco di pessimismo e fastidio.
Complice il fatto che il Grinta e' part-time mentre Alice, o quanto meno la sua massa corporea, sono sempre disponibili, lo Gnomo vive un po' come quei passeri sui rinoceronti, in simbiosi costante. Roba che 50 cm di distanza tra lui e il rinoceronte-madre scatenano crisi d'abbandono che manco i cani smollati all'autogrill.
L'arrivo a casa del Grinta, che prima veniva accolto da grandi sorrisi, abbracci e gridolini, ora e' annunciato da urla nefaste, come le oche del campidoglio che avvistano l'invasore.
La speranza e' che, una volta resa la Toperi' un habitat Gnomo-compatibile, l'uccellino decida di schiodarsi dal rinoceronte e vada a divertirsi un po' in giro, magari senza aprirsi il cranio contro gli stipiti o mettersi a giocare con le cesoie, e il rinoceronte possa, in grassezza e solitudine, farsi un po' le cosine sue.
(Una diapositiva di Alice e lo Gnomo al momento).
Nel frattempo i loro unici vicini (la casa ha tre piani, con due appartamenti per piano, ma solo l'ultimo e' abitato), sono venuti a bussare scusandosi in anticipo, che stasera daranno una festa: "Sappiamo che avete un bambino... se facciamo troppo rumore ditecelo eh, mi raccomando"... che ad Alice come al solito manca il francese, ma avrebbe tanto voluto dirgli "Oh giovine gentile, scherzi?! Pure se tu spari il tuo stereo a tutto volume, e assieme ai tuoi amici mettete su un gruppetto di chitarre elettriche e bassi con tanto di rullante e batteria, se decidi di spostare il coro dell'Armata Russa nel tuo soggiorno, se inviti gli Hoolingans a festeggiare la finale, se decidi di ospitare un torneo di galli da combattimento, ecco pure in quel caso non sara' mai nulla in confronto al casino che fa lo Gnomo, con a disposizione solo i suoi 88 centimetri, 7 giorni su 7... Grazie, anzi, per non venire ad incazzarti con noi per le inevitabile alzate mattutine che ti provochiamo, per i sobbalzi quotidiano che probabilmente ti faran partire una coronaria causati da strilla e urli imprevedibili e per i decibel di udito che ti faremo perdere nei 2 anni a venire! Festeggia in pace, o caro vicino, che tu sei solo un amateur, un dilettante del rumore... noi siamo dei professionisti incalliti!"
Alice Incasinatrice
(Ecco quindi qui una diapositiva dello Gnomo a Parigi)
Quando l'allegra famigliola si trasferi' da Niu' Iork a Turin (con la u alla piemonteis, please) lo Gnomo ci guadagno' un intera famiglia pronta a viziarlo fino alla nausea, un gregge immenso di amici e amici di amici sempre a disposizione per giocare assieme, una cucina raffinata piena di robine buone, un balcone su cui giocare con acqua, farina e castagne e una intera stanza a misura di Gnomo in cui scorrazzare beato.
Qui nella Toperi' lo Gnomo si ritrova invece con a disposizione un Grinta part-time, ed un Alice full-time in desperate mood, una casa che e' una selva di scatole, viti, brugole e stracci, una miriade di luoghi interessantissimi in cui farsi male, mozzarsi le mani e spaccarsi la testa, una coppia genitoriale che alle volte usa bieche strategie da dog training per liberarsi di lui (tipo che Alice gli tira la palla nell'altra stanza e poi corre ad aprire uno scatolone mentre lui e' distratto), una cucina bizzarra, molto pallida, con alla base della piramide alimentare il cuscus e lo yogurt greco perche' sono veloci e lo Gnomo puo' mangiarseli da solo decorando i muri alla Pollock mentre Alice (indovinate un po'?) apre scatole e scatoloni... e insomma, un sacco di pessimismo e fastidio.
Complice il fatto che il Grinta e' part-time mentre Alice, o quanto meno la sua massa corporea, sono sempre disponibili, lo Gnomo vive un po' come quei passeri sui rinoceronti, in simbiosi costante. Roba che 50 cm di distanza tra lui e il rinoceronte-madre scatenano crisi d'abbandono che manco i cani smollati all'autogrill.
L'arrivo a casa del Grinta, che prima veniva accolto da grandi sorrisi, abbracci e gridolini, ora e' annunciato da urla nefaste, come le oche del campidoglio che avvistano l'invasore.
La speranza e' che, una volta resa la Toperi' un habitat Gnomo-compatibile, l'uccellino decida di schiodarsi dal rinoceronte e vada a divertirsi un po' in giro, magari senza aprirsi il cranio contro gli stipiti o mettersi a giocare con le cesoie, e il rinoceronte possa, in grassezza e solitudine, farsi un po' le cosine sue.
(Una diapositiva di Alice e lo Gnomo al momento).
Nel frattempo i loro unici vicini (la casa ha tre piani, con due appartamenti per piano, ma solo l'ultimo e' abitato), sono venuti a bussare scusandosi in anticipo, che stasera daranno una festa: "Sappiamo che avete un bambino... se facciamo troppo rumore ditecelo eh, mi raccomando"... che ad Alice come al solito manca il francese, ma avrebbe tanto voluto dirgli "Oh giovine gentile, scherzi?! Pure se tu spari il tuo stereo a tutto volume, e assieme ai tuoi amici mettete su un gruppetto di chitarre elettriche e bassi con tanto di rullante e batteria, se decidi di spostare il coro dell'Armata Russa nel tuo soggiorno, se inviti gli Hoolingans a festeggiare la finale, se decidi di ospitare un torneo di galli da combattimento, ecco pure in quel caso non sara' mai nulla in confronto al casino che fa lo Gnomo, con a disposizione solo i suoi 88 centimetri, 7 giorni su 7... Grazie, anzi, per non venire ad incazzarti con noi per le inevitabile alzate mattutine che ti provochiamo, per i sobbalzi quotidiano che probabilmente ti faran partire una coronaria causati da strilla e urli imprevedibili e per i decibel di udito che ti faremo perdere nei 2 anni a venire! Festeggia in pace, o caro vicino, che tu sei solo un amateur, un dilettante del rumore... noi siamo dei professionisti incalliti!"
