29 aprile 2009.
Tante Angurie Grinta!!
...
Se poi la pianti di leggere SEMPRE le ultime tre pagine dei libri PER POI SVELARMI (o minacciare di farlo!) IL FINALE capace che arrivi pure ai 29 anni, eh.
Con tanto amore,
Alice celebratrice
P.s. Grinta? Considerato il tuo regalo direi che è il caso di farti un giro in Danimarca a pigliarti il caschetto, eh!
Wednesday, April 29, 2009
Monday, April 27, 2009
solo un tiro, solo un tiro...
Il 29 luglio 2007, a ridosso della partenza per il Nuovo Mondo, la sottoscritta, dopo 12 anni di fedele e ininterrotto tabagismo, smise di fumare.
Smise per meschine ragioni economiche (le sigarette, soprattutto a NY, erano già carissime, ma adesso si aggirano attorno ai 9, 10 dollari al pacchetto), smise per discutibili ragioni sociali (fumare negli States è socialmente riprovevole, sempre, ovunque e comunque. Tra i vecchi e tra i giovani, tra i ricchi e tra i poveri , tra i fricchettoni, i bigotti o i radical chic... un fumatore è uno sfigato. Punto), smise per ovvie ragioni logistiche (a NY è proibito fumare OVUNQUE, per strada davanti ai locali, in alcuni parchi e persino nella topaia, dove è sancito per contratto e dove un segnalatore di fumo è pronto a fare la spia nel caso uno decidesse di fregarsene). Ah, sì, smise anche per ragioni di salute, che era stufa di avere il respiro mozzato e la tosse cronica.
Smise da un giorno all'altro, senza vie di mezzo o riduzioni graduali perchè non ne è capace.
Smise e sognò di fumare per notti e notti, visse in uno stato di alterazione della personalità per settimane, smise di prendere il caffè perchè dopo il caffè sognava di fumarsi una sigaretta, ingrassò parecchio e divorò compulsivamente caramelline, gomme da masticare, carote, sedani e quant'altro fosse sotto mano per compensare il suo bisogno orale, comprese le olive piccanti del sud e la maionese spalmata sul pane.
Smise e smise così bene che il Grinta, dopo un paio di settimane, decise di smettere a sua volta.
Lei e il Grinta smisero, e smisero così bene che dopo un anno il dottor Piotr, ammirando la forza di volontà e la tenacia della coppia, decise di smettere pure lui.
3 settimane fa, durante uno dei pigiama party con la Pippi, ho fumato una sigaretta.
Poi un'altra.
Poi un'altra ancora.
E poi ancora.
Poi quando sono finite le sigarette della Pippi, come risarcimento, ho comprato un pacchetto per poter ricambiare la sua generosità.
Poi ho finito il pacchetto-della-generosità, ma ho pensato che sarebbe stato carino prenderne un'altro, giusto così, per avere una sigaretta da fumare durante le grandi occasioni.
Il pacchetto-delle-grandi-occasioni è durato 5 giorni (mbè? Ho avuto 5 giorni emozionantissi-mi, mica ciccioli) e ne ho preso ancora uno.
Che è finito dopo 3 giorni.
Poi mi sono resa conto che aveva già speso 30 dollari, e che fumavo senza sosta da 2 settimane.
Così ho deciso di ri-smettere.
E pensavo fosse facile, visto che per quasi due anni ne ho fatto a meno... insomma, che ccè vò?
Col ciufolo.
Ora sogno sigarette.
Sogno di comprarle.
Sogno di fumare.
Vivo in uno stato di alterazione della personalità.
Ho smesso di nuovo col caffè perchè dopo ucciderei per avere una boccata di nicotina.
Inoltre il mio cervello smette di seguire le trame dei film non appena uno degli attori tira fuori una sigaretta (il neurone deputato alla ricezione visiva entra in loop: "Fuuuu-mooo.... Fuuuu-moooo") e devo riempirmi la pancia d'acqua o di thè o di gelato al cioccolato (ok, il 90% delle volte uso il cioccolato, ma quando finisce ripiego sul thè o sull'acqua).
Quindi sono ingrassata.
Ho come un de jà vù.
Pensa un po' tu.
Se trionfo non tocco più una cicca... almeno per i prossimi 2 anni.
Alice ripetitrice (degli stessi madornali errori)
P.s. ieri, giusto per farmi del male, guardavo Goodfellas, uno di quei fantastici film dove vengono fumate tonnellate di sigarette e tutte le scene degli interni sono girate con una bella cortina di fumo.
E comunque, come fuma De Niro, nessuno mai.
Smise per meschine ragioni economiche (le sigarette, soprattutto a NY, erano già carissime, ma adesso si aggirano attorno ai 9, 10 dollari al pacchetto), smise per discutibili ragioni sociali (fumare negli States è socialmente riprovevole, sempre, ovunque e comunque. Tra i vecchi e tra i giovani, tra i ricchi e tra i poveri , tra i fricchettoni, i bigotti o i radical chic... un fumatore è uno sfigato. Punto), smise per ovvie ragioni logistiche (a NY è proibito fumare OVUNQUE, per strada davanti ai locali, in alcuni parchi e persino nella topaia, dove è sancito per contratto e dove un segnalatore di fumo è pronto a fare la spia nel caso uno decidesse di fregarsene). Ah, sì, smise anche per ragioni di salute, che era stufa di avere il respiro mozzato e la tosse cronica.
Smise da un giorno all'altro, senza vie di mezzo o riduzioni graduali perchè non ne è capace.
Smise e sognò di fumare per notti e notti, visse in uno stato di alterazione della personalità per settimane, smise di prendere il caffè perchè dopo il caffè sognava di fumarsi una sigaretta, ingrassò parecchio e divorò compulsivamente caramelline, gomme da masticare, carote, sedani e quant'altro fosse sotto mano per compensare il suo bisogno orale, comprese le olive piccanti del sud e la maionese spalmata sul pane.
Smise e smise così bene che il Grinta, dopo un paio di settimane, decise di smettere a sua volta.
Lei e il Grinta smisero, e smisero così bene che dopo un anno il dottor Piotr, ammirando la forza di volontà e la tenacia della coppia, decise di smettere pure lui.
3 settimane fa, durante uno dei pigiama party con la Pippi, ho fumato una sigaretta.
Poi un'altra.
Poi un'altra ancora.
E poi ancora.
Poi quando sono finite le sigarette della Pippi, come risarcimento, ho comprato un pacchetto per poter ricambiare la sua generosità.
Poi ho finito il pacchetto-della-generosità, ma ho pensato che sarebbe stato carino prenderne un'altro, giusto così, per avere una sigaretta da fumare durante le grandi occasioni.
Il pacchetto-delle-grandi-occasioni è durato 5 giorni (mbè? Ho avuto 5 giorni emozionantissi-mi, mica ciccioli) e ne ho preso ancora uno.
Che è finito dopo 3 giorni.
Poi mi sono resa conto che aveva già speso 30 dollari, e che fumavo senza sosta da 2 settimane.
Così ho deciso di ri-smettere.
E pensavo fosse facile, visto che per quasi due anni ne ho fatto a meno... insomma, che ccè vò?
Col ciufolo.
Ora sogno sigarette.
Sogno di comprarle.
Sogno di fumare.
Vivo in uno stato di alterazione della personalità.
Ho smesso di nuovo col caffè perchè dopo ucciderei per avere una boccata di nicotina.
Inoltre il mio cervello smette di seguire le trame dei film non appena uno degli attori tira fuori una sigaretta (il neurone deputato alla ricezione visiva entra in loop: "Fuuuu-mooo.... Fuuuu-moooo") e devo riempirmi la pancia d'acqua o di thè o di gelato al cioccolato (ok, il 90% delle volte uso il cioccolato, ma quando finisce ripiego sul thè o sull'acqua).
Quindi sono ingrassata.
Ho come un de jà vù.
Pensa un po' tu.
Se trionfo non tocco più una cicca... almeno per i prossimi 2 anni.
Alice ripetitrice (degli stessi madornali errori)
P.s. ieri, giusto per farmi del male, guardavo Goodfellas, uno di quei fantastici film dove vengono fumate tonnellate di sigarette e tutte le scene degli interni sono girate con una bella cortina di fumo.
E comunque, come fuma De Niro, nessuno mai.
spiagge, fiori immortali ed elefanti domestici
Niente, la primavera si è presa l'anno sabbatico, probabilmente è andata a far sbocciare i soffioni su marte, o si sta dando da fare per rendere il pack artico un campo di tulipani olandesi comunque qui non si è vista.
In compenso è arrivata sua cugina, quella peperina tutta fuoco e afa dell'estate, e qui nella grande mela la gente non ha capito più niente.
Ieri, a causa di una crepa nel tessuto spazio temporale, Manhattan è diventata Riccione.
Donne con pareo e flip flap sciabattavano rovesciandosi bottigliette d'acqua sulla permanente e gettandosi cucchiaiate di crema dopo sole sul naso; uomini a torso nudo e sandali tedeschi affrontavano l'asfalto sfrigolante con un asciugamano firmato a mò di ghirlanda hawaiana appoggiato sulle spalle color aragosta bollita.
E c'era pure la spiaggia, in fondo:
Il parco ora è un esplosione di colori
Le strade sono un esplosione di colori:
Ma soprattutto... la topaia è un esplosione di colori!
Ve li ricordate i gerani che il Grinta acquistò l'estate scorsa? Sostenendo che mi avrebbero salvato dalle zanzare-vampiro?
E soprattutto... ve la ricordate Karma, la piantina dal destino segnato, quella che ho preso l'anno passato come vittima sacrificale da uccidere con le mie amorevoli cure, e che invece il Grinta col suo insospettabile pollice verde ha salvato da morte certa?
