Abbiamo un nuovo collega.
L'Inglese.
L'inglese ha tra i 30 e i 35 anni, porta occhiali tondi, ha i capelli spettinati, sorride sempre.
L'inglese lavorerà al terzo piano, quindi, per la prima volta nella storia suppliniana, avremo un collega maschio.
L'inglese, l'avreste mai detto? E' inglese, ha studiato a Bruxcellez, ha una laurea in Filosofia e una in Business, poi è venuto qui a tradurre libri New Age per una casa editrice che gli ha sponsorizzato la Green Card*.
Dopo 7 anni nella casa editrice, a tradurre di spiriti guida e lettura di fondi di caffè, appena ha ricevuto il pezzetto di carta che lo dichiarava "citizen" si è licenziato, ha fatto il fotografo per un po' di mesi e poi ha viaggiato.
Per 9 mesi se n'è andato a zonzo in giro tra Europa e Sud America.
Poi è tornato ed ha pensato "Magari mi trovo un lavoro", ed è venuto alla Supplì, dove ora necessitano di soggetti che parlino il francese.
L'Inglese appartiene la tipologia umana che più detesto.
L'inglese è uno di quelli che può permettersi il lusso di lavorare così, tanto per, perchè deve "ammazzare il tempo".
L'Inglese ieri sorrideva e mi spiegava che ha deciso di venire alla Supplì perchè il lavoro è leggero, e poi perchè lui vuole scrivere, e stare in un posto a contatto con la gente e i libri gli è parsa una cosa stimolante, quindi viene alla Supplì in cerca di ispirazione.
L'Inglese l'altro giorno sorrideva e mi spiegava che lui vive nel Quartiere da Sogno di Broccolino, in una casa enorme, piena di libri in edizione limitata.
L'Inglese l'altro giorno sorrideva e mi spiegava che da una settimana ha deciso di imparare a suonare la chitarra, quindi per non sbagliare se ne è comprate due, nel negozio di chitarre più chic della città.
L'Inglese l'altro giorno sorrideva e mi raccontava che si è comprato tutti questi libri qui, che partivano con un prezzo base di 400 dollàri l'uno (adesso, dopo nemmeno una settimana, valgono 6000 dollàri l'uno).
L'Inglese è un dannato riccazzo fricchettone naive che si sorprende che "Qui a NY tutti sono concentrati sui soldi"... forse perchè in questa città paghi pure per poter scorreggiare?!
Io penso che l'inglese, la sua dannata ispirazione, la potrebbe trovare giocando a fare il barbone su una panchina di Central Park, o quanto meno provando a vivere come una persona normale, eccheccacchio.
Alice invidiatrice (perchè poi, alla fin fine, mi sa che è quello, eh...)
*Allora, per lavorare negli USA ci sono varie possibilità:
1) Sei cittadino o hai un passaporto Ammericano (Come la Pippi). Bravo! Puoi lavorare, puoi andare e venire come e quanto ti pare!
2) Ottieni una Green Card grazie al Sorteggio. Ogni anno gli Stati Uniti dichiarano il numero di cittadini stranieri che sono disposti ad accettare da ciascuno stato. Chi vuole inserisce il suo nome e partecipa alla Lotteria, se vieni estratto puoi stare, lavorare, andare e venire per 10 anni eventualmente rinnovabili (Come la Patti, la Svizzera)
3) Ottieni una Green Card grazie ad uno sponsor, ovvero ad un datore di lavoro che dichiara che tu, proprio tu e nessun altro può fare il lavoro di cui ha bisogno. Il datore di lavoro spende anche un fracco di soldi in avvocati e pratiche burocratiche e dopo una lunga trafila (che non sempre si conclude davvero con il permesso), te ottieni la tua Green card (Come l'Inglese in questione)
4) Ti sposi con un americano, ottieni la cittadinanza e il permesso di lavoro (come la Sposina Italiana), veloce, rapido e indolore!