Alice Incasinatrice
Thursday, September 25, 2014
Stairs to heaven
Madam e mesiù, eccolo qui.
Solo per voi, in via eccezzionale, Alice vi presenta, in tutto il suo splendore, il suo nuovo nemico.
È sinuoso, altissimo e stronzissimo. E la vuole morta.
Ovviamente quel traditore dello Gnomo se ne è già innamorato perdutamente, ci si lancia a braccia aperte, gli fa le feste e lancia gridolini di giubilo, che il suo piccolo cervellino gnomico non ha ancora sviluppato quella cosa chiamata Spirito di Conservazione.
Si, sono loro. Le scale della toperì (con al fondo la faccia da pazzo del Grinta). 3 piani e 4 giravolte, seconda stella a destra e con un po' di polvere di fata arrivate fino in cima.
Uscire e rientrare alla toperi' è roba seria, mica come quelle cazzatelle che faceva Messner sul Monte Bianco, eh, che qui noi qui non abbiamo nemmeno la corda e la piccozza, famo tutto a mani nude! Le scale della morte fan si' che ad Alice e al Grinta tocchera' selezionare gli amici all'ingresso: vietato l'accesso ai maggiori di 70 anni, ai cardiopatici e alle persone con un girovita piu' largo delle strettoie delle scale. Insomma, per venire a trovare Alice e il Grinta o siete abilitati per fare le hostess e potete salire sul Torpedo di Mirabilandia... o siete out.
Che poi, per aggiungerci un po' di brivido, visto che nell'ingresso non si può lasciare il passeggino, Alice il primo giro di vite anzi, scusate, della morte, cioè voleva dire di scale, se lo fa con lo gnomo a marsupio che si divincola, lo zaino in spalla (che ogni volta che esce lei si porta dietro il necessario per sopravvivere ad un piccolo Armageddon, che sai mai un meteorite cada nel pressi di Parigi e lei venga sorpresa senza la crema alla calendula, o 5 pacchi di salviette umide senza profumo, o un tupperware pieno di yogurt greco e pezzi di frutta... o ancora peggio senza il libro che sta leggendo al momento)... E il passeggino. Quel maledetto immenso passeggino. Il passeggino che viene trascinato come una carcassa di vitello, sbatacchiando da tutte le parti e ringhiando maledizioni alla scienza e alla tecnologia, che cacchio, per il 2015 lei il riduttore molecolare portatile lo voleva, cazzo.
Il passeggino che viene abbandonato sul ballatoio del primo piano (disabitato). E che poi viene tirato giù fino al pianterreno al momento del bisogno. Se lo gnomo non imparera' presto a camminare Alice medita di calarlo giu' per la grondaia con il pannolino imbottito di palline di cotone e un aquilone attaccato alle scapole..
Ma Alice non si deprime, che lei la storia di Raperonzola l'ha pure vista in 3D, e quindi si sta facendo crescere i capelli ed ha preso una carrucola per la finestra... Datele qualche kilometro di extension e una vagonata di shampoo rinforzante e vedrete che bella scorciatoia che si trova!
Se vogliamo trovare un lato positivo possiam dire che, se Alice non ne verrà uccisa, le scale renderanno le sue chiappe marmorizzate e avrà per la prima volta in vita sua le cosce muscolose e compatte del David di Michelangelo.
Alice scalatrice
Solo per voi, in via eccezzionale, Alice vi presenta, in tutto il suo splendore, il suo nuovo nemico.
È sinuoso, altissimo e stronzissimo. E la vuole morta.
Ovviamente quel traditore dello Gnomo se ne è già innamorato perdutamente, ci si lancia a braccia aperte, gli fa le feste e lancia gridolini di giubilo, che il suo piccolo cervellino gnomico non ha ancora sviluppato quella cosa chiamata Spirito di Conservazione.
Si, sono loro. Le scale della toperì (con al fondo la faccia da pazzo del Grinta). 3 piani e 4 giravolte, seconda stella a destra e con un po' di polvere di fata arrivate fino in cima.
Uscire e rientrare alla toperi' è roba seria, mica come quelle cazzatelle che faceva Messner sul Monte Bianco, eh, che qui noi qui non abbiamo nemmeno la corda e la piccozza, famo tutto a mani nude! Le scale della morte fan si' che ad Alice e al Grinta tocchera' selezionare gli amici all'ingresso: vietato l'accesso ai maggiori di 70 anni, ai cardiopatici e alle persone con un girovita piu' largo delle strettoie delle scale. Insomma, per venire a trovare Alice e il Grinta o siete abilitati per fare le hostess e potete salire sul Torpedo di Mirabilandia... o siete out.
Che poi, per aggiungerci un po' di brivido, visto che nell'ingresso non si può lasciare il passeggino, Alice il primo giro di vite anzi, scusate, della morte, cioè voleva dire di scale, se lo fa con lo gnomo a marsupio che si divincola, lo zaino in spalla (che ogni volta che esce lei si porta dietro il necessario per sopravvivere ad un piccolo Armageddon, che sai mai un meteorite cada nel pressi di Parigi e lei venga sorpresa senza la crema alla calendula, o 5 pacchi di salviette umide senza profumo, o un tupperware pieno di yogurt greco e pezzi di frutta... o ancora peggio senza il libro che sta leggendo al momento)... E il passeggino. Quel maledetto immenso passeggino. Il passeggino che viene trascinato come una carcassa di vitello, sbatacchiando da tutte le parti e ringhiando maledizioni alla scienza e alla tecnologia, che cacchio, per il 2015 lei il riduttore molecolare portatile lo voleva, cazzo.
