E' l'alba di una giornata di spignattamento.
Sono le 9 del mattino, il socero ha già invaso la cucina e deciso che è il momento astrale perfetto per preparare una frittura di funghi.
Alice ha aperto gli occhi su un nuovo giorno ed ha trovato la casa invasa da fumo e lei avvolta in un'aroma di frittura che, se fosse più denso, avrebbe un nome, delle mani, dei piedi e la starebbe picchiando con accanimento.
Insomma, è l'alba di una giornata di spignattamento e Alice, potesse, salterebbe direttamente a piè pari alla colazione del primo gennaio, che ha già la sensazione di essere nel bel mezzo di un processo digestivo faticoso.
E'l'alba di una giornata di spignattamento che si porta via questo 2011 senza lode e senza infamia.
Alice intanto vi avvolge tutti in un unto e oleoso abbraccio, che quest anno alcuni di voi è riuscita persino a molestarli dal vivo, e ne è stata assai felice, ed altri di voi le han tenuto talmente tanta compagnia che potesse li vorrebbe tutti qui a sfrigolare per l'anno nuovo e bollente.
Se oggi sentite odore di fritto sono io che vi mando gli auguri, che sapevatelo, state tutti penzati!
Alice capodannizzatrice
P.s.
Alice è talmente sconfusa che non sa neanche bene cosa chiedere al 2012.
Voi cosa vorreste?
Saturday, December 31, 2011
Wednesday, December 28, 2011
Tuesday, December 27, 2011
senza trucco
Nell'usuale razzia natalizia, quell'inebirante momento in cui i ricchi genitori della scuoletta Reggyo fanno piovere gift card sulla testa delle maestrine, Alice ha raccolto a piene mani.
Il problema è che ha raccolto roba di cui non sa che farsene.
Che a lei, l'unica maestrina che va a lavorare in tuta, scarpe da ginnastica e magliette slabbrate, con le caccole agli occhi al mattino e i capelli irrazionali dalla falsh dance perchè manco il phon le piace usare, lei rigorosamente senza trucco, senza cremine, senza burro per le mani e oli per il contorno occhi, lei senza manco il burro cacao perchè ogni volta che prova a comprarne uno si perde tra i mille modelli opzionali e lascia perdere (fruttato, con protezione contro i raggi cosmici, brillantante, riflettente, con l'aloe, con il ribes, al cioccolato, ristrutturante, corroborante, idratante, ideologico, alieno...) e insomma, a lei, proprio a lei che ci ha la femminilità dei leoni marini spiaggiati, sono piovute tra capo e collo 3 gift card per Sepphora.
Di sicuro questi genitori le vogliono dire qualcosa, e capace che dietro 'sti 150$ ci sta un criptico messaggio subliminare, però Alice proprio non riesce a capirlo.
Mah!
Alice de'femminizzatrice
P.s. Se ci avete suggerimenti su che fare, che comprare e perchè, vedete di sbirgarvi qui sotto, che Alice sta già per mettere le 3 card in palio su Ammazon...
Il problema è che ha raccolto roba di cui non sa che farsene.
Che a lei, l'unica maestrina che va a lavorare in tuta, scarpe da ginnastica e magliette slabbrate, con le caccole agli occhi al mattino e i capelli irrazionali dalla falsh dance perchè manco il phon le piace usare, lei rigorosamente senza trucco, senza cremine, senza burro per le mani e oli per il contorno occhi, lei senza manco il burro cacao perchè ogni volta che prova a comprarne uno si perde tra i mille modelli opzionali e lascia perdere (fruttato, con protezione contro i raggi cosmici, brillantante, riflettente, con l'aloe, con il ribes, al cioccolato, ristrutturante, corroborante, idratante, ideologico, alieno...) e insomma, a lei, proprio a lei che ci ha la femminilità dei leoni marini spiaggiati, sono piovute tra capo e collo 3 gift card per Sepphora.
Di sicuro questi genitori le vogliono dire qualcosa, e capace che dietro 'sti 150$ ci sta un criptico messaggio subliminare, però Alice proprio non riesce a capirlo.
Mah!
Alice de'femminizzatrice
P.s. Se ci avete suggerimenti su che fare, che comprare e perchè, vedete di sbirgarvi qui sotto, che Alice sta già per mettere le 3 card in palio su Ammazon...
Sunday, December 25, 2011
natale con chi resta :)
Il desco natalizio è quasi pronto.
Questo natale si celebra con il socero, arrivato in direttissima ieri, praticamente attaccato alle corna di una renna di Babbo Natale, con due valigie piene di doni, parmigiano reggiano, libri e cioccolatini.
Peccato che non possa mettere una foto per motivi di privaccì, che il socero è uguale uguale a Babbo Natale.
Davvero.
Prendete babbo natale, mettetegli una camicia a quadretti e dei pantaloni di velluto a coste marroncini e zac! ecco mio socero.
Il pranzo di S-Natale è ormai tradizione di Alice e il Grinta, che raggruppano attorno ad uno spropositato e pericoloso quantitativo di cibo chi il natale non lo festeggia, ovvero ebrei, mussulmani, russi ortodossi assieme ad anime smarrite che non hanno trovato un aereo per tornare a casa e piuttosto che mangiarsi una zuppa pronta knorr vengono fin qui a broccolino a farci compagnia.
Tra i peperoni alla piemonteisa, il salmone affumicato, all'arrosto, la pasta al cavolfiore alla siciliana, il tiramisù e i 3 diversi pandori taroccati si prospetta un coma glicemico di tutto rispetto.
Ci si vede quando riemergiamo dalle nebbie digestive, gente!
Alice banchettatrice
Questo natale si celebra con il socero, arrivato in direttissima ieri, praticamente attaccato alle corna di una renna di Babbo Natale, con due valigie piene di doni, parmigiano reggiano, libri e cioccolatini.
Peccato che non possa mettere una foto per motivi di privaccì, che il socero è uguale uguale a Babbo Natale.
Davvero.
Prendete babbo natale, mettetegli una camicia a quadretti e dei pantaloni di velluto a coste marroncini e zac! ecco mio socero.
Il pranzo di S-Natale è ormai tradizione di Alice e il Grinta, che raggruppano attorno ad uno spropositato e pericoloso quantitativo di cibo chi il natale non lo festeggia, ovvero ebrei, mussulmani, russi ortodossi assieme ad anime smarrite che non hanno trovato un aereo per tornare a casa e piuttosto che mangiarsi una zuppa pronta knorr vengono fin qui a broccolino a farci compagnia.
Tra i peperoni alla piemonteisa, il salmone affumicato, all'arrosto, la pasta al cavolfiore alla siciliana, il tiramisù e i 3 diversi pandori taroccati si prospetta un coma glicemico di tutto rispetto.
Ci si vede quando riemergiamo dalle nebbie digestive, gente!
Alice banchettatrice
Saturday, December 24, 2011
appena in tempo!
Come da tradizione Alice e il Grinta hanno fatto l'albero.
I primi natali qui a Broccolino il nostro tronchetto natalizio era così, un pino diversamente natalizio.
L'anno passato era così, intento a socializzare con il peperoncino di natale.
Quest anno invece c'è stata una drastica svolta.
Il Grinta è tornato ieri (che già lo sapete, noi siamo procrastinatori professionisti) con una roba grande quanto una sequoia, che ultimamente ci ha manie di grandezza, lui.
praticamente un pino da giardino.
Una roba che potrebbe stare comoda pure sotto il Rockefeller Center.
Immenso.
Verde brillante, folto e fitto come le sopracciglia di Babbo Natale, e con una fortissima personalità.
Il pino in questione è chiaramente parecchio arrabbiato all'idea di essere tenuto in cattività, per di più ridicolamente vestito e tutto avviluppato in cavi elettrici e lucine!
Quindi da ormai 3 ore, il pino attenta con tenacia e costanza alla vita di Alice e il Grinta.
E potrebbe riuscire nell'intento, mandarli a tappeto con il suo solido tronco è seppellirli con i suoi aghi nel sonno.
No, perchè 'sti due metri di rigogliosità sono tutti in precario equilibrio, in una casa con il pavimento inclinato. Molto inclinato (qui ci sono le prove, ricordate?)
Incombono minacciosi in direzione del letto.
Il pino assassino è già caduto tipo 13 volte, e Alice e il Grinta stan pensando di inchiodarlo a terra. (però Alice teme le conseguenze karmiche, he un pino crocifisso è praticamente un'eresia al quadrato... una roba che fa incazzare sia Babbo Natale che il Bambin Gesù).
Stasera sarà un po' come dormire ai piedi della torre di Pisa, ecco.
Alice pinizzatrice
I primi natali qui a Broccolino il nostro tronchetto natalizio era così, un pino diversamente natalizio.
L'anno passato era così, intento a socializzare con il peperoncino di natale.
Quest anno invece c'è stata una drastica svolta.
Il Grinta è tornato ieri (che già lo sapete, noi siamo procrastinatori professionisti) con una roba grande quanto una sequoia, che ultimamente ci ha manie di grandezza, lui.
praticamente un pino da giardino.
Una roba che potrebbe stare comoda pure sotto il Rockefeller Center.
Immenso.
Verde brillante, folto e fitto come le sopracciglia di Babbo Natale, e con una fortissima personalità.
Il pino in questione è chiaramente parecchio arrabbiato all'idea di essere tenuto in cattività, per di più ridicolamente vestito e tutto avviluppato in cavi elettrici e lucine!
Quindi da ormai 3 ore, il pino attenta con tenacia e costanza alla vita di Alice e il Grinta.
E potrebbe riuscire nell'intento, mandarli a tappeto con il suo solido tronco è seppellirli con i suoi aghi nel sonno.
No, perchè 'sti due metri di rigogliosità sono tutti in precario equilibrio, in una casa con il pavimento inclinato. Molto inclinato (qui ci sono le prove, ricordate?)
Incombono minacciosi in direzione del letto.
Il pino assassino è già caduto tipo 13 volte, e Alice e il Grinta stan pensando di inchiodarlo a terra. (però Alice teme le conseguenze karmiche, he un pino crocifisso è praticamente un'eresia al quadrato... una roba che fa incazzare sia Babbo Natale che il Bambin Gesù).
Stasera sarà un po' come dormire ai piedi della torre di Pisa, ecco.
Alice pinizzatrice
Wednesday, December 21, 2011
Dall'inizio dell'anno Alice ha riempito un'agenda e due quadernoni con le storie che i nani le dettano a scuola.
Ogni mattina, in qualunque momento arrivi la voglia, i nani sanno che possono venire a tirarla per la manica intonando le 7 parole del potere, quelle che aprono le porte all'attenzione individualizzata e totale di Alice per un tempo indeterminato: "I have a story to tell you".
A quel punto Alice compie una sorta di miracolo zen e si scinde, diventano una e trina.
Un'Alice amanuense certosina: quella che si accoccola per terra accanto al nano, dovunque esso sia, che se uno ci ha una storia sulla lingua possiam mica perder tempo e sederci tutti compostini... e diligente verga nel suo inglese sgrammaticato e raccapricciante le surreali avventure di scoiattoli, gufi, uragani, tartarughe, super-eroi, principesse, aerei, sottomarini gialli, lavatrici e parecchio altro... sfinendo il nano in questione di precisazioni e di "Aspè... troppo veloce... Aspè, non ho capito..."
Un'Alice mimo: quella che con il potere dello sguardo e della gesticolazione silenziosa (e quella è un patrimonio dell'italianità che tutto il mondo invidia) dirige il traffico di feriti, questuanti, clienti di Forum, testimoni di Porta a Porta, nani con le scarpe slacciate, che hanno sete, che la zip è incastrata, che si è perso il tappo del pennarello, che è finito lo scotch, che non me lo dà, che ha detto popò, che mi aiuti... che continua inesorabile attorno a lei e talvolta pure Su di lei
(che mò non è che può davvero alienarsi dagli altri 21 nani... però ci prova nè!)
... Ah! E poi c'è un'Alice che si diverte come una matta!
Che se c'è una cosa che ha trovato qui in Ammerica e di cui si è innamorata perdutamente è la dettatura nanesca delle storie...
Alice storiellatrice
Ogni mattina, in qualunque momento arrivi la voglia, i nani sanno che possono venire a tirarla per la manica intonando le 7 parole del potere, quelle che aprono le porte all'attenzione individualizzata e totale di Alice per un tempo indeterminato: "I have a story to tell you".
A quel punto Alice compie una sorta di miracolo zen e si scinde, diventano una e trina.
Un'Alice amanuense certosina: quella che si accoccola per terra accanto al nano, dovunque esso sia, che se uno ci ha una storia sulla lingua possiam mica perder tempo e sederci tutti compostini... e diligente verga nel suo inglese sgrammaticato e raccapricciante le surreali avventure di scoiattoli, gufi, uragani, tartarughe, super-eroi, principesse, aerei, sottomarini gialli, lavatrici e parecchio altro... sfinendo il nano in questione di precisazioni e di "Aspè... troppo veloce... Aspè, non ho capito..."
Un'Alice mimo: quella che con il potere dello sguardo e della gesticolazione silenziosa (e quella è un patrimonio dell'italianità che tutto il mondo invidia) dirige il traffico di feriti, questuanti, clienti di Forum, testimoni di Porta a Porta, nani con le scarpe slacciate, che hanno sete, che la zip è incastrata, che si è perso il tappo del pennarello, che è finito lo scotch, che non me lo dà, che ha detto popò, che mi aiuti... che continua inesorabile attorno a lei e talvolta pure Su di lei
(che mò non è che può davvero alienarsi dagli altri 21 nani... però ci prova nè!)
... Ah! E poi c'è un'Alice che si diverte come una matta!
Che se c'è una cosa che ha trovato qui in Ammerica e di cui si è innamorata perdutamente è la dettatura nanesca delle storie...
Alice storiellatrice
Tuesday, December 20, 2011
I colori dell'elettricità
Il Tuttologo sta ragionando da un po' di tempo su una robetta semplice semplice:
l'elettricità.
Dopo essersi affaccendato per un paio di mesi sulla struttura del sistema idrico (tubi, valvole, laghi e poi questa cosa misteriosa per cui l'oceano è salato, ma i fiumi che ci finiscono dentro no), è passato alle lampadine e ai televisori.
Per spiegare ad Alice la sua teoria oggi prende carta e penna e inizia a disegnare come fa l'elettricità ad arrivare a casa sua... disegna lunghi tubi neri, e grandi bolle come depositi, poi prende il giallo, per fare l'elettricità.
Alice lo guarda affascinata.
"E questa è l'elettricità..." declama facendo grandi vortici e zigozago
"Vedo che hai hai scelto di usare il giallo, è perchè l'elettricità e gialla? Chissà di che colore è... Tu l'hai mai vista?" Chiede Alice curiosona.
Tuttologo non fa una piega, e mentre continua il suo vorticare, paziente, spiega alla sua maestra un po' lenta e parecchio 'gnorante:
"Nah, l'elettricità non la puoi vedere, perchè la fanno in grandi torri, lontano da qui, e la fanno invisibile. Così va in giro più veloce, però bisogna stare attenti perchè se si perde, o si rompre un tubo, cade via e non la trovi più e resti al buio e senza il computer.
Però non è sempre invisibile, alla fine la puoi vedere, ed è di tutti i colori della telly. Tutti quei colori che si vedono nei cartoni animati solo dell'elettricità, sai? E sai, una volta l'elettricità era solo bianca e nera, e allora la tv era solo in bianco e nero, e se eri proprio fortunato un po' di grigio, ma pochissimo, ora invece le grosse torri quando fanno l'elettricità ci mettono dentro tutti i colori".
Alice potesse il Tuttologo se lo porterebbe a casa, lo piazzerebbe sul ripiano al posto della tivù, si prenderebbe una bella ciotola di pop corn e passerebbe le sue serate ad ascoltarlo...
Alice elettrizzatrice
l'elettricità.
Dopo essersi affaccendato per un paio di mesi sulla struttura del sistema idrico (tubi, valvole, laghi e poi questa cosa misteriosa per cui l'oceano è salato, ma i fiumi che ci finiscono dentro no), è passato alle lampadine e ai televisori.
Per spiegare ad Alice la sua teoria oggi prende carta e penna e inizia a disegnare come fa l'elettricità ad arrivare a casa sua... disegna lunghi tubi neri, e grandi bolle come depositi, poi prende il giallo, per fare l'elettricità.
Alice lo guarda affascinata.
"E questa è l'elettricità..." declama facendo grandi vortici e zigozago
"Vedo che hai hai scelto di usare il giallo, è perchè l'elettricità e gialla? Chissà di che colore è... Tu l'hai mai vista?" Chiede Alice curiosona.
Tuttologo non fa una piega, e mentre continua il suo vorticare, paziente, spiega alla sua maestra un po' lenta e parecchio 'gnorante:
"Nah, l'elettricità non la puoi vedere, perchè la fanno in grandi torri, lontano da qui, e la fanno invisibile. Così va in giro più veloce, però bisogna stare attenti perchè se si perde, o si rompre un tubo, cade via e non la trovi più e resti al buio e senza il computer.
