Alice "Grinta, tra una cosa e l'altra, la Mater, il Natale, lo Gnomo, i regali, il fratello Gigante Gentile, il pandoro l'albero vero con tutte le lucine... insomma e' un sacco che non scrivo cazzate sul blog!"
Grinta: "Scrivi: La felicita' non ha storia"
E cosi' sia. Che Alice e' talmente abituata a sentire il Grinta dire boiate e vaccate, che quando ne prende una buona e' davvero Natale, ed e' davvero il caso di segnarsela (che poi non e' sua sua eh, crediamo che sia di Donna Flor e i suoi due mariti, ma non ne siamo certi...).
Alice felicizzatrice
P.s. 10 minuti dopo il Grinta ritornava in se', spaccava una noce a testate e cantava a squarciagola That's Ammorreee finche' lo Gnomo, preso dalla disperazione e con i timpani sanguinanti, non si addormentava esanime.
Poi concludeva la giornata facendo per la gioia dell'intera famiglia il maniaco sessuale in mutande, calzini e cappotto.
p.p.s. Approfittate di questo momento di gioia alicifera, perche' l'arrivo di gennaio, con conseguente partenza della Mater e del Fratello Gigante Gentile, sara' all'insegna della disperazione nera. Si preannunciano vagonate di post depressoni e lagnosi. Sapevatelo.
Monday, December 30, 2013
Tuesday, December 24, 2013
Buon natale!
E il vostro, come sarà?
Alice spera di evitarsi quello alla Kubrick...
Alice auguratrice!
Alice spera di evitarsi quello alla Kubrick...
Alice auguratrice!
Monday, December 23, 2013
La malattia è il seme della violenza
Alice ha questa roba per cui, quando si prende un raffreddore, si trasforma in un Picasso.
Quando Alice si ammala un'intera parte della faccia, il lato destro, inizia a cedere: la narice destra cola, l'occhio destro lacrima, la palpebra destra si gonfia come un palloncino... E nel giro di un paio d'ore Alice può vantare due profili che non hanno più nulla in comune. Uno è il suo solito, quello da sconvolta spettinata... L'altro è di una ranocchia stanca che è appena stata schiacciata dalla ruota di un tir.
Il Grinta li chiama il lato buono e il lato cattivo.
"Amor mio, mi bassi un bazzoletto?"
"Aspetta... chi me lo sta chiedendo? Il lato buono o il lato cattivo?"
"Endrambi i lati si coalizzeranno a spudarti negli occhi se non di muovi!"
"Ahahaha! Dillo di nuovo, dillo di nuovo..."
"Maledetto. Io soffro e du ridi! Avvicinati che modifichiamo un po' pure il duo dannato profilo..."
"Amor mio, capiscimi... è che se tu fossi malata in modo più omogeneo sarebbe più facile prenderti sul serio, ma così come sei... come si chiamava quel cattivo di Batman con due facce?"
Chissà perchè ogni volta che Alice si ammala al Grinta spuntano lividi.
Alice picchiatrice
(che poi, mica facile menare con solo un occhio buono, eh...)
Quando Alice si ammala un'intera parte della faccia, il lato destro, inizia a cedere: la narice destra cola, l'occhio destro lacrima, la palpebra destra si gonfia come un palloncino... E nel giro di un paio d'ore Alice può vantare due profili che non hanno più nulla in comune. Uno è il suo solito, quello da sconvolta spettinata... L'altro è di una ranocchia stanca che è appena stata schiacciata dalla ruota di un tir.
Il Grinta li chiama il lato buono e il lato cattivo.
"Amor mio, mi bassi un bazzoletto?"
"Aspetta... chi me lo sta chiedendo? Il lato buono o il lato cattivo?"
"Endrambi i lati si coalizzeranno a spudarti negli occhi se non di muovi!"
"Ahahaha! Dillo di nuovo, dillo di nuovo..."
"Maledetto. Io soffro e du ridi! Avvicinati che modifichiamo un po' pure il duo dannato profilo..."
"Amor mio, capiscimi... è che se tu fossi malata in modo più omogeneo sarebbe più facile prenderti sul serio, ma così come sei... come si chiamava quel cattivo di Batman con due facce?"
Chissà perchè ogni volta che Alice si ammala al Grinta spuntano lividi.
Alice picchiatrice
(che poi, mica facile menare con solo un occhio buono, eh...)
Sunday, December 15, 2013
la posta del C....
Alice e il Grinta in genere avevano la buca della posta sempre vuota. Al massimo ci trovavano un volantino per il nuovo centro yoga dove ti fanno pure la pulizia dell'aura e il riallineamento dei chakra, o il menù di un nuovo ristorante vitnamita.
Poi è arrivato lo gnomo.
E da allora, un giorno sì e uno no arrivano lettere e plichi. Che non sono d'ammore.
Arrivano dagli ospedali, che dicono "Sappiamo dove siete, ragazzi, e sappiamo che voi, o la vostra assicurazione, ora vederemo, ci dovete una paccata di soldi, just saying..."
E arrivano dall'assicurazione, che dice "Questi sono i conti che ci sono arrivati da questi ospedali, ma siamo dubbiosi... non siamo sicuri che ci piacciano, e se non ci piacciono ve li beccate voi, chiaro?"
E' un via vai di corrispondenza che ci si potrebbe fare un romanzo epistolare, con le cifre che cambiano e salgono e scendono come a Ok il Prezzo è Giusto e con il Grinta in versione ragionier Fantozzi, calcolatrice alla mano e matita rosichhiata dietro l'orecchia che si attacca al telefono, scrive papiri e compila formulari per dimostrare quanto pezzenti siano e per riuscire a non perdersi nel labirinto di scartoffie necessario per riuscire ad estirpare sconti e abbuoni.
Ora vogliamo sapere chi chi chi (chicchichirìchì) pensa questo sistema sanitario sia ragionevole.
Vengano fuori lentamente e con le mani alzate.
E ci spieghino come mai, anche dopo aver pagato per 6 anni, ogni anno, 4mila dollari circa di assicurazione a cranio, quando finalmente ci serve, e la usiamo, questi stanno a fare i conti della serva e a giocare sulle percentuali... e come Pilato se ne lavano le mani e ci dicono "eh, ma noi sta roba mica la copriamo, magari ne copriamo un pezzetto, magari una fettina... ma a noi il Vermont non piace, ma che ci facevate in Vermont?"
Che ci facevamo in Vermont? Raccoglievamo funghi porcini e cantavamo con le caprette di Heidi! Che te frega, scusa?
E almeno noi ce l'abbiamo, un'assicurazione con cui litigare e mercanteggare. Penza che culo indicibile!
Ora scusate, ma Alice deve andare, ha un sacco di origami e aereoplanini di carta da fare con la sua corrispondenza...
Alice infuriatrice
Poi è arrivato lo gnomo.
E da allora, un giorno sì e uno no arrivano lettere e plichi. Che non sono d'ammore.
Arrivano dagli ospedali, che dicono "Sappiamo dove siete, ragazzi, e sappiamo che voi, o la vostra assicurazione, ora vederemo, ci dovete una paccata di soldi, just saying..."
E arrivano dall'assicurazione, che dice "Questi sono i conti che ci sono arrivati da questi ospedali, ma siamo dubbiosi... non siamo sicuri che ci piacciano, e se non ci piacciono ve li beccate voi, chiaro?"
E' un via vai di corrispondenza che ci si potrebbe fare un romanzo epistolare, con le cifre che cambiano e salgono e scendono come a Ok il Prezzo è Giusto e con il Grinta in versione ragionier Fantozzi, calcolatrice alla mano e matita rosichhiata dietro l'orecchia che si attacca al telefono, scrive papiri e compila formulari per dimostrare quanto pezzenti siano e per riuscire a non perdersi nel labirinto di scartoffie necessario per riuscire ad estirpare sconti e abbuoni.
Ora vogliamo sapere chi chi chi (chicchichirìchì) pensa questo sistema sanitario sia ragionevole.
Vengano fuori lentamente e con le mani alzate.
E ci spieghino come mai, anche dopo aver pagato per 6 anni, ogni anno, 4mila dollari circa di assicurazione a cranio, quando finalmente ci serve, e la usiamo, questi stanno a fare i conti della serva e a giocare sulle percentuali... e come Pilato se ne lavano le mani e ci dicono "eh, ma noi sta roba mica la copriamo, magari ne copriamo un pezzetto, magari una fettina... ma a noi il Vermont non piace, ma che ci facevate in Vermont?"
Che ci facevamo in Vermont? Raccoglievamo funghi porcini e cantavamo con le caprette di Heidi! Che te frega, scusa?
E almeno noi ce l'abbiamo, un'assicurazione con cui litigare e mercanteggare. Penza che culo indicibile!
Ora scusate, ma Alice deve andare, ha un sacco di origami e aereoplanini di carta da fare con la sua corrispondenza...
Alice infuriatrice
Saturday, December 7, 2013
La settimana in pillole
Che non pensiate che qui noi si stia a contare le crepe sui muri, tzè!
Allooora:
Alice è tornata a lavorare alla scuoletta. Si alza alle 6 assieme allo gnomo, si butta fuori di casa alle 7 e un quarto e ci ricompare, sui gomiti, alle 6 di sera. Prima o poi riuscirà anche a prendere il ritmo e a trovare tutto ciò umano.
I nani, a dicembre, sono delle bombe batteriologiche. Alice è circondata da fiumi di moccio, candele pericolanti, arabeschi di muco essiccato sulle guancie e starnuti esplosivi che sono vere e proprie catapulte di germi. Alice c'è arrivata totalmente impreparata, a questa piccola succursale di Lourdes, che in genere lei si costruisce le sue difese immunitarie a partire da settembre, mentre a questo giro è stata scaraventata nel mezzo del fuoco nemico.
Ne consegue che Alice si è ammalata. Tossisce come una foca in amore, ha gli occhi gonfi da rana-toro e il cervello ottenebrato dal muco. Rantola, ha perso la voce e il sonno. A casa si mette in quarantena lontana dallo gnomo per il terrore puro di contagiarlo e incasinargli la produzione di lobi polomonari, e al lavoro si trascina confusa da un naso colante all'altro. Potesse si ibernerebbe. Oggi proverà a fare il bagno idromassagio nel vivinC.
Lo gnomo e la Mater e il Nano Gigante Gentile stanno una meraviglia, e vanno a spasso per broccolino a passo di marcia. La Mater, tirandosi ampresso il pesantisismo passeggino, ha persino raggiunto a piedi il ponte di Brooklyn, facendosi, tra andata e ritorno, quei 10 chilometri puliti da maratona.Se non fa attenzione se la ritrova in New Jersey... le toccherà metterle un paio di sassi nella borsa per rallentarle lo sprint.
Il Grinta ha ricevuto le prime offerte di colloqui preliminari. Che poi mica è detto che glielo offrano davvero il lavoro, eh. Però almeno qualcuno se lo fila, ecco.
I posti sono:
Istanbul.
Santiago del Cile.
Changsha, nella sperduta Cina.
A Istanbul c'è il caffè buono, quindi va bene.
In Cile si parla spagnolo, così Alice non dovrà impararsi un'altra lingua, quindi va bene.
Riguardo a Changsha Alice sta ancora tentando di trovare qualche lato positivo. Prima o poi ce la fa.
Ni hao.
Alice riassumitrice
Allooora:
Alice è tornata a lavorare alla scuoletta. Si alza alle 6 assieme allo gnomo, si butta fuori di casa alle 7 e un quarto e ci ricompare, sui gomiti, alle 6 di sera. Prima o poi riuscirà anche a prendere il ritmo e a trovare tutto ciò umano.
I nani, a dicembre, sono delle bombe batteriologiche. Alice è circondata da fiumi di moccio, candele pericolanti, arabeschi di muco essiccato sulle guancie e starnuti esplosivi che sono vere e proprie catapulte di germi. Alice c'è arrivata totalmente impreparata, a questa piccola succursale di Lourdes, che in genere lei si costruisce le sue difese immunitarie a partire da settembre, mentre a questo giro è stata scaraventata nel mezzo del fuoco nemico.
Ne consegue che Alice si è ammalata. Tossisce come una foca in amore, ha gli occhi gonfi da rana-toro e il cervello ottenebrato dal muco. Rantola, ha perso la voce e il sonno. A casa si mette in quarantena lontana dallo gnomo per il terrore puro di contagiarlo e incasinargli la produzione di lobi polomonari, e al lavoro si trascina confusa da un naso colante all'altro. Potesse si ibernerebbe. Oggi proverà a fare il bagno idromassagio nel vivinC.
Lo gnomo e la Mater e il Nano Gigante Gentile stanno una meraviglia, e vanno a spasso per broccolino a passo di marcia. La Mater, tirandosi ampresso il pesantisismo passeggino, ha persino raggiunto a piedi il ponte di Brooklyn, facendosi, tra andata e ritorno, quei 10 chilometri puliti da maratona.Se non fa attenzione se la ritrova in New Jersey... le toccherà metterle un paio di sassi nella borsa per rallentarle lo sprint.
Il Grinta ha ricevuto le prime offerte di colloqui preliminari. Che poi mica è detto che glielo offrano davvero il lavoro, eh. Però almeno qualcuno se lo fila, ecco.
I posti sono:
Istanbul.
Santiago del Cile.
Changsha, nella sperduta Cina.
A Istanbul c'è il caffè buono, quindi va bene.
In Cile si parla spagnolo, così Alice non dovrà impararsi un'altra lingua, quindi va bene.
Riguardo a Changsha Alice sta ancora tentando di trovare qualche lato positivo. Prima o poi ce la fa.
Ni hao.
Alice riassumitrice
Sunday, December 1, 2013
il Grinta, alle 8.30 del mattino: "Forse non è stata una buona idea. Questo bambino ora è sempre tra le braccia di qualcuno, tuo fratello è in fase di crescita e ci mangerà tutta la spesa... Ed ho appena sentito tua madre usare le parole Potere Contrattuale mentre gli cambiava il pannolino".
La Mater è arrivata.
Dopo 7 anni, per la prima volta da questo lato dell'oceano e a piede libero.
A tentare di tenerla a bada c'è il Nano, il fratello diciassettene di Alice alto quanto un palo della luce e con la voce di Piero Pelù, che ipnotizza lo gnomo con suoni e vibrati da derviscio.
Sono arrivati e dalle valigie sono esplosi Panettoni, Pandori e Pandistelle, libri per lo gnomo, libri per Alice, lettere, messaggi, regali e forme di parmigiano reggiano.
Non so da voi, ma qui oggi è Natale, e il calendario può farsi friggere.
Alice felice
La Mater è arrivata.
Dopo 7 anni, per la prima volta da questo lato dell'oceano e a piede libero.
A tentare di tenerla a bada c'è il Nano, il fratello diciassettene di Alice alto quanto un palo della luce e con la voce di Piero Pelù, che ipnotizza lo gnomo con suoni e vibrati da derviscio.
Sono arrivati e dalle valigie sono esplosi Panettoni, Pandori e Pandistelle, libri per lo gnomo, libri per Alice, lettere, messaggi, regali e forme di parmigiano reggiano.
Non so da voi, ma qui oggi è Natale, e il calendario può farsi friggere.
Alice felice
Tuesday, November 26, 2013
madri, padri, mammi e co.
Alice (e il Grinta), da che sono gnomo-muniti hanno sentito spesso commenti del tipo "Tanto fino ai 6 mesi i padri non
contano nulla" o "fino all'anno i papà non sanno cosa farci più di
tanto... i figli sono troppo piccoli, hanno bisogno della mamma"... "il papà è il papà, la mamma è la mamma".
Ora, al momento il Grinta è all'inizio un gigantesco ottovolante professionale, che a partire da adesso, fino a marzo, dovrà rifarsi il guardaroba, imparare come fare il nodo alla cravatta, compilare torri di scartoffie e domande di impiego, fare interviste, presentazioni, conferenze e tavole rotonde in giro per il globo (si spera)... il tutto per riuscire a procacciarsi un posto in qualche accademia o azienda, possibilmente non a Mosca o nelle steppe mongole ma un qualche luogo con temperature vivibili e con una parvenza di struttura sociale, così magari Alice e lo gnomo non dovranno vestirsi di pelle d'orso o mungere le capre per fare colazione la mattina. Possibilmente, ecco.
Se ne conclude che il Grinta è stressato, distratto, con momenti di profonda e cupa disperazione alternati a sprazzi di onnipotenza e che sta chino sulle sue sudate carte a tutte le ore del giorno e della notte.
Ciò non toglie che, essendoci uno gnomo per casa, il Grinta faccia i suoi doveri gnomici.
Ciò non toglie che il Grinta quando arriva a casa prepari biberon, dia da mangiare allo gnomo e faccia chilometri in tondo ninnanodolo le sere al suono di tristissime canzoni brasiliane (a cui lo gnomo soccombe solo perchè non ha ancora la motricità fine necessaria per rancare una lametta e tagliarsi le vene).
Ciò non toglie che il Grinta si svegli al mattino e prepari la colazione, o che alcune sere spadelli in cucina (che prima era il suo regno indiscusso, e che ora è abbandonata alle maldestre mani di Alice, che può vivere per anni a base di pasta al burro, patate bollite e crackers con il formaggio. Il Grinta se mangia la stessa roba per due pasti consecutivi perde il senno).
Ciò non toglie che il Grinta trovi il tempo perchè Alice abbia un giorno di libera uscita gnomica, o possa andarsene a prendersi un caffè con le amiche comari, o si faccia un giro in libreria.
Insomma, ciò non toglie che il Grinta ci sia.
Ciò non toglie che quando Alice viene spedita a Washington per la super conferenza, il Grinta sia preparato a palleggiarsi lo gnomo di 3 mesi da solo per 2 notti e 2 giorni (poi vabbè, il Grinta avvelena Alice, e quindi si palleggia lo gnomo da solo per due notti e due giorni mentre Alice abbraccia la tazza del cesso e geme strisciando sul pavimento).
Ed Alice ci ha pensato.
A questa cosa.
E a come sia avvenuta e perchè.
Ed ha trovato almeno un paio di buoni motivi per cui nella topaia funzionia così:
1) Lo gnomo è adottato (ah' vaaa?! Dì giuro!). Tutte quelle menate sul legame intrauterino tra mamma e feto per loro non sussistono. Alice, il Grinta e il nano si sono presentati l'un l'altro nello stesso momento, erano tutti parecchio stanchi e terrorizzati e nessuno possedeva magiche intuizioni o istinti materni nel taschino.
2) Lo gnomo l'hanno conosciuto in ospedale, e lì hanno fatto il loro corteggiamento. Seduti davanti al cocchio di vetro Alice e il Grinta erano, ancora una volta, allo stesso punto di partenza.
3) Essendo lo gnomo un modello che funziona a latte in polvere, le tette di Alice e quelle del Grinta hanno, nello gnomo-mondo, la stessa importanza. Tendente a zero. Le tette di Alice e il Grinta tra l'altro si somigliano pure un po' (e ora sta a voi indovinare se è Alice che ha una taglia zero ed è piatta come una risaia vercellese o se è il Grinta che sta sviluppando dei pettorali così prosperosi da richiedere un reggiseno sportivo. Ed entrambe le immagini vi perseguiteranno la notte).
4) Alice, dall'anno emmezzo ai sette anni (per una serie di vicissitudini che no, non stiamo a spiegare) ha vissuto sola con il Pater. Per lei è quindi scontato che le capacità e le doti accuditive non sono collegate alle ovaie o ai testicoli ma al carattere e alla volontà del genitore in questione. Questo fa anche sì che per Alice un masculo che cucina, fa la lavatrice, imbocca, ninna e cambia pannolini non è un essere mitologico o un'eccezione meravigliosa ma semplicemente uno che fa il suo bieco dovere. Alice al massimo ti dà una pacca sulla spalla, ma la statua o la medaglia al valore, solo per esserti fatto una notte in bianco o aver cambiato un pannolino al plutonio, te la scordi.
5) Alice e il Grinta sono qui da soli, cioè son circondati da 7 milioni di newiorchini ma sono anche soli. Non ci sono nonni, parenti, conoscenti, zie o amici di vecchia data. Nessuno dei loro amici ha figli. Se il neopapà non si prendesse la sua parte di lavoro gnomico, Alice probabilmente finirebbe per prendere il capoccino dello gnomo, la capocciona del Grinta e sbatterle con veemenza una contro l'altra come due noci di cocco cantando a squarciagola "Ricominciaaaamoooo".
6) Va riconosciuto che il Grinta ha, di suo, una personalità da chioccia: coccolava Garibaldi, la rana squamosa, figuratevi lo gnomo. Il primo giorno che è uscito di casa per andare all'università dei cervelloni è ritornato lanciando la giacca per terra nell'ingresso, tuffandosi nell'antibattericida e irrompendo in camera al grido di: "Dov è? Dov è? Dov è il mio gnomo?!?".
7)Il Grinta è anche uno che si butta, e che pur non sapendo una mazza non si agita mai troppo. Alice d'altro canto è una che non si preoccupa troppo degli errori del Grinta e confida tantissimo nella capacità di sopravvivenza dello gnomo (diamine, è sopravvissuto all'asportazione di due lobi polmonari, sopravviverà ben anche se il Grinta magari danza e lo scuote come una maracas appena dopo mangiato, trasformandolo in una bottiglia di pepsi quando incontra una mentos). Il Grinta non tiene lo gnomo come lo tiene Alice, non gli dà da mangiare come glielo dà Alice, non lo fa addormentare come lo addormenta Alice. Il Grinta fa a modo suo. E a meno che non chieda aiuto, Alice si tiene in disparte e lascia che i due se la sbrighino da soli, chè tanto il Grinta è grande e vaccinato e lo gnomo, sebbene alto due mele o poco più, ha carattere a sufficienza e ulula come un licantropo se non pienamente soddisfatto.