Il passeggino che viene abbandonato sul ballatoio del primo piano (disabitato). E che poi viene tirato giù fino al pianterreno al momento del bisogno. Se lo gnomo non imparera' presto a camminare Alice medita di calarlo giu' per la grondaia con il pannolino imbottito di palline di cotone e un aquilone attaccato alle scapole..
Ma Alice non si deprime, che lei la storia di Raperonzola l'ha pure vista in 3D, e quindi si sta facendo crescere i capelli ed ha preso una carrucola per la finestra... Datele qualche kilometro di extension e una vagonata di shampoo rinforzante e vedrete che bella scorciatoia che si trova!
Se vogliamo trovare un lato positivo possiam dire che, se Alice non ne verrà uccisa, le scale renderanno le sue chiappe marmorizzate e avrà per la prima volta in vita sua le cosce muscolose e compatte del David di Michelangelo.
Alice scalatrice
Monday, September 22, 2014
E poi realizzi che i bulloni del lettino dello Gnomo, quel magico oggetto che ti permetterebbe di non svegliarti più con un tallone in gola o una testata all'orecchio non solo NON sono nella scatola che pensavi... Son proprio in un altro Stato. E nel frattempo hai squartato tutte le scatole come un guerriero greco, al grido di TOWANDAA, e la mezzanotte e già passata e allora tiri un ultimo vaffanculo e abbandoni i cadaveri degli scatoloni sventrati che ancora sanguinano pluriball e carta da imballaggio.
Li chiamano traslochi intercontinentali, in realtà sono guerre puniche formato famiglia.
Alice de-cullatrice
Li chiamano traslochi intercontinentali, in realtà sono guerre puniche formato famiglia.
Alice de-cullatrice
Thursday, September 18, 2014
il Giorno 0
E cosi' partirono.
Che quello, tanto si sapeva, eh, ma non solo partirono, arrivarono pure!
Arrivarono come una carovana di zingari, ed essendo degli zingari masochisti decisero di non prendere un taxi e scatafottersi con i loro millemila bagagli in giro tra la stazione, la metro e la stazioncina per arrivare al paesino.
Che bella penzata.
Alice ovviamente non parla francese, ma l'assenza di taxi le ha permesso di distribuire merci' merci' e merci' bocu' a secchiate. Che quando la vedevano al limitare delle scalinate (gli ascensori pubblici di Parigi oggi si sono rotti. Tutti. Un chiaro complotto giudaico-massonico ai danni della sciatica di Alice) lei, con uno zaino che le sovrastava la testa, un trolley color zucca, un borsone a tracolla, un ukulele sotto l'ascella e... ah, si'! Lo gnomo nel passeggino (che, imbarazzato dall'incompetenza genitoriale di Alice e il Grinta faceva finta di non conoscerli e parlava da solo fissando i soffitti dei tunnel) ecco, quando i francesi posavano lo sguardo su di lei invece di dirle: "oddiosanto ma che spettacolo impietoso sei?!" le chiedevano "ha bisogno di aiuto?"
"Che lo spirito del viandante ti benedica, che la strada per il tuo trolley sia sempre in discesa e le tue scarpe da trekking sempre comode, si', buonuomo, vorrei tanto una mano per poter completare questa inusuale transumanza familiare" Questo voleva dire Alice. E invece tutto quel che le usciva era: "Ui! Ui merci' merci' "... e intanto c'era chi si pigliava il trolley, chi un pezzo del passeggino, chi la tracolla. (il Grinta c'era pure lui, eh. Stava in fondo alle scale, circondato da altri 4 bagagli, distrutto e fradicio di sudore al punto che pareva avesse fatto 27 IceBucketChallenge).
Alice ha visto oggi per la prima volta la toperie, che e' bella, strana, vecchia, fatiscente e scalcicata come piace a lei... e che e' al terzo piano della torre di Raperonzolo. Con delle scale a chiocciola, ma cosi' a chiocciola che quando arrivi su hai lo stomaco strizzato come sul torpedo di Mirabilandia e a bordo scala c'e' il secchio caso mai devi vomitare.
Alice e' anche andata a tentare di iscriversi al corso gratuito di francese per stranieri, ed ha scoperto di vivere in un paesino che sembra un album da disegno in 3D... ma tutto questo in altri post...
Alice francesizzatrice
P.s. Lo Gnomo e' appena planato dal letto con un tonfo da tronco che cade... Non presenta segni ne' lividi, e dopo aver ululato tutto il suo disappunto ha picchiato la faccia sul cuscino e si e' riaddormentato. Alice va a gonfiare il Grinta come una zampogna (che ci stava lui, di turno sul confine dell'abisso, dannazione) e ha rilassarsi leggendo tutte le possibili atroci conseguenze dovute a cadute apparentemente innocue.
Che quello, tanto si sapeva, eh, ma non solo partirono, arrivarono pure!
Arrivarono come una carovana di zingari, ed essendo degli zingari masochisti decisero di non prendere un taxi e scatafottersi con i loro millemila bagagli in giro tra la stazione, la metro e la stazioncina per arrivare al paesino.
Che bella penzata.
Alice ovviamente non parla francese, ma l'assenza di taxi le ha permesso di distribuire merci' merci' e merci' bocu' a secchiate. Che quando la vedevano al limitare delle scalinate (gli ascensori pubblici di Parigi oggi si sono rotti. Tutti. Un chiaro complotto giudaico-massonico ai danni della sciatica di Alice) lei, con uno zaino che le sovrastava la testa, un trolley color zucca, un borsone a tracolla, un ukulele sotto l'ascella e... ah, si'! Lo gnomo nel passeggino (che, imbarazzato dall'incompetenza genitoriale di Alice e il Grinta faceva finta di non conoscerli e parlava da solo fissando i soffitti dei tunnel) ecco, quando i francesi posavano lo sguardo su di lei invece di dirle: "oddiosanto ma che spettacolo impietoso sei?!" le chiedevano "ha bisogno di aiuto?"