Mbè, ora, grazie a karma e ai gerani, ci ritroviamo con in casa una foresta, con tanto di animali selvaggi che pascolano (Lei ve la ricordate, vero?)
Come premio, viste le sue sorprendenti capacità di sopravvivenza, abbiamo spostato Karma sulla scala anti-incendio. Se non si frigge con il sole a picco, capace che non solo sopravvive ma ci sputacchia pure un altro fiorellino...
Alice coltivatrice (di speranze, eh, che di fiori non ne tiro su manco mezzo)
In compenso è arrivata sua cugina, quella peperina tutta fuoco e afa dell'estate, e qui nella grande mela la gente non ha capito più niente.
Ieri, a causa di una crepa nel tessuto spazio temporale, Manhattan è diventata Riccione.
Donne con pareo e flip flap sciabattavano rovesciandosi bottigliette d'acqua sulla permanente e gettandosi cucchiaiate di crema dopo sole sul naso; uomini a torso nudo e sandali tedeschi affrontavano l'asfalto sfrigolante con un asciugamano firmato a mò di ghirlanda hawaiana appoggiato sulle spalle color aragosta bollita.
E c'era pure la spiaggia, in fondo:
Il parco ora è un esplosione di colori
Le strade sono un esplosione di colori:
Ma soprattutto... la topaia è un esplosione di colori!
Ve li ricordate i gerani che il Grinta acquistò l'estate scorsa? Sostenendo che mi avrebbero salvato dalle zanzare-vampiro?
E soprattutto... ve la ricordate Karma, la piantina dal destino segnato, quella che ho preso l'anno passato come vittima sacrificale da uccidere con le mie amorevoli cure, e che invece il Grinta col suo insospettabile pollice verde ha salvato da morte certa?
Mbè, ora, grazie a karma e ai gerani, ci ritroviamo con in casa una foresta, con tanto di animali selvaggi che pascolano (Lei ve la ricordate, vero?)
Come premio, viste le sue sorprendenti capacità di sopravvivenza, abbiamo spostato Karma sulla scala anti-incendio. Se non si frigge con il sole a picco, capace che non solo sopravvive ma ci sputacchia pure un altro fiorellino...
Alice coltivatrice (di speranze, eh, che di fiori non ne tiro su manco mezzo)
Friday, April 24, 2009
sexi coccolino
Sono diventata il confessore dell'Inglese. Il nuovo collega ha deciso di rivelare luci e ombre della sua vita sentimentale alla sottoscritta, che si è ascoltata le sue conquiste e le sue delusioni da quando aveva 12 anni in poi, per 7 ore consecutive, passando dall'ex moglie alla donna dominatrix che voleva abusare di lui tra le fresche di un campo da tennis.
Bah. Si vede che va di moda l'uomo-coccolino, perchè l'Inglese una ha la faccia sorridente di Dotto e il portamento deciso e virile di topo Gigio .
Io lavoro qui da un'anno e nessuno mi ha mai attaccato pezza manco per sbaglio. L'Inglese, che lavora qui da 2 settimane, ha già avuto 4 avances da benestanti clienti.
Uomini.
Ciò consola il mio ego.
Alice, fallimentare baccagliatrice
Bah. Si vede che va di moda l'uomo-coccolino, perchè l'Inglese una ha la faccia sorridente di Dotto e il portamento deciso e virile di topo Gigio .
Io lavoro qui da un'anno e nessuno mi ha mai attaccato pezza manco per sbaglio. L'Inglese, che lavora qui da 2 settimane, ha già avuto 4 avances da benestanti clienti.
Uomini.
Ciò consola il mio ego.
Alice, fallimentare baccagliatrice
Wednesday, April 22, 2009
are krishna are krishna are are are areee...
L'East Village è una delle aree radical-chic- fricchettone della grande mela, è il quartiere dei ggiovani artisti un po' punk che fanno vita dissoluta mentre il papino gli paga l'affitto del monolocale da 3.000 dollari al mese.
(invidia?)
Io ha sempre pensato che gli are krishna se ne stessero rapati e vestiti di arancione a menditare sui cucuzzoli delle scogliere, o a pregare sotto le querce mentre cadono le ghiande.
Ma non avevo mai incrociato gli are krishna dell'East Village:
Alice spiritualizzatrice
(invidia?)
Io ha sempre pensato che gli are krishna se ne stessero rapati e vestiti di arancione a menditare sui cucuzzoli delle scogliere, o a pregare sotto le querce mentre cadono le ghiande.
Ma non avevo mai incrociato gli are krishna dell'East Village:
Alice spiritualizzatrice
Madama Frignetti in azione
Ieri notte pioveva, faceva freddo, il Grinta mi ha rubato le coperte durante la fase rem e io mi sono svegliata con il collo craccato. Sciopero delle capacità rotatorie per tutto il dì.
Dopo una giornata di dolore alla Supplì torno a casa e rivendico le attenzioni che giustamente mi spettano in quanto temporaneamente ma oggettivamente menomata (che tra l'altro direi che nel rito matrimoniale civile il tizio aveva detto proprio qualcosa di specifico del tipo "Massaggerete il coniuge per ore e ore in caso di colpo di freddo" o giù di lì)
"Griiintaaaa..." (la topaia è un buco, ma per gridare lamentosamente non c'è mica bisogno di grandi spazi)
"Griiinta....
amooor miooo...
... Mi togli le calze?
...
Mi rimbocchi le coperte?
...
Mi passi un altro cuscino?
...
Voglio fare le parole crociate, me le porti?
... Mi è caduta la penna... me la raccogli? ... Mi fai una tisana? ... Mi fai un massaggio? ...
29 orizzontale "il solo animale domestico non citato nella bibbia"... è lo scarafaggio?
...
Uffa, mi aiuti? ... Vorrei il balsamo di tigre... mi impomati? ... Mi porti il computer? ... Mi gratti la schiena? ... Mi aiuti a girarmi dall'altro lato?
...
Mi porti un'altra sciarpa? ...
Mi aiuti a mettermi a pancia sotto? ... Griinta... mi..."
"DIO MIO!
E' come avere te stessa... ma 10 volte tanto!"
"E non farmi ridere, insensibbile, che mi fa male!"
Alice schiavizzatrice
Dopo una giornata di dolore alla Supplì torno a casa e rivendico le attenzioni che giustamente mi spettano in quanto temporaneamente ma oggettivamente menomata (che tra l'altro direi che nel rito matrimoniale civile il tizio aveva detto proprio qualcosa di specifico del tipo "Massaggerete il coniuge per ore e ore in caso di colpo di freddo" o giù di lì)
"Griiintaaaa..." (la topaia è un buco, ma per gridare lamentosamente non c'è mica bisogno di grandi spazi)
"Griiinta....
amooor miooo...
... Mi togli le calze?
...
Mi rimbocchi le coperte?
...
Mi passi un altro cuscino?
...
Voglio fare le parole crociate, me le porti?
... Mi è caduta la penna... me la raccogli? ... Mi fai una tisana? ... Mi fai un massaggio? ...
29 orizzontale "il solo animale domestico non citato nella bibbia"... è lo scarafaggio?
...
Uffa, mi aiuti? ... Vorrei il balsamo di tigre... mi impomati? ... Mi porti il computer? ... Mi gratti la schiena? ... Mi aiuti a girarmi dall'altro lato?
...
Mi porti un'altra sciarpa? ...
Mi aiuti a mettermi a pancia sotto? ... Griinta... mi..."
"DIO MIO!
E' come avere te stessa... ma 10 volte tanto!"
"E non farmi ridere, insensibbile, che mi fa male!"
Alice schiavizzatrice
Tuesday, April 21, 2009
zen zen zezeen zen zum zu zu zuuuzum
Avrà all'incirca 60 anni, ed è la mia espiazione karmica della giornata.
Ma io sono super-zen, inspiro espiro focalizzo e resto imperturbabile.
La mia espiazione karmica telefona e mi inchioda 25 minuti (25 minuti!) a descrivere i 7 diversi vocabolari tascabili italiano-inglese inglese-italiano disponibili alla Supplì ripetendo sempre la stessa domanda ma con intonazioni diverse:
"E' piccolo?" (indagatrice)
"Guardi, sì, è tascabile"
"Ok, ma è piccolo? Perchè dovrò portarmelo dietro in Italia, sa..." (complice)
"E' piccolissimo, leggerissimo e comodissimo"
"Sissì... ma... è piccolo?" (scettica)
"..."
"Signorina, mi sente?"
"Io la sento, e lei mi sente?"
"Sì, certo, le chiedevo se secondo lei era comodo da portare" (amichevole) "Sa, devo andare in Italia, mi serve qualcosa di piccolo..."
"Perchè non viene a vederlo in libreria? Questo dialogo sta diventanto surreale"
ERRORE! GROSSO ERRORE!!
"Va bene, se è piccolo vengo a vederlo"
"..."
Alle 6 del pomeriggio arriva.
La mia espiazione karmica sfoggia una capigliatura che sfuma dal rosso semaforo all'arancione Amiat.
Davanti ai 7 vocabolarietti tascabili trascorriamo 10 minuti (10 minuti!) osservando i dettagli tecnici:
completezza, leggibilità, prezzo, colori, impermeabilità, maneggiabilità, resistenza alle torsioni, qualità dei materiali... sembra si stia scegliendo una tenda da alta quota per campeggiare sul K2 assieme ad una comitiva di sherpa.
Ma io sono zen, ah, se sono zen! Sorrido, parlo con voce dolce e suadente e metto su la faccia da fatina buona della Disney.
Dopo 10 minuti di manipolazione dei vocabolarietti, durante la quale ha deciso che non le comprerà nessuno, e che ne prenderà uno in prestito da sua cugina (maledetta te e tua cugina) mi fissa e mi inchioda:
"Lei è Italiana?"
