Monday, March 24, 2008

washington: la prima impressione

Emersi dalla metropolitana-enterprise, io e El Grinta sbuchiamo alla fermata Federal triangle. Un nome un programma. Ed io vengo colpita da quello che el Grinta definisce "Il più veloce caso di auto-suggestione indotta":
Mi guardo attorno e sancisco spietata e critica, il mio imperituro giudizio:
"Questa città è FINTA"
"Scusa?"
"Guardati attorno: non ci sono bambini, non ci sono cani, è tutta pulitina... questa città è una città fantasma caro mio!" Dichiaro infervorata e convinta.
"Ma scusa, siamo appena scesi dalla metro... che ne sai tu che..."
"Guarda, son sicura che in realtà qui non ci abita nessuno!"
"Scusa, e quel bambino laggiu'?"
"Quello e' sicuramente un bambino importato.. probabilmente pure i passeri e i piccioni sono importati... anche le farfalline saranno importate e..." il mio delirante monologo, dovuto probabilmente a un eccesso di sonno, prosegue ininterrotto per una mezz'oretta, sotto lo sguardo paziente e pietoso del Grinta. Ormai sono entrata nella prospettiva del complotto, quando, davanti alla casa bianca: "Guarda, Guarda Grinta! Un bambino! Con un cagnolino! Allora forse non e' una citta' finta come Disneyland..."
"Quale bambino? quello e' un nano dei servizi segreti siriani. Sta telecomandando con il suo gelato il gabbiano sopra di noi per fotografarci, e nel frattempo quel fiorellino di magnolia che vedi sulla sinistra... lo vedi? Ci sta ascoltando e registrando, siamo entrati nella sua sfera di controllo... Ah! Attenta al setter, che è un prototipo di mini soldato in fase di sperimentazione, fa cacche radioattive e...!"
...
El grinta ha un modo tutto suo per spiegarmi quando esagero.
Il problema è che poi è difficile fermarlo.
Alice Dubitatrice

1 comment:

  1. In quanto a fantasia, siete accoppiati proprio bene!!

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edddaì, blatera un po' con me!