"Che lo spirito del viandante ti benedica, che la strada per il tuo trolley sia sempre in discesa e le tue scarpe da trekking sempre comode, si', buonuomo, vorrei tanto una mano per poter completare questa inusuale transumanza familiare" Questo voleva dire Alice. E invece tutto quel che le usciva era: "Ui! Ui merci' merci' "... e intanto c'era chi si pigliava il trolley, chi un pezzo del passeggino, chi la tracolla. (il Grinta c'era pure lui, eh. Stava in fondo alle scale, circondato da altri 4 bagagli, distrutto e fradicio di sudore al punto che pareva avesse fatto 27 IceBucketChallenge).
Alice ha visto oggi per la prima volta la toperie, che e' bella, strana, vecchia, fatiscente e scalcicata come piace a lei... e che e' al terzo piano della torre di Raperonzolo. Con delle scale a chiocciola, ma cosi' a chiocciola che quando arrivi su hai lo stomaco strizzato come sul torpedo di Mirabilandia e a bordo scala c'e' il secchio caso mai devi vomitare.
Alice e' anche andata a tentare di iscriversi al corso gratuito di francese per stranieri, ed ha scoperto di vivere in un paesino che sembra un album da disegno in 3D... ma tutto questo in altri post...
Alice francesizzatrice
P.s. Lo Gnomo e' appena planato dal letto con un tonfo da tronco che cade... Non presenta segni ne' lividi, e dopo aver ululato tutto il suo disappunto ha picchiato la faccia sul cuscino e si e' riaddormentato. Alice va a gonfiare il Grinta come una zampogna (che ci stava lui, di turno sul confine dell'abisso, dannazione) e ha rilassarsi leggendo tutte le possibili atroci conseguenze dovute a cadute apparentemente innocue.
Monday, September 15, 2014
meno 3
Il Grinta, nomade e ramingo dal 22 agosto, dopo aver litigato con il mondo francese per tentare di aprire un conto corrente e allacciare la luce, aver lottato con le cucine elettriche e i forni a induzione (lui che in genere fa l'erotomane con le brugole dell'Ikea) e aver sconfitto i demoni del consolato italiano ha ripreso l'aereo... in direzione ostinata e contraria. E mentre Alice e lo Gnomo restano ancora in Italì a sfondarsi di cappuccini e cornetti lui è volato a niù iorche per discutere la tesi. Che lui è così, aveva sta sensazione di aver dimenticato qualcosa (il fornello acceso? Gli auguri di buon onomastico alla mamma? I pandistelle per Alice? Il colluttorio alla lavanda?) e tra un pacco e l'altro ancora non era andato a folgorare l'olimpo accademico con le sue scoperte rivoluzionarie.
Così l'11 settembre, mentre il mondo piangeva le torri, il Grinta diventava dottore.
Alice lo sente via skype, il Grinta, beato e felice di potersi nuovamente abbuffare di cibo nei suoi ristoranti preferiti (Alice gli ha già promesso, a Parigi, due anni di pane e miseria, con una bellissima dieta vegana a base di patate, cicorie e erbette prese fresche fresche dai binari del tram e degli scambi ferroviari). E poi, soprattutto, felice e distrutto dalla vita sociale, perchè una 5 giorni a niù iorche è una maratona di facce e abbracci e lui si sente un po' come il papa ma senza papamobile.
Rientrerà domani, il dottor Grinta, e poi i vostri eroi avranno 2 giorni di tempo per giocare a tetris e capire con quante dozzine di valigie prenderanno 'sto te ge vè...
Al momento hanno una valigia piena di soli documenti, un trolley con dentro la Farmacia Beato Angelico, uno zaino con i lenzuolini dello Gnomo (lo Gnomo è la reincarnazione di Linus nel corpo di Obelix, e gira limonando con i suoi lenzuolini di lino grezzo, ci si rotola dentro, li abbraccia, ulula quando li vede stesi ad asciugare o ancora peggio in mani altrui e si addormenta avvolto in mille teli manco fosse una principessa orientale), l'ukulele di Alice, i tamburi dello Gnomo (sì, per onorare la presenza, nel patrimonio genetico dello Gnomo, di famosi percussionisti, Alice si è condannata alla sordità ed ha acciuffato un tamburo in super offerta) e poi,l magari, chissà, anche qualcosa di utile ai bisogni primari, tipo delle mutande e un paio di calzini, ecco.
Insomma, se vedete una carovana di zingari sul te ge vè del giovedì mattina già sapete di chi si tratta... quello addormentato con la bava alla bocca sarà il Grinta, il piccolo Obelix che si butta di faccia dentro la scatola dei plasmon sarà lo Gnomo e quella che si fa la doccia con i fiori di Bach e il Rescue Romedy indovinate un po' chi sarà.
Siate pietosi con loro.
Mercì.
Alice agitatrice
Così l'11 settembre, mentre il mondo piangeva le torri, il Grinta diventava dottore.
Alice lo sente via skype, il Grinta, beato e felice di potersi nuovamente abbuffare di cibo nei suoi ristoranti preferiti (Alice gli ha già promesso, a Parigi, due anni di pane e miseria, con una bellissima dieta vegana a base di patate, cicorie e erbette prese fresche fresche dai binari del tram e degli scambi ferroviari). E poi, soprattutto, felice e distrutto dalla vita sociale, perchè una 5 giorni a niù iorche è una maratona di facce e abbracci e lui si sente un po' come il papa ma senza papamobile.
Rientrerà domani, il dottor Grinta, e poi i vostri eroi avranno 2 giorni di tempo per giocare a tetris e capire con quante dozzine di valigie prenderanno 'sto te ge vè...
Al momento hanno una valigia piena di soli documenti, un trolley con dentro la Farmacia Beato Angelico, uno zaino con i lenzuolini dello Gnomo (lo Gnomo è la reincarnazione di Linus nel corpo di Obelix, e gira limonando con i suoi lenzuolini di lino grezzo, ci si rotola dentro, li abbraccia, ulula quando li vede stesi ad asciugare o ancora peggio in mani altrui e si addormenta avvolto in mille teli manco fosse una principessa orientale), l'ukulele di Alice, i tamburi dello Gnomo (sì, per onorare la presenza, nel patrimonio genetico dello Gnomo, di famosi percussionisti, Alice si è condannata alla sordità ed ha acciuffato un tamburo in super offerta) e poi,l magari, chissà, anche qualcosa di utile ai bisogni primari, tipo delle mutande e un paio di calzini, ecco.