Però non è sempre invisibile, alla fine la puoi vedere, ed è di tutti i colori della telly. Tutti quei colori che si vedono nei cartoni animati solo dell'elettricità, sai? E sai, una volta l'elettricità era solo bianca e nera, e allora la tv era solo in bianco e nero, e se eri proprio fortunato un po' di grigio, ma pochissimo, ora invece le grosse torri quando fanno l'elettricità ci mettono dentro tutti i colori".
Alice potesse il Tuttologo se lo porterebbe a casa, lo piazzerebbe sul ripiano al posto della tivù, si prenderebbe una bella ciotola di pop corn e passerebbe le sue serate ad ascoltarlo...
Alice elettrizzatrice
Monday, December 19, 2011
Letterina
Babbino Natale,
Io quest'anno ho un sacco di richieste, roba che se ti spedisco la letterina cartacea tocca tirar giù un ettaro buono di sequoie centenarie.
Però c'è una cosa che davvero vorrei tanto tanto tanto e subito subito.
Ci ho un urgente immediato bisogno di 'na carrettata di pazienza, ma di quella buona, di alta qualità, tipo alla Gandhi o alla Dalai Lama, per capirci.
Che io ho raschiato il fondo del barile la settimana scorsa, quando la Curricola, da circa 3 metri di distanza, mentre sfogliava il suo faccialibro, assorta in un sofisticato mutismo selettivo espressamente dedicato a mme medesima, mi ha spedito una e-mail (l'ho detto da 3 metri di distanza? L'ho detto?) che recitava:
"Fai controllare questa roba che hai scritto da qualcuno, perchè è grammaticalmente scorretta, rispediscimela quando sarà a posto, e cambia il font, che è sbagliato".
E io, bignè di luce e di ammore, investita del Santo Spirito del Natale e del Semo Tutti più Bboni, invece di ribaltarle la scrivania e saltarle alla giugulare come Wolverine ululando "Stronza impunita, cosa mi spammi la mail, volta la faccia e parlami, che non sono la tua dannata segretaria e non stai a lavorà in un cubicolo a wall street", invece di ubbidire al mio italico istinto da mercatara furente, ho fatto un enorme respiro, ho contato fino a 50 e le ho inviato una mail di risposta che fischiettava:
"Sure!"
Con il punto esclamativo.
Che questi sono come minimo 50 punti karmici in attivo.
Ora, babbino, considera la mia insospettabile buona volontà.
Considera che questa settimana è l'ultima prima della vacanze.
E allora, dannato ciccione fetuso e alcolizzato (che a chi la dai a bere, quel luccichio da metanolo negli occhi e le guancie color gambero son tipiche da tavernello in cartoccio), fammi il favore e dammi sto pacco di calma zen anticipato, per arrivare fino al dannato 23 senza far stragi, e senza dover cavare gli occhi a nessuno, eh, eh, eh?
Sennò il 24 ti aspetto sotto l'albero con in il trinciapolli e il mattarello da lasagna di legno massello.
Con affetto,
Alice picchiatrice
Io quest'anno ho un sacco di richieste, roba che se ti spedisco la letterina cartacea tocca tirar giù un ettaro buono di sequoie centenarie.
Però c'è una cosa che davvero vorrei tanto tanto tanto e subito subito.
Ci ho un urgente immediato bisogno di 'na carrettata di pazienza, ma di quella buona, di alta qualità, tipo alla Gandhi o alla Dalai Lama, per capirci.
Che io ho raschiato il fondo del barile la settimana scorsa, quando la Curricola, da circa 3 metri di distanza, mentre sfogliava il suo faccialibro, assorta in un sofisticato mutismo selettivo espressamente dedicato a mme medesima, mi ha spedito una e-mail (l'ho detto da 3 metri di distanza? L'ho detto?) che recitava:
"Fai controllare questa roba che hai scritto da qualcuno, perchè è grammaticalmente scorretta, rispediscimela quando sarà a posto, e cambia il font, che è sbagliato".
E io, bignè di luce e di ammore, investita del Santo Spirito del Natale e del Semo Tutti più Bboni, invece di ribaltarle la scrivania e saltarle alla giugulare come Wolverine ululando "Stronza impunita, cosa mi spammi la mail, volta la faccia e parlami, che non sono la tua dannata segretaria e non stai a lavorà in un cubicolo a wall street", invece di ubbidire al mio italico istinto da mercatara furente, ho fatto un enorme respiro, ho contato fino a 50 e le ho inviato una mail di risposta che fischiettava:
"Sure!"
Con il punto esclamativo.
Che questi sono come minimo 50 punti karmici in attivo.
Ora, babbino, considera la mia insospettabile buona volontà.
Considera che questa settimana è l'ultima prima della vacanze.
E allora, dannato ciccione fetuso e alcolizzato (che a chi la dai a bere, quel luccichio da metanolo negli occhi e le guancie color gambero son tipiche da tavernello in cartoccio), fammi il favore e dammi sto pacco di calma zen anticipato, per arrivare fino al dannato 23 senza far stragi, e senza dover cavare gli occhi a nessuno, eh, eh, eh?
Sennò il 24 ti aspetto sotto l'albero con in il trinciapolli e il mattarello da lasagna di legno massello.
Con affetto,
Alice picchiatrice
Sunday, December 18, 2011
Cose che se non le vedi nun ce credi
Questo sabato passato era Santa.con
Le strade della città erano invase da un orda di ciccioni vestiti di rosso che cantavano Rudolph la renna, Frosty il pupazzo di neve e Jingle Bells.
Ed Alice purtroppechepeccato se n'è accorta troppo tardi, che sennò sarebbe corsa a comprarsi un bel costume da renna zoccolata o da elfa lasciva, varda, invece niente. Sarà per il prossimo anno.
E però Alice è riuscita a trovare una cosa ancora più stupida da fare.
Ha corso.
No, davvero, ha proprio corso.
Presa da un precoce attacco di demenza senile si è iscritta a questa cosa qui assieme al Grinta, pensando fosse una sorta di passeggiata campestre in compagnia di tanta gente vestita da elfo, renna o pacco regalo gigante.
Ha sottovalutato il fatto che Prospect Park è un quartiere di dannati salutisti sportivi maniaci del jogging, e quando si è trovata ai blocchi di partenza è stata travolta dal resto della massa (e dal Grinta, che invasato e felicissimo l'ha rancata per un braccio al grido di "Corri, corri, corri che è bello!".
Bello un cazzo. Ha sudato come un piatto di spinaci al vapore, che ci aveva la condensa, ci aveva).
6 chilometri di inutile sofferenza.
Almeno ci ha guadagnato una maglietta, le campanelline (da mettere alle scarpe per fare diling diling) e un'influenza potentissima che l'ha stesa per 48 ore.
Alice s-corritrice
Le strade della città erano invase da un orda di ciccioni vestiti di rosso che cantavano Rudolph la renna, Frosty il pupazzo di neve e Jingle Bells.
Ed Alice purtroppechepeccato se n'è accorta troppo tardi, che sennò sarebbe corsa a comprarsi un bel costume da renna zoccolata o da elfa lasciva, varda, invece niente. Sarà per il prossimo anno.
E però Alice è riuscita a trovare una cosa ancora più stupida da fare.
Ha corso.
No, davvero, ha proprio corso.
Presa da un precoce attacco di demenza senile si è iscritta a questa cosa qui assieme al Grinta, pensando fosse una sorta di passeggiata campestre in compagnia di tanta gente vestita da elfo, renna o pacco regalo gigante.
Ha sottovalutato il fatto che Prospect Park è un quartiere di dannati salutisti sportivi maniaci del jogging, e quando si è trovata ai blocchi di partenza è stata travolta dal resto della massa (e dal Grinta, che invasato e felicissimo l'ha rancata per un braccio al grido di "Corri, corri, corri che è bello!".
Bello un cazzo. Ha sudato come un piatto di spinaci al vapore, che ci aveva la condensa, ci aveva).
6 chilometri di inutile sofferenza.
Almeno ci ha guadagnato una maglietta, le campanelline (da mettere alle scarpe per fare diling diling) e un'influenza potentissima che l'ha stesa per 48 ore.
Alice s-corritrice
Sunday, December 11, 2011
lo so io cosa ti darei...
C'è questo libro che è un classico, una roba che proprio tutti amano, non solo qui ma pure in un po' Italia, che si chiama The Giving Tree, (tradotto nel più modesto L'Albero).
Se avete tempo, qui c'è il filmino in inglese, se non avete tempo andate sotto, che c'è l'Alice-riassunto.
"Un bambino egocentrico cresce, diventa un'adulto egocentrico e finisce diventando un vecchio egocentrico.
Un albero masochista e con lo spirito di sopravvivenza proprio di un lemming davanti alla scogliera dona tutto sè stesso, fino alla completa distruzione, per amore, felice come un trullo.
Prima si spoglia delle mele, chè il ragazzo vuole soldi per comprarsi cose, poi dà via i rami, che il ragazzo vuole farsi una casa, poi tutto il tronco che il ragazzo (ormai 40enne e nel pieno della crisi di mezza età) vuole viaggiare e vedere il mondo.
L'albero crepa felice, ridotto un ceppo secco, l'egocentrico non si scomoda manco una volta una per dirgli "grazie" o "posso far qualcosa per te". Passa, chiede, raccoglie e scaga l'albero lì dov'è.
Non so se mi indispone di più l'egocentrico egoista o l'albero masochista. Probabilmente alla fine si meritano".
L'Albero qui viene decantato come metafora dell'amore materno, incondizionato, assoluto, che non chiede nulla in cambio.
L'albero infatto nel libro è "she", Lei, mammà tua.
Anche le mie colleghe adorano 'sto benedetto libro, e quindi i nani se lo puppano tra le letture ad alta voce, mentre Alice digrigna i denti e fa la lista delle ragioni per cui the Giving Tree fa cagarissimo:
-L'albero, che si ostina a chiamare il vecchio con l'osteoporosi "ragazzo" è la metafora dell'amore cieco e deviato, che non vede la realtà ma quel che ricorda.
L'albero è una di quelle madri che taglia la carne nel piatto del figlio 40enne perchè è rimasta inchiodata all'immagine di lui a 4 anni, seduto sulla sedia con le pagine gialle sotto il culo, che le dice "mamma, la carne è tloppo dula da tagghiare".
Le è sfuggito che il ragazzo è cresciuto, ha vissuto e meriterebbe si essere trattato da uomo.
-L'albero che non chiede nulla al ragazzo in cambio dei suoi doni non gli dà l'opportunità di crescere indipendente (che scusa, le mie mele ti devi vendere? Vai a spalar catrame e non mi stressare, che io sto qui a far fronte a pioggia, vento, frane e termiti e te mi vieni a scassare le pigne perchè vuoi comprarti le robe?!)
Ma poi io dico, costava tanto a 'sto fetuso ingrato portare chessò, un nipotino a giocare con l'albero una volta ogni tanto? Oppure passare a dargli un'annafiata e una spruzzata di acqua ragia? O una palata di concime una volta ogni tanto?
A gente del genere, non vale la pena di dare manco un cactus, figuriamoci un albero...
Alice de-alberizzatrice
Se avete tempo, qui c'è il filmino in inglese, se non avete tempo andate sotto, che c'è l'Alice-riassunto.
"Un bambino egocentrico cresce, diventa un'adulto egocentrico e finisce diventando un vecchio egocentrico.
Un albero masochista e con lo spirito di sopravvivenza proprio di un lemming davanti alla scogliera dona tutto sè stesso, fino alla completa distruzione, per amore, felice come un trullo.
Prima si spoglia delle mele, chè il ragazzo vuole soldi per comprarsi cose, poi dà via i rami, che il ragazzo vuole farsi una casa, poi tutto il tronco che il ragazzo (ormai 40enne e nel pieno della crisi di mezza età) vuole viaggiare e vedere il mondo.
L'albero crepa felice, ridotto un ceppo secco, l'egocentrico non si scomoda manco una volta una per dirgli "grazie" o "posso far qualcosa per te". Passa, chiede, raccoglie e scaga l'albero lì dov'è.
Non so se mi indispone di più l'egocentrico egoista o l'albero masochista. Probabilmente alla fine si meritano".
L'Albero qui viene decantato come metafora dell'amore materno, incondizionato, assoluto, che non chiede nulla in cambio.
L'albero infatto nel libro è "she", Lei, mammà tua.
Anche le mie colleghe adorano 'sto benedetto libro, e quindi i nani se lo puppano tra le letture ad alta voce, mentre Alice digrigna i denti e fa la lista delle ragioni per cui the Giving Tree fa cagarissimo:
-L'albero, che si ostina a chiamare il vecchio con l'osteoporosi "ragazzo" è la metafora dell'amore cieco e deviato, che non vede la realtà ma quel che ricorda.
L'albero è una di quelle madri che taglia la carne nel piatto del figlio 40enne perchè è rimasta inchiodata all'immagine di lui a 4 anni, seduto sulla sedia con le pagine gialle sotto il culo, che le dice "mamma, la carne è tloppo dula da tagghiare".
Le è sfuggito che il ragazzo è cresciuto, ha vissuto e meriterebbe si essere trattato da uomo.
-L'albero che non chiede nulla al ragazzo in cambio dei suoi doni non gli dà l'opportunità di crescere indipendente (che scusa, le mie mele ti devi vendere? Vai a spalar catrame e non mi stressare, che io sto qui a far fronte a pioggia, vento, frane e termiti e te mi vieni a scassare le pigne perchè vuoi comprarti le robe?!)
- L'amore incondizionato assoluto e gratuito (dell'albero) ... crea mostri irriconoscenti, avidi e spocchiosi.
E la colpa è dell'albero, che non sa insegnare il valore della riconoscenza. Il ragazzo non conoscerà mai lo stesso piacere provato dall'albero nel donare, perchè l'albero non glielo insegna, tanto preso com'è a farsi distruggere pezzo per pezzo.
- Perdere pezzi preziosi di sè, quel che si è, quel che si è creato (che sto dannato albero mica è nato in una notte come il fagiolo magico di Giacomino, si sarà fatto il suo bel mazzo per diventare grande, grosso, fruttifero e rigoglioso) in nome di qualcuno che per tutta la vita non ti caga se non quando ha bisogno di qualcosa, non mi pare una grande strategia di vita. E' nichilismo, è annientarsi, è considerarsi meno di niente, e non è bello. E l'idea che le madri devono dare, dare, dare, annullarsi e distruggersi, non chiedere mai (ed non dimenticarsi di godere per il proprio spirito di sacrificio) è spaventosa e pericolosa.
Ma poi io dico, costava tanto a 'sto fetuso ingrato portare chessò, un nipotino a giocare con l'albero una volta ogni tanto? Oppure passare a dargli un'annafiata e una spruzzata di acqua ragia? O una palata di concime una volta ogni tanto?
A gente del genere, non vale la pena di dare manco un cactus, figuriamoci un albero...
Alice de-alberizzatrice
Wednesday, December 7, 2011
agli irti colli...
L'altra mattina Alice e il Grinta si sono alzati, hanno guardato fuori dalla finestra, si sono stropicciati gli occhi ed han detto più o meno all'unisono:
"Boia faus siamo a Torino"
Alice annebbiatrice
P.s. Che qui la nebbia è un evento super straordinario. A Turin invece è la condizione atmosferica naturale. Un po' come la neve sui monti, la forfora sulle spalle o il limone sulle cozze.
P.p.s. Il Grinta la odia con tutto il cuore, ad Alice invece piace un sacco (a meno che non debba guidare lungo le statali).
"Boia faus siamo a Torino"
Alice annebbiatrice
P.s. Che qui la nebbia è un evento super straordinario. A Turin invece è la condizione atmosferica naturale. Un po' come la neve sui monti, la forfora sulle spalle o il limone sulle cozze.
P.p.s. Il Grinta la odia con tutto il cuore, ad Alice invece piace un sacco (a meno che non debba guidare lungo le statali).
Tuesday, December 6, 2011
decorazioni
Alice ha una coppia di visitatori portoghesi, e quindi da brava ospite ha trascorso un po' di tempo in giro nella niù iorke natalizia e festosa (a seguire reportage fotografico, non appenari trova il cavetto Hudini, scomparso per l'ennesima volta avvolto in un alone di mistero)
Ai primi posti tra le follie dell'anno ci mette le decorazioni firmate e di lusso, progettate da stilisti e firme prestiggiose che han pensato bene di dedicarsi alla produzione di palle di natale bizzarre...
tipo quella di Donald Trump, per dare al vostro albero una botta di autostima, ecco.
(Think big, live large)
Alice decoratrice
P.s.Alice più ci pensa e più si rende conto che la sua bilancia recentemente segue fedelmente il motto di Donald Trump.
Ai primi posti tra le follie dell'anno ci mette le decorazioni firmate e di lusso, progettate da stilisti e firme prestiggiose che han pensato bene di dedicarsi alla produzione di palle di natale bizzarre...
tipo quella di Donald Trump, per dare al vostro albero una botta di autostima, ecco.
(Think big, live large)
Alice decoratrice
P.s.Alice più ci pensa e più si rende conto che la sua bilancia recentemente segue fedelmente il motto di Donald Trump.
Monday, December 5, 2011
le prime pene d'ammmore
Ciop ha il risveglio dell'ormone. Ieri inseguiva Sbirulina e la sua lunga chioma bionda in giro per la classe, ripetendo insistente e irriducibile il suo mantra:
"let's get married, marry me! let's get married, marry me!"