Questo per dire che Alice e il Grinta non sono intercambiabili. Fanno le cose in modo diverso ed hanno modi diversi di accudire lo gnomo... semplicemente funzionano entrambi.
Poi capace che domani il Grinta compaia con la clava, ululi "donna, cucina questo brontosauro!" e decida di usare lo gnomo come punching ball, che sai mai nella vita, ma per il momento il Grinta è quel che Alice definisce "un buon papà".
E bon.
Lo scrive qui a imperitura memoria. Er Grinta è un buon papà. Ed ora possiam tornare a sbeffeggiarlo come si conviene ed a tirargli dietro le ciabatte!
Alice Grintizzatrice
Ora, al momento il Grinta è all'inizio un gigantesco ottovolante professionale, che a partire da adesso, fino a marzo, dovrà rifarsi il guardaroba, imparare come fare il nodo alla cravatta, compilare torri di scartoffie e domande di impiego, fare interviste, presentazioni, conferenze e tavole rotonde in giro per il globo (si spera)... il tutto per riuscire a procacciarsi un posto in qualche accademia o azienda, possibilmente non a Mosca o nelle steppe mongole ma un qualche luogo con temperature vivibili e con una parvenza di struttura sociale, così magari Alice e lo gnomo non dovranno vestirsi di pelle d'orso o mungere le capre per fare colazione la mattina. Possibilmente, ecco.
Se ne conclude che il Grinta è stressato, distratto, con momenti di profonda e cupa disperazione alternati a sprazzi di onnipotenza e che sta chino sulle sue sudate carte a tutte le ore del giorno e della notte.
Ciò non toglie che, essendoci uno gnomo per casa, il Grinta faccia i suoi doveri gnomici.
Ciò non toglie che il Grinta quando arriva a casa prepari biberon, dia da mangiare allo gnomo e faccia chilometri in tondo ninnanodolo le sere al suono di tristissime canzoni brasiliane (a cui lo gnomo soccombe solo perchè non ha ancora la motricità fine necessaria per rancare una lametta e tagliarsi le vene).
Ciò non toglie che il Grinta si svegli al mattino e prepari la colazione, o che alcune sere spadelli in cucina (che prima era il suo regno indiscusso, e che ora è abbandonata alle maldestre mani di Alice, che può vivere per anni a base di pasta al burro, patate bollite e crackers con il formaggio. Il Grinta se mangia la stessa roba per due pasti consecutivi perde il senno).
Ciò non toglie che il Grinta trovi il tempo perchè Alice abbia un giorno di libera uscita gnomica, o possa andarsene a prendersi un caffè con le amiche comari, o si faccia un giro in libreria.
Insomma, ciò non toglie che il Grinta ci sia.
Ciò non toglie che quando Alice viene spedita a Washington per la super conferenza, il Grinta sia preparato a palleggiarsi lo gnomo di 3 mesi da solo per 2 notti e 2 giorni (poi vabbè, il Grinta avvelena Alice, e quindi si palleggia lo gnomo da solo per due notti e due giorni mentre Alice abbraccia la tazza del cesso e geme strisciando sul pavimento).
Ed Alice ci ha pensato.
A questa cosa.
E a come sia avvenuta e perchè.
Ed ha trovato almeno un paio di buoni motivi per cui nella topaia funzionia così:
1) Lo gnomo è adottato (ah' vaaa?! Dì giuro!). Tutte quelle menate sul legame intrauterino tra mamma e feto per loro non sussistono. Alice, il Grinta e il nano si sono presentati l'un l'altro nello stesso momento, erano tutti parecchio stanchi e terrorizzati e nessuno possedeva magiche intuizioni o istinti materni nel taschino.
2) Lo gnomo l'hanno conosciuto in ospedale, e lì hanno fatto il loro corteggiamento. Seduti davanti al cocchio di vetro Alice e il Grinta erano, ancora una volta, allo stesso punto di partenza.
3) Essendo lo gnomo un modello che funziona a latte in polvere, le tette di Alice e quelle del Grinta hanno, nello gnomo-mondo, la stessa importanza. Tendente a zero. Le tette di Alice e il Grinta tra l'altro si somigliano pure un po' (e ora sta a voi indovinare se è Alice che ha una taglia zero ed è piatta come una risaia vercellese o se è il Grinta che sta sviluppando dei pettorali così prosperosi da richiedere un reggiseno sportivo. Ed entrambe le immagini vi perseguiteranno la notte).
4) Alice, dall'anno emmezzo ai sette anni (per una serie di vicissitudini che no, non stiamo a spiegare) ha vissuto sola con il Pater. Per lei è quindi scontato che le capacità e le doti accuditive non sono collegate alle ovaie o ai testicoli ma al carattere e alla volontà del genitore in questione. Questo fa anche sì che per Alice un masculo che cucina, fa la lavatrice, imbocca, ninna e cambia pannolini non è un essere mitologico o un'eccezione meravigliosa ma semplicemente uno che fa il suo bieco dovere. Alice al massimo ti dà una pacca sulla spalla, ma la statua o la medaglia al valore, solo per esserti fatto una notte in bianco o aver cambiato un pannolino al plutonio, te la scordi.
5) Alice e il Grinta sono qui da soli, cioè son circondati da 7 milioni di newiorchini ma sono anche soli. Non ci sono nonni, parenti, conoscenti, zie o amici di vecchia data. Nessuno dei loro amici ha figli. Se il neopapà non si prendesse la sua parte di lavoro gnomico, Alice probabilmente finirebbe per prendere il capoccino dello gnomo, la capocciona del Grinta e sbatterle con veemenza una contro l'altra come due noci di cocco cantando a squarciagola "Ricominciaaaamoooo".
6) Va riconosciuto che il Grinta ha, di suo, una personalità da chioccia: coccolava Garibaldi, la rana squamosa, figuratevi lo gnomo. Il primo giorno che è uscito di casa per andare all'università dei cervelloni è ritornato lanciando la giacca per terra nell'ingresso, tuffandosi nell'antibattericida e irrompendo in camera al grido di: "Dov è? Dov è? Dov è il mio gnomo?!?".
7)Il Grinta è anche uno che si butta, e che pur non sapendo una mazza non si agita mai troppo. Alice d'altro canto è una che non si preoccupa troppo degli errori del Grinta e confida tantissimo nella capacità di sopravvivenza dello gnomo (diamine, è sopravvissuto all'asportazione di due lobi polmonari, sopravviverà ben anche se il Grinta magari danza e lo scuote come una maracas appena dopo mangiato, trasformandolo in una bottiglia di pepsi quando incontra una mentos). Il Grinta non tiene lo gnomo come lo tiene Alice, non gli dà da mangiare come glielo dà Alice, non lo fa addormentare come lo addormenta Alice. Il Grinta fa a modo suo. E a meno che non chieda aiuto, Alice si tiene in disparte e lascia che i due se la sbrighino da soli, chè tanto il Grinta è grande e vaccinato e lo gnomo, sebbene alto due mele o poco più, ha carattere a sufficienza e ulula come un licantropo se non pienamente soddisfatto.
Questo per dire che Alice e il Grinta non sono intercambiabili. Fanno le cose in modo diverso ed hanno modi diversi di accudire lo gnomo... semplicemente funzionano entrambi.
Poi capace che domani il Grinta compaia con la clava, ululi "donna, cucina questo brontosauro!" e decida di usare lo gnomo come punching ball, che sai mai nella vita, ma per il momento il Grinta è quel che Alice definisce "un buon papà".
E bon.
Lo scrive qui a imperitura memoria. Er Grinta è un buon papà. Ed ora possiam tornare a sbeffeggiarlo come si conviene ed a tirargli dietro le ciabatte!
Alice Grintizzatrice
Friday, November 22, 2013
Ma ndo' vai?!
Ma proprio da nessuna partr, manco fuori dall'uscio!
A trattenere Alice lontano dalla platea pedagogica e dal buffett della conferenza non fu il suo istinto materno, o la sua indole da moglie amorevole e alma de casa, quanto una infingarda eclaire.
Presa alla pasticceria buona, una regalo del Grinta per festeggiare l'imminente partenza, l'eclaire in questione approdava nelle interiora di Alice come una bomba H sull'obiettivo, generando esplosioni multiple, distruzione e scene splatter che manco in Train Spotting.
Il Grinta, che na aveva mangiata solo meta' della sua, se l'è cavata con 3 orette sul trono di porcellana... Alice, che invece se ne era ingurgitate una emmezza, ha trascorso la notte tra il trono e il secchio, alla mattina era verde acido e si mimetizzava tra la mobilia ikea.
Quindi niente conferenza.
Converrete che è una grande perdita. Non per l'umanità ma per quel buffett di sicuro.
Alice svomitazzatrice
A trattenere Alice lontano dalla platea pedagogica e dal buffett della conferenza non fu il suo istinto materno, o la sua indole da moglie amorevole e alma de casa, quanto una infingarda eclaire.
Presa alla pasticceria buona, una regalo del Grinta per festeggiare l'imminente partenza, l'eclaire in questione approdava nelle interiora di Alice come una bomba H sull'obiettivo, generando esplosioni multiple, distruzione e scene splatter che manco in Train Spotting.
Il Grinta, che na aveva mangiata solo meta' della sua, se l'è cavata con 3 orette sul trono di porcellana... Alice, che invece se ne era ingurgitate una emmezza, ha trascorso la notte tra il trono e il secchio, alla mattina era verde acido e si mimetizzava tra la mobilia ikea.
Quindi niente conferenza.
Converrete che è una grande perdita. Non per l'umanità ma per quel buffett di sicuro.
Alice svomitazzatrice
Wednesday, November 20, 2013
vado? vado! vado?
Alice parte.
Lascia il Grinta e lo Gnomo l'uno tra le braccia dell'altro e se ne va a Washington per l'annuale superconferenza pedagogica. Che pure quest anno hanno davvero creduto che Alice avesse robe intelligenti da presentare.
Due giorni de-gnomizzata & de-grintizzata.
Sembrava un'ottima idea, 2 mesi fa. Ora Alice manca poco che si incateni alla porta di casa.
Comunque va, eh.
Ancora deve finire di sistemare cosa dirà, ancora non si è incontrata con le colleghe per mettere assieme i pezzi della presentazione. E per l'ennesima volta si ritroverà a sudare e ansimare come un mantice, con le mani appiccicose e la lingua infeltrita davanti ad un microfono.
Comunque va, eh.
il Grinta si è reso conto che dovrebbe lavorare il venerdì mattina, e ora sta vagando per il dipartimento di economia alla ricerca di qualche improbabile babysitter che si tenga lo gnomo mentre lui spiega gli equilibri stocastici...
Quindi: Alice sarà in preda ad attacchi di panico che blatera in quel di Washington, lo gnomo sarà in balia di qualche omo economicus che speriamo sappia da che parte tenere un biberon e che non lo usi come segnalibro e il Grinta, sleep deprived, sarà ad insegnare ad un'ottantina di sbarbatelli.
Sarà un venerdì di delirio e follia.
Allora Alice va.
...
Ma deve proprio andare?
Alice ansiogenizzatrice
Lascia il Grinta e lo Gnomo l'uno tra le braccia dell'altro e se ne va a Washington per l'annuale superconferenza pedagogica. Che pure quest anno hanno davvero creduto che Alice avesse robe intelligenti da presentare.
Due giorni de-gnomizzata & de-grintizzata.
Sembrava un'ottima idea, 2 mesi fa. Ora Alice manca poco che si incateni alla porta di casa.
Comunque va, eh.
Ancora deve finire di sistemare cosa dirà, ancora non si è incontrata con le colleghe per mettere assieme i pezzi della presentazione. E per l'ennesima volta si ritroverà a sudare e ansimare come un mantice, con le mani appiccicose e la lingua infeltrita davanti ad un microfono.
Comunque va, eh.
il Grinta si è reso conto che dovrebbe lavorare il venerdì mattina, e ora sta vagando per il dipartimento di economia alla ricerca di qualche improbabile babysitter che si tenga lo gnomo mentre lui spiega gli equilibri stocastici...
Quindi: Alice sarà in preda ad attacchi di panico che blatera in quel di Washington, lo gnomo sarà in balia di qualche omo economicus che speriamo sappia da che parte tenere un biberon e che non lo usi come segnalibro e il Grinta, sleep deprived, sarà ad insegnare ad un'ottantina di sbarbatelli.
Sarà un venerdì di delirio e follia.
Allora Alice va.
...
Ma deve proprio andare?
Alice ansiogenizzatrice
Tuesday, November 19, 2013
Alice e il Grinta vanno all'Ikea.
(Sembra un po' uno di quei titoli della Pimpa: La Pimpa al Parco, la Pimpa alla Stazione, la Pimpa dal gastroenterologo, la Pimpa alla motorizzazione...).
Alice e il Grinta tutte le volte che varcano le porte dell'Ikea lasciano il cervello e il buon senso all'ingresso e vengono colpiti da una fulminante demenza senile: non si ricordano chi sono, cosa vogliono e soprattutto perchè. Alice all'Ikea viene attratta solo ed esclusivamente da oggetti insulsi, ed ha chiari raptus ossessivo compulsivi: apre tutti i cassetti che trova, si siede su ogni superficie morbida, tocca tutti i peluches e sfoglia i libri in svedese che riempiono le librerie billy.
Se ieri sono usciti dal mondo giallo e blu prima del buio è solo grazie al fatto che la Fusa era con loro, e ha tentato pazientemente di tenerli a freno.
Alice e il Grinta sono andati all'Ikea con la Fusa, ma non fatevi ingannare, perchè la Fusa ha comprato 4 candeline, dello spago, una brugola e tornata a casa li ha trasformati in un lampadario, un tappeto persiano e una cassapanca, che lei è la nemesi dell'Ikea e la dea Kalì del "fai-da-te".
Alice e il Grinta invece sono più per il "lo-demolisco-io". Loro tornano a casa con tonnellate di compensato, truciolato pressato e boiate pazzesche, perdono 4 viti, le istruzioni, il senno, la pazienza e una volta finito di montare il tutto manco si ricordano più cosa era (Una sedia? Una mensola? Un cavallo di Troia? Sembra un Pictionary tridimensionale).
Si ritrovano con della mobilia montata sbilenca, nella casa dai pavimenti sbilenchi (rimembrate, vero?) circondati da così tanto cartone e imballaggi che ad un certo punto si smarrisce pure lo gnomo, seppellito da qualche parte... lo ritrovano sotto lo scatolone dello Sgrndangord, ormai impermeabile alla follia che lo circonda, che con sguardo rassegnato sbava ciucciandosi la targhetta di un tappetino da bagno verde acido (made in Sweden, quindi ricca sicuramente di potentissimi anticorpi nordici).
E' solo finito di montare (quasi) tutto che Alice e il Grinta si rendono conto che mentre erano all'Ikea lo spirito di Shrek deve essersi impossessato di loro.
Ed hanno comprato talmente tanta roba color verde acido che ora pare di vivere dentro un avocado.
Alice arredatrice
Alice e il Grinta tutte le volte che varcano le porte dell'Ikea lasciano il cervello e il buon senso all'ingresso e vengono colpiti da una fulminante demenza senile: non si ricordano chi sono, cosa vogliono e soprattutto perchè. Alice all'Ikea viene attratta solo ed esclusivamente da oggetti insulsi, ed ha chiari raptus ossessivo compulsivi: apre tutti i cassetti che trova, si siede su ogni superficie morbida, tocca tutti i peluches e sfoglia i libri in svedese che riempiono le librerie billy.
Se ieri sono usciti dal mondo giallo e blu prima del buio è solo grazie al fatto che la Fusa era con loro, e ha tentato pazientemente di tenerli a freno.
Alice e il Grinta sono andati all'Ikea con la Fusa, ma non fatevi ingannare, perchè la Fusa ha comprato 4 candeline, dello spago, una brugola e tornata a casa li ha trasformati in un lampadario, un tappeto persiano e una cassapanca, che lei è la nemesi dell'Ikea e la dea Kalì del "fai-da-te".
Alice e il Grinta invece sono più per il "lo-demolisco-io". Loro tornano a casa con tonnellate di compensato, truciolato pressato e boiate pazzesche, perdono 4 viti, le istruzioni, il senno, la pazienza e una volta finito di montare il tutto manco si ricordano più cosa era (Una sedia? Una mensola? Un cavallo di Troia? Sembra un Pictionary tridimensionale).
Si ritrovano con della mobilia montata sbilenca, nella casa dai pavimenti sbilenchi (rimembrate, vero?) circondati da così tanto cartone e imballaggi che ad un certo punto si smarrisce pure lo gnomo, seppellito da qualche parte... lo ritrovano sotto lo scatolone dello Sgrndangord, ormai impermeabile alla follia che lo circonda, che con sguardo rassegnato sbava ciucciandosi la targhetta di un tappetino da bagno verde acido (made in Sweden, quindi ricca sicuramente di potentissimi anticorpi nordici).
E' solo finito di montare (quasi) tutto che Alice e il Grinta si rendono conto che mentre erano all'Ikea lo spirito di Shrek deve essersi impossessato di loro.
Ed hanno comprato talmente tanta roba color verde acido che ora pare di vivere dentro un avocado.
Alice arredatrice
Friday, November 15, 2013
3 diapositive da bigottolandia
Ai genitori nonni viene tolta la figlia.
Sembra una novella di Verga. Dove tutto va di sfiga.
Due tapini che dal 1990, per 23 anni, tentano di avere un figlio, si vedono rifiutata la domanda d'adozione per motivi d'età e una volta che ce la fanno, e a lei grazie alla fecondazione assistita nasce una bambina, il tribunale di Torino gliela toglie.
Le motivazioni?
"Perchè sono egoisti".
Come se non fossero egoisti TUTTI quelli che decidono di mettere al mondo un figlio. Come se ci fosse qualcosa di più egoistico del volere esssere genitore.
"Perchè sono vecchi".
Come se non fosse pieno il mondo di bambini cresciuti da nonni, zii e pronipoti.
"Perchè PROBABILMENTE moriranno lasciandola orfana presto, o avranno qualche malattia senile invalidante".
E allora strappiamo i testicoli e tiriamo acido muriatico sulle ovaie di tutti i sopravvissuti di cancro che decidono di metter su famiglia, facciamo un falò con tutti gli organi riproduttivi dei diabetici, dei malati di cuore e della gente con patologie ad alto rischio che decidono di vivere e di farsi una famiglia. Aggiungiamoci anche i muti, i sordi e chi sta su una carrozzella.
Una bambina viene data in affido a una coppia gay, il tribunale di Bologna impugna il provvedimento e sui social network è tutto un fermento. Le affermazioni più gettonate sono:
"Una famiglia è fatta da una mamma e un papà. Servono entrambi"
Ma cos'è? Giochiamo a rubamazetto? Allora andiamo a stanare tutti i figli con un solo genitore. Dove sono quei vigliacchi? Forza, tutti nelle case famiglie dove di genitore non ce n'è manco uno! Ahhh. Ora sì che stan mejo!
C'è la versione religiosa: "Dio vuol così" e quella evoluzionistica "la natura non prevede abbiano figli, dovrebbero accontentarsi"
A parte che Gesù è chiaramente figlio di un eterologa, forse pure con utero in affitto (che Maria era vergine, giusto?), lasciam da parte la religione e passiamo alla natura.
La natura non prevede un sacco di cose: non prevede i bypass, gli antibiotici, i cesarei, le dentiere e la carta igienica. La natura prevede che una marea di donne e di bambini muoia di parto, che si tiri le cuoia a 40 anni per un raffreddore o che te passi a miglior vita perchè un branco di leoni ti mangia la faccia. Però, varda un po', te stai a casa con il riscaldamento centralizzato e le vigorsol al lampone. Non smenatela con la Natura a meno che non siate un eremita che vive sugli alberi, mangia bacche e caccia gli scoiattoli a mani nude.
"il bambino cresce confuso"
Ma perchè non lo chiedete al bambino? E' dal 1979 che succede negli USA. Ci sono ricerche e dati a sufficienza, anzichè inventarvela voi, la volete sentire la risposta? Perchè c'è, ed è sancita. E no, non cresce confuso, cresce amato, cresce sapendo perfettamente la differenza tra un uomo e una donna e cresce con un proprio orientamento sessuale. Insomma, cresce sano, fatevene una ragione, gente.
"si danneggia la famiglia tradizionale"
Quale? Quella dove lui arriva a casa e l'ammazza di botte?
Quella dove la mamma ha il grembiulino a fiori e sforna crostate ai mirtilli ogni santo giorno e il papà va a lavorare la mattina con la 24 ore?
Quella con i ruoli genitoriali fossilizzati agli anni '50?
Quella in cui siamo tutti giovani, sani, belli, borghesi e bianchi?
Il bambino nato grazie ad un utero in affitto viene tolto alla coppia
Perchè a quanto pare TU, donna devi partorire con dolore, TU, ma proprio TU, eh, mica tua cuggina. E se lo fa un'altra è barare e ti ritiriamo il premio. Tiè.
Alice ha tre domande:
1) L'impiegato delle poste che ha pensato bene di denunciare la cosa perchè "non ha mai visto la donna incinta", questo soggetto qui ce l'ha una vita?!