Insomma, se vedete una carovana di zingari sul te ge vè del giovedì mattina già sapete di chi si tratta... quello addormentato con la bava alla bocca sarà il Grinta, il piccolo Obelix che si butta di faccia dentro la scatola dei plasmon sarà lo Gnomo e quella che si fa la doccia con i fiori di Bach e il Rescue Romedy indovinate un po' chi sarà.
Siate pietosi con loro.
Mercì.
Alice agitatrice
Tuesday, September 9, 2014
Kafka-land
Ufficio AIRE, anagrafe centrale. Quel posto in cui l'uovo è cubico, la caponata dietetica e Emilio Fede un giornalista.
Quel luogo i cui pure il Buddha bestemmia, Gesù Bambino dà fuoco alla mangiatoia e Gandhi imbraccia un kalashnikov al grido di "mi avete tutti rotto il cazzo!"
Quel luogo in cui Alice ha peregrinato, con lo Gnomo al seguito, per 5 volte. 5 volte. La prossima va ma Medjugore che magari la risolve grazie a qualche intercessione dall'alto.
Perchè fare una carta di identità è un po' come scovare i bosoni, a quanto pare.
Ma l'ultima è stata la migliore.
Alice"Buongiorno, ho chiamato ieri. Mio marito, sa, il Grinta, da Parigi ha fatto lo spostamento di residenza della famiglia... ora voi ieri avete inserito mio figlio come cittadino residente in Francia, ed io vorrei la sua carta di identità"
MaschioEgocentricoRefrattarioDementeAssenteista (detto anche M.E.R.D.A.): "Aspe' te, mo' vediamo a computer, che se è inserito o meno lo so io, mica me lo dice lei, eh, se permette... Allora, prima guardiamo e poi chiacchieriamo qui... Cinzia, ti risulta sto bambino al computer?"
Cinzia " sì. Residente all'estero. Parigi"
M.E.R.D.A. "Eh... ma da quando?"
Cinzia: "Da ieri"
MERDA "Ehhh signora, l'hanno inserito appena ieri e lei già sta qua, scusi?"
Alice: "Scusi lei, ma non sapevo che il dato in questione dovesse decantare nell'archivio del computer manco fosse un barolo del 2006... Se ce l'ha a cumputer può farmi questa mitologica carta d'identità? Così poi potremmo pure avere questa cosa pazzesca chiamata medico della mutua, ecco, che io non vedo l'ora e..."
MERDA "Vabbè... documenti del bambino e di suo marito, forza, su"
Alice "Io i documenti non li ho, li ha mio marito, che come lei ha visionato a computer ha appena fatto lo spostamento di residenza, quindi i documenti del bambino sono ancora in Francia, con il Signor Grinta"
MERDA, con sguardo scandalizzato: " Scusi, mi sta forse dicendo che questo bambino è privo di documenti? Si rende conto della gravità della cosa?!? ma qui siamo ai bordi della legalità"
Alice "See.. e ai bordi di periferia... Scusi lei, ma quando vengono qui dei neogenitori con un neonato che fate? Li mandate in questura a fare il passaporto? Poi, guardi, se avessi il fottuto documento, secondo lei, starei ancora qui a sentirla? Se lei me lo fa, il documento, il bambino è bello in regola e in archivio, io mi levo dai cabasisi e rientriamo dai bordi della legalità"
MERDA "Signora, ma lei non può avere qui questo bambino quando i suoi documenti sono a Parigi! Le pare?!?"
Alice "Guardi che ce lo avete detto voi, qui, a questo meraviglio sportello, a luglio, di andare a Parigi e risolverla da là, che voi non potevate inserirlo..."
MERDA "Eh, Ah. vabbè ma a luglio io mica ci stavo qui"
Alice "E invece ci sta adesso, qui allo sportello. Che culo che ho. Me la fa questa carta d'identità?"
MERDA "Lei non mi ascolta? Serve il documento di suo marito"
Alice" Ma se all'anagrafe mi han detto che basta un testimone..."
"MERDA "Eh, ma perla carta di identità non valida per l'espatrio"
Alice "Perfetto, voglio quella non valida per l'espatrio"
MERA, con le mani unite in preghiera e lo sguardo smarrito: "Ma... ma... ma se la fate non valida per l'espatrio... e lui ha la residenza all'estero... come ci arriva a casa?!?"
Alice "Con il passaporto. Io voglio solo il dottore, dannazione, Il bambino ha un passaporto e può andare pure su Marte, ma non ha un medico, voglio la carta d'identita' per avere il medico!!"
MERDA "... Ma signora, ma allora non sa proprio nulla! Basta che lei vada all'agenzia delle entrate!"
Alice, sull'orlo delle lacrime "No, dall'agenzia delle entrate mi han detto che serve la carta d'identità"
MERDA "ahhh... eh, è vero... E vabbè, a noi serve il documento del padre, che sennò io non gliela faccio, perchè farla non valida per l'espatrio è da scemi, e per l'espatrio serve il marito suo... sa è per tutelare il bambino, eh..."
Alice: "Certo, che intanto non ha un medico"
MERDA: "Torni con il passaporto del bambino, del marito e i suoi documenti... e poi vedremo!"
Alice: "... Lei intanto veda QUESTO!"
Se i pensieri potessero uccidere, in quell'anagrafe sarebbero morte per mano di Alice pure le piantine di plastica...
Alice anagrafizzatrice
Quel luogo i cui pure il Buddha bestemmia, Gesù Bambino dà fuoco alla mangiatoia e Gandhi imbraccia un kalashnikov al grido di "mi avete tutti rotto il cazzo!"
