Tuesday, May 17, 2011

Alice nel vagone II

Le fermate della metropolitana di niù iorc sono gironi Danteschi.
Negli inferi ci sono:

I LABIRINTI
Sono le fermate dove 6 o 9 linee della metropolitana si incrociano. C'è gente che ci vaga dentro piangendo perchè non riesce a trovare l'uscita e dopo tre giorni non ricorda nemmeno il proprio nome.
La fermata labirintica per eccellenza è quella di Time Square, ma pure Atlantic-Pacific non scherza mica. Ci sono scale, rampe, corridoi, tunnel, negozi, gruppi musicali... l'intera popolazione della Val d'Aosta potrebbe spostarsi a vivere lì e ci starebbe pure comoda. Si può andare in mille direzioni e tipo 4 diversi livelli di profondità, come nei videogiochi degli anni '80. Credo che solo gli gnomi sappiano davvero quante possibili uscite ci siano. Alice le poche volte che le tocca andare da quelle parti si prende un paio di granuli omeopatici, fa un bel respirro e poi procede zen, seguendo la corrente di gente... ogni volta sbuca alla luce in un posto nuovo, bacia il suolo e gira tre volte attorno al tornello per ingraziarsi gli dei metropolitani. Se può le evita come la morte, preferisce scendere una fermata prima e camminare al'aperto piuttosto che vagare come un topino bianco da laboratorio tra i labirinti.
Quindi non ci sono foto.
Se mai Alice si sentirà forte abbastanza magari va in missione una bussola e le barrette energetiche e ve ne fa un paio, và.

I CORRIDOI
Sono simili alle fermate labirinto, ma senza la folla. Ad Alice infondono sempre quel senso di pace e serenità da scenario post-atomico. Hanno giganteschi corridoi dal soffitto basso, per lo più deserti o con al massimo un paio di inquetanti soggetti vestiti di nero appoggiati ai pilastri. E il viaggiatore viene catturato da quell'allegria propria del cimitero di notte.

 Nelle stazioni corridoio si cammina sempre spediti, con lo sguardo basso e un lieve retrogusto di panico.

Il purgatorio metropolitano invece offre

LE GALLERIE DEL VENTO
Sono le fermate all'aperto. Quando la metropolitana esce dal suo buco e sferraglia davanti alle finestre della città, le fermate sono torri di metallo arrigguinito aggrappate ai tralicci.
Quando il clima è umano sono pure belle, c'è il cielo, il sole, la vista della città... basta non far caso al fatto che ogni volta che la metro arriva il tutto traballa e dondola come un budino.
D'inverno invece sono mortali, non c'è riparo dal vento, quindi vi conviene aggraparvi ai pilastri e pregare che la metro arrivi prima che vi si stacchino le dita o che una foltata di vento vi stenda.


Nel paradiso metropolitano invece (perchè che vi credete, non ci manca mica nulla) il viaggiatore si può godere le
GALLERIE D'ARTE
 ... ma quelle vanno in un post a parte, che servono almeno 470 foto.

Alice metropolitanizzatrice

7 comments:

  1. Bello questo post, continua continua!!!

    Anche perché la metro di NYC è completamente diversa da come uno se l'aspetta. (o almeno per me è così).

    ---Alex

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  2. ma tu riesci seriamente a camminare a piedi da sola per questi corridoi lunghi e deserti??sarebbe il mio peggior incubo, magari trovo qualcuno che mi aggredisce e non c'è nessuno che possa aiutarmi..della serie "e non trovarono mai il corpo"!
    e anche le fermate all'aperto non sono molto rincuoranti :D

    ps sono una nuova lettrice, mi piace un sacco il tuo blog complimenti!

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  3. Uh, l'odore della metropolitana, che ricordi...

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  4. Alex: anche per me :)

    Linda: benarrivata, grassie dei complimenti! I primi tempi attraversavo i corridoi semi-correndo, ora credo di averci fatto un po' l'abitudine... ma di tanto in tanto contiuo a controllarmi alle spalle :)

    Ladoratrice: Odore, uh, non mi ci far penzare, varda. Quel tanfo pestilenziale io non l'ho ancora trovato in nessun altro posto...

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  5. Kino... Varda, il 42 me l'ero dimenticato in effetti, ma questa la so! ;-P

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  6. Alice... ti hanno rubato l'idea.
    Io dico... fagli causa:-P
    http://route66.corriere.it/2011/06/post_1.html

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edddaì, blatera un po' con me!