"Sì"
"Goooood! Io vado in vacanza a Margheraita, in Liguria, e poi a Genoova a trovare i miei parenti"
"... umm... Brava?"
"Che cosa devo fare per il telefono? Lo compro lì? Mi costa meno?"
"Eh? Come?"
Si aprono le dighe e viene fuori Marzullo:
"Dico, mi conviene comprare un telefono italiano?
Risparmio?
E quale operatore scelgo?
Io voglio Verizon!...
E poi, se compro la scheda mi han detto che in Italia mi danno i minuti gratis, è vero?"
"Guardi, non so, probabilmente ci saranno delle offerte, ma io sto qui da tanto e..."
"ma quanto minuti mi danno?"
"Signora, io non la posso proprio aiutare, non ho idea, vivo qui da più di un anno, ma immagino che in un negozio in Italia le sapranno consigliar..."
"Sissì ma... quanti minuti? Me lo dica, che così mi organizzo"
"..."
"E Genova com'è? Perchè io ho un problema alla gamba... dopo un po' mi stanco a fare le scale va bene se vado con le scarpe da ginnastica? Dice che mi devo portare anche il bastone?"
Calma, sii calma, sii zen, espira insipira e sorridi
"Le scarpe da ginnastica saranno perfette, e magari, se si sente più sicura, si porti pure il bastone, che non guasta... Genova è arrampicata su una collina quindi magari ci saranno un po' di salite da fare, ma nulla di che"
"Salite? Ma con le scale o con le rampe?"
"Ma che ne so, benedetta donna!... non si preoccupi, è una bellissima città vada tranquilla che non sta andando a fare trekking estremo in Nepal, è una cittadina di mare! E poi ci saranno i suoi parenti con lei, quind..."
"... ma il telefono allora lo prendo lì?"
"ecco..."
"Ma vanno bene le scarpe da ginnastica o vado con gli scarponcini da trekking?"
"..."
"Ma il telefono non lo affittano lì?"
"..."
"Lo porto il bastone?"
"..."
"Allora dice che sono più rampe o più scale?"
"Ma in percentuale?"
"quale operatore telefonico mi consiglia?"
eccheppalle!
Alle 7 la Supplì chiude, ma al terzo piano c'è ancora un Grinta nascosto dietro una colonna che sghignazza osservando la scena, una vecchia con un principio galoppante di demenza senile che ripete come un disco rotto le stesse assurde domande, (da un ora!) e io che non ne posso più.
Sono zen come Maga Magò, poco, ma sono ancora zen.
Alle 7 e 10, esasperata, dopo averle ripetuto 3 volte che ormai eravamo chiusi da un pezzo e io dovevo spegnere le luci del piano:
Sono zen come un Hooligans
"Signora, guardi, vada a Genova con il suo bastone e le sue scarpe da ginnastica, compri un telefono lì e non si preoccupi, che sarà tutto bellissimo; ora l'uscita è proprio da quella part..."
"Sissì, ma a Genova, le salite sono con gli scalini o con le rampe? Com'è?"
"..."
"Com'è?"
"..."
"Allora?"
"Genova è piatta"
"Come?"
"Genova è piatta, ci sono le risaie e gli abitanti giocano a bocce tutto il tempo. Va bene?"
"Davveroo? Ma... e per le scarpe?"
"Non lo so, signora, voglio solo andare a casa, e invece è da un'ora che sono qui ad ascoltare lei che chiede sempre le stesse cose e sono stanca, lei ce l'ha una casa? La mia è lontana, la sua? Io prendo la metropolitana, perchè sono pezzente... lei usa il taxi? Dove lo prende il suo bel taxi? Glielo chiamo io? Vuole dormire qui? Le preparo un materassino e ci accampa qua accanto al registratore?"
"Vado via?"
"...!!!!!!!!!"
Zen?
Cos'è?
Eh?
Alice sbottatrice
Oh, ogni tanto dovrebbe essere socialmente e normativamente lecito fare così:
Ma io sono super-zen, inspiro espiro focalizzo e resto imperturbabile.
La mia espiazione karmica telefona e mi inchioda 25 minuti (25 minuti!) a descrivere i 7 diversi vocabolari tascabili italiano-inglese inglese-italiano disponibili alla Supplì ripetendo sempre la stessa domanda ma con intonazioni diverse:
"E' piccolo?" (indagatrice)
"Guardi, sì, è tascabile"
"Ok, ma è piccolo? Perchè dovrò portarmelo dietro in Italia, sa..." (complice)
"E' piccolissimo, leggerissimo e comodissimo"
"Sissì... ma... è piccolo?" (scettica)
"..."
"Signorina, mi sente?"
"Io la sento, e lei mi sente?"
"Sì, certo, le chiedevo se secondo lei era comodo da portare" (amichevole) "Sa, devo andare in Italia, mi serve qualcosa di piccolo..."
"Perchè non viene a vederlo in libreria? Questo dialogo sta diventanto surreale"
ERRORE! GROSSO ERRORE!!
"Va bene, se è piccolo vengo a vederlo"
"..."
Alle 6 del pomeriggio arriva.
La mia espiazione karmica sfoggia una capigliatura che sfuma dal rosso semaforo all'arancione Amiat.
Davanti ai 7 vocabolarietti tascabili trascorriamo 10 minuti (10 minuti!) osservando i dettagli tecnici:
completezza, leggibilità, prezzo, colori, impermeabilità, maneggiabilità, resistenza alle torsioni, qualità dei materiali... sembra si stia scegliendo una tenda da alta quota per campeggiare sul K2 assieme ad una comitiva di sherpa.
Ma io sono zen, ah, se sono zen! Sorrido, parlo con voce dolce e suadente e metto su la faccia da fatina buona della Disney.
Dopo 10 minuti di manipolazione dei vocabolarietti, durante la quale ha deciso che non le comprerà nessuno, e che ne prenderà uno in prestito da sua cugina (maledetta te e tua cugina) mi fissa e mi inchioda:
"Lei è Italiana?"
"Sì"
"Goooood! Io vado in vacanza a Margheraita, in Liguria, e poi a Genoova a trovare i miei parenti"
"... umm... Brava?"
"Che cosa devo fare per il telefono? Lo compro lì? Mi costa meno?"
"Eh? Come?"
Si aprono le dighe e viene fuori Marzullo:
"Dico, mi conviene comprare un telefono italiano?
Risparmio?
E quale operatore scelgo?
Io voglio Verizon!...
E poi, se compro la scheda mi han detto che in Italia mi danno i minuti gratis, è vero?"
"Guardi, non so, probabilmente ci saranno delle offerte, ma io sto qui da tanto e..."
"ma quanto minuti mi danno?"
"Signora, io non la posso proprio aiutare, non ho idea, vivo qui da più di un anno, ma immagino che in un negozio in Italia le sapranno consigliar..."
"Sissì ma... quanti minuti? Me lo dica, che così mi organizzo"
"..."
"E Genova com'è? Perchè io ho un problema alla gamba... dopo un po' mi stanco a fare le scale va bene se vado con le scarpe da ginnastica? Dice che mi devo portare anche il bastone?"
Calma, sii calma, sii zen, espira insipira e sorridi
"Le scarpe da ginnastica saranno perfette, e magari, se si sente più sicura, si porti pure il bastone, che non guasta... Genova è arrampicata su una collina quindi magari ci saranno un po' di salite da fare, ma nulla di che"
"Salite? Ma con le scale o con le rampe?"
"Ma che ne so, benedetta donna!... non si preoccupi, è una bellissima città vada tranquilla che non sta andando a fare trekking estremo in Nepal, è una cittadina di mare! E poi ci saranno i suoi parenti con lei, quind..."
"... ma il telefono allora lo prendo lì?"
"ecco..."
"Ma vanno bene le scarpe da ginnastica o vado con gli scarponcini da trekking?"
"..."
"Ma il telefono non lo affittano lì?"
"..."
"Lo porto il bastone?"
"..."
"Allora dice che sono più rampe o più scale?"
"Ma in percentuale?"
"quale operatore telefonico mi consiglia?"
eccheppalle!
Alle 7 la Supplì chiude, ma al terzo piano c'è ancora un Grinta nascosto dietro una colonna che sghignazza osservando la scena, una vecchia con un principio galoppante di demenza senile che ripete come un disco rotto le stesse assurde domande, (da un ora!) e io che non ne posso più.
Sono zen come Maga Magò, poco, ma sono ancora zen.
Alle 7 e 10, esasperata, dopo averle ripetuto 3 volte che ormai eravamo chiusi da un pezzo e io dovevo spegnere le luci del piano:
Sono zen come un Hooligans
"Signora, guardi, vada a Genova con il suo bastone e le sue scarpe da ginnastica, compri un telefono lì e non si preoccupi, che sarà tutto bellissimo; ora l'uscita è proprio da quella part..."
"Sissì, ma a Genova, le salite sono con gli scalini o con le rampe? Com'è?"
"..."
"Com'è?"
"..."
"Allora?"
"Genova è piatta"
"Come?"
"Genova è piatta, ci sono le risaie e gli abitanti giocano a bocce tutto il tempo. Va bene?"
"Davveroo? Ma... e per le scarpe?"
"Non lo so, signora, voglio solo andare a casa, e invece è da un'ora che sono qui ad ascoltare lei che chiede sempre le stesse cose e sono stanca, lei ce l'ha una casa? La mia è lontana, la sua? Io prendo la metropolitana, perchè sono pezzente... lei usa il taxi? Dove lo prende il suo bel taxi? Glielo chiamo io? Vuole dormire qui? Le preparo un materassino e ci accampa qua accanto al registratore?"