Quel luogo in cui Alice ha peregrinato, con lo Gnomo al seguito, per 5 volte. 5 volte. La prossima va ma Medjugore che magari la risolve grazie a qualche intercessione dall'alto.
Perchè fare una carta di identità è un po' come scovare i bosoni, a quanto pare.
Ma l'ultima è stata la migliore.
Alice"Buongiorno, ho chiamato ieri. Mio marito, sa, il Grinta, da Parigi ha fatto lo spostamento di residenza della famiglia... ora voi ieri avete inserito mio figlio come cittadino residente in Francia, ed io vorrei la sua carta di identità"
MaschioEgocentricoRefrattarioDementeAssenteista (detto anche M.E.R.D.A.): "Aspe' te, mo' vediamo a computer, che se è inserito o meno lo so io, mica me lo dice lei, eh, se permette... Allora, prima guardiamo e poi chiacchieriamo qui... Cinzia, ti risulta sto bambino al computer?"
Cinzia " sì. Residente all'estero. Parigi"
M.E.R.D.A. "Eh... ma da quando?"
Cinzia: "Da ieri"
MERDA "Ehhh signora, l'hanno inserito appena ieri e lei già sta qua, scusi?"
Alice: "Scusi lei, ma non sapevo che il dato in questione dovesse decantare nell'archivio del computer manco fosse un barolo del 2006... Se ce l'ha a cumputer può farmi questa mitologica carta d'identità? Così poi potremmo pure avere questa cosa pazzesca chiamata medico della mutua, ecco, che io non vedo l'ora e..."
MERDA "Vabbè... documenti del bambino e di suo marito, forza, su"
Alice "Io i documenti non li ho, li ha mio marito, che come lei ha visionato a computer ha appena fatto lo spostamento di residenza, quindi i documenti del bambino sono ancora in Francia, con il Signor Grinta"
MERDA, con sguardo scandalizzato: " Scusi, mi sta forse dicendo che questo bambino è privo di documenti? Si rende conto della gravità della cosa?!? ma qui siamo ai bordi della legalità"
Alice "See.. e ai bordi di periferia... Scusi lei, ma quando vengono qui dei neogenitori con un neonato che fate? Li mandate in questura a fare il passaporto? Poi, guardi, se avessi il fottuto documento, secondo lei, starei ancora qui a sentirla? Se lei me lo fa, il documento, il bambino è bello in regola e in archivio, io mi levo dai cabasisi e rientriamo dai bordi della legalità"
MERDA "Signora, ma lei non può avere qui questo bambino quando i suoi documenti sono a Parigi! Le pare?!?"
Alice "Guardi che ce lo avete detto voi, qui, a questo meraviglio sportello, a luglio, di andare a Parigi e risolverla da là, che voi non potevate inserirlo..."
MERDA "Eh, Ah. vabbè ma a luglio io mica ci stavo qui"
Alice "E invece ci sta adesso, qui allo sportello. Che culo che ho. Me la fa questa carta d'identità?"
MERDA "Lei non mi ascolta? Serve il documento di suo marito"
Alice" Ma se all'anagrafe mi han detto che basta un testimone..."
"MERDA "Eh, ma perla carta di identità non valida per l'espatrio"
Alice "Perfetto, voglio quella non valida per l'espatrio"
MERA, con le mani unite in preghiera e lo sguardo smarrito: "Ma... ma... ma se la fate non valida per l'espatrio... e lui ha la residenza all'estero... come ci arriva a casa?!?"
Alice "Con il passaporto. Io voglio solo il dottore, dannazione, Il bambino ha un passaporto e può andare pure su Marte, ma non ha un medico, voglio la carta d'identita' per avere il medico!!"
MERDA "... Ma signora, ma allora non sa proprio nulla! Basta che lei vada all'agenzia delle entrate!"
Alice, sull'orlo delle lacrime "No, dall'agenzia delle entrate mi han detto che serve la carta d'identità"
MERDA "ahhh... eh, è vero... E vabbè, a noi serve il documento del padre, che sennò io non gliela faccio, perchè farla non valida per l'espatrio è da scemi, e per l'espatrio serve il marito suo... sa è per tutelare il bambino, eh..."
Alice: "Certo, che intanto non ha un medico"
MERDA: "Torni con il passaporto del bambino, del marito e i suoi documenti... e poi vedremo!"
Alice: "... Lei intanto veda QUESTO!"
Se i pensieri potessero uccidere, in quell'anagrafe sarebbero morte per mano di Alice pure le piantine di plastica...
Alice anagrafizzatrice
Thursday, September 4, 2014
Chiedimi di dove sono, e ti riassumo il mappamondo
Se la prossima settimana Saturno non ci va in opposizione e se le rune burocratiche hanno predetto il vero dovremmo avere tutti i documenti gnomici completati.
Il che vuol dire che il ragazzetto si ritroverà con un passaporto americano, la cittadinanza italiana... e la residenza francese.
Aggiungiamoci il fatto che la famiglia biologica è fortemente irlandese (e per fortemente intendiamo testardamente e orgogliosamente irlandese, al punto che la nonna biologica ha sempre rifiutato di prendere la cittadinanza americana) con un tocco di olandesità e una possibile remota spolveratina italica.
Sommiamo poi l'assurdo apporto multietnico del Grinta che, nato in Italì per caso, è in realtà un po' russo, alquanto tedesco, un tocco polacco, un pezzo ebreo, un goccino protestante il tutto poi intriso e impanato di argentinità... e voilà.
A voi lo Gnomo, apolide per destino.
Se avete nel taschino un esperto in crisi identitarie siate gentili e lasciateci i dati nei commenti, che tra qualche anno ci sarà da divertirsi!
Alice burocratizzatrice
Ps. In tutto questo Alice, nata nella terra del gianduiotto da genitori gianduiottici, con nonni gianduiottini pure loro e con come unica virata esotica un pezzetto sardo (che fa si che lei, la Mater e tutte le donne del ramo materno della famiglia abbiano capelli e occhi scurissimi... e siano pelose come bertucce) ecco, lei, tutta fatta, finita e conclusa nel Regno dei Savoia si sente assai noiosa!