Sbirulina sorrideva incerta e continuava a far le sue robe, mentre Ciop diventava sempre più insistente, fino a bloccarle l'uscita della casetta, tentando di abbracciarla per blandirla...
A quel punto Sbirulina si gira verso Alice con sguardo smarrito: "Non so che fare!"
Alice: "Beh, puoi provare a rispondergli..."
Sbirulina: "ma non mi voglio sposare!"
Alice: "Allora dovresti dirglielo, così la smette di inseguirti, magari glielo puoi dire in un modo gentile, così non ci resta male..."
Sbirulina si volta, imbarazzata, verso Ciop che tenta di poliparsela e dice seria: "I'm not ready to get married. Sorry."
Ciop incassa il colpo: "Oh...", le braccia cadono lungo i fianchi, abbozza un sorriso mal riuscito e si volta.
Si allontana facendo fina di nulla e affonda nell'angolo morbido accanto alla libreria.
Quando Alice va a vedere come se la passa, il povero Romeo solleva la testa ed è tutto un rossore, fino alle orecchie che hanno un bel colorito purpureo, la guarda con aria confusa e le dice: "My face tickle, and I don't know why!" (La mia faccia è solleticosa e non so perchè).
Alice nanizzatrice
"let's get married, marry me! let's get married, marry me!"
Sbirulina sorrideva incerta e continuava a far le sue robe, mentre Ciop diventava sempre più insistente, fino a bloccarle l'uscita della casetta, tentando di abbracciarla per blandirla...
A quel punto Sbirulina si gira verso Alice con sguardo smarrito: "Non so che fare!"
Alice: "Beh, puoi provare a rispondergli..."
Sbirulina: "ma non mi voglio sposare!"
Alice: "Allora dovresti dirglielo, così la smette di inseguirti, magari glielo puoi dire in un modo gentile, così non ci resta male..."
Sbirulina si volta, imbarazzata, verso Ciop che tenta di poliparsela e dice seria: "I'm not ready to get married. Sorry."
Ciop incassa il colpo: "Oh...", le braccia cadono lungo i fianchi, abbozza un sorriso mal riuscito e si volta.
Si allontana facendo fina di nulla e affonda nell'angolo morbido accanto alla libreria.
Quando Alice va a vedere come se la passa, il povero Romeo solleva la testa ed è tutto un rossore, fino alle orecchie che hanno un bel colorito purpureo, la guarda con aria confusa e le dice: "My face tickle, and I don't know why!" (La mia faccia è solleticosa e non so perchè).
Alice nanizzatrice
Friday, December 2, 2011
Sempre a proposito di natale...
Oggi i nani hanno insegnato ad Alice la canzoncina di Rudolph.
Ovvero la deprimente storia di una renna diversamente abile, con una malformazione nasale caraterizzata dal luccichio e dal rossore tipico dell'alcolizzato della Piola del Guercio, che viene presa per il culo da tutti, Babbo Natale incluso, finchè un giorno di nebbia il boss non gli offre una promozione e lo mette a fare da lucina di posizione in cima alla slitta. Da quel momento in poi tutte le renne ruffiane e baciapile lo amano e Babbo Natale smette di trattarlo come un pirla.
No, scusate...
Che diamine di storia è?!?
Alice de-rudolphizzatrice
Ovvero la deprimente storia di una renna diversamente abile, con una malformazione nasale caraterizzata dal luccichio e dal rossore tipico dell'alcolizzato della Piola del Guercio, che viene presa per il culo da tutti, Babbo Natale incluso, finchè un giorno di nebbia il boss non gli offre una promozione e lo mette a fare da lucina di posizione in cima alla slitta. Da quel momento in poi tutte le renne ruffiane e baciapile lo amano e Babbo Natale smette di trattarlo come un pirla.
No, scusate...
Che diamine di storia è?!?
Alice de-rudolphizzatrice
Thursday, December 1, 2011
Wednesday, November 30, 2011
15 minuti di (s)follia
Domani uno stuolo di genitori inonderà la scuoletta reggyo.
E' il momento del parent workshop, quando Alice e le socie maestrine mettono su un capolavoro documentaristico che al confronto Piero Angela e famiglia sono dei poveri quaraquaquà.
45 minuti (15 minuti a testa per maestrina) di video, foto, profonde analisi ed elucubrazioni su momenti topici, tipo "perchè il nano ha lanciato la creta contro il muro?" corredati di bullet point per sviscerare come tutto ciò è importante e pedagogicamente meraviglioso.
Con le madri in prima fila, cronometro in mano manco fossero gli arbitri dei 100 metri olimpionici, a conteggiare quanti secondi di fama vengono dati al proprio fulgido pargolo (il mio aveva solo 5 foto e 96 secondi di video, il tuo? Eh, il mio 7 foto e 40 secondi, ma per ben 20 secondi parlava!
Il mio Eustachio non ha video! Come mai? ... Signora, Eustachio, per la maggior parte del tempo, è una fotografia vivente, bidimensionale e muto).
Alice domani intratterrà i suoi spettatori con effetti speciali che includono:
un'eccessiva sudorazione delle mani, pesantissimi errori grammaticali e ben 15 minuti di foglie, foglie e foglie in ogni possibile versione: foglie scritte, foglie dipinte, foglie disegnate, foglie di fil di ferro, foglie di creta, pasta sfoglia, io odio le foglie. Dopo 3 mesi in mezzo alle foglie Alice va in giro a scuotere alberi con veemenza e violenza, strappando le ultime temerarie foglioline a morsi.
E' un po' sfogliata, poverina.
(Queste son le foglie perzonalizzime dei nani, una per ognuno, scelte da ciascuno di loro dopo esasperanti osservazioni e tentennamenti.
La mia preferita è quella di Inglesina, che quando l'ha scelta ha detto: "Mi piace perchè sembra un'asparago, e a mme gli asparagi me' piacciono")
Alice sfogliatrice
Tuesday, November 29, 2011
indovina che viene a dormire?
Alice e il Grinta hanno 30 anni, eppure hanno tuttora una passione sviscerata per gli sleepover.
Che se voi li invitate a dormire a casa vostra proprio vanno in un brodo di giuggiole.
Alice considera che lavarsi i denti e fare la cacca nel bagno di qualcuno è un segno di amore e eterna amicizia, una roba potentissima, estremamente simbolica.
Poi ad Alice piace un sacco vedere la gente alla mattina, quando hanno le cispe agli occhi, le bombe a mano tra i capelli, i pigiami sdruciti e le ciabatte.
Le piace sentire il suono delle sveglie altrui e fare colazione da tazze sconosciute.
Ora la roba è già bizzara di per sè in Italia, terra dell'ospitalità e dei gigioni, figurarsi in ammerica, dove un invito a pranzo è considerato quasi inopportuno...
Per fortuna che c'è Smirne la turca e che ci coccola e ci ospita a dormire da lei quasi una volta alla settimana!
Alice, Smirne e rispettivi mariti la sera prima e a colazione si ubriacano di thè
poi quando sono completamente devastate dalla teina le due fanciulle si danno la botta finale con una bella tazzina di caffè turco, bevuto caldo e in fretta per poter girare la tazzina e darsi alla reciproca lettura dei fondi (cioè Smirne legge la tazza di Alice e Alice legge la tazza di Smirne... tranquilli, il livello di surealismo è paritario)
A quel punto si mettono alla finestra, e ipotizzano deliranti storie sul dirimpettaio.
Smirne abita a Manhattan, non lontano dall'Università dei cervelloni e...
Lo vedete il palazzo di fronte?
Notate nulla di strano?
No?
Dai che vi dò l'aiutino...
No, dico, vi sembra normale?!
Se volete giocare pure voi con Alice e Smirne, lasciate la vostra teoria al riguardo qui in basso...
Alice sleepoverizzatrice
Che se voi li invitate a dormire a casa vostra proprio vanno in un brodo di giuggiole.
Alice considera che lavarsi i denti e fare la cacca nel bagno di qualcuno è un segno di amore e eterna amicizia, una roba potentissima, estremamente simbolica.
Poi ad Alice piace un sacco vedere la gente alla mattina, quando hanno le cispe agli occhi, le bombe a mano tra i capelli, i pigiami sdruciti e le ciabatte.
Le piace sentire il suono delle sveglie altrui e fare colazione da tazze sconosciute.
Ora la roba è già bizzara di per sè in Italia, terra dell'ospitalità e dei gigioni, figurarsi in ammerica, dove un invito a pranzo è considerato quasi inopportuno...
Per fortuna che c'è Smirne la turca e che ci coccola e ci ospita a dormire da lei quasi una volta alla settimana!
Alice, Smirne e rispettivi mariti la sera prima e a colazione si ubriacano di thè
poi quando sono completamente devastate dalla teina le due fanciulle si danno la botta finale con una bella tazzina di caffè turco, bevuto caldo e in fretta per poter girare la tazzina e darsi alla reciproca lettura dei fondi (cioè Smirne legge la tazza di Alice e Alice legge la tazza di Smirne... tranquilli, il livello di surealismo è paritario)
A quel punto si mettono alla finestra, e ipotizzano deliranti storie sul dirimpettaio.
Smirne abita a Manhattan, non lontano dall'Università dei cervelloni e...
Lo vedete il palazzo di fronte?
Notate nulla di strano?
No?
Dai che vi dò l'aiutino...
No, dico, vi sembra normale?!
Se volete giocare pure voi con Alice e Smirne, lasciate la vostra teoria al riguardo qui in basso...
Alice sleepoverizzatrice
Alice ha già parlato di questo documentario qui, ovvero della follia delle scuole materne e dei nidi per nani a new york...
Il fatto è che ieri sera lei e altre tre maestrine sono andate a ritirare un premio visnto dalla scuoletta reggyo (vai a capire come!), e beh, lei che non riconoscerebbe manco il gabibbo tra la folla, che non sa una mazza di starz e gente famoza, lei ieri ha per la prima volta riconosciuto qualcuno.
Nella grande sala della premiazione c'era la strega dell'Est, la donna smilza e angolosa, direttrice di una scuola prestigiosa scuola tradizionale nell'Upper West Side.
La vedete?
Nel video è quella che fa paiurissimaa!
Oh, ognuno ci ha i suoi personaggi famosi...
Alice famosizzatrice
Il fatto è che ieri sera lei e altre tre maestrine sono andate a ritirare un premio visnto dalla scuoletta reggyo (vai a capire come!), e beh, lei che non riconoscerebbe manco il gabibbo tra la folla, che non sa una mazza di starz e gente famoza, lei ieri ha per la prima volta riconosciuto qualcuno.
Nella grande sala della premiazione c'era la strega dell'Est, la donna smilza e angolosa, direttrice di una scuola prestigiosa scuola tradizionale nell'Upper West Side.
La vedete?
Nel video è quella che fa paiurissimaa!
Oh, ognuno ci ha i suoi personaggi famosi...
Alice famosizzatrice
Sunday, November 27, 2011
potessero parlare...
"No, aspetta, che vuol dire che tu eri come me? Cioè, senza offesa, ma te mi pari un pelino sfatta..."
"Ciccia, io e te veniamo dallo stesso posto, siamo della stessa pasta, uguali uguali, guarda, solo che io sono più vecchia di te, di 3 miseri anni"
"E quella ti ha ridotto così?! Ma che fa? Impasta la calce con i piedi? Si arrampica su per le grondaie? Gioca a pallone con i cocomeri?"
"Lascia perdere, mi ha trascinato in 4 continenti diversi, non mi ha dato tregua manco d'estate!
Primavera e autunno tutte le pozzanghere erano sue e d'inverno andava a saltare tra i cumuli di neve come una beota.
... E poi mai una lucidatina, che so, anche solo un panno umido... niente! Mi lavavo con la pioggia, mi lavavo!"
"Diamine... "
"E infatti non vedi come son ridotta? Che sopra sono tutta una grinza, rugosa come un dattero e secca come una noce, segnata dal tempo e dal dolore, sono. E sotto ahimè non ti fò vedere che mi vergogno, ma sono liscia e piatta come una sogliola, ho perso tutto il mio vigore, scivolo come una lama d'argento su un laghetto ghiacciato... ascolta me, se sei furba vedi di darle del filo da torcere subito subito, proprio all'inizio, scavale un callo, falle venire una bella bolla... sennò ti massacra!"
Fortuna che le scarpe non hanno il dono della parola...
Stessa marca, stesso modello, stesso numero, stesso colore... e non sa quel che l'aspetta!
Alice distruggitrice
"Ciccia, io e te veniamo dallo stesso posto, siamo della stessa pasta, uguali uguali, guarda, solo che io sono più vecchia di te, di 3 miseri anni"
"E quella ti ha ridotto così?! Ma che fa? Impasta la calce con i piedi? Si arrampica su per le grondaie? Gioca a pallone con i cocomeri?"
"Lascia perdere, mi ha trascinato in 4 continenti diversi, non mi ha dato tregua manco d'estate!
Primavera e autunno tutte le pozzanghere erano sue e d'inverno andava a saltare tra i cumuli di neve come una beota.
... E poi mai una lucidatina, che so, anche solo un panno umido... niente! Mi lavavo con la pioggia, mi lavavo!"
"Diamine... "
"E infatti non vedi come son ridotta? Che sopra sono tutta una grinza, rugosa come un dattero e secca come una noce, segnata dal tempo e dal dolore, sono. E sotto ahimè non ti fò vedere che mi vergogno, ma sono liscia e piatta come una sogliola, ho perso tutto il mio vigore, scivolo come una lama d'argento su un laghetto ghiacciato... ascolta me, se sei furba vedi di darle del filo da torcere subito subito, proprio all'inizio, scavale un callo, falle venire una bella bolla... sennò ti massacra!"
Fortuna che le scarpe non hanno il dono della parola...
Stessa marca, stesso modello, stesso numero, stesso colore... e non sa quel che l'aspetta!
Alice distruggitrice
Friday, November 25, 2011
Thanksgiving è:
La parata con i palloni gonfiabili di Macy's
Il tacchino da 10 chili tutto secco e asciutto e il ripieno nel piatto accanto
Una piomba di sonno provocata dal suddetto tacchino che porta tutti ad un passo dallo stato comatoso
Le patate dolci ricoperte di marshmallow (E RE SI A)
La torta di mele come quelle di Nonna Papera
La pecan pie (che è tipo una noce sfortuata)
Lo sport alla televisione come sottofondo mentre l'intera famigghia si riunisce
La notte trascorsa al freddo e al gelo davanti ad un mega store per accaparrarsi l'offerta imperdibile del Black Friday
Alice e il Grinta hanno fatto i sovversivi:
si sono svegliati a mezzogiorno, hanno fatto la colazione al baretto, una passeggiata e poi via con le pulizie visive di casa (ovvero quando più che pulire sposti roba, lanci oggetti nei cassetti per toglierli alla vista, allinei le pile di fogli e libri simulando che ci sia una ragione per cui la Settimana Enigmistica, il tomo di Game Theory, le bollette, un paio di custodie di cd che hanno smarrito il loro contenuto e il loro motivo d'essere, dei plichi di fotocopie del 2007 e un paio di segnalibri DEBBANO stare assieme).
Per celebrare si son fatti un falafel, del tè e una pasta al pomodoro con la passata Pomì (che voi oltre oceano potete pure storcere il naso, ma qui il Pomì è una prelibatezza, roba da delicatessen).
Chè ciascuno dice Grazie a modo suo, ecco.
Alice ringraziatrice
La parata con i palloni gonfiabili di Macy's
Il tacchino da 10 chili tutto secco e asciutto e il ripieno nel piatto accanto
Una piomba di sonno provocata dal suddetto tacchino che porta tutti ad un passo dallo stato comatoso
Le patate dolci ricoperte di marshmallow (E RE SI A)
La torta di mele come quelle di Nonna Papera
La pecan pie (che è tipo una noce sfortuata)
Lo sport alla televisione come sottofondo mentre l'intera famigghia si riunisce
La notte trascorsa al freddo e al gelo davanti ad un mega store per accaparrarsi l'offerta imperdibile del Black Friday
Alice e il Grinta hanno fatto i sovversivi:
si sono svegliati a mezzogiorno, hanno fatto la colazione al baretto, una passeggiata e poi via con le pulizie visive di casa (ovvero quando più che pulire sposti roba, lanci oggetti nei cassetti per toglierli alla vista, allinei le pile di fogli e libri simulando che ci sia una ragione per cui la Settimana Enigmistica, il tomo di Game Theory, le bollette, un paio di custodie di cd che hanno smarrito il loro contenuto e il loro motivo d'essere, dei plichi di fotocopie del 2007 e un paio di segnalibri DEBBANO stare assieme).
Per celebrare si son fatti un falafel, del tè e una pasta al pomodoro con la passata Pomì (che voi oltre oceano potete pure storcere il naso, ma qui il Pomì è una prelibatezza, roba da delicatessen).
Chè ciascuno dice Grazie a modo suo, ecco.
Alice ringraziatrice
Wednesday, November 23, 2011
grazie
Per il giorno del ringraziamento, ciascun bambino ha pensato ad una cosa per cui è grato (a chi o a cosa non si sa e Alice continua a non capirlo ma questo è un altro discorso).