"Vado via?"
"...!!!!!!!!!"
Zen?
Cos'è?
Eh?
Alice sbottatrice
Oh, ogni tanto dovrebbe essere socialmente e normativamente lecito fare così:
Monday, April 20, 2009
tickle-woman
"Dai Grinta, ancoora!"
"No, basta, sono stanco"
"Tipregotipregotipreegoo"
"Evabbè, poi però mi lasci in leggere in pace, eh... va bene così?"
"ymmmm"
Qui ho finalmente trovato un filmato con qualcuno che reagisce al solletico e al grattino laterale ESATTAMENTE come me... io sono solo leggermente meno pelosa. Ma davvero di poco.
Alice sollazzatrice
P.s. non so cosa sia quel cosino ma lo voglio. Assolutamente.
"No, basta, sono stanco"
"Tipregotipregotipreegoo"
"Evabbè, poi però mi lasci in leggere in pace, eh... va bene così?"
"ymmmm"
Qui ho finalmente trovato un filmato con qualcuno che reagisce al solletico e al grattino laterale ESATTAMENTE come me... io sono solo leggermente meno pelosa. Ma davvero di poco.
Alice sollazzatrice
P.s. non so cosa sia quel cosino ma lo voglio. Assolutamente.
Saturday, April 18, 2009
... siete mentalmente instabili? Telefonatemi!
La Supplì è una Supplì.
Ovvero una libreria.
Un posto con tanti scaffali con dentro tanti libri.
Con me in mezzo che tento di convincere chi entra e portarsene a casa il maggior numero.
Cosa che già mi dà il mio bel daffare, eh.
Epperò alla volte, diciamo una volta la mese, avvengono telefonate surreali.
Questa è quella di aprile:
"Buongiorno, sono un insegnate, la chiamo dall'Italia perchè ho scritto un libro e vorrei che lo vendeste anche lì a New York"
"?"
"Sa, ho degli amici che abitano lì e mi piacerebbe, ecco. E' lei che sceglie i libri, no?"
"Sì, ma... da chi è pubblicato il suo libro?"
"Dalla casa editrice "Maisentitaintuttalamiavita""
"Non la conosco..."
"Sono amici miei, tranquilla"
"Ah"
"Eh"
"E di cosa parla il suo libro?"
"Eeeh... è un libro sui sentimenti"
"... peeerò!"
"... essì, essì, è una storia molto bella, eh!"
"ssì, ma... di cosa parla? Un riassunto?"
"Eeeh... dunque... è una storia ambientata ai giorni nostri, di due ragazzi... ma guardi, le dico, io l'ho letta in classe ed è piaciuta un sacco ai miei alunni, eh, ma va bene anche per un pubblico adulto, ecco"
"Guardi, mi spiace, purtroppo noi non siamo interessati, stiamo all'altro capo del globo, lei non ha idea, stiamo in recessione, facciamo la fame, vendiamo a stento 10 libri al giorno, non abbiamo diritto di resa... non credo che sia il caso di prendere il suo romanzo... tra l'altro vendere gli imbrattacar... gli esordienti come lei, è difficile"
"Evabbè. E se lo faccio in inglese? Lo prendete?"
"Come che lo fa in inglese? Se lo traduce lei?"
"No, ma adesso voglio dire al mio editore che lo voglio anche in inglese... Anzi! Non è che la Supplì lo può tradurre? Lei traduce anche, magari? No, perchè visto che sta lì ma parla italiano..."
"..."
"Glielo Spedisco? Signorì, come si chiama già?"
Alice editrice?
Ovvero una libreria.
Un posto con tanti scaffali con dentro tanti libri.
Con me in mezzo che tento di convincere chi entra e portarsene a casa il maggior numero.
Cosa che già mi dà il mio bel daffare, eh.
Epperò alla volte, diciamo una volta la mese, avvengono telefonate surreali.
Questa è quella di aprile:
"Buongiorno, sono un insegnate, la chiamo dall'Italia perchè ho scritto un libro e vorrei che lo vendeste anche lì a New York"
"?"
"Sa, ho degli amici che abitano lì e mi piacerebbe, ecco. E' lei che sceglie i libri, no?"
"Sì, ma... da chi è pubblicato il suo libro?"
"Dalla casa editrice "Maisentitaintuttalamiavita""
"Non la conosco..."
"Sono amici miei, tranquilla"
"Ah"
"Eh"
"E di cosa parla il suo libro?"
"Eeeh... è un libro sui sentimenti"
"... peeerò!"
"... essì, essì, è una storia molto bella, eh!"
"ssì, ma... di cosa parla? Un riassunto?"
"Eeeh... dunque... è una storia ambientata ai giorni nostri, di due ragazzi... ma guardi, le dico, io l'ho letta in classe ed è piaciuta un sacco ai miei alunni, eh, ma va bene anche per un pubblico adulto, ecco"
"Guardi, mi spiace, purtroppo noi non siamo interessati, stiamo all'altro capo del globo, lei non ha idea, stiamo in recessione, facciamo la fame, vendiamo a stento 10 libri al giorno, non abbiamo diritto di resa... non credo che sia il caso di prendere il suo romanzo... tra l'altro vendere gli imbrattacar... gli esordienti come lei, è difficile"
"Evabbè. E se lo faccio in inglese? Lo prendete?"
"Come che lo fa in inglese? Se lo traduce lei?"
"No, ma adesso voglio dire al mio editore che lo voglio anche in inglese... Anzi! Non è che la Supplì lo può tradurre? Lei traduce anche, magari? No, perchè visto che sta lì ma parla italiano..."
"..."
"Glielo Spedisco? Signorì, come si chiama già?"
Alice editrice?
Friday, April 17, 2009
il Public Space che è il My Space
La Grande Mela ha un clima orrendo, che cerca di farsi perdonare regalando cieli bellissimi.
In questa benedetta città si assiste a tramonti splendidi, a cieli tamente azzurri da far male, a giochi di luce e nuvoloni da giudizio universale... ma nel frattempo fa freddo, tira vento, piove in verticale, ci sono le bufere di neve, i temporali, le tempeste elettrostatiche e la pioggia di meteoriti incendiari (evabbè, forse esagero... ma poco. Pochissimo. Davvero).
I costruttori di grattacieli lo sanno, e quindi, per legge, ogni edificio che superi una certa dimensione (diciamo i 30 piani, giusto per dire un numero a vanvera) deve possedere al suo interno un public space.
Un public space è un posto per il cazzeggio gratuito.
I public space sono un'idea bellissima, e alcuni, tipo quello dove vado durante la pausa pranzo dalla supplì, è un concentrato improbabile di umanità.
Il "mio" public space è accanto a Tiffany, nella via del fasciòn di niù iorc, mica cozze e krill.
Il mio public space è dentro la Trumpe Tower, che io pronuncio esattamente "Trumpee", con una E aperta estremamente piemontese.
L'ingresso è tutto uno scintillio di marmi rosa, specchi dorati e ottoni, ovunque ti giri c'è un riflesso di te stessa con un colorito improbabile che ti guarda (c'è un'Alice giallo itterizia riflessa nelle colonne in finto oro, c'è Alice Arancio-Salmone nei marmi del pavimento, c'è Alice Grigio Topo che ammica negli acciai tirati a lucido delle rifiniture).
All'ingresso c'è sempre un tapino che sta lì, in berretto e guantini, a controllare che la porta girevole giri girevolmente ed eventualmente ad aprire la porta apribile per le madri con bi-passeggino o per le comitive di giapponesi.
Nel mio public space, all'ora di pranzo, ci trovi sempre:
Un orda di passerotti obesi e chiacchieroni, imprigionata dentro penso da anni. Alcuni esemplari sono talmente gonfi di bricioline che faticano a muoversi, non volano più e restano a terra a riposare sotto i tavolini paralizzati dallo sforzo digestivo,
una ventina di turisti che girano con il naso per aria,
una decina di uomini d'affari, in giacca, gravatta e scarpe nere a pianta larga impegnati a leggere giornali, articoli fotocopiati o prospetti di business planz.
una dozzina di homeless, generalmente imboscati lungo il perimetro, impegnati a conversare tra di loro, a dormire o a parlare da soli.
una manciata di vecchie ingioiellate che aspetta l'amica ritardataria per poi poter andare a fare un giro tra le boutique
la sottoscritta, con il suo tupperware di pasta al sugo e il mini-tupperware con l'uva, armata di forchetta di plastica, libro di turno e telefono con impostazione cronometro (10 minuti per arrivare al public space, 20 minuti per mangiare, 5 minuti per raggiungere il bar, 10 minuti per la fila del bar e il caffè, altri 15 minuti per tornare. Fine della pausa pranzo).
Ora, il public space è decisamente meglio del sotterraneo puzzoso della supplì, epperò io qui non vedo l'ora che arrivi la primavera per poter scambiare i 20 minuti dentro la Trumpee con 20 minuti a prendere il sole qui:
(foto autunnale, in attesa della solita maledetta primavera...)
E se davvero nei prossimi giorni toccheremo la vertiginosa vetta dei 20 gradi, ci scappa pure un gelatino, ci scappa!
Alice sognatrice
In questa benedetta città si assiste a tramonti splendidi, a cieli tamente azzurri da far male, a giochi di luce e nuvoloni da giudizio universale... ma nel frattempo fa freddo, tira vento, piove in verticale, ci sono le bufere di neve, i temporali, le tempeste elettrostatiche e la pioggia di meteoriti incendiari (evabbè, forse esagero... ma poco. Pochissimo. Davvero).
I costruttori di grattacieli lo sanno, e quindi, per legge, ogni edificio che superi una certa dimensione (diciamo i 30 piani, giusto per dire un numero a vanvera) deve possedere al suo interno un public space.
