Sunday, February 15, 2009

allergia da scartoffie

E almeno l'incontro con la cecoslovacca ce lo siamo levato.
La scuoletta in questione è la nemesi della Supplì.
E infatti mentre la libreria fica sta nella Manhattan fica, la scuoletta sta nel già battezzato "quartiere della morte" (che mi pare ancora di sentire di sottofondo le vocine dei super cervelloni compagni del Grinta che sgranavano gli occhi eslamando: "Bedford Stuyvesant? Bedford Stuyvesant? A Bedford Stuyvesant la gente si spara e si accoltella per strada! Nessun sano di mente ci va!").
I bambini sono tutti neri, mulatti, indios e latini. I genitori hanno in media tre figli, vengono a prenderli e li incastrano dentro e sopra un unico passeggino come fossero mattoncini del tetris.
I genitori, mentre escono rincorrendo o trascinando i loro nani urlano, sghignazzano, minacciano sberle, danno a bambini di 10 mesi snack al cioccolato.
I bambini urlano, sghignazzano e fuggono in giro.

Non vi mentirò.
Questa dannata scuola mi piace da morire.

Epperò durante il colloquio con la burbera cecoslovacca è chiaro che, al momento, non ho possibilità:
"da quanto tempo sei qui?"
"Da un anno emmezzo"
"E nessuno ti ha spiegato cosa fare? Che vergogna! E' una vergogna!"
"Eh... che devo fare?"
"Prendi i tuoi esami universitari, traduciteli, poi vai da un notaio e pagalo perchè ci metta un timbro. Poi spedisci tutto ad Albany. Dopo firmi delle carte, fai la conversione dei tuoi crediti e poi preghi per tre lune piene, aspettando che ti mandino il riconoscimento del tuo master."
"3 mesi?!"
"Sì. Io non posso prenderti senza riconoscimento. Ma quando arriva te ritorna, che mi stai simpa e se c'è un posto puoi venire qui. Qui si lavora sodo, eh!"
"Signorsì signora. C'e' altro che devo fare, per entrare nel tuo clan?"
"Sì, devi fare i 3 test dello stato di New York. Sono difficili, un sacco di gente non riesce a passarli.
Sono come le tre prove delle fiabe. Solo i puri di cuore riusciranno. Vai sul sito di NY, chiama il dipartimento dei servizi educativi dello stato e fatti spiegare quali documenti ti servono per iscriverti ai test"
"Va bene. E' tutto?"
"Si'. Ora vai. E quando hai tutti i documenti ricordati di me".

Ora, se c'e' una cosa nella quale la sottoscritta e' geneticamente inetta e' proprio la gestione delle scartoffie...
Lei, che ha ridato TUTTI gli esami sostenuti durante l'Erasmus in Italia perche' aveva dimenticato le scadenze e smarrito per 3 mesi i certificati (ricomparsi quando ormai erano utili solo per foderare la gabbietta dei canarini).
Quella che si dimenticava di andare a ritirare il cedolino per lo stipendio da supplente, e doveva essere l'impiegato a chiamarla chiedendo "ah, ma allora non e' morta?!"
Quella che pur di non passare dalla segreteria studenti era disposta a perdere 100 ore di tirocinio e rifarle da capo (tutto ma non la segreteria studenti, piuttosto strappatemi le unghie dei piedi)
Quella che se c'e' da alzare la cornetta per farsi dare i soldi che gli spettano, e si deve parlare con un addetto... no. Piuttosto aspetta l'Armageddon.
Che pur di non dover fare la coda alla mutua, e dover compilare fogli e cose... non si prende la mutua.
Quella che davanti a qualsiasi ufficio burocratico vacilla.
Che solo la vista di una marca da bollo la agita.
Che pure le bollette, con quell'aria cosi' professionale, la disturbano.
Che con il Modello Unico ci fa i coriandoli e i cappellini da imbianchino.

Bene. Lei, come prevedibile, gia' e' stanca e angosciata solo al pensiero di tutto il via vai fai gira firma spedisci compila che le si prospetta.
In inglese.
Alice auto-demoralizzatrice

9 comments:

  1. Oh come ti capisco!
    Anche io, anche io!!!

    Le odio. Odio le domande, le code, i moduli, insomma tutto quello che è burocrazia!
    Comunque prima di arrenderti pensa che in Italia per una cosa simile come minimo chiederebbero di compilare moduli in quintupla copia in una notte di luna piena all'interno di un pentacolo, il sacrificio di una vergine, il famigerato modulo 234/bis da ritirare nella stanza 89-B/71 e da riconsegnare di persona (pena l'annullamento della procedura) in un giorno dispari e che inizi per M, agli impiegati della stanza 64H.B/tris...
    Dai, quello che ti chiedono non è difficile!


    :-D

    ---Alex

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  2. una scuola privata di lingue qui non ti chiede nessun documento ne' esame. La tua e' scuola privata o pubblica?
    (te l'avevo gia' fatta questa domanda??)

    valeriascrive

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  3. Non ti invidio.
    Nemmeno un po'.
    Ma ti incoraggerò, così:
    "Su! Dai! Che ce la fai!!!"

    ...

    (ha funzionato?)

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  4. ... lo sapevo, che quella scuola ti sarebbe piaciuta ;-)

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  5. Ali, sono contenta che la scuola ti sia piaciuta, sembra uno di quei film dove gli alunni pestiferi insegnano alla loro prof preferita a ballare l'hip hop...tu come sei messa con il ballo? ;)))
    Per l'allergia da scaroffie ti consiglio un antistaminico di pazienza...in bocca al lupo!!!

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  6. Adbluez :-D
    Vale, la mia scuola è una materna privata, ma vuole lo stesso il certificato. Come la maggior parte della scuole materne private di NY. Credo che, se sono in grado di dire "Personale certificato", possano chiedere più soldi per l'iscrizione o ottenere finanziamenti, non so...
    Cranio :)
    Alga: essì che mi è piaciuta! Epperò non mi ci pigliano, li mortacci loro!
    Vale, nel ballo sono come una scopa di saggina... ma nel frattmepo corro a comprare l'antistaminico di pasiensa... dici che serve la ricetta del medico? :)

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  7. mah, io che c'ho istinti materni anche per sbaglio non se ho voglia di saperti la' invece che nella suppli che ricordo piena di lego. Pero hoo come l'impressione che se la scuola ti e' piaciuta le scartoffie le farai in un nanosecondo. Scommettiamo? :)

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  8. Beh, se le prove son quelle delle fiabe...

    Magari con un guarda in su, guarda in giù, dai un bacio a chi vuoi tu te la cavi! :-)

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  9. Alice
    se ti servono dettagli sul come sopravvivere in cittá in cui ci si spara e accoltella per strada, fammi sapere. Con la media di 13 omicidi a weekend Medellin mi conferisce i titoli per esserti di aiuto :D

    ciao
    Fra

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edddaì, blatera un po' con me!