2) I giudici l'hanno spiegato, a quel bambino di un anno emmezzo, come mai ora si ritrova in una comunità protetta e i suoi genitori non sono autorizzati manco a sapere dove sta e come sta? E non è che magari possono spiegarlo anche a lei?
3) Ma dove è l'interesse e la tutela del bambino in tutto questo?
... Ne avrebbe anche un paio da tirare contro la categoria medica italiana, che manco fosse l'albo dei teologi ancora si permette di avere delle obiezioni di coscienza invece che fare il proprio lavoro e garantire le cure richieste, ma quella se lo tiene in canna per un'altra volta...
Alice incazzatrice
Sembra una novella di Verga. Dove tutto va di sfiga.
Due tapini che dal 1990, per 23 anni, tentano di avere un figlio, si vedono rifiutata la domanda d'adozione per motivi d'età e una volta che ce la fanno, e a lei grazie alla fecondazione assistita nasce una bambina, il tribunale di Torino gliela toglie.
Le motivazioni?
"Perchè sono egoisti".
Come se non fossero egoisti TUTTI quelli che decidono di mettere al mondo un figlio. Come se ci fosse qualcosa di più egoistico del volere esssere genitore.
"Perchè sono vecchi".
Come se non fosse pieno il mondo di bambini cresciuti da nonni, zii e pronipoti.
"Perchè PROBABILMENTE moriranno lasciandola orfana presto, o avranno qualche malattia senile invalidante".
E allora strappiamo i testicoli e tiriamo acido muriatico sulle ovaie di tutti i sopravvissuti di cancro che decidono di metter su famiglia, facciamo un falò con tutti gli organi riproduttivi dei diabetici, dei malati di cuore e della gente con patologie ad alto rischio che decidono di vivere e di farsi una famiglia. Aggiungiamoci anche i muti, i sordi e chi sta su una carrozzella.
Una bambina viene data in affido a una coppia gay, il tribunale di Bologna impugna il provvedimento e sui social network è tutto un fermento. Le affermazioni più gettonate sono:
"Una famiglia è fatta da una mamma e un papà. Servono entrambi"
Ma cos'è? Giochiamo a rubamazetto? Allora andiamo a stanare tutti i figli con un solo genitore. Dove sono quei vigliacchi? Forza, tutti nelle case famiglie dove di genitore non ce n'è manco uno! Ahhh. Ora sì che stan mejo!
C'è la versione religiosa: "Dio vuol così" e quella evoluzionistica "la natura non prevede abbiano figli, dovrebbero accontentarsi"
A parte che Gesù è chiaramente figlio di un eterologa, forse pure con utero in affitto (che Maria era vergine, giusto?), lasciam da parte la religione e passiamo alla natura.
La natura non prevede un sacco di cose: non prevede i bypass, gli antibiotici, i cesarei, le dentiere e la carta igienica. La natura prevede che una marea di donne e di bambini muoia di parto, che si tiri le cuoia a 40 anni per un raffreddore o che te passi a miglior vita perchè un branco di leoni ti mangia la faccia. Però, varda un po', te stai a casa con il riscaldamento centralizzato e le vigorsol al lampone. Non smenatela con la Natura a meno che non siate un eremita che vive sugli alberi, mangia bacche e caccia gli scoiattoli a mani nude.
"il bambino cresce confuso"
Ma perchè non lo chiedete al bambino? E' dal 1979 che succede negli USA. Ci sono ricerche e dati a sufficienza, anzichè inventarvela voi, la volete sentire la risposta? Perchè c'è, ed è sancita. E no, non cresce confuso, cresce amato, cresce sapendo perfettamente la differenza tra un uomo e una donna e cresce con un proprio orientamento sessuale. Insomma, cresce sano, fatevene una ragione, gente.
"si danneggia la famiglia tradizionale"
Quale? Quella dove lui arriva a casa e l'ammazza di botte?
Quella dove la mamma ha il grembiulino a fiori e sforna crostate ai mirtilli ogni santo giorno e il papà va a lavorare la mattina con la 24 ore?
Quella con i ruoli genitoriali fossilizzati agli anni '50?
Quella in cui siamo tutti giovani, sani, belli, borghesi e bianchi?
Il bambino nato grazie ad un utero in affitto viene tolto alla coppia
Perchè a quanto pare TU, donna devi partorire con dolore, TU, ma proprio TU, eh, mica tua cuggina. E se lo fa un'altra è barare e ti ritiriamo il premio. Tiè.
Alice ha tre domande:
1) L'impiegato delle poste che ha pensato bene di denunciare la cosa perchè "non ha mai visto la donna incinta", questo soggetto qui ce l'ha una vita?!
2) I giudici l'hanno spiegato, a quel bambino di un anno emmezzo, come mai ora si ritrova in una comunità protetta e i suoi genitori non sono autorizzati manco a sapere dove sta e come sta? E non è che magari possono spiegarlo anche a lei?
3) Ma dove è l'interesse e la tutela del bambino in tutto questo?
... Ne avrebbe anche un paio da tirare contro la categoria medica italiana, che manco fosse l'albo dei teologi ancora si permette di avere delle obiezioni di coscienza invece che fare il proprio lavoro e garantire le cure richieste, ma quella se lo tiene in canna per un'altra volta...
Alice incazzatrice
Wednesday, November 13, 2013
20
Io e te.
20 anni fa.
Auguri piccolo mostro mio.
Auguri a te, che sorellina ormai non sei più... ma piccolo mostro mio lo sei per sempre.
Alice sorellizzatrice
20 anni fa.
Auguri piccolo mostro mio.
Auguri a te, che sorellina ormai non sei più... ma piccolo mostro mio lo sei per sempre.
Alice sorellizzatrice
Tuesday, November 12, 2013
Quando il gioco si fa duro...
Come già detto, Alice una volta alla settimana smolla il nano al Grinta e va alla scuoletta. Nella classetta dei duenni dove giocoforza rientrerà a fine mese (forse i primi di dicembre, dai!).
La scorsa settimana la capa la accoglie gettandogli le braccia al collo: "Vieni, che ci mancano maestre nella classe dei quattrenni! Ti va di sostituire, per oggi?"
Così Alice si ritrova con i "grandi", niente pannolini, niente bave, niente singhiozzi al grido di mamma... no.
In compenso Alice incassa dal Pierino di turno una dose di calci non da poco... e si prende una sberla in faccia a cinque dita data con una maestria che nemmeno Karate Kid.
Ciaf!
Diamine, la prossima volta diteglielo, che si porta il paradenti e l'elmetto da rugby!
Alice incassatrice (di sberle a tradimento)
La scorsa settimana la capa la accoglie gettandogli le braccia al collo: "Vieni, che ci mancano maestre nella classe dei quattrenni! Ti va di sostituire, per oggi?"
Così Alice si ritrova con i "grandi", niente pannolini, niente bave, niente singhiozzi al grido di mamma... no.
In compenso Alice incassa dal Pierino di turno una dose di calci non da poco... e si prende una sberla in faccia a cinque dita data con una maestria che nemmeno Karate Kid.
Ciaf!
Diamine, la prossima volta diteglielo, che si porta il paradenti e l'elmetto da rugby!
Alice incassatrice (di sberle a tradimento)
Sunday, November 10, 2013
Central Park... dell'Al Di Là
Alice e il Grinta abitano vicino al bellissimo Prospect Park che poi è il cugino più povero ma più fico di central park: ideato dagli stessi architetti, ma migliorato, viene battuto dal suo parente fighetto di Manhattan solo perchè lì hanno soldi a palate per far fioccare bellissime opere artistiche tra i viali manco fossero zicchero a velo sul pandoro... ma Prospect park, pure senza tante statue e statuette, si difende benissimo a suon di prati, colline e veri e propri pezzi di bosco selvaggio.
Alice, adesso che fanno ancora 2 o 7 gradi (che poi qui tra poco arriva la grande glaciazione e si scende negli inferi gelidi, robe tipo meno 15...), passa almeno due ore al giorno al parco, vagando come una sbandata, spingendo una carrozzina pesantissima per colline, ciottolati e sterrati. Così lo gnomo si fa la sua dose di lacrosse quotidiana e Alice si fa due polpacci da fare invidia a Totti.
Ad Alice il parco piace tantissimo.
Il Grinta invece preferisce la versione post mortem.
Perchè non solo Alice e il Grinta abitano vicino al cugino più povero ma più fico di Central Park, ma abitano anche vicino al Central Park dell'Aldilà.
Si chiama Greenwood Cemetery, è immenso, bellissimo, e per entrarci e andarci a spasso conviene davvero prendere la piantina all'ingresso perchè ci si perde che è una meraviglia (anche perchè è su una collina, una volta perse di vista le mura del perimetro non ci sono punti di riferimento all'orizzonte, ed è DAVVERO grande, poco meno di Prospect Park, con viali, strade asfaltate, monumenti e laghetti).
Questo ci porta a due chiare conclusioni:
1) Alice e il Grinta (ma soprattutto il Grinta!) hanno gusti bizzarri in fatto di luoghi idonei al passeggio
2) In caso di attacco di zombie sono spacciatissimi.
Alice passeggiatrice
Alice, adesso che fanno ancora 2 o 7 gradi (che poi qui tra poco arriva la grande glaciazione e si scende negli inferi gelidi, robe tipo meno 15...), passa almeno due ore al giorno al parco, vagando come una sbandata, spingendo una carrozzina pesantissima per colline, ciottolati e sterrati. Così lo gnomo si fa la sua dose di lacrosse quotidiana e Alice si fa due polpacci da fare invidia a Totti.
Ad Alice il parco piace tantissimo.
Il Grinta invece preferisce la versione post mortem.
Perchè non solo Alice e il Grinta abitano vicino al cugino più povero ma più fico di Central Park, ma abitano anche vicino al Central Park dell'Aldilà.
Si chiama Greenwood Cemetery, è immenso, bellissimo, e per entrarci e andarci a spasso conviene davvero prendere la piantina all'ingresso perchè ci si perde che è una meraviglia (anche perchè è su una collina, una volta perse di vista le mura del perimetro non ci sono punti di riferimento all'orizzonte, ed è DAVVERO grande, poco meno di Prospect Park, con viali, strade asfaltate, monumenti e laghetti).
Questo ci porta a due chiare conclusioni:
1) Alice e il Grinta (ma soprattutto il Grinta!) hanno gusti bizzarri in fatto di luoghi idonei al passeggio
2) In caso di attacco di zombie sono spacciatissimi.
Alice passeggiatrice
Friday, November 8, 2013
Wall-eeeee!
Se lo trovate siete bravi, .. se ne riconosete più di 20 siete grandi... ma se riconoscete anche tic-toc siete mitici!
Alice nerdizzatrice
ADDENDUM: qui le soluzioni!
Alice nerdizzatrice
ADDENDUM: qui le soluzioni!
Monday, November 4, 2013
gli auguri... e i sottotitoli che ci mette Alice
Lo gnomo ha 12 settimane.
Manco 3 mesi.
Da quando se lo sono portato a casa, ed hanno cominciato a presentarlo al mondo, Alice si è sentita dire tante belle cose, un sacco di auguri in lingue diverse tantissimi consigli... e UNA frase. Ha cominciato a prendere nota, contato e aspettato e ora può dire con assoluta certezza che le è stata proferita 10 volte.
Da 10 persone diverse.
In meno 3 mesi.
Il che, per il suo inutile studio antropologico, è un dato affascinante. La frase è davvero sempre uguale, con pochissime varianti di intonazione o di struttura del periodo, ed è:
"ORA CHE HAI ADOTTATO VEDRAI CHE RESTI INCINTA".
(in alternativa, molto gettonata, anche "Vedrai che resti incinta ora che hai adottato")
Ora.
Alice ha preso nota perchè è una frase che, tutte le volte che la sente, le si contrare per riflesso la mascella, poi si trattiene dal mordere e sorride, ringrazia e tira dritto. Che Alice SA che chi lo dice lo fa come augurio, col cuore in mano, in buona fede e con ottime intenzioni... un po' come la zia Eustachia quando ti dice "Ma che bella che sei oggi! Sei così bella che non sembri tu!". L'intento è buono, gente! Però Alice ci tiene a lasciare qui un paio di riflessioni.
1) Allora. Ce l'abbiamo TUTTI, Alice inclusa, la storia della bella fanciulla che pensava di adottare - stava per adottare - ha adottato... e poi è rimasta incinta. Sono tutte storie bellissime, eccezionali e meravigliose. E sono eccezioni. Ed è il motivo per cui se ne sente tanto parlare, perchè sono un po' come i miracoli, restano impresse, assieme alla storia del cane che si perde a centinaia di chilometri e ritrova la strada di casa. Capita. E' bello. Poi c'è il resto del mondo, che sta bene anche senza il miracolo, ecco. Quindi Alice ti ringrazia per aver condiviso con lei la storia di tua cugina o della tua vicina di casa o dell'amica di tua congnata che dopo l'adozione ZAC! Si è ritrovata con la pagnotta nel forno... Però davvero, lei resta felice e serena nel restante 99% della popolazione adottante. Che adotta. E basta.
2) Ma chi è quel Super Eroe che mentre sta cercando di capire come funziona uno gnomo di due, tre mesi, si auspica (o anche solo pensa!) di averne SUBITO un altro? Alice ha già mal di schiena, carenza di sonno, assenza di vita sociale e sregolatezza alimentare così com è ora, grazie. L'idea di restare incinta adesso più che un augurio le pare una velata minaccia...
3) Il messaggio di fondo, quel che Alice legge nei sottotitoli e tra le righe quando le dicono sta roba è pressapoco questo:
"Ecco. Ora che finalmente hai un bambino te, oh donna isterica con le ovaie nevrotiche e l'utero contratto dalla smania, finalmente ti rilasserai, la smetterai di ossessionarti come una pazza sclerotica e la natura che tu, affetta da delirium maternens hai ostacolato inconsciamente per anni, farà finalmente il suo corso! E partorirai con dolore, vedrai! Amen".
Cioè, Alice non è infertile, solo malata mentale.
... E poi com è che è sempre Alice e mai il Grinta?! Bah!
4) Ma soprattutto, hey, qui abbiam già fatto saltare il banco. Perchè mai, proprio ora che abbiamo vinto la lotteria, dovremmo volere vincere la tombola di natale?!
Alice adottatrice (e basta).
Manco 3 mesi.
Da quando se lo sono portato a casa, ed hanno cominciato a presentarlo al mondo, Alice si è sentita dire tante belle cose, un sacco di auguri in lingue diverse tantissimi consigli... e UNA frase. Ha cominciato a prendere nota, contato e aspettato e ora può dire con assoluta certezza che le è stata proferita 10 volte.
Da 10 persone diverse.
In meno 3 mesi.
Il che, per il suo inutile studio antropologico, è un dato affascinante. La frase è davvero sempre uguale, con pochissime varianti di intonazione o di struttura del periodo, ed è:
"ORA CHE HAI ADOTTATO VEDRAI CHE RESTI INCINTA".
(in alternativa, molto gettonata, anche "Vedrai che resti incinta ora che hai adottato")
Ora.
Alice ha preso nota perchè è una frase che, tutte le volte che la sente, le si contrare per riflesso la mascella, poi si trattiene dal mordere e sorride, ringrazia e tira dritto. Che Alice SA che chi lo dice lo fa come augurio, col cuore in mano, in buona fede e con ottime intenzioni... un po' come la zia Eustachia quando ti dice "Ma che bella che sei oggi! Sei così bella che non sembri tu!". L'intento è buono, gente! Però Alice ci tiene a lasciare qui un paio di riflessioni.
1) Allora. Ce l'abbiamo TUTTI, Alice inclusa, la storia della bella fanciulla che pensava di adottare - stava per adottare - ha adottato... e poi è rimasta incinta. Sono tutte storie bellissime, eccezionali e meravigliose. E sono eccezioni. Ed è il motivo per cui se ne sente tanto parlare, perchè sono un po' come i miracoli, restano impresse, assieme alla storia del cane che si perde a centinaia di chilometri e ritrova la strada di casa. Capita. E' bello. Poi c'è il resto del mondo, che sta bene anche senza il miracolo, ecco. Quindi Alice ti ringrazia per aver condiviso con lei la storia di tua cugina o della tua vicina di casa o dell'amica di tua congnata che dopo l'adozione ZAC! Si è ritrovata con la pagnotta nel forno... Però davvero, lei resta felice e serena nel restante 99% della popolazione adottante. Che adotta. E basta.
2) Ma chi è quel Super Eroe che mentre sta cercando di capire come funziona uno gnomo di due, tre mesi, si auspica (o anche solo pensa!) di averne SUBITO un altro? Alice ha già mal di schiena, carenza di sonno, assenza di vita sociale e sregolatezza alimentare così com è ora, grazie. L'idea di restare incinta adesso più che un augurio le pare una velata minaccia...
3) Il messaggio di fondo, quel che Alice legge nei sottotitoli e tra le righe quando le dicono sta roba è pressapoco questo:
"Ecco. Ora che finalmente hai un bambino te, oh donna isterica con le ovaie nevrotiche e l'utero contratto dalla smania, finalmente ti rilasserai, la smetterai di ossessionarti come una pazza sclerotica e la natura che tu, affetta da delirium maternens hai ostacolato inconsciamente per anni, farà finalmente il suo corso! E partorirai con dolore, vedrai! Amen".
Cioè, Alice non è infertile, solo malata mentale.
... E poi com è che è sempre Alice e mai il Grinta?! Bah!
4) Ma soprattutto, hey, qui abbiam già fatto saltare il banco. Perchè mai, proprio ora che abbiamo vinto la lotteria, dovremmo volere vincere la tombola di natale?!
Alice adottatrice (e basta).
Sunday, November 3, 2013
randomità
Il Grinta, dopo aver osservato a lungo lo gnomo addormentato: "E' proprio bellino... Però spero gli ricrescano i capelli in fretta, così la smetterà di assomigliare ad un ladrone socialista"
Il Grinta vittorioso e sorridente ricompare dall'area di disinfestazione nucleare (lo chiamano fasciatoio, vero?): "Aveva cagato così tanto che era tutto sporco, sia la tutina che il tutone, l'ho cambiato tutto ed ora profuma di calendula e petali di rosa..."
Alice: "... E i vestiti contaminati dove li hai isolati?"
Grinta: "Ah. Li ho buttati per terra"
Alice: "Bravo. Ora finisci il lavoro: vai, sputaci sopra e dagli fuoco"
Il Grinta, mentre racconta Cenerentola ad uno gnomo che lo fissa con gli occhi sgranati e preoccupati: "Poi la mamma morì e il padre si risposò, e da mentecatto che era si trovò una stronza psicopatica pure un po' racchia, perchè era un meschino insicuro, incapace di stare da solo e con problemi di autostima... forse aveva anche un passato da alcolista. E infatti poco dopo gli scoppiò il fegato e morì pure lui... e poi Cenerentola..."
Alice sospiratrice
Il Grinta vittorioso e sorridente ricompare dall'area di disinfestazione nucleare (lo chiamano fasciatoio, vero?): "Aveva cagato così tanto che era tutto sporco, sia la tutina che il tutone, l'ho cambiato tutto ed ora profuma di calendula e petali di rosa..."
Alice: "... E i vestiti contaminati dove li hai isolati?"
Grinta: "Ah. Li ho buttati per terra"
Alice: "Bravo. Ora finisci il lavoro: vai, sputaci sopra e dagli fuoco"
Il Grinta, mentre racconta Cenerentola ad uno gnomo che lo fissa con gli occhi sgranati e preoccupati: "Poi la mamma morì e il padre si risposò, e da mentecatto che era si trovò una stronza psicopatica pure un po' racchia, perchè era un meschino insicuro, incapace di stare da solo e con problemi di autostima... forse aveva anche un passato da alcolista. E infatti poco dopo gli scoppiò il fegato e morì pure lui... e poi Cenerentola..."
Alice sospiratrice
Friday, November 1, 2013
Just dance it out!
Ok, il video ha fatto un sacco discutere, perchè se è vero che da un lato lei è strepitosa, divertente, esplosiva, e si vede che si sta divertendo parecchio... dall'altro ha rubato la scena al resto delle biondine, che magari si aspettavano degli applausi, probabilmente non capivano come mai l'intera platea ridesse ed hanno un'aria confusa e perplessa (soprattutto quella accanto a lei!).
A me è piaciuto. Poi che la ballerina solista abbia bisogno non solo di classi di tip tap ma pure di TANTE camminate e corse in campagna, qualche arrampicata, un po' di tuffi e magari pure un po' di Triathlon non ci piove... (sembra abbia il fuoco di sant'Antonio!)... Però che fisique du role! Alice vomiterebbe alla sola idea di salire su un palco, figuriamoci in calzamaglia, lei sembra nata per questo.
Alice ballerinatrice
Wednesday, October 30, 2013
30 ottobre
Oggi, due mesi fa, Alice e il Grinta solcavano la porta della topaia con uno gnomo tra le braccia, ed Alice è andata a rivedersi foto, biglietti e messaggi dell'epoca (perchè sò due mesi, ma paiono due ere geologiche!)... e pensava.
Pensava che tutto ciò non sarebbe mai successo se LEI non avesse condiviso la sua storia e questo modo tutto nuovo di procacciarsi il suo panda.
E che non sarebbe mai successo se non fosse stato per LEI, che ha preso Alice (e il Grinta, che fa tanto quello grande e grosso ma alla fine è un pivellone) per la mano ed ha continuato a stringergliela forte anche quando il gioco si faceva duro.
Che era lì, con loro, nelle valli del Vermont mentre lo gnomo nasceva.