Un public space è un posto per il cazzeggio gratuito.
I public space sono un'idea bellissima, e alcuni, tipo quello dove vado durante la pausa pranzo dalla supplì, è un concentrato improbabile di umanità.
Il "mio" public space è accanto a Tiffany, nella via del fasciòn di niù iorc, mica cozze e krill.
Il mio public space è dentro la Trumpe Tower, che io pronuncio esattamente "Trumpee", con una E aperta estremamente piemontese.
L'ingresso è tutto uno scintillio di marmi rosa, specchi dorati e ottoni, ovunque ti giri c'è un riflesso di te stessa con un colorito improbabile che ti guarda (c'è un'Alice giallo itterizia riflessa nelle colonne in finto oro, c'è Alice Arancio-Salmone nei marmi del pavimento, c'è Alice Grigio Topo che ammica negli acciai tirati a lucido delle rifiniture).
All'ingresso c'è sempre un tapino che sta lì, in berretto e guantini, a controllare che la porta girevole giri girevolmente ed eventualmente ad aprire la porta apribile per le madri con bi-passeggino o per le comitive di giapponesi.
Nel mio public space, all'ora di pranzo, ci trovi sempre:
Un orda di passerotti obesi e chiacchieroni, imprigionata dentro penso da anni. Alcuni esemplari sono talmente gonfi di bricioline che faticano a muoversi, non volano più e restano a terra a riposare sotto i tavolini paralizzati dallo sforzo digestivo,
una ventina di turisti che girano con il naso per aria,
una decina di uomini d'affari, in giacca, gravatta e scarpe nere a pianta larga impegnati a leggere giornali, articoli fotocopiati o prospetti di business planz.
una dozzina di homeless, generalmente imboscati lungo il perimetro, impegnati a conversare tra di loro, a dormire o a parlare da soli.
una manciata di vecchie ingioiellate che aspetta l'amica ritardataria per poi poter andare a fare un giro tra le boutique
la sottoscritta, con il suo tupperware di pasta al sugo e il mini-tupperware con l'uva, armata di forchetta di plastica, libro di turno e telefono con impostazione cronometro (10 minuti per arrivare al public space, 20 minuti per mangiare, 5 minuti per raggiungere il bar, 10 minuti per la fila del bar e il caffè, altri 15 minuti per tornare. Fine della pausa pranzo).
Ora, il public space è decisamente meglio del sotterraneo puzzoso della supplì, epperò io qui non vedo l'ora che arrivi la primavera per poter scambiare i 20 minuti dentro la Trumpee con 20 minuti a prendere il sole qui:
(foto autunnale, in attesa della solita maledetta primavera...)
E se davvero nei prossimi giorni toccheremo la vertiginosa vetta dei 20 gradi, ci scappa pure un gelatino, ci scappa!
Alice sognatrice
Wednesday, April 15, 2009
ops!
L'ALTRO IERI
"Alice, dove sono i cataloghi dell'editore spagnolo?Quello con cui hai avuto un colloquio e con cui apriremo un conto a più presto, magari domani, magari oggi, magari ORA?"
Li ho persi.
"Sono a casa, Super Manager Gayo, perchè sai che io penso al lavoro anche durante il mio giorno libero, allora li ho portati con me nella topaia, per guardarli e poter scegliere i libri che compreremo mentre sto in bagno, mentre aspetto che l'acqua bolla, prima di addormentarmi, mentre mi taglio le unghie..."
"vabbè, poche chiacchiere, portameli domani!"
IERI
"Alice, questi cataloghi?"
Li ho persi
"OH
Ohh,
Oh cieelo! Scusa Super Manager Gayo, me ne sono completamente dimenticata... tra l'altro l'editore diceva che ci mandava anche una copia di questi cataloghi via e-mail, in un file excell... è mica arrivata?"
"No, ma tanto non ci serve, abbiamo il catalogo cartaceo... portalo domani assolutamente. Anzi, ti scrivo pure una e-mail per ricordartelo"
OGGI
"Alice?"
"Ciao Super Manager gayo! Cercavo proprio te!! Allora, ho chiamato l'editore spagnolo, dice che ci spedisce al più presto il suo catalogo in excell... magari già in mattinata..."
"Vabbè, tanto abbiamo i cartacei"
"Ma con la tabella si lavora meglio!"
"Intanto potresti farmi vedere i cartacei e cominciare su quelli"
"Potrei, certo"
"?"
"Potrei se non li avessi persi in qualche anfratto di casa
Ah ah ah
...
ah ahhh ah...
ehmmm... Ah ah!!" (risata da colica renale)
Sguardo basito del Super Manager Gayo
"capo, mi spiace, non so che gesto inconsulto e scriteriato ho fatto, ma li ho persi. Ora però ho telefonato alla casa editrice, ci mandano un'altra copia del catalogo cartaceo via posta e pure quello elettronico... e poi mi son fatta dare le informazioni che ti mancavano sulla procedura per aprire il conto... "
"AAAAH!" Esclama lui, mani sul volto, in una graziosa versione gay dell'Urlo di Munch.
E io penso:
Forse non è la giornata buona per dirgli che, tra l'altro, ieri ho fatto un danno pazzesco e forse irreparabile nel sistema informatico della Supplì...
Alice pasticciatrice
"Alice, dove sono i cataloghi dell'editore spagnolo?Quello con cui hai avuto un colloquio e con cui apriremo un conto a più presto, magari domani, magari oggi, magari ORA?"
Li ho persi.
"Sono a casa, Super Manager Gayo, perchè sai che io penso al lavoro anche durante il mio giorno libero, allora li ho portati con me nella topaia, per guardarli e poter scegliere i libri che compreremo mentre sto in bagno, mentre aspetto che l'acqua bolla, prima di addormentarmi, mentre mi taglio le unghie..."
"vabbè, poche chiacchiere, portameli domani!"
IERI
"Alice, questi cataloghi?"
Li ho persi
"OH
Ohh,
Oh cieelo! Scusa Super Manager Gayo, me ne sono completamente dimenticata... tra l'altro l'editore diceva che ci mandava anche una copia di questi cataloghi via e-mail, in un file excell... è mica arrivata?"
"No, ma tanto non ci serve, abbiamo il catalogo cartaceo... portalo domani assolutamente. Anzi, ti scrivo pure una e-mail per ricordartelo"
OGGI
"Alice?"
"Ciao Super Manager gayo! Cercavo proprio te!! Allora, ho chiamato l'editore spagnolo, dice che ci spedisce al più presto il suo catalogo in excell... magari già in mattinata..."
"Vabbè, tanto abbiamo i cartacei"
"Ma con la tabella si lavora meglio!"
"Intanto potresti farmi vedere i cartacei e cominciare su quelli"
"Potrei, certo"
"?"
"Potrei se non li avessi persi in qualche anfratto di casa
Ah ah ah
...
ah ahhh ah...
ehmmm... Ah ah!!" (risata da colica renale)
Sguardo basito del Super Manager Gayo
"capo, mi spiace, non so che gesto inconsulto e scriteriato ho fatto, ma li ho persi. Ora però ho telefonato alla casa editrice, ci mandano un'altra copia del catalogo cartaceo via posta e pure quello elettronico... e poi mi son fatta dare le informazioni che ti mancavano sulla procedura per aprire il conto... "
"AAAAH!" Esclama lui, mani sul volto, in una graziosa versione gay dell'Urlo di Munch.
E io penso:
Forse non è la giornata buona per dirgli che, tra l'altro, ieri ho fatto un danno pazzesco e forse irreparabile nel sistema informatico della Supplì...
Alice pasticciatrice
post per stomaci forti e menti zen
Karma è quando la metropolitana su cui viaggi si ferma in una stazione e la vocina dell'alto parlante ti dice: "La vettura si ferma per pochi minuti perchè la prima carrozza non è igienicamente a norma e dobbiamo staccarla dal convoglio"
Karma è quando il giovane dandy ubriaco che ha svomitazzato nella prima carrozza, rendendola igenicamente non normale, sale sulla tua, di carrozza, con la sua bella camicia decorata di vomito e la sua compagna che lo tiene su tirandolo per i capelli mentre lui prima si accascia e poi si dimena
Karma è quando il suddetto ubriaco sceglie di accascarsi proprio nel posto accanto a te (e l'aroma è tale che ci alte probabilità che la prossima a sturarsi lo stomaco in pubblico sia proprio la sottoscritta, che l'odore di vomito normale riesce a tollerarlo, quello del vomito alcolico lo soffre assai) e la tipa lo tiene seduto rancandolo sempre per i capelli onde evitare che vomit-man ti si spatarri addosso
Sfiga, invece, è quando vomit-man si lascia andare una secondo volta...
Alice filosofeggiatrice
Karma è quando il giovane dandy ubriaco che ha svomitazzato nella prima carrozza, rendendola igenicamente non normale, sale sulla tua, di carrozza, con la sua bella camicia decorata di vomito e la sua compagna che lo tiene su tirandolo per i capelli mentre lui prima si accascia e poi si dimena
Karma è quando il suddetto ubriaco sceglie di accascarsi proprio nel posto accanto a te (e l'aroma è tale che ci alte probabilità che la prossima a sturarsi lo stomaco in pubblico sia proprio la sottoscritta, che l'odore di vomito normale riesce a tollerarlo, quello del vomito alcolico lo soffre assai) e la tipa lo tiene seduto rancandolo sempre per i capelli onde evitare che vomit-man ti si spatarri addosso
Sfiga, invece, è quando vomit-man si lascia andare una secondo volta...
Alice filosofeggiatrice
Monday, April 13, 2009
maledetta primavera
In attesa della Siòra Primavera ieri, con una temperatura attorno ai 4 gradi e un vento che levatevi, i vostri inarrestabili eroi han deciso di fare un picnic.