A parte il comprensibile stuolo nani grati alla mamma e al papà abbiamo:
E Alice?
Alice è thankful per avere una classe di nani folli e divertenti, per il Grinta che la snerva la strazia la stuzzica e la sazia, per la famigghia e gli amicicci, per i libri per bambini nella sua libreria, per la cioccolata a quadretti in mezzo a due fette di pane a fare il ciocco-panino, per i bagni caldi con le bolle di sapone, per le mattine di vacanza quando fuori fa freddo ma sotto il piumone è il paradiso, per quando trova un posto a sedere la mattina sulla metropolitana, per il croissant della domenica che dà l'illusione della routine italiana, per quando si veste al buio pescando nelle tenebre la roba da mettersi e becca i suoi calzini preferiti, per la minestrina, panacea di tutti i mali, per il paraorecchie rosso, per gli sconosciuti che sorridono senza motivo, per la mozzarella (che vabbè, qui non la trova e quindi non la mangia, ma sa che esiste e quindi il mondo è più bello), per gli sciroppini della mater che le curano cuore, anima e corpo, per quando le viene voglia di cantare e canta.
E scusate se l'è mica poco!
Alice ringraziatrice
P.s. i vari thankful dei nani per motivi di privazy scompariranno in una nube di mistero tra circa 48 ore... puff!
A parte il comprensibile stuolo nani grati alla mamma e al papà abbiamo:
...e poi il suo preferito:
- I'm thankful to eat chicken.
- I'm thankful for playing.
- I'm thankful for hugs and kisses.
- I'm thankful for my castle.
- I'm gonna go away from the whole city. I'm gonna go on a trip. I'm thankful for leaving the whole school, so I'm gonna miss you.
- I'm thankful for the season on Autumn. And I'm thankful for Christmas.
- I'm thankful for myself.
E Alice?
Alice è thankful per avere una classe di nani folli e divertenti, per il Grinta che la snerva la strazia la stuzzica e la sazia, per la famigghia e gli amicicci, per i libri per bambini nella sua libreria, per la cioccolata a quadretti in mezzo a due fette di pane a fare il ciocco-panino, per i bagni caldi con le bolle di sapone, per le mattine di vacanza quando fuori fa freddo ma sotto il piumone è il paradiso, per quando trova un posto a sedere la mattina sulla metropolitana, per il croissant della domenica che dà l'illusione della routine italiana, per quando si veste al buio pescando nelle tenebre la roba da mettersi e becca i suoi calzini preferiti, per la minestrina, panacea di tutti i mali, per il paraorecchie rosso, per gli sconosciuti che sorridono senza motivo, per la mozzarella (che vabbè, qui non la trova e quindi non la mangia, ma sa che esiste e quindi il mondo è più bello), per gli sciroppini della mater che le curano cuore, anima e corpo, per quando le viene voglia di cantare e canta.
E scusate se l'è mica poco!
Alice ringraziatrice
P.s. i vari thankful dei nani per motivi di privazy scompariranno in una nube di mistero tra circa 48 ore... puff!
Tuesday, November 22, 2011
Monday, November 21, 2011
l'attaccapanni all'attacco
I nani sono appena rientrati dalla passeggiata nel mezzo dello smog newyorkese, il momento è frenetico e caotico, Alice sbottona giacche, appende cappotti, aggiusta zip incastrate e... insomma, ad un certo punto si volta mentre ha ancora in mano un attaccapanni e si ode una cosa tipo:
-poink-
A cui segue l'urlo disumano del Tuttologo che si accascia a terra tenendosi la tempia sinistra con due mani manco stesse per perdere parte della corteccia cerebrale e ulula: "Aaahhh... you hurt me! You hit meee... Ahaaahhh"
Alice è un po' perplessa, che a lei pareva di averlo appena sfiorato, il nano, ma è anche preoccupata per la salute psico-fisica del piccolo drama queen, quindi contrita e materna acchiappa il nano e si ritira assieme a lui nelle accoglienti stanze del bagno, a tamponare il povero derelitto con un sano tovagliolino inumidito (la panacea e il placebo di tutti i mali), inzuppandogli la fronte un po' a caso, visto che non ci sono segni di contusioni o traumi particolari.
"Mi spiace, Tuttologo, ero proprio distratta, stai un po' meglio?"
"It's ok, you know, also my mom sometimes knocks me down... and once she even did it deliberately and I hurt myself agains the wooden floor, but then I was ok..."
Alice non sa se essere più basita dall'utilizzo di un termine come deliberately da un quattrenne, o dalla storia della madre che lo scaraventa deliberatamente a terra...
Nel frattempo entra Sbirulina in bagno, e chiede a Tuttologo che è successo
"Well, Alice knock me down with a hanger... here, on my forehead... but I'm ok"
A questo punto urge un incident report, che la assolva da violenza su minore, perchè è ormai chiaro che stasera, davanti ad un bel piatto di maccaroni&cheese, la famiglia di Tuttologo ascolterà il resoconto di qualcosa tipo: "Alice il Flagello di Iddio e il suo Attaccapanni che non Perdona"
Alice attaccatrice (di attaccapanni, nèh)
-poink-
A cui segue l'urlo disumano del Tuttologo che si accascia a terra tenendosi la tempia sinistra con due mani manco stesse per perdere parte della corteccia cerebrale e ulula: "Aaahhh... you hurt me! You hit meee... Ahaaahhh"
Alice è un po' perplessa, che a lei pareva di averlo appena sfiorato, il nano, ma è anche preoccupata per la salute psico-fisica del piccolo drama queen, quindi contrita e materna acchiappa il nano e si ritira assieme a lui nelle accoglienti stanze del bagno, a tamponare il povero derelitto con un sano tovagliolino inumidito (la panacea e il placebo di tutti i mali), inzuppandogli la fronte un po' a caso, visto che non ci sono segni di contusioni o traumi particolari.
"Mi spiace, Tuttologo, ero proprio distratta, stai un po' meglio?"
"It's ok, you know, also my mom sometimes knocks me down... and once she even did it deliberately and I hurt myself agains the wooden floor, but then I was ok..."
Alice non sa se essere più basita dall'utilizzo di un termine come deliberately da un quattrenne, o dalla storia della madre che lo scaraventa deliberatamente a terra...
Nel frattempo entra Sbirulina in bagno, e chiede a Tuttologo che è successo
"Well, Alice knock me down with a hanger... here, on my forehead... but I'm ok"
A questo punto urge un incident report, che la assolva da violenza su minore, perchè è ormai chiaro che stasera, davanti ad un bel piatto di maccaroni&cheese, la famiglia di Tuttologo ascolterà il resoconto di qualcosa tipo: "Alice il Flagello di Iddio e il suo Attaccapanni che non Perdona"
Alice attaccatrice (di attaccapanni, nèh)
Sunday, November 20, 2011
Occupy South Park
... Uh! E a proposito di lacrime dell'1%...
Check this out!
* Per inglesizzati only... ma in fondo si capisce, dai!
Alice cartoonatrice (Che si e' schiantata dal ridere al vederlo...)
Check this out!
* Per inglesizzati only... ma in fondo si capisce, dai!
Alice cartoonatrice (Che si e' schiantata dal ridere al vederlo...)
Friday, November 18, 2011
Occupy Wall Street 2 mesi dopo
Ieri era l'anniversario di Occupy Wall Street.
Ieri, mentre aspettava di finire di lavorare per andare a marciare con altre 30.000 persone attraversando il Brooklyn Bridge, Alice ha collezionato interessanti riflessioni dalle sue colleghe americane, bianche, tutte in possesso quanto meno di un college degree se non di un master e poco più o poco meno che trentenni.
Le riporta senza commenti, pari pari come le sono state dette:
Per intanto
"Non capisco perchè vanno a manifestare, che non è che se stanno lì accampati con le tende qualcuno va e gli da un lavoro, è una scemenza. Non succede mica!"
"Poi pare che stessero lì in condizioni igieniche orribili, erano quasi un pericolo per la città, e i miei amici che abitano lì vicino dovevano fare il giro tutto attorno al parco, era scomodo, sgradevole e spiacevole... complicano la vita della gente"
"Io voglio solo che non mi blocchino il traffico, che devo tornare a casa"
"Io ho amici che lavorano a Wall Street, e sono brave persone, non va bene demonizzare come fanno loro!"
"Mia mamma lavora per corporations, e meno male che le danno lavoro, che quasi rischiava la bancarotta"
"Io AMO NYPD (ovvero i poliziotti newyorkesi) non posso pensare che offendono i poliziotti, i nostri poliziotti rischiano la vita tutti i giorni, devono essere gentili con loro... molti sono persino morti durante il 09-11, non ci posso pensare..."
La più furiosa è stata Curricola, il cui marito lavora a Wall Street e che si sente presa in causa direttamente in quanto appartenente all'1% (Che poi, soooorry eh, ma no, se la cava assai bene e decisamente ha tanti bei dollarozzi, ma nah, non rientra nella categoria), che è entrata a gamba tesa nella conversazione surriscaldandosi come un fornetto DeLonghi e esplodendo come un minicicciolo pirotecnico:
"Non capisco come tu possa andare ad una cosa del genere, è una vergogna. Sono un branco di idioti, sono tutti solo pigri, dovrebbero andare a lavorare e non lamentarsi, sono dei parassiti che pretendono dalla stato e non pagano nemmeno le tasse, visto che chiaramente non lavorano, perchè sono impegnati a campeggiare e cantare e drogarsi, e demonizzano le persone e Wall Street senza nemmeno sapere di che cosa parlano... Pure io ho un debito di studio, e allora? Pure i miei genitori tempo fa hanno rischiato la bancarotta, e allora? Sono violenti, aggressivi, discriminano le persone e... "
Ed a quel punto è scoppiata a piangere, dichiarando: "Non credo che sia corretto parlare di Occupy Wall Street qui a scuola, it's upsetting e non dovresti parlarne mai più".
...
Niente da fare, Alice più li conosce e meno li capisce.
Comunque, qui sotto ci sono un po' di foto di 'sti facinorosi punkabbestia che ieri hanno attraversato il ponte:
Ieri, mentre aspettava di finire di lavorare per andare a marciare con altre 30.000 persone attraversando il Brooklyn Bridge, Alice ha collezionato interessanti riflessioni dalle sue colleghe americane, bianche, tutte in possesso quanto meno di un college degree se non di un master e poco più o poco meno che trentenni.
Le riporta senza commenti, pari pari come le sono state dette:
Per intanto
"Non capisco perchè vanno a manifestare, che non è che se stanno lì accampati con le tende qualcuno va e gli da un lavoro, è una scemenza. Non succede mica!"
"Poi pare che stessero lì in condizioni igieniche orribili, erano quasi un pericolo per la città, e i miei amici che abitano lì vicino dovevano fare il giro tutto attorno al parco, era scomodo, sgradevole e spiacevole... complicano la vita della gente"
"Io voglio solo che non mi blocchino il traffico, che devo tornare a casa"
"Io ho amici che lavorano a Wall Street, e sono brave persone, non va bene demonizzare come fanno loro!"
"Mia mamma lavora per corporations, e meno male che le danno lavoro, che quasi rischiava la bancarotta"
"Io AMO NYPD (ovvero i poliziotti newyorkesi) non posso pensare che offendono i poliziotti, i nostri poliziotti rischiano la vita tutti i giorni, devono essere gentili con loro... molti sono persino morti durante il 09-11, non ci posso pensare..."
La più furiosa è stata Curricola, il cui marito lavora a Wall Street e che si sente presa in causa direttamente in quanto appartenente all'1% (Che poi, soooorry eh, ma no, se la cava assai bene e decisamente ha tanti bei dollarozzi, ma nah, non rientra nella categoria), che è entrata a gamba tesa nella conversazione surriscaldandosi come un fornetto DeLonghi e esplodendo come un minicicciolo pirotecnico:
"Non capisco come tu possa andare ad una cosa del genere, è una vergogna. Sono un branco di idioti, sono tutti solo pigri, dovrebbero andare a lavorare e non lamentarsi, sono dei parassiti che pretendono dalla stato e non pagano nemmeno le tasse, visto che chiaramente non lavorano, perchè sono impegnati a campeggiare e cantare e drogarsi, e demonizzano le persone e Wall Street senza nemmeno sapere di che cosa parlano... Pure io ho un debito di studio, e allora? Pure i miei genitori tempo fa hanno rischiato la bancarotta, e allora? Sono violenti, aggressivi, discriminano le persone e... "
Ed a quel punto è scoppiata a piangere, dichiarando: "Non credo che sia corretto parlare di Occupy Wall Street qui a scuola, it's upsetting e non dovresti parlarne mai più".
...
Niente da fare, Alice più li conosce e meno li capisce.
Comunque, qui sotto ci sono un po' di foto di 'sti facinorosi punkabbestia che ieri hanno attraversato il ponte:
Wednesday, November 16, 2011
ritorni
E fu il ritorno.
Dopo 3 giorni di sole, venticello e arietta californiana, Alice e le altre 7 maestrine sono planate nuovamente a niu iorc dopo un volo red eye (presente quei voli notturni dove sali a mezzanotte, perdi il senso del tempo, non riesci a dormire e poi finisci in un mondo dove sono già le 8 del mattino e tu non sai che fare della tua vita? Ecco, uno di quelli). Ad aspettarle un po' di pioggerellina e un sonno che più che sonno era il principio di un coma.
Alice ha incontrato nuove facce amiche, chè ha visto sia Marica&Marito che Valeria&Strazioman&Mia in treddì, e ne è proprio valsa la pena, e grazie ancora per le chiacchiere (e gli sfoghi sugli ammericani da vecchia zia brontolona che le son scappati durante il pomeriggio) e se venite di quà guai a voi se non vi fate vedè!
Poi ha fatto in tempo ad andare fino alla spiaggia per pucciare i piedi nel mare, e visto che la temperatura dell'acqua era più o meno quella del pack artico sul bagnasciuga c'erano solo lei, 4 gabbiani e una coppia di giovani morosi mano nella mano troppo impegnati in romanticismi per rendersi conto dell'imminente ipotermia.
Poi per il resto è stata immersa nella Super Scuola Super-Reggyo, una sorta di Paradiso del Nano, ma non vi tedierà con pipponi educativi e metodologie di documentazione che già lei sta facendo fatica a digerire il tutto e ha le ultime 5 ore di conferenza che le salgon su come la peperonata.
Però una cosa ci tiene a dirla.
Alla scuola c'era la figlia di questa qui:
Dai che Desperate Housewives c'è pure da voi.
La suddetta nana fa parte di un gruppo che si interroga sui capelli (Oh, che detta così sembra chei nani di 4 anni giocano a fare le parrucchiere, ma in realtà la cosa era parecchio interessante, ha a che vedere con l'idea di genere e con l 'osservazione delle singole parti del volto ma vabbè...) e quando vede Alice, con il suo fungo atomico in testa, unico adulto all'interno della scuola che non sfoggia una chioma lunga fino ai fianchi, la scruta per circa 3 minuti prima di alzarsi, piantarle gli occhi addosso e chiedere: "Are you a boy or a girl?"
E con questo, la già rattoppata percezione di sè come donna sensuale e provocante crolla ai minimi storici. Che poi, dai, ma l'hai vista la mascella di tua madre?!
Alice Californizzatrice
Dopo 3 giorni di sole, venticello e arietta californiana, Alice e le altre 7 maestrine sono planate nuovamente a niu iorc dopo un volo red eye (presente quei voli notturni dove sali a mezzanotte, perdi il senso del tempo, non riesci a dormire e poi finisci in un mondo dove sono già le 8 del mattino e tu non sai che fare della tua vita? Ecco, uno di quelli). Ad aspettarle un po' di pioggerellina e un sonno che più che sonno era il principio di un coma.
Alice ha incontrato nuove facce amiche, chè ha visto sia Marica&Marito che Valeria&Strazioman&Mia in treddì, e ne è proprio valsa la pena, e grazie ancora per le chiacchiere (e gli sfoghi sugli ammericani da vecchia zia brontolona che le son scappati durante il pomeriggio) e se venite di quà guai a voi se non vi fate vedè!
Poi ha fatto in tempo ad andare fino alla spiaggia per pucciare i piedi nel mare, e visto che la temperatura dell'acqua era più o meno quella del pack artico sul bagnasciuga c'erano solo lei, 4 gabbiani e una coppia di giovani morosi mano nella mano troppo impegnati in romanticismi per rendersi conto dell'imminente ipotermia.
Poi per il resto è stata immersa nella Super Scuola Super-Reggyo, una sorta di Paradiso del Nano, ma non vi tedierà con pipponi educativi e metodologie di documentazione che già lei sta facendo fatica a digerire il tutto e ha le ultime 5 ore di conferenza che le salgon su come la peperonata.
Però una cosa ci tiene a dirla.
Alla scuola c'era la figlia di questa qui:
Dai che Desperate Housewives c'è pure da voi.