Che era lì, con loro, in ospedale fuori dalla porta della sala operatoria, armata di riviste e argomenti il più frivoli e divertenti possibili, a uccidere assieme quelle ore infinite.
Che era lì, con loro, con una (labile) scorta di fazzoletti dentro la borsa... e un'infinita fornitura di ottimismo e di pacche sulle spalle da dare.
Che quando l'ospedale li ha finalmente rigurgitati tutti e tre fuori, esausti, spersi e un po' sconvolti come erano, se li è presi, portati a casa con sè, e li ha coccolati e rimessi in sesto a suon di pasta fatta in casa e di turni a ninnare lo gnomo ululante.
Che ha sfidato le metropolitane capricciose per esserci a conoscere la pediatra british.
Che è stata casa e famiglia quando casa e famiglia non c'erano.
Che ha dato prima ancora che Alice sapesse di avere bisogno o capisse cosa chiedere.
Che non solo ha fatto il tifo, ma è scesa in campo a condividere il fango e la gloria ed ha pure tirato un calcio di rigore.
Grazie, donnaconfusa.
Per essere la strepitosa amica-della-fusa che sei (nonnostante la frana frignona e un po' isterica che Alice sa essere così bene!).
Alice ringraziatrice
Pensava che tutto ciò non sarebbe mai successo se LEI non avesse condiviso la sua storia e questo modo tutto nuovo di procacciarsi il suo panda.
E che non sarebbe mai successo se non fosse stato per LEI, che ha preso Alice (e il Grinta, che fa tanto quello grande e grosso ma alla fine è un pivellone) per la mano ed ha continuato a stringergliela forte anche quando il gioco si faceva duro.
Che era lì, con loro, nelle valli del Vermont mentre lo gnomo nasceva.
Che era lì, con loro, in ospedale fuori dalla porta della sala operatoria, armata di riviste e argomenti il più frivoli e divertenti possibili, a uccidere assieme quelle ore infinite.
Che era lì, con loro, con una (labile) scorta di fazzoletti dentro la borsa... e un'infinita fornitura di ottimismo e di pacche sulle spalle da dare.
Che quando l'ospedale li ha finalmente rigurgitati tutti e tre fuori, esausti, spersi e un po' sconvolti come erano, se li è presi, portati a casa con sè, e li ha coccolati e rimessi in sesto a suon di pasta fatta in casa e di turni a ninnare lo gnomo ululante.
Che ha sfidato le metropolitane capricciose per esserci a conoscere la pediatra british.
Che è stata casa e famiglia quando casa e famiglia non c'erano.
Che ha dato prima ancora che Alice sapesse di avere bisogno o capisse cosa chiedere.
Che non solo ha fatto il tifo, ma è scesa in campo a condividere il fango e la gloria ed ha pure tirato un calcio di rigore.
Grazie, donnaconfusa.
Per essere la strepitosa amica-della-fusa che sei (nonnostante la frana frignona e un po' isterica che Alice sa essere così bene!).
Alice ringraziatrice
Wednesday, October 23, 2013
Latte (&Tempo) Artificiale
Per intanto Alice non allatta.Ma potrebbe, eh.
Cioè, vien fuori che non c'è bisogno di farsi tutta una gravidanza e silurare fuori un pupo per produrre fiumi di latte saporito come la Mucca Moka, e che si può stimolare la produzione meccanicamente.
Sapevatelo, su rieducational Alice!
Il trucco sta tutto nel tempo.
Cioè, occorre prepararsi un mesetto prima che il pupo arrivi, comprarsi un tiralatte e, ogni tre ore secche, attaccarcisi. Giorno e notte. Aspettate, Alice ve lo riscrive: ogni tre ore secche, attaccarcisi. giorno e notte. Prima che arrivi il pupo. Dici poco.
Alcune madri suggeriscono di mettersi come sottofondo dei video con bambini che piangono... A quanto pare il cervello è una bestia abbastanza primitiva, e se mentre qualcosa ti strizza le puppe tu senti il pianto di un bambino ecco che... zac! Lui fa due più due e dice "Oibò che rumoraccio fastidioso e insopportabile... Mandiamo in circolo un po' di prolattina e vediamo se riusciamo a zittire lo strillone che è in giro...".
Alcune madri consigliano, se le cose vanno per le lunghe, di prendersi direttamente un po' di prolattina in pasticche per velocizzare il processo.
Alice ci aveva pensato, a questa cosa.
Un po' perchè le sarebbe piaciuto.
Un po' perchè è italiana, e in Italia e se non allatti tutti pensano che sei un po' una stronza, una di quelle madri anaffettive alla Crudelia de Mon, troppo impegnate a comprarsi pellicce per sfamare i propri piccini.
Poi perchè essendo lo gnomo adottato non ve lo sta manco a dire la capa che non le hanno fatto sulla Ferita Primordiale, l'elaborazione del lutto da abbandono, il primo trimestre da canguro, lo skin-to-skin e l'importanza dell'Attachment.
Poi perchè c'era questa cosa che insomma, il nano nasceva già tutto ammaccato, magari se lo si allattava prendeva un po' di anticorpi in più e si evitava altre magagne (nelle fantasie di onnipotenza di Alice, il latte materno è l'equivalente della pozione magica di Asterix e Obelix).
E infine Alice deve avere qualche discendente genovese, perchè una volta visti i prezzi del latte in polvere le è partita una coronaria ed ha pensato che se avesse allattato sarebbe riuscita a risparmiare a sufficenza per andare tutti assieme in Italia 2 volte all'anno, in prima classe sorseggiando martini e dormendo avvolti in coperte di Alpaca. Quindi aveva letto, studiato pure un pochino, guardato blogz e libri e l'idea le piaceva, ma poi c'era sempre quell'ostacolo insormontabile. Il fatto che lei è da sempre unarealista pessimista cosmica, e certe cose, anche solo per scaramanzia, non riesce proprio a farle prima del tempo. Tipo comprarsi un tiralatte quando non c'è ancora un bambino, ecco (aveva severamente proibito al Grinta e a tutto l'universo mondo di comprare anche solo una tutina usata, un giochino per bambini o una confezione di salviettine con sopra la faccia di un bebè... niente fino alla fine. E infatti quando sono tornati a casa con lo gnomo poi non avevano una mazza, lo lavavano nell'insalatiera e lo avvolgevano nei lenzuoli come un moderno Jesus Christ Super Star).
E poi lei già si vedeva a tirare latte, perdere ore di sonno, farsi venire le ragadi, trasformarsi in un mostro malefico (Alice in deprivazione onirica è una cosa che NON volete vedere, seriamente)... e poi finire con un match andato a male, senza nano e con il frigo pieno di colostro e latte umano... che ci faceva poi?
Il gelato?
Nah, meglio non rischiare.
Quindi Alice non allatta.
(Ma potrebbe, eh).
Quindi, alla faccia delle talebane della lega del latte, lei ora fa le lodi del latte in polvere.
Che poi se volete è un po' come la volpe e l'uva, però va anche detto che a 'sto meschinello del latte in polvere, strapazzato e maltrattato da tutti (che alla fine fa sì che possano campare un sacco di neonati incasinati o con mamme de-lattizzate) nessuno dice mai grazie... E allora ci pensa Alice.
Ode al latte in polvere perchè:
Alice compositrice
Cioè, vien fuori che non c'è bisogno di farsi tutta una gravidanza e silurare fuori un pupo per produrre fiumi di latte saporito come la Mucca Moka, e che si può stimolare la produzione meccanicamente.
Sapevatelo, su rieducational Alice!
Il trucco sta tutto nel tempo.
Cioè, occorre prepararsi un mesetto prima che il pupo arrivi, comprarsi un tiralatte e, ogni tre ore secche, attaccarcisi. Giorno e notte. Aspettate, Alice ve lo riscrive: ogni tre ore secche, attaccarcisi. giorno e notte. Prima che arrivi il pupo. Dici poco.
Alcune madri suggeriscono di mettersi come sottofondo dei video con bambini che piangono... A quanto pare il cervello è una bestia abbastanza primitiva, e se mentre qualcosa ti strizza le puppe tu senti il pianto di un bambino ecco che... zac! Lui fa due più due e dice "Oibò che rumoraccio fastidioso e insopportabile... Mandiamo in circolo un po' di prolattina e vediamo se riusciamo a zittire lo strillone che è in giro...".
Alcune madri consigliano, se le cose vanno per le lunghe, di prendersi direttamente un po' di prolattina in pasticche per velocizzare il processo.
Alice ci aveva pensato, a questa cosa.
Un po' perchè le sarebbe piaciuto.
Un po' perchè è italiana, e in Italia e se non allatti tutti pensano che sei un po' una stronza, una di quelle madri anaffettive alla Crudelia de Mon, troppo impegnate a comprarsi pellicce per sfamare i propri piccini.
Poi perchè essendo lo gnomo adottato non ve lo sta manco a dire la capa che non le hanno fatto sulla Ferita Primordiale, l'elaborazione del lutto da abbandono, il primo trimestre da canguro, lo skin-to-skin e l'importanza dell'Attachment.
Poi perchè c'era questa cosa che insomma, il nano nasceva già tutto ammaccato, magari se lo si allattava prendeva un po' di anticorpi in più e si evitava altre magagne (nelle fantasie di onnipotenza di Alice, il latte materno è l'equivalente della pozione magica di Asterix e Obelix).
E infine Alice deve avere qualche discendente genovese, perchè una volta visti i prezzi del latte in polvere le è partita una coronaria ed ha pensato che se avesse allattato sarebbe riuscita a risparmiare a sufficenza per andare tutti assieme in Italia 2 volte all'anno, in prima classe sorseggiando martini e dormendo avvolti in coperte di Alpaca. Quindi aveva letto, studiato pure un pochino, guardato blogz e libri e l'idea le piaceva, ma poi c'era sempre quell'ostacolo insormontabile. Il fatto che lei è da sempre una
E poi lei già si vedeva a tirare latte, perdere ore di sonno, farsi venire le ragadi, trasformarsi in un mostro malefico (Alice in deprivazione onirica è una cosa che NON volete vedere, seriamente)... e poi finire con un match andato a male, senza nano e con il frigo pieno di colostro e latte umano... che ci faceva poi?
Il gelato?
Nah, meglio non rischiare.
Quindi Alice non allatta.
(Ma potrebbe, eh).
Quindi, alla faccia delle talebane della lega del latte, lei ora fa le lodi del latte in polvere.
Che poi se volete è un po' come la volpe e l'uva, però va anche detto che a 'sto meschinello del latte in polvere, strapazzato e maltrattato da tutti (che alla fine fa sì che possano campare un sacco di neonati incasinati o con mamme de-lattizzate) nessuno dice mai grazie... E allora ci pensa Alice.
Ode al latte in polvere perchè:
Sei veloce ed indolore,
ma hai lo stesso un buon sapore!
Senza ragadi nè problemi
tutti i nani tu ripieni.
Fai talmente un buon lavoro
che poi si dorme tutti in coro,
perchè quando il nano è sazio
non c'è colica nè strazio!
Anche dentro al pannolone
raramente c'è un caccone
chè tu calcoli, ligio e severo
l'esatto fabbisogno giornaliero.
Intanto mammà, tutta esaltata
mangia curry e soppressata
beve birra, grappa al limone,
caffè corretto col San Simone.
Sei democratico e asessuato,
E anche il babbo te hai arruolato
pure lui si sveglia all'una
(e bestemmia come un puma)
poi prepara il biberon
mentre mamma fa ronf ronf
se la dorme come un ghiro
... e va pure a farsi un giro!
Lascia a te e al babbino il pupo
e dà un gran bacio di saluto.
Che tra simbiosi e indipendenza
è una guerra di pazienza,
Qui ci si ama e ci si adora...
ma così mamma può pure star sola!
Ti chiamano latte artificiale,
ma sei tempo libero, in formato speciale.
Alice compositrice
Thursday, October 17, 2013
... on the road!
Noi qui si parte.
Si carica lo gnomo (e millemila gadget) in una macchina affittata e si va alla volta del Freddo Nord, dove per qualche giorno ci aspetta l'intera famiglia biologica del nano a rapporto.
I genitori biologici appena saputo dell'arrivo hanno preso ferie per poterselo godere meglio, e i nonni biologici, che l'han visto solo attraverso il vetro della terapia intensiva, aspettano il loro turno per prenderselo in braccio, tirare fuori vecchie foto di bambini e giocare al toto-somiglianza:
Il nasone grosso, tutto fatto (mica la patatina tonda che hanno certi nani, no no, una roba da Pinocchio, da Cyrano de Bergerac, da Dante Alighieri! Un naso importante, che si schianta costantemente sulle spalle di Alice o contro le ossa della clavicola del Grinta... e che potrebbe finire presto un po' ammaccato come quello di Tyson o di Rocky Balboa al quarto film) ecco, quello è facile, già si sa che è del papà biologico!
E la fossetta profondissima sul mento, quella ce l'hanno tutti i masculi nella famiglia della mamma biologica...
Ma da chi avrà preso questo imprevedibile colore degli occhi?
E i piedoni enormi da clown?
E quelle facce assurde, che lo fanno sembrare un vecchio professore di filosofia?
Alice si chiede come sarà. Non per lei, lei è contenta, il Grinta pure, e sa che lo gnomo non potrà che godersele, tutte quelle braccia e quei sorrisi che riceverà. Ma per loro. Come sarà rivederlo adesso, che sorride e blatera in babilonese, e punta gli occhi addosso e fissa dentro. Come sarà rivederlo e prenderlo in braccio, adesso che è libero da cavi, e somiglia a loro negli occhi, nelle espressioni, e probabilmente anche nel carattere. Spera che la felicità di vederlo sano, sereno e felice sia più grande e più forte della malinconia e del mare dei SE.
Poi spera un sacco di altre cose eh, tipo di non perdersi per le valli nelle 6 ore e passa di macchina...
E che quel lavativo degenere del Grinta prima o poi si decida a prendere un dannata patente, americana, indiana o degli autoscontri non importa, che non è che può fare il passeggero a vita.
E poi spera che il Freddo Nord sia magnanimo, e che le temperature non vadano sotto lo zero o le toccherà vestire il nano con 10 strati estivi e poi avvolgerlo nel domopack...
Ah! E spera che quei cretini dei cervi stiano lontani dalla strada mentre guida, grazie, vadano a soddisfare i loro impulsi autolesionistici contro qualche tronco di pino, che lei non ha voglia di fare un frontale con il padre di Bambi.
Bon, noi si va.
Alice viaggiatrice
Si carica lo gnomo (e millemila gadget) in una macchina affittata e si va alla volta del Freddo Nord, dove per qualche giorno ci aspetta l'intera famiglia biologica del nano a rapporto.
I genitori biologici appena saputo dell'arrivo hanno preso ferie per poterselo godere meglio, e i nonni biologici, che l'han visto solo attraverso il vetro della terapia intensiva, aspettano il loro turno per prenderselo in braccio, tirare fuori vecchie foto di bambini e giocare al toto-somiglianza:
Il nasone grosso, tutto fatto (mica la patatina tonda che hanno certi nani, no no, una roba da Pinocchio, da Cyrano de Bergerac, da Dante Alighieri! Un naso importante, che si schianta costantemente sulle spalle di Alice o contro le ossa della clavicola del Grinta... e che potrebbe finire presto un po' ammaccato come quello di Tyson o di Rocky Balboa al quarto film) ecco, quello è facile, già si sa che è del papà biologico!
E la fossetta profondissima sul mento, quella ce l'hanno tutti i masculi nella famiglia della mamma biologica...
Ma da chi avrà preso questo imprevedibile colore degli occhi?
E i piedoni enormi da clown?
E quelle facce assurde, che lo fanno sembrare un vecchio professore di filosofia?
Alice si chiede come sarà. Non per lei, lei è contenta, il Grinta pure, e sa che lo gnomo non potrà che godersele, tutte quelle braccia e quei sorrisi che riceverà. Ma per loro. Come sarà rivederlo adesso, che sorride e blatera in babilonese, e punta gli occhi addosso e fissa dentro. Come sarà rivederlo e prenderlo in braccio, adesso che è libero da cavi, e somiglia a loro negli occhi, nelle espressioni, e probabilmente anche nel carattere. Spera che la felicità di vederlo sano, sereno e felice sia più grande e più forte della malinconia e del mare dei SE.
Poi spera un sacco di altre cose eh, tipo di non perdersi per le valli nelle 6 ore e passa di macchina...
E che quel lavativo degenere del Grinta prima o poi si decida a prendere un dannata patente, americana, indiana o degli autoscontri non importa, che non è che può fare il passeggero a vita.
E poi spera che il Freddo Nord sia magnanimo, e che le temperature non vadano sotto lo zero o le toccherà vestire il nano con 10 strati estivi e poi avvolgerlo nel domopack...
Ah! E spera che quei cretini dei cervi stiano lontani dalla strada mentre guida, grazie, vadano a soddisfare i loro impulsi autolesionistici contro qualche tronco di pino, che lei non ha voglia di fare un frontale con il padre di Bambi.
Bon, noi si va.
Alice viaggiatrice
Wednesday, October 16, 2013
Lo gnomo cresce... Alice disubbidisce.
Tagliando di controllo, lo gnomo viene portato alla studio pediatrico per la revisione mensile.
Invece della pediatra british tanto carina che tanto piace ad Alice e che ha dentro di sè il Sacro Spirito Europeo (Alice ha bisogno del Sacro Spirito Europeo, perchè su un sacco di robe lei questi ammerigani li strova ancora parecchio scocomerati) ... c'è una sostituta, bellina pure lei, eh, perchè in questo studio pediatrico sono tutte gnocche... ma sprovvista di accento British e molto Ammerigana.
Sostituta pesa e misura lo gnomo con fare professionale, diametri, lunghezze, masse... mette tutto nelle sue tabelle ocn i piani cartesiani e le curve da ottovolante e poi dichiara:
E' fuori dalla curva dell'altezza... è davvero lunghissimo! (bene, no?)
E' nella media del peso, bene, prima era un po' magrolino, ora invece sta proprio nel mezzo... (Ottimo! L'operazione inchiatta-il-nano sta dando i suoi frutti, ora lo gnomo ha il triplo mento come Maurizio Costanzo e toccherà cercare camicie coi baffi)
La capocciona pure, è nella norma... (ari-bene, quindi il nano non ha la testa trapezoidale)
Si passa quindi all'interrogazione con domande aperte:
Quanto dorme?
Alice ci pensa su...
Lo gnomo, grazie al potere soporifero del latte artificiale, si imbottisce di latte alle otto di sera ed entra in un coma digestivo che dura fino alle due di notte, quando riemerge come un capidoglio dalle scure acque oniriche, acciuffa un altro spuntino al volo e ripiomba negli abissi di Morfeo fino alle 5 emmezza circa del mattino.
Poi ci sono pure volte che si sveglia più spesso, ma in genere funziona come un bravo orologino svizzero.
Dorme con voi?
No, Alice non lo mette mai nel letto assieme a loro a meno che non siano tutti e tre svegli. Mica per chissà che amore per la disciplina o senso di sacralità del talamo nuziale, è che loro hanno un giaciglio un po' scassato da una piazza emmezzo su cui lei e il Grinta passano il tempo a tirarsi gomitate in faccia e ginocchiate nelle costole... prima di far entrare lo gnomo nell'arena del letto Alice vuole aspettare che metta su un po' di muscolatura, ecco, sennò lo spataccano come un caco maturo.
Quanto mangia?
Per i quantitativi di cibo però lo gnomo non è proprio prevedibile...lui con i millilitri ci gioca a tombola, a volte mangia 120, altre volte mangia 180, altre volte solo 40...
Quindi Alice dà le coordinate massime e minime.
La Sostituta ascolta e poi emette il suo verdetto:
Mangia un po' troppo... 180 è quanto dovrebbe mangiare a 5-6 mesi... provate a ridurre un po'. Dovrebbe mangiare di meno, ma più spesso.
Ma come? Manco due mesi di vita e già lo mettiamo a dieta? E quella storia de "sfamatelo quando vuole quanto vuole?" Già finita la pacchia? Ma poi, non era super-stangone, lungo lungo quanto un palo della luce?
Riguardo al sonno... va bene, perchè si sveglia solo una volta, comunque noi ai 2 mesi consigliamo fortemente di cominciare con l'educazione al sonno.
Uhu, ma che bel nome! L'educazione al sonno! Ma dica, dica, che Alice è già tutta orecchie e curiosità, che sarà mai!?
Allora, verso le 7 e le 8 mettete il bambino a dormire, costruite un rituale attorno a questo maggico momento...
Ottimo, le candele per le macumbe Alice già ce le ha...
Tipo che sempre alla stessa ora lo cambiate, gli mettete il pigiama...
Il pigiama?!? Alice, madre zozzona e degenera, ha sempre dato per scontato che visto che il nano vive o in braccio, o sdraiato in giro, tanta differenza tra l'abbigliamento diurno, la mise da cocktail e i garamenti da notte non ci fosse... Ma quindi gli altri nani hanno dei pigiamini? Con la cuffia da notte?
Comunque, dicevamo, lo mettete giù, lo salutate... Poi chiudete la porta della stanza e non entrate dentro per nessun motivo fino alle 6 emmezza del mattino
...
...
...
Possono piangere anche per più di un'ora consecutiva, ma nel giro di tre notti, massimo quattro, dormono per tutto il tempo... però non devi entrare, MAI.
Ora fatemi capire, ma da quando quel furbacchione di Estivil e il suo metodo Pavloviano si è trasformato nell'Educazione al Sonno? E' una strategia di marketing?
E soprattutto... ma a Du' Mesi?