5) Vieni qui con un Grinta in possesso di Visa J per studiare all'Accademia dei Cervelloni e ottieni un permesso di lavoro a termine, vincolato dalla durata della Visa del Grinta (come la sottoscritta)
6) Vieni con una Visa chissiricordapiùlalettera espressamente rilasciata a scopi lavorativi, ma che ti vincola al tuo boss perchè è lui che te la "sponsorizza": se cambi lavoro o azienza, la nuova azienda deve rifarti il visto oppure te ne torni a casa (come un'altra italiana ingabbiata in un lavoro che non le piace da 4 anni)
7) Vieni con un visto turistico di 3 mesi, te ne freghi e ti trovi un lavoro anche se non potresti e quando scade resti qui. Sei illegale, non avrai mai un lavoro in regola o il permesso di soggiorno ma puoi lavorare in nero e mantenere la tua famiglia a distanza (come la mia vicina di casa russa. E come un alto numero di latino-americani).
Fine della nota e piè di pagina... se ho detto qualche boiata o ho dimenticato qualche opzione, correggetemi qui in basso nè!
Visto che sono molto comprensivo e prendo tutto molto alla leggera, potresti per favore pisciare da parte mia nel caffè dell'inglese fricchettone?
ReplyDeleteA me questi tipi "nati con la camicia" che non hanno mai fatto nulla per meritarsi la fortuna di cui godono mi stanno allegramente sulle balle...
Sono invidioso? Mah, non lo so... Forse.
Comunque grazie, te ne sarò grato! :-)
---Alex
ma fattelo amico questo inglese! se e' una persona colta e curiosa, anche se ha una fortuna sfacciata e' probabilmente generoso, e gli piacera' raccontarsi, e sapere della vita di una persona cosi' poco ordinaria a me metterebbe curiosita'.
ReplyDeletesullepunte
caspita alice, stavo dicendo... fi*o l'inglesino... ma mi rimangio tutto!
ReplyDeleteodio, pure io fortissimamente odio... e... forse non è neppure così tanto invidia perché sarei muy a disagio a vivere così al di sopra della realtà.
(ma quale "realtà"? mah, la nostra di poverelli pezzentelli, credo - che poi c'è anche chi sta ben peggio, eh... dico per dire)
ciao! ciao!
((ps. peggio che stare al castello senzasoldi?? mah. forse non tantissimo ;))
ReplyDeletema come mi sta sui maroni sto inglese !!! noi a milano li chiamiamo gli spandi-merda , qui a san francisco devo tradurre in spread -crap. comunque non si tratta di invidia , e' solo che uno cosi' e' automatico che ti stia sulle balle !!!
ReplyDeleteciao alice sopportatrice :-)
vabbe`... ma fattelo amico... almeno gli scrocchi le cene nela casa superfica e roba cosi`....
ReplyDeletese poi proprio non ce la fai... pazienza...
anche io sono per l'opzione "conosci il tuo nemico", ne approfitterei per farmi prestare un pò di libri...
ReplyDeletepure a me e' una categoria che mi da fastidio fisico! E come sai qui a NY e' pieno. Vengono come le api al miele.
ReplyDeleteAlex l'urina mission mi pare complicata... il classico sputacchietto va bene uguale? :-D
ReplyDeleteSullePunte, la Pippi mi ha consigliato la stessa cosa: "Lanciati in un analisi sociologica, stagli ampresso e scopri come vivono queste specie umane così diverse da noi"...
E poi, chissà, magari è simpatico davvero... aspetterò un po' prima di sputazzarlgi nel caffè, promesso.
Dancin' :) che poi, pure a te ti tocca stare ore con persone che arrivano dall'altro pianeta, quindi sai bene che vuol dire!
Elena, la definizione milanese mi è nuova, ma mi piace un sacco! :)
Kino, Salviettitas, per i prossimi giorni mantengo un basso profilo, e prometto di essere zen e non prevenuta... vediamo come va, e poi vi racconto! Certo che uno sguardo a 'sti libri mi piacerebbe, eh...
Palbi, dici bene, e la Supplì, aimè, pullula di codesta sfrantumante specie umana...