La suddetta nana fa parte di un gruppo che si interroga sui capelli (Oh, che detta così sembra chei nani di 4 anni giocano a fare le parrucchiere, ma in realtà la cosa era parecchio interessante, ha a che vedere con l'idea di genere e con l 'osservazione delle singole parti del volto ma vabbè...) e quando vede Alice, con il suo fungo atomico in testa, unico adulto all'interno della scuola che non sfoggia una chioma lunga fino ai fianchi, la scruta per circa 3 minuti prima di alzarsi, piantarle gli occhi addosso e chiedere: "Are you a boy or a girl?"
E con questo, la già rattoppata percezione di sè come donna sensuale e provocante crolla ai minimi storici. Che poi, dai, ma l'hai vista la mascella di tua madre?!
Alice Californizzatrice
Thursday, November 10, 2011
preparativz
Sabato alle 6 del mattino Alice perte per LA.
Va a visitare la scuola super fica tutta reggyo di Santa Monica.
Poi vorrebbe tanto poter vedere l'oceano.
Prima però ha un sacco di impegni e cose da fare:
Deve deforestarsi intensamente. Ma proprio una roba che un'estetista professionale penserebbe di aver trovato l'Eldorado dei peli (e infatti Alice si guarda bene dall'andare da un'estetista professionale, si arma di cesoie e occhiali protettivi e zac zac zac!)
Deve pensare a cose intelligenti da dire a 'sta conferenza. O almeno fare attenzione a non dire troppe cazzate, via.
Deve trovare penzierini, doni e souvenir per eventuali incontri fortuiti!
Deve capire cosa mettere nella valigia:
il costumino o i guanti di alpaca?
le flip flops o i moonboots?
la crema doposole o le strato di burro protettivo anti-freddo?
Dilemmi, sempre dilemmi.
Ah!
Deve trovare il passaporto, sennò dovrà viaggiare aggrappata al carrello d'atterraggio.
Voi ce li avete un paio di attacchi da arramipicata, nel caso?
Alice viaggiatrice
Va a visitare la scuola super fica tutta reggyo di Santa Monica.
Poi vorrebbe tanto poter vedere l'oceano.
Prima però ha un sacco di impegni e cose da fare:
Deve deforestarsi intensamente. Ma proprio una roba che un'estetista professionale penserebbe di aver trovato l'Eldorado dei peli (e infatti Alice si guarda bene dall'andare da un'estetista professionale, si arma di cesoie e occhiali protettivi e zac zac zac!)
Deve pensare a cose intelligenti da dire a 'sta conferenza. O almeno fare attenzione a non dire troppe cazzate, via.
Deve trovare penzierini, doni e souvenir per eventuali incontri fortuiti!
Deve capire cosa mettere nella valigia:
il costumino o i guanti di alpaca?
le flip flops o i moonboots?
la crema doposole o le strato di burro protettivo anti-freddo?
Dilemmi, sempre dilemmi.
Ah!
Deve trovare il passaporto, sennò dovrà viaggiare aggrappata al carrello d'atterraggio.
Voi ce li avete un paio di attacchi da arramipicata, nel caso?
Alice viaggiatrice
Tuesday, November 8, 2011
Scartoffy Month
Novembre.
Novembre nella classe dei quattrenni significa scartoffie. A palate.
Così come a settembre cadono le foglie nei viali, a novembre precipitano nella classe di Alice i vari questionari che le millanta scuole private richiedono per selezionare solo i nani migghiori, la cremina della cremina, gli stalloni che tra 20 anni andranno a Yale, harvard e MIT.
Che ora, non è per dire, ma parliamo di formulari di 6 pagine. 6. Pagine.
Con crocettine, commenti aggiuntivi e domande aperte.
Roba che manco la Digos a files così dettagliati.
Si passa da: 4 aggettivi che saltano in testa quando pensi al nano"
attraverso: "I genitori pagano la retta in tempo?" (che vorrai mica beccarti una coppia di mortaccioni disorganizzati che tarda a pagare la tua retta da 35.000 dollari all'anno?!)
Alla preferita di Alice: "I genitori hanno una percezione realistica del nano?" (ovvero: hanno un bradipo per progenie e sono convinti che sia un puma del pensiero? Che i pazzi invasati li lasciamo alla porta, grazie)
E naturalmente c'è tutta una sfilza di robe che vengono testate:
correlazione 1:1, rifacimento strutture o sequenze, conoscenza numeri, forme, misurazioni, capacità di recupero di termini, ricchezza del vocabolario, capacità di sintesi, memoria, formulazione di ipotesi, capacità di aspettare il proprio turno, di seguire indicazioni, di ubbidire, di ballar la polka e cuocere i muffin con la crosta dura e il dentro morbido, farcitura del tacchino a mani nude e annodamento della cravatta.
E Alice e le colleghe lì, chine per oltre due ore, a cercare l'aggetivo giusto, a sottolineare la roba fica che il nano in questione può fare o meno...
E naturalmente a scannarsi, che ciascuna ha i suoi preferiti da spingere, che poi il nano di oggi era Lumachino ed è stato come sparare sulla croce rossa. Uno spargimento inutile di crocette.
Lumachino che è andato all'intervista (perchè sì, pure i nani vengono intervistati ed hanno colloqui e test) e quando la maestra gli ha chiesto: "Ti chiami Lumachino?" lui ha sorriso un po' spaesato ed ha detto "No, non sono io".
Punto.
Fine.
Null'altro è uscito dalle sue lumachiniane labbra sigillate, che si vede che quel giorno era in missione segreta e impersonava Marcel Marceau.
Lumachino, qui una mano te la si dà con tutto lu core, ma pure tu, per mille gusci ciancicati, datte 'na spinta!
Alice valutatrice
Novembre nella classe dei quattrenni significa scartoffie. A palate.
Così come a settembre cadono le foglie nei viali, a novembre precipitano nella classe di Alice i vari questionari che le millanta scuole private richiedono per selezionare solo i nani migghiori, la cremina della cremina, gli stalloni che tra 20 anni andranno a Yale, harvard e MIT.
Che ora, non è per dire, ma parliamo di formulari di 6 pagine. 6. Pagine.
Con crocettine, commenti aggiuntivi e domande aperte.
Roba che manco la Digos a files così dettagliati.
Si passa da: 4 aggettivi che saltano in testa quando pensi al nano"
attraverso: "I genitori pagano la retta in tempo?" (che vorrai mica beccarti una coppia di mortaccioni disorganizzati che tarda a pagare la tua retta da 35.000 dollari all'anno?!)
Alla preferita di Alice: "I genitori hanno una percezione realistica del nano?" (ovvero: hanno un bradipo per progenie e sono convinti che sia un puma del pensiero? Che i pazzi invasati li lasciamo alla porta, grazie)
E naturalmente c'è tutta una sfilza di robe che vengono testate:
correlazione 1:1, rifacimento strutture o sequenze, conoscenza numeri, forme, misurazioni, capacità di recupero di termini, ricchezza del vocabolario, capacità di sintesi, memoria, formulazione di ipotesi, capacità di aspettare il proprio turno, di seguire indicazioni, di ubbidire, di ballar la polka e cuocere i muffin con la crosta dura e il dentro morbido, farcitura del tacchino a mani nude e annodamento della cravatta.
E Alice e le colleghe lì, chine per oltre due ore, a cercare l'aggetivo giusto, a sottolineare la roba fica che il nano in questione può fare o meno...
E naturalmente a scannarsi, che ciascuna ha i suoi preferiti da spingere, che poi il nano di oggi era Lumachino ed è stato come sparare sulla croce rossa. Uno spargimento inutile di crocette.
Lumachino che è andato all'intervista (perchè sì, pure i nani vengono intervistati ed hanno colloqui e test) e quando la maestra gli ha chiesto: "Ti chiami Lumachino?" lui ha sorriso un po' spaesato ed ha detto "No, non sono io".
Punto.
Fine.
Null'altro è uscito dalle sue lumachiniane labbra sigillate, che si vede che quel giorno era in missione segreta e impersonava Marcel Marceau.
Lumachino, qui una mano te la si dà con tutto lu core, ma pure tu, per mille gusci ciancicati, datte 'na spinta!
Alice valutatrice
Pop plic!
Topaia, interno notte.
Alice e il Grinta sono sotto le coperte che chiacchierano (fondamentalmente Alice infastidisce il Grinta che come suo solito si è portato tra le lenzuola una penna e un foglietto ed ora le sta accanto bisbigliando formule e deliri economico-matematici).
Dalla cucina giungono rumori. Una sorta di Pop, plic! Plic, pop!
Alice: "Zitto, zitto... Lo senti?"
Pop, plic! Plic, pop!
"Cosa?"
Pop, plic! Plic, pop!
"Qualcosa o qualcuno in cucina!"
Pop, plic! Plic, pop!
"E chi vuoi che sia? Un ladro piccolo piccolo?"
Pop, plic! Plic, pop!
"No, magari una blatta grande grande... vai a controllare, e uccidi l'invasore!"
Pop, plic! Plic, pop!
Il Grinta si alza, che nessuno dei due l'ha detto, ma il terrore è che possa trattarsi di un topo, che qui manhattan si potrebbe chiamare moushattan...
Dopo un minuto di ansia e funeste visioni il mistero è risolto:
Sono i ceci. Messi in acqua a riposare.
Che scricchiolano e scoppiettano.
Pop, plic! Plic, pop!
Ora bisogna ancora capire se il comportamento del cecio è normale, o se Alice e il Grinta hanno preso una confezione di ceci pistoleri.
Alice cecizzatrice
Alice e il Grinta sono sotto le coperte che chiacchierano (fondamentalmente Alice infastidisce il Grinta che come suo solito si è portato tra le lenzuola una penna e un foglietto ed ora le sta accanto bisbigliando formule e deliri economico-matematici).
Dalla cucina giungono rumori. Una sorta di Pop, plic! Plic, pop!
Alice: "Zitto, zitto... Lo senti?"
Pop, plic! Plic, pop!
"Cosa?"
Pop, plic! Plic, pop!
"Qualcosa o qualcuno in cucina!"
Pop, plic! Plic, pop!
"E chi vuoi che sia? Un ladro piccolo piccolo?"
Pop, plic! Plic, pop!
"No, magari una blatta grande grande... vai a controllare, e uccidi l'invasore!"
Pop, plic! Plic, pop!
Il Grinta si alza, che nessuno dei due l'ha detto, ma il terrore è che possa trattarsi di un topo, che qui manhattan si potrebbe chiamare moushattan...
Dopo un minuto di ansia e funeste visioni il mistero è risolto:
Sono i ceci. Messi in acqua a riposare.
Che scricchiolano e scoppiettano.
Pop, plic! Plic, pop!
Ora bisogna ancora capire se il comportamento del cecio è normale, o se Alice e il Grinta hanno preso una confezione di ceci pistoleri.
Alice cecizzatrice
Sunday, November 6, 2011
run forrest... run!
Maratona di New York.
Ovvero quella corsa immensa ed emozionante per cui vengono importati (probabilmente in container speciali) centinaia e centinaia di italiani.
Tutti tra i 35 e i 70 anni.
No, davvero, ma quanti sono?!
Non è che pure voi eravate qui a correre, oggi?
Alice tifatrice
Le foto prossimamente, che mi si è dissolto il lettore della scheda in una nube di mistero...
Però il migliore era uno con una maglietta verde che dichiarava:
RUNNING SACKS!
Ovvero quella corsa immensa ed emozionante per cui vengono importati (probabilmente in container speciali) centinaia e centinaia di italiani.
Tutti tra i 35 e i 70 anni.
No, davvero, ma quanti sono?!
Non è che pure voi eravate qui a correre, oggi?
Alice tifatrice
Le foto prossimamente, che mi si è dissolto il lettore della scheda in una nube di mistero...
Però il migliore era uno con una maglietta verde che dichiarava:
RUNNING SACKS!
Saturday, November 5, 2011
fish-losophy
L'ultimo pesce della classe è morto. E' stato un lento stillicidio, ed ha mosso le branchie per l'ultima volta alle 8.50 del venerdì mattina, quando non c'era in realtà manco il tempo di rimuovere la salma.
Alle 9.01 i nani sono assiepati attorno all'acquario intenti in fitte discussioni esistenziali:
"Dorme, mica è morto"
"No, non dorme perchè ha gli occhi aperti!"
"Ma se ha gli occhi aperti non può esser morto, i morti hanno sempre gli occhi chiusi"
"Allora si vede che sta fermo perchè pensa. Oppure è triste"
"Magari i pesci di carta non gli piacciono, perchè non gli parlano. Io quando Sbirulina non mi parla son triste"
"E' morto, secondo me l'ho ammazzato io per sbaglio... Perchè l'altro giorno con il retino ho tirato giù la decorazione dell'acquario... magari l'ho colpito e adesso è morto perchè gli ho fatto male" dice Logorroik scuotendo la testa.
"Guarda che se è morto magari fa finta, e vuole ritrovare la sua famiglia... dobbiamo buttarlo nell'oceano!"
"Potremmo seppellirlo, e poi tirarlo fuori dalla terra dopo 3 settimane e 3 giorni e vedere se sta meglio"
"Se è morto buttiamolo via e compriamone altri"
"Forse se gli diamo da mangiare vive di nuovo..."
"E' morto perchè ha preso troppe medicine, succede qualche volta"
Nel frattempo Marzianina è rimasta tutto il tempo in silenzio a guardare con attenzione l'acquario. Il nonno è morto quest'estate, quindi sa di cosa parla quando di avvicina a Logorroik, gli mette un braccio sulle spalle e gli dice: "Non ti preoccupare che non è morto, te lo dico io. Se riesci a vederlo vuol dire che è vivo, perchè quando qualcuno muore poi non lo si vede più, solo in foto", i due si sorridono e si allontanano insieme.
Alice pesciolatrice
Alle 9.01 i nani sono assiepati attorno all'acquario intenti in fitte discussioni esistenziali:
"Dorme, mica è morto"
"No, non dorme perchè ha gli occhi aperti!"
"Ma se ha gli occhi aperti non può esser morto, i morti hanno sempre gli occhi chiusi"
"Allora si vede che sta fermo perchè pensa. Oppure è triste"
"Magari i pesci di carta non gli piacciono, perchè non gli parlano. Io quando Sbirulina non mi parla son triste"
"E' morto, secondo me l'ho ammazzato io per sbaglio... Perchè l'altro giorno con il retino ho tirato giù la decorazione dell'acquario... magari l'ho colpito e adesso è morto perchè gli ho fatto male" dice Logorroik scuotendo la testa.
"Guarda che se è morto magari fa finta, e vuole ritrovare la sua famiglia... dobbiamo buttarlo nell'oceano!"
"Potremmo seppellirlo, e poi tirarlo fuori dalla terra dopo 3 settimane e 3 giorni e vedere se sta meglio"
"Se è morto buttiamolo via e compriamone altri"
"Forse se gli diamo da mangiare vive di nuovo..."
"E' morto perchè ha preso troppe medicine, succede qualche volta"
Nel frattempo Marzianina è rimasta tutto il tempo in silenzio a guardare con attenzione l'acquario. Il nonno è morto quest'estate, quindi sa di cosa parla quando di avvicina a Logorroik, gli mette un braccio sulle spalle e gli dice: "Non ti preoccupare che non è morto, te lo dico io. Se riesci a vederlo vuol dire che è vivo, perchè quando qualcuno muore poi non lo si vede più, solo in foto", i due si sorridono e si allontanano insieme.
Alice pesciolatrice
Thursday, November 3, 2011
C'è questa roba che si vede spesso nei filmz e nelle sit-com ammericane:
Due discutono, magari di roba di lavoro, o magari di roba personale, poi i toni si alzano, i due si infervorano (ma anche no eh) finchè uno dice all'altro: "I don't wanna talk about it".
A quel punto la conversazione si ferma, uno fa spallucce, dice "ah, ok" e se ne va.
E Alice ha sempre pensato "Che sceneggiatura del menga!"
Che dai, quante volte avete detto a qualcuno tipo un collega, un amico, un parente: "non ne voglio parlare?"
Invece no, capita pure nel mondo reale... e non avete idea di quanto ad Alice faccia vorticare gli zibedei!
Idon'twannatalk è sostanzialmente un modo per dire" Hai rotto i marroni, mi hai piallato la pazienza, stai zitto che ci ho il colon che lavora e me lo disturbi" in un registro culturalmente appropriato.
Ad Alice serve una risposta appropriata quando glielo tirano dietro... ma non l'ha ancora trovata.
Alice poco passivizzatrice e molto aggressivizzatrice
Due discutono, magari di roba di lavoro, o magari di roba personale, poi i toni si alzano, i due si infervorano (ma anche no eh) finchè uno dice all'altro: "I don't wanna talk about it".
A quel punto la conversazione si ferma, uno fa spallucce, dice "ah, ok" e se ne va.
E Alice ha sempre pensato "Che sceneggiatura del menga!"
Che dai, quante volte avete detto a qualcuno tipo un collega, un amico, un parente: "non ne voglio parlare?"
Invece no, capita pure nel mondo reale... e non avete idea di quanto ad Alice faccia vorticare gli zibedei!
Idon'twannatalk è sostanzialmente un modo per dire" Hai rotto i marroni, mi hai piallato la pazienza, stai zitto che ci ho il colon che lavora e me lo disturbi" in un registro culturalmente appropriato.
Ad Alice serve una risposta appropriata quando glielo tirano dietro... ma non l'ha ancora trovata.