Ma davvero?
Che io dico, se ti arrivassi con le borse della upim sotto agli occhi, distrutta, raccontandoti che la notte scaglio il nano contro i muri perchè si sveglia ogni 40 minuti, ma ci sta eh, che te mi proponi i metodi duri, Anzi! Sarebbe Alice la prima a tuffarsi tra le braccia di Estivil al grido di "Fammi tua!"... che Alice in deprivazione onirica è solo un paio di gradini sotto la Baba Yaga e giusto un filino più stabile di Nerone... Ma così? Tanto per? Quando lo gnomo po'retto non scassa i cabazizi a nessuno?
Alice non vuole discutere direttamente e apertamente con Sostituta e quindi, dimostrando grande maturità intellettuale e integrità morale decide di adottare antiche strategie dialettiche ... e anzichè dire quel che pensa accampa scuse proprio come alle elementari:
Uhmmm... ma la culla è in camera con noi... e poi non abbiamo porte da chiudere...
Alcuni genitori decidono per quei giorni di dormire sul divano... Tanto è solo per poco.
Il nostro divano al momento è rotto... Però ci penseremo, grazie mille e buone cose...
E' estremamente consigliato, eh...
Si si, l'ho capito, dannata naz... hem, cara pediatra, grazie ancora e a presto!
Alice lascia lo studio pediatrico abbacchiata, abbacchiatissima. Manco due mesi e si è già trasformata in un mostro, in una di quelle Mater che va dal pediatra... e fa l'esatto opposto di quanto raccomandato.
P.s. Che poi lei a Sostituta non l'ha detto, ma qui già ci facciamo la nostra dose di scrupoli, che insomma, lo gnomo è adottato (e poi magari Alice lo farà anche un post a parte su 'sta benedetta Ferita Primordiale dei neonati adottati...), ha passato le prime tre settimane in ospedale, lo han tagliuzzato per benino... mo' va pure scagato deliberatamente ogni sera?
Ma allora facciamo prima e tatuiamogliela sul frontino in lettere gotiche, la sindorme da abbandono, no?
Alice disubbidientizzatrice
P.p.s. Ah, e poi già che c'era ci sono stati anche i vaccini (che hanno confermato la legge di Murphy): due punture e una fialetta, 7 allegre immunizzazioni in tutto che hanno trasformato le cosce dello gnomo in due Led Zeppelin rosso porpora regalandoci, invece del solito amorevole nano dormiglione, un Goblin febbricitante, urlante e furioso per le successive 18 ore... Altro che 1 risveglio notturno...Sostituta, te non solo porti fuori er pejo di Alice... porti pure rogna, porti!
Invece della pediatra british tanto carina che tanto piace ad Alice e che ha dentro di sè il Sacro Spirito Europeo (Alice ha bisogno del Sacro Spirito Europeo, perchè su un sacco di robe lei questi ammerigani li strova ancora parecchio scocomerati) ... c'è una sostituta, bellina pure lei, eh, perchè in questo studio pediatrico sono tutte gnocche... ma sprovvista di accento British e molto Ammerigana.
Sostituta pesa e misura lo gnomo con fare professionale, diametri, lunghezze, masse... mette tutto nelle sue tabelle ocn i piani cartesiani e le curve da ottovolante e poi dichiara:
E' fuori dalla curva dell'altezza... è davvero lunghissimo! (bene, no?)
E' nella media del peso, bene, prima era un po' magrolino, ora invece sta proprio nel mezzo... (Ottimo! L'operazione inchiatta-il-nano sta dando i suoi frutti, ora lo gnomo ha il triplo mento come Maurizio Costanzo e toccherà cercare camicie coi baffi)
La capocciona pure, è nella norma... (ari-bene, quindi il nano non ha la testa trapezoidale)
Si passa quindi all'interrogazione con domande aperte:
Quanto dorme?
Alice ci pensa su...
Lo gnomo, grazie al potere soporifero del latte artificiale, si imbottisce di latte alle otto di sera ed entra in un coma digestivo che dura fino alle due di notte, quando riemerge come un capidoglio dalle scure acque oniriche, acciuffa un altro spuntino al volo e ripiomba negli abissi di Morfeo fino alle 5 emmezza circa del mattino.
Poi ci sono pure volte che si sveglia più spesso, ma in genere funziona come un bravo orologino svizzero.
Dorme con voi?
No, Alice non lo mette mai nel letto assieme a loro a meno che non siano tutti e tre svegli. Mica per chissà che amore per la disciplina o senso di sacralità del talamo nuziale, è che loro hanno un giaciglio un po' scassato da una piazza emmezzo su cui lei e il Grinta passano il tempo a tirarsi gomitate in faccia e ginocchiate nelle costole... prima di far entrare lo gnomo nell'arena del letto Alice vuole aspettare che metta su un po' di muscolatura, ecco, sennò lo spataccano come un caco maturo.
Quanto mangia?
Per i quantitativi di cibo però lo gnomo non è proprio prevedibile...lui con i millilitri ci gioca a tombola, a volte mangia 120, altre volte mangia 180, altre volte solo 40...
Quindi Alice dà le coordinate massime e minime.
La Sostituta ascolta e poi emette il suo verdetto:
Mangia un po' troppo... 180 è quanto dovrebbe mangiare a 5-6 mesi... provate a ridurre un po'. Dovrebbe mangiare di meno, ma più spesso.
Ma come? Manco due mesi di vita e già lo mettiamo a dieta? E quella storia de "sfamatelo quando vuole quanto vuole?" Già finita la pacchia? Ma poi, non era super-stangone, lungo lungo quanto un palo della luce?
Riguardo al sonno... va bene, perchè si sveglia solo una volta, comunque noi ai 2 mesi consigliamo fortemente di cominciare con l'educazione al sonno.
Uhu, ma che bel nome! L'educazione al sonno! Ma dica, dica, che Alice è già tutta orecchie e curiosità, che sarà mai!?
Allora, verso le 7 e le 8 mettete il bambino a dormire, costruite un rituale attorno a questo maggico momento...
Ottimo, le candele per le macumbe Alice già ce le ha...
Tipo che sempre alla stessa ora lo cambiate, gli mettete il pigiama...
Il pigiama?!? Alice, madre zozzona e degenera, ha sempre dato per scontato che visto che il nano vive o in braccio, o sdraiato in giro, tanta differenza tra l'abbigliamento diurno, la mise da cocktail e i garamenti da notte non ci fosse... Ma quindi gli altri nani hanno dei pigiamini? Con la cuffia da notte?
Comunque, dicevamo, lo mettete giù, lo salutate... Poi chiudete la porta della stanza e non entrate dentro per nessun motivo fino alle 6 emmezza del mattino
...
...
...
Possono piangere anche per più di un'ora consecutiva, ma nel giro di tre notti, massimo quattro, dormono per tutto il tempo... però non devi entrare, MAI.
Ora fatemi capire, ma da quando quel furbacchione di Estivil e il suo metodo Pavloviano si è trasformato nell'Educazione al Sonno? E' una strategia di marketing?
E soprattutto... ma a Du' Mesi?
Ma davvero?
Che io dico, se ti arrivassi con le borse della upim sotto agli occhi, distrutta, raccontandoti che la notte scaglio il nano contro i muri perchè si sveglia ogni 40 minuti, ma ci sta eh, che te mi proponi i metodi duri, Anzi! Sarebbe Alice la prima a tuffarsi tra le braccia di Estivil al grido di "Fammi tua!"... che Alice in deprivazione onirica è solo un paio di gradini sotto la Baba Yaga e giusto un filino più stabile di Nerone... Ma così? Tanto per? Quando lo gnomo po'retto non scassa i cabazizi a nessuno?
Alice non vuole discutere direttamente e apertamente con Sostituta e quindi, dimostrando grande maturità intellettuale e integrità morale decide di adottare antiche strategie dialettiche ... e anzichè dire quel che pensa accampa scuse proprio come alle elementari:
Uhmmm... ma la culla è in camera con noi... e poi non abbiamo porte da chiudere...
Alcuni genitori decidono per quei giorni di dormire sul divano... Tanto è solo per poco.
Il nostro divano al momento è rotto... Però ci penseremo, grazie mille e buone cose...
E' estremamente consigliato, eh...
Si si, l'ho capito, dannata naz... hem, cara pediatra, grazie ancora e a presto!
Alice lascia lo studio pediatrico abbacchiata, abbacchiatissima. Manco due mesi e si è già trasformata in un mostro, in una di quelle Mater che va dal pediatra... e fa l'esatto opposto di quanto raccomandato.
P.s. Che poi lei a Sostituta non l'ha detto, ma qui già ci facciamo la nostra dose di scrupoli, che insomma, lo gnomo è adottato (e poi magari Alice lo farà anche un post a parte su 'sta benedetta Ferita Primordiale dei neonati adottati...), ha passato le prime tre settimane in ospedale, lo han tagliuzzato per benino... mo' va pure scagato deliberatamente ogni sera?
Ma allora facciamo prima e tatuiamogliela sul frontino in lettere gotiche, la sindorme da abbandono, no?
Alice disubbidientizzatrice
P.p.s. Ah, e poi già che c'era ci sono stati anche i vaccini (che hanno confermato la legge di Murphy): due punture e una fialetta, 7 allegre immunizzazioni in tutto che hanno trasformato le cosce dello gnomo in due Led Zeppelin rosso porpora regalandoci, invece del solito amorevole nano dormiglione, un Goblin febbricitante, urlante e furioso per le successive 18 ore... Altro che 1 risveglio notturno...Sostituta, te non solo porti fuori er pejo di Alice... porti pure rogna, porti!
Monday, October 14, 2013
coccodè
Oggi, dopo aver visto questo, Alice considera le galline sotto una luce tutta nuova... voi no?!?
Alice gallinatrice
Alice gallinatrice
Friday, October 11, 2013
... guess who is in town?!?
Alice AMA quest uomo, ha più di un catalogo di opere sue.
Ed al momento Banksy si aggira tra le strade di manattàn, broccolino, quinz e bronkz, impegnato a rendere più bella la città, con un'opera al giorno (si spera, se no lo beccano prima, ecco) per tutto il mese ottobre.
Alice spera di ottenere il via libera della pediatra per la metropolitana la prossima settimana così potrebbe scarrozzarsi lo gnomo in cerca degli originali.
Se siete di queste parti buona caccia al tesoro, sennò potete sempre goderveli da qui... anche perchè talvolta hanno vita breve, brevissima (il castoro è già sparito e il cuore è già scarabocchiato).
Alice banksyzzatrice
Ed al momento Banksy si aggira tra le strade di manattàn, broccolino, quinz e bronkz, impegnato a rendere più bella la città, con un'opera al giorno (si spera, se no lo beccano prima, ecco) per tutto il mese ottobre.
Alice spera di ottenere il via libera della pediatra per la metropolitana la prossima settimana così potrebbe scarrozzarsi lo gnomo in cerca degli originali.
Se siete di queste parti buona caccia al tesoro, sennò potete sempre goderveli da qui... anche perchè talvolta hanno vita breve, brevissima (il castoro è già sparito e il cuore è già scarabocchiato).
Alice banksyzzatrice
parla come sei
Il Grinta, dopo aver finito di cantare allo gnomo urlante l'ennesima ballata argentina (vi ricordate, vero, che tra le millemila bizzarre radici etniche del Grinta c'è anche il fatto che abbia origini argentine? Bravi) partorisce l'idea del secolo: "secondo me dovremmo parlare allo gnomo in tutte e tre le lingue che conosciamo: italiano spagnolo e inglese... ma a seconda della lingua io cambierò' personalità!"
"?"
"In spagnolo saro' un rivoluzionario comunista dedito alla lotta del popolo, perche' i rivoluzionari sudamericani sono sempre bellissimi ed hanno la barba lunga come me..."
...
"In inglese sarò un freddo e calcolatore spirito analitico, con un'intelligenza pericolosa e un arguto senso dell'umorismo"
...
"In italiano..."
"Un pirla?"
"Eh, mi sa di sì"
Alice multilinguizzatrice
"?"
"In spagnolo saro' un rivoluzionario comunista dedito alla lotta del popolo, perche' i rivoluzionari sudamericani sono sempre bellissimi ed hanno la barba lunga come me..."
...
"In inglese sarò un freddo e calcolatore spirito analitico, con un'intelligenza pericolosa e un arguto senso dell'umorismo"
...
"In italiano..."
"Un pirla?"
"Eh, mi sa di sì"
Alice multilinguizzatrice
Friday, October 4, 2013
Ciambella
Un giorno a settimana il Grinta resta a casa con lo gnomo ed Alice viene sguinzagliata per la città.
Dopo 6 giorni e 6 notti di amore e follia con lo gnomo, dove va Alice l'insonne nel suo giorno di de-gnomizzazione?
A sbattere i coperchioni in metropolitana?
A farsi un brunch e sfondarsi di bloody mary?
A diventare un po' meno bestia e a farsi un giro in un museo?
Ad assaltare la prima libreria che trova?
NO.
Nulla di tutto ciò.
Alice lascia lo gnomo e va alla scuoletta, dove l'aspettano 30 nani disperati e moccolosi nuovi di pacca.
Lasci 1 prendi 30. Roba che manco nei migliori discount, gente!
Perchè quest'anno, complice anche la "maternità"(cioè lo stare a casa non pagati eh, ricordiamocelo!), non le hanno permesso di perseguitare i "suoi" nani, quelli dell'anno passato, seguendoli nella classe dei trenni.
Quindi riparte con un nuovo giro e una nuova corsa, ovvero due classi di duenni. E visto che questi sono piccoli, ed è l'autunno, e cadono le foglie, e si fanno gli inserimenti e tutti si trappano i capelli, Alice una volta a settimana va a far vedere il suo brutto muso e offrire un paio di extra braccia consolatorie. E poi così lei e questa folle trentina cominciano a conoscersi, ad annusarsi e a squadrarsi un po', sennò quando rientra a fine novembre son traumi...
L'anno scorso aveva elargito le non richieste Regole per la Vittoria, ovvero come fare per evitare un attacco di alopecia da stress durante l'inserimento del nano...
Quest'anno ne aggiunge una.
Ne aggiunge una perchè tu, Oh, santa, santissima madre, gliela tiri fuori. Perchè my dear, lo sappiamo che la vita moderna è frenetica, che la moda è bizzarra, e che stiamo nella città che non dorme mai.
Però, mon cherì, se tu mi porti all'una del pomeriggio una nana duenne a cui non hai dato da mangiare perchè "non ho fatto in tempo a prendere la pizza, sai, lei faceva casino", una nana vestita con le calze di lana e il vestito di lana grezza a collo alto e maniche lunghe quando fuori ci sono tra i 25 e i 29 gradi (disidratazione portami via), quando mi porti una nana che "oggi boh, non ha dormito non so che ha, vabbè io vado eh, non è che puoi prendermela già qui all'ingresso, così non devo venire fin dentro la classe? Grazie cia cia... "... a me cadono le braccia.
Quindi nuova Regola: Depositare all'entrata nani sfamati, DISSETATI e possibilmente non vestiti da sherpa tibetani quando fuori tira lo scirocco, grazie.
Lei è nuova nuovissima e la chiamiamo Ciambella. E' enorme, Alice non ha MAI visto un nano così grande, ed ha il peso specifico del plutonio.Quando l'ha tenuta in braccio per i primi 5 minuti, mente urlava tutto il suo disappunto (e molto altro), le vertebre di Alice le si sono incassate come il soffietto di una fisarmonica. Quando le ha levato la calzamaglia di lana (fradicia di sudore) ha rivelato la presenza di ginocchia così grandi da far fatica a piegarsi. Ha occhi blu all'in sù e boccoli biondi (sudatissimi). Ha determinazione da vendere, un piglio da capitana, un ugola che perfora e quando piange può raggiungere un colorito rosso mattone. Ha una grande passione per le bolle di sapone, per il ballo (balla come se fosse al carnevale di Rio!)... E per i pezzi di mela che Alice ha trafugato e clandestinamente condiviso con lei.
Alice ciambelliatrice
Dopo 6 giorni e 6 notti di amore e follia con lo gnomo, dove va Alice l'insonne nel suo giorno di de-gnomizzazione?
A sbattere i coperchioni in metropolitana?
A farsi un brunch e sfondarsi di bloody mary?
A diventare un po' meno bestia e a farsi un giro in un museo?
Ad assaltare la prima libreria che trova?
NO.
Nulla di tutto ciò.
Alice lascia lo gnomo e va alla scuoletta, dove l'aspettano 30 nani disperati e moccolosi nuovi di pacca.
Lasci 1 prendi 30. Roba che manco nei migliori discount, gente!
Perchè quest'anno, complice anche la "maternità"(cioè lo stare a casa non pagati eh, ricordiamocelo!), non le hanno permesso di perseguitare i "suoi" nani, quelli dell'anno passato, seguendoli nella classe dei trenni.
Quindi riparte con un nuovo giro e una nuova corsa, ovvero due classi di duenni. E visto che questi sono piccoli, ed è l'autunno, e cadono le foglie, e si fanno gli inserimenti e tutti si trappano i capelli, Alice una volta a settimana va a far vedere il suo brutto muso e offrire un paio di extra braccia consolatorie. E poi così lei e questa folle trentina cominciano a conoscersi, ad annusarsi e a squadrarsi un po', sennò quando rientra a fine novembre son traumi...
L'anno scorso aveva elargito le non richieste Regole per la Vittoria, ovvero come fare per evitare un attacco di alopecia da stress durante l'inserimento del nano...
Quest'anno ne aggiunge una.
Ne aggiunge una perchè tu, Oh, santa, santissima madre, gliela tiri fuori. Perchè my dear, lo sappiamo che la vita moderna è frenetica, che la moda è bizzarra, e che stiamo nella città che non dorme mai.
Però, mon cherì, se tu mi porti all'una del pomeriggio una nana duenne a cui non hai dato da mangiare perchè "non ho fatto in tempo a prendere la pizza, sai, lei faceva casino", una nana vestita con le calze di lana e il vestito di lana grezza a collo alto e maniche lunghe quando fuori ci sono tra i 25 e i 29 gradi (disidratazione portami via), quando mi porti una nana che "oggi boh, non ha dormito non so che ha, vabbè io vado eh, non è che puoi prendermela già qui all'ingresso, così non devo venire fin dentro la classe? Grazie cia cia... "... a me cadono le braccia.
Quindi nuova Regola: Depositare all'entrata nani sfamati, DISSETATI e possibilmente non vestiti da sherpa tibetani quando fuori tira lo scirocco, grazie.
Lei è nuova nuovissima e la chiamiamo Ciambella. E' enorme, Alice non ha MAI visto un nano così grande, ed ha il peso specifico del plutonio.Quando l'ha tenuta in braccio per i primi 5 minuti, mente urlava tutto il suo disappunto (e molto altro), le vertebre di Alice le si sono incassate come il soffietto di una fisarmonica. Quando le ha levato la calzamaglia di lana (fradicia di sudore) ha rivelato la presenza di ginocchia così grandi da far fatica a piegarsi. Ha occhi blu all'in sù e boccoli biondi (sudatissimi). Ha determinazione da vendere, un piglio da capitana, un ugola che perfora e quando piange può raggiungere un colorito rosso mattone. Ha una grande passione per le bolle di sapone, per il ballo (balla come se fosse al carnevale di Rio!)... E per i pezzi di mela che Alice ha trafugato e clandestinamente condiviso con lei.
Alice ciambelliatrice
Wednesday, October 2, 2013
Just for Turist
Mentre qui stiamo ancora in cerca del libretto di istruzioni delle gnomo (deve essere rimasto in uno degli ospedali...) Alice pensa pure a voi, varda un po'!
Avete una mezza idea di farvi un giro a niù iorche?
Allora questo fa per voi, così vi fate pure l'orecchio all'accento italo-brooccolinese!
Alice turistizzatrice
Avete una mezza idea di farvi un giro a niù iorche?
Allora questo fa per voi, così vi fate pure l'orecchio all'accento italo-brooccolinese!
Alice turistizzatrice
Tuesday, September 24, 2013
musica maestro!
Questo Alice se l'è perso, che la pediatra, con il suo simpatico divieto di prendere subways ha esiliato lei e lo gnomo da giardino nel bel mezzo di broccolino... ma tanto sarebbe stata uguale uguale alla tipa con il vestitino a righe che saltella invasata, tranquilli.
E voi?
Alice orchestratrice
E voi?
Alice orchestratrice
Friday, September 20, 2013
Il Grinta, con piglio scientifico, naviga ormai da giorni su internet, tra siti pediatrici, forum per mamme e pagine di wikipedia, e tra poco probabilmente gli verrà il colostro. Recentemente ha scoperto che le filastrocche ricopro un ruolo importante nello sviluppo emotivo e neuronale del neonato (Dottor Google crea dei mostri, sappiatelo), quindi sta cercando di espandere il suo repertorio (inesistente).
Ieri, mentre il nano ululava al tramonto (a quell'ora ultimamente si leva il cappellino elfico, appende al chiodo i vestiti gnomici e davanti agli occhi allibiti di Alice e il Grinta si trasforma. In Adriano Pappalardo. Per circa un'oretta, alle volte anche due, eh, e nessuno direbbe mai, considerando la potenza canora, che al mini-Pappalardo manchino due terzi di un polmone. Vabbè, fine digressione) porpora in faccia, teso come una corda di violino, viene portato in giro per casa dal Grinta tenta di ammansirlo con cantando Mercedes Sosa e tentando una filastrocca:
"Stella stellina,
La notte si avvicina... Poi come fa?" (Alice suggerisce dalla buca)
"Ah, si si, la so... La fiamma traballa,
la mucca è nella stalla... e... poi? Chicazzoc'ènellastalla?" (Alice suggerisce dalla buca)
"Ah, gia! La mucca è l'asinello,
la pecora e l'agnello... (il Grinta sembra andare sciolto...)