Dopo 6 ore sulla terra umida, sconvolti, infreddoliti e con il malditesta da vento sono tornati a casa stremati.
La sottostritta aveva i capelli come David Bowie,
Il Grinta gli occhi rossi come un coniglietto albino.
Epperò sò soddisfazioni!
Comunque, forse, zitta zitta... pure lei sta arrivando...
Alice aspettatrice
Addendum:
Come Alex faceva giustamente notare non ho specificato la provenienza del mio servizio fotografico primaverile, allora rimedio!
Dunque, la prima e la seconda foto sono a Park Slope, il quartiere di Broccolino che io e il Grinta sognamo da sempre e continueremo a sognare per il resto della nostra pezzente esistenza.
La terza è Central Park, vicino alla supplì, durante la pausa pranzo del giorno prima.
L'ultima è a Prospect Park, il parco di Park Slope, dove avvenne il glaciale pic nic e che, per la cronaca, è il nonno di Central Park:
E' stato fatto per primo, e quando i signori della Grande Mela lo ha visto in tutto il suo splendore, con il prati piatti dove stravaccarsi, le aree gioco, i viali alberati, il laghetto con il ponticello romantico e le barchette da affittare... hanno preso l'architetto (anzi i 2 architetti) e gli han chiesto di farne una copia più grande e sfarzosa nel mezzo dell'isola.
Che se io fossi al posto del Park Slope mi girerebbero un po', eh... Comunque, se vi capita di passare da qui venite a vederlo, che è bellissimo ed in più ha anche il giardino botanico!
Fine dell'addendum logorroico.
Alice precisatrice
Dopo 6 ore sulla terra umida, sconvolti, infreddoliti e con il malditesta da vento sono tornati a casa stremati.
La sottostritta aveva i capelli come David Bowie,
Il Grinta gli occhi rossi come un coniglietto albino.
Epperò sò soddisfazioni!
Comunque, forse, zitta zitta... pure lei sta arrivando...
Alice aspettatrice
Addendum:
Come Alex faceva giustamente notare non ho specificato la provenienza del mio servizio fotografico primaverile, allora rimedio!
Dunque, la prima e la seconda foto sono a Park Slope, il quartiere di Broccolino che io e il Grinta sognamo da sempre e continueremo a sognare per il resto della nostra pezzente esistenza.
La terza è Central Park, vicino alla supplì, durante la pausa pranzo del giorno prima.
L'ultima è a Prospect Park, il parco di Park Slope, dove avvenne il glaciale pic nic e che, per la cronaca, è il nonno di Central Park:
E' stato fatto per primo, e quando i signori della Grande Mela lo ha visto in tutto il suo splendore, con il prati piatti dove stravaccarsi, le aree gioco, i viali alberati, il laghetto con il ponticello romantico e le barchette da affittare... hanno preso l'architetto (anzi i 2 architetti) e gli han chiesto di farne una copia più grande e sfarzosa nel mezzo dell'isola.
Che se io fossi al posto del Park Slope mi girerebbero un po', eh... Comunque, se vi capita di passare da qui venite a vederlo, che è bellissimo ed in più ha anche il giardino botanico!
Fine dell'addendum logorroico.
Alice precisatrice
Saturday, April 11, 2009
vuole fare la moodeella...
La Pippi ha portato una delle bambine a cui fa da babysitter a fare da modella per un servizio fotografico di abbigliamento.
La bambina in questione, poveretta, si chiama come una città italiana ma noi, per rispettare la sua privacy, la chiameremo Biella.
Biella ha 4 anni, i capelli rossi, grandi occhi azzurri e una carnagione bianchissima.
Biella da quando ha 9 mesi fa la modella.
Lunedì scorso la mamma aveva la lezione di Parenting alla Columbia University (come essere dei meravigliosi genitori, costo: 2000 dollari a semestre) quindi non poteva portare Biella a fare il servizio fotografico e ha chiesto alla Pippi di sostituirla.
Ciò che segue è il fedele racconto della Pippi, nulla di più e nulla di meno.
La mamma smolla il passeggino con dentro Biella addormentata alle 8 del mattino, la baby modelz e la Pippi vanno all'appuntamento nel mezzo del parco, dove ci sono 2 enormi roulotte.
Entrano, dentro c'è quel tipico odore di bambino appena sveglio: latte digerito, sudore della notte, puzza di piedi. Il tutto in un rettangolo angusto.
Ci sono 24 bambini. Due per ogni età. Un maschio e una femmina.
C'è un sacco di roba da mangiare e Biella si devasta di CocaCola.
Aspettano perchè ciascun bambino deve passare sotto le mani della truccatrice, ma Biella si rompe le palle e va nella sala trucco dicendo "Sorryyy, ma quando mi trucchi? Perchè ieri mio fratello mi ha fatto un graffio qui, sotto l'occhio,vedi? E la mia mamma ha detto che devo mettere un po' di fondotinta". La truccatrice ammira la competenza di Biella e le dice "Brava, che sei così professional, vieni qui che ti trucco subito!" Biella, felice e altezzosa, dieci minuti dopo ha un cerone riflettente sulla faccia che la rende lucida come una palla da bowling.
Nel frattempo i 24 bambini e i rispettivi genitori aspettano, e Biella continua a potenziare il suo già notevole picco glicemico con altra CocaCola.
Finalmente è il momento del camerino.
Biella viene presa e circondata da 4 adulti che le prendono le misure, le aggiustano il cappottino e le sistemano i riccioli, viene vestita con:
Cappotto rosso, gonnellina blu, calze rosse e scarpe blu. "Sorryyy" esclama Biella quando vede le scarpe "Io indosso solo scarpe rosa o rosse. Quelle blu non le voglio"
"Biella" dice dolcemente la vestitrice "queste sono le scarpe scelte per te, ti assicuro che sei bellissima" ma Biella ha già addocchiato un paio di stivaletti rossi (nella stanza ci sono, in bella mostra, 40 paia di scarpe di ogni forma e dimensione) "voglio quelli" sentenzia la baby-modella
"Biella, guarda, con il bel vestitino che ti abbiamo messo queste sono perfette"
"mi fanno male, no le voglio"
"Prova questo numero"
"mi fanno male anche queste, non le voglio"
"allora prova questi stivaletti di camoscio soffici soffici"
"no, mi fanno male. Secondo me quegli stivali rossi mi vanno bene"
Disperata la modista cede: la sveste, le cambia il cappotto (blu), le calze (blu) e la gonnella (rossa) e le mette i suoi dannati stivaletti rossi.
Biella, soddisfatta, è pronta per il servizio fotografico.
A quel punto i bambini vengono messi in fila: devono tenersi per mano e attraversare su delle strisce pedonali.
Per due ore, un branco di nani con vestiti invernali fa su e giù su sto benedetto attraversamento pedonale mentre il fotografo francese grida indicazioni.
A quel punto Biella è stufa, isterica per la troppa CocaCola e vuole andarsene.
Sono le 4 del pomeriggio, da 8 ore la baby modella è al lavoro, non ha fatto il riposino, non ha mangiato nulla di caldo ed inizia a dare cenni di cedimento.
Pippi interviene "Guardi, noi ora dobbiamo andare"
"Ma come?! L'agenzia ci aveva detto che Biella sarebbe rimasta fino alle 6! Ha per caso un altro servizio da fare? Con chi? Dove?"
"No, guardi, non ha altri servizi. E' una bambina, deve mangiare e andare a dormire, quindi io ora la prendo e la porto a casa"
Scocciati i modisti fanno firmare una serie di scartoffie alla Pippi che a quel punto si prende Biella, un concentrato di isteria, lo spirito di Sgarbi racchiuso nel corpicino di una bambina con i riccioli e la porta via.
"Pippi, che vergogna! Che roba! IO non fare mai fare un cosa così a mia figl..."
"sai quando prende?"
"no, ma che centra, io non..."
"prova a dire"
"ma no, non è questo il punt..."
"400 dollari all'ora"
"..."
"..."
"eh"
"eh"
Ora, che una mocciosa di 4 anni guadagni in un giorno quanto io accumulo in oltre 3 mesi di lavoro è DAVVERO una vergogna!
...
...
...
...
Non è che avete un bel bambino da imprestarmi per un paio di giorni?
Dai, che la CocaCola gliela offro io!
Alice affittatrice (di nani) e sfruttatrice (di lavoro minorile)
La bambina in questione, poveretta, si chiama come una città italiana ma noi, per rispettare la sua privacy, la chiameremo Biella.
Biella ha 4 anni, i capelli rossi, grandi occhi azzurri e una carnagione bianchissima.
Biella da quando ha 9 mesi fa la modella.
Lunedì scorso la mamma aveva la lezione di Parenting alla Columbia University (come essere dei meravigliosi genitori, costo: 2000 dollari a semestre) quindi non poteva portare Biella a fare il servizio fotografico e ha chiesto alla Pippi di sostituirla.
Ciò che segue è il fedele racconto della Pippi, nulla di più e nulla di meno.
La mamma smolla il passeggino con dentro Biella addormentata alle 8 del mattino, la baby modelz e la Pippi vanno all'appuntamento nel mezzo del parco, dove ci sono 2 enormi roulotte.
Entrano, dentro c'è quel tipico odore di bambino appena sveglio: latte digerito, sudore della notte, puzza di piedi. Il tutto in un rettangolo angusto.
Ci sono 24 bambini. Due per ogni età. Un maschio e una femmina.
C'è un sacco di roba da mangiare e Biella si devasta di CocaCola.