Il che vuol dire che il ragazzetto si ritroverà con un passaporto americano, la cittadinanza italiana... e la residenza francese.
Aggiungiamoci il fatto che la famiglia biologica è fortemente irlandese (e per fortemente intendiamo testardamente e orgogliosamente irlandese, al punto che la nonna biologica ha sempre rifiutato di prendere la cittadinanza americana) con un tocco di olandesità e una possibile remota spolveratina italica.
Sommiamo poi l'assurdo apporto multietnico del Grinta che, nato in Italì per caso, è in realtà un po' russo, alquanto tedesco, un tocco polacco, un pezzo ebreo, un goccino protestante il tutto poi intriso e impanato di argentinità... e voilà.
A voi lo Gnomo, apolide per destino.
Se avete nel taschino un esperto in crisi identitarie siate gentili e lasciateci i dati nei commenti, che tra qualche anno ci sarà da divertirsi!
Alice burocratizzatrice
Ps. In tutto questo Alice, nata nella terra del gianduiotto da genitori gianduiottici, con nonni gianduiottini pure loro e con come unica virata esotica un pezzetto sardo (che fa si che lei, la Mater e tutte le donne del ramo materno della famiglia abbiano capelli e occhi scurissimi... e siano pelose come bertucce) ecco, lei, tutta fatta, finita e conclusa nel Regno dei Savoia si sente assai noiosa!
Saturday, August 30, 2014
L'ospite mancato
Alice, che qui in Italí al momento ha poco da fare, ha stilato la lista degli ospiti passati.
Dicesi ospite qualsiasi soggetto residente altrove, che abbia condiviso con loro le gioie della topaia sbriciolandosi le vertebre come pavesini sul divano fotton ikea, per un minimo di due notti consecutive.
Dal settembre 2007 al giugno 2014 la topaia ha accolto un totale di 36 ospiti, di età compresa tra i 9 e i 68 anni. Alcuni recidivi altri no.
36 ospiti che diviso per i 7 anni che Alice e il Grinta hanno passato alla topaia fanno una media di circa 5 ospiti all'anno (senza contare i recidivi).
Ai suddetti ospiti vanno aggiunti 11 amici pigiamini.
Dicesi amico pigiamino un amico residente nella stessa città che per svariati motivi decida di dormire alla topaia. Tale evento deve verificarsi un minimo di 2 notti, non necessariamente consecutive, e prevede quanto meno una colazione assieme. Un soggetto che si ferma un'unica volta a dormire, o che non fa colazione, non è un amico pigiamino ma semplicemente un ramingo viandante, e come tale non viene conteggiato.
Il tutto fa un totale di 49, tra ospiti e amici pigiamini.
Senza i quali la topaia sarebbe stata molto meno allegra e rumorosa e incasinata.
Chiaramente ne manca uno per arrivare ad un bel numero tondo.
Il che, secondo la cabala alicifica, vuol dire che chiaramente qualcuno non ha fatto in tempo a venire.
A te, misterioso ospite mancante (o amico pigiamino mancante) Alice manda un pensiero, e prova a immaginarti.
Alice pensava anche: chissà se pure la toperie si trasformerà in un porto di mare per amici vicini e lontani? E poi, c'è un età in cui non si hanno più gli amici pigiamini? Voi ce li avete, gli amici pigiamini? O è solo una follia di Alice e del Grinta?
Alice ospitatrice
Dicesi ospite qualsiasi soggetto residente altrove, che abbia condiviso con loro le gioie della topaia sbriciolandosi le vertebre come pavesini sul divano fotton ikea, per un minimo di due notti consecutive.
Dal settembre 2007 al giugno 2014 la topaia ha accolto un totale di 36 ospiti, di età compresa tra i 9 e i 68 anni. Alcuni recidivi altri no.
36 ospiti che diviso per i 7 anni che Alice e il Grinta hanno passato alla topaia fanno una media di circa 5 ospiti all'anno (senza contare i recidivi).
Ai suddetti ospiti vanno aggiunti 11 amici pigiamini.
Dicesi amico pigiamino un amico residente nella stessa città che per svariati motivi decida di dormire alla topaia. Tale evento deve verificarsi un minimo di 2 notti, non necessariamente consecutive, e prevede quanto meno una colazione assieme. Un soggetto che si ferma un'unica volta a dormire, o che non fa colazione, non è un amico pigiamino ma semplicemente un ramingo viandante, e come tale non viene conteggiato.
Il tutto fa un totale di 49, tra ospiti e amici pigiamini.
Senza i quali la topaia sarebbe stata molto meno allegra e rumorosa e incasinata.
Chiaramente ne manca uno per arrivare ad un bel numero tondo.
Il che, secondo la cabala alicifica, vuol dire che chiaramente qualcuno non ha fatto in tempo a venire.
A te, misterioso ospite mancante (o amico pigiamino mancante) Alice manda un pensiero, e prova a immaginarti.
Alice pensava anche: chissà se pure la toperie si trasformerà in un porto di mare per amici vicini e lontani? E poi, c'è un età in cui non si hanno più gli amici pigiamini? Voi ce li avete, gli amici pigiamini? O è solo una follia di Alice e del Grinta?
Alice ospitatrice
Tuesday, August 26, 2014
Ipse Dixit II
La sorellina del Pirata ha 6 anni, e le e' appena stato recapitato un container pieno di domande filosofico-esistenzialiste.
Da un paio di settimane quindi sulla capoccia di Piccolo Buddha, amica ventennale di Alice, stanno grandinando punti interrogativi impossibili. A cui Piccolo Buddha ha deciso di rispondere onestamente: Con un elegante "non lo so" abbellito da intonazioni diverse:
"Mamma, ma perche' siamo nati?"
"Non lo so, amore"
"Mamma, ma perche' siamo vivi?"
"Non lo so, amore mio..."
"Mamma, ma a noi chi ci ha inventati?"