Ognuno ha la sua mamma...
E brucian nella stallaaa!
Mhua ah ah ahhh"
Vabbè, sui finali lavoreremo ancora.
Alice filastroccatrice
Ieri, mentre il nano ululava al tramonto (a quell'ora ultimamente si leva il cappellino elfico, appende al chiodo i vestiti gnomici e davanti agli occhi allibiti di Alice e il Grinta si trasforma. In Adriano Pappalardo. Per circa un'oretta, alle volte anche due, eh, e nessuno direbbe mai, considerando la potenza canora, che al mini-Pappalardo manchino due terzi di un polmone. Vabbè, fine digressione) porpora in faccia, teso come una corda di violino, viene portato in giro per casa dal Grinta tenta di ammansirlo con cantando Mercedes Sosa e tentando una filastrocca:
"Stella stellina,
La notte si avvicina... Poi come fa?" (Alice suggerisce dalla buca)
"Ah, si si, la so... La fiamma traballa,
la mucca è nella stalla... e... poi? Chicazzoc'ènellastalla?" (Alice suggerisce dalla buca)
"Ah, gia! La mucca è l'asinello,
la pecora e l'agnello... (il Grinta sembra andare sciolto...)
Ognuno ha la sua mamma...
E brucian nella stallaaa!
Mhua ah ah ahhh"
Vabbè, sui finali lavoreremo ancora.
Alice filastroccatrice
Wednesday, September 18, 2013
Pirati e Bucanieri
Piccola Buddha, amica di Alice da circa un ventennio, spirito guida e pilastro esistenziale del mondo Alicifero, spiega al Piccolo Bucaniere suo figlio, di 8 anni, che il nano da giardino di cui stanno guardando le foto sul computer è stato in ospedale perchè era malato, e non respirava bene.
Il Piccolo Bucaniere anche è stato in ospedale da piccolo, per un'operazione al cuore, ed ha una lunga cicatrice sul petto che lo fa sembrare un pirata d'altri tempi e che attira gli sguardi e le domande curiose dei suoi compagni di giochi.
Piccola Buddha: "... e quindi gli hanno fatto un taglio e gli hanno aggiustato i polmoni, ecco"
Piccolo Bucaniere: "Che bello, mammma!!"
Piccola Buddha: "Ma, beh, amore, insomma..."
Piccolo Bucaniere: "... Ma quindi avrà una cicatrice, no? Proprio come me!? Saremo uguali!... Yeeehhh!!... "
In un futuro un po' remoto si possono già intravedere un pirata e un bucaniere in spiaggia, a dar sfoggio delle loro battaglie chirurgiche inventandosi morsi di squalo e duelli di cappa e spada ai fini di broccolare fanciulle innnocenti.
Alice piratizzatrice
Il Piccolo Bucaniere anche è stato in ospedale da piccolo, per un'operazione al cuore, ed ha una lunga cicatrice sul petto che lo fa sembrare un pirata d'altri tempi e che attira gli sguardi e le domande curiose dei suoi compagni di giochi.
Piccola Buddha: "... e quindi gli hanno fatto un taglio e gli hanno aggiustato i polmoni, ecco"
Piccolo Bucaniere: "Che bello, mammma!!"
Piccola Buddha: "Ma, beh, amore, insomma..."
Piccolo Bucaniere: "... Ma quindi avrà una cicatrice, no? Proprio come me!? Saremo uguali!... Yeeehhh!!... "
In un futuro un po' remoto si possono già intravedere un pirata e un bucaniere in spiaggia, a dar sfoggio delle loro battaglie chirurgiche inventandosi morsi di squalo e duelli di cappa e spada ai fini di broccolare fanciulle innnocenti.
Alice piratizzatrice
Monday, September 16, 2013
E allora... e intanto... Pezzetti a Posteriori
- E allora torni finalmente a casa e scopri che non solo hai un nano nuovo da trattare un po' con i guanti (che diamine, l'abbiamo appena portato a casa, vorremo mica ammaccarlo subito?!), ma tra l'altro Garibaldi, la micro-rana acquatica, l'anfibio immortale, è stoicamente sopravvissuto a 3 settimane di abbandono, e ti guarda con aria furibonda da dentro le due dita d'acqua rimasta nella sua vasca (deve essersi mangiato i sassolini del fondale per non crepare di fame, non c'è altra spiegazione).
- E allora dopo un giorno arriva il socero, che per indicibile culo si trova da questo lato dell'oceano per una conferenza e bigia un paio di giorni per venire a vedere il nuovo arrivato:
"Ho un po' di raffreddore, ma pochissimo, quasi niente. Però so che non si può ammalare... allora ho preso le mascherine da chirurgo al supermercato, per non contagiarlo!"
Abbiamo foto in cui il nano da giardino è tenuto in braccio da uno strano bandito a volto coperto.
- E allora tre giorni dopo l'incazzometro, il piccolo enfisema sottocutaneo dove c'è la cicatrice, anzichè scomparire ha raggiunto dimensioni inquietanti e surreali ed ora è grande quanto una pallina da tennis...
Alice e il Grinta ripassano dal pronto soccorso, ma questa volta vanno sciolti e rilassati come due professionisti, questa vola sono loro i Fonzie Fonzarelli!
Conoscono il posto, la trafila, scambiano battute con il radiologo di turno, incrociano infermiere che già conscono, e fanno gli amiconi... Si rifiutano di pensare che se l'enfisema si gonfia potrebbe essere perchè c'è un dannato buchino nel lobo e il nano potrebbe stare perdendo aria come un palloncino lasciato sul cruscotto al sole perchè cacchio, c'è pure un limite, anche solo dal punto di vista statistico, alla sfiga, giusto?!
Quindi il verdetto è: non è aria, è liquido. Clap Clap! Tirate fuori l'Armagnac che si brinda!
Il nano perde liquido dai polmoni, che è una roba fastidiosa, sì ma non terribile. La pediatra di turno, con al seguito 4 apprendisti, drena e ricalibra l'incazzometro... il Grinta diventa bianco come la ricotta fresca e prima che parta giù a terra la dottoressa gli intima di sedersi e guai a lui se sviene.
Il giorno dopo il chirurgo sgonfia di nuovo l'incazzometro e poi li manda a casa con la benedizione dicendogli "Se non si gonfia più potete stare ac asa. Tra un mese facciamo le lastre e vediamo se il lobino rimasto è cresciuto. Intanto voi non fatevi vedere fino al prossimo mese". Volentieri, caro, volentieri.
- E intanto si vedono con i genitori biologici per firmare il Sacro Pre-Accordo, che è quel momento in cui ci si siede tutti assieme con una squinza dell'agenzia di adozioni e si cerca di capire come funzionerà il resto della vita, ecco. Una robetta semplice.
Il Sacro Pre-Accordo è modificabile, ma ha comunque valore legale, e comprende robe del tipo:
Quanto ci si vede, dove, perchè, quanti fiorini?
Cosa succede a natale, ai compleanni, alla festa della mamma, per rosh hashanah?
Chi chiama per primo, ogni quanto?
Chi può mettere foto su facebook?
Si possono usare i cognomi oppure no?
Come verremo chiamati dal nano?
Chi potrà vedere il nano? Parentis tretti, famiglia allargata, vicini di casa, compagni di bocce?
Ogni quanto si mandano foto, email, messaggi?
Cosa succede se Alice e il Grinta vanno a vivere a Singapore?
Cosa succede se i genitori biologici si lasciano?
- E intanto Alice e il Grinta trovano una pediatra con un bellissimo accento british e l'aria rilassata, che compila il foglio voluto dall'agenzia e dichiara che il nano è sano e invincibile. E quindi adottabile.
E l'agenzia finalmente prende e parte per il nord, dove i genitori biologici firmano il relinquishment, i documenti ufficiali in cui rinunciano alla patria podestà del nano. Ed ora hanno 30 giorni di tempo per cambiare idea.
Alice naturalmente ha una lieve inquietudine, che poi diciamocelo 30 giorni sono tanti da far passare... ma la sera stessa dopo aver firmato i fogli la mamma biologica scrive ad Alice un'email dolce, terribile e bellissima. Alice piange per circa 24 ore.
E lava viva i sensi di colpa e i dubbi.
- E intanto Alice e il Grinta proseguono nell'operazione Inchiatta il Nano, che uscito dall'operazione sembrava un mucchietto di ossa. Il nano però non collabora, o meglio pende peso, eh, mangia come un purceddu, ma ingrassa solo in faccia e nei piedi e il resto del corpo resta secco secco.
Siamo al triplo mento e ancora ha le gambette da fenicottero.
Se ocntinua così più che un bebè, con la testa e i piedi così grandi, diventerà una caricatura.
- E intanto Alice è a casa, in maternità. Aspettate a far partire gli applausi, che qui maternità vuol dire che Alice sta a casa, per 12 settimane, non pagata. Anzi, passa sottobanco anche quei 580 dollari al mese alla capa perchè le estenda la copertura sanitaria, sennò si ritrova senza dottore e poi chi le prescrive i fiori di bach?!
Alice blateratrice
- E allora dopo un giorno arriva il socero, che per indicibile culo si trova da questo lato dell'oceano per una conferenza e bigia un paio di giorni per venire a vedere il nuovo arrivato:
"Ho un po' di raffreddore, ma pochissimo, quasi niente. Però so che non si può ammalare... allora ho preso le mascherine da chirurgo al supermercato, per non contagiarlo!"
Abbiamo foto in cui il nano da giardino è tenuto in braccio da uno strano bandito a volto coperto.
- E allora tre giorni dopo l'incazzometro, il piccolo enfisema sottocutaneo dove c'è la cicatrice, anzichè scomparire ha raggiunto dimensioni inquietanti e surreali ed ora è grande quanto una pallina da tennis...
Alice e il Grinta ripassano dal pronto soccorso, ma questa volta vanno sciolti e rilassati come due professionisti, questa vola sono loro i Fonzie Fonzarelli!
Conoscono il posto, la trafila, scambiano battute con il radiologo di turno, incrociano infermiere che già conscono, e fanno gli amiconi... Si rifiutano di pensare che se l'enfisema si gonfia potrebbe essere perchè c'è un dannato buchino nel lobo e il nano potrebbe stare perdendo aria come un palloncino lasciato sul cruscotto al sole perchè cacchio, c'è pure un limite, anche solo dal punto di vista statistico, alla sfiga, giusto?!
Quindi il verdetto è: non è aria, è liquido. Clap Clap! Tirate fuori l'Armagnac che si brinda!
Il nano perde liquido dai polmoni, che è una roba fastidiosa, sì ma non terribile. La pediatra di turno, con al seguito 4 apprendisti, drena e ricalibra l'incazzometro... il Grinta diventa bianco come la ricotta fresca e prima che parta giù a terra la dottoressa gli intima di sedersi e guai a lui se sviene.
Il giorno dopo il chirurgo sgonfia di nuovo l'incazzometro e poi li manda a casa con la benedizione dicendogli "Se non si gonfia più potete stare ac asa. Tra un mese facciamo le lastre e vediamo se il lobino rimasto è cresciuto. Intanto voi non fatevi vedere fino al prossimo mese". Volentieri, caro, volentieri.
- E intanto si vedono con i genitori biologici per firmare il Sacro Pre-Accordo, che è quel momento in cui ci si siede tutti assieme con una squinza dell'agenzia di adozioni e si cerca di capire come funzionerà il resto della vita, ecco. Una robetta semplice.
Il Sacro Pre-Accordo è modificabile, ma ha comunque valore legale, e comprende robe del tipo:
Quanto ci si vede, dove, perchè, quanti fiorini?
Cosa succede a natale, ai compleanni, alla festa della mamma, per rosh hashanah?
Chi chiama per primo, ogni quanto?
Chi può mettere foto su facebook?
Si possono usare i cognomi oppure no?
Come verremo chiamati dal nano?
Chi potrà vedere il nano? Parentis tretti, famiglia allargata, vicini di casa, compagni di bocce?
Ogni quanto si mandano foto, email, messaggi?
Cosa succede se Alice e il Grinta vanno a vivere a Singapore?
Cosa succede se i genitori biologici si lasciano?
- E intanto Alice e il Grinta trovano una pediatra con un bellissimo accento british e l'aria rilassata, che compila il foglio voluto dall'agenzia e dichiara che il nano è sano e invincibile. E quindi adottabile.
E l'agenzia finalmente prende e parte per il nord, dove i genitori biologici firmano il relinquishment, i documenti ufficiali in cui rinunciano alla patria podestà del nano. Ed ora hanno 30 giorni di tempo per cambiare idea.
Alice naturalmente ha una lieve inquietudine, che poi diciamocelo 30 giorni sono tanti da far passare... ma la sera stessa dopo aver firmato i fogli la mamma biologica scrive ad Alice un'email dolce, terribile e bellissima. Alice piange per circa 24 ore.
E lava viva i sensi di colpa e i dubbi.
- E intanto Alice e il Grinta proseguono nell'operazione Inchiatta il Nano, che uscito dall'operazione sembrava un mucchietto di ossa. Il nano però non collabora, o meglio pende peso, eh, mangia come un purceddu, ma ingrassa solo in faccia e nei piedi e il resto del corpo resta secco secco.
Siamo al triplo mento e ancora ha le gambette da fenicottero.
Se ocntinua così più che un bebè, con la testa e i piedi così grandi, diventerà una caricatura.
- E intanto Alice è a casa, in maternità. Aspettate a far partire gli applausi, che qui maternità vuol dire che Alice sta a casa, per 12 settimane, non pagata. Anzi, passa sottobanco anche quei 580 dollari al mese alla capa perchè le estenda la copertura sanitaria, sennò si ritrova senza dottore e poi chi le prescrive i fiori di bach?!
Alice blateratrice
Friday, September 13, 2013
Grazie!
Ecco, gli strappi nel tessuto spazio temporale sono quasi finiti, ed a questo punto Alice ci teneva a lasciare qui un grande, grandissimo grazie.
Che in effetti a guardarlo da fuori sembra essere stata una roba sadica e crudele, aver aspettato tutto questo tempo prima di dire "Hey! Ce l'abbiamo a casa! Abbiamo acchiappato il nano da giardino!"... Il fatto è che Alice voleva scriverla esattamente come l'ha vissuta, questa cosa, e l'ha vissuta senza nessuna garanzia che alla fine del giro di giostra tutto sarebbe finito bene, l'ha vissuta andando parecchio alla cieca, senza riuscire a vedere più in là di 24 ore, oscillando ogni 5 minuti tra ottimismo e terrore. Ci teneva a scriverla così come è stata, perchè spera di poter tornare qui un giorno, leggere, e ridere, o almeno sorridere, e pensare che le cose sono andate proprio come dovevano andare, che dopo un inizio così rocambolesco i prossimi scossoni che inevitabilmente arriveranno dovranno sembrare quisquille e pinzillacchere. Insomma, voleva ricordarsela proprio così, ecco.
Quindi grazie, o pazienti lettori, per i commenti, e i messaggi, e l'ondata di macumbe propiziatorie e pensieri positivi che avete lasciato qui... ci volevano tutti!
Alice ringraziatrice
Che in effetti a guardarlo da fuori sembra essere stata una roba sadica e crudele, aver aspettato tutto questo tempo prima di dire "Hey! Ce l'abbiamo a casa! Abbiamo acchiappato il nano da giardino!"... Il fatto è che Alice voleva scriverla esattamente come l'ha vissuta, questa cosa, e l'ha vissuta senza nessuna garanzia che alla fine del giro di giostra tutto sarebbe finito bene, l'ha vissuta andando parecchio alla cieca, senza riuscire a vedere più in là di 24 ore, oscillando ogni 5 minuti tra ottimismo e terrore. Ci teneva a scriverla così come è stata, perchè spera di poter tornare qui un giorno, leggere, e ridere, o almeno sorridere, e pensare che le cose sono andate proprio come dovevano andare, che dopo un inizio così rocambolesco i prossimi scossoni che inevitabilmente arriveranno dovranno sembrare quisquille e pinzillacchere. Insomma, voleva ricordarsela proprio così, ecco.
Quindi grazie, o pazienti lettori, per i commenti, e i messaggi, e l'ondata di macumbe propiziatorie e pensieri positivi che avete lasciato qui... ci volevano tutti!
Alice ringraziatrice
Wednesday, September 11, 2013
29 agosto. A posteriori
Poi ci sono gli altri aspetti della faccenda.
Tipo le telefonate con l'assicurazione sanitaria per riuscire a mettere il nano da giardino sulla copertura del Grinta, con l'assicurazione che gioca alla morra cinese e prima prende i soldi dal conto, poi li rimette, poi li riprende, poi li prende due volte e poi cambia idea, fa una giravola e salta un turno... ci si impiegha quasi un mese a tirare un sospiro di sollievo e a ricevere il via libera.
Che vuol dire che ci saranno cifre a 3 zeri da sborsare, eh, che come sempre qui la salute si paga, e pure cara... ma almeno si dovrebbe essere al riparo dai cifroni a 4 zeri.
Ci sono le telefonate alla dinamite con l'agenzia, che non solo non poteva attraversare il confine del Vermont e quindi non era con noi e i genitori biologici in ospedale mentre tutti assieme sbattevamo la capa contro i muri a vetro della NICU, ma ora inizia a fare come Pilato e prova a lavarsene le mani, dicendo che:
- Fino a quando il nano non viene dimesso dall'ospedale non partiranno le pratiche, vogliono essere sicuri che il nano sia sano, sanissimo, invincibile. Quindi fino a quando siamo in NICU, anche se siamo stati tecnicamente dimessi dall'Ospedalino del Vermont, e siamo in una nuova NICU, qui non si muove foglia.
- Il nano deve avere un certificato che ne attesti la forte e indistruttibile costituzione, possibilmente una pergamena in copto firmata dai chirurghi che l'hanno operato che dica che tutto va a puffaviglia e non verrà operato mai più, sennò loro fanno un passo indietro e dovremo fare l'adozione usando un avvocato esterno come garante.
Alice perde un pelino la tramontana, ma come? Ma se lo sapevate da subito che il nano aveva le bolle, se ci avete contattato VOI prima della mamma biologica... ora secondo voi dove lo si trova un chirurgo disposto a scrivere una roba del genere? Per un nano di 3 settimane che ha appena lasciato sul tavolo operatorio due terzi di un polomone?!
L'agenzia spiega il suo dilemma:
Nel momento in cui i genitori biologici firmano e rinunciano alla patria podestà, il nano è in carico a loro, e noi saremo i genitori affidatari fino alla conclusione delle pratiche, che impiegano circa 6 mesi.
Il che vuol dire che, se ad un certo punto noi ci tiriamo indietro e diciamo "Sai che c'è? Sto nano mi annoia, e poi mi ha persino rigurgitato sulla maglietta buona... non lo voglio più, vado a comprarmi un'iguana" loro si ritrovano con un nano difettoso, difficile da piazzare in un'altra famiglia.
Quindi a meno che il nano non abbia il bollino Chiquita, si sta tutti fermi e in attesa.
Alle perplessità di Alice spiegano che ci sono ALTRE agenzie che si occupano di adozioni di nani difettosi, ma che loro lavorano solo con merce certificata, e quindi il nano deve procacciarsi la certificazione.
Quindi Alice e il Grinta premono per una dimissione post-operatoria veloce e indolore.
Poi ci sono i genitori biologici che prendono macchine, treni e autobus e vengono a vedere il nano da giardino prima dell'operazione. E Alice che si sente in colpa per non essere riuscita a tenerlo fuori da un ospedale per più di 6 ore. E sebbene Alice e il Grinta siano irrimediabilmente innamorati dei genitori biologici del nanod a giardino, a lei partono in quarta tutta una serie di paranoie esistenziali del tipo: "Penseranno siamo degli irresponsabili, dei piagnoni, delle mezze cartucce... Vedranno quando è gnomico lo gnomo e decideranno di riprenderselo... scopriranno che siamo un bluff e che come genitori faccamo cagare...".
Intanto Alice e il Grinta hanno un nuovo impegnativo passatempo: litigare con le infermiere.
- Litigano con quelle che dopo che loro dicono: "Siamo qui fuori... ci chiami se si sveglia-piange-deve mangiare?" rispondono "Certo certo"... poi te arrivi e il nano è lì che ulula nel cocchio da solo da talmente tanto che è slittato giù ed ha i piedi che penzolano nel vuoto manco fosse un funambolo. Che io dico, ma se non ti chiedo manco di far nulla, solo chiamarmi, ma chiamami, balenga, no?!?
- Litigano con LA infermiera del turno di notte che, nonnostante le indicazioni dei chirurghi, la sera prova a propinare morfina extra al nano. Che io guarda, fino ad un certo punto ti capisco anche, o te infermiera pro-morfina. Io lo capisco, che il nano da giardino che urla disperato la notte ti disturba, e rompe le balle, e mi guardi con aria truce mentre le provo tutte e manca solo che mi metta a suonare la grancassa ma non riesco a calmarlo... e scuoti la testa e mi dici:
"Mammina, tuo figlio soffre... lo vuoi vedere soffrire?" ed hai già in mano la siringa pronta e me la sventoli davanti al naso.