Alice poco passivizzatrice e molto aggressivizzatrice
Wednesday, November 2, 2011
trick or treat
La triste verità è che Alice come camion dei pompieri ha fatto decisamente pena... però i nani erano contenti, e no, non ve le mette le foto, che pure lei un limite alla pubblica umiliazione non sembra ma ce l'ha...
In compenso ecco qui il bottino della Parata di Halloween della 6th avenue, che come ogni anno delizia gli spettatori con improbabili travestimenti...
Scegliete quello che vi piace di più, anzi, magari quello più disgustoso, e vomitate pure il vostro commento lì in basso (la sfida è impari...)
Halloweenz - slide show
Alice Halloweenizzatrice
P.s. ... La sorpresa più carina? Sapientina (futuro genio, salvezza dell'umanità) che si è presentata il giorno dopo condividendo parte del suo bottino!
In compenso ecco qui il bottino della Parata di Halloween della 6th avenue, che come ogni anno delizia gli spettatori con improbabili travestimenti...
Scegliete quello che vi piace di più, anzi, magari quello più disgustoso, e vomitate pure il vostro commento lì in basso (la sfida è impari...)
Halloweenz - slide show
Alice Halloweenizzatrice
P.s. ... La sorpresa più carina? Sapientina (futuro genio, salvezza dell'umanità) che si è presentata il giorno dopo condividendo parte del suo bottino!
Sunday, October 30, 2011
costumi
Per Halloween, i nani hanno dato ad Alice alcuni preziosi suggermenti sui possibili travestimenti.
Alice quest anno può scegliere se travestirsi da:
Cocinella
Pesce
Camion dei Vigili del Fuoco
Pennarello
(più passa il tempo più è convinta che nei gummy bear dei nani si nascondano sostanze psicotrope).
Sta seriamente pensando di provare la via dei Transformers e cimentarsi come Firetruck.
E voi?
Alice trasformatrice
Alice quest anno può scegliere se travestirsi da:
Cocinella
Pesce
Camion dei Vigili del Fuoco
Pennarello
(più passa il tempo più è convinta che nei gummy bear dei nani si nascondano sostanze psicotrope).
Sta seriamente pensando di provare la via dei Transformers e cimentarsi come Firetruck.
E voi?
Alice trasformatrice
Saturday, October 29, 2011
Inverno. Per alcuni.
Oggi a Niù Iorc è arrivato l'inverno.
Così, da un giorno all'altro, un po' come il mal di denti o una cacca di piccione, che sobbalzi e ti chiedi: "Ma perchè? Ma proprio ora? Ma come mai?"
La colonnina oggi tocca quasi lo zero, piove, tira vento e per la notte è prevista pioggia, neve e nevischio.
Eppure c'è qualcuno che vive imperturbabile ancora immerso nei tepori dell'autunno, protetto da una bolla spazio-temporale che lo mantiene caldo e coccoloso.
No.
Non è il Grinta.
E' Vinni.
Vinni il nostro padrone di casa.
Vinni che vai a capire come mai ha deciso che no, lui i termosifoni non li accende, che non è ancora novembre, che stare a casa con 3 gradi e il fiato vaporoso come le mucche nelle stalle è un'esperienza interessante, che il freddo si sa mantiene ggiovani e fortifica.
Alice e il Grinta sono rifugiati nella cucina, porta chiusa, 3 pentole piene d'acqua messe a bollire.
Una piacevole nebbia vaporosa avvolge la stanzetta, e per rendere il tutto più salutare Alice ha pure buttato un po' di erbette nell'acqua che ribolle (timo e menta. Forse. Che non è mica sicura... comunque profuman di buono) "così ci facciamo un po' di fumi erboristici".
Si sta così bene che quando i due realizzano che hanno dimenticato i biscotti della colazione nell'altra stanza (gelida) il Grinta si infila il cappellino di lana come fosse un elemetto, tira un sospiro e grida: "Va bene! Vado! Augurami buona fortuna" prima di lanciarsi verso i gelidi ghiacci del salotto.
Alice congelatrice
ADDENDUM:
Ad Alice non era mai capitato, ma dopo 2 ore di vapori ed effulvi... le pareti della cucina e il soffitto piangono. Roba quasi da filmz horror di serie B.
E visto che le sta gocciolando in testa ha appena passato il mocio sul soffitto. Che non si smette mai di imparare nella vita, varda.
Tra non molto dovrà fare lo slalom tra stalattiti aromatizzate al timo.
Così, da un giorno all'altro, un po' come il mal di denti o una cacca di piccione, che sobbalzi e ti chiedi: "Ma perchè? Ma proprio ora? Ma come mai?"
La colonnina oggi tocca quasi lo zero, piove, tira vento e per la notte è prevista pioggia, neve e nevischio.
Eppure c'è qualcuno che vive imperturbabile ancora immerso nei tepori dell'autunno, protetto da una bolla spazio-temporale che lo mantiene caldo e coccoloso.
No.
Non è il Grinta.
E' Vinni.
Vinni il nostro padrone di casa.
Vinni che vai a capire come mai ha deciso che no, lui i termosifoni non li accende, che non è ancora novembre, che stare a casa con 3 gradi e il fiato vaporoso come le mucche nelle stalle è un'esperienza interessante, che il freddo si sa mantiene ggiovani e fortifica.
Alice e il Grinta sono rifugiati nella cucina, porta chiusa, 3 pentole piene d'acqua messe a bollire.
Una piacevole nebbia vaporosa avvolge la stanzetta, e per rendere il tutto più salutare Alice ha pure buttato un po' di erbette nell'acqua che ribolle (timo e menta. Forse. Che non è mica sicura... comunque profuman di buono) "così ci facciamo un po' di fumi erboristici".
Si sta così bene che quando i due realizzano che hanno dimenticato i biscotti della colazione nell'altra stanza (gelida) il Grinta si infila il cappellino di lana come fosse un elemetto, tira un sospiro e grida: "Va bene! Vado! Augurami buona fortuna" prima di lanciarsi verso i gelidi ghiacci del salotto.
Alice congelatrice
ADDENDUM:
Ad Alice non era mai capitato, ma dopo 2 ore di vapori ed effulvi... le pareti della cucina e il soffitto piangono. Roba quasi da filmz horror di serie B.
E visto che le sta gocciolando in testa ha appena passato il mocio sul soffitto. Che non si smette mai di imparare nella vita, varda.
Tra non molto dovrà fare lo slalom tra stalattiti aromatizzate al timo.
Thursday, October 27, 2011
elaborazione del lutto pinnato
E' rimasto un solo pesce rosso. Alice lo chiama Highlander. Ma ha una terribile cera. Passeggia sul fondo o si rintana nell'angolo della desolazione dell'acquario, il luogo segreto dove vanno a morire i pesci rossi.
Miss Beauty: "Se muore anche questo andiamo di nuovo a prendere i pesci al negozio? Che bello, ragazzi, prendiamo la metropolitana di nuovo!"
"il pesce biano e rosso è' morto per i germi, perchè non si lavava le pinne"
"E' morto di fame, perchè gli diamo solo bricioline" (ovvero il mangime per pesci)
"Se ti vengono i pallini bianchi poi muori. Se ti vengono rossi invece poi passa, mio fratello ce li ha avuti i pallini rossi"
Sbirulina: "Sta nell'angolo perchè si sente solo, facciamo pesciolini di carta, così gli tengono compagnia!"
Per un'intera giornata è stato tutto un ritagliare, colorare e decorare pesci, mamme pesci, amici pesci, pesci grandi, pesci piccoli, pesci felici e pesci trisit, delfini, meduse e squali.
Che son proprio tenerini 'sti nani, varda... però ora 'sto povero disgraziato di pesce è solo, malato... e al buio, che gli hanno tappezzato le pareti dell'acquario con disegni di creature pinnate più e meno mostruose.
Per cambiare un po', la prossima volta pensavamo di ammazzare dei gamberetti.
Miss Beauty: "Se muore anche questo andiamo di nuovo a prendere i pesci al negozio? Che bello, ragazzi, prendiamo la metropolitana di nuovo!"
"il pesce biano e rosso è' morto per i germi, perchè non si lavava le pinne"
"E' morto di fame, perchè gli diamo solo bricioline" (ovvero il mangime per pesci)
"Se ti vengono i pallini bianchi poi muori. Se ti vengono rossi invece poi passa, mio fratello ce li ha avuti i pallini rossi"
Sbirulina: "Sta nell'angolo perchè si sente solo, facciamo pesciolini di carta, così gli tengono compagnia!"
Per un'intera giornata è stato tutto un ritagliare, colorare e decorare pesci, mamme pesci, amici pesci, pesci grandi, pesci piccoli, pesci felici e pesci trisit, delfini, meduse e squali.
Che son proprio tenerini 'sti nani, varda... però ora 'sto povero disgraziato di pesce è solo, malato... e al buio, che gli hanno tappezzato le pareti dell'acquario con disegni di creature pinnate più e meno mostruose.
Per cambiare un po', la prossima volta pensavamo di ammazzare dei gamberetti.
Wednesday, October 26, 2011
l'esalazione dell'ultima bollicina...
I pesci della scuola sono morenti.
Ironia della sorte, venerdì abbiamo spedito ai genitori una newsletter con i pensieri e le idee dei nani riguardo 'sti dannati pesci, i disegni fatti da loro, le foto fatte all'acquario... roba che manco Piero Angela. E loro cosa pensano bene di fare? Di beccarsi un parassita e morire lentamente.
Curricola, diligente e efficiente come solo lei sa, ha chiamato il Di Bella dei pesci rossi, che è venuto per una visita a domicilio a scuola.
Ha estratto millanta cartine tornasole, goccine e aggeggini elettronici, ha dissertato sui cicli vitali dei parassiti (sono come piccoli pallini bianchi sulle squame, Alice lo dice caso mai ci avete i pesci rossi, e ad un certo punto li vedete tutti sberluccicanti come swarovski... mbè, stan per crepare).
Di Bella ha poi prescritto 3 diversi medicamenti ed ha dato per spacciata Sheela (doppia ironia della sorte. E' l'unico pesce che i nani hanno deciso di battezzare con un nome vero, che gli altri 3 si chiamano Quello lì, Quello là e Quell'altro).
"Non ce la farà, è troppo debole".
Curricola non ha avuto la forze di dare l'estremo saluto e somministrare l'eutanasia, quindi ci ha pensato Alice.
La sera il Grinta: "E come si uccide un pesce rosso? Lo squarti a metà? Gli metti batuffoli di cotone nelle branchie e lo soffochi?"
Alice: "No, bestia che sei! Lo metti nel freezer. Il freddo graduale li addormenta e quando toccano lo zero muoiono"
Grinta: "Cioè prendi il pesce e lo butti nel freezer?"
Alice "Sei senza speranza"
Ora Alice ha un piccolo iceberg con Sheela dentro a fare da decorazione.
... Volete un martini Bianco con ghiaccio?
Alice de-Sheelatrice
P.s. Dovrà buttarlo via, lo sa, ma oggi per un attimo ha pensato che se la tenesse lì, Sheela potrebbe essere il primo pesce a usifruire di un servizio di Kriogenia!
Ironia della sorte, venerdì abbiamo spedito ai genitori una newsletter con i pensieri e le idee dei nani riguardo 'sti dannati pesci, i disegni fatti da loro, le foto fatte all'acquario... roba che manco Piero Angela. E loro cosa pensano bene di fare? Di beccarsi un parassita e morire lentamente.
Curricola, diligente e efficiente come solo lei sa, ha chiamato il Di Bella dei pesci rossi, che è venuto per una visita a domicilio a scuola.
Ha estratto millanta cartine tornasole, goccine e aggeggini elettronici, ha dissertato sui cicli vitali dei parassiti (sono come piccoli pallini bianchi sulle squame, Alice lo dice caso mai ci avete i pesci rossi, e ad un certo punto li vedete tutti sberluccicanti come swarovski... mbè, stan per crepare).
Di Bella ha poi prescritto 3 diversi medicamenti ed ha dato per spacciata Sheela (doppia ironia della sorte. E' l'unico pesce che i nani hanno deciso di battezzare con un nome vero, che gli altri 3 si chiamano Quello lì, Quello là e Quell'altro).
"Non ce la farà, è troppo debole".
Curricola non ha avuto la forze di dare l'estremo saluto e somministrare l'eutanasia, quindi ci ha pensato Alice.
La sera il Grinta: "E come si uccide un pesce rosso? Lo squarti a metà? Gli metti batuffoli di cotone nelle branchie e lo soffochi?"
Alice: "No, bestia che sei! Lo metti nel freezer. Il freddo graduale li addormenta e quando toccano lo zero muoiono"
Grinta: "Cioè prendi il pesce e lo butti nel freezer?"
Alice "Sei senza speranza"
Ora Alice ha un piccolo iceberg con Sheela dentro a fare da decorazione.
... Volete un martini Bianco con ghiaccio?
Alice de-Sheelatrice
P.s. Dovrà buttarlo via, lo sa, ma oggi per un attimo ha pensato che se la tenesse lì, Sheela potrebbe essere il primo pesce a usifruire di un servizio di Kriogenia!
Sunday, October 23, 2011
messaggio in bottiglia
Una volta per fare gli eremiti occorreva arrampicarsi in cima ad una montagna o scavarsi un rifugio tra le dune del deserto... Ora è facile, fate come Alice e il Grinta:
Spaccate il modem della vostra connessione!
E buona fortuna a convincere i folletti e i gremlins che lavorano per Warner Cable a venirvi a trovare a casa.
3 giorni senza internet rendono Alice molto acida.
E a proposito di messaggi in bottiglia, c'è un canadese che ne ha lanciati nell'Oceano quasi 5000, in ciascuno allegando anche una busta già affrancata con il suo indirizzo, chiedendo a chiunque li trovasse di scrivergli.
Senza googelare (che non vale, maledetti trassoni), secondo voi, quante risposte ha ricevuto?
Alice indivinellatrice
Spaccate il modem della vostra connessione!
E buona fortuna a convincere i folletti e i gremlins che lavorano per Warner Cable a venirvi a trovare a casa.
3 giorni senza internet rendono Alice molto acida.
E a proposito di messaggi in bottiglia, c'è un canadese che ne ha lanciati nell'Oceano quasi 5000, in ciascuno allegando anche una busta già affrancata con il suo indirizzo, chiedendo a chiunque li trovasse di scrivergli.
Senza googelare (che non vale, maledetti trassoni), secondo voi, quante risposte ha ricevuto?
Alice indivinellatrice
Wednesday, October 19, 2011
Diling Dolong
Bon, dai, facciamo una breve interruzione del dramma dentale (che mica è finito, che vi credete!).
Diamoci alle mucche.
Dovete sapere che una buona fetta degli amici economisti del Grinta, più avanti di lui nella scalata del successo e del sapere, stanno per intraprendere il grande Salto nel Mercato dei Cervelli.
(vabbè, loro lo chiamano job market, ma perchè non ci hanno fantasia)
Cioè, per i cervelloni economisti funziona così:
Una volta all'anno, alla fine di dicembre o all'inzio di gennaio, si celebra la Fiera del Cervello, dove i produttori di cervelli (dipartimenti di economia) incontrano i potenziali cervelli freschi (dottorandi&dottorati) da inserire nelle fila delle loro piantagioni.
(che c'azzeccan le mucche? C'azzeccano, c'azzeccano)
I cervelli, armati pubblicazioni e innovative e rivoluzionarie idee di ricerca, vanno a caccia di un campo di ricerca in accademia, le università li incontrano, li passano sulla graticola, spulciano i paper e poi, sulla base di giudizi imperscrutabili e misteriosi, decidono se dare un offerta o meno (in realtà la roba è più complessa, ma tanto quando il Grinta ci passerà dentro ci sarà una pioggia di post e disperazione al riguardo).
Ora, rendetevi conto.
Questi cervelli sono appunto cervelli. Masse umane che vivono in un mondo di numeri, formule e bizzarre fissazioni. Il 90% di questo soggetti ha le capacità sociali di un legno, talvolta di una mannaia. Silenziosi e taciturni quando va bene, logorroici e ostili quando va male.
E sanno che le loro chances di avere un lavoro in un'università buona e bella dipendono da quanto bene si sanno vendere in 10 minuti di conversazione.
I più stressati secondo un sondaggio paiono essere quelli con moglie al seguito.
(tranquilli, tra poco arrivamo alle mucche...)
Perchè sanno che se finisco a insegnare nell'Università Canadese del Grande Ghiacciolo, con pinguini, orsi polari e notti perenni, la dolce metà potrebbe avere un severo crollo depressivo e bruciare l'intero stipendio in psicofarmaci.
Sanno che se finiscon in qualche università sperduta del Mid West, isolata da tutto e visitata solo dai tornadi, la moglie passerà le giornate a ubiracarsi sulla sedia a dondolo, cantando Carosone e lanciando bottiglie alle cornacchie.
L'università di Wichità è diventata l'emblema di tutto questo. Il coro di preghiere e di sospiri che si leva tra i corridoi del dipartimento è "tutto, purchè Wichità o mia moglie muore lì".
(Se qualcuno è mai stato a Wichita e vuol spezzare una lancia in favore delle bellezza architettonica o della fervente movida notturna è pregato di farlo nei commenti in fondo.)