Aspettano perchè ciascun bambino deve passare sotto le mani della truccatrice, ma Biella si rompe le palle e va nella sala trucco dicendo "Sorryyy, ma quando mi trucchi? Perchè ieri mio fratello mi ha fatto un graffio qui, sotto l'occhio,vedi? E la mia mamma ha detto che devo mettere un po' di fondotinta". La truccatrice ammira la competenza di Biella e le dice "Brava, che sei così professional, vieni qui che ti trucco subito!" Biella, felice e altezzosa, dieci minuti dopo ha un cerone riflettente sulla faccia che la rende lucida come una palla da bowling.
Nel frattempo i 24 bambini e i rispettivi genitori aspettano, e Biella continua a potenziare il suo già notevole picco glicemico con altra CocaCola.
Finalmente è il momento del camerino.
Biella viene presa e circondata da 4 adulti che le prendono le misure, le aggiustano il cappottino e le sistemano i riccioli, viene vestita con:
Cappotto rosso, gonnellina blu, calze rosse e scarpe blu. "Sorryyy" esclama Biella quando vede le scarpe "Io indosso solo scarpe rosa o rosse. Quelle blu non le voglio"
"Biella" dice dolcemente la vestitrice "queste sono le scarpe scelte per te, ti assicuro che sei bellissima" ma Biella ha già addocchiato un paio di stivaletti rossi (nella stanza ci sono, in bella mostra, 40 paia di scarpe di ogni forma e dimensione) "voglio quelli" sentenzia la baby-modella
"Biella, guarda, con il bel vestitino che ti abbiamo messo queste sono perfette"
"mi fanno male, no le voglio"
"Prova questo numero"
"mi fanno male anche queste, non le voglio"
"allora prova questi stivaletti di camoscio soffici soffici"
"no, mi fanno male. Secondo me quegli stivali rossi mi vanno bene"
Disperata la modista cede: la sveste, le cambia il cappotto (blu), le calze (blu) e la gonnella (rossa) e le mette i suoi dannati stivaletti rossi.
Biella, soddisfatta, è pronta per il servizio fotografico.
A quel punto i bambini vengono messi in fila: devono tenersi per mano e attraversare su delle strisce pedonali.
Per due ore, un branco di nani con vestiti invernali fa su e giù su sto benedetto attraversamento pedonale mentre il fotografo francese grida indicazioni.
A quel punto Biella è stufa, isterica per la troppa CocaCola e vuole andarsene.
Sono le 4 del pomeriggio, da 8 ore la baby modella è al lavoro, non ha fatto il riposino, non ha mangiato nulla di caldo ed inizia a dare cenni di cedimento.
Pippi interviene "Guardi, noi ora dobbiamo andare"
"Ma come?! L'agenzia ci aveva detto che Biella sarebbe rimasta fino alle 6! Ha per caso un altro servizio da fare? Con chi? Dove?"
"No, guardi, non ha altri servizi. E' una bambina, deve mangiare e andare a dormire, quindi io ora la prendo e la porto a casa"
Scocciati i modisti fanno firmare una serie di scartoffie alla Pippi che a quel punto si prende Biella, un concentrato di isteria, lo spirito di Sgarbi racchiuso nel corpicino di una bambina con i riccioli e la porta via.
"Pippi, che vergogna! Che roba! IO non fare mai fare un cosa così a mia figl..."
"sai quando prende?"
"no, ma che centra, io non..."
"prova a dire"
"ma no, non è questo il punt..."
"400 dollari all'ora"
"..."
"..."
"eh"
"eh"
Ora, che una mocciosa di 4 anni guadagni in un giorno quanto io accumulo in oltre 3 mesi di lavoro è DAVVERO una vergogna!
...
...
...
...
Non è che avete un bel bambino da imprestarmi per un paio di giorni?
Dai, che la CocaCola gliela offro io!
Alice affittatrice (di nani) e sfruttatrice (di lavoro minorile)
Happy Easter!
Reduce da un bellissimo pigiama party con la Pippi stavo quasi per dimenticarmene:
Buona Pasqua, gente!
Alice festeggiatrice
Buona Pasqua, gente!
Alice festeggiatrice
Wednesday, April 8, 2009
cerco un centro di gravità...
Certe cose sembrano impossibili.
O è solo una questione di prospettive e punti di vista?
Alice barcollatrice
O è solo una questione di prospettive e punti di vista?
Alice barcollatrice
Monday, April 6, 2009
la cliente del giorno
Bella, giovane, snella, abbronzata
col capello lisciato e la faccia truccata
sculetta, e svolazza il bel vestito firmato,
mi guarda altezzosa e mi dice di un fiato
"buongiorno, pezzente dall'abbigliamento immondo,
avete una mappa di tutto il mondo?"
La guardo confusa, "cerca forse un atlante?"
"No, una cartina, hai il cervello mancante?"
"guardi, se vuole c'è quel poster anticato
con il globo terrestre tutto bello pittato"
"certo, va bene, è proprio quel che cercavo
... non sei così inutile come pensavo!"
"Brutta vacca cafona, snob e boriosa
fò lo scontrino o vuole ancora qualcosa?"
"nooo, vedi parto per un anno tondo,
con il mio ragazzo, per il giro del mondo
ma poichè non so un cazzo di geografia
mi serve una mappa per capire la via
ora andrò a casa e con le puntine
deciderò dove portar le chiappine
Non è divertente? Il mio fidanzato
mi offre un tour tutto pagato!"
E ride, l'oca giuliva vagante
che se ne andrà a zonzo per tutto l'atlante
Se la incontrate, se vi bussa al portone,
vi prego, menatela con forza e passione
Alice spazientatrice
col capello lisciato e la faccia truccata
sculetta, e svolazza il bel vestito firmato,
mi guarda altezzosa e mi dice di un fiato
"buongiorno, pezzente dall'abbigliamento immondo,
avete una mappa di tutto il mondo?"
La guardo confusa, "cerca forse un atlante?"
"No, una cartina, hai il cervello mancante?"
"guardi, se vuole c'è quel poster anticato
con il globo terrestre tutto bello pittato"
"certo, va bene, è proprio quel che cercavo
... non sei così inutile come pensavo!"
"Brutta vacca cafona, snob e boriosa
fò lo scontrino o vuole ancora qualcosa?"
"nooo, vedi parto per un anno tondo,
con il mio ragazzo, per il giro del mondo
ma poichè non so un cazzo di geografia
mi serve una mappa per capire la via
ora andrò a casa e con le puntine
deciderò dove portar le chiappine
Non è divertente? Il mio fidanzato
mi offre un tour tutto pagato!"
E ride, l'oca giuliva vagante
che se ne andrà a zonzo per tutto l'atlante
Se la incontrate, se vi bussa al portone,
vi prego, menatela con forza e passione
Alice spazientatrice
Saturday, April 4, 2009
una doo-nna a pois, a pois a pois!
Fin da piccola, sono stata affetta dalla "carnagione gorgonzola"
il mio involucro epidermico è bianco pallido cadaverico con le striature verdi e blu (proprio come la muffa del gorgo) per le vene e le arterie che compaiono in rilievo.Sono una donna latticino.
Un morto ancora deambulante e un po' logorroico.A complicare le cose sono anche sbadata, impacciata e distratta, sbatto contro qualcosa almeno 5 volte al giorno, prima, dopo o durante i pasti, quindi tendo ad avere sempre un paio di bozzi per gamba, e qualche livido sparso (che fa tanto chic, in stile campionessa di lotta nel fango).
Oggi il Grinta mi scruta:
"E questo? Come te lo sei fatto?" Dice indicando un bel pomello viola a metà polpaccio
"Mi sono intrappata in un carrello di libri alla supplì, giorni fa"
"E quest'altro qui?" indicando un'armoniosa ellisse rossa e blu vicino al gomito
"Ho battuto contro il porta sapone della doccia, ieri"
"Un altro bozzo? Certo che a te i lividi vengono poroprio come niente!"
"E' perchè ho la pelle sensibile, come quella di un bambino"
"No, è perchè hai le vene fragili e ti si rompono i capillari solo a soffiarci sopra"
"Che cacchio dici?! E' che sono una creaturina vulnerabile e sensibile, Bestia"
"... oppure è perchè stai marcendo dall'interno ed hai il sistema cardio-vascolare di una vecchia incartapecorita, altro che roseo nenonato!"
... I lividi del Grinta, sappiatelo, sono tutti meritati, fatti a mano e con il solo ausilio della ciabatta.
Made Alice
Alice picchiatrice
Friday, April 3, 2009
Italianinglisch
PREMESSA
qualche giorno prima:
Driin Driiin
"Supplì, buongiorno"
"Buongiorno, con chi parlo?"
"Sono Alice, soppo aiutarla?"
"Sì, sono Cliente-Americano-Che-Sta-Imparando-Italiano, guardi, ho comprato un libro in italiano da voi, un romanzo, ma ora sono a pagina 120 e c'è un salto, perchè subito dopo c'è pagina 179!"
"Mi spiace, si vede che c'è stato un errore nell'impaginazione... se vuole può venire in libreria e lo cambiamo"
"No, vivo in California..."
"Nessun problema, ci spedisca il libro indietro, alleghi se possibile una copia della ricevuta e noi le invieremo un edizione con tutte le pagine e tutte le cosine al loro posto per posta, a nostre spese"
"Grazie mille"
"Prego, arrivederla"
(Il precedente dialogo si è svolto in inglese)
IL FATTO
Ricevo ieri un pacchettino con dentro un libro e una lettera, in italiano:
"Buongiorno, Miss Alice,
sono Cliente-Americano-Che-Sta-Imparando-Italiano.
Voglio tornare questo romanzo perchè lo stampo è difettivo: pagine da 120 a 179 sono perse, come lei sai. Aspetto la giusta copia, Grazie"
Alice lettrice
qualche giorno prima:
Driin Driiin
"Supplì, buongiorno"
"Buongiorno, con chi parlo?"