No, bella di mammà, non lo voglio vedere soffrire, ma non lo voglio vedere manco intubato come un bioler, se permetti! "Infermiera cara, c'eri anche tu quando l'intera equipe di chirughi ha detto di non eccedere con la morfina ed anzi di provare a toglierla del tutto, sennò poi lo intubano, perchè gli indebolisce e mozza il respiro, e invece deve esercitare il lobo rimasto che è tutto rattrappito eun po' collassato, giusto? C'eri, no? E' scritto nella sua cartella"
"Sì, è vero... Ma senti come piange, mammina, soffre..."
"Sta piangendo da 10 minuti, fammi provare a calmarlo, magari ha fame, magari va cambiato, magari se gli canto i ricchi e i poveri..."
"E te, pensi di saperlo calmare, mammina? Perchè mi sembrate entrambi un po' stressati"
"Maddai?!? Va là che qui stiamo un fiore, bellina! Penso di volerci provare, infermierina, prima di sparargli un'altra dose di antidolorifico da cavallo che me lo manda a ballare nell'Olimpo con Pollon".
- Litigano con le infermiere del turno di giorno che quando passa il round di chirurghi e dice: "Toglietegli le canule e il tubo del cibo. Così starà un po' più comodo e e soprattutto vediamo come se la cava a mangiare da solo e respirare senza aiuto", dicono "sì si certo o Santo Chirurgo"... e poi si rifiutano di levare cavi e tubini per ulteriori 24 ore perchè loro vogliono "aspettare ancora un po'. E' bene fare le cose con calma e gradualmente, che fretta hai te?" "Scusa, ma sei infermiera o chirurgo, fammi capire?". Boh.
Litigano talmente tanto che, presi dalla disperazione, ma soprattutto grazie al fatto che il nano da giardino dimostra una velocità di recupero pari a quella del fagiolo magico di Giovannino, udite udite...
Vengono dimessi.
Hanno una lista infinita di appuntamenti e controlli, perchè il sopravvissuto lobino del nano ancora non è cresciuto, e prima di mandarli via con le bolle papali l'intero reparto ripete ad Alice e la Bestia come un mantra: "Mi raccomando! Non deve ammalarsi. Per nessun motivo. Guai se si prende un raffreddore, un influenza, un bubù".
Va bene.
Il nano da giardino ha cerotti lungo tutto il fianco, dove c'è la cicatrice dell'operazione c'è una pallina che sbuca fuori quando si arrabbia (un enfisema sottocutaneo che sembra un incazzometro, al momento), ha una faccia un po' corrucciata e molto diffidente (e te credo!) e energia da vendere.
Alice e il Grinta sono esausti.
Alice in realtà è così esausta che si dimentica persino di essere felice, e dopo appena 20 minuti fuori dall'ospedale, si fa prendere da un attacco di panico, iperventila, diventa verde, vomita, e crolla addormentata per le successive 3 ore.
Fortuna che invece di portare il nano da giardino alla topaia (non mettono piede nella topaia da circa 3 settimane, da quando sono partiti per il Vermont in fretta e furia... c'è probabilmente una rana morta, innumerevoli piante essicate, l'immondizia sarà esplosa per combustione, una polis greca di blatte avrà creato un acropoli nel lavandino della cucina e chissà che altro... non esattamente l'ambiente sano e asettico che ci si aspetta per un nano post-operato, ecco) sono andati a farsi coccolare e rimettere in sesto dai loro angeli custodi, che li rifocillano di attenzioni, pasta fatta in casa e braccia extra per ninnare il nano mentre Alice perde i sensi e si fa prendere dal furor panico.
Poi si ripiglia.
E tira il fiato.
Ma poco.
Che è bene non abbassare mai la guardia.
E' il 29 agosto. Il nano da giardino è libero da cavi e sondini.
Per la prima volta dorme in una stanza senza bippini e senza monitor, senza aghi e senza tubi.
Potrà sgambettare senza far partire allarmi e sirene.
E per la prima volta dormono TUTTI e tre assieme tra le stesse quattro mura.
Alice festeggiatrice
Tipo le telefonate con l'assicurazione sanitaria per riuscire a mettere il nano da giardino sulla copertura del Grinta, con l'assicurazione che gioca alla morra cinese e prima prende i soldi dal conto, poi li rimette, poi li riprende, poi li prende due volte e poi cambia idea, fa una giravola e salta un turno... ci si impiegha quasi un mese a tirare un sospiro di sollievo e a ricevere il via libera.
Che vuol dire che ci saranno cifre a 3 zeri da sborsare, eh, che come sempre qui la salute si paga, e pure cara... ma almeno si dovrebbe essere al riparo dai cifroni a 4 zeri.
Ci sono le telefonate alla dinamite con l'agenzia, che non solo non poteva attraversare il confine del Vermont e quindi non era con noi e i genitori biologici in ospedale mentre tutti assieme sbattevamo la capa contro i muri a vetro della NICU, ma ora inizia a fare come Pilato e prova a lavarsene le mani, dicendo che:
- Fino a quando il nano non viene dimesso dall'ospedale non partiranno le pratiche, vogliono essere sicuri che il nano sia sano, sanissimo, invincibile. Quindi fino a quando siamo in NICU, anche se siamo stati tecnicamente dimessi dall'Ospedalino del Vermont, e siamo in una nuova NICU, qui non si muove foglia.
- Il nano deve avere un certificato che ne attesti la forte e indistruttibile costituzione, possibilmente una pergamena in copto firmata dai chirurghi che l'hanno operato che dica che tutto va a puffaviglia e non verrà operato mai più, sennò loro fanno un passo indietro e dovremo fare l'adozione usando un avvocato esterno come garante.
Alice perde un pelino la tramontana, ma come? Ma se lo sapevate da subito che il nano aveva le bolle, se ci avete contattato VOI prima della mamma biologica... ora secondo voi dove lo si trova un chirurgo disposto a scrivere una roba del genere? Per un nano di 3 settimane che ha appena lasciato sul tavolo operatorio due terzi di un polomone?!
L'agenzia spiega il suo dilemma:
Nel momento in cui i genitori biologici firmano e rinunciano alla patria podestà, il nano è in carico a loro, e noi saremo i genitori affidatari fino alla conclusione delle pratiche, che impiegano circa 6 mesi.
Il che vuol dire che, se ad un certo punto noi ci tiriamo indietro e diciamo "Sai che c'è? Sto nano mi annoia, e poi mi ha persino rigurgitato sulla maglietta buona... non lo voglio più, vado a comprarmi un'iguana" loro si ritrovano con un nano difettoso, difficile da piazzare in un'altra famiglia.
Quindi a meno che il nano non abbia il bollino Chiquita, si sta tutti fermi e in attesa.
Alle perplessità di Alice spiegano che ci sono ALTRE agenzie che si occupano di adozioni di nani difettosi, ma che loro lavorano solo con merce certificata, e quindi il nano deve procacciarsi la certificazione.
Quindi Alice e il Grinta premono per una dimissione post-operatoria veloce e indolore.
Poi ci sono i genitori biologici che prendono macchine, treni e autobus e vengono a vedere il nano da giardino prima dell'operazione. E Alice che si sente in colpa per non essere riuscita a tenerlo fuori da un ospedale per più di 6 ore. E sebbene Alice e il Grinta siano irrimediabilmente innamorati dei genitori biologici del nanod a giardino, a lei partono in quarta tutta una serie di paranoie esistenziali del tipo: "Penseranno siamo degli irresponsabili, dei piagnoni, delle mezze cartucce... Vedranno quando è gnomico lo gnomo e decideranno di riprenderselo... scopriranno che siamo un bluff e che come genitori faccamo cagare...".
Intanto Alice e il Grinta hanno un nuovo impegnativo passatempo: litigare con le infermiere.
- Litigano con quelle che dopo che loro dicono: "Siamo qui fuori... ci chiami se si sveglia-piange-deve mangiare?" rispondono "Certo certo"... poi te arrivi e il nano è lì che ulula nel cocchio da solo da talmente tanto che è slittato giù ed ha i piedi che penzolano nel vuoto manco fosse un funambolo. Che io dico, ma se non ti chiedo manco di far nulla, solo chiamarmi, ma chiamami, balenga, no?!?
- Litigano con LA infermiera del turno di notte che, nonnostante le indicazioni dei chirurghi, la sera prova a propinare morfina extra al nano. Che io guarda, fino ad un certo punto ti capisco anche, o te infermiera pro-morfina. Io lo capisco, che il nano da giardino che urla disperato la notte ti disturba, e rompe le balle, e mi guardi con aria truce mentre le provo tutte e manca solo che mi metta a suonare la grancassa ma non riesco a calmarlo... e scuoti la testa e mi dici:
"Mammina, tuo figlio soffre... lo vuoi vedere soffrire?" ed hai già in mano la siringa pronta e me la sventoli davanti al naso.
No, bella di mammà, non lo voglio vedere soffrire, ma non lo voglio vedere manco intubato come un bioler, se permetti! "Infermiera cara, c'eri anche tu quando l'intera equipe di chirughi ha detto di non eccedere con la morfina ed anzi di provare a toglierla del tutto, sennò poi lo intubano, perchè gli indebolisce e mozza il respiro, e invece deve esercitare il lobo rimasto che è tutto rattrappito eun po' collassato, giusto? C'eri, no? E' scritto nella sua cartella"
"Sì, è vero... Ma senti come piange, mammina, soffre..."
"Sta piangendo da 10 minuti, fammi provare a calmarlo, magari ha fame, magari va cambiato, magari se gli canto i ricchi e i poveri..."
"E te, pensi di saperlo calmare, mammina? Perchè mi sembrate entrambi un po' stressati"
"Maddai?!? Va là che qui stiamo un fiore, bellina! Penso di volerci provare, infermierina, prima di sparargli un'altra dose di antidolorifico da cavallo che me lo manda a ballare nell'Olimpo con Pollon".
- Litigano con le infermiere del turno di giorno che quando passa il round di chirurghi e dice: "Toglietegli le canule e il tubo del cibo. Così starà un po' più comodo e e soprattutto vediamo come se la cava a mangiare da solo e respirare senza aiuto", dicono "sì si certo o Santo Chirurgo"... e poi si rifiutano di levare cavi e tubini per ulteriori 24 ore perchè loro vogliono "aspettare ancora un po'. E' bene fare le cose con calma e gradualmente, che fretta hai te?" "Scusa, ma sei infermiera o chirurgo, fammi capire?". Boh.
Litigano talmente tanto che, presi dalla disperazione, ma soprattutto grazie al fatto che il nano da giardino dimostra una velocità di recupero pari a quella del fagiolo magico di Giovannino, udite udite...
Vengono dimessi.
Hanno una lista infinita di appuntamenti e controlli, perchè il sopravvissuto lobino del nano ancora non è cresciuto, e prima di mandarli via con le bolle papali l'intero reparto ripete ad Alice e la Bestia come un mantra: "Mi raccomando! Non deve ammalarsi. Per nessun motivo. Guai se si prende un raffreddore, un influenza, un bubù".
Va bene.
Il nano da giardino ha cerotti lungo tutto il fianco, dove c'è la cicatrice dell'operazione c'è una pallina che sbuca fuori quando si arrabbia (un enfisema sottocutaneo che sembra un incazzometro, al momento), ha una faccia un po' corrucciata e molto diffidente (e te credo!) e energia da vendere.
Alice e il Grinta sono esausti.
Alice in realtà è così esausta che si dimentica persino di essere felice, e dopo appena 20 minuti fuori dall'ospedale, si fa prendere da un attacco di panico, iperventila, diventa verde, vomita, e crolla addormentata per le successive 3 ore.
Fortuna che invece di portare il nano da giardino alla topaia (non mettono piede nella topaia da circa 3 settimane, da quando sono partiti per il Vermont in fretta e furia... c'è probabilmente una rana morta, innumerevoli piante essicate, l'immondizia sarà esplosa per combustione, una polis greca di blatte avrà creato un acropoli nel lavandino della cucina e chissà che altro... non esattamente l'ambiente sano e asettico che ci si aspetta per un nano post-operato, ecco) sono andati a farsi coccolare e rimettere in sesto dai loro angeli custodi, che li rifocillano di attenzioni, pasta fatta in casa e braccia extra per ninnare il nano mentre Alice perde i sensi e si fa prendere dal furor panico.
Poi si ripiglia.
E tira il fiato.
Ma poco.
Che è bene non abbassare mai la guardia.
E' il 29 agosto. Il nano da giardino è libero da cavi e sondini.
PRIMA |
Potrà sgambettare senza far partire allarmi e sirene.
E per la prima volta dormono TUTTI e tre assieme tra le stesse quattro mura.
Alice festeggiatrice
DOPO |
Monday, September 9, 2013
22 agosto. A posteriori
Sono giorni lenti, che puzzano di purell e disinfettante.
Giorni in cui il round dei chirurghi passa e dice "Oohh... Sta proprio bene questo nano da giardino! Ma varda che bei valori vitali! Che bel colorito! Non può mica essere considerato un'emergenza... aspettiamo un paio di giorni eh? Bene bene, buone cose". E Alice continua a chiedersi ma non le vedono le lastre? Non parlavano di collasso dei polmoni? Di due lobi totalmente non funzionanti e anzi un po' sbandati che funzionano male e intrappolano aria?!
Boh!
Al martedì sera il chirurgo Fonzarelli compare vestito casual, con un paio di jeans attillati e una camicia bianca sbottonata a mostrare un po' di petto glabro, è pronto per lo struscio sotto i portici di via Roma, ma prima si fa il giro dei cocchi e dice ad Alice e il Grinta: "Domani, lo operiamo domani alle due del pomeriggio!"
Va bene.
Poi il giorno dopo, alle due del pomeriggio, dicono no, scusate, l'operazione precedente è stata più lunga del previsto... famo domani, dai!
Va bene.
Lo slittamamento fa sì che non opererà Fonzarelli, il giovane leone rampante di chirurgia, che lui al giovedì va a fare il provolone in discoteca, ma la vecchia leva, il 60enne che sembra il nonno di una sitcom americana anni '80. Di poche parole e con l'aria di uno che non vede l'ora di andare a pescare con la mosca. Il primario di chirurgia neonatale.
Il Grinta è triste, che voleva il giovane rampante, Alice invece quasi stappa il San Simone e si dà alla pazza gioia, che a lei i capelli bianchi rassicurano.
Alice spende le successive ventiquattro ore strafocando il nano da giardino di cibo, nella delirante convinzione che "se ingrassa un po' poi l'operazione andrà meglio".
Il giorno dopo lo accompagna fino alla porta della sala operatoria, stringe la mano all'anestesista che sembra un angelo biondo e avrà forse 30 anni e piange un po', finchè l'infermiera non la acchiappa per le spalle e le dice "Hey, eravate qui per questo, now we will fix him! Be happy".
Va bene.
Fa in tempo a tornare sotto nella sala d'attesa e parte l'allarme antincendio del reparto. Le porte anitpanico si chiudono. Lei pensa che è davvero una beffa grandiosa, poi compare un tizio armato di computerini che scuote le spalle e commenta: "Nah, esercitazione, tutto okkey bella".
Va bene.
Passano 3 ore. Lei, il Grinta e il loro angelo custode, che è comparso armato di riviste, catalogo Ikea e argomenti di conversazione pescati da chissà dove in qualche modo riescono a non crepare d'attesa.
Quando il chirurgo ricompare sembra che anzichè a fare una lobectomia sia stato a comprare le susine al mercato. "Bon, tutto bene, erano proprio due lobi malmessi eh! Che roba! Comunque tutto bene e tutto bello. Ora lo sistemiamo in NICU, nel cocchio nuovo... dateci 15 minuti, stiamo vedendo se riusciamo a stubarlo subito dall'ossigeno".
Dopo 15 minuti arriva l'infermiera, che tenta in qualche modo di preparare Alice e i Grinta: "E' MOLTO pallido, ed è sofferente, e sta ancora cercando di capire come respirare vista la sua nuova situazione, quindi strattona molto... ed ha MOLTI cavi attorno... vi ricordate? Ve l'avevamo detto che sarebbe stato peggio..."
Alice e il Grinta si avvicinano al cocchio, ancora circondato da 4 camici che vanno e vengono.
Il nano è bianco come un gelato alla vaniglia, avviluppato in millemila cavi, semicosciente (è sotto morfina) fa fatica a respirare e a piangere, ha flebo alle mani e nei piedi, il tubo di drenaggio nel fianco, il cerotto della cicatrice, la canula dell'ossigeno... non c'è un solo lato che non abbia un sensore, un ago, un tubo. Un nano bionico. E i medici avevan fatto bene, a provare a prepararli, ma tanto preparati non lo sarebbero stati mai... il nano che 3 ore fa mangiava, piangeva e guardava in giro ora sembra un dipinto della pietà.
E' giovedì 22 agosto. Alice piange ancora, eh, ma pensa anche che ora non potrà che andare meglio, perchè questo è il fondo.
E' giovedì 22 agosto e il nano da giardino entra ufficialmente nella lista di quelli che: "Se fossero nati 50 anni fa non ci sarebbero".
E' giovedì 22 agosto ed Alice e il Grinta vedono la luce al fondo del tunnel. Sperano non sia il faro di un tir impazzito. E procedono.
Alice operatrice
Giorni in cui il round dei chirurghi passa e dice "Oohh... Sta proprio bene questo nano da giardino! Ma varda che bei valori vitali! Che bel colorito! Non può mica essere considerato un'emergenza... aspettiamo un paio di giorni eh? Bene bene, buone cose". E Alice continua a chiedersi ma non le vedono le lastre? Non parlavano di collasso dei polmoni? Di due lobi totalmente non funzionanti e anzi un po' sbandati che funzionano male e intrappolano aria?!
Boh!
Al martedì sera il chirurgo Fonzarelli compare vestito casual, con un paio di jeans attillati e una camicia bianca sbottonata a mostrare un po' di petto glabro, è pronto per lo struscio sotto i portici di via Roma, ma prima si fa il giro dei cocchi e dice ad Alice e il Grinta: "Domani, lo operiamo domani alle due del pomeriggio!"
Va bene.
Poi il giorno dopo, alle due del pomeriggio, dicono no, scusate, l'operazione precedente è stata più lunga del previsto... famo domani, dai!
Va bene.
Lo slittamamento fa sì che non opererà Fonzarelli, il giovane leone rampante di chirurgia, che lui al giovedì va a fare il provolone in discoteca, ma la vecchia leva, il 60enne che sembra il nonno di una sitcom americana anni '80. Di poche parole e con l'aria di uno che non vede l'ora di andare a pescare con la mosca. Il primario di chirurgia neonatale.
Il Grinta è triste, che voleva il giovane rampante, Alice invece quasi stappa il San Simone e si dà alla pazza gioia, che a lei i capelli bianchi rassicurano.
Alice spende le successive ventiquattro ore strafocando il nano da giardino di cibo, nella delirante convinzione che "se ingrassa un po' poi l'operazione andrà meglio".
Il giorno dopo lo accompagna fino alla porta della sala operatoria, stringe la mano all'anestesista che sembra un angelo biondo e avrà forse 30 anni e piange un po', finchè l'infermiera non la acchiappa per le spalle e le dice "Hey, eravate qui per questo, now we will fix him! Be happy".
Va bene.
Fa in tempo a tornare sotto nella sala d'attesa e parte l'allarme antincendio del reparto. Le porte anitpanico si chiudono. Lei pensa che è davvero una beffa grandiosa, poi compare un tizio armato di computerini che scuote le spalle e commenta: "Nah, esercitazione, tutto okkey bella".
Va bene.
Passano 3 ore. Lei, il Grinta e il loro angelo custode, che è comparso armato di riviste, catalogo Ikea e argomenti di conversazione pescati da chissà dove in qualche modo riescono a non crepare d'attesa.
Quando il chirurgo ricompare sembra che anzichè a fare una lobectomia sia stato a comprare le susine al mercato. "Bon, tutto bene, erano proprio due lobi malmessi eh! Che roba! Comunque tutto bene e tutto bello. Ora lo sistemiamo in NICU, nel cocchio nuovo... dateci 15 minuti, stiamo vedendo se riusciamo a stubarlo subito dall'ossigeno".
Dopo 15 minuti arriva l'infermiera, che tenta in qualche modo di preparare Alice e i Grinta: "E' MOLTO pallido, ed è sofferente, e sta ancora cercando di capire come respirare vista la sua nuova situazione, quindi strattona molto... ed ha MOLTI cavi attorno... vi ricordate? Ve l'avevamo detto che sarebbe stato peggio..."
Alice e il Grinta si avvicinano al cocchio, ancora circondato da 4 camici che vanno e vengono.
Il nano è bianco come un gelato alla vaniglia, avviluppato in millemila cavi, semicosciente (è sotto morfina) fa fatica a respirare e a piangere, ha flebo alle mani e nei piedi, il tubo di drenaggio nel fianco, il cerotto della cicatrice, la canula dell'ossigeno... non c'è un solo lato che non abbia un sensore, un ago, un tubo. Un nano bionico. E i medici avevan fatto bene, a provare a prepararli, ma tanto preparati non lo sarebbero stati mai... il nano che 3 ore fa mangiava, piangeva e guardava in giro ora sembra un dipinto della pietà.
E' giovedì 22 agosto. Alice piange ancora, eh, ma pensa anche che ora non potrà che andare meglio, perchè questo è il fondo.
E' giovedì 22 agosto e il nano da giardino entra ufficialmente nella lista di quelli che: "Se fossero nati 50 anni fa non ci sarebbero".
E' giovedì 22 agosto ed Alice e il Grinta vedono la luce al fondo del tunnel. Sperano non sia il faro di un tir impazzito. E procedono.