"Non lo so, amore, non lo so..."
"Mamma, ma dopo che muoriamo che succede?"
"non lo so, amore. NON. LO. SO..."
Si prende un po' di tempo prima di partire all'attacco con una nuova domanda... questa volta con aria scettica e sopracciglio incurvato:
"Mamma?"
"Amore?"
"Scusa, eh. Ma te... a che scuola sei andata?"
"..."
"Perche' sei andata a scuola... No?"
Da un paio di settimane quindi sulla capoccia di Piccolo Buddha, amica ventennale di Alice, stanno grandinando punti interrogativi impossibili. A cui Piccolo Buddha ha deciso di rispondere onestamente: Con un elegante "non lo so" abbellito da intonazioni diverse:
"Mamma, ma perche' siamo nati?"
"Non lo so, amore"
"Mamma, ma perche' siamo vivi?"
"Non lo so, amore mio..."
"Mamma, ma a noi chi ci ha inventati?"
"Non lo so, amore, non lo so..."
"Mamma, ma dopo che muoriamo che succede?"
"non lo so, amore. NON. LO. SO..."
Si prende un po' di tempo prima di partire all'attacco con una nuova domanda... questa volta con aria scettica e sopracciglio incurvato:
"Mamma?"
"Amore?"
"Scusa, eh. Ma te... a che scuola sei andata?"
"..."
"Perche' sei andata a scuola... No?"
Monday, August 25, 2014
Boh
La domanda del mese, per Alice, è "uè, ma quando vai a Parí?"
Eh, quando va Alice a Parí?
Boh!
Lei non è che ha tutta sta fretta di ricominciare a vivere in un posto in cui non capisce una mazza, non conosce nessuno e non sa che farà della sua vita, eh.
Però pure lei adesso comincia a scalpitare un po'... Cioè non ha voglia di andare, questo no, ma vorrebbe già essere lí. Rationality mode off. Un po' come quando sei sul trampolino, e l'acqua e fredda e sai che tanto più passa il tempo e più lo slancio viene meno.
Il Grinta lui sí che è partito, ieri, alla volta di Parí.
Si è portato ampresso i passaporti di Alice e dello Gnomo, che saltano un turno e restano ancora parcheggiati in suolo italico per un po', causa scartoffie e noiosità logistiche.
Ieri Alice, in un momento di romanticismo fallito, accasciata sul divano come Rossella O'Hara, ha lanciato una di quella domande da romanzo harmony:
"... Ma ti mancherò?"
Il Grinta, pronto: " certo che mi mancherai! Mi mancherai tantissimo! Mi manchi anche quando sei qui!"
Che il Grinta scrive i messaggini per le pernacchie perugina, lui.
Alice aspettatrice.
Eh, quando va Alice a Parí?
Boh!
Lei non è che ha tutta sta fretta di ricominciare a vivere in un posto in cui non capisce una mazza, non conosce nessuno e non sa che farà della sua vita, eh.
Però pure lei adesso comincia a scalpitare un po'... Cioè non ha voglia di andare, questo no, ma vorrebbe già essere lí. Rationality mode off. Un po' come quando sei sul trampolino, e l'acqua e fredda e sai che tanto più passa il tempo e più lo slancio viene meno.
Il Grinta lui sí che è partito, ieri, alla volta di Parí.
Si è portato ampresso i passaporti di Alice e dello Gnomo, che saltano un turno e restano ancora parcheggiati in suolo italico per un po', causa scartoffie e noiosità logistiche.
Ieri Alice, in un momento di romanticismo fallito, accasciata sul divano come Rossella O'Hara, ha lanciato una di quella domande da romanzo harmony:
"... Ma ti mancherò?"
Il Grinta, pronto: " certo che mi mancherai! Mi mancherai tantissimo! Mi manchi anche quando sei qui!"
Che il Grinta scrive i messaggini per le pernacchie perugina, lui.
Alice aspettatrice.
Tuesday, August 19, 2014
I compleanni ad Agosto
I compleanni ad agosto, soprattutto se cadono nella settimana di ferragosto, sono compleanni piccoli, festeggiati assieme ad uno sparuto gruppo di reduci, tra famigliari ed amici, che per un motivo o per l'altro non sono riusciti a scappare al mare o su per i monti.
I compleanni ad agosto sono piccoli, ma si trascinano per giorni, con regali e candeline che spuntano un po' di qua e un po' di la', a sorpresa e a giorni alterni... sono un po' come le bollicine dell'acqua frizzante.
I compleanni ad agosto si festeggiano nel parco vuoto, tra gli alberi e l'erba alta, in maniera un po' abusiva, dopo aver fatto le dovute macumbe alle nuvole di pioggia ed essersi tuffati in una tinozza di spray anti-zanzare che, come unico risultato, rendera' tutti piu' oleosi delle pizzette (le zanzare vi pungeranno lo stesso, ma pattinandovi sopra).
Per i compleanni ad Agosto e' bene procurarsi un botto di palloncini, cosi' gli sparuti bambini che per sbaglio passano da li' possono prendersene uno, sorridere al festeggiato e magari acchiapparsi (se la mamma di turno e' d'accordo) anche un po' di pizzetta.
Se siete in suolo italico potete pure fare questa cosa che ormai ad Alice pare esoticissima e strepitosa e portarvi una bottiglia di spumante e bere assieme (in pubblico! Vi rendete conto?! In pubblico!) sotto l'ombra dei pini!
I compleanni ad agosto sono pigri e rilassati, molto sfilacciati , con bolle di sapone, pastelli, e teli stesi a terra.
Probabilmente con il passare dei compleanni Alice si abituera', le sembrera' una cosa normale, anzi, pure un po' una rottura di palle... ma per il momento, questo compleanno ad agosto piccolo, e pigro, e sfilacciato per Alice ha il sapore dell'impossibile, della panna con i frutti di bosco... e della fortuna sfacciata.
Alice compleannizzatrice
(Che dichiara ufficialmente chiusa la settimana di celebrazioni gnomiche!)
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