"Sono Alice, soppo aiutarla?"
"Sì, sono Cliente-Americano-Che-Sta-Imparando-Italiano, guardi, ho comprato un libro in italiano da voi, un romanzo, ma ora sono a pagina 120 e c'è un salto, perchè subito dopo c'è pagina 179!"
"Mi spiace, si vede che c'è stato un errore nell'impaginazione... se vuole può venire in libreria e lo cambiamo"
"No, vivo in California..."
"Nessun problema, ci spedisca il libro indietro, alleghi se possibile una copia della ricevuta e noi le invieremo un edizione con tutte le pagine e tutte le cosine al loro posto per posta, a nostre spese"
"Grazie mille"
"Prego, arrivederla"
(Il precedente dialogo si è svolto in inglese)
IL FATTO
Ricevo ieri un pacchettino con dentro un libro e una lettera, in italiano:
"Buongiorno, Miss Alice,
sono Cliente-Americano-Che-Sta-Imparando-Italiano.
Voglio tornare questo romanzo perchè lo stampo è difettivo: pagine da 120 a 179 sono perse, come lei sai. Aspetto la giusta copia, Grazie"
Alice lettrice
Wednesday, April 1, 2009
Post stomachevole, riguardo al prodotto interno lordo giapponese
Einstein ci aveva visto bene, lui e la sua teoria della relatività.
Che quando uno ha il cagotto fulminante post-Ramen-al-ristorante-giapponese il tragitto in metropolitana è un'agonia senza fine, ovvio, ma il peggio, ciò che davvero spezza anche le volontà più forti è tempo di risalita dell'ascensore. Allucinante. 5 piani durano quanto l'Era Quaternaria.
Vi confesso che ho seriamente temuto di non farcela.
E, caro Grinta, la prossima volta ci vai da solo a farti la cena asiatica, chè io mica posso passare le notti abbracciata alla tazza del cesso a bermi infusi e tisane digestive.
Alice defecatrice
E come direbbe John Wayne "Maledetti musi gialli, che la maledizione dello squaraus si abbatta su di voi!"
Che quando uno ha il cagotto fulminante post-Ramen-al-ristorante-giapponese il tragitto in metropolitana è un'agonia senza fine, ovvio, ma il peggio, ciò che davvero spezza anche le volontà più forti è tempo di risalita dell'ascensore. Allucinante. 5 piani durano quanto l'Era Quaternaria.
Vi confesso che ho seriamente temuto di non farcela.
E, caro Grinta, la prossima volta ci vai da solo a farti la cena asiatica, chè io mica posso passare le notti abbracciata alla tazza del cesso a bermi infusi e tisane digestive.
Alice defecatrice
E come direbbe John Wayne "Maledetti musi gialli, che la maledizione dello squaraus si abbatta su di voi!"
un pesce al volo...
Orpo!
E' il primo di Aprile!
Commemoro con questo, andato in onda nel telegiornale inglese il 1 aprile 1957: un documentario sugli alberi di spaghetti!
Alice burlatrice
E' il primo di Aprile!
Commemoro con questo, andato in onda nel telegiornale inglese il 1 aprile 1957: un documentario sugli alberi di spaghetti!
Alice burlatrice
cambiare tutto per non cambiare niente
E arrivi al lavoro e trovi una torre minacciosa di cataloghi di libri in francese con sopra il tuo nome scritto nella manageriale grafia di Super Manager Gayo.
E allora chiami il Super Manager Gayo per capire cosa succeda:
"Buongiorno capo, ho visto tutti questi bei cataloghi di libri francesi con sopra il mio nome... credo ci sia uno sbaglio..."
"Nessuno sbaglio: adesso li guardi, li sfogli e inserisci i titoli che ritieni vincenti nel computer . Quale parte non ti è chiara?"
"Scusa capo, ma se l'Inglese parla perfettamente francese, non sarebbe il caso di farlo fare a lui? Non sarà poi lui che si occuperà della sezione francese? No, perchè l'aumento non si vede, la promozione nemmeno, almeno famo che pure lui si smazza un po' di rogne!"
Silenzio glaciale e imbarazzato
"No, no, aspetta. Perchè fino ad adesso te ne sei occupata te, e quindi non voglio che..."
"No, guarda capo, io non sono gelosa della sezione di francese, non mi interessa ed anzi, mi ha già rotto i marroni. Ora, visto che L'Inglese è stato assunto per la sua competenza linguistica, direi che è il caso di usarla, quindi se sei d'accordo io scrivo il suo bel nome sulla torre dei cataloghi e se la vede lui..."
"Alice, (con voce angosciata) temo che lui non abbia MAAI visto un catalogo, non saprebbe da che parte cominciare..."
Silenzio glaciale
"Se vuoi, capo, posso spiegargli questi misteriosi scritti in aramaico che sono i Cataloghi Criptati, escogitati dagli Oscuri Signori del Marketing del KGB per rendere impossibile l'acquisto dei libri... ma cosa c'è da capire in un catalogo??..."
"Va bene, allora magari te fai e lui guarda, e gli fai vedere un po'..."
Capo, questa è ambigua forte, eh!
"... ma nel frattempo continua a mettere i libri in francese te!"
"Eccerto, mongola mi chiamo. Tra l'altro, scusa eh, ma pure l'Imbecille avrebbe dovuto occuparsi di questi bei libri in francese... ho visto che ha inserito 100 titoli, tre settimane fa, e poi si è fermato. Cosa è successo? Non se ne occupa più? Dovrebbe inserirne altri 100!"
"No, è che, vedi, l'Imbecille mi ha parlato, e mi ha spiegato che si trova a corto di ispirazione, e deve cercare un po' le idee e gli autori... perchè non sa più quali titoli inserire. D'altro canto non ha avuto molto tempo per pensarci... e lui è uno meditativo..."
"Eccerto, deve fare con quel neurone anoressico che si ritrova...
L'Imbecille, fetente e ignobile, ha capito che aria tira, si è reso conto che di piccioli non ne arriveranno ed ha deciso di tirarsi indietro con classe... maledizione, pure l'Imbecille è più furbo di me!"
"... E comunque, nel momento in cui l'Inglese impara a usare i cataloghi e se la sbroglia con i libri in francese te vieni di nuovo qui sotto, che c'è da fare da zero l'archivio dei libri in spagnolo!"
"..."
... Tra l'altro, guardavo qui nell'account con la casa editrice "Somos EspanolesOllè"... che vuol dire "bolsillo"?"
"Posso piangere?"
Alice sconsolatrice
E allora chiami il Super Manager Gayo per capire cosa succeda:
"Buongiorno capo, ho visto tutti questi bei cataloghi di libri francesi con sopra il mio nome... credo ci sia uno sbaglio..."
"Nessuno sbaglio: adesso li guardi, li sfogli e inserisci i titoli che ritieni vincenti nel computer . Quale parte non ti è chiara?"
"Scusa capo, ma se l'Inglese parla perfettamente francese, non sarebbe il caso di farlo fare a lui? Non sarà poi lui che si occuperà della sezione francese? No, perchè l'aumento non si vede, la promozione nemmeno, almeno famo che pure lui si smazza un po' di rogne!"
Silenzio glaciale e imbarazzato
"No, no, aspetta. Perchè fino ad adesso te ne sei occupata te, e quindi non voglio che..."
"No, guarda capo, io non sono gelosa della sezione di francese, non mi interessa ed anzi, mi ha già rotto i marroni. Ora, visto che L'Inglese è stato assunto per la sua competenza linguistica, direi che è il caso di usarla, quindi se sei d'accordo io scrivo il suo bel nome sulla torre dei cataloghi e se la vede lui..."
"Alice, (con voce angosciata) temo che lui non abbia MAAI visto un catalogo, non saprebbe da che parte cominciare..."
Silenzio glaciale
"Se vuoi, capo, posso spiegargli questi misteriosi scritti in aramaico che sono i Cataloghi Criptati, escogitati dagli Oscuri Signori del Marketing del KGB per rendere impossibile l'acquisto dei libri... ma cosa c'è da capire in un catalogo??..."
"Va bene, allora magari te fai e lui guarda, e gli fai vedere un po'..."
Capo, questa è ambigua forte, eh!
"... ma nel frattempo continua a mettere i libri in francese te!"
"Eccerto, mongola mi chiamo. Tra l'altro, scusa eh, ma pure l'Imbecille avrebbe dovuto occuparsi di questi bei libri in francese... ho visto che ha inserito 100 titoli, tre settimane fa, e poi si è fermato. Cosa è successo? Non se ne occupa più? Dovrebbe inserirne altri 100!"
"No, è che, vedi, l'Imbecille mi ha parlato, e mi ha spiegato che si trova a corto di ispirazione, e deve cercare un po' le idee e gli autori... perchè non sa più quali titoli inserire. D'altro canto non ha avuto molto tempo per pensarci... e lui è uno meditativo..."
"Eccerto, deve fare con quel neurone anoressico che si ritrova...
L'Imbecille, fetente e ignobile, ha capito che aria tira, si è reso conto che di piccioli non ne arriveranno ed ha deciso di tirarsi indietro con classe... maledizione, pure l'Imbecille è più furbo di me!"
"... E comunque, nel momento in cui l'Inglese impara a usare i cataloghi e se la sbroglia con i libri in francese te vieni di nuovo qui sotto, che c'è da fare da zero l'archivio dei libri in spagnolo!"
"..."
... Tra l'altro, guardavo qui nell'account con la casa editrice "Somos EspanolesOllè"... che vuol dire "bolsillo"?"
"Posso piangere?"
Alice sconsolatrice
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