Alice operatrice
Sunday, September 8, 2013
NICU
Neonatal Intensive Care Unit.
E' una sorta di girone dantesco, ma a voler guardare il bicchiere mezzo pieno è anche un posto pieno di miracoli.
E' un posto fatto di cose trasparenti e fragilissime, in cui i nani sono spesso dentro scrigni di vetro, e alcuni sono piccolissimi, quanto un gattino della Barilla.
Altri sono avviluppati in metri di cavi, sonde, flebo, sensori, come dei piccoli spiderman, e prenderli in braccio è un po' come giocare con i bastoncini di Shanghai, devi fare attenzione a non toccare il cavo sbagliato o partono gli allarmi, i bippini e le sirene.
E' un posto dove si bisbiglia e ci si muove in punta di piedi, ma non c'è mai silenzio perchè le macchine pulsano e suonano di continuo.
E un posto dove i genitori tessono reti di sicurezza fatte di parole, storie e promesse, e raccontano un futuro che all'improvviso non sembra più così certo, fatto di vacanze, gelati, domeniche al parco e aquiloni, mentre stanno aggrappati ai bordi delle culle, impotenti, a guardarsi mani che sembrano così grandi rispetto ad esserini così piccoli.
E un posto dove trovi dottori e infermiere con mani salde e cuori immensi che non solo si prendono cura dei nani nelle loro teche e nelle loro ragnatele, ma pure dei genitori, che anche loro sono un po' ammaccati, e si tengono su con rappezzi di spago, giri di nastro adesivo e caffè.
E' un posto dove trovi i bambini miracolo, quei bambini che anche solo 50 anni fa non sarebbero mai stati, e sembrano fragilissimi, fatti di carta velina e cristallo, eppure hanno un attaccamento ed una tenacia alla vita da far venire i brividi.
E' dove il nano da giardino ha passato le sue prime settimane.
Ed è dove Alice, in un modo o nell'altro e non sa nemmeno bene quando, è diventata mamma.
Alice l'ha odiata, la NICU, ma se non fosse per quel posto che odora di disinfettante e risuona sempre come un videogioco arcade degli anni '80, il nano da giardino non sarebbe.
E allora, a malincuore e a denti stretti, la ringrazia.
E' una sorta di girone dantesco, ma a voler guardare il bicchiere mezzo pieno è anche un posto pieno di miracoli.
E' un posto fatto di cose trasparenti e fragilissime, in cui i nani sono spesso dentro scrigni di vetro, e alcuni sono piccolissimi, quanto un gattino della Barilla.
Altri sono avviluppati in metri di cavi, sonde, flebo, sensori, come dei piccoli spiderman, e prenderli in braccio è un po' come giocare con i bastoncini di Shanghai, devi fare attenzione a non toccare il cavo sbagliato o partono gli allarmi, i bippini e le sirene.
E' un posto dove si bisbiglia e ci si muove in punta di piedi, ma non c'è mai silenzio perchè le macchine pulsano e suonano di continuo.
E un posto dove i genitori tessono reti di sicurezza fatte di parole, storie e promesse, e raccontano un futuro che all'improvviso non sembra più così certo, fatto di vacanze, gelati, domeniche al parco e aquiloni, mentre stanno aggrappati ai bordi delle culle, impotenti, a guardarsi mani che sembrano così grandi rispetto ad esserini così piccoli.
E un posto dove trovi dottori e infermiere con mani salde e cuori immensi che non solo si prendono cura dei nani nelle loro teche e nelle loro ragnatele, ma pure dei genitori, che anche loro sono un po' ammaccati, e si tengono su con rappezzi di spago, giri di nastro adesivo e caffè.
E' un posto dove trovi i bambini miracolo, quei bambini che anche solo 50 anni fa non sarebbero mai stati, e sembrano fragilissimi, fatti di carta velina e cristallo, eppure hanno un attaccamento ed una tenacia alla vita da far venire i brividi.
E' dove il nano da giardino ha passato le sue prime settimane.
Ed è dove Alice, in un modo o nell'altro e non sa nemmeno bene quando, è diventata mamma.
Alice l'ha odiata, la NICU, ma se non fosse per quel posto che odora di disinfettante e risuona sempre come un videogioco arcade degli anni '80, il nano da giardino non sarebbe.
E allora, a malincuore e a denti stretti, la ringrazia.
Friday, September 6, 2013
Nuova NICU, nuova corsa
Un nano da giardino di 5 giorni all'emergency room non passa inosservato.
Alice vorrebbe picchiare tutti gli infermieri, i dottori e il personale ospedaliero che le si avvicinano sorridento e mugulando, prenderli a sberle e urlare "Dacci una mano, cretino, che non è che sto al concorso di bellezza... non me ne frega di quanto lo vedi bellino, just fucking fix him!".
Un nano da giardino di 5 giorni, roseo e apparentemente sano, assieme ad un'Alice disperata che non riesce a smettere di piangere, passano ancora meno inosservati. Le infermiere la prendono per pazza. Manca poco che i valori vitali li controllino a lei invece che al nano da giardino.
Alice si guarda attorno:
Nella stanza delle visite con loro c'è un tizio ubriaco riverso sulla sedia, c'è un enorme omone con gli elettrocardiogrammi e un signore pallido pallido... Alice vede germi ovunque, potesse avvolgerebbe il nano da giardino nel domopack. Tutto le sembra terribile, sporco e tristissimo, e ripensa all'ospedalino del Vermont, e pensa anche che magari sarebbe il caso di riprendere la macchina e guidare in direzione ostinata e contraria, lassù nei monti di Heidi dove le infermierine sorridono e ti chiamano zuccherino.
Qui invece le infermiere si dimenticano di loro per 40 minuti (e Alice piange), poi devono aspettare un tizio scazzatisismo con una sedia a rotelle perchè non si può camminare con un bebè in braccio, poi li portano al 16esimo piano, dove condividono la stanza con un donnone enorme che piange, mentre i medici continuano a ripeterle che tanto i dolorifici non glieli danno... (e Alice piange)
Poi arriva un altro tizio scazzatisismo con una nuova carrozzella che li porta a fare le lastre. Alice resta dentro, a tenere steso sul lettino un nano da giardino disperato, mentre lei (indovinate un po'?!) piange e non sa come consolarlo visto che, con addosso un camice che pesa 10 chili, non riesce manco a stringerlo a sè.
Infine compare lui, il chirurgo.
Sembra un Fonzie Fonzarelli un po' più grassotto. Ha i capelli neri e ingellati, occhi con ciglia lunghissime e sembra che anzichè in un'emergency room stia a farsi un martini al quadrilatero: sorridente, sciolto, rilassato... Se Alice fosse meno stanca apprezzerebbe il tutto, invece le sembra solo una visione parecchio surreale. Anche dicesi un coglione. Ma lei con le prime impressioni non ci azzecca poi molto.
"Abbiamo visto i raggi, avete fatto bene a venire... lui sembra stare benissimo, eh, però in effetti la massa si è ingrossata, e preme sul polmone sano, quindi ora lo teniamo qui in NICU, facciamo passare il weekend e lo monitoriamo e poi vediamo di trovare un giorno in settimana per operarlo... tranquilli bella gente!". E come è comparso se ne va (Alice giurerebbe di avergli visto un ombrellino da cocktail tra le dita).
Aspetteranno un'altra oretta, (e intanto Alice... diciamolo tutti assieme, dai! Piange) assieme alla donnona che geme, poi verranno trasferiti nella NICU dell'ospedale.
Tra i tre, il nano da giardino è effettivamente quello che sembra passarsela meglio...Alice e il Grinta sono due bozzetti in bianco e nero.
Si buttano a turno sui divanetti della sala d'aspetto e stanno a controllare che il nuovo cocchio del nano funzioni a dovere. Le infermiere li ignorano con discrezione e si passano parola... a quel nuovo nano non c'è bisogno di dargli da mangiare o di cambiarlo, ha quei due pallidi zombie ai lati che si ostinano a voler fare tutto e non si levano dalle balle.
Ci vorranno altre 24 ore prima che i due smettano di disperarsi, si ripiglino e si convincano di essere nel posto giusto, perchè anche se l'ospedalino nei monti era tanto pulito e luminoso, ed erano tutti più carini e più umani qui c'è un equipe di chirurghi con le mani d'oro, e loro quello vogliono, mica le coccole e le pacche sulle spalle (oddio, non farebbero male, eh, ma vabbè).
Ci vorranno poi ferme e suadenti mani e voci amiche per convincerli ad uscire dall'ospedale, almeno a turno, e ci vorranno la capa infermiera e il pediatra che gli ordinano di andare a casa, telefonare ad amici e darsi una ripigliata, prima che i due si decidano a lasciare il cocchio totalmente incustodito per almeno due ore.
Piano piano imparano di nuovo i nomi delle infermiere, gli orari dei dottori, i tempi strani stretti e dilatatissimi delle stanze di ospedale, fanno pure qualche battuta, provano a darsi un contegno.
E aspettano.
E scattano foto come due giapponesi impazziti: il nano che dorme, il nano che dorme ancora, il nano che mangia, il nano che piange, il nano che dorme, il nano che ride ubriaco di latte come un beone all'osteria, il nano che fa gli occhi strabici, il nano che dorme, i cavetti del nano, le sondine del nano, il naso del nano... e insomma, avete capito, dai.
Scattan foto perchè i chirurghi li hanno già avvisati: "Ora sta bene, dopo l'operazione starà molto peggio. Sarà sofferente, e probablimente intubato. Preparatevi". E allora ti prepari. In modi tortuosi. A qualcosa a cui tanto preparato no sarai mai. Scattando foto. E vegliando il cocchio.
Alice NICU-izzatrice
Alice vorrebbe picchiare tutti gli infermieri, i dottori e il personale ospedaliero che le si avvicinano sorridento e mugulando, prenderli a sberle e urlare "Dacci una mano, cretino, che non è che sto al concorso di bellezza... non me ne frega di quanto lo vedi bellino, just fucking fix him!".
Un nano da giardino di 5 giorni, roseo e apparentemente sano, assieme ad un'Alice disperata che non riesce a smettere di piangere, passano ancora meno inosservati. Le infermiere la prendono per pazza. Manca poco che i valori vitali li controllino a lei invece che al nano da giardino.
Alice si guarda attorno:
Nella stanza delle visite con loro c'è un tizio ubriaco riverso sulla sedia, c'è un enorme omone con gli elettrocardiogrammi e un signore pallido pallido... Alice vede germi ovunque, potesse avvolgerebbe il nano da giardino nel domopack. Tutto le sembra terribile, sporco e tristissimo, e ripensa all'ospedalino del Vermont, e pensa anche che magari sarebbe il caso di riprendere la macchina e guidare in direzione ostinata e contraria, lassù nei monti di Heidi dove le infermierine sorridono e ti chiamano zuccherino.
Qui invece le infermiere si dimenticano di loro per 40 minuti (e Alice piange), poi devono aspettare un tizio scazzatisismo con una sedia a rotelle perchè non si può camminare con un bebè in braccio, poi li portano al 16esimo piano, dove condividono la stanza con un donnone enorme che piange, mentre i medici continuano a ripeterle che tanto i dolorifici non glieli danno... (e Alice piange)
Poi arriva un altro tizio scazzatisismo con una nuova carrozzella che li porta a fare le lastre. Alice resta dentro, a tenere steso sul lettino un nano da giardino disperato, mentre lei (indovinate un po'?!) piange e non sa come consolarlo visto che, con addosso un camice che pesa 10 chili, non riesce manco a stringerlo a sè.
Infine compare lui, il chirurgo.
Sembra un Fonzie Fonzarelli un po' più grassotto. Ha i capelli neri e ingellati, occhi con ciglia lunghissime e sembra che anzichè in un'emergency room stia a farsi un martini al quadrilatero: sorridente, sciolto, rilassato... Se Alice fosse meno stanca apprezzerebbe il tutto, invece le sembra solo una visione parecchio surreale. Anche dicesi un coglione. Ma lei con le prime impressioni non ci azzecca poi molto.
"Abbiamo visto i raggi, avete fatto bene a venire... lui sembra stare benissimo, eh, però in effetti la massa si è ingrossata, e preme sul polmone sano, quindi ora lo teniamo qui in NICU, facciamo passare il weekend e lo monitoriamo e poi vediamo di trovare un giorno in settimana per operarlo... tranquilli bella gente!". E come è comparso se ne va (Alice giurerebbe di avergli visto un ombrellino da cocktail tra le dita).
Aspetteranno un'altra oretta, (e intanto Alice... diciamolo tutti assieme, dai! Piange) assieme alla donnona che geme, poi verranno trasferiti nella NICU dell'ospedale.
Tra i tre, il nano da giardino è effettivamente quello che sembra passarsela meglio...Alice e il Grinta sono due bozzetti in bianco e nero.
Si buttano a turno sui divanetti della sala d'aspetto e stanno a controllare che il nuovo cocchio del nano funzioni a dovere. Le infermiere li ignorano con discrezione e si passano parola... a quel nuovo nano non c'è bisogno di dargli da mangiare o di cambiarlo, ha quei due pallidi zombie ai lati che si ostinano a voler fare tutto e non si levano dalle balle.
Ci vorranno altre 24 ore prima che i due smettano di disperarsi, si ripiglino e si convincano di essere nel posto giusto, perchè anche se l'ospedalino nei monti era tanto pulito e luminoso, ed erano tutti più carini e più umani qui c'è un equipe di chirurghi con le mani d'oro, e loro quello vogliono, mica le coccole e le pacche sulle spalle (oddio, non farebbero male, eh, ma vabbè).
Ci vorranno poi ferme e suadenti mani e voci amiche per convincerli ad uscire dall'ospedale, almeno a turno, e ci vorranno la capa infermiera e il pediatra che gli ordinano di andare a casa, telefonare ad amici e darsi una ripigliata, prima che i due si decidano a lasciare il cocchio totalmente incustodito per almeno due ore.
Piano piano imparano di nuovo i nomi delle infermiere, gli orari dei dottori, i tempi strani stretti e dilatatissimi delle stanze di ospedale, fanno pure qualche battuta, provano a darsi un contegno.
E aspettano.
E scattano foto come due giapponesi impazziti: il nano che dorme, il nano che dorme ancora, il nano che mangia, il nano che piange, il nano che dorme, il nano che ride ubriaco di latte come un beone all'osteria, il nano che fa gli occhi strabici, il nano che dorme, i cavetti del nano, le sondine del nano, il naso del nano... e insomma, avete capito, dai.
Scattan foto perchè i chirurghi li hanno già avvisati: "Ora sta bene, dopo l'operazione starà molto peggio. Sarà sofferente, e probablimente intubato. Preparatevi". E allora ti prepari. In modi tortuosi. A qualcosa a cui tanto preparato no sarai mai. Scattando foto. E vegliando il cocchio.
Alice NICU-izzatrice
Thursday, September 5, 2013
16 agosto. A posteriori
Durante le prime 3 ore del viaggio Alice e il Grinta scoprono che:
1) Lo gnomo da giardino apprezza la macchina. Una volta intrappolato nel seggiolino perde i sensi e non fiata per tutto il tempo, tranne qualche lieve miagolio quando è il momento di tirare fuori il latte per un picnic improvvisato dentro una macchina che improvvisamente si rivela piccolissima e piena di spigoli.
2) Il Vermont è la Valle di Oz, con colline brillanti, fienili rossi e mucche la pascolo... mancano solo lo spaventapasseri e l'omino di latta.
3) Il navigatore satellitare della macchina ha uno spirito bucolico, e decide da solo che, invece di fare la veloce autostrada a 4 corsie verso lo stato di NY, è meglio andare per funghi nel mezzo del niente... Alice e il Grinta guidano (no, anzi, Alice guida, perchè il Grinta non ha la patente e non sa guidare manco un motorino, quindi fa quello-che-bestemmia-al-navigatore e il monitoratore-di-nani-da-giardino) per oltre un'ora su una stradina minuscola dove ci sono solo loro e tanto tanto verde. Sembra di stare dentro un quadro.
Quando ritornano alla civiltà, e ricompare la copertura telefonica, ricevono una telefonata dall'ospedale del Lower East Side: "Dove siete? Come sta il nano? Abbiamo visto le immagini e le analisi solo ora... volevamo dirvi che no, che va operato subito anche secondo noi!"
"Siamo in mezzo al cazzo di nulla, siamo. A 3 ore di New York e a 3 ore dall'Ospedalino del Vermont... E ora?"
"E ora venite giù, vi aspettiamo lunedì mattina e decidiamo il da farsi! Intanto fate attenzione a questi 5-10 campanellini d'allarme che potrebbero voler dire che il nano ha difficoltà respiratorie e sta per avere un collasso del polmone..."
Alice e il Grinta dopo la telefonata si fermano ad un autogrill, respirano, e decidono di restare calmi.
Decisione che dura tipo 5 minuti, perchè poi entrambi vedono lo gnomo da giardino muovere un po' troppo le spalle e la testa ad ogni respiro (campanellino d'allarme numero 27B).
Risalgono in macchina e richiamano il chirurgo che a quel punto dice "Venite direttamente in pronto soccorso" e ripartono.
Nelle successive 3 ore di viaggio Alice e il Grinta scoprono che:
1) La paura e il terrore acuiscono i sensi. Alice preme il pedale un po' più del dovuto, ma le sembra di avere occhi anche dietro la testa, vede e sente tutto e tutto la travolge.
2) Si può giudare stringendo il volante talmente forte che pure respirare fa male. Eppure si può continuare a guidare e, in qualche modo, pure a respirare.
3) La vista dall'autostrada dell'Empire State Building, che piccino svetta davanti nella notte, in alcuni casi molto particolari può quasi portare alle lacrime.
Quando Alice lascia il Grinta e lo gnomo da giardino all'ingresso dell'emergency room, e va a buttare la macchina nel primo (esosisssssimo) garage, ci impiega qualche secondo prima di riuscire a staccare finalmente le mani dal volante e scoppiare finalmente a piangere davanti allo sguardo confuso del garagista. Poi entra nell'Ospedalone del Lower East Side. Da lì in poi, complice anche la stanchezza, il terrore, i sensi di colpa e la sensazione di sconfitta, saranno solo lacrime per il resto della notte.
Alice guidatrice
1) Lo gnomo da giardino apprezza la macchina. Una volta intrappolato nel seggiolino perde i sensi e non fiata per tutto il tempo, tranne qualche lieve miagolio quando è il momento di tirare fuori il latte per un picnic improvvisato dentro una macchina che improvvisamente si rivela piccolissima e piena di spigoli.
2) Il Vermont è la Valle di Oz, con colline brillanti, fienili rossi e mucche la pascolo... mancano solo lo spaventapasseri e l'omino di latta.
3) Il navigatore satellitare della macchina ha uno spirito bucolico, e decide da solo che, invece di fare la veloce autostrada a 4 corsie verso lo stato di NY, è meglio andare per funghi nel mezzo del niente... Alice e il Grinta guidano (no, anzi, Alice guida, perchè il Grinta non ha la patente e non sa guidare manco un motorino, quindi fa quello-che-bestemmia-al-navigatore e il monitoratore-di-nani-da-giardino) per oltre un'ora su una stradina minuscola dove ci sono solo loro e tanto tanto verde. Sembra di stare dentro un quadro.
Quando ritornano alla civiltà, e ricompare la copertura telefonica, ricevono una telefonata dall'ospedale del Lower East Side: "Dove siete? Come sta il nano? Abbiamo visto le immagini e le analisi solo ora... volevamo dirvi che no, che va operato subito anche secondo noi!"
"Siamo in mezzo al cazzo di nulla, siamo. A 3 ore di New York e a 3 ore dall'Ospedalino del Vermont... E ora?"
"E ora venite giù, vi aspettiamo lunedì mattina e decidiamo il da farsi! Intanto fate attenzione a questi 5-10 campanellini d'allarme che potrebbero voler dire che il nano ha difficoltà respiratorie e sta per avere un collasso del polmone..."
Alice e il Grinta dopo la telefonata si fermano ad un autogrill, respirano, e decidono di restare calmi.
Decisione che dura tipo 5 minuti, perchè poi entrambi vedono lo gnomo da giardino muovere un po' troppo le spalle e la testa ad ogni respiro (campanellino d'allarme numero 27B).
Risalgono in macchina e richiamano il chirurgo che a quel punto dice "Venite direttamente in pronto soccorso" e ripartono.
Nelle successive 3 ore di viaggio Alice e il Grinta scoprono che:
1) La paura e il terrore acuiscono i sensi. Alice preme il pedale un po' più del dovuto, ma le sembra di avere occhi anche dietro la testa, vede e sente tutto e tutto la travolge.
2) Si può giudare stringendo il volante talmente forte che pure respirare fa male. Eppure si può continuare a guidare e, in qualche modo, pure a respirare.
3) La vista dall'autostrada dell'Empire State Building, che piccino svetta davanti nella notte, in alcuni casi molto particolari può quasi portare alle lacrime.
Quando Alice lascia il Grinta e lo gnomo da giardino all'ingresso dell'emergency room, e va a buttare la macchina nel primo (esosisssssimo) garage, ci impiega qualche secondo prima di riuscire a staccare finalmente le mani dal volante e scoppiare finalmente a piangere davanti allo sguardo confuso del garagista. Poi entra nell'Ospedalone del Lower East Side. Da lì in poi, complice anche la stanchezza, il terrore, i sensi di colpa e la sensazione di sconfitta, saranno solo lacrime per il resto della notte.
Alice guidatrice
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