E insomma, a vedere tutta questa tensione, anche Alice si tende un po'.
Che già non voleva venire a Niu Iorc e Broccolino, figurati te che gioia le piglia all'idea di andare in mezzo ai red neck!
Ma non si scoraggia, anzi, alla ricerca del solito bicchiere mezzo pieno, ha già trovato un lato positivo.
Ovvero le mucche!
Quando toccherà al Grinta, se mai finiranno in qualche buco sperduto nella prateria, Alice si darà alla Musica da Pascolo:
... Se poi non le riesce di trovare un trombone, potrà sempre iniziare una carriera come direttrice di Ginnastica Ritmica per Mucche.
Alice Muggitrice, mai a corto di piani B.
Diamoci alle mucche.
Dovete sapere che una buona fetta degli amici economisti del Grinta, più avanti di lui nella scalata del successo e del sapere, stanno per intraprendere il grande Salto nel Mercato dei Cervelli.
(vabbè, loro lo chiamano job market, ma perchè non ci hanno fantasia)
Cioè, per i cervelloni economisti funziona così:
Una volta all'anno, alla fine di dicembre o all'inzio di gennaio, si celebra la Fiera del Cervello, dove i produttori di cervelli (dipartimenti di economia) incontrano i potenziali cervelli freschi (dottorandi&dottorati) da inserire nelle fila delle loro piantagioni.
(che c'azzeccan le mucche? C'azzeccano, c'azzeccano)
I cervelli, armati pubblicazioni e innovative e rivoluzionarie idee di ricerca, vanno a caccia di un campo di ricerca in accademia, le università li incontrano, li passano sulla graticola, spulciano i paper e poi, sulla base di giudizi imperscrutabili e misteriosi, decidono se dare un offerta o meno (in realtà la roba è più complessa, ma tanto quando il Grinta ci passerà dentro ci sarà una pioggia di post e disperazione al riguardo).
Ora, rendetevi conto.
Questi cervelli sono appunto cervelli. Masse umane che vivono in un mondo di numeri, formule e bizzarre fissazioni. Il 90% di questo soggetti ha le capacità sociali di un legno, talvolta di una mannaia. Silenziosi e taciturni quando va bene, logorroici e ostili quando va male.
E sanno che le loro chances di avere un lavoro in un'università buona e bella dipendono da quanto bene si sanno vendere in 10 minuti di conversazione.
I più stressati secondo un sondaggio paiono essere quelli con moglie al seguito.
(tranquilli, tra poco arrivamo alle mucche...)
Perchè sanno che se finisco a insegnare nell'Università Canadese del Grande Ghiacciolo, con pinguini, orsi polari e notti perenni, la dolce metà potrebbe avere un severo crollo depressivo e bruciare l'intero stipendio in psicofarmaci.
Sanno che se finiscon in qualche università sperduta del Mid West, isolata da tutto e visitata solo dai tornadi, la moglie passerà le giornate a ubiracarsi sulla sedia a dondolo, cantando Carosone e lanciando bottiglie alle cornacchie.
L'università di Wichità è diventata l'emblema di tutto questo. Il coro di preghiere e di sospiri che si leva tra i corridoi del dipartimento è "tutto, purchè Wichità o mia moglie muore lì".
(Se qualcuno è mai stato a Wichita e vuol spezzare una lancia in favore delle bellezza architettonica o della fervente movida notturna è pregato di farlo nei commenti in fondo.)
E insomma, a vedere tutta questa tensione, anche Alice si tende un po'.
Che già non voleva venire a Niu Iorc e Broccolino, figurati te che gioia le piglia all'idea di andare in mezzo ai red neck!
Ma non si scoraggia, anzi, alla ricerca del solito bicchiere mezzo pieno, ha già trovato un lato positivo.
Ovvero le mucche!
Quando toccherà al Grinta, se mai finiranno in qualche buco sperduto nella prateria, Alice si darà alla Musica da Pascolo:
... Se poi non le riesce di trovare un trombone, potrà sempre iniziare una carriera come direttrice di Ginnastica Ritmica per Mucche.
Alice Muggitrice, mai a corto di piani B.
Monday, October 17, 2011
Dentre 31 III parte (e forse è la volta buona, dai)
Dopo una 4 giorni all'insegna della violenza domestica (chè Alice è come le mucche, se sta male diventa aggressiva), della droga, del dolore e della bestemmia (a leggeri tutti assieme sembrano la discografia di Masini), Alice si è trascinata nuovamente alla Clinica degli Studenti Dentisti. Anche perchè aveva finito la droga. Cioè, gli antidolorifici. La droga, appunto.
Ha dato una bella spinta alla ruota della fortuna e questa volta... rullo di tamburi....
Applausi!
Perchè sì, ha avuto un cicinìn di culo in più (si dice cicinìn o è solo per gente con il master in piemonteis?).
A servirla questa volta due allegri giovinastri, Mimì e Cocò, entrambi meno terrorizzanti di Wilma e con l'aria più rilassata.
Dopo averla siringata SOLO 3 volte (questa settimana il lato destro di Alice ha passato più tempo anestetizzato che non...) i due inforcano bisturini vari e si danno alle pulizie di primavera... presente quelle in cui raschi lo sporco tra le piastrelle? In cui sollevi gli armadi come Hulk e vai di scopettone negli angoli? Quella.
Chè Dente 31 ha pensato bene di andarsene lasciando un grumo di virus e batteri a colmare il vuoto.
Alice origliava robe tipo: "tessuto a grumi" e "parete infetta", poi per non vomitare ha iniziato a canticchiarsi nelle orecchie il primo motivetto che è riuscita a strappare alle nebbie dell'oblio... e si è ritrovata intrappolata in questa qua (un premio speciale a chi la sa!)
Ora ha in dono 21 particchette di antibiotici, che conserva in cassaforte come la roba più preziosa del mondo.
Le hanno pure ficcato, nel vuoto fisico-emotivo lasciato da dente 31, un cotone con non si sa che druidico potentissimo medicamento, dicendole "Tienilo per più tempo possibile".
Peccato che era già in botta piena e si è limitata a sorridere ebete, e mò non sa che unità di tempo intendessero Mimì e Cocò... ore?
Giorni?
Cicli Circadiani?
Mesi?
Ora Alice vive nel terrore di mangiare, bere, parlare e respirare. Guarda le ciabatte di peluche, così ferme e silenziose, così zen, e le invidia.
Sta pensando quasi di prendersi un giorno libero, che sennò domani immersa in mezzo ai nani capace che si ingoia il cotone magico tra un urlo e l'altro...
Alice sdentizzatrice
Ha dato una bella spinta alla ruota della fortuna e questa volta... rullo di tamburi....
Applausi!
Perchè sì, ha avuto un cicinìn di culo in più (si dice cicinìn o è solo per gente con il master in piemonteis?).
A servirla questa volta due allegri giovinastri, Mimì e Cocò, entrambi meno terrorizzanti di Wilma e con l'aria più rilassata.
Dopo averla siringata SOLO 3 volte (questa settimana il lato destro di Alice ha passato più tempo anestetizzato che non...) i due inforcano bisturini vari e si danno alle pulizie di primavera... presente quelle in cui raschi lo sporco tra le piastrelle? In cui sollevi gli armadi come Hulk e vai di scopettone negli angoli? Quella.
Chè Dente 31 ha pensato bene di andarsene lasciando un grumo di virus e batteri a colmare il vuoto.
Alice origliava robe tipo: "tessuto a grumi" e "parete infetta", poi per non vomitare ha iniziato a canticchiarsi nelle orecchie il primo motivetto che è riuscita a strappare alle nebbie dell'oblio... e si è ritrovata intrappolata in questa qua (un premio speciale a chi la sa!)
Ora ha in dono 21 particchette di antibiotici, che conserva in cassaforte come la roba più preziosa del mondo.
Le hanno pure ficcato, nel vuoto fisico-emotivo lasciato da dente 31, un cotone con non si sa che druidico potentissimo medicamento, dicendole "Tienilo per più tempo possibile".
Peccato che era già in botta piena e si è limitata a sorridere ebete, e mò non sa che unità di tempo intendessero Mimì e Cocò... ore?
Giorni?
Cicli Circadiani?
Mesi?
Ora Alice vive nel terrore di mangiare, bere, parlare e respirare. Guarda le ciabatte di peluche, così ferme e silenziose, così zen, e le invidia.
Sta pensando quasi di prendersi un giorno libero, che sennò domani immersa in mezzo ai nani capace che si ingoia il cotone magico tra un urlo e l'altro...
Alice sdentizzatrice
Sunday, October 16, 2011
Dente 31 II parte
Quando Alice viene chiamata nella sua stanzatta dentistica (numero 231, caso mai qualcuni volesse giocarselo al lotto), si trova davanti Wilma.
Wilma è imponente.
Wilma è terrorizzante.
Anche perchè non solo è grossa, ed ha delle manone che paiono pale da forno, ma sembra più nervosa di Alice, il che fa pensare che non sappia assolutamente che diamine fare.
I primi 20 minuti Alice e Wilma li passano a discutere:
Alice "Voglio un'estrazione. Di questo dente qui scheggiato"
Wilma: "Ma è un dente naturale, un dente tuo, possiamo togliere il vecchio filling ormai marcio, vedere com'è la situazione, rifare la devitalizzazione, ricoprire, e mettere una corona"
"Tutto questo costerebbe quanto un anno di affitto, mentre se me lo levi pago solo 100 dollari. Odio questo dente, lo voglio fuori dalla mia bocca"
"Se tentiamo di salvarlo la devitalizzazione te la fanno al quarto piano"
"Lo voglio morto. Se lo voglio estratto chi me lo fa?"
"Io"
"Sei pronta?"
"Certo!"
E con mano tremate Wilma afferra una siringa che potrebbe stendere un elefante.
Visto che gli apprendisti dentisti talvolta si incasino, la policy è: Manda in coma il tuo paziente con una dose di anestetico tripla. Quindi dopo 5 minuti Alice è in botta piena, ha l'intero lato destro anestetizzato fino all'orecchio, sbava senza ritegno, le scappa da ridere e non sa bene perchè.
Mentre Alice è incapace di intendere e di volere Wilma inizia ad armeggiare con scalpello e tenaglie.
Deve avere un dono tutto suo, perchè nonnostante la dose criminale di anestetico, Alice riesce lo stesso a sentire male e a canticchiare e gemere allo stesso tempo. A quel punto inzia un crocevia di gente che varia dal direttore della clinica, al responsabile degli studenti fino all'esperto di estrazioni, perchè è ormai chiaro che Wilma non ha la più pallida idea di come sconfiggere Dente 31.
Nel frattempo ad Alice danno un'altra botta di anestetico, tanto per, ed a quel punto lei inzia ad avere un intimo dialogo mentale con dente 31:
"Guarda, dei stato un buon dente, 30 anni di onorato servizio! Pure da menomato e semi-devitalizzato hai sgranocchiato cioccolata, noci, torrone e ossi di costine senza risparmiarti mai... ti meriti la pensione anticipata ragazzo mio... just let it go... vai, lasciati andare al tuo destino... sei libero... vai... vai...
Lsciati portare via dall'abbraccio della tenaglia, senti come ti chiama...
Vai...
Ahia...
... e Vai, stronzo maledetto!!"
Quando l'esperto di estrazioni ha finalmente dato lo strattone definitivo, ed è risuonato il clac! di Dente 31 che prendeva il volo e il cling! di Dente 31 rilasciato sul vassoio Alice, ormai persa in un mondo si suoni e colori da cartone animato, ha applaudito e uggiolato qualcosa tipo "yuuuguuu!" davanti allo sguardo esterafatto di Wilma e dell'esperto estrattore.
"Era uno difficile, la ragazza ha ossa estremamente forti..." ha dichiarato l'esperto
"Sciono un oscio duro io... heheheeeeeee..." ha delirato Alice
Quasi incapace di camminare per gli effulvi dell'anestesia, Alice è stata scortata da casa dal Grinta, che l'ha messa a letto alle 5.30 del pomeriggio, l'ha svegliata ogni 6 ore per darle gli anti-dolorifici e l'ha nutrita a base di gelato e yogurt.
Ed ora è qui che vorrebbe tanto spararsi un'intera spiaggia di Oki per via endovenosa, che Wilma e l'esperto di estrazioni le hanno sostanzialmente squartato la gengiva, e mò pure sotto l'effetto di farmaci oppiacei dopo 3 ore lei vede le stelle, i buchi neri e le comete.
Diamine, Dente 31 se n'è andato eppure continua a perseguitarla!
Alice sdentizzatrice
Wilma è imponente.
Wilma è terrorizzante.
Anche perchè non solo è grossa, ed ha delle manone che paiono pale da forno, ma sembra più nervosa di Alice, il che fa pensare che non sappia assolutamente che diamine fare.
I primi 20 minuti Alice e Wilma li passano a discutere:
Alice "Voglio un'estrazione. Di questo dente qui scheggiato"
Wilma: "Ma è un dente naturale, un dente tuo, possiamo togliere il vecchio filling ormai marcio, vedere com'è la situazione, rifare la devitalizzazione, ricoprire, e mettere una corona"
"Tutto questo costerebbe quanto un anno di affitto, mentre se me lo levi pago solo 100 dollari. Odio questo dente, lo voglio fuori dalla mia bocca"
"Se tentiamo di salvarlo la devitalizzazione te la fanno al quarto piano"
"Lo voglio morto. Se lo voglio estratto chi me lo fa?"
"Io"
"Sei pronta?"
"Certo!"
E con mano tremate Wilma afferra una siringa che potrebbe stendere un elefante.
Visto che gli apprendisti dentisti talvolta si incasino, la policy è: Manda in coma il tuo paziente con una dose di anestetico tripla. Quindi dopo 5 minuti Alice è in botta piena, ha l'intero lato destro anestetizzato fino all'orecchio, sbava senza ritegno, le scappa da ridere e non sa bene perchè.
Mentre Alice è incapace di intendere e di volere Wilma inizia ad armeggiare con scalpello e tenaglie.
Deve avere un dono tutto suo, perchè nonnostante la dose criminale di anestetico, Alice riesce lo stesso a sentire male e a canticchiare e gemere allo stesso tempo. A quel punto inzia un crocevia di gente che varia dal direttore della clinica, al responsabile degli studenti fino all'esperto di estrazioni, perchè è ormai chiaro che Wilma non ha la più pallida idea di come sconfiggere Dente 31.
Nel frattempo ad Alice danno un'altra botta di anestetico, tanto per, ed a quel punto lei inzia ad avere un intimo dialogo mentale con dente 31:
"Guarda, dei stato un buon dente, 30 anni di onorato servizio! Pure da menomato e semi-devitalizzato hai sgranocchiato cioccolata, noci, torrone e ossi di costine senza risparmiarti mai... ti meriti la pensione anticipata ragazzo mio... just let it go... vai, lasciati andare al tuo destino... sei libero... vai... vai...
Lsciati portare via dall'abbraccio della tenaglia, senti come ti chiama...
Vai...
Ahia...
... e Vai, stronzo maledetto!!"
Quando l'esperto di estrazioni ha finalmente dato lo strattone definitivo, ed è risuonato il clac! di Dente 31 che prendeva il volo e il cling! di Dente 31 rilasciato sul vassoio Alice, ormai persa in un mondo si suoni e colori da cartone animato, ha applaudito e uggiolato qualcosa tipo "yuuuguuu!" davanti allo sguardo esterafatto di Wilma e dell'esperto estrattore.
"Era uno difficile, la ragazza ha ossa estremamente forti..." ha dichiarato l'esperto
"Sciono un oscio duro io... heheheeeeeee..." ha delirato Alice
Quasi incapace di camminare per gli effulvi dell'anestesia, Alice è stata scortata da casa dal Grinta, che l'ha messa a letto alle 5.30 del pomeriggio, l'ha svegliata ogni 6 ore per darle gli anti-dolorifici e l'ha nutrita a base di gelato e yogurt.
Ed ora è qui che vorrebbe tanto spararsi un'intera spiaggia di Oki per via endovenosa, che Wilma e l'esperto di estrazioni le hanno sostanzialmente squartato la gengiva, e mò pure sotto l'effetto di farmaci oppiacei dopo 3 ore lei vede le stelle, i buchi neri e le comete.
Diamine, Dente 31 se n'è andato eppure continua a perseguitarla!
Alice sdentizzatrice
Saturday, October 15, 2011
Dente 31
Voi ce l'avete un nemico?
Alice ha un nemico da 15 anni, sempre lui. E' piccolo, bastardissimo e silenzioso.
E' il dente 31. Sta appostato a destra, verso il fondo.
Quando aveva 15 anni Alice andò dal dentista e manco a dirlo fu una tragedia.
4 mesi di disperazione per tentare di devitalizzare il dente 31, con la dentista che passava il tempo ad infilzarla a cacchio alla ricerca delle radici scomparse intavolando allegre conversationi tipo: "Ah! Ti fa male qui? Ah, allora proviamo... qui? Pure eh, ok, e da questa parte?" E intanto Alice piangeva lacrimoni grandi come castagne, saltava sul lettino manco stesse giocando al Magico Chirurgo e sbavava come una lumaca con le fauci paralizzate dallo sforzo (Ma se avete letto qui, già lo sapete, che vve lo dico a ffà!).
