Monday, January 18, 2010

la Casa degli Artisti

Sabato sera siamo andati ad una festa di compleanno.
Nella casa degli artisti si sono trasferiti i padroni dei due botoli. Che è un po' una comune e un po' no.
Un po' sì perchè la cucina e il bagno sono in comune e si fa vita comunitaria, e nel posto vige l'arte di arrangiarsi... un po' no perchè comunque si paga un affitto, e c'è una sorta di "contratto".
Nella casa degli artisti c'è una piccola casetta-cuccia per cani, tutta bianca, con una porticina rossa, con una maniglia dorata, e se la apri dentro c'è una minuscola libreria, e sembra un po' di entrare nella Casa del Bianconiglio e di aver bevuto la pozione che ti fa crescere crescere crescere.
Nella casa degli artisti c'era un tizio magro e bello, con un panciotto e dei calzini a righe che sembrava il Cappellaio Matto. Prima di iniziare a mangiare il Cappellaio Matto ha condotto uno strano rituale durante il quale tutti hanno buttato dei semi dentro un cerchio, e espresso un desiderio e soffiato su una fogliolina di alloro e suonato una campanellina e una marachas.
A tavola con noi c'era una tizia che indossava un costume ingrassante, una sorta di scafandro bianco da cui spuntavano le gambe lunghe e le braccia sottili avviluppate nella tutina porpora... sembrava una Regina di Cuori. "Lo indosso perchè è interessante vedere come la gente si relaziona a te se sei grasso" diceva la Regina di Cuori.
C'era anche una ragazza minuta che sembrava un folletto, che aveva una risata squillante, e che parlava del suo progetto di fare una Torta a 27 strati per il suo prossimo compleanno.
Alla fine della cena siamo saliti sul tetto, abbiamo gridato nella notte, sparato un razzetto e bruciato i semini che avevamo lanciato nel cerchio per completare il rituale (Peruviano? Cileno? Boh, non ricordo...).
Nella casa degli artisti, dentro un'enorme stanza vuota piena di pilastri di cemento un po' rosicchiati, Il Cappellaio Matto, la regina di Cuori, il Folletto, la sottoscritta, il Grinta e altri 4 soggetti hanno giocato a calcio con un pallone di cuoio, mentre qualcuno andava sui pattini a rotelle e poi compariva con uno spartito e un violino per fare da sottofondo musicale alla partita.

Per concludere la serata, il Grinta e la sottoscritta hanno giocato alla guerra e si sono rincorsi sparandosi gommini (Io avevo una portentosa mitrgliatrice da 25 colpi, il Grinta un Fucile con 2 cartucce) e mimando epiche scene di film di guerra.


Io penso che, pure se mi fumassi un Peyote, non potrei giungere a tali strepitosi livelli di surrealtà.
Attendo con ansia la prossima festa nella casa degli artisti!

Alice festeggiatrice

8 comments:

  1. Ti ho immaginata nel film di Parnassus...
    Surreale!

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  2. Queste cose possono accadere solo a NYC! ;-)
    Mi ci porti quando verrò la prossima volta? :-D


    ---Alex

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  3. Beata te!!! Queste si che sono feste! La vorrei anch'io una festa di compleanno così, allora davvero lo festeggerei...

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  4. quoto ada.
    nonostante gli acciacchi, l'età che avanza e la sepoltura emotiva degli ultimi tempi, io ad una festa così ci verrei di corsa :-)

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  5. "ma non e` che e` tutta un'allucinazione dovuta al fatto che hai fumato peyote per 6 giorni di fila?"
    :D

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  6. sempre una soddisfazione questa citta' !

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  7. Ali :) esatto!
    Alex, promesso!
    Ada, Alga, io dico che se ci mettiamo possiamo farla pure noi una festicciola surreale!
    Kino :-D Pensa cosa sarebbe stato se, prima di andare alla festa, mi fossi fumata un peyote!! Surrealtà al cubo!
    Palbi, Puoi dirlo!! :)

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  8. Alis!
    non mi hai beccato la citazione zoolanderiana! :D

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edddaì, blatera un po' con me!