Dopo 3 mesi, quando la dentista dichiarò che bon, la devitalizzazione era quasi fatta, ora si trattava di mettere la corona, o il cappuccio o il tappo... insomma, di fare i tocchi finali a quest'opera pazzesca e miracolosa che al confronto la Piramide di Cheope è uno scaracchio, Alice scappò a gambe levate.
Da allora dente 31 è il suo peggior nemico. Perchè tutti i successivi dentisti, davanti alla panoramica dentaria hanno sempre avuto la stessa reazione: picchiettando con lo specchietto dentale sulla fotografia di Dente 31 in bianco e nero, hanno scosso la testa e sentenziato: "Questa devitalizzazione è stata fatta male, c'è una bolla d'aria, e poi ci sono ancora dei nervi... potrebbe generarsi una terribile infezione che porterebbe allo sbriciolamento dell'intera ossatura, resterai senza mascella, magari ti viene pure un'infezione che potrebbe passare nel sangue e portare a morte per setticemia. Ricordati che devi morire, Alice, ricordati! E ora dammi 200 euro, grazie".
Per 15 anni, ogni volta che Alice aveva un bubu dalle parti di dente 31 si passava i cornetti rossi sotto le ascelle, manifestava tutti i sintomi del moribondo e si addormentava sognando scenari di disperazione e morte.
Tra l'altro dente 31 non ha mai smesso di farsi sentire, rompendo le balle e scatenando attacchi di ipocondria a dir poco imbarazzanti.
Mercoledì pomeriggio, nel bel mezzo di un pallosisismo stuff meeting, Dente 31 si è scheggiato. Colpito a morte da una patatina croccante. Ferito per mano di un tacos. Pensa te.
Alice ha pensato: "Bene! Finalmente mi libero del nemico interno! Me lo faccio estirpare e pace amen!"
Imbottita di calmanti e goccine di Bach (perchè già lo sapete, ha il terrore del dentista), è andata dall'unico dentista che più permettersi: la clinica per apprendisti dentisti. (Sì, perchè il magico indiano il dentista miracoloso, non accetta l'assicurazione farlocca che la scuoletta Reggyo concede ad Alice).
La clinica per apprendisti dentisti è un posto meraviglioso dove per soli 100 dollari si ha l'opportunità di fare da cavie agli aitanti dentisti del futuro. Che diamine, non vogliamo dare una mano a queste menti brillanti, a questi chirurghini del cavo orale?
E' quindi un posto dove va tantissimo a culo, che capace che ti capita il migliore della classe, quello con le mani di velluto e la voce suadente... o la macellaia nervosa che ti squarta la gengiva con il trapano.
E ora dai, prima che ve lo racconti con tutti i macabri e imbarazzanti dettagli...
Indovinate un po' chi si è beccata Alice?
Alice sdentizzatrice
Alice ha un nemico da 15 anni, sempre lui. E' piccolo, bastardissimo e silenzioso.
E' il dente 31. Sta appostato a destra, verso il fondo.
Quando aveva 15 anni Alice andò dal dentista e manco a dirlo fu una tragedia.
4 mesi di disperazione per tentare di devitalizzare il dente 31, con la dentista che passava il tempo ad infilzarla a cacchio alla ricerca delle radici scomparse intavolando allegre conversationi tipo: "Ah! Ti fa male qui? Ah, allora proviamo... qui? Pure eh, ok, e da questa parte?" E intanto Alice piangeva lacrimoni grandi come castagne, saltava sul lettino manco stesse giocando al Magico Chirurgo e sbavava come una lumaca con le fauci paralizzate dallo sforzo (Ma se avete letto qui, già lo sapete, che vve lo dico a ffà!).
Dopo 3 mesi, quando la dentista dichiarò che bon, la devitalizzazione era quasi fatta, ora si trattava di mettere la corona, o il cappuccio o il tappo... insomma, di fare i tocchi finali a quest'opera pazzesca e miracolosa che al confronto la Piramide di Cheope è uno scaracchio, Alice scappò a gambe levate.
Da allora dente 31 è il suo peggior nemico. Perchè tutti i successivi dentisti, davanti alla panoramica dentaria hanno sempre avuto la stessa reazione: picchiettando con lo specchietto dentale sulla fotografia di Dente 31 in bianco e nero, hanno scosso la testa e sentenziato: "Questa devitalizzazione è stata fatta male, c'è una bolla d'aria, e poi ci sono ancora dei nervi... potrebbe generarsi una terribile infezione che porterebbe allo sbriciolamento dell'intera ossatura, resterai senza mascella, magari ti viene pure un'infezione che potrebbe passare nel sangue e portare a morte per setticemia. Ricordati che devi morire, Alice, ricordati! E ora dammi 200 euro, grazie".
Per 15 anni, ogni volta che Alice aveva un bubu dalle parti di dente 31 si passava i cornetti rossi sotto le ascelle, manifestava tutti i sintomi del moribondo e si addormentava sognando scenari di disperazione e morte.
Tra l'altro dente 31 non ha mai smesso di farsi sentire, rompendo le balle e scatenando attacchi di ipocondria a dir poco imbarazzanti.
Mercoledì pomeriggio, nel bel mezzo di un pallosisismo stuff meeting, Dente 31 si è scheggiato. Colpito a morte da una patatina croccante. Ferito per mano di un tacos. Pensa te.
Alice ha pensato: "Bene! Finalmente mi libero del nemico interno! Me lo faccio estirpare e pace amen!"
Imbottita di calmanti e goccine di Bach (perchè già lo sapete, ha il terrore del dentista), è andata dall'unico dentista che più permettersi: la clinica per apprendisti dentisti. (Sì, perchè il magico indiano il dentista miracoloso, non accetta l'assicurazione farlocca che la scuoletta Reggyo concede ad Alice).
La clinica per apprendisti dentisti è un posto meraviglioso dove per soli 100 dollari si ha l'opportunità di fare da cavie agli aitanti dentisti del futuro. Che diamine, non vogliamo dare una mano a queste menti brillanti, a questi chirurghini del cavo orale?
E' quindi un posto dove va tantissimo a culo, che capace che ti capita il migliore della classe, quello con le mani di velluto e la voce suadente... o la macellaia nervosa che ti squarta la gengiva con il trapano.
E ora dai, prima che ve lo racconti con tutti i macabri e imbarazzanti dettagli...
Indovinate un po' chi si è beccata Alice?
Alice sdentizzatrice
Friday, October 14, 2011
la furesta di Niù Iorc (state)
Ah, e nel caso non ve ne foste accorti... Tornarono.
(Uellà! Penserete mica di scamparvi il post pieno di foto insulse, vero?!)
Alice e il Grinta furono a Woodstock, dove videro alberi dai colori psichedelici
ed animali impassibili
senza manco l'aiutino di un funghetto allucinogeno o di una droga psicotropa.
Camminarono nei boschi per sentieri al momento trasformati in ruscelli, che Irene è passata a uraganare qui da un bel pezzo ma ancora si vedono i danni.
Si sfondarono di salsicce e birra al ristorante tedesco, dove il Grinta e l'amico russo arrivarono quasi a commuoversi davanti ad un calice di birra ambrata particolarmente fruttata.
Furono ospitati a dormire in un cabin,
ovvero una casetta sperduta in mezzo al nulla
che faceva una volta da rifugio ad cacciatori di orsi e di foche. Avvinghiati sopra ad un divano Alice e il Grinta passarono la notte a contendersi una copertina da bambini con sopra stampata la Sirenetta con la sua chioma arancione e il ciuffo alla Elvis.
Si sfondarono nuovamente di salsicce e birra, questa volta con la soddisfazione della grigliatura fai-da-te che insaporisce la carnazza sempre di più.
Insomma, tornaron più grassi (e contenti) di prima... e soprattutto senza zecche e annessi lyme disease (che qui pare i cerbiatti abbiano 'na zecca stronzissima portatrice di un batterio ancora più cattivo che se ti becca ti appioppa 'na malattia cronica. Così. Una di quelle cose che rende più sereno e piacevole passeggiar per boschi, ecco).
E son cose!
Alice viaggiatrice
(Uellà! Penserete mica di scamparvi il post pieno di foto insulse, vero?!)
Alice e il Grinta furono a Woodstock, dove videro alberi dai colori psichedelici
ed animali impassibili
senza manco l'aiutino di un funghetto allucinogeno o di una droga psicotropa.
Camminarono nei boschi per sentieri al momento trasformati in ruscelli, che Irene è passata a uraganare qui da un bel pezzo ma ancora si vedono i danni.
Si sfondarono di salsicce e birra al ristorante tedesco, dove il Grinta e l'amico russo arrivarono quasi a commuoversi davanti ad un calice di birra ambrata particolarmente fruttata.
Furono ospitati a dormire in un cabin,
ovvero una casetta sperduta in mezzo al nulla
che faceva una volta da rifugio ad cacciatori di orsi e di foche. Avvinghiati sopra ad un divano Alice e il Grinta passarono la notte a contendersi una copertina da bambini con sopra stampata la Sirenetta con la sua chioma arancione e il ciuffo alla Elvis.
Si sfondarono nuovamente di salsicce e birra, questa volta con la soddisfazione della grigliatura fai-da-te che insaporisce la carnazza sempre di più.
Insomma, tornaron più grassi (e contenti) di prima... e soprattutto senza zecche e annessi lyme disease (che qui pare i cerbiatti abbiano 'na zecca stronzissima portatrice di un batterio ancora più cattivo che se ti becca ti appioppa 'na malattia cronica. Così. Una di quelle cose che rende più sereno e piacevole passeggiar per boschi, ecco).
E son cose!
Alice viaggiatrice
Thursday, October 13, 2011
99%
La settimana scorsa Alice era alla Marcia dei 99% (Vi ricordate? uff, ma devo far tutto io? Dai che ne abbiam chiacchierato qui!), un serpentone infinito che ha impiegato oltre 3 ore per confluire a LIberty Plaza!
Ieri invece i We are the 99% sono andati a marciare sotto le case dei ricconi delle Upper Manhattan mentre lei era al lavoro, quindi le foto non ci sono.
Ieri invece i We are the 99% sono andati a marciare sotto le case dei ricconi delle Upper Manhattan mentre lei era al lavoro, quindi le foto non ci sono.
Wednesday, October 12, 2011
bicchieri
Il bicchiere pieno:
Quando il weekend dura tre giorni invece di due è come acchiappare due piccioni con una fava, che oltre alla gioia del weekend più lungo, c'è da notare che la settimana successiva è più corta e venerdì non sembra più un lumicino lontano lontano.
Il bicchiere mezzo pieno:
Se siete disorganizzate e confusionarie come Alice, inizierete la settimana corta e sarete già in ritardo su mille robe, con le energie drenate che le vacanze talvolta rilassano lo spirito ma devastano il fisico, e non avrete abbastanza tempo per far tutto... perchè la stronza settimana è appunto corta.
Voi come lo vedete?
Perchè Alice è solo al mercoledì ma è talmente svirgolata che si è già persa il bicchiere, l'acqua e le fave.
Alice incasinatrice
Quando il weekend dura tre giorni invece di due è come acchiappare due piccioni con una fava, che oltre alla gioia del weekend più lungo, c'è da notare che la settimana successiva è più corta e venerdì non sembra più un lumicino lontano lontano.
Il bicchiere mezzo pieno:
Se siete disorganizzate e confusionarie come Alice, inizierete la settimana corta e sarete già in ritardo su mille robe, con le energie drenate che le vacanze talvolta rilassano lo spirito ma devastano il fisico, e non avrete abbastanza tempo per far tutto... perchè la stronza settimana è appunto corta.
Voi come lo vedete?
Perchè Alice è solo al mercoledì ma è talmente svirgolata che si è già persa il bicchiere, l'acqua e le fave.
Alice incasinatrice
Saturday, October 8, 2011
weekend!
Dopo una settimana all'insegna degli straordinari (che Tabularasa non c'è proprio, che è ad un matrimonio sull'altra costa, e Curricola è affaccendata alla ricerca di affittuari per uno dei suoi appartamenti e quindi ha tanti appuntamenti per mostrare la casa) Alice è ormai più simile ad un'ameba che a un vero e proprio essere umano.
Tutto quel che vuole è il suo letto con il piumino soffice (che lei è freddolosa) e il meraviglioso cuscino cicciuto comprato all'Ikea.
Invece è qui, alle 6.30 del mattino di sabato, con il Grinta che saltella felice e nudo per casa per preparare gli zaini da montagna.
Perchè 2 settimane fa Alice disse "Andiamo da qualche parte?" Ed il Grinta tirò fuori la cartina di non si sa bene quale parco ed iniziò a delirare su camminate da 7 ore e ristoranti di cucina tedescca sperduti tra le valli ma decisamente imperdibili.
E la sventurata lo lasciò fare.
Per Alice si prospettano due giorni di martirio psicofisico.
E se non ritrova il buonumore in fretta finirà per tirare il Grinta in un dirupo, che un'ipercinetico accanto quando già vorticano i marroni l'è dura da sopportare!
Alice s-camminatrice
Tutto quel che vuole è il suo letto con il piumino soffice (che lei è freddolosa) e il meraviglioso cuscino cicciuto comprato all'Ikea.
Invece è qui, alle 6.30 del mattino di sabato, con il Grinta che saltella felice e nudo per casa per preparare gli zaini da montagna.
Perchè 2 settimane fa Alice disse "Andiamo da qualche parte?" Ed il Grinta tirò fuori la cartina di non si sa bene quale parco ed iniziò a delirare su camminate da 7 ore e ristoranti di cucina tedescca sperduti tra le valli ma decisamente imperdibili.
E la sventurata lo lasciò fare.
Per Alice si prospettano due giorni di martirio psicofisico.
E se non ritrova il buonumore in fretta finirà per tirare il Grinta in un dirupo, che un'ipercinetico accanto quando già vorticano i marroni l'è dura da sopportare!
Alice s-camminatrice
Wednesday, October 5, 2011
Un po' di tempo fa, mentre vagava con il naso per aria, Alice ha visto questo:
In giro per Niu Iorc ci sono una serie di edifici con enormi pubblicità, alcune tra l'altro pure molto belle.
Però lei aveva sempre pensato che si trattasse di un'enorme figurina Panini, magari di quelle a composizione, che veniva appiccicata sulla facciata.
Invece, guardando bene, ha visto 'sti tapini a metri e metri d'altezza che spennellavano con vigore:
E niente, però le sarebbe piaciuto veder spuntare dall'angolo questo signore qui!
Alice spennellatrice
In giro per Niu Iorc ci sono una serie di edifici con enormi pubblicità, alcune tra l'altro pure molto belle.
Però lei aveva sempre pensato che si trattasse di un'enorme figurina Panini, magari di quelle a composizione, che veniva appiccicata sulla facciata.
Invece, guardando bene, ha visto 'sti tapini a metri e metri d'altezza che spennellavano con vigore:
E niente, però le sarebbe piaciuto veder spuntare dall'angolo questo signore qui!
Alice spennellatrice
Tuesday, October 4, 2011
Vicino all'università dei cervelloni c'è un posto piccino picciò, gestito da un italianissimo italiano, che fa piatti di pasta a prezzi non troppo indecenti.
Ad Alice piace andarci perchè l'italianissimo italiano ha il vizio di infuriarsi quando i clienti ammericani gli ordinano un piatto di bucatini all'amatriciana e un cappuccino da sorseggiare tra una forchettata e l'altra.
Le piace perchè è prepotente e fiero di esserlo, persino nero su bianco nel menù:
In ogni ristorante ammericano, per legge, trovate sempre il disegnino con le istruzioni per fare la Heimlich Maneuve, caso mai il vostro vicino di tavolo si stesse strozzando con un fusillo andato per il verso sbagliato.
Naturalmente il poster c'è pure nel posto piccino picciò, ed accanto, visto che il posto è davvero minuscolo, e ci saranno si e no 8 posti a sedere, e l'italianissimo padrone non vuole che la gente resti a chiacchierare e ciacolare al tavolo, c'è questo cartello qua:
(Mangia in fretta! Ci serve il tavolo.
Ti strozzi, te famo la Heimlich)
Alice ristoratrice
Ad Alice piace andarci perchè l'italianissimo italiano ha il vizio di infuriarsi quando i clienti ammericani gli ordinano un piatto di bucatini all'amatriciana e un cappuccino da sorseggiare tra una forchettata e l'altra.
Le piace perchè è prepotente e fiero di esserlo, persino nero su bianco nel menù:
In ogni ristorante ammericano, per legge, trovate sempre il disegnino con le istruzioni per fare la Heimlich Maneuve, caso mai il vostro vicino di tavolo si stesse strozzando con un fusillo andato per il verso sbagliato.
Naturalmente il poster c'è pure nel posto piccino picciò, ed accanto, visto che il posto è davvero minuscolo, e ci saranno si e no 8 posti a sedere, e l'italianissimo padrone non vuole che la gente resti a chiacchierare e ciacolare al tavolo, c'è questo cartello qua:
(Mangia in fretta! Ci serve il tavolo.
Ti strozzi, te famo la Heimlich)
Alice